Viktoria

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7. Sparta e Atene in epoca arcaica
2. Sparta: la societa e le istituzioni politiche
Gli spartiati: la classedei veri cittadini
La popolazione di Sparta era divisa in tre gruppi: gli spartiati, gli iloti, i perieci
Gli spartiati – il ceto dominante, erano gli unici cittadini di pieno diritto cioè il neonato fosse accettato dalla comunità. Essi si
dichiaravano homóioi, cioè «uguali»: godevano tutti degli stessi diritti e si dedicavano esclusivamente alle attività belliche.
A sette anni i fanciulli di robusta costituzione fisica venivano sottratti alle cure della famiglia e venivano educati in gruppi sotto
la guida di un paidonòmos, «educatore di ragazzi». I neonati deboli o malformati venissero gettati dal Monte Taigeto.
A diciannove anni erano ammessi tra i combattenti.
A trentesimo anno acquisivano il diritto di partecipare all’assemblea dei cittadini (la apélla) e di vivere in abitazioni private con la
moglie e i figli.
E fino ai sessant’ann i continuavano gli addestramenti militari военная подготовка.
Ogni famiglia possedeva un pezzo di terreno che ogni spartiate aveva diritto lasciare in eredità solo al figlio maschio
primogenito.Questo terreno era non vendibile e non cedibile то что нельзя уступить кому-то.
Una delle istituzioni più caratteristiche di Sparta erano “sissìzi”, cioè i «pasti comuni»общее питание, cui tutti gli «uguali» erano
tenuti a partecipare quotidianamente.
Gli iloti: una classe di schiavi
Gli iloti erano i discendenti degli indigeni коренной народ che i Dori avevano asservito al momento della conquista.
Erano privi di qualsiasi diritto civile e politico;
Coltivavano la terra degli spartiati;
Gli iloti erano assegnati agli spartiati dallo Stato;
Essi potevano essere liberati solo per volere dello Stato.
Le condizioni di vita degli iloti erano molto dure. Ogni anno i magistrati spartani dichiaravano guerra agli iloti, così questi
potessero essere uccisi impunemente убиты безнаказанно; Gli spartiati facevano la caccia agli iloti.
I perieci: fra sudditanza e autonomia
I perieci (oikéo, «abito attorno»)erano gli abitanti delle comunità indigene situate attorno a Sparta.
I perieci erano di stirpe расса dorica, ma la loro condizione era migliore di quella degli iloti.
Erano vincolati agli spartiati solo politicamente, dovevano combattere al loro fianco in caso di guerra.
I perieci restavano cittadini della loro città e all’interno di questa erano autonomi.
Ci era una notevole sproporzione numerica tra gli Spartani e i popoli sottomessi: nel V secolo a.C. gli spartiati fossero 15.000, i
perieci circa 50.000 e gli iloti tra i 140.000 e i 200.000.
Le istituzioni politiche
Sparta era governata da due re. La costituzione, attribuita al grande legislatore Licurgo e detta rhétra (risalente alla metà del VII
secolo a.C.), introdusse nuove forme di potere:
 un’assemblea popolare, chiamata apélla, era l’assemblea generale, nella quale si riunivano periodicamente tutti gli
“uguali". In origine essa si riuniva all’aperto, poi in un edificio detto skias. Aveva il potere di eleggere i magistrati. Aveva
il diritto risolvere le domande della successione al trono.
 un consiglio degli anziani, chiamato gherusia; era composta dai due re e da ventotto membri di età superiore ai
sessantanni, eletti a vita dall’assemblea; aveva competenze esclusive: giudicare il tradimento e i più gravi crimini di
sangue, imporre multe, condannare all’esilio e alla morte.
 una magistratura di controllo, detta “clorato".
Gli èfori (cioè «sorveglianti») erano eletti ogni anno dal popolo in numero di cinque e il loro presidente presiedeva l’apella e la
gherusia. Con il tempo essi hanno diventato l’organo più importante della costituzione cittadina.
II regime oligarchico
La “democrazia” spartana consentiva che solo una ristretta minoranza della popolazione (gli spartiati) godeva dei diritti politici;
La cultura militarista e autoritaria dominante a Sparta, comprendeva la disciplina e la gerarchia, non favoriva lo sviluppo della
democrazia ed uguaglianza.
Il regime spartano era un’oligarchia dai tratti штрихи tipicamente aristocratici.
I re divenivano funzionari dello Stato come gli altri magistrati e le loro prerogative furono limitate.
La condizione femminile a Sparta
Nelle città doriche le donne godevano di maggiori libertà di quante non godessero ad Atene.
Secondo Plutarco, a Sparta non esistevano né adulterio прелюбодеяние né violenza sessuale;
Era una idealizzazione della famiglia;
Le donne spartane avevano il compito nascere i figli sani e robusti;
Si allenavano sin da ragazze negli sport (in particolare la corsa, ma non solo), come gli uomini e insieme a loro, e partecipavano
più delle ateniesi alla vita sociale.
Le donne atenese, se alla morte del padre non avevano fratelli, dovevano sposare il parente più stretto. Anche a Sparta,
insomma, esistevano le cosiddette '‘ereditiere” (chiamate patmkoi). Ma a Sparta, a differenza che ad Atene, esse potevano
evitare i matrimoni sgraditi нежелательное. L’informazione viene da un documento molto importante “Grande epigrafe’' di
Gortina(città dorica cretese), le cui leggi (la maggior parte delle quali databili al V secolo a.C.) erano state iscritte, e sono giunte a
noi, su un muro conservato nella città.
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