Stimolazione VDD monocatetere con sensing in seno coronarico: un caso di impianto attraverso vena cava superiore sinistra persistente Massimo Bielli, Umberto Parravicini, Marco Zanetta, Alessandro Mezzani, Franco Zenone, Nicolò Franchetti, Tito Di Camillo, Gabriele Iraghi, Antonello Perucca Divisione di Cardiologia, Ospedale di Borgomanero (NO) Key words: VDD pacing; Persistent left superior vena cava; Atrioventricular block. We report the case of a VDD single-lead pacemaker implantation through a persistent left superior vena cava in a 48-year-old male patient with recurrent episodes of syncope due to paroxysmal atrioventricular block. VDD lead insertion through the anomalous venous structure led to positioning of the floating sensing dipole into the coronary sinus, in a very large and stable sensed atrial signal due to the close anatomic relationship between the coronary sinus and the left atrium. Shortness of the sensed atrioventricular interval allowed VDD stimulation to occur only in the case of paroxysmal atrioventricular block. (Ital Heart J Suppl 2000; 1 (7): 939-942) Ricevuto l’8 febbraio 2000; nuova stesura il 18 aprile 2000; accettato il 10 maggio 2000. Introduzione Per la corrispondenza: Dr. Massimo Bielli Divisione di Cardiologia Ospedale di Borgomanero Viale Zoppis, 10 28021 Borgomanero (NO) La persistenza di vena cava superiore sinistra è un’anomalia del ritorno venoso sistemico e costituisce la più frequente anomalia del sistema cavale superiore. Nella forma più comune la vena cava superiore sinistra si connette al seno coronarico che si presenta dilatato e che a sua volta si connette con l’atrio destro. L’anomalia è presente in circa lo 0.3% delle autopsie in casi non selezionati, mentre in presenza di altri difetti cardiaci la prevalenza è più alta e compresa fra 3 e 4.5%1. In circa il 90% dei casi il drenaggio avviene in atrio destro, nei rimanenti in atrio sinistro. In presenza di sistema cavale superiore bilaterale le due vene cave tendono ad avere eguale calibro se è assente una connessione tramite vena anonima, in caso contrario l’anonima e la vena cava superiore sinistra variano inversamente di calibro. Solo in rari casi la vena cava superiore destra può essere atresica, con ritorno venoso totalmente in vena cava superiore sinistra tramite anonima. Caso clinico Un paziente maschio di 48 anni, in eccesso ponderale, fumatore, dislipidemico, 939 viene ricoverato per episodi pre-sincopali e sincopali recidivanti. Assenza di sintomatologia anginosa e di precedente documentazione di cardiopatia. L’elettrocardiogramma di ingresso risulta nei limiti di normalità, ma ad un controllo successivo compare un blocco di branca sinistra completo che si dimostra essere intermittente frequenza-dipendente al monitoraggio Holter ed al test ergometrico, che non evidenziano ulteriori anomalie significative. Assenza di reperti sicuramente patologici anche all’esame eco-Doppler, peraltro di scarsa qualità per la struttura toracica del paziente. Nella norma risultano anche l’elettroencefalogramma e la valutazione neurologica. Lo studio elettrofisiologico intracavitario condotto per via transfemorale documenta normale funzione sinusale e significativa turba di conduzione sottohisiana: allungamento di H-V da 44 ms di base a 100 ms con comparsa di blocco di branca sinistra, sia con pre-stimolo atriale che durante stimolo farmacologico con flecainide al dosaggio di 2 mg/kg in bolo unico e.v. Si decide quindi di sottoporre il paziente ad impianto di pacemaker atrio-guidato monocatetere VDD, scegliendo lo stimolatore Medtronic modello Kappa KVDD 700 (Medtronic Inc., Minneapolis, MN, USA) Ital Heart J Suppl Vol 1 Luglio 2000 con il relativo catetere modello Capsure VDD-2 di lunghezza 58 cm con distanza punta-elettrodi atriali di 13.5 cm. Come di consueto nella nostra struttura l’accesso venoso avviene da sinistra, senza problemi nel reperimento