Cercopide del Pino
Haematoloma dorsata Germ (Homoptera, Cercopidae)
Sintomi -Anulazioni giallastre successive degli aghi con al centro di ciascuna una macchia rossastra
Descrizione
Adulti capo e torace neri, ali anteriori rosse, anche sui bordo esterno, con tre macchie. nere L'intera
lunghezza del corpo raggiunge i 7-8 mm
Biologia -La vita preimmaginale dell'insetto sembra si svolga a livello di radici e colletto di piante erbacee
(probabilmente graminacee). Gli adulti, che si nutrono delle foglie dei pini, compaiono a partire da aprile e si
riscontrano per tutto il resto della primavera e l'inizio dell'estate
Periodo di dannosità -Coincide con l’attività trofica degli adulti sui pini.
Tecniche di risanamento -Solo nei giardini, o piccole pinete con funzione ricreativa si può ricorrere ad
applicazioni di Acefate.
Leucaspis pupilla Leucaspis loewi
Leucaspis pini
Cocciniglie bianche del Pino
Leucaspis pusilla, Low., Loewi, Colv.,L. pini. Harting (Homoptera, Diaspididae)
Sintomi- Presenza di ammassi biancastri più o meno diffusi lungo la pagina superiore dell'ago e suo
ingiallimento ed arrossamento.
Descrizione
L. pusil1a: follicoli femminili bianchi, allungati, convessi, arrotondati posteriormente, panciuti al centro e con
anteriormente l'esuvia di l età di colore giallo pallido; di lunghezza pari a 1,5-1,9 mm. Follicoli maschili solo
sensibilmente più piccoli, di lunghezza pari a 1,2 mm
L Ioewi: follicoli femminili bianchi, più o meno piriformi, evidentemente convessi e con anteriormente l'esuvia
di I età giallo-bruna. Le dimensioni in lunghezza dell'intera struttura variano tra 1,3 e 2 mm. Follicoli maschili
allungati, senza carena e nel complesso di colore simile a quelli femminili. Le dimensioni in lunghezza sono di
1,3 mm
L pini: follicoli femminili stretti ed allungati, con margini laterali paralleli ed estremità posteriore arrotondata, di
colore bianco candido e con anteriormente l'esuvia giallo pallido, dove il cefalo-torace è diviso in modo evidente
dal resto dei corpo.
Le dimensioni in lunghezza stanno tra 2,4 e 3 mm. Follicoli maschili del tutto simili a quelli femminili, ma di
dimensioni inferiori e con lunghezza compresa tra 1,2 e 1,4 mm.
Biologia -Queste tre specie di diaspini svolgono una sola generazione l'anno e l'inverno è trascorso da stati
diversi:
La L. pusilla lo passa come neanide di I età e anche come femmina giovane, ma più raramente.
La L. loewi come neanide e meno frequentemente come femmina adulta e subpupa del maschio.
La L. pini come neanide di l età, oppure come femmina matura.
Nelle tre specie il ciclo di sviluppo è catametabolico per le femmine criptogine e neometabolico per i maschi. Le
neanidi di I età mobili compaiono verso la fine della primavera. Queste si disperdono, poi, fissatesi sugli aghi,
mutano alla II età e danno luogo alla strutturazione dello scudetto. Le femmine criptogine passano alla III età
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senza esuviare, cosicchè completano l'intero ciclo preimmaginale all'interno della cuticola di II età, entro la
quale sfarfalla anche la femmina adulta che rompe la teca mettendosi a contatto con l'esterno per essere
fecondata dai maschi alati.
Periodo di dannosità -Durante tutta la buona stagione.
Tecniche di risanamento -Distribuzione di oli minerali leggeri verso la fine della primavera e ripristino del
normale stato vegetativo della pianta.
Tortrice delle gemme apicali del Pini
Rhyacionia buoliana Den et Schill. (lepidoptera, Tortricidae)
Sintomi -Presenza di gemme con grumi di resina ed altre disseccate Germogli ripiegati a pastorale.
Descrizione
Adulti. apertura alare con dimensioni comprese tre 18 e 23 mm, di colore che può variare da rosso-mattone a
bruno scuro le ali anteriori sono rosso-rugginoso con bande argentee, quelle posteriori marrone-grigiastro o
grigio-rossastro sono provviste di frange.
Larve: a maturità hanno lunghezza che varia da 15 a 22 mm e colore rosso-mattone, con capo, protorace e zampe
nere.
Biologia -Compie, generalmente, una generazione all'anno e iberna come larva di III età.
Gli adulti sfarfallano tra la metà di giugno e la metà di luglio, le uova vengono deposte su1la pagina superiore
dell'ago e dopo una o due settimane sgusciano le larve che inizialmente si nutrono minando basalmente le foglie
del germoglio. In autunno queste penetrano all'interno di una gemma dove passano l'inverno In primavera le
larve riprendono l'attività trofica scavando gallerie dentro il germoglio. All'interno di queste, generalmente,
avviene l'incrisalidamento; a cui segue, dopo poco tempo, lo sfarfallamento degli adulti.
La mortalità delle larve sembra aumentare proporzionalmente alla umidità del terreno, causa dell’aumento della
pressione delle resine.
Periodo di dannosità -Nei mesi di aprile e maggio e successivamente nell'intervallo tra l'inizio di agosto e
quello di ottobre.
Tecniche di risanamento -Raccolta delle gemme colpite durante il periodo autunnale; applicazioni di
Diflubenzuron sue le uova in luglio, in modo tale da colpire le larve al loro sgusciamento.
Processionaria del Pino
Thaumetopoea pityocampa Schiff. (Lepidoptera, Thaumetopoeidae).
Sintomi -Scheletrizzazione degli aghi, intensa defogliazione e presenza di nidi sericei estivi piuttosto lassi e di
limitate dimensioni ed autunno-invernali più grandi, compatti e piriformi.
Descrizione.
Adulti di colore fondamentalmente grigio-brunastro, con le ali anteriori di un grigio più o meno intenso e tre
fasce trasversali scure, più marcate nei maschi; quelle posteriori bianche, con una macchia nera sul margine
interno. Il corpo è di colore bruno-arancione, con folti peli grigiastri sul torace; l’addome della femmina termina
con un ciuffo di peli squamosi di tinta grigio-argentea, Quest'ultima ha apertura alare di 40 mm che nel maschio
si riduce a 30 mm.
Larve, nei primi stadi si presentano di colore giallo-verde con capo nero mentre dalla III età il corpo diventa
bruno- rossastro con sul dorso ciuffi di peli arancioni e piccole cavità su ogni segmento addominale, dette
specchi, in cui sono inseriti corti peli urticanti rosso-fulvo La lunghezza a maturità è compresa fra 30 e 40 mm.
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Biologia: Il ciclo è generalmente annuale, ma può diventare pluriennale in seguito al prolungarsi dello stato di
diapausa della crisalide nel terreno. La brutta stagione è trascorsa dalle larve di III o IV età riparate all'interno
del nido invernale. Gli adulti sfarfallano al crepuscolo a partire da luglio, fino a settembre, hanno vita molto
breve (24 ore) e le femmine fecondate depongono le uova disponendole a manicotto attorno a due aghi e
ricoprendole con squame dell'addome. La schiusura di queste avviene tra la fine di agosto e i primi di settembre
e le larve neonate, che conducono vita gregaria, cominciano a rodere il margine delle foglie, prossime
all'ovatura, poi si spostano e costruiscono dei piccoli nidi lassi di fili sericei che inglobano gli aghi di cui si
nutrono. Gli individui dei successivi stadi larvali rodono le foglie completamente risparmiando o meno la sola
nervatura.
Con l'approssimarsi dell'autunno larve provenienti da più ovature si riuniscono per costruire i nidi entro cui
trascorrere l'inverno. In marzo queste, dopo un periodo di ridotta attività, diventano più voraci. Le larve, giunte a
maturità in aprile, o anche prima se l'inverno è stato particolarmente mite, si dispongono in processione per
raggiungere il terreno alla ricerca di luoghi adatti all'incrisalidamento. Trovatolo le larve sprofondano 8-10 cm,
tessono un bozzolo e differenziano la crisalide. Queste rimangono in uno stato di diapausa che può protrarsi da
alcuni mesi fino a tre - quattro anni, determinando così la comparsa di cicli poliennali che affiancano quello
annuale. Le gradazioni di solito hanno una durata che varia tra otto e dieci anni.
Periodo di dannosità -Da fine agosto-primi di settembre ad aprile dell'anno successivo.
Tecniche di risanamento -Gli interventi chimici e microbiologici devono essere rivolti contro le giovani larve
utilizzando Diflubenzuron, o Bacillus thuringjensis nei mesi di settembre-ottobre. Si può ricorrere anche alla
raccolta e distruzione dei nidi invernali da eseguirsi da novembre a febbraio.
Vespa defogliatrice
Neodiprion sertifer Geoffr. (Hymenoptera. Dipriondae)
Sintomi- Aghi con decolorazioni a semiluna. più evidenti all’inizio della primavera. Defogliazione precoce della
pianta
Descrizione
Adulti: maschi lunghi circa 7-8 mm neri e con antenne bipettinate. Le femmine più corpulente, lunghe 8-10 mm,
sono di aspetto giallo-rossastro con antenne seghettate
Larve: prima di colore verde chiaro, in seguito divengono scure con cranio e zampe nere a maturità presentano
anche alcune linee longitudinali di tonalità più o meno intensa e una lunghezza di 20-23 mm.
Biologia -Compie una generazione all'anno e trascorre l'inverno come uovo all'interno dell'ago. Gli adulti
sfarfallano in ottobre e le femmine inseriscono, con l'ovodepositore morfologico, le uova entro le foglie. Le larve
schiudono, generalmente, in aprile e conducono una gregaria nutrendosi di aghi degli anni precedenti (con
preferenza per quelli di un anno).
Lo sviluppo larvale ha una durata di circa due mesi, dopodichè gli individui maturi scendono nel terreno per
costruire un bozzolo entro cui impuparsi. Lo sfarfallamento degli adulti è preceduto da una stasi estiva.
Periodo di dannosità -Da aprile a giugno
Tecniche di risanamento -Distribuzione di Diflubenzuron da effettuarsi in aprile
Piralide della corteccia del Pino
Dioryctria splendidella Hs (Lepidoptera, Phyticidae)
Sintomi -Grumi e poi colature di resina di colore rosso-bruno chiaro su tronchi e rami.
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Descrizione
Adulti: hanno apertura alare di 30-35 mm, fondamentalmente di colore grigiastro, con le ali anteriori percorse da
tre bande trasversali biancastre e una macchia quadrangolare bianca.
Il paio posteriore è bianco miele leggermente più scuro sulle nervature e con frangia più chiara.
Larve:a maturità raggiungono una lunghezza di 25-28 mm, con aspetto che varia tra il roseo, il grigio chiaro e il
verdastro, Con capo e pronoto nero lucido.
Tubercoli dello stesso colore su tutto il corpo
Biologia - Compie due generazioni all'anno e sverna come larva di III o IV età. L'incrisalidamento avviene in
giugno e gli adulti sfarfallano a partire delle fine dello stesso mese. Le femmine fecondate ovidepongono sul
tronco o su grossi rami, in corrispondenza di ferite, compresi i tagli di potatura. Le larve, raggiunto l'alburno,
scavano gallerie spiraliformi e discendenti che interessano questa parte e la corteccia. A fine agosto cominciano
ad incrisalidarsi in una cella foderata di seta costruita nella resina. Nell'ultima decade di settembre sfarfallano gli
adulti che danno luogo alla generazione svernante.
