IL PROBLEMA DEI RESIDUI DA SOSTANZE CHIMICHE NELLE PRODUZIONI ANIMALI: VALUTAZIONE, GESTIONE E COMUNICAZIONE DEL RISCHIO valutazione scientifica di effetti dannosi per la salute noti o potenziali che derivano dall’esposizione dell’uomo a pericoli veicolati dagli alimenti 1)VALUTAZIONE DEL RISCHIO Identificazione del pericolo Caratterizzazione del pericolo (quali-quantitativa) Modulo 5: biosicurezza ed uso del farmaco in allevamento e gestione delle problematiche legate ai residui negli alimenti Valutazione dell’esposizione (quali-quantitativa) Caratterizzazione del rischio (integrazione) 2)GESTIONE DEL RISCHIO gdr 3) COMUNICAZIONE DEL RISCHIO 1)VALUTAZIONE DEL RISCHIO “quantità generalmente piccola” DEFINIZIONE DI RESIDUO: “Quantità generalmente piccola di uno xenobiotico, o di suoi metaboliti, presenti in organi ottenuti da animali edibili, o comunque riscontrabili nei prodotti da questi derivati, in grado di determinare possibili effetti farmacotossicologici nei confronti del consumatore” gdr unità di grandezza corrispondente ai ppb (parti per bilione) 1µg/kg o 1 ng/g gdr Concetto di quantità di residuo : "livello zero" non più compatibile con la sensibilità raggiunta dalla moderna strumentazione analitica gdr gdr 1 Residui pervenuti Residui aggiunti Residui neoformati gdr ACCIDENTALI INTENZIONALI gdr contaminanti ambientali: Diffondersi di industrializzazione e impiego di fitofarmaci inquinamento dell'ambiente di vita degli animali in produzione zootecnica ACCIDENTALI pervengono all’animale accidentalmente. Distinti in: – contaminanti ambientali – sostanze ad azione medicamentosa – biocontaminanti gdr gdr Esempi: – metalli pesanti (Hg, Pb, Cd, As) – organoclorurati (soprattutto i PCB ed insetticidi quali DDT, lindano ed i loro metaboliti) – radionuclidi, questi ultimi di grande attualità dopo il recente disastro nucleare di Cernobil. gdr Sostanze ad azione medicamentosa: Contaminazione accidentale dei mangimi (con residui di integratori, auxinici, ecc.) a causa di una preparazione industriale inadeguata. gdr 2 Biocontaminanti: Micotossine aflatossine, ocratossine, fumonisine, ecc.) elaborate da numerose specie di miceti soprattutto durante la fase di stoccaggio delle materie prime o dei mangimi finiti Biotossine marine INTENZIONALI (saxitossina, brevetossina, ecc.) elaborate da alghe pervengono all’animale in seguito a trattamenti effettuati: – a scopo terapeutico – a scopo fraudolento gdr gdr A scopo terapeutico: * categoria di residui senza dubbio di più stretta pertinenza per il Medico Veterinario Impiego massivo di molecole ad azione farmacologica per la cura per la profilassi di varie forme morbose infettive od infestive che potrebbero compromettere la produttività degli animali da reddito impiego auxinico per azione positiva sull'indice di conversione e sull'incremento ponderale gdr * enormi interessi economici in gioco problema eliminazione di tali residui di difficile soluzione uso non corretto di tali principi attivi mancato rispetto del tempo di sospensione presenza di residui nelle porzioni edibili e nel latte gdr A scopo fraudolento: Tentativo di incrementare ulteriormente le già notevoli performance raggiunte mediante i moderni sistemi d'allevamento Somministrazione di principi attivi ormonali sintetici o naturali, sostanze ad azione antiormonale (tireostatici) ed altre molecole (es. ß-agonisti). Residui aggiunti : sostanze che volontariamente vengono aggiunte agli alimenti per migliorarne qualità, conservabilità e sanità, note come additivi. NB: noto il potere cancerogeno del DES gdr gdr 3 – amine eterocicliche che si formano durante la pirolisi (cottura) delle proteine e di alcuni aminoacidi Residui neoformati : sostanze che si formano in alcuni prodotti alimentari a seguito di trattamenti di natura fisica (calore, radiazioni) oppure chimica (impiego di additivi). gdr Idrocarburi aromatici policiclici (PAH) – Si formano durante l'affumicamento notevole preoccupazione a motivo della loro riconosciuta attività mutagena gdr Uso improprio del farmaco Contaminazione di mangimi e foraggi Contaminazione degli ambienti di vita dell’animale Contaminazione da animale ad animale Mancato rispetto dei tempi di sospensione Altri usi impropri In specie diverse In categorie diverse Farmaci non autorizzati Scopi non