TimoneSettembre
14-07-2008
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Una chirurgia orale meno traumatica
Il bisturi a risonanza quantica molecolare ha rivoluzionato
gli interventi sui tessuti molli, soprattutto in ambito pediatrico
a cura del Prof. Marco Finotti
uò sembrare strano ed apparire un controsenso, la definizione di “chirugia non traumatica”, invece è proprio la realtà dello
stato dell’arte in chirurgia orale, sia per i tessuti
molli (gengive, guance, lingua e quant’altro all’interno del cavo orale) che per le aree estetiche circostanti, come pure per i tessuti duri ossei non
solo dei mascellari, dei quali parleremo in un articolo successivo.
Nel breve spazio disponibile illustrerò la prima di
queste due novità riferite al cavo orale, ai tessuti
all’interno della bocca, quindi, in quanto distretto di
mia competenza professionale, ma anche applicabili progressivamente, ed in parte già in fase di
attuazione, ad altri distretti del corpo umano.
La chirurgia orale, sia piccola che grande chirurgia, ha mostrato in questi ultimi anni un’evoluzione tale da far sembrare le tecniche odontoiatriche
chirurgiche degli anni ’90 quasi archeologiche.
Dal bisturi tradizionale all’elettrobisturi, utilizzato anche routinariamente nella chirurgia maggiore
del corpo umano, il passo è stato breve; l’avvento
delle tecniche laser, laddove applicabili, ha portato lentamente ma progressivamente ad una chirurgia dei tessuti molli meno cruenta, rendendo
più facilmente accettabili sia le fasi chirurgiche
che il post chirurgico da parte dei nostri pazienti.
Ne hanno tratto vantaggio soprattutto i giovani
pazienti, in quanto, nella piccola chirurgia, ad
P
esempio negli interventi di frenulectomia che si
effettuano durante le cure ortodontiche o prima
delle stesse e quindi in età giovanile o infantile,
può non essere necessaria la sutura che tutti i
pazienti temono. Sia l’elettrobisturi che il laser
però agiscono a livello dei tessuti molli, sia nella
loro azione di taglio che di coagulo, aumentandone la temperatura e danneggiandoli per l’effetto
termico, anche nelle zone circostanti l’azione,
con un post-operatoio che ovviamente ne rappresenta la conseguenza e che è caratterizzato da
tempi di guarigione relativamente lunghi per l’edema (gonfiore) e per i possibili ematomi, anche se
piccoli e localizzati.
Il bisturi Vesalius
Con la scoperta del bisturi a risonanza quantica molecolare, è stata messa a disposizione dei
Bisturi moderni
L’elettrobisturi è un generatore elettrico ad alta frequenza
che permette un’azione di taglio o di coagulo. È costituito
da una piastra neutra posizionata sul paziente ed un elettrodo attivo tenuto nelle mani del chirurgo. La corrente scorre
attraverso il paziente; variandone la frequenza si può scegliere tra gli effetti di taglio o di coagulo dell’elettrobisturi.
Il Bisturi laser è uno strumento medico che impiega
un’emissione di luce coerente finemente controllata per
tagliare e, contemporaneamente, cauterizzare i tessuti. Non
esistono laser di dimensioni tanto ridotte da potere essere
manovrati come un bisturi, per cui il raggio viene trasmesso attraverso un “braccio” contenente elementi ottici fino
all’impugnatura che sta nella mano del chirurgo.