Periodo di dannosità - Dall'inizio della primavera fino a giugno; poi da metà luglio a fine agosto e dai primi di
ottobre fino al momento di inizio della stasi invernale.
Tecniche di risanamento -Asportazione e distruzione delle parti attaccate per prevenire la diffusione
dell'insetto.
Blastofago distruttore dei Pini Tomicus piniperda L (Coleoptera, Scolytidae)
Sintomi -Disseccamento o caduta degli apici vegetativi e loro mancata differenziazione, produzione di
germogli anticipati.
Descrizione
Adulti: nero lucente, con antenne e tarsi rossastri ed elitre brune, su cui si differenziano strie ad interstrie
e nella loro declività una doccia liscia, più marcata nei maschi. La lunghezza varia tra 3,5 e 5,2 mm.
Larve :cirtosomatiche, apode, di colore biancastro e capo bruno, a completo sviluppo sono lunghe 8-9
mm.
Biologia -Specie monogama che compie da uno a due cicli all'anno in relazione alle condizioni
climatiche, con differenziazione di generazioni sorelle e iberna come adulto nei germogli, entro cui scava
anche le gallerie di nutrizione. Questi fuoriescono dai ricoveri invernali in febbraio e le femmine
costruiscono nei tronchi gallerie materne singole, di 8-12 cm, longitudinali, rettilinee munite di vestibolo.
Mentre i cunicoli delle generazioni sorelle sono senza camera nuziale, perchè costruite da femmine che,
dopo un periodo di nutrizione, sono in grado di continuare a riprodursi senza bisogno di accoppiamento.
Le larve scavano diverticoli perpendicolari a quelli materni che terminano con la camera pupale. Tutto
questo sistema interessa per lo più la corteccia i nuovi adulti compaiono da circa metà maggio a fine
giugno. In agosto si hanno quelli delle generazioni sorelle. Le immagini scavano le gallerie di nutrizione
nell'asse dei germogli dove, successivamente, al di sotto di queste costruiscono il covaccio di
ibernamento che conclude il ciclo annuale, a quanto pare, tipico per la nostra regione.
Periodo di dannosità -Da marzo agli inizi di ottobre.
Tecniche di risanamento -Eliminazione di tutte le piante attaccate; utilizzo di piante esce che devono
essere distrutte prima dello sfarfallamento degli adulti. L'applicazione di insetticidi di contatto sulla loro
superficie evita quest'ultima operazione.
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Blastofago minore
Tomicus minor Htg (Coleoptera, Scolytidae)
Sintomi -Disseccamento degli apici vegetativi, loro mancata differenziazione e presenza di germogli anticipati.
Descrizione
Adulti di aspetto simile a T. piniperda, però con elitre prive di doccia sulla declività e dimensioni che
raggiungono 3,5- 4,5 mm in lunghezza
Larve del tutto simili a quelle di T. piniperda, raggiungono a completo sviluppo dimensioni minori con una
lunghezza di 4,5mm.
Biologia -Specie monogama che compie un'unica generazione all'anno e sverna come adulto all'interno dei
germogli (tale periodo può essere trascorso anche nella lettiera). Questa specie, diffusa in montagna, esce dai
ricoveri invernali in aprile-maggio e le femmine scavano nei tronchi una galleria a graffa, i cui bracci,
perpendicolari all'asse longitudinale di questo, si dipartono in senso opposto dal vestibolo. Le gallerie larvali
sono perpendicolari a quella materna e terminano in una cella pupale. Tutte queste strutture interessano
prevalentemente la corteccia i nuovi adulti compaiono a partire dall'ultima decade di giugno, fino a metà luglio
circa e si comportano come quelli di T. piniperda, a cui è assimilabile anche il comportamento delle generazioni
sorelle
Periodo di dannosità -Da aprlie-maggio fino agli inizi di ottobre.
Tecniche di risanamento -Vedi T. piniperda
Bostrico dai sei denti
Ips sexdentatus Borner (Coleoptera, Scolytidae)
Sintomi -Ingiallimento progressivo della chioma a partire dalla cima e colatura di resina, accompagnata da
rosura alla base della pianta.
Descrizione :Adulti corpo cilindrico, di colore più o meno scuro, con pubescenza giallo-bruna, elitre che
presentano una declività distale con al centro una punteggiatura grossolana e ai lati sei denti, di cui il quarto, a
partire dalla sommità, è più sviluppato ed arrotondato distalmente. La lunghezza va da 6,5 a 8,2 mm
Larve cirtosomatiche, apode, con cranio marrone-rossiccio ed il resto del corpo bianco
Biologia- Lo scolitide, poligamo, compie due generazioni all'anno a cui si sommano quelle dette sorelle. Le
gallerie di riproduzione sono a stella longitudinale a 2-5 bracci che si dipartono da un vestibolo divise in
direzioni opposte mentre i cunicoli delle generazioni sorelle sono singoli. Il maschio scava la camera nuziale a
cui poi giungono da 2 a 5 femmine che, una volta fecondate, costruiscono, come detto, le singole gallerie
materne entro cui depongono le uova e dalle quali si dipartono i cunicoli larvali e al termine di questi si hanno le
camere di impupamento. L'inverno è trascorso da adulti, anche immaturi. In primavera questi si nutrono di
corteccia ed alburno scavando gallerie ramificate senza una precisa direzione. Tale attività può essere svolta
anche prima dell'ibernamento.
Periodo di dannosità – Aprile - maggio e luglio-agosto.
Tecniche di risanamento -Vedi Tomicus piniperda
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Pissode notato
Pissodes notatus F (Coleoptera, Curculionidae)
Sintomi -Germogli con goccioline di resina e loro successivo disseccamento. Giovani piante rigonfiate al
colletto. Alberi adulti con mancata emissione del germoglio di maggio e contemporanea acquisizione di un totale
aspetto brunastro della chioma con fenditure e colature di resina lungo il tronco.
Descrizione
Adulti di forma oblunga e di colore marrone - rossiccio, con numerose squame giallo-brunastre che li ricoprono
dorsalmente. Le elitre presentano una fascia trasversale nella metà superiore di colore giallastro ed interrotta
nella parte centrale ed una nella zona distale, continua, di tonalità biancastra al centro e giallo-brunastra ai lati.
Le dimensioni in lunghezza variano fra 5 e 8 mm
Larve, cirtosomatiche, apode, di colore bianchiccio e testa bruna a maturità raggiungono una lunghezza di 8-10
mm.
Biologia -Compie, in genere, due generazioni all'anno che possono ridursi a una in situazioni di clima rigido. Gli
adulti longevi, possono superare tre inverni, prima di ovideporre si nutrono di tessuti vivi, dopo di chè scavano
pozzetti con l'apparato boccale entro cui infilano gruppi di uova. Le gallerie che ogni singola larva scava nella
corteccia ha andamento curvilineo e termina in una celletta pupale strutturata nel legno e limitata superiormente
con sfilacciature dello stesso materiale, entro cui si differenzia la pupa. Lo sviluppo preimmaginale può avvenire
anche entro il canale midollare di rametti. Gli adulti ibernanti hanno due cicli di ovideposizione, uno che va da
febbraio a luglio e un altro che inizia dopo la metà di luglio, da cui derivano, rispettivamente, adulti, dopo 2-3
mesi, e larve che passano l'inverno.
Periodo di dannosità -Da febbraio ad ottobre-novembre, in funzione dell'inizio delle basse temperature.
Tecniche di risanamento -Applicazione delle norme di igiene forestale, con particolare riguardo alle pratiche
per il rinvigorimento dei pini, ed asportazione e distruzione del materiale attaccato, Inoltre si possono utilizzare
con successo piante esca per attirare gli adulti ovideponenti e che vanno distrutte prima del loro sfarfallamento.
Cherme dell’ Abete rosso
Sacchiphantes abietis L (Homoptera, Adelgidae)
Sintomi -Galle a forma di strobilo od ananas in numero maggiore di 2 sullo stesso verticillo.
Descrizione
Pseudofondatrici: partenogenetiche ed ovipare, di colore giallo-ocra o giallo-verde e ricoperte abbondantemente
di fili cerosi
Alate non migranti: partenogenetiche ed ovipare, di colore giallo-ocra.
Biologia - Anolociclo paramonoico su ospite primario in cui si susseguono due generazioni all'anno e dove
l'ibernamento è trascorso dalle neanidi di I e/o II età delle pseudofondatrici. In aprile e maggio schiudono le
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neanidi delle alate non migranti che differenziano la galla entro cui si svIluppano. Da luglio a metà settembre, da
queste ormai deiscenti, fuoriescono le ninfe da cui sfarfallano gli adulti che diffondono la specie. Dalle uova di
queste ultime sgusciano le pseudofondatrici.
Periodo di dannosità -Da aprile a tutto maggio
Tecniche di risanamento -Nel caso di piantagioni di alberi di Natale o di parchi si può ricorrere all'applicazione
di Pirimor da eseguirsi a fine inverno dopo aver constatato, però, la presenza di pseudofondatrici in avanzato
stato di sviluppo.
Fillominatrice dell'Abete rosso.
Epinotia tedella Clerck (Lepidoptera, Tortricidae)
Sintomi -Aghi minati e disseccati riuniti, con fili sericei, in mazzetti insieme agli escrementi Descrizione
Adulti: ali anteriori bruno-giallastre scure e fasce trasversali bianco-argentee ed ali posteriori grigiastre. Il torace
e l'addome sono nerastri.
Larve: di aspetto grigio-gialliccio o bruno-verdastro o anche giallo sporco. Sul dorso sono visibili due linee
rosso-brune che lo percorrono longitudinalmente. La larva a fine sviluppo raggiunge una lunghezza di 9-10 mm
Biologia -Compie una generazione all'anno e sverna come larva matura in una celletta nel terreno oppure dentro
i grovigli di aghi sulla pianta. Gli adulti sfarfallano da fine maggio agli inizi di agosto. Le larve, minando più di
un ago, completano lo sviluppo tra fine ottobre e i primi di dicembre
Periodo di dannosità -Da giugno ai primi di dicembre
Tecnica di risanamento –Distribuzione di Bacil1us thuringensis ;in giugno luglio.
Nematino dell'Abete rosso
Pristiphora abietina Christ (Hymenoptera, Tenthredinae)
Sintomi - Defogliazione precoce del germoglio di maggio, più frequentemente nella parte alta della pianta.
Descrizione
Adulti: femmina di colore bruno-nerastro e pronoto, zampa e addome giallastri. Il maschio è più piccolo e giallo
chiaro. Larve: al termine dello sviluppo hanno lunghezza di 9 -14 mm e colore verde chiaro.
Biologia -Una generazione all'anno, sverna coma larva matura, o prepupa entro un bozzolo nel terreno. Parte
dalla popolazione entra in diapausa come prepupa per un periodo che può protrarsi fino a 5 anni. Gli adulti
sfarfallano da fine aprile a tutto maggio.Depone le uova solo su gemme appena aperte con foglie ancora chiuse a
ciuffo. Le larve completano il loro sviluppo a metà giugno.
