Cultura e spettacoli
LIBERTÀ lunedì
Lunedì 14 dicembre 2009
PIACENZA - In pochi anni Jelmoni studio Gallery ha allargato i propri orizzonti: dapprima Londra, poi Nizza, nel
mese scorso ulteriore sede espositiva a Milano inaugurata con una prestigiosa collettiva, Art code, che è stata esportata nientemeno che a
Berlino. Fino al 21 dicembre
un pubblico cosmopolita potrà visitare la mostra Art code
extended che raccoglie artisti,
non solo italiani, variamente
legati alla galleria piacentina.
Troviamo Candido Baldacchino, Aniello Cinque, Paola
“Art code” sbarca a Berlino
Cioncolini, Sara Damascelli,
Paolo Gaveglia, Roberto Lucato, Rosanna Pellegrino,
Giorgio Ricciotti, Elena Rede,
Daniela Rosa, Giacomo Paolo Rossi, Beatriz Irene Scotti,
Federico Tammaro, Giuseppe Tannini e in aggiunta Antonelli, Baldoni, Belotti, De
Marinis, Dente, Mantisi, Ta-
glieri e Violi. Scrive Elena Jelmoni in premessa: “… realizzata in collaborazione con
JandJ ( Jelmoni and Jurisa),
officina creativa internazionale, presenta al pubblico opere capaci di introdurre lo
spettatore al cuore delle loro
ricerche artistiche. Un viaggio capace di raccontare la
contemporaneità dell’arte
attraverso pittura, fotografia,
scultura ed installazioni …”.
Città sospesa tra est ed ovest, tra fantasia orientale e
razionalità occidentale, dopo
la caduta del muro (1989)
Berlino ricerca una propria identità, simboleggia lacerazione e divisione di un conti-
Un uomo incontra la sua ombra
Spettacolo senza parole, fatto di gesti, musica e rumori
nente. Ma alcuni quartieri
della zona est e soprattutto il
Museums Insel (isola dei mu-
Una scena dello spettacolo “Mannaggia ’a mort”della compagnia Principio Attivo Teatro di Lecce
forma attorialmente al centroAstragali di Lecce. Unisce al lavoro
di attore, l’amore per la giocoleria, l’equilibrismo e le arti circensi. Oggi lavora anche con Danio
Manfredini. Due anni fa ha fondato Principio Attivo Teatro insieme a Dario Cadei, coetaneo,
anch’egli formatosi a Lecce, alla
scuola di teatro danza e musica
popolare. Caratteristiche le sue
performances acrobatiche e coreografiche con i trampoli. Dal
2005 è direttore artistico del Salento Buskers Festival portato in
svariati comuni della provincia
di Lecce.
Il duello tra l’Uomo e la sua
Ombra è ambientato tra la stanza apparentemente rassicurante
e un fuori carico di pericoli e
paure. Ogni azione, ogni momento è segnato, accompagnato, caratterizzato dalla musica,
dai suoni eseguiti dal vivo. Agito
come un cartone animato in
bianco e nero studiato nei minimi particolari che si nutre di rimandi molto diversi tra loro, da
Chaplin e Keaton a Willy il Coyo-
L’artista espone lavori e bozzetti recenti e non da Beppe arti
A sinistra Carlo
Scrocchi
mostra un suo
disegno. Sotto
altri lavori
recenti e non
esposti da
Beppe arti in
via Chiapponi
fino al 19
dicembre
(foto Franzini)
PIACENZA - Carlo Scrocchi, dopo
te al grande repertorio dei clown,
lo spettacolo può essere un sogno, un incubo, forse un gioco.
Sembra un film muto, ma con
due attori in carne e ossa. Intorno a un quadrato bianco, ideale
stanza di mattoni invisibili, si
danno battaglia quest’uomo, un
palloncino e la morte. Le surreali gag, molto coinvolgenti, sono
accompagnate dalle diavolerie acustiche del musicista, capace di
scolpire lo spazio scenico con ritmo e poesia.
Donata Meneghelli
Scrocchi di affrontare ritratti e
soprattutto rendere con estrema eleganza personaggi teatrali. Ma colpiscono anche i cavalli, altro motivo frequente nella
sua vasta produzione per naturalezza, per il fremito di vita
che li percorre.
Importanti le tecniche utilizzate da Scrocchi in questi anni:
poco la matita, di più gli acquerelli anche con china o con pastelli, numerosi i carboncini
sempre con un tocco di estro e
genialità, verso un “non finito”
affascinante e suggestivo. Di
segno è allora anche un’implicita presa di posizione pro accademia e pro tradizione contro certi, discutibili, atteggiamenti che hanno snaturato
poesia e grazia del disegno a
mano libera.