ed isolamento della vena cefalica. Il catetere stimolatore presenta un decorso che si rileva subito anomalo, parallelo al lato sinistro dello sterno. Viene quindi punta direttamente la vena succlavia sinistra ma la guida metallica dell’introduttore presenta lo stesso decorso, confermando l’impossibilità a passare a destra dello sterno nella vena cava superiore destra. Si fa procedere quindi il catetere stimolatore nel vaso venoso sinistro fino ad imboccare una struttura che, sovrapponendosi in diagonale all’ombra cardiaca, consente l’accesso in atrio destro: struttura identificabile, per il decorso e per il movimento sincrono con il battito cardiaco, come il seno coronarico. Dall’atrio destro (identificabile con sicurezza per la presenza di catetere temporaneo risalente da vena cava inferiore), dopo vari tentativi con differenti angolature del mandrino-guida si riesce a fare procedere il catetere attraverso la tricuspide fino alla punta del ventricolo destro, che risulta molto anteriorizzata in posizione retrosternale (Fig. 1). I due elettrodi di sensing atriale risultano posizionati nel seno coronarico medio (Fig. 2) ed ottengono un segnale atriale nettamente superiore all’abituale e notevolmente stabile, compreso fra 3 e 5 mV, probabilmente derivato dall’atrio sinistro vista la brevità dell’intervallo atrioventricolare registrato. Figura 2. Controllo radiografico dopo impianto: proiezione antero-posteriore con elettrodi atriali a livello di seno coronarico medio. Molto buone risultano le soglie di stimolazione (0.3 V in monopolare e 0.4 V in bipolare con durata di 0.5 ms) ed il potenziale endocavitario del ventricolo (7 mV in monopolare e 11 mV in bipolare). Lo studio angio-tomografico spirale del sistema venoso cavale superiore, successivamente eseguito, ha confermato la presenza di doppia via cavale superiore senza connessione a livello di vena anonima e con vena cava superiore sinistra drenante in seno coronarico ed atrio destro: nell’immagine è visualizzato il decorso dell’elettrocatetere all’interno di queste strutture (Fig. 3). Il paziente viene dimesso in terza giornata dall’impianto dopo le consuete verifiche del corretto funzionamento del sistema stimolante e si mantiene ad oggi, a oltre 9 mesi dall’impianto, del tutto asintomatico. Vengono riportati i dati di programmazione ed il tracciato del segnale intracavitario: come si può notare il segnale atriale è ampio e stabile ed il breve intervallo atrioventricolare consente una costante inibizione dell’emissione dell’impulso ventricolare che avverrà con intervallo atrioventricolare programmato (140 ms) in caso di blocco parossistico. Figura 1. Controllo radiografico dopo impianto: proiezione latero-laterale con catetere correttamente posizionato in apice del ventricolo destro, che risulta anteriorizzato in posizione retrosternale. Figura 3. Immagine angio-tomografica spirale che documenta l’anomalia del ritorno cavale superiore ed il decorso dell’elettrocatetere. 940 M Bielli et al - Stimolazione VDD con sensing in seno coronarico I valori rilevati del potenziale endocavitario dell’onda P si mantengono compresi fra 2.8 e 4 mV, stabili rispetto a quelli rilevati all’impianto e senza significative variazioni con i cambiamenti di postura (Figg. 4 e 5). La soglia di stimolazione ventricolare cronica risulta < 1 V con impulso di durata 0.4 ms ed il potenziale endocavitario ventricolare compreso fra 8 e 11 mV. posta all’usuale deve compiere un loop di quasi 180° per imboccare la tricuspide e posizionarsi in ventricolo e di quello atriale che non può essere posizionato in auricola passivamente. Solo due sono i casi riportati di stimolazione VDD monocatetere, con elettrodi di sensing atriale in un caso posizionati in atrio destro basso12 e in un unico altro caso in seno coronarico13. Il caso descritto presenta interesse oltre che per la rarità della combinazione fra anomalia del