Periodo di dannosità -Dai primi di maggio a metà giugno.
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Tecnica di risanamento -Nei caso di boschi fortemente attaccati o di limitata estensione si può ricorrere ad
interventi con Diflubenzuron da effettuarsi all'inizio di maggio.
Schizoneura dell' Abete bianco
Mindarus abietinus Koch (Homoptera, Mindaridae)
Sintomi -Germogli biancastri e arruffati per la contorsione dell'ago verso l'alto e presenza di cere di colore
azzurrognolo accompagnata da melata presente solo in maggio e giugno.
Descrizione Fondatrici: partenogenetiche e vivipare, lunghe 2 mm, di colore bruno-verdastro e cosparse di cera.
Sessupare: partenogenetiche e vivipare, sono in genere alate e abbondantemente ricoperte di cera azzurrognola.
Anfigonici: di ridotte dimensioni, atteri e di colore verde-giallastro.
Biologia - Olociclo monoico con tre generazioni all'anno e con ibernamento allo stato di uovo. Le fondatrici
compaiono tra fine aprile a tutto maggio, a queste segue la generazione delle sessupare che diffondono
l'infestazione e generano gli anfigonici. Tutto ciò si compie in circa due mesi, mentre l'uovo rimane per i restanti
dieci.
Periodo di dannosità. Maggio e giugno. Può causare forti danni nei vivai e piantagioni di alberi di natale.
Tecnica di risanamento -Sulle piante di parchi e giardini si può usare Pirimor a fine aprile-inizio maggio.
Cryphalus piceae Ratz (Coleoptera, Scolytidae)
Sintomi - Gocciolature di resina dai fori di entrata delle gallerie materne e di ibernamento. Ingiallimento della
chioma.
Descrizione
Adulti: corpo di colore bruno scuro parzialmente ricoperto di peli grigi, antenne e zampe più chiari come pure le
elitre rivestite di setole. Pronoto molto convesso, con granuli marcati, che nasconde il capo. Lunghezza del corpo
compresa tra 1,5 e 2 mm
Larve: cirtosomatiche, apode, di colore bianco, con cranio marrone.
Biologia -Specie che costruisce gallerie a falsa stella, perchè dovute ai cunicoli di nutrizione delle larve iberna
come immagine in covacci scavati nella corteccia, il più delle volte, di rami. In marzo-aprile ricompaiono gli
adulti e le femmine, fecondate sulla corteccia, scavano, interessando questa e l'alburno, una camera di forma non
definita ai lati dalla quale depongono le uova. Da queste, poi, si dipartono a raggiera i cunicoli di nutrizione
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aperti dalle larve, lunghi da 1 a 4 cm, che terminano nelle cellette pupali. Gli adulti sfarfallano a giugno e danno
luogo alla progenie svernante.
Periodo di dannosità -In pratica tutto l'anno.
Tecniche di risanamento -Allontanamento dagli alberi attaccati; uso di piante esca che devono essere distrutte
prima della sciamatura degli adulti, in caso di soggetti di particolare interesse paesaggistico si possono eseguire
trattamenti a base di Piretroidi in marzo-aprile.
Pissode dell'Abete bianco
Pissodes piceae III (Coleoptera, Curculionidae)
Sintomi -Colatura di resina dai fori praticati dagli adulti nella corteccia.
Descrizione
Adulti di colore bruno scuro, con squame brune e gialle che ricoprono la parte dorsale del corpo. Le elitre
mostrano trasversalmente nella metà prossimale una fila di macchie giallicce e in quella distale una fascia
giallastra ampia ed interrotta al centro. La lunghezza dell'insetto è compresa tra 7 e 10 mm.
Larve: cirtosomatiche, tozze, di colore biancastro con capo nero. A maturità misurano1 in lunghezza 10-12 mm.
Biologia -Compie una generazione all'anno e sverna come larva entro le gallerie di nutrizione Gli adulti
sfarfallano da metà giugno fino ai primi di luglio. Le femmine depongono le uova a gruppi, di preferenza nella
parte inferiore del tronco e in particolare a livello di nodi, di ferite e all'ascella di rami. Da queste durante l'estate
sgusciano le larve che scavano gallerie di nutrizione a raggiera a partire dai punto di ovideposizione. La loro
lunghezza può raggiungere anche i 50-70 cm e un diametro di 4-7 mm. L'impupamento avviene in primavera
entro una celletta scavata nel legno e limitata superiormente da sfibrature di questo. Essa di solito è costruita al
termine dei cunicoli larvali
Periodo di dannosità - Dall'estate fino alla primavera successiva
Tecniche di risanamento -Vale quanto detto per il Cryphalus piceae ad eccezione degli eventuali trattamenti
chimici che in questo caso si avvalgono dell'uso di Carbammati da distribuirsi nella seconda metà di giugnoprimi di luglio contro gli adulti.
ABETE di Douglas
Afide nordamaricano Gillettella coweni (Gill) (Homoptera, Adelgidae)
Sintomi -Numerosi batuffoli bianchi sulle foglie, aspetto contorto di queste e presenza di aghi ingialliti.
Descrizione
Pseudoiemosistenti: di colore marrone scuro e lunghezza tra 1 ,3 e 1 ,5 mm.
Pseudoprogredienti: di aspetto leggermente più scuro della pseudoiemosistenti e lunghezza di 1,3-1,4 mm.
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Biologia -Specie anolociclica, paramonoica su ospite secondario. Compie da due a tre generazioni all'anno. La
pseudoiemosistente sverna come neanide di I e/o II età sugli aghi della pianta ospite. Tra le fine di marzo e la
fine di aprile le forme ibernanti riprendono a svilupparsi e una volta mature depongono sulle foglie le uova da
cui, alla fine di maggio, sgusciano le neanidi delle pseudoprogredienti che compiono una o due generazioni. Nei
mesi di giugno-luglio compaiono alate ginopare che vanno perdute.
Periodo di dannosità -Da fine marzo a fine ottobre.
Tecniche di risanamento -Distribuzione di Pirimor contro le neanidi delle pseudoiemosistenti alla ripresa
dell'attività fisiologica (fine marzo-fine aprile).
Adelges laricis Vallot (Homoptera, Adelgidae)
Sintomi. Aghi contorti, numerose aree scolorite con sopra fini batuffoli di cera bianchi.
Descrizione
Lemosistenti: partenogenetiche, ovipare e di colore marrone.
Progredenti: attere, marrone chiaro e lunghe poco meno di 2 mm.
Sessupare: alate partenogenetiche, ovipare, lunghe da 1,1 a 1, 55 mm, di colore verde scuro con testa e torace
verde-grigiastro.
Biologia. -Il Larice è l'ospite secondario di questo adelgino su cui sviluppa un'abbondante popolazione, in
seguito anche ad un paraciclo che si aggiunge all'olociclo biennale, svolto tra questa pianta e l'Abete rosso.
Conifera che costituisce l'ospite primario poichè vi si svolge la generazione degli anfigonici. Questa specie
ovipara, come tutti gli appartenenti a tale famiglia, sverna come neanide di I o II età. Sull'ospite primario da
luogo ad una galla strobiliforme mentre ciò non avviene nel secondario, dove è semplicemente fillocolo. Sul
Larice si succedono generazioni di iemosistenti e di progredienti con arrivo di forme alate dall'ospite primario e
partenza di sessupare alate verso di questo.
Periodo di dannosità -Da maggio a settembre
Tecniche di risanamento -Pirimor da distribuire a maggio sugli adulti delle forme svernanti.
Minatrice delle foglie di Larice
Coleophora laricella Hb (lepidoptera, Coleophoridae)
Sintomi -Aghi prima di aspetto biancastro e traslucido, poi ingialliti fino a diventare marrone chiaro
Descrizione.
Adulti: di aspetto grigio-bruno e ali dello stesso colore con frange grigio-gialle. Apertura alare di circa 9 mm.
Larve: a maturità hanno lunghezza di 5 mm, colore bruno-rossiccio e capo nero Vivono protette all'interno di un
astuccio costituito da una porzione distale di ago svuotata.
Biologia -Compie una generazione all'anno e sverna come larva di III età dentro il proprio astuccio alla base
delle nuove gemma Gli adulti sfarfallano da fine maggio e per tutto giugno e le femmine depongono le uova
sulla parte distale delle foglie le larve schiudono dopo 10 giorni e minano gli aghi penetrandovi completamente
all'interno. Negli stadi seguenti rodono il mesofillo senza abbandonare l'astuccio protettivo. le larve in primavera
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riprendono l'attività trofica giungendo a maturità verso la fine di aprile-primi di maggio. L'incrisalidamento
avviene dentro alla propria custodia protettiva fissata preventivamente all'interno del brachiblasto.
Periodo di dannosità -Si protrae da aprile a novembre, con esclusione del periodo di farfallamento.
Tecniche di risanamento -Applicazioni di Diflubenzuron sulle uova ai primi di giugno.
Cedrobium laportei Remaudière (Homoptera, Lachnidae)
Sintomi - Defogliazione, accompagnata da colature di melata e da abbondante diffusione di fusaggini.
Descrizione
Virginopare attere: aspetto tondeggiante, colore bruno brillante e zampe, antenne e una striscia sul dorso più
chiare. Quest'ultima è limitata al torace ed ai primi segmenti dell'addome le dimensioni sono comprese tra 1 ,7 e
2mm.
Virginopare alate: hanno il corpo simile alla forma attera e mostrano ali grandi, larghe e con il margine anteriore
bruno, la loro lunghezza è compresa tra 1,7-1,8 mm.
Biologia -Specie monoica che vive a spese della corteccia e dei brachiblasti della pianta ospite. Alle nostre
latitudini l'afide si limita a sviluppare un anolociclo dove si susseguono solo virginopare che trascorrono anche
l'inverno come forme attere. Durante gli altri periodi dell'anno si differenziano pure individui alati le popolazioni
della specie raggiungono Il loro massimo in primavera.
Periodo di dannosità -Da marzo a giugno
Tecniche di risanamento -Distribuzione di Pirimor all'inizio della buona stagione, in coincidenza con
l'accertata, rapida, moltiplicazione delle colonie.
Cinara cedri Mim. (Homoptera, Lachnidae)
Sintomi- Abbondanti colature di melata e conseguente comparsa di fumaggini che anneriscono la parte colpita.
Descrizione
Virginopare attere: con corpo piriforme, arrotondato posteriormente, di colore bronzeo scuro, coperto da un
leggero rivestimento ceroso e con lunghezza compresa tra 3 e 3.8 mm.
Virginopare alate: hanno forma ovale di tinta bronzeo scura e ali ialine. La lunghezza del corpo è compresa tra 3
e 3,7mm.
Anfigonici: maschi alati, con corpo bruno chiaro, di lunghezza compresa fra 2,3 e 2,9 mm. Femmine ovipare:
con caratteristiche simili alle virginopare attere e poco più grandi dei maschi
Biologia- Specie monoica, il cui sviluppo si conclude nell'arco di un anno. Infatti in ottobre si hanno le
sessupare, poi, di seguito, gli anfigonici che depongono le uova durevoli incollandole sulla pagina superiore
degli aghi. Contemporaneamente, continuano a ritrovarsi colonie di virginopare attere che si susseguono anche
durante l'inverno. Nel periodo primaverile si osserva la maggiore densità delle colonie.
