Pagina 1 di 9 MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA RELAZIONE ANNUALE COORDINATORE Anno 2002 - prot. 2002013422 1. Dati riassuntivi del progetto Coordinatore Università Titolo del Programma Costo originale del Progetto Quota Cofinanziamento MIUR Quota Cofinanziamento ATENEO Totale finanziamento Fondi complessivi utilizzati nel primo anno BERTERO Mario Universita' degli Studi di GENOVA Problemi Inversi nell'Imaging Medico 323.500 € 180.000 € 80.300 € 260.300 € 106.277 € 2. 1. Obiettivo della Ricerca Poiche' il progetto non era stato suddiviso in due fasi, non erano stati indicati obiettivi per il primo anno. Vengono pertanto qui riassunti quelli generali del progetto. Dal confronto con la relazione sui risultati ottenuti consegue quanto rimane da fare per il secondo anno. Il progetto riguarda principalmente le seguenti modalita' di imaging: Tomografia a emissione di fotone singolo (SPECT); Imaging di Risonanza Magnetica funzionale (fMRI); Ecocardiografia tridimensionale; Tomografia a Microonde con Impulso Chirp (CP-MCT). L'attivita' sulla SPECT coinvolge tutte le Unita' partecipanti al progetto. Uno dei risultati principali precedentemente ottenuti e' stato lo sviluppo di un software flessibile ed efficiente, sia sequenziale che parallelo, che, in linea di principio, puo' essere utilizzato su qualsiasi macchina SPECT. Esso e' basato su metodi di inversione quali il Gradiente Coniugato (CG) e il metodo Ordered Subsets-Expectation Maximization (OS-EM). Questo software rappresenta un tool di base per sviluppi futuri. Tra questi la sua estensione al fine di produrre un nuovo metodo di fusione per imaging multimodale, focalizzato al miglioramento della risoluzione spaziale delle immagini SPECT grazie all'informazione addizionale fornita da immagini CT o MRI coregistrate. Inoltre il nuovo metodo deve essere validato nel caso della diagnosi del morbo di Alzheimer lieve e del monitoraggio di una sua terapia a lungo termine. Si deve inoltre studiare l'uso di metodi di ricostruzione, quali la regolarizzazione TV, capaci di preservare i contorni. Nel caso dell'fMRI l'obiettivo e' di sviluppare metodi per la ricostruzione di dati sottocampionati nel caso di sequenze di tipo Imaging Ecoplanare (EPI); al fine di ridurre il tempo di acquisizione in tali sequenze, tutti i dati, eccettuati quelli corrispondenti alla prima e ultima immagine, sono sottocampionati, fornendo cosi' file://C:\DOCUME~1\Mario\IMPOST~1\Temp\triGEEOL.htm 30/01/2004 Pagina 2 di 9 immagini di scarsa qualita'. I metodi implementadi nelle macchine commerciali sono, in generale, non soddisfacenti. Percio' l'obiettivo del progetto e' quello di estendere a questo problema un approccio, sviluppato con successo nel caso di sequenze spin-echo, che consiste nel rappresentare la soluzione per mezzo di sviluppi in serie generalizzate, e nel determinare i coefficienti risolvendo un problema di ottimizzazione vincolato, in cui i vincoli sono forniti dalle immagini ad alta risoluzione della sequenza. Inoltre, nuovi metodi di ricostruzione devono essere studiati cercando di incorporare l'informazione fornita dalle immagini ad alta risoluzione direttamente nelle funzioni base. In questa parte del progetto si prevede il coinvolgimento delle Unita' di Bologna, Firenze e Genova. Per quello che riguarda l'ecocardiografia, il compito principale e' quello di sviluppare metodi di filtraggio di diffusione non lineari e capaci di preservare i contorni, per immagini 2D e 3D e per sequenze di immagini ecocardiografiche date in geometrie cilindriche o piu' complicate, proprie di tecniche di acquisizione recenti (la validazione su immagini reali verra' effettuata in collaborazione con ESAOTE). La grande complessita' computazionale di questi problemi richiede l'utilizzo