terapeutici Farmaci Additivi Contaminanti ambientali Allevamenti Mezzi di trasporto Stalle di sosta Contaminazione diretta RISCHI TOSSICOLOGICI LEGATI ALL'ASSUNZIONE DEI RESIDUI gdr Esempi: Nitrosamine Rischi diretti Rischi indiretti Derivanti direttamente dall'assunzione di alimenti contenenti residui Derivanti indirettamente dall’assunzione di alimenti (es: antibioticoresistenza) Fattori legati allo xenobiotico Caratteristiche chimico-fisiche dello xenobiotico Natura del veicolo Via di somministrazione Organotropismi Interazioni farmacologiche Fattori legati all’animale Specie Razza Età Sesso Alterazioni fisio-patologiche Fattori legati alla utilizzazione della derrata alimentare Congelamento Refrigerazione Cottura RISCHI DIRETTI 1. fenomeni tossici, acuti o cronici, comprese reazioni farmacologiche esagerate; 2. effetti sul sistema immunitario, soprattutto allergici e iperergici, a volte immunosoppressivi; 3. effetti mutageni; 4. effetti cancerogeni; 5. effetti teratogeni. gdr 4 Rapporto causa-effetto fra ingestione di alimento contaminato da un particolare residuo e insorgenza di manifestazioni tossiche DIFFICILE DA STABILIRE Moltissimi xenobiotici, anche se assunti in quantità modeste quali quelle residuali (raramente ppm, più spesso ppb) Potenzialmente responsabili di sindromi tossiche nell'uomo gdr patologie indotte da quote residuali di farmaco il più delle volte croniche o sub-acute gdr Se per una molecola è riconosciuta una data azione tossica la tossicità può esprimersi anche per quote residuali??? Esempi di molecole dotate di tossicità: – Cloramfenicolo: gravi forme di anemia aplastica e granulocitopenia anche mortali la patogenesi delle quali è tuttora sconosciuta. – Sulfamidici e aminoglicosidi: episodi di tossicità renale. – Tranquillanti e aminoglicosidi: sindromi depressive od eccitative. – Metilmercurio: tossicità nervosa. residui di molecole dotate di un'azione tossica particolare nei confronti di un organo o di un apparato bersaglio gdr – Cadmio: danni sia a livello renale che osseo. – Nitriti e nitrati: azione metaemoglobinizzante. Formazione di nitrosammine: attività cancerogena. gdr Prima intossicazione acuta susseguente all'ingestione di residui di una molecola ad azione farmacologica: in soggetti che si erano alimentati con fegati di bovini contenenti 0,2-0,5 ppm di clenbuterolo (farmaco ß-agonista illegalmente usato quale agente di ripartizione): tremori, mal di testa e senso di vertigine. gdr Ingestione di numerosi alimenti di origine animale (uova, latte, pesce, carne, crostacei) reazioni di tipo allergico La maggior parte di tali fenomeni è attribuibile a molecole naturalmente presenti nei cibi. gdr 5 Solo pochi farmaci (soprattutto antibiotici e chemioterapici *) dotati di proprietà allergizzanti che possono manifestarsi a seguito di interventi di carattere terapeutico MA: – Fenomeni allergici in costante aumento nella popolazione mondiale * penicilline, tetracicline, sulfamidici, aminoglicosidi – Via alimentare via di sensibilizzazione nei confronti di alcuni farmaci in seguito a somministrazioni terapeutiche gravi forme di intolleranza Scarsissimo il numero di casi scientificamente documentati nei quali si sono verificati episodi allergici in seguito all'assunzione di quote residuali di farmaci (tramite latte o carni) od altri xenobiotici gdr gdr Penicilline: 40 U.I. di benzilpenicillina per ml di latte reazioni di tipo allergico in individui sensibilizzati Notevole importanza quale veicolo il latte (terapia delle mastiti per via intramammaria) Manifestazioni allergiche solitamente limitate a forme cutanee (prurito, arrossamenti, edemi), talvolta accompagnate da fenomeni gastroenterici, mal di testa e senso di vertigine Nei casi più gravi ingrossamento linfonodale e delle articolazioni, broncospasmo, rarissimamente edema di Quinck e crisi anafilattiche mortali gdr – Latte UHT più a rischio (alte temperature apertura anello βlattamico – acido penicilloico) gdr Numerosi xenobiotici Induzione laboratorio e nell'uomo di neoplasie Conoscenze in proposito scarsissime difficoltoso stabilire un rapporto causa-effetto animali da X effetti cancerogeni: NO rapporto dose-effetto. – dosi molto piccole cancerogenicità/dosi più elevate effetti tossici • "one hit theory“: una sola molecola in grado di danneggiare