Periodo di dannosità -Vedi Cedrobium laportei.
Tecniche di risanamento -Vedi C. laportei.
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Ifantria americana
Hyphantria cunea Drury (Lepidoptera, Arctiidae)
Sintomi -Foglie imbrigliate da ragnatele di fili sericei a formare- nidi di colore grigio, scheletrizzazione dei
lembi fogliari. E’ specie polifagia e attacca numerose specie anche agricole e urbane.
Descrizione Adulti tozzi, con apertura alare compresa fra 25 e 30 mm. Di colore bianco, con forme che
presentano punti neri sulla ali anteriori.
Larve appena nate sono giallo pallido, con testa nera e due serie longitudinali di punti dello stesso colore su tutto
il dorso, il quale è anche cosparso di lunghi peli. A maturità raggiungono una lunghezza di 30-35 mm e una
colorazione di fondo che varia da giallo chiaro a verdastro. Il dorso è percorso longitudinalmente da una banda
mediana di colore grigio e da due fasce gialle laterali.
Sono presenti anche lunghi peli grigi inseriti in tubercoli dorsali di colore nero, o aranciato.
Biologia -Compie due generazioni all'anno e trascorre l'inverno come crisalide entro un bozzolo tessuto nei
luoghi più svariati, con preferenza per le anfrattuosità della corteccia. Gli adulti sfarfallano tra la fine di aprile e
tutto maggio. Le uova vengono deposte a placche sulle foglie e ricoperte di peli addominali della femmina. Le
larve, schiuse dopo circa 10-20 giorni, conducono vita gregaria e vivono entro un lasso nido sericeo che ingloba
le foglie di cui si nutrono. Quelle dell'età successive se ne cibano scheletrizzandole dopo essersi disperse.
Raggiunta la maturità, tra la fine di giugno e la metà di luglio si incrisalidano nei luoghi più disparati entro un
rado bozzolo. Gli adulti sfarfallano per tutto il mese di luglio e ripetono il ciclo descritto in precedenza in tempi
più brevi e con una popolazione più elevata. Ai primi di settembre sono presenti le larve mature che si
trasformano nelle crisalidi ibernanti.
Periodo di dannosità -Si protrae da maggio a tutto settembre.
Tecniche di risanamento -Su piante di parchi e giardini si può ricorrere alla raccolta e bruciatura dei nidi in
primavera. Su superfici maggiori è possibile intervenire con Bacillus thuringiensis a fine maggio-primi di
giugno contro le larve giovani.
Afide bianco del Faggio
Phyl1aphis fagi L. (Homoptera. Callaphididae)
Sintomi -Apice dei rametti e pagina inferiore delle foglie con fiocchetti di cera. arrotolamento longitudinale di
lembi fogliari per ripiegamento verso il basso dei loro margini laterali, disseccamento degli organi attaccati e
melata.
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Descrizione
Fondatrici: virginopare attere, lunghe da 2 a 3,2 mm, sono di colore giallo o verde brillante, con sul dorso
macchie di colore bruno o verde scuro. Sono interamente ricoperte di filamenti ciripari bianchi o bluastri
Fondatrigenie attere: virginopare del tutto simili alle fondatrici, hanno però forme di mezza estate ridotte, la loro
lunghezza non supera 1 mm.
Fondatrigenie alate: virginopare, di colore compreso tra il verde-giallastro e il verde anche intenso con testa
scura e lobi toracici neri, dello stesso colore sono le bande e le macchie distribuite sul dorso di ciascun segmento
addominale le ali sono trasparenti. L'intero corpo è ricoperto di fili cerosi bianchi o bluastri.Questa forma è
lunga da 2 a 2,8 mm.
Anfigonici: le femmine, attere, sono lunghe tra 1 ,5 e 1,8 mm, completamente gialle o giallastro-arancione o
rossastro scuro o verde brillante. Sulla testa, sul torace e sull’area mediana dei segmenti addominali si
distinguono aree nere. Lunghezza da 2 a 2,8 mm. Maschi alati, con dimensioni più ridotte, lunghezza contenuta
tra 1,4 e 1,8 mm. Livrea con testa e lobi toracici neri ed addome verde vivo con sui dorso aree mediane e
macchie nere.
Biologia Le fondatrici, nate tra fine aprile e inizio maggio dalle uova durevoli poste nei rami della corona di
Faggi adulti, migrano verso le piante giovani, preferendo quelle a carattere cespuglioso e i polloni per
colonizzare, in preferenza, le foglie. Su di queste occupano la pagina inferiore rimanendo, in genere, a ridosso
delle nervature.
La prima generazione di fondatrigenie è costituita da forme attere ed alate. Queste ultime costituiscono la
popolazione della seconda generazione che riporta la specie sulle cime dei Faggi maturi. Ciò succede in estate.
Le sessupare, che compaiono in settembre, partenogeneticamente producono gli anfigonici Alla fine di ottobre
si ritrovano le uova durevoli che le femmine pongono, in numero di 10 o 16 per ciascuna, sulle perule delle
gemme o nelle screpolature dei rami.
Periodo di dannosità -Dalla primavera inoltrata fino alla comparsa delle sessupare, con un massimo in giugno.
Tecniche di risanamento -Applicazioni di Pirimor in primavera alla comparsa dai primi afidi sulle giovani
piante.
Operophtera fagata Scharfb. (Lepidoptera, Geometridae)
Sintomi - Defogliazione che si manifesta con erosioni che risparmiano solamente la nervatura centrale.
Descrizione
Adulti con spiccato dimorfismo sessuale i maschi raggiungono un'apertura alare di 30-40 mm. Il corpo è
marrone e le ali anteriori sono dello stesso colore con numerose bande ad andamento antero-posteriore nere, ma
non troppo marcate, mentre quelle posteriori sono bianco-cremeo con accennata una fascia trasversa bruna. Le
femmine, brachittere, sempre marroni mostrano un'apertura alare ridotta a 5 mm. Le ali mesotoraciche munite di
una banda trasversale più scura.
Larve di aspetto sfilato sono di colore verde-giallastro con dorso più scuro percorso da linee longitudinali
biancastre e lati giallastri. La testa e le zampe sono nere. Il bruco maturo raggiunge una lunghezza di 25 mm.
Biologia- Compie una generazione all'anno. Gli adulti compaiono verso la fine di ottobre e l'inizio di novembre
e le femmine si arrampicano sul tronco fino alla chioma dove, dopo essere state fecondate, depongono le uova,
fino a 300 unità per ciascuna, a gruppi sulla cima dei rami più grossi, nascondendole fra i licheni. Le uova
svernano e le larve sgusciano a partire da aprile e si ritrovano per tutto giugno. Giunte a maturità queste si
interrano e di seguito si incrisalidano passando l’intera estate.
Periodo di dannosità – Aprile - giugno.
Tecnica di risanamento -Applicazioni di Bacillus thuringiensis contro le larve giovani
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Orcheste del faggio Rynchaenus fagi L. (Coleoptera, Curculionidae)
Sintomi -Foglie bucherellate o con mine a piazzola bruno-rossicce differenziate nelle aree marginali della loro
metà apicale
Descrizione
Adulti con corpo ovale-allungato mostrano elitre punteggiato-striate con nel complesso una colorazione nero
sfumata per la presenza di una peluria grigiastra. Le antenne e le zampe sono giallo-brune. In lunghezza
raggiungono 2-3 mm.
Larve di forma conica allungata, sono di aspetto biancastro con capo nero. A maturità sono lunghe da 5 a 6 mm.
Biologia -Compie una generazione all'anno. L'inverno è trascorso da adulti che si riparano nella lettiera o dentro
le cavità della corteccia. Questi in primavera escono dai propri ripari per riprendere l'attività trofica, interrotta
durante il periodo freddo, rodendo gemme e successivamente foracchiando foglie. Su di queste in maggio le
femmine depongono le uova, in genere una per ciascuna, entro un'intaccatura che praticano sulla pagina inferiore
in prossimità della nervatura centrale o su di essa Da questa le larve, nate dopo 6-10 giorni, cominciano a
scavare una galleria di nutrizione che prosegue fra le due epidermidi e si dirige verso la zona distale dalla foglia
dove si
allarga a piazzola. Qui, nell'ultima decade di giugno, avviene l'inpupamento entro un piccolo bozzolo sericeo, da
cui gli adulti sfarfallano ai primi di luglio. Questi a settembre, dopo aver trascorso un periodo di attività trofica,
raggiungono i ripari dove passano l'inverno.
Periodo di dannosità -Dalla primavera fino a tutta estate.
Tecniche di risanamento -Interventi sono possibili solo nel caso di parchi e giardini utilizzando Dimetoato
all'inizio della differenziazione delle mine.
ALNUS spp.
Crisomela dell'Ontano
Agelastica alni L (Coleoptera, Chrysomelidae)
Sintomi - contemporanea presenza di foglie con fori più o meno grandi e di altre scheletrizzate.
Descrizione Adulti: hanno lunghezza compresa tra 5 e 7 mm. Corpo ovale, convesso, di aspetto nero-blu, con la
parte dorsale blu metallico, antenne e zampe nere ed elitre con fini punteggiature
Larve: a maturità raggiungono una lunghezza di 10-12 mm, con capo allungalo, di colore nero lucente e con
presenza di tubercoli pelosi su lutto il corpo.
Biologia -compie una generazione all'anno e sverna come adulto al riparo di fogliame e muschi sul terreno. In
primavera inoltrata gli individui ibernanti si portano sulle foglie, di cui si nutrono praticandovi dei fori e sulla
cui pagina inferiore ovidepongono. Fenomeno che si protrae per un mese, o anche un mese e mezzo. Le larve
schiudono dopo una decina di giorni rimanendo tutte assieme sulla pagina inferiore delle foglie, di cui rodono
l'epidermide Successivamente, divise in gruppi più piccoli, divorano il lembo fogliare rispettando solo le
nervature. Giunte a maturità, in luglio-agosto, si portano nel terreno dove scavano una celletta in cui si
impupano. Gli adulti sfarfallano in agosto-settembre. Questi, dopo aver trascorso un periodo di alimentazione,
col sopraggiungere dei primi freddi si apprestano all'ibernamento.
Periodo di dannosità -Dalla primavera inoltrala fino all'autunno.
Tecniche di risanamento -Trattamenti con prodotti a basa di Diflubenzuron da eseguirsi in primavera contro gli
adulti che così producono un minor numero di uova fertili.
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Galerucella dall'Olmo
Galerucella luteola Mull (Coleoptera, Chrysomelidae)
Sintomi -Foglie bucherellate e scheletrizzate.
Descrizione
Adulti: di forma stretta ed allungata, colore giallo-ocra-verdiccio e ricoperto di radi peli. Capo giallastro, con una
macchia triangolare ed antenne nere. Elitre con ai lati una larga fascia nera longitudinale. Lunghezza del corpo
da 6 a 8 mm
Larve: a maturità sono lunghe 9 mm ed hanno un aspetto verde od olivaceo con sul dorso quattro fasce gialle
longitudinali e numerose setole.