di ambienti di calcolo ad alta prestazione. Cio' significa che l'introduzione di un approccio parallelo che permetta un calcolo efficiente della soluzione di ogni sottoproblema da' origine a questioni computazionali legate alla scelta dello schema numerico. Quindi la necessita' dello sviluppo di algoritmi efficaci e di software per architetture avanzate. Il prodotto finale dovrebbe essere un sistema software che possa essere utilizzato in modo "user-friendly" e realmente impiegato in un ambiente clinico. Questa parte del progetto prevede il coinvolgimento delle Unita' di Bologna e Napoli con interazioni tra queste Unita' e l'Unita' di Pisa per quanto riguarda l'uso di tool computazionali avanzati. Infine, nel caso di CP-MCT, una parte del progetto che coinvolge essenzialmente l'Unita' di Genova, l'obiettivo e' lo sviluppo di un metodo di inversione basato su un modello lineare approssimato, derivato nel corso del precedente progetto. Come nel caso della SPECT, il metodo si basera' sul calcolo di una matrice di proiezione, e percio' la sua implementazione trarra' vantaggio dall'esperienza accumulata su questo problema dall'Unita' di Genova e da altre Unita'. Altri obiettivi del progetto consistono nello sviluppo di strumeni, con caratteristiche piuttosto diverse ma tutti utili per l'imaging medico. Il primo e' la realizzazione di un insieme di strumenti che permettano a utenti clinici di impratichirsi con l'uso di nuovi metodi di ricostruzione, creando un cortocircuito tra il mondo matematico e quello medico. Tali strumenti includono: un insieme di tool per processing di base che permettano di lavorare con immagini diagnostiche e, in particolare, con volumi tomografici e immagini dinamiche (cioe' serie di immagini che riguardano uno studio con evoluzione temporale); la possibilita' di elaborare propri dati con alcuni dei metodi avanzati di ricostruzione di immagini sviluppati nei progetti precedenti, utilizzando una piattaforma veloce come, ad esempio, un cluster di PC Linux (Beowulf). A questo scopo verra' approntato un prototipo per ricostruzione di immagini SPECT acquisite dalla macchina SPECT dell'Unita' di Firenze, per la ricostruzione su una macchina Beowulf presso l'Unita' di Napoli. Il middleware verra' sviluppato per mezzo di componenti GLOBUS (http://www.globus.org). Inoltre verra' considerata la creazione di database di immagini mediche per la validazione di metodi avanzati in studi specifici (per esempio, studi di perfusione cerebrale). Il secondo e' un'estensione del package MAJA (MAtrix in JAva) che raccoglie un insieme di metodi computazionali avanzati per trattare problemi a grande scala con matrici strutturate e, in particolare, matrici di Toeplitz. L'estensione comprendera' i piu' recenti algoritmi per la risoluzione di problemi inversi di imaging. Le varie famiglie di metodi iterativi incorporati nel package, specialmente le varianti del Gradiente Coniugato e i vari tipi di precondizionatori, verranno sistematicamente sperimentati nel caso di numerosi problemi test. Le questioni fondamentali di questo studio riguarderanno l'efficienza, la robustezza e le proprieta' regolarizzanti delle varie coppie iteratore-precondizionatore. 3. 2.1 Risultati (i risultati di maggior rilievo conseguiti nel corso dell'attività di ricerca) Poiche' questo progetto e' la continuazione di un progetto precedente durante il quale era stata creata una rete di collaborazioni tra le varie Unita', non si e' resa necessaria una fase preliminare di coordinamento. Il programma, presentato in modo unitario senza suddivisione in fasi, si articola nelle seguenti parti: A-ESTENSIONE DI METODI E RISULTATI DEL PROGETTO PRECEDENTE A.1-IMAGING SPECT A.1.1-SPECT E IMAGING MULTIMODALE A.1.2-APPLICAZIONI MEDICHE DELLA SPECT A.1.3-PROGETTAZIONE