irreversibilmente il DNA (cancerogeno c.d. genotossico) neoplasia Sostanze potenzialmente responsabili: – Cadmio – piombo – PCB – DES – aflatossine gdr negli azione depressiva sia sull’immunità umorale che su quella cellulo-mediata (secondo alcuni autori) per alcuni cancerogeni possibile individuare dose esente da rischi – ES: differente potenzialità di aflatossina B1 ed DES: • le dosi in grado di indurre neoplasie in specie sensibili differiscono di un fattore di circa 1000 gdr 6 Farmaci ad uso veterinario: Le categorie di composti che più interessano sotto il punto di vista della cancerogenicità sono le seguenti: • farmaci ad uso veterinario • molecole impiegate come "promotori di crescita” • contaminanti ambientali e biocontaminanti • residui aggiunti • residui neoformati gdr Rischio relativamente ridotto alla luce delle legislazioni vigenti esecuzione di indagini tossicologiche volte ad evidenziare eventuali effetti cancerogeni della molecola oggetto di studio – Per molecole per cui è dimostrato un potere cancerogeno si impone il RESIDUO ZERO (che equivale al NONUSO negli animali da reddito)!!! gdr Contaminanti ambientali e biocontaminanti: Promotori di crescita: Possibile attività cancerogena di tutti i promotori di crescita dotati di attività ormonale (estrogeni naturali, steroidi anabolizzanti, zearalenolo) – (PCB ed altri organoclorurati) meccanismo epigenetico in qualità di "promoter“ Discreto pericolo molecole a tutt'oggi illegalmente usate a scopo auxinico – Es: DES ed altri derivati stilbenici Micotossine – es:aflatossina B1 (AFB1) cancerogeno più potente ad elettivo tropismo epatico – pro-cancerogeno genotossico (bio-attivazione da parte di sistemi enzimatici P450-dipendenti epossido che si lega all'atomo di azoto in posizione 7 della guanina del DNA complesso stabile (addotto) • cancerogeni completi (epigenetici e genotossici) capaci di indurre in specie da laboratorio e nell’uomo formazione di neoplasie dell'apparato genitale femminile trasmissibili alla progenie gdr Alogenoderivati organici – Nonostante l'elevatissimo potere cancerogeno, studi epidemiologici recenti affermano che il rischio di epatocarcinomi nella popolazione umana legato all'assunzione di tale micotossina sarebbe relativamente basso, valutabile intorno ad 1/1000 a fronte di un'esposizione costante a 10.6 ng/kg p.v./giorno di AFB1 gdr Residui neoformati: Residui aggiunti: Additivi – Safrolo • pro-cancerogeno genotossico Nitrosamine (NA) reazione di nitrati e nitriti (additivi) con amine secondarie, terziarie e quaternarie naturalmente presenti nelle carni ed in altri alimenti di origine animale – Condizioni di pH acido e cottura ( liberazione di aminoacidi ed altre amine facilmente nitrosabili) favorirebbero la formazione di NA – pro-cancerogeni genotossici: un loro metabolita ossidato si lega al DNA con un meccanismo simile a quello delle AF – butilidrossianisolo (BHA) e butilidrossitoluene (BHT) • cancerogeni epigenetici – Studi epidemiologici condotti in Emilia-Romagna su individui di una zona rurale correlazione altamente positiva fra concentrazioni urinarie di nitrati e nitriti e mortalità dovuta a neoplasie maligne allo stomaco; – gdr ruolo importante giocato dall'alimentazione, tradizionalmente ricca di insaccati gdr 7 Categorie di composti che più interessano sotto il punto di vista della mutagenicità: Mutageno xenobiotico capace di interagire in modo diretto o indiretto con gli acidi nucleici • tossine presenti nei vegetali • biocontaminanti • residui aggiunti • residui neoformati – ( azione propria dei cancerogeni genotossici) • NB: l’80% cancerogeni dei mutageni NON sono gdr gdr Tossine presenti nei vegetali: Residui aggiunti: alcaloidi pirrolizidinici contenuti nel genere Senecio contaminazione di latte e miele Additivi acidi formico e benzoico ortofenilfenolo – biossido di zolfo – – Biocontaminanti: micotossine – – – – – – Residui neoformati: AF e loro metaboliti ocratossina A patulina tossina T-2 acido ciclopiazonico zearalenone gdr (idrocarburi aromatici policiclici) affumicamento e tostatura gdr gdr Nitrosamine Benzo(a)pireni e acrilamina Teratogeno xenobiotico in grado di produrre effetti tossici sull'embrione o sul feto in un determinato periodo di gestazione denominato periodo critico corrispondente all’organogenesi