Biologia- Compie due generazioni all'anno e trascorre l'inverno come adulto riparato, in genere, nel terreno ai
piedi della pianta e nelle anfrattuosità della corteccia. Da questi ricoveri gli adulti fuoriescono nella prima metà
di aprile e raggiungono le foglie, di cui si nutrono bucherellandole. Sulla pagina inferiore di queste avviene
l’ovodeposizione che si protrae per circa un mese. In breve tempo nascono le larve che giungono a maturità
entro 15-20 giorni, durante i quali si nutrono scheletrizzando le foglie, di cui lasciano intatte le nervature e
l'epidermide superiore. L'impupamento avviene, in genere, nel terreno, sotto foglie o detriti, ma può aver luogo
anche entro fori e screpolature della corteccia. Gli adulti cominciano a sfarfallare in giugno, con un picco verso
la fine del mese e gli inizi di luglio e danno luogo ad una seconda generazione che si conclude a partire
dall'ultima metà di agosto, con la comparsa degli individui svernanti. Questi ultimi, dopo un periodo di attività
trofica, dalla metà di settembre circa, si portano negli ibernacoli.
Periodo di dannosità -In seguito al sovrapporsi delle due generazioni, dovuto al lungo periodo di
ovideposizione, questo insetto danneggia la pianta dalla prima metà di aprile fino a settembre, quando gli adulti
ibernanti cessano di nutrirsi.
Tecniche di risanamento -In ambiente urbano si può fare ricorso alla distribuzione di Piretroidi quando il 25%
delle foglie risultano danneggiate.
Grande scolito dell'Olmo
Scolytus sulcifrons Rey (Coleoptara, Scolytidae)
Sintomi- Imbrunimento più o meno rapido delle foglie di intere branche della pianta, eventuale filloptosi.
Piccole gallerie alla biforcazione dei rami.
Descrizione
Adulti: Di aspetto lucente con pronoto nero finemente punteggiato ed elitre bruno-rossicce. Nei maschi sono
differenziate a livello dell’ultimo segmento addominale gruppi di 4-5 setole dorate Nelle femmine a livello della
parte posteriore del terzo e quarto urosternite è presente un tubercolo rivolto all'indietro. La lunghezza di queste
forme è compresa tra 3 e 6 mm.
Larve: cirtosomatiche e secondariamente apode, mostrano il cranio scuro, mentre il resto del corpo è biancocremeo.
Biologia- l'insetto svolge due generazioni durante l'anno ed iberna come larva e più raramente come adulto
immaturo Tuttavia gli sfarfallamenti iniziano nella seconda metà di aprila e continuano per tutto maggio. Così le
gallerie di maturazione, scavate alla sella della biforcazione di rami, si ritrovano in maggio giugno. E’ in questa
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fase che avviene l'infezione da Grafiosi (Ceratostomella ulmi Schw), questo perchè le spore, appiccicate sui
corpo dell'adulto, entrano nel flusso linfatico della pianta. La gallerie materne, scavate dalla sola femmina,
fecondata al suo ingresso o in quelle di maturazione, sono singole, con una lunghezza compresa tra 6 e 12 mm
ed hanno un andamento longitudinale rispetto al supporto: tronchi e branche, il cui diametro non è mai inferiore
ai 6 cm. Questi cunicoli nel loro percorso interessano la corteccia e solo marginalmente l'alburno. Da ciascun
lato di questi si irradiano a ventaglio le gallerie larvali che terminano di solito nella cella pupale dopo essere
diventate più o meno parallele al cunicolo materno. Le larve e gli adulti immaturi di questa seconda generazione
trascorrono la brutta stagione.
Periodo di dannosità - Maggio-giugno, in coincidenza con l'attività trofica degli adulti.
Tecniche di risanamento -Distruzione del materiale infestato dalle forme preimmaginali prima dello
sfarfallamento degli adulti.
Piccolo scolito dell'Olmo
Scolytus multistriatus (Marsh) (Coleoptera, Scolytidae)
Sintomi -Del tutto simili a quelli di S sulcifrons,
Descizione
Adulti: pronoto nero lucente e punteggiatura molto minuta, elitre rossiccio-brunastre con striature e punti molto
fini. Addome con differenziata a livello della parte mediana-posteriore del secondo urosterno una protuberanza
rivolta all'indietro. Le dimensioni longitudinali di questo stato sono comprese tra 2,3 e 3 mm. Larve:
cirtosomatiche e secondariamente apode, di colore bianco-cremeo e capo bruno. A maturità raggiungono 3,5-4
mm in lunghezza.
Biologia - La vita dello scolitide ricalca quella della specie congenere S sulcifrons, con, tuttavia, qualche
manifestazione particolare, Infatti gli adulti costruiscono le gallerie di nutrizione sempre alla biforcazione di
rami, ma sopratutto alla base di quelli dell'anno. Anch'essi diffondono la Graziosi. Le femmine scavano cunicoli
di riproduzione più stretti e più corti di quelli di S. sulcifrons interessando tronchi, branche e rami molto più
sottili di quelli colonizzati da quest'ultima specie. Tanto è vero che possono sfarfallare adulti da rametti del
diametro di 1,25 cm. Le immagini si trovano nelle gallerie di nutrizione in giugno e luglio.
Periodo di dannosità -Giugno-luglio, come per S sutcifrons
Tecniche di risanamento –Vale quanto detto per S, sulcifrons
Afide verde del Tiglio
Eucallipterus tiliae L (Homoptera, Callaphididae)
Sintomi -Abbondante melata, fumaggini, disseccamento delle foglie e precoce filloptosi.
Descrizione - Virginopare attere (fondatrici e fondatrigenie)" partenogenetiche, hanno corpo di forma ovale, con
lunghezza compresa fra 2,4 e 2,6 mm, di colore variabile da giallo a verde-giallastro
Virginopare alate (fondatrigenie)" partenogenetlche, con dimensioni del corpo che variano da 1,8 a 3 mm di
lunghezza. Di colo re giallo chiaro con ampie macchie nere, hanno ali chiazzate di marrone
Anfigonici: femmine attere, di colore variabile da giallo a giallo-arancio, con lunghezza di 1,8 mm Maschi alati
con colorazione simile alle precedenti e dimensioni del corpo (lungo 1,72 mm) inferiori rispetto a quelle delle
ali. Queste ultime sono soffuse di grigio.
Biologia -Specie olociclica, monoica che durante l'anno compie da 8 a 9 generazioni e trascorre l'inverno come
uovo durevole deposto in luoghi diversi secondo i vari autori: Infatti, l.'ovideposizione può avvenire in vicinanza
delle gemme oppure al colletto della pianta o anche nel terreno a livello delle radici ed infine entro le
screpolature della corteccia. Le neanidi delle fondatrici schiudono verso la metà di aprile e divengono adulte in
circa 15 giorni, dopo di che si trasferiscono sulla pagina inferiore delle foglie. Qui durante la primavera e l'estate
si susseguono 5 o 6 generazioni di fondatrigenie generalmente alate,le quali generano le sessupare, da cui, in
ottobre-novembre, hanno origine gli anfigonici,le cui femmine fecondate depongono le uova ibernanti.
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Periodo di dannosità -Coincide con la massima densità delle colonie che si registra a partire da giugno-luglio
fino a settembre.
Tecniche di risanamento -Le piante facenti parte dell' arredo urbano possono essere trattate con prodotti a base
di Pirimor entro la prima decade di maggio oppure, sempre nello stesso periodo, si può intervenire con la
distribuzione di acqua addizionata con saponi neutri.
Pulvinarie
Eupulvinaria hydrangeae (Steinw.) (Homoptera, Coccidae)
Sintomi -Presenza dei sacchi ovigeri bianchi sulla pagina inferiore delle foglie.
Descrizione Femmine adulte generalmente di forma convessa, lunghezza compresa fra 4,6 e 4,75 mm,
larghezza da 3,3 a 3,8 mm ed altezza di 1 ,6 mm. Dorsalmente sono di colore bruno o violaceo, con verruche e
scaglie cerose fini. La parte ventrale .giallo-arancio, con l'addome ricoperto di cera pulverulenta bianca.
Sacchi ovigeri bianchi con la parte distale allargala e percorsi longitudinalmente da carenature e trasversalmente
da leggere striature. Le loro dimensioni comprendono lunghezza di 8,2-8,5 mm, larghezza di 4,2-4,3 mm ed
altezza di 3,3-3,8 mm.
Biologia -Compie una generazione all'anno e passa l'inverno come neanide di III e là riparata sui rami. Ai primi
di maggio le femmine mature si trasferiscono sulla pagina inferiore delle foglie, generalmente in prossimità delle
nervature, e sui giovani rametti dove producono i sacchi ovigeri.
La riproduzione generalmente partenogenetica e più raramente anfigonica. Dopo circa un mese di incubazione,
verso la metà di giugno, nascono le neanidi che attivamente diffondono l'infestazione. Queste, in ottobre,
raggiunta la III età, cominciano a reimmigrare dalle foglie verso i rami dove svernano.
Periodo di dannosità -Da metà giugno ad ottobre.
Tecniche di risanamento -La piante di parchi e giardini possono essere trattate con prodotti a base di Amitraz
nella seconda metà di giugno, quando la schiusura dalle uova è quasi completata.
Tingide americano del Platano
Corythuca ciliata Say (Hetoroptera Tingidae)
Sintomi -Foglie con la pagina superiore ingiallita dapprima ad aree e poi per l'intero, lembo inferiore imbrattato
di scuro ed appiccicaticcio.Si può riscontrare anche su Tilia sp. e Fraxinum sp..
Descrizione Adulti corpo piatto, lungo da 3,75 a 4 mm, con aspetto pergamenacao ed areolato che spicca per il
colore pressochè bianco-ialino. Le elitre subquadrangolari sono brune solo a livello dall'ampolla prossimale. Il
pronoto, con una cresta più alta della carena mediana, mostra le due espansioni laterali -paranota- ben sviluppate,
ma con un reticolo a maglie più piccole rispetto alle altre.
Neanidi. bianchicce alla nascita, poi bruno scuro Ninfe scure con antenne, zampe e abbozzi alari chiari.
Biologia - L'insetto compie tre generazioni all'anno e sverna come adulto, rifugiato di preferenza sotto placche di
ritidoma della pianta ospite. Questi fuoriescono dai ricoveri invernali durante l'ultima decade di aprile e le
femmine ovidepongono ai primi di maggio sulla pagina inferiore delle foglie. Qui le uova si ritrovano a piccoli
gruppi di solito alla biforcazione delle nervature principali. Le neanidi che schiudono prendono a nutrirsi, come
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del resto tutti gli altri stati, svuotando le cellule del tessuto a palizzata e lacunoso delle foglie che diventano
clorotiche e poi disseccano. Con la comparsa degli adulti dalla metà di giugno alta fine di agosto si completa la
prima generazione. Quella successiva, cioè la seconda, viene conclusa tra la terza decade di luglio e quella di
ottobre. Gli adulti delta terza generazione, poi, sfarfallano tra gli inizi di settembre e la metà di novembre. Questi
ultimi raggiungono i rifugi, di cui si è detto, per trascorrere la brutta stagione.
Periodo di dannosità -Da fine maggio all'inizio di novembre.