Fabio Bianchi
Di segno. Personale di Carlo
Scrocchi. Beppe arti, via
Chiapponi 17, tel. 0523/330244.
Fino al 19 dicembre. Orari: da
lunedì a sabato 9-12, 16-19.
nudi trattati in modo monumentale, plasticamente ben
torniti ed anatomicamente ben
definiti, frutto della severa formazione a Brera ma anche dell’innata predisposizione per la
figura, delle capacità introspettive che hanno permesso a
F. Bia.
Stasera Alberto Fortis ospite al caffè Baciccia
con la sua autobiografia “Che fine ha fatto Yude”
Infatti si notano gli appunti
degli autori più interessanti del legati all’attualità.
panorama musicale italiano,
«Sì, è vero. Mentre la scrivepresenta la sua autobiografia vo, mi capitava di riflettere su
Che fine ha fatto Yude? questa qualcosa che stava accadendo
sera alle 21.30 al caffè letterario e quindi di appuntare i miei
Baciccia, in via Dionigi Carli. La pensieri sull’attualità».
serata, organizzata dalla libreLa spontaneità è ciò che l’ha
ria Fahrenheit 451, sarà condot- diretta nella sua creatività, anta dalla giornalista Eleonora Ba- che musicale?
garotti.
«Di base, assolutamente sì.
E’ difficile sintetizzare in un Ho seguito il flusso. Il fatto di riarticolo la storia di Alberto For- trovarmi ad avere questa linea
tis, che nel suo libro parte dalla di scrittura, dal punto di vista
passione per la musica, germo- letterario, l’avevo già sperimengliata fin dalla tenera
tato nei miei due libri di
età, dal successo
poesia. Ed essere un
straordinario raggiunautore di canzoni ha sito giovanissimo e la vocuramente a che fare
glia di sperimentare,
con la libertà espressiandando all’estero e lava. Ma la cosa interesvorando con alcuni
sante, riguardo all’aumusicisti e produttori
tobiografia, è stato il
molto importanti. Acprocedimento: prima
canto a tutto ciò, Fortis Il cantautore
registrare tutto, poi
non ha mai trascurato Alberto Fortis
sbobinare e mettere nel
il suo percorso spiripc ed infine il lavoro
tuale e nel suo libro,
più intenso, quello di
che ha allegato anche un video- sistemare il libro. E’ durato 8
film dal titolo E’ forse vita, rac- mesi, nei quali mi sono totalconta di viaggi e incontri straor- mente dedicato a questo, sendinari: da quello con il Dalai La- tendo l’esigenza di andare a
ma a quello con George Martin, fondo».
il mitico produttore dei Beatles, La sua attività dal vivo però
e ancora da Paul McCartney al non si è fermata. Inoltre, tra i
regista Wim Wenders.
suoi ultimi album c’è Vai proSenza ovviamente dimenti- tetto: il messaggio è una presa
care le sue canzoni più famose: di posizione diretta sul tema
A voi romani, Milano e Vincen- dell’Aids e della prevenzione.
zo, Settembre, Neve e tanti altri Non è facile, in Italia, andare
successi, fino all’ultima, copio- così dritti al sodo di questioni
sa produzione discografica, di delicate come questa.
cui ci parla lui stesso. «Nell’ulti«No e mi fa piacere che lei lo
mo anno, anche se può sem- sottolinei. In Italia, stiamo vibrare paradossale, ho prodotto vendo un periodo bigotto e
10 album, tra cui un cofanetto succede che, parlando di sé, si
dei miei primi 6 album e due li- finisce anche per fare politica.
ve, che ho curato molto da vici- Lo dico con dispiacere, senza
no, collaborando con produtto- polemiche, questo è ciò che
ri importanti che hanno lavora- faccio anche rispetto alla situato con Sting e Bill Coburn. zione che vive il mio settore,
Quindi, sono molto soddisfat- dove si è perso ogni insegnato», esordisce Fortis.
mento di storia della musica e
Com’è nata l’idea di un’auto- dell’arte e dove, se non sei insebiografia?
rito in un certo circuito media«Il progetto è nato su invito tico, non ti viene dato abbadella scrittrice Rossana Lozzio, stanza credito. In compenso,
che aveva già scritto Le ali di un nei miei concerti dal vivo la graangelo, ispirato a un mio al- tificazione più grande è proprio
bum. Man mano che la cosa quella del contatto diretto con il
procedeva, mi sono appassio- pubblico. Ma, certo, in generanato fino al punto che la bio- le c’è da augurarsi che l’amgrafia, che doveva essere aval- biente musicale italiano cambi,
lata da me, alla fine ho deciso magari che accada qualcosa
di scriverla io stesso. E’ stata u- che, con un effetto domino, facna scelta di grande soddisfazio- cia tornare a galla la qualità».