DI NUOVI COLLIMATORI A.2-RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE (fMRI) file://C:\DOCUME~1\Mario\IMPOST~1\Temp\triGEEOL.htm 30/01/2004 Pagina 3 di 9 A.3-USO DI WAVELETS NELL'IMAGING MEDICO A.4-IMAGING A MICROONDE B-SVILUPPO DI STRUMENTI PER L'IMAGING MEDICO B.1-STRUMENTI DI RETE B.2-STRUMENTI COMPUTAZIONALI C-SVILUPPO DI METODI EDGE-PRESERVING PER L'IMAGING MEDICO Per ogni parte verranno indicate le Unita' in essa coinvolte. Alla fine verranno anche descritti alcuni filoni di ricerca che sono stati avviati durante il primo anno del progetto. A-ESTENSIONE DI METODI E RISULTATI DEL PROGETTO PRECEDENTE A.1-IMAGING SPECT La tomografia a emissione di fotone singolo (SPECT) e' una modalita' di imaging funzionale, fondamentale in medicina nucleare ed ampiamente studiata nel precedente progetto in cui e' stato sviluppato software flessibile e potente, implementato sia su macchine seriali che parallele. A.1.1-SPECT E IMAGING MULTIMODALE Questa parte del progetto ha coinvolto le due Unita' di Genova e Firenze. L'Unita' di Genova ha implementato un nuovo metodo di fusione di immagini SPECT e MR coregistrate dello stesso paziente, allo scopo di migliorare la risoluzione di immagini perfusionali SPECT in studi cerebrali. Questo metodo di ricostruzione delle immagini SPECT permette non solo di ottenere immagini a più alta risoluzione spaziale ma di ovviare ad un importante inconveniente tipico delle immagini SPECT, quello cioè dell’effetto volume-parziale, che ne limita l’affidabilità, specie nelle regioni affette da atrofia. Per le applicazioni mediche dei metodi sviluppati si veda il punto A.1.2. Inoltre l'Unita' di Genova ha sviluppato un nuovo metodo di ricostruzione di dati SPECT, in alternativa al classico gradiente coniugato. Anziche' generare le iterazioni del gradiente coniugato secondo la prassi usuale, si genera la base di Krylov relativa ai dati SPECT e la si salva sul disco rigido. Successivamente si possono produrre ricostruzioni regolarizzate degli stessi dati come sviluppi sulla base di Krylov e la regolarizzazione puo' essere aggiustata in maniera interattiva e reversibile. Per quanto riguarda l'Unita' di Firenze, questo punto del progetto era vincolato alla disponibilità dell'innovativa apparecchiatura PET-CT la cui installazione presso le strutture del Dipartimento non e' avvenuta. Ciò nonostante, al fine di mettere a frutto le risorse del progetto in direzioni vicine a questo obiettivo, e' stato intrapreso un nuovo lavoro di caratterizzazione della risposta geometrica del sistema PET attualmente operativo presso l'Azienda Ospedale Careggi (AOC) di Firenze ed e' stata sviluppata una tecnica di quantificazione delle regioni di interesse in ECT. Ambedue questi argomenti sono strettamente funzionali all'obbiettivo di sviluppare algoritmi di ricostruzione e calcolo per strumenti multimodali quali la PET-CT. Il lavoro eseguito nel primo anno ha consentito di descrivere la funzione di apertura dei rivelatori della PET, che e' risultata piu' complessa di quella SPECT. Inoltre, per quanto riguarda la stima dei contenuti delle regioni di interesse, e' stata sviluppata un'idea per il calcolo diretto del loro contenuto, senza la necessita' di ricostruire tutti i pixel di una immagine SPECT o PET. In questo primo anno il problema e' stato impostato per una particolare categoria di esami SPECT dinamici per l'indagine della funzionalità renale. A.1.2-APPLICAZIONI MEDICHE DELLA SPECT Questa parte del progetto ha coinvolto le due Unita' di Genova. La SPECT perfusionale cerebrale ha mostrato che l’ipoperfusione temporale mesiale nei pazienti con m. di Alzheimer (MA) lieve è correlata direttamente all’entità della risposta cognitiva alla terapia anticolinesterasica, impiegata per il miglioramento cognitivo