sistema cavale superiore e necessità di impianto di pacemaker, soprattutto per la particolarità della modalità di stimolazione e della posizione degli elettrodi di sensing all’interno del seno coronarico di cui esiste una sola altra segnalazione in letteratura13. Tale combinazione ha consentito di risolvere il problema della stimolazione in questo paziente con anomalia dell’anatomia del circolo cavale superiore ed è risultata particolarmente favorevole per la notevole ampiezza e stabilità del segnale atriale determinate dal fatto che gli elettrodi di sensing non sono flottanti come di consueto ma all’interno di una struttura, il seno coronarico, fissa ed in stretto rapporto con la parete dell’atrio sinistro. Inoltre la brevità dell’intervallo atrioventricolare spontaneo ha consentito di mantenere un’attivazione ventricolare spontanea prevalente, con intervento della stimolazione elettrica atrio-guidata solo in occasione di blocco atrioventricolare parossistico. Indubbiamente la presenza del repere costituito dall’elettrodo stimolatore temporaneo in ventricolo destro, ha favorito il successo della serie di manovre che, con differenti angolazioni del mandrino, ha consentito una corretta stimolazione atrio-guidata pur in presenza dell’anomalia cavale. Diversamente sarebbe stato necessario abbandonare il lato sinistro per passare all’accesso sottoclaveare destro con ulteriori disagi per il paziente e l’operatore e senza la certezza di successo in assenza di dati, al momento dell’impianto, circa l’anatomia della vena cava superiore destra. Figura 4. Registrazione di una traccia di elettrocardiogramma di superficie, dei marker di riferimento e del segnale intracavitario atriale. Discussione In presenza di doppio ritorno venoso cavale superiore si pongono problemi nel posizionamento di cateteri elettrostimolatori specie in assenza di interconnessione tramite anonima nell’approccio sinistro o in caso di atresia della vena cava superiore destra. In letteratura sono riportati alcuni casi2-11, ma si tratta quasi sempre di stimolazione solo ventricolare o, se bicamerale, con elettrodo atriale fissato alla parete prevalentemente in modo attivo. In tutti viene rimarcata la difficoltà della manovra di posizionamento dell’elettrocatetere ventricolare che provenendo da direzione op- Figura 5. Principali dati di programmazione. 941 Ital Heart J Suppl Vol 1 Luglio 2000 Riassunto 3. Viene riportato il caso di un impianto di pacemaker VDD monocatetere attraverso una vena cava superiore sinistra persistente e seno coronarico, in un paziente maschio di 48 anni affetto da sincopi recidivanti secondarie a blocco atrioventricolare parossistico. Si descrive brevemente la difficoltosa procedura di impianto dell’elettrocatetere in ventricolo destro, favorita dal repere costituito dalla presenza di elettrodo stimolatore temporaneo. Il caso presenta interesse oltre che per la rarità della combinazione fra anomalia del sistema cavale superiore e necessità di impianto di pacemaker, soprattutto per la particolarità della modalità di stimolazione e della posizione del dipolo di sensing atriale all’interno del seno coronarico con il risultato di una notevole ampiezza e stabilità del segnale atriale determinate dallo stretto rapporto fra seno coronarico e parete dell’atrio sinistro. Infine la brevità dell’intervallo atrioventricolare rilevato ha consentito di mantenere un’attività ventricolare spontanea prevalente, con intervento della stimolazione atrio-guidata solo in caso di blocchi atrioventricolari parossistici. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Parole chiave: Stimolazione VDD; Vena cava superiore sinistra persistente; Blocco atrioventricolare. 11. 12. Bibliografia 1. Loogen F, Rippert R. Anomalien der grossen Korper un Lungenvenen. Z Kreislaufforsch 1958; 47: 677. 2. Antonelli D, Rosenfeld T. 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