AGENTE TERATOGENO azione specifica nei confronti di un determinato organo al di fuori del periodo critico non ha più nessun effetto NB: a differenza degli effetti mutageni e cancerogeni, la teratogenicità di una molecola è strettamente dose-dipendente Possibile stabilire una dose massima tollerabile negli alimenti ragionevolmente priva di rischi gdr 8 Rischio teratogenico da residui – parbendazolo, cambendazolo, oxfendazolo, albendazolo, febantel ed insensibile a fenbendazolo, oxibendazolo e mebendazolo > pericolosità dei residui estraibili al confronto di quelli persistenti dati piuttosto scarsi e riguardanti in modo particolare i farmaci gdr OVINO: specie + sensibile gdr Attività teratogena riscontrata per alcuni antielmintici benzimidazolici MALFORMAZIONI SCHELETRICHE BOVINO scarsamente sensibile metabolizzazione epatica qualiquantitativamente diversa Rischi indiretti DES se assunto da donne in gravidanza malformazioni a carico dell'apparato genitale maschile (ipoplasia testicolare) Fenomeno complesso per il quale alcuni ceppi batterici, in particolar modo alcune specie componenti la flora batterica intestinale, acquisiscono la proprietà di essere insensibili all'azione di molti farmaci antibatterici Principi teratogeni contenuti in molte piante tossiche come il Veratrum (ciclopia) Specie batteriche incriminate: Salmonella typhimurium, S.dublin, S. newport e numerosi sierotipi di E. coli gdr gdr Additivazione dei mangimi con dosi sub-terapeutiche di antibiotici e chemioterapici NELL’UOMO: Rapida proliferazione di forme AR responsabile di selezione di ceppi batterici caratterizzati da AR Suscettibili di pervenire all'uomo attraverso: In caso di assunzione di antibiotici a scopo terapeutico MANCATO EFFETTO! RISCHIO DI GRAVI PATOLOGIE ANCHE MORTALI – alimenti carnei (contaminati durante l'eviscerazione delle carcasse) – particolarmente in individui anziani od immunodepressi giovani o molto – consumo di latte e uova gdr gdr 9 Se l’uomo è quello che mangia e non si pone un rimedio ai rischi da residui….. ? Circa la pericolosità dei residui di antibatterici negli alimenti di origine animale quali cause di A.R. due linee di pensiero sostanzialmente antitetiche: ?? 1. le basse dosi di antibatterici assunte con l’alimento non determinano AR poiché, in tal caso, i trattamenti perderebbero totalmente la loro efficacia 2. la pratica dell'additivazione dei mangimi è una delle cause principali dell'AR: il fattore R é in grado di essere trasferito a ceppi patogeni di Salmonella, non soltanto secondo la direzione animale uomo ma anche viceversa, cioè uomo animale gdr gdr 2)GESTIONE DEL RISCHIO non residuo zero ma assenza di residui in quantità tale da implicare un rischio accertato o potenziale per la salute del consumatore ? ? …cosa ne sarà dell’uomo????? ADI=Acceptable Daily Intake o dose giornaliera tollerata gdr ADI=Acceptable Daily Intake o dose giornaliera tollerata NB: per alcuni xenobiotici e segnatamente MRL=Maximum residue limit o valore massimo di residuo ammesso (farmaci) o tollerato (contaminanti ambientali)nelle derrate di O.A. IMPOSSIBILE fissare livelli di tolleranza residuale negli alimenti per quelli caratterizzati da effetti tossici non inseribili in un rapporto dose-risposta (es: cancerogeni genotossici) RESIDUO ZERO GESTIONE DEL RISCHIO!! gdr ? ? introdotto il concetto che, almeno limitatamente ad alcune molecole, debba esistere una quantità di residuo la cui assunzione giornaliera per tutta la vita sia priva di effetti indesiderabili per il consumatore Principio ispiratore di tutte le legislazioni in materia di residui: gdr ? ? gdr 10 FARMACODINAMICA FARMACOCINETICA TOSSICITA’ ACUTA TOSSICITA’ SUB-ACUTA TOSSICITA’ CRONICA TOSSICITA’ RIPRODUTTIVA CANCEROGENESI IMMUNOTOSSICITA’ EFFETTI SULLA FLORA INTESTINALE UMANA – TERATOGENESI – EMBRIOTOSSICITA’ POTENZIALE MUTAGENO Per la definizione di una soglia di rischio e quindi una quantita’ di sostanza che puo’ essere considerata non pericolosa per l’uomo consumatore studi sperimentali necessari alla definizione del profilo farmaco-tossicologico MOLECOLA IN ESAME EFFETTI SULLE TRASFORMAZIONI INDUSTRIALI SOMMINISTRAZIONE NEGLI ANIMALI DA LABORATORIO ALMENO TRE DIVERSI DOSAGGI Uno a cui non si osservano effetti, uno con effetti e uno con evidenti segni di tossicità RILEVAZIONI