Tecniche di risanamento -Iniezioni xilematiche forzate di prodotti a base di Acaphate durante lo stadio
fenologico della pianta di "gemma aperta"
Fillossera della Quercia Phylloxera quercus De Fonsc (Homoptera, Phylloxeridae)
Sintomi -Foglie con macchioline giallastre in seguito brune per dissecamento e ripiegamenti più o meno
accentuati verso il basso che provocano il loro accartocciamento
Descrizione
Fondatrici;- partenogenetiche ed ovipare. Corpo di forma globosa, con colorazione giallo-verdognola e macchie
arancioni, tubercoli chiari o brunastri. Fondatrigenie attere partenogenetiche ed ovipare Le forme viventi sulle
Querce sempreverdi sono simili alle fondatrici, mentre quelle presenti su specie a foglia caduca hanno corpo
piatto ed allungato, di colore giallo con macchie arancio oppure tutto aranciato.
Fondatrigenie alate partenogenetiche ed ovipare corpo allungato, generalmente più piccolo nelle forme nate su
specie caducifoglie, di aspetto fondamentalmente bruno, con capo ed addome arancio.
Anfigonici;- i maschi sono di colore arancio, con dimensioni inferiori alle femmine, le quali hanno aspetto
giallognolo chiaro o tendente all’arancio.
Biologia. -Specie eteroica non obbligata che svolge un olociclo tra Querce sempreverdi e caducifoglie; la
presenza contemporanea di entrambi gli ospiti non è necessaria al suo compimento. Su queste essenze la specie
mantiene sempre un ciclo monoico sostenuto da fondatrigenie alate ed attere. In quello eterogonico le uova
durevoli deposte su Querce sempreverdi schiudono le fondatrici che, verso la fine di aprile producono le uova da
cui nascono le forme attere che possono susseguirsi per diverse generazioni durante tutto l’anno e ibernare.
Oppure in agosto possono produrre le alate sessupare che in settembre danno luogo agli anfigonici, i quali, in
autunno, producono l’uovo durevole. Sempre dalle uova delle fondatrici, oltre che le forme attere, se ne hanno di
alate che migrano sulle Querce caducifoglie su cui, in agosto, dopo una serie di generazioni attere, si
differenziano le alate sessupare reimmigranti sulle Querce a foglie permanenti dove generano maschi e femmine,
le quali depongono l'uovo durevole. Sulle Querce caducifoglie possono mantenersi forme attere che danno luogo
ad un paraciclo
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Periodo di dannosità -Il danno maggiore viene prodotto in primavera a carico dei giovani germogli e delle
foglie.
Tecniche di risanamento- Sulle piante poste in zone urbane si interviene con prodotti a base di Pirimor, da
distribuirsi nella seconda metà di aprile, prima della manifestazione dei danni.
Processionaria dalla Quercia Thaumetopoea processionea L. (Lepidoptera, Thaumetopoeidae}
Sintomi -Grossi nidi sericei lungo il tronco o alle biforcazioni delle branche
Descrizione
Adulti hanno colorazione di fondo grigiastra. Le ali anteriori sono grigio-brune con fasce trasversali ondulate più
o meno scure; quelle posteriori sono bianco-giallicce sfumate sul margine interno e con frangia scura. Le
femmine hanno dimensioni maggiori dei maschi. con apertura alare di 30-35 mm e 24-30 mm rispettivamente.
Larve di aspetto grigio-azzurrastro ricoperte di lunghi peli fulvo-arancioni, capo bruno e con una fascia dello
stesso colore lungo tutto il dorso, su cui sono differenziati specchi con peli rosso-fulvi urticanti. I lati del corpo
sono bianco-cinerini, la parte ventrale grigio-verdastra o giallastra. A maturità raggiungono una lunghezza
compresa tra 30 e 40 mm.
Biologia. Compie una generazione all'anno e trascorre l'inverno allo stato di larva di I età dentro l’uovo Gli
adulti sfarfallano in agosto-settembre ed hanno costumi notturni. Le femmine depongono le uova in placche a
forma di piazzuola, ricoperte di squame brune, sulle superfici lisce di rami e tronchi. Le larve che ibernano entro
il corion fuoriescono alla fine di aprile e conducono vita gregaria protette entro un vistoso nido sericeo, da cui
escono in processione verso sera per nutrirsi. Lo sviluppo larvale si completa ai primi di luglio e
l’incrisalidamento avviene entro un bozzolo tessuto all'interno del nido stesso. Lo stato di crisalide ha durata di
circa un mese, ma può prolungarsi anche per uno o più anni. Le gradazioni si protraggono per 3-5 anni
Periodo di dannosità -Dagli inizi di maggio fino ai primi di luglio.
Tecniche di risanamento -Raccolta e distruzione dei nidi; trattamenti con Bacillus thuringiensis nella prima
metà di maggio
Tortrice verde delle Querce Tortix viridana L (Lepidoptera, Tortricidae)
Sintomi -Presenza di foglie arrotolate verso il basso in senso trasverso-longitudinale.
Descrizione Adulti hanno aspetto fondamentalmente verde chiaro, con le ali anteriori dallo stesso colore e quelle
posteriori grigio chiaro Apertura alare tra 17 e 24 mm. Larve: corpo di colore verde più o meno scuro, con
tubercoli, capo e zampe nere a maturità raggiungono una lunghezza compresa tra 12 e 18 mm.
Biologia -Compie una generazione all'anno e passa l'inverno come uovo. Gli adulti sfarfallano per circa un mese
a cominciare dalla seconda metà di giugno. Le femmine ovidepongono nelle parti alte della chioma, interessando
biforcazione di rametti, screpolature corticali ed ascella di gemme o piccioli fogliari. Le larve schiudono nella
primavera successiva a partire dalla metà di aprile, e si nutrono inizialmente rodendo le gemme, poi il lembo
fogliare che arrotolano, fissandolo per mezzo di fili sericei. Questo rifugio costituisce anche il luogo dove, a
cominciare dall'inizio di giugno, differenziano le crisalidi, da cui dopo 8-12 giorni sfarfallano gli adulti.
Periodo di dannosità -Dalla seconda metà di aprile fino allo stesso periodo del mese di giugno.
Tecniche di risanamento -Trattamenti a fine aprile-primi di maggio con Bacillus thuringiensis contro le larve
giovani
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Melolonta dell'Ippocastano
Melolontha hyppocastani Fabr (Coleoptera, Scarabeidae)
Sintomi -Defogliazione che si manifesta dall'alto verso il basso e dall'esterno verso l'interno dovuta agli adulti.
Ingiallimento delle foglIe, con successivo avvizzimento per distruzione dell'apparato radicale provocato dalle
larve.
Descrizione
Adulti: di forma oblunga, con capo, pronoto, elitre, antenne e zampe rosso-bruno più o meno intenso il resto del
corpo nerastro finisce con un pigidio allargato che termina in una specie di bottone. L'insetto misura in
lunghezza da 18 a 29 mm.
Larve cirtosomatiche di tipo melolontoide, bianco-giallastre e capo bruno. A maturità raggiungono dimensioni in
lunghezza comprese tra 40 e 46 mm.
Biologia -Compie una generazione ogni tre-quattro anni e gli adulti svernano nella celletta pupale. Questi
sciamano a partire dalla fine di aprile e per tutto maggio e giugno i maggiolini, una volta fuoriusciti dal terreno,
di solito all'imbrunire, si portano sulla chioma delle piante e prendono a nutrirsi della foglia lasciando intatte
solo porzioni delle nervature principali. La loro vita, in genere, si prolunga per circa due mesi, le femmine per
ovideporre raggiungono sul terreno, di solito, i luoghi dove sono fuoriuscite, e depongono mucchietti di 10-30
uova in fossette profonde 10-30 cm. Le larve durante i primi stadi si nutrono di radichette e successivamente di
radici lignificate, specialmente durante il loro ultimo anno di vita. L'impupamento avviene tra la seconda metà di
settembre e la prima metà di ottobre. Gli adulti sfarfallano alla fine di ottobre e solo nel marzo dell'anno
successivo fuoriescono e cominciano a rodere la parta aerea delle piante Di solito questi insetti compaiono in
massa ogni tre-quattro anni pur avendosi sfarfallamenti ogni anno. Ciò sembra legato alla supremazia di una
popolazione che si è imposta sulle altre attraverso una più spiccala aggressività
Periodo di dannosità -Quello legato alle larve si esplica durante tutto l'anno ad eccezione del periodi di
inattività invernale ed impupamento. Mentre i danni legati all'attività trofica degli adulti si hanno in genere ogni
tre-quattro anni e solo durante i mesi di maggio-giugno
Tecniche di risanamento -Contro le larve si può ricorrere alle distribuzione di Beauveria brongniartii nel
terreno, previa autorizzazione da parte del Ministero delle Sanità; mentre per quanto riguarda gli adulti si può
procedere alla loro raccolta e distruzione
Corebo delle Querce
Corebus florentinus Herbst (Coleoptera, Buprestidae)
Sintomi -Chioma della pianta con evidenti macchie rossastre per la presenza di branche con foglie secche.
Manifestazione visibile tutto l'anno nelle Querce sempreverdi e solo durante il periodo vegetativo in quelle a
foglia caduca.
Descrizione
Adulti di aspetto brillante, con area dorsale verde dorato dove la metà distale delle elitre è violaceo scuro, con
distinte due bande pubescenti, ondulate e grigiastre. la parte ventrale del corpo e le zampe sono verdastre. Le
antenne spesso hanno un colore ramato. la lunghezza dell'insetto è compresa tra 13 e 16 mm.
Larve sottili, appiattite, apode, bianco-giallastre e con il protorace più largo di tutti gli altri segmenti l'addome
termina in una specie di pinza chitinosa, appuntita e seghettata nel margine interno. La lunghezza massima
raggiunta da questo stato è di 40 mm, dimensione che, per i processi che precedono la differenziazione della
pupa, si riduce alla metà.1
Biologia- l'intero ciclo di sviluppo dell'insetto richiede un periodo di poco meno di due anni distribuito nell'arco
di tre. Gli adulti compaiono a metà giugno e le femmine ovidepongono fino a tutto luglio in genere sui rami
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dell'anno dove incollano l'uovo in prossimità della cima, o quasi, le larve che ne sgusciano scavano una galleria
discendente, la cui lunghezza può raggiungere il metro e mezzo, che interessa corteccia e legno, come pure il
canale midollare. Dopo il secondo inverno la larva, ormai prossima alla maturità, scava una galleria subcorticale
tutt'attorno al perimetro del ramo che poi risale di qualche centimetro per costruire la celletta pupale. Tale stato
si differenzia alla fine di maggio e gli adulti compaiono, come detto, alla metà di giugno e si ritrovano sulle
Querce, di cui rodono le foglie.
Periodo di dannosità -Coincide con la durata di vita larvale.
Tecniche di risanamento -Raccolta e distruzione entro maggio di tutti i rami attaccati per mezzo di pertiche
uncinate con cui staccarli.
Cerambice delle Querce Cerambix cerdo L (Coleoptera, Cerambicidae)
Sintomi- Riduzione lenta, ma progressiva, della chioma, scarsa o mancata fruttificazione e presenza di fori
ellittici su tronco e grosse branche
Descrizione Adulti: di aspetto nero lucente e glabro ed elitre rossicce verso l'estremità distale Corsaletto
quadrangolare con un processo spinoso per lato. Antenne più lunghe del corpo nei maschi e più ridotte nella
femmina. Le dimensioni longitudinali del corpo possono raggiungere 50 mm.