Stefania Nix
ne, più che una biografia è una
storia. Nel libro mi racconto,
faccio tanto outing, sia per
quanto riguarda la mia vita sia
per quanto riguarda la mia carriera, perché è la mia indole ad
essere così aperta. E più procedevo nella scrittura, più mi veniva voglia di aggiungere cose».
ASSOCIAZIONE VOLONTARI
ITALIANI DEL SANGUE
cuzione: per Baldinucci la
“macchia” era affascinante perché era il primo pensiero dell’artista, per Zuccari invece il
“disegno interno” era assai più
significativo della rielaborazione operativa in funzione di altro. In Di segno troviamo molti
sei) testimoniano la voglia di
rinascita culturale della riunificata Germania. Art code
extended rappresenta allora
un tentativo di confrontarsi
con altre realtà, cercare altri
stimoli, comprendere o contestare la vitalità dell’odierno
neoespressionismo tedesco.
«Racconto la mia vita
e la mia carriera»
PIACENZA - Alberto Fortis, uno
Scrocchi, la potenza del disegno
innumerevoli capolavori eseguiti ad olio o tecniche miste,
nella personale Di segno - fino
al 19 dicembre da Beppe arti raccoglie invece pregevoli disegni in gran parte recenti.
Perché riflettere ora sul disegno, schizzare con la solita
maestria, riprendere addirittura o bozzetti dei primi anni ’60
quando era studente a Brera o
prove da litografie degli anni
’70 frutto di sperimentazioni
all’Istituto “Gazzola”? In questa
iniziativa Scrocchi non vuole
solo esaltare proprietà e potenzialità della grafica ma anche
ricostruire un personale percorso teorico e didattico che
l’ha portato ad essere uno dei
più incisivi e prolifici pittori
della scena piacentina degli ultimi decenni.
Unitamente ai più grandi artisti di sempre per Scrocchi il
disegno è strumento per eccellenza di ricerca per esprimere
con immediatezza l’essenziale,
fissare i fuggevoli moti dell’animo. Ed assume quindi valore
autonomo, non è più solo preparazione di un lavoro magari
più impegnativo ma con Scrocchi diventa sigillo dell’artista,
efficacissimo biglietto di presentazione. Per alcuni autorevoli critici il disegno era addirittura più importante dell’ese-
Un’opera di Elena Rede
esposta da Jelmoni a
Berlino ad “Art code
extended”
Le opere di Jelmoni studio Gallery nella città tedesca
Mercoledì sera al “Verdi”di Fiorenzuola “Mannaggia ’a mort”di Principio Attivo Teatro
FIORENZUOLA - Uno spettacolo
davvero originale, su una storia
antica quanto il mondo, aspetta
il pubblico di ogni età al Teatro
Verdi di Fiorenzuola, mercoledì
sera alle 21, per la stagione di
prosa promossa dal Comune. Si
tratta di uno spettacolo senza parole, dove il “testo” lo fanno gesti, movimenti, musica e rumori.
Il titolo è Mannaggia ‘ a mort, ovvero la Storia di un uomo e della
sua ombra (vestita da signora
morte). Lo spettacolo, della compagnia Principio Attivo Teatro di
Lecce, è stato finalista l’anno
scorso al prestigioso Premio Scenario sezione infanzia.
Lo spettacolo, adatto a un
pubblico dai cinque anni in su,
racconta la storia di un piccolo
uomo in pigiama con un palloncino bianco. E’ in una casa, evocata da un semplice quadrato
bianco sulle tavole del palcoscenico, che riempie con gli oggetti
del suo mondo. Improvvisamente arriva in scena la sua ombra
travestita da morte, lo segue, invade i suoi spazi, gli dà battaglia,
con inseguimenti, ammiccamenti. Ci sono momenti di burrasca, ma anche di collaborazione e poi ancora di paurosa concitazione.
In scena ci sono gli attori, mimi, circensi Dario Cadei e Giuseppe Semeraro, che cura anche
la regia, mentre rumori e musica
sono affidati a Raffaele Vasquez,
dj, polistrumentista autodidatta,
curioso, eclettico. Semeraro, 36
anni, è nativo di Putignano e si
23
PROVINCIALE DI PIACENZA
“AVISINO”:
SINONIMO DI GARANZIA