IN VIVO E POSTMORTEM OSSERVAZIONI NELL’UOMO “NO OBSERVABLE EFFECT LEVEL” (NOEL) DOSE A CUI NON SI OSSERVA ALCUN EFFETTO Percorso che conduce alla formulazione dell'ADI: NOEL quantità di uno xenobiotico (per kg di alimento) che non dà luogo ad effetti biologici apprezzabili se somministrato nella dieta ad animali di laboratorio per lunghi periodi di tempo (intera vita biologica o semivita biologica) Il punto di partenza è rappresentato dalla determinazione del NOEL “no observed effect level”, anche indicato come NOAEL (no observed adverse effect level) gdr NOEL (NOAEL / LOEL) gdr Sperimentazione animale (somm. del p.a. a diversi dosaggi ad almeno 3 specie di laboratorio) Notevoli variazioni interspecifiche nella sensibilità agli effetti tossici degli xenobiotici esecuzione di tali esperimenti su specie animali diverse utilizzato NOEL calcolato sulla specie più sensibile Una volta determinato il valore del NOEL per la specie più sensibile, occorre trasformare tale valore in ADI animale (acceptable daily intake o DGA, dose giornaliera accettabile), gdr 11 ADI Quantità di xenobiotico (per kg di peso vivo) che può essere assunta per tutta la vita dall'animale senza la comparsa di effetti biologici. Calcolato l'ADI per l'animale, occorre pervenire all'ADI per l'uomo: stima della quantità di residuo che un uomo può ingerire ogni giorno per tutta la vita senza rischi per la sua salute – Semplice calcolo matematico • Peso dell’animale • Quantità di alimento assunto gdr gdr Valore ottenibile dividendo l'ADI animale per un fattore di abbattimento generalmente pari a 100 prodotto di 10 (variabilità interspecifica) moltiplicato per 10 (variabilità intraspecifica) – si ipotizza che: • l'uomo sia 10 volte più sensibile della specie animale sulla quale è stata condotta la sperimentazione • nell'ambito della specie umana, la sensibilità possa variare fino a 10 volte gdr NOEL microbiologico o concentrazione senza effetto sulla flora intestinale dell’uomo il residuo di un agente antibatterico in alimenti di origine animale determina effetti dannosi sulla flora intestinale dell’uomo? STUDI FARMACOLOGICI STUDI TOSSICOLOGICI NOEL + STUDI MICROBIOLOGICI MIC Esperimenti in vivo - in volontari - in roditori in cui è stata impiantata flora intestinale umana Esperimenti in vitro minima concentrazione inibente (MIC) su: Bacteroides fragilis Bifidobacterium spp. Fusobacterium spp. Eubacterium spp. Lactobacillus spp. Clostridium spp. Escherichia coli 12 Pertanto: concentrazione senza effetto sulla flora (µg/ml)* x MCC (bolo fecale giornaliero) ADI = µg/kg p.c. FA (frazione della dose ingerita in grado di agire sulla microflora) *concentrazione senza effetto sulla flora intestinale dell’uomo = MIC50 media geometrica x CF2 CF1 x peso uomo (60 kg) CF1 = dipende dalle MIC50 utilizzate (nel caso sia stata utilizzata la più sensibile sarà uguale a 1) e tiene conto del possibile sviluppo di forme di resistenza CF2 = utilizzato per correggere le differenze di crescita tra la situazione in vitro e quella in vivo e tiene conto della densità dell’inoculo e del suo pH LIE SI L FE IN OR RI E Valutazione della cinetica del farmaco nei tessuti edibili DEFINIZIONE MRL Sono considerati tessuti edibili: Nei grandi animali: muscolo fegato rene grasso cute (suino) latte Xenobiotico NOEL ADI animale M.R.L. EG SC I ’AD ADI UOMO (tossicologica o microbiologica) gdr STUDIO DI DEPLEZIONE RESIDUALE Sono considerati tessuti edibili: Nei volatili: muscolo fegato rene cute e grasso s.c. uova FARMACO IN ESAME SOMMINISTRAZIONE ANIMALI CONTROLLO GRUPPO 1 MACELLAZION X gg DOPO TRATT. RACCOLTA CAMPIONI DI TESSUTO - MUSCOLO, GRASSO, FEGATO, RENE GRUPPO 2 Nei pesci: muscolo + cute adesa nelle naturali proporzioni MACELLAZIONE Y gg DOPO TRATT. GRUPPO 3 MACELLAZIONE Z gg DOPO TRATT. gdr ANALISI DEI CAMPIONI RACCOLTI (METODO CHIMICO-FISICO) 13 SULLA BASE DEI RISULTATI OTTENUTI NELLO STUDIO DI DEPLEZIONE RESIDUALE DEL P.A. SARA’ POSSIBILE CAPIRE LA CINETICA DEI RESIDUI NEI DIVERSI TESSUTI D’IMPORTANZA ALIMENTARE E PROPORRE DEGLI MRL ( EMEA) gdr Definiti in ogni tessuto in modo tale che l’assunzione dei vari componenti della derrata alimentare (carne, latte, uova, ecc.) secondo le quantità considerate nel pacchetto alimentare comporti un’assunzione di residui INFERIORE ALL’ADI Assunzione