Larve di aspetto quasi conico, e depresso, a maturità possono raggiungere una lunghezza di 80 mm. Il colore è
bianco sporco o gialliccio, con il margine anteriore della placca pronotale brunastro. Le zampe sono molto
piccole e rudimentali
Biologia- La vita larvale dura da tre a quattro anni. Gli adulti volano al crepuscolo nei mesi di giugno e luglio,
periodo durante il quale le femmine depongono singolarmente le uova entro fessurazioni della corteccia. Le
larve neo sgusciate rimangono per circa un anno entro questa parte della pianta, ove scavano gallerie più o meno
intricate. Alla fine del secondo anno, e precisamente in autunno, penetrano entro il legno dove danno luogo a
cunicoli ascendenti o discendenti. La larva giunta a maturità riporta la galleria verso l'esterno per favorire, anche
con un foro nella corteccia, la fuoriuscita dell' adulto. Dopo di ciò all'interno della pianta scava una celletta
pupale chiusa verso l'esterno da un opercolo, quindi la pupa si differenzia nel settembre dell'ultimo anno di vita
preimmaginale. L'adulto in genere sfarfalla prima dell'inverno, ma fuoriesce dalla pianta solo nella primavera
inoltrata dell'anno successivo.
Periodo di dannosità -Coincide con tutto il periodo dell'attività larvale.
Tecniche di risanamento -Abbattimento dagli alberi deperienti per riconosciuto attacco da parte di questo
cerambicide, per evitare la diffusione della specie e fenomeni di reinfestazione. Uso di insetticidi gassosi da
introdurre nelle gallerie che poi vanno chiuse con mastici
FRAXINUS spp.
Cantaride Lytta vesicatoria L (Coleoptera, Meloidae)
Sintomi- Defogliazione che procede dall'alto verso il basso e presenza nell'ambiente di un intenso odore simile a
quello di topo.
Descrizione
Adulti completamente verde metallico dorato, a volte verde-azzurro, con flagelli delle antenne filiformi
neri come pure, in qualche caso, i tarsi delle zampe. Le elitre ricoprono completamente l'addome.
L'intera lunghezza del corpo è compresa tra 10 e 21 mm.
Larve di I tipo -triungulini-: oligopode e campodeiformi. Hanno corpo allungato o depresso e protorace più
sviluppato di tutti gli altri segmenti. Questo di colore completamente nero, ad eccezione del meso e metatorace o
delle zampe bianchi, è ricoperto di peli. Porta lunghe antenne come pure due cerci bon sviluppati. Le dimensioni
sono molto ridotte e non superano i 2 mm in lunghezza.
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Larve di II tipo. strutturalmente sono pressochè cirtosomatiche, con cranio leggermente sclerificato e zampe
piuttosto corte.
Biologia -Compie una sola generazione all'anno attraversa un ciclo ipermetabolico, dove il triungulino si
preoccupa di raggiungere direttamente i nidi pedotrofici di Imenottori Apidi scavatori, dove si nutre degli stadi
preimmaginali e delle provviste. Qui si trasforma in larva di II tipo e continua lo sviluppo postembrionale. Prima
della metamorfosi la larva attraversa una fase di quiescenza "ipnoteca". In tale stato entra in una fossetta limitata
entro il terreno. Da questa si differenzia la larva che subisce la metamorfosi. La pupa si ha in primavera. Gli
adulti compaiono in maggio e in massa durante il mese di giugno.
Periodo di dannosità – Maggio - giugno.
Tecniche di risanamento -Raccolta dogli adulti; applicazione di Piretroidi alla loro comparsa.
Clono del Frassino Cionus fraxini Deg (Coleoptera, Curculionidae)
Sintomi Gemme erose, foglie disseccate con buchi o con la pagina superiore intaccata a piazzette.
Descrizione
Adulti: corpo di forma ovale-arrotondata, di colore fondamentalmente nerastro, ricoperto da fitte squame grigiobruno o grigio-giallastro e con zampe e rostro rosso-ruggine Le dimensioni longitudinali, esclusa quest'ultima
parte, sono comprese tra 3 e 4 mm.
Larve fusiformi, inizialmente bianchicce e in seguito giallo-verdastre e capo nero. Tutto il corpo è ricoperto di
una mucillagine quasi trasparente. A maturità misurano, in lunghezza. da 6 a 8 mm
Biologia - L'insetto sverna come adulto e in primavera, di solito in aprile, fuoriesce e si nutre bucherellando le
foglie. Le femmine ovidepongono nella pagina inferiore, mentre le larve che sgusciano migrano su quella
superiore, dove si nutrono del parenchima, determinando delle erosioni più o meno ampie che però non
raggiungono la parte interiore del lembo che rimane, così integra. Le larve, raggiunta la maturità in 10-12 giorni,
possono permanere sulle foglie, o portarsi nel terreno, dove si rinchiudono entro un bozzolo pergamenaceo, in
cui si impupano. Gli adulti compaiono entro una decina di giorni. A questa generazione ne seguono altre due,
per cui se ne hanno tre da aprile a tutto luglio.
Periodo di dannosità -Da aprile a tutto luglio.
Tecniche di risanamento -Applicazioni di Diflubenzuron contro le larve giovani.
Afide nero del Ciliegio
Myzus cerasi (F) (Homoptera, Aphididae)
Sintomi- Germogli con foglie increspate ed accartocciate in un ammasso più o meno compatto e annerite per
fumaggini
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Descrizione Virginopare attere (fondatrici e fondatrigenie): corpo di forma arrotondata e globosa, di colore nero
lucido dorsalmente e nero opaco o brunastro ventralmente e con lunghezza di circa 1 ,95 mm.
Virginopare alate (fondatrigenie): di colore nero lucido ed ali ialine con nervature brune. Lunghezza del corpo di
circa 1 ,9 mm
Ginopare alate.: simili alle virginopare alate.
Anfigonici: le femmine sono attere, di colore verde scuro. con piccole macchie sublaterali e laterali sull'addome.
Lunghezza di circa 1,9 mm i maschi sono alati e di dimensioni inferiori
Biologia -Specie dioica, con ospite primario il Ciliegio, dove può compiere anche un paraciclo (sostenuto da
fondatrigenie attere ed alate) e secondario alcune piante erbacee. L'inverno è superato dall'uovo durevole
deposto alla base delle gemme del Ciliegio. Le fondatrici schiudono a cominciare dalla metà di marzo e
completano il proprio sviluppo nella seconda quindicina di aprile. La loro progenie è costituita da fondatrigenie
attere riunite in colonie su apici dei germogli, foglie (pagina inferiore e piccioli) e gambo dei frutti. A partire
dalla III generazione compaiono, accanto alle fondatrigenie attere, le prime forme alate. Entrambe continuano a
riprodursi sui Ciliegio finchè, verso la fine di giugno e primi di luglio, le fondatrigenie alate migranti si
trasferiscono sull'ospite secondario. Su quest'ultimo, ai primi di settembre, compaiono le andropare attere e le
ginopare alate che reimmigrano sull'ospite primario verso la fine di settembre e per tutto ottobre, accompagnate
dai maschi alati. Sull'ospite primario le femmine depongono l'uovo durevole. Tali afidi possono anche fungere
da vettori di virosi del Ciliegio.
Periodo di dannosità -Metà aprile, primi di luglio.
Tecniche di risanamento -Distribuzione di Pirimor contro le fondatrici nella prima metà di aprile
Scolytus rugulosus Razt (Coleoptera, Scolytidae)
Sintomi -Colature di gomma sulla chioma e poi sul tronco, colletto compreso.
Descrizione
Adulti. neri, con apice delle elitre rossiccio. Il pronoto poco più largo che lungo è densamente punteggiato,
anche le elitre pelose lo sono, seppure in modo più grossolano Le dimensioni longitudinali sono comprese tra 1,7
e 2,5 mm. Larve: cirtosomatiche, apode, di colore bianchiccio e con testa bruna più o meno scura.
Biologia- Lo scolitide svolge una o due generazioni all'anno e sverna come larva nelle diverse età. Così nel ciclo
monovoltino gli sfarfallamenti sono limitati al solo mese di luglio, mentre in quello bivoltino questi avvengono
dalla fine di maggio a tutto giugno e poi in settembre, con qualche individuo già in agosto. Gli adulti
neosfartallati si nutrono di tessuti vivi scavando gallerie di maturazione che partono, di solito a ridosso di
gemme. Dopo di ciò le femmine prendono a costruire la galleria di riproduzione, longitudinale e semplice che
inizia con un vestibolo, dove avviene, di solito l'accoppiamento. La lunghezza del cunicolo materno può andare
da 11 a 60 mm ed interessa corteccia ed alburno, ma principalmente quest'ultimo. In ogni struttura riproduttiva
di solito vengono deposte da 30 a 50 uova, da cui sgusciano larve che scavano gallerie, dapprima perpendicolari
a quelle materne, e subito dopo parallele. Alla loro estremità in genere, affondata nell'alburno, è scavata la
celletta pupale.
Periodo di dannosità - E' legato al periodo di vita larvale.
Tecniche di risanamento -Taglio e distruzione delle parti attaccate e mantenimento delle piante in stato di
vigore vegetativo.
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Lepidotteri polifagi
Perdilegno rosso Cossus cossus L. (lepidoplera, Cossidae)
Sintomi -Rigonfiamenti della corteccia, fori da cui esce un colaticcio rosso con rosura mista ad escrementi.
E’ presente sulle spp. Acer, Fagus, Alnus, Ulmus, Tilia, Platanus, Quercus, Juglans e Prunus.
Descrizione
Adulti: di aspetto grigio-cinereo o grigio,-rossiccio, le ali anteriori mostrano delle sfumature biancastre e
numerose linee trasversali nerastre più o meno marcate. Il paio posteriore ha colore che riprende quello del
corpo, ma con tonalità più scura. L'addome presenta delle sfumature grigio-biancastre. L'apertura alare è
compresa fra 70 e 90 mm.
Larve: a maturità sono lunghe 70-90 mm. di aspetto rosso vinoso sul dorso e giallastre o carniccio sui lati e sul
ventre, capo e zampe nere e macchie dello stesso colore sul protorace Su lutto il corpo sono visibili tubercoli
piliferi scuri.
Biologia - L'insetto ha un ciclo triennale e iberna sempre come larva. Gli aduni sfarfallano tra giugno e
settembre con un picco in luglio. Le femmine entro le 48 ore dalla loro comparsa depongono le uova in piccoli
gruppi entro le screpolalure della corteccia e in genere nella parte bassa del tronco Le larve dapprima vivono
gregarie sottocorteccia e poi, solitarie. scavano gallerie indipendenti verso l'alto o il basso che procedono in
modo obliquo verso il centro della pianta le larve giungono a maturità nell'autunno del secondo anno e, dopo
aver trascorso l'inverno, nella primavera successiva si incrisalidano entro un bozzolo, tessuto a ridosso del foro
di sfarfallamento che hanno preparato.
Periodo di dannosità -In pratica tutto l'anno.
Tecniche di risanamento -In caso di attacchi limitati si possono distruggere le larve o direttamente con l'ausilio
di un filo di ferro tenero con cui si raggiungono all'estremità delle gallerie, o indirettamente con l'introduzione in
queste di prodotti insetticidi evaporanti, seguita dalla chiusura ermetica del foro. Tuttavia è sempre consigliabile
accompagnare queste pratiche con la tecnica di lotta della cattura in massa, metodo insostituibile nei caso si
debba contenere l'infestazione su ampie superfici boscate.
