La carica elettrica
La carica elettrica, grandezza caratteristica dei corpi elettrizzati,
ovvero di quei corpi che danno luogo a fenomeni come l'attrazione
di corpi leggeri vicini, induzione di carica su altri corpi ecc.,
dovuti al campo elettrico da essi generato.
Esempio: Quando strofiniamo una bacchetta di vetro con un panno
di lana, la bacchetta si carica positivamente, ma gli elettroni in
eccesso passano sul panno, che si carica negativamente: la carica
elettrica totale del sistema bacchetta-panno si conserva, ovvero
rimane invariata.
La legge di conservazione della carica deve valere anche a livello
dell'atomo: perciò, quando in una reazione atomica o nucleare si ha
produzione di una particella carica negativamente, deve venire
prodotta anche una carica positiva.
Esistono due tipi di carica elettrica, indicati come positiva e
negativa; due cariche elettriche dello stesso segno si respingono
mentre cariche elettriche di segno opposto si attraggono.
Coulomb
Charles de Coulomb stabili un metodo per la quantità, che
consente di definirla come una grandezza. Tramite uno strumento
e molto sensibile, la bilancia a torsione, Coulomb stabili una
relazione che lega:
 intensita della forza, che si manifesta tra due corpi
elettrizzati
 carica elettrica
 distanza reciproca
Questa relazione è nota legge di Coulomb:
l'intensita della forza elettrica che si esercita tra due corpi,
dotati di carica elettrica, è direttamente proporzionale al
prodotto delle due cariche inversamente proporzionale al
quadrato della loro distanza.
Nel sistema internazionale l'unità di misura della carica elettrica
e il Coulomb.