di residui totali con l’alimentazione ESENTE DA RISCHI TOSSICOLOGICI gdr GRANDI ANIMALI 300 g muscolo 100 g fegato 50 g rene VOLATILI 300 g muscolo + 1500 g latte + 20 g miele + 100 g uova 100 g fegato 10 g rene 90 g grasso e pelle 50 g grasso (per il suino grasso e pelle) PESCI 300 g muscolo e pelle gdr +1500 g latte + 100 g uova + 20 g miele gdr Tempo che deve intercorrere tra l’ultima somministrazione del medicinale veterinario e l’ottenimento di prodotti alimentari che non contengano residui in quantità superiori ai limiti massimi fissati Assenza di residui in quantità superiori all’MRL TEMPO DI SOSPENSIONE Ultima somministrazione Tempo di attesa gdr gdr Inizio somministrazione 14 Calcolo del tempo di sospensione Studi di cinetica residuale sul medicinale veterinario nell’animale di destinazione MRL RAGGIUNGIMENTO DELL’MRL Ultima somministrazione Analisi dei tessuti Derrate sicure! gdr GESTIONE DEL RISCIO: LEGISLAZIONE OBIETTIVI: Agenzie 1 EUROPEAN FOOD SECURITY AUTHORITY – Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – AESA PROTEZIONE DELLA SALUTE DEL CONSUMATORE 2 EUROPEAN MEDICINE EVALUATION AGENCY – Agenzia Europea per i Medicinali LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE DERRATE ALIMENTARI NELL’UE gdr della Comunità Europea: gdr Istituita con regolamento (CE) n. 178/2002 del 28 gennaio 2002 Fornisce consulenze scientifiche indipendenti su qualunque argomento abbia un'attinenza diretta o indiretta con la sicurezza alimentare Istituita con regolamento (CEE) n. 2309/93 del Consiglio del 22 luglio 1993 (GU L 214 del 24 agosto 1993) Fornisce direttive e regolamentazioni per armonizzare l’uso del farmaco veterinario all’interno degli Stati Membri della UE 15 Interfaccia dell’EFSA: Ministero delle Politiche Agricole Ministero della Sanità Istituto Superire di Sanità (ISS) Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) Aziende Sanitarie Locali (ASL) Istituti Zooprofilattici Sperimentali COMITATO NAZIONALE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE (CNSA) Istituito a seguito dell’intesa del 17 giugno 2004 tra il Ministro della Salute, il Ministro delle politiche agricole e forestali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano gdr gdr LEGISLAZIONE SUL FARMACO VETERINARIO LEGISLAZIONE SUL FARMACO VETERINARIO Abrogato con Regolamento (CEE) n. 470/09 Definisce una procedura comunitaria per la determinazione dei limiti massimi di residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale DL 27 gennaio 1992 n. 119 Dir. 81/851/CEE e successive modifiche Per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai medicinali veterinari Regolamento CEE n. 2377/90 Regolamento CEE n. 2377/90 Dir. 81/852/CEE e successive modifiche Attuazione delle Direttive Comunitarie relative ai medicinali veterinari Attuazione della Direttiva Comunitaria relativa ai medicinali veterinari DL 6 aprile 2006 n.193 Dir. 2004/28/CEE Per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle norme e ai protocolli analitici, tossico-farmacologici e clinici in materia di prove effettuate su medicinali veterinari Direttiva recante codice comunitario dei medicinali veterinari DOSSIER PRODOTTO FARMACEUTICO DOCUMENTAZIONE FARMACEUTICA DOCUMENTAZIONE CLINICA LI TÀ A C IA UA Q C FI EF Definizioni e ambito di applicazione Immissione in commercio Fabbricazione ed importazione Etichettatura e foglietti illustrativi Detenzione, distribuzione e fornitura dei medicinali veterinari Farmacovigilanza PRODOTTO SICUREZZA DOCUMENTAZIONE SICUREZZA E RESIDUI CONSUMATORE ANIMALE TARGET OPERATORE AMBIENTE PARTE IIIA E IIIB DEL DOSSIER 16 REGOLAMENTO (CE) N. 470/2009 che abroga il Regolamento (CEE) del Consiglio n. 2377/90 del 26 giugno 1990 Definisce una procedura comunitaria per la determinazione dei limiti massimi di residui di medicinali veterinari negli alimenti di origine animale REGOLAMENTO (UE) N. 37/2010 concernente le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti massimi di residui negli alimenti di origine animale • due tabelle: • una contenente le sostanze consentite, elencate negli allegati I, II e III del regolamento (CEE) n. 2377/90 • una contenente le sostanze vietate, elencate nell’allegato IV di detto regolamento NB: Allegati I, II e III del regolamento (CEE) n. 2377/90: • Allegato I: elenco delle