Elettrobisturi
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“
la delicatezza e
l’efficacia è tale
che normalmente è sufficiente
un quantitativo ridotto
di anestesia rispetto alla norma
durante l’utilizzo del Vesalius,
ma addirittura, negli interventi
di piccola entità,
limitati, l’anestesia
può anche non essere
necessaria
“
chirurghi una tecnologia di valore assoluto per la
sua capacità di sezionare i tessuti a basse temperature, inferiori ai 45°, affinché le cellule tessutali
non risultino danneggiate da un effetto termico, e
rimangano vitali. Questo bisturi elettronico agisce rompendo i legami tra le cellule dei tessuti
senza rottura della membrana cellulare, determinando l’effetto taglio; si ha infatti “l’esplosione”
dei liquidi intra e intercellulari che da un lato
entrano in risonanza, dall’altro evaporano mantenendo basse le temperature di lavoro, con una
netta separazione tissutale. L’effetto coagulo
viene provocato attraverso un modesto incremento di temperatura atto a determinare la
denaturazione del fibrinogeno in fibrina che
necessariamente non può avvenire al di sotto
dei 63°; questo modesto aumento di temperatura risulta circoscritto e non in grado di danneggiare i tessuti circostanti, avvenendo all’interno
del vaso sanguigno. A differenza degli elettrobisturi, o di altre metodiche non vi è un’area di
“morte” delle cellule circostanti all’azione di coagulazione e, non ultimo, l’azione di coagulazione non
provoca una distruzione del vaso.
I vantaggi della nuova tecnica
Questo bisturi, elettronico, denominato Vesalius,
ci permette di effettuare delle incisioni precise,
senza danno termico, quindi, incisioni che permet-
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tono una guarigione con restituzio ad integrum
senza edema, senza esiti cicatriziali o addirittura
cheloidi. In effetti con una delicata e estremamente precisa incisione senza alterazioni laterali
accessorie si riesce ad ottenere una guarigione
rapida ed indolore; la delicatezza e l’efficacia è
tale che normalmente è sufficiente un quantitativo
ridotto di anestesia rispetto alla norma durante
l’utilizzo del Vesalius, ma addirittura, negli interventi di piccola entità, limitati, l’anestesia può
anche non essere necessaria; e da questo punto
di vista ne deriva l’elettiva indicazione nella chirurgia orale pediatrica, avendo la possibilità di un
minimo traumatismo ed una rapida guarigione con
importanti benefici, anche psicologici, per i piccoli
pazienti sottoposti a questi interventi.
L’efficacia della sua azione sia di taglio che di coagulo ci permette di lavorare anche in distretti riccamente vascolarizzati e sanguinanti, con rischi
minimi, pensiamo per esempio nel trattamento
degli angiomi o delle epulidi, spesso riccamente
vascolarizzate e sanguinanti anche spontaneamente e di eseguire anche prelievi-biopsie estremamente raffinate e precise.
Guarigione rapida, dicevamo, in quanto caratterizzata da tempi decisamente più brevi rispetto ai
bisturi a lama, agli elettrobisturi ed ai laser, non
essendoci un danno cellulare e quindi l’esito cicatriziale che consegue al processo infiammatorio
che si determina e indolore in quanto non vi è
edema o ematoma. Tutto ciò ha anche un’importante valenza, a maggior ragione, quando viene
utilizzato nelle zone estetiche ove un esito cicatriziale inficerebbe il successo del trattamento chirurgico anche se correttamente eseguito.
I diversi elettrodi a nostra disposizione ci permettono il raggiungimento di tutti i distretti del cavo
orale e la possibilità di trattare tutte le patologie dei
tessuti molli a tutte le età, in modo estremamente
conservativo. L’azione degli elettrodi è estremamente delicata per cui noi chirurghi non dobbiamo
esercitare alcuna pressione ma è sufficiente lo
sfioramento della zona da trattare. Non si conoscono controindicazioni attualmente all’uso del
bisturi a risonanza quantica molecolare.
Prof. Marco Finotti - Odontoiatra
Laureato in Medicina e Chirurgia specializzato in
Ortognatodonzia a Padova. Prof. A.C. Università
degli Studi di Padova. È stato docente in
Chirurgia Paradontale e Implantoprotesi alle
Università Popolari di Caserta e Milano. Libero
professionista a Padova e Milano.
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