Rodilegno giallo Zeuzera pyrina L. (Lepidoptera. Cossidae)
Sintomi- Presenza di rosura di colore arancione o rossastro alla base delle gemme, delle foglie e delle
biforcazioni dei rametti apicali.
E’ presente sulle spp. Acer, Fagus, Alnus, Ulmus, Tilia, Platanus, Quercus, Fraxinus e Prunus.
Descrizione
Adulti: maschi e femmine con apertura alare compresa rispettivamente fra 50-55 mm e 60-70 mm.Sono entrambi
di colore bianco, con sei macchie blu metallico sul torace e altre piccole nere sulle ali e addome con anelli
alternati bianchi e blu.
Larve: a maturità hanno lunghezza variabIle fra 50 e 60 mm. sono di colore giallo limone chiaro, con capo,
pronoto, zampe , decimo urite e tubercoli piliferi neri.
Biologia – Il ciclo è in genere biennale, ma può ridursi ad annuale in condizioni di clima favorevole, in entrambi
i casi l’inverno è trascorso allo stato larvale. Gli adulti sfarfallano per un periodo molto lungo compreso tra la
fine di maggio e tutto agosto. Così quelli che appaiono più tardivamente, in piena o fine estate, possono far parte
di di forme a ciclo annuo. L’ovodeposizione avviene entro vecchie gallerie, nella screpolatura della corteccia dei
rami e dei tronchi di diametro ridotto, oppure alla base di gemme. Le larve schiudono dopo una o due settimene
e si portano sulla parte alta della chiome e più frequentemente sui rametti dell’annata dove scavano, penetrando
di solito all’altezza di una gemma, una galleria centrale con andamento rettilineo. Dopo questo attacco primario
le larve escono e rientrano più volte proseguendo le propria attività trofica che interessa anche il legno
all’interno dei rami più vecchi e del tronco. In prossimità dell'inverno riducono la propria attività per riprenderla
nella successiva buona stagione. L’incrisalidamento avviene, di solito in primavera per il ciclo biennale o in
estate per quello annuale. Gli adulti fuoriescono dopo un periodo variabile da 20 a 40 giorni. Nel caso di
individui a ciclo biennale tutto ciò avviene nella primavera seguente. cosicchè le larve trascorrono un secondo
inverno entro le proprie gallerie.
Periodo di dannosità -Coincide con l'attività larvale.
Tecniche di risanamento -Attuando una buone potatura è possibile eliminare i giovani rametti attaccati; mentre
per quanto riguarda i rami più grossi e i tronchesi può intervenire uccidendo le larve dentro le gallerie mediante
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un filo di ferro tenero, oppure iniettandovi insetticidi evaporati, avendo cura, pio di chiudere i buchi con stucco.
A fine giugno, inizio luglio possono essere applicati insetticidi sistemici per colpire adulti e larvette migranti.
Quest'ultima tecnica deve essere limitata a piante di particolare interesse paessagistico.
Falena Invernale Operophtera brumata L (Lapidoptera, Geometridae)
Sintomi - Defogliazioni che risparmiano le nervature principali.
E’ presente sulle spp., Fagus, Ulmus, Tilia, Platanus, Quercus e Fraxinus.
Descrizione
Adulti: i maschi hanno apertura alare variabile da 23 a 30 mm, il corpo è di colore fondamentalmente grigio, con
le ali anteriori grigio-giallo-rossiccie, percorse da linee trasversali ondulate più scure e quelle posteriori gialloocra chiaro; entrambe le paia hanno i margini frangiati. Le femmine sono brachittere, di colore grigio-bruno, con
le ali da marrone a grigio-verde e ricoperte di peli bianchi.
Larve: di colore verde-giallo chiaro, capo verde scuro, una banda scura su tutto il dorso e tre linee chiare lungo
ogni fianco. A maturità raggiungono una lunghezza compresa tra 25 e 30 mm.
Biologia- Compie una generazione all'anno e sverna come uovo. Gli adulti sfarfallano da novembre a dicembre e
la femmine camminando lungo il tronco della pianta si portano sulla parte alta della chioma per ovideporre in
prossimità delle gemme o nelle screpolature della corteccia. Le larve schiudono in aprile e cominciano a forare e
rodere le gemme, passando, poi, alle foglie di cui lasciano intatte le sole nervature principali. Giunte a maturità,
nella seconda metà di maggio, si lasciano cadere al suolo, sospendendosi a fili sericei, per incrisalidarsi nel
terreno entro una celletta dove rimangono fino all'autunno.
Periodo di dannosità -Aprile –maggio.
Tecniche di risanamento -Interventi con Bacillus thuringiensis da effettuarsi nella seconda metà di aprile.
Ibernia sfogliatrice Erannis defoliaria CI, (Lepidoptera, Geometridae)
Sintomi -Foglie ampiamente erose ad eccezione delle nervature principali.
E’ presente sulle spp. Fagus, Ulmus, Tilia, Quercus e Prunus.
Descrizione
Adulti: maschi generalmente di aspetto giallastro con tonalità bruno-ruggine con le ali anteriori attraversate da
due larghe fasce bruno-rossiccie e con una macchia nerastra; quelle posteriori di colore giallo paglierino hanno
sfumature bruno-ruggine. L'apertura alare è compresa tra 35 e 41 mm. Le femmine atte re e dì colore giallo
chiaro con macchie nere sono lunghe da 8 a 14 mm,
Larve: bruno-rossastre o verdiccie più o meno chiare con due bande dorsali scure ed una linea bruno-giallastra su
ogni fianco. Il capo è bruno-rossiccio. A maturità raggiungono una lunghezza compresa tra 30 e 35 mm.
Biologia -Compie una generazione all'anno trascorrendo l'inverno allo stato di uovo. Gli adulti sfarfallano a
novembre e le femmine, camminando, risalgono il tronco per raggiungere la chioma dove depositano le uova a
gruppetti sulle gemme o in loro prossimità. In aprile cominciano a schiudere le larve che riducono le foglie alle
sole nervature principali. A cominciare dalla metà di giugno queste sono mature e per mezzo di un filo sericeo si
portano al suolo, entro cui si incrisalidano all'interno di un lasso bozzolo di seta. A fine autunno-inizio inverno
sfarfallano gli adulti.
Periodo di dannosità -Dalla metà di aprile fino allo stesso periodo di luglio.
Tecniche di risanamento -Trattamenti a basa di Bacillus thuriroiensis in maggio contro le larve giovani.
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Bombice dispari Lymantria dispar L (Lepidoptera, Lymantriidae)
Sintomi -Presenza di ovature sul tronco e branche della pianta.
E’ presente sulle spp. Acer, Fagus, Alnus, Ulmus, Tilia, Platanus e Quercus.
Descrizione
Adulti: maschi con apertura alare di 35-40 mm, di colore marrone-giallastro e con fasce nere trasversali sulle ali
anteriori ed addome sottile. Femmine più corpulente che raggiungono dimensioni trasversali, ad ali aperte, di 4070 mm. Di aspetto bianco sporco hanno le ali anteriori con alcune striature a zig-zag che le percorrono in senso
antero posteriore e una linea a V in posizione medio-distale. Quest'ultima non manca mai a differenza delle altre
macchiettature.
Larve: a maturità raggiungono una lunghezza di 60-70 mm ed hanno aspetto del tutto caratteristico per la
particolare colorazione dei tubercoli dorsali che fanno parte dei sei presenti su ciascun segmento. Infatti al blu
delle prime cinque paia si contrappone il rosso degli altri. Tutto ciò spicca su un corpo dall'aspetto bruno-grigiogiallastro, abbondantemente ricoperto di setole che si differenziano a livello dei tubercoli anzidetti.
Biologia- La specie svolge una sola generazione all'anno e sverna come larva entro l'uovo. In primavera (aprilemaggio) le larvette abbandonano il corion con una spiccata tendenza a diffondersi nell'ambiente. Attività per la
quale hanno una struttura capace di utilIzzare il vento così da raggiungere in modo passivo piante distanti alcuni
chilometri dal punto di sgusciamento. Le larve mangiano di giorno durante i primi stadi e di notte nei successivi;
queste raggiungono la maturità in giugno - luglio e si incrisalidano quasi sempre sulle piante dove sono
cresciute. Gli adulti compaiono in massa tra fine giugno e tutto luglio, ma possono continuare a sfarfallare
durante il mese di agosto e l'inizio di settembre. A ciò segue la deposizione delle uova in ovature, la cui struttura
numerica e dislocazione sulla piante danno una indicazione accettabile della gradazione in cui si trova la
popolazione dell’insetto. Infatti ovature con 600-800 unità poste fino ad un'altezza di 2 m sul tronco stanno ad
indicare che l'insetto è in una fase di latenza o di progradazione; mentre il culmine e la retrogradazione sono
indicate da una riduzione del numero di uova a 300 – 500 per ovatura e da una loro dislocazione fino a sei metri
di altezza, interessando in ciò anche i primi rami. Da ricordare che durante i periodi di massima intensità di
infestazione ogni supporto è valido per ovideporre.
Periodo di dannosità -Maggio-giugno
Tecniche di risanamento -Applicazione di Bacillus thurinaiensis contro le larve giovani, da farsi tra la fine di
aprile e l'inizio di maggio. Intervento consigliabile solo in caso di accertata progradazione.
Farlalla dal ventre bruno
Euproctis chrysorrhoea L (Lepidoptera, Lymantriidae)
Sintomi- Defogliazione più o meno intensa con presenza di nidi tipici della specie: estivi all'estremità dei rami e
invernali più piccoli e compatti pendenti dai rametti.
E’ presente sulle spp. Fagus, Ulmus e Quercus.
Descrizione
Adulti apertura alare tra 30 e 40 mm. Aspetto candido brillante e parte distale dell'addome scura che termina in
un ciuffo di peli giallo-ruggine più sviluppato nella femmina. I maschi mostrano le ali anteriori macchiettate di
nero.
Larve una volta mature raggiungono 35 mm e una livrea brunastra con sull'area dorsale dell'addome due fasce
laterali di peli biancastri e due centrali più strette di peli rossastri. A livello del settimo e ottavo urite spiccano
due tubercoli rossi.
Bioiogia -Svolge una sola generazione all'anno e passa l'inverno come larva di III età in forma gregaria entro un
nido quasi completamente sericeo. Gli adulti compaiono tra la fine di giugno e l'inizio di agosto. Le uova
vengono deposte in ovature costituite in genere sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve neonate si nutrono
del parenchima di queste inglobate in un lasso nido di seta. In settembre le larve mostrano una più intensa
attività trofica e un maggiore impegno nella strutturazione del ricovero invernale. Nella primavera successiva
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queste riprendono a nutrirsi raggiungendo la massima attività defogliatrice. In giugno, raggiunta la maturità, si
incrisalidano dopo aver tessuto un rado bozzolo nei luoghi più diversi, compresa la pianta di cui si sono nutrite.
A distanza di tre settimane sfarfallano gli adulti.
Periodo di dannosità -Da aprile alla metà di giugno e dalla prima decade di agosto alla metà di settembre.
Tecniche di risanamento -Raccolta dei nidi invernali sulle piante focolaio o su quelle di limitate superfici;
applicazione di prodotti a base di Bacillus thuringiensis, in agosto contro le larve giovani.
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