sostanze farmacologicamente attive per le quali sono stabiliti limiti massimi di residui • Allegato II: elenco delle sostanze non soggette ad un limite massimo di residui • Allegato III: elenco delle sostanze farmacologicamente attive per le quali sono stati stabiliti limiti massimi provvisori • Allegato IV: elenco delle sostanze farmacologicamente attive quelle per le quali non può essere stabilito alcun limite massimo 193/06 : Dei farmaci per i quali risulta fissato un MRL possono essere usati solo quelli registrati nel Paese dove si vogliono impiegare Se non registrati, possono essere importati da altri Paesi in cui siano registrati previa autorizzazione del Ministero della Sanità 17 1. Ove non esistano medicinali veterinari autorizzati per trattare una determinata affezione di specie animali destinati alla produzione di alimenti, il veterinario responsabile puo' , in via eccezionale, sotto la propria responsabilita' ed al fine di evitare all’animale evidenti stati di sofferenza, trattare l’animale interessato in uno specifico allevamento: – a) con un medicinale veterinario autorizzato in Italia per l’uso su un’altra specie animale o per un’altra affezione sulla stessa specie; – b) in mancanza di un medicinale veterinario di cui alla lettera a): 1) con un medicinale autorizzato per l’uso umano; 2) con un medicinale veterinario autorizzato in un altro Stato membro per l’uso sulla stessa specie o su un’altra specie destinata alla produzione di alimenti per l’affezione di cui trattasi o per un’altra affezione; – c) in mancanza di un medicinale di cui alla lettera b), con un medicinale veterinario preparato estemporaneamente da un farmacista a tal fine, conformemente alle indicazioni contenute in una prescrizione veterinaria. Animali destinati alla produzione di alimenti Esiste un prodotto medicinale veterinario autorizzato x la specifica condizione e specie? Si Usa questo prodotto No Esiste un prodotto medicinale veterinario autorizzato x un’altra condizione in questa specie? Si Usa questo prodotto No Esiste un prodotto medicinale veterinario autorizzato x una specie correlata? Si Usa questo prodotto No Esiste un prodotto medicinale veterinario autorizzato x un’altra specie? Si Usa questo prodotto No Esiste un prodotto medicinale veterinario autorizzato x un animale da compagnia o x l’uomo? No Si Il p.a. è inserito in Tabella I del Regolamento 37/2010? Si Usa questo prodotto No Questo prodotto non può essere usato Una formulazione con il p.a. può essere allestita dal veterinario o da una persona autorizzata SOLO SE il p.a. è inserito in Tabella I del Regolamento 37/2010 Semplificazione della cascata R. GEHRING et al. J. vet. Pharmacol. Therap. 29, 5–14, 2006 – in un’altra specie (es: specie minori) – per un’altra indicazione terapeutica – ad un altro dosaggio o intervallo di somministrazioni – per una differente via di somministrazione – in una differente formulazione ≠ farmacocinetica Altre sostanze farmacologicamente attive ritenute indispensabili per il trattamento di affezioni degli equidi destinati alla produzione di alimenti e non ricomprese nel Regolamento 37/2010 possono essere impiegate con un tempo di attesa di almeno sei mesi, purchè presenti in apposito elenco stabilito dal REGOLAMENTO (CE) N. 1950/2006 Uso in deroga (uso improprio consentito): comprende, oltre alla cascata, qualsiasi situazione che esuli dal foglietto illustrativo: non esistendo studi residuali atti a stabilire i tempi di sospensione in quella nuova condizione Responsabilità del veterinario Tempi di sospensione • Impiego nella stessa specie per una diversa indicazione terapeutica: tempo di sospensione indicato nel foglietto illustrativo • Quando sia impiegato un differente dosaggio e/o in una specie diversa devono essere applicati tempi di sospensione MINIMI di: – 7 giorni per uova e latte – 28 giorni nelle carni – 500 ° giorno per il pesce Tali tempi di sospensione possono essere allungati a discrezione del veterinario NEL PESCE LA METABOLIZZAZIONE E L’ELIMINAZIONE DEI FARMACI AUMENTA CON L’AUMENTARE DELLA TEMPERATURA Tempo di sospensione: giorni/temperatura dell’acqua R. GEHRING et al. J. vet. Pharmacol. Therap. 29, 5–14, 2006 18 DL 27 gennaio 1992 n.118 LEGISLAZIONE SUL FARMACO VETERINARIO Divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, e ad azione tireostatica nelle produzioni di animali e ricerca di residui negli animali e nelle carni fresche abrogato con DL 4 agosto 1999 n. 336 – Divieto uso estrogeni, tireostatici e β-agonisti e relative – Deroghe – Piani di sorveglianza per la ricerca dei residui (PNR) – Autocontrolli – Controlli ufficiali (allegati I-V) – Misure da adottare in caso di infrazione Attuazione delle Direttive Comunitarie Dir. 96/22/CEE Dir. 96/23/CEE Divieto di utilizzazione di talune sostanze ad azione ormonica, tireostatiche e delle sostanze β-agoniste nelle produzioni di animali e misure di controllo su talune sostanze e sui loro residui negli animali vivi e nei loro prodotti abrogato con Dlvo 158/06 (attuazione della direttiva 2003/74/CE) PNR gdr Fissa: – le linee guida per la predisposizione annuale del Piano Nazionale Residui da parte del Ministero della Sanità – le modalità e i livelli di frequenza del campionamento dei prodotti di origine animale per la ricerca dei residui Programma articolato su base annuale che prevede la sorveglianza e il monitoraggio della presenza di residui di sostanze chimiche negli alimenti di origine animale DAL FORCONE ALLA FORCHETTA prevede la ricerca negli animali vivi, nei loro escrementi e nei liquidi biologici nonché nei tessuti, nei prodotti di origine animale, negli alimenti per animali e nell’acqua di abbeveraggio, di molecole che rientrano in due precise categorie stabilite a livello europeo (All.I) gdr 1. I. II. III. IV. V. gdr Classificazione delle sostanze Categorie di residui da ricercare e ripartizione per specie animale Strategia di campionamento Livelli di frequenza di campionamento Laboratori di riferimento comunitari Direzione Generale Sanità Pubblica Veterinaria, Alimenti e Nutrizione del Ministero della Salute responsabile del coordinamento di tutte le attività relative alla predisposizione e all'attuazione del PNR (Autorità amministrativa competente nei confronti della Comunità Europea) Enti centrali 2. Istituto Superiore di Sanità, in qualità di Laboratorio Nazionale di Riferimento per i residui ruolo di coordinamento degli aspetti tecnicoscientifici del PNR Ministero predispone il PNR secondo quanto disposto dalla normativa europea oppure sulla base di eventuali specifiche richieste comunitarie a seguito dell’emergere di nuovi problemi sanitari, e lo dirama alle Regioni 19 Enti locali 3. Assessorati regionali alla Sanità definiscono, emanano ed inviano ai Servizi Veterinari delle Zone Territoriali il Piano Regionale Residui, nel quale vengono definiti numero e modalità di esecuzione dei campioni da effettuare annualmente in base: – – – – 4. alle caratteristiche dei diversi territori all’entità del patrimonio zootecnico al numero di macellazioni alle movimentazioni di farmaci e mangimi Servizi Veterinari delle varie ASL effettuano i prelievi 5. Sulla base dei risultati analitici, in caso di riscontro di residui di sostanze il cui impiego è vietato o quando il tenore di residui di sostanze autorizzate o di contaminanti ambientali sia superiore ai limiti stabiliti: – attivati adeguati interventi sanzionatori di tipo amministrativo pecuniario nonché sanzioni penali o repressive, nel caso di commercializzazioni di prodotti non conformi, a tutela e salvaguardia della salute pubblica Istituti Zooprofilattici Sperimentali analizzano i campioni raccolti 3) COMUNICAZIONE DEL RISCHIO Tutti i dati relativi ai campionamenti effettuati e ai risultati analitici ottenuti vengono trasmessi dagli Assessorati regionali al Ministero della Salute, che li assembla per inoltrarli annualmente alla Commissione Europea assieme alla programmazione per il nuovo anno Ministero della Salute e ISS IZS Assessorati regionali alla Sanità Servizi veterinari AUSL gdr 1. 2. 3. La salvaguardia della salute pubblica va fatta attraverso: il lavoro congiunto degli organi di controllo la messa a punto di efficaci metodiche analitiche la formazione degli operatori gdr 20 Reeves PT, 2010. Drug residues. In f. Cunningam et al. (eds.) Comparative and Veterinary Pharmacology. Handbook of Experimental Pharmacology, Springer-Verlag Berlin Heidelberg, 265-290 Nebbia C., 2009. Residui di farmaci e contaminanti ambientali nelle produzioni animali. EdiSES, Napoli http://www.farmacovigilanza.org/corsi/ naccari/all.htm gdr 21