e comportamentale. Inoltre si è dimostrata una perfusione cerebrale invariata dopo 1 anno in pazienti con MA lieve-moderata che rispondevano alla terapia anticolinesterasica, ed una riduzione perfusionale in numerose aree cerebrali nei “non-responders”, soprattutto in quelle parietali mesiali. E’ stato anche dimostrato che i due traccianti perfusionali (HMPAO ed ECD) non possono essere usati indifferentemente perché hanno caratteristiche significativamente differenti nella MA. I file://C:\DOCUME~1\Mario\IMPOST~1\Temp\triGEEOL.htm 30/01/2004 Pagina 4 di 9 metodi iterativi di ricostruzione delle immagini SPECT hanno una risoluzione spaziale sensibilmente superiore rispetto alla convenzionale Filtered Backprojection. Questi risultati hanno indotto a valutare le correlazioni tra un parametro neurofisiologico quantitativo (l’Elettroencefalogramma quantificato, EEGq) e la perfusione SPECT in un gruppo di pazienti con MA trattati con anticolinesterasici. E’ stata dimostrata una correlazione diretta tra la frequenza media dell’EEG (in modo largamente indipendente dalla topografia) ed una regione parietale sinistra, specie la parietale mesiale (precuneo). Ma la SPECT è comunque inficiata dall’effetto volume-parziale, che ne limita l’affidabilità, specie nelle regioni affette da atrofia. E’ stato quindi applicato l'algoritmo iterativo del punto A.1.1 (in cui vengono inseriti i vincoli morfologici della RM) ad una caso peculiare di afemia progressiva primaria, dimostrando cosi' come l’ipoperfusione possa essere stimata con accuratezza in regioni cerebrali al netto dell’atrofia circostante. E’ in corso la segmentazione automatica di zone cruciali, come l’ippocampo, sulla scorta di dati RM coregistrati con la SPECT. Il metodo di ricostruzione OSEM è stato adattato, nel corso del 2003, ad una nuova gamma-camera a 2 teste e collimatori ad alta risoluzione, ottenendo dati già clinicamente utilizzabili ed e’ stato approntato il software per l’elaborazione automatica delle immagini SPECT con algoritmi iterativi OSEM e GC. Le metodiche suddette sono state la base per l’addestramento del personale medico specializzando della Scuola di Medicina Nucleare dell’Università di Genova e per il Corso Annuale di Neurologia Nucleare dell’Associazione Italiana di Medicina Nucleare (Rimini 2002 e 2003). L’expertise acquisita nel settore del neuroimaging strutturale e funzionale nelle demenze ha coinvolto un membro del gruppo nella preparazione delle linee-guida per il neuroimaging del European Alzheimer Disease Consortium2. A.1.3-PROGETTAZIONE DI NUOVI COLLIMATORI Questa parte del programma e' stata sviluppata dall'Unita' di Firenze. Nel primo anno e' stato introdotto il concetto di penumbrial masking nella tecnica di ottimizzazione dei collimatori in collaborazione con Donald Gunter. E' stato risolto il problema, originariamente basato su due equazioni e due vincoli, impostandolo con tre equazioni ed un solo vincolo, quello relativo alla penetrazione della radiazione attraverso i setti. Le equazioni ottenute consentono di progettare nuove famiglie di collimatori. Il risultato è molto interessanteda dal punto di vista teorico: prima la soluzione ottimale esisteva solo fino a 300 KeV, fra 300 e 325 KeV il soddisfacimento dei due vincoli obbligava a scegliere una soluzione sub-ottimale mentre oltre 325 KeV non esisteva una soluzione che non infrangesse ambedue i vincoli; con il nuovo metodo si trova invece sempre una soluzione ottimale senza che l'unico vincolo residuo venga violato. Dal punto di vista pratico il risultato rimane interessante perche' apre in effetti nuove prospettive per una migliore progettazione dei collimatori ad alte energie. Rimangono tuttavia alcuni punti sui quali sarebbe opportuno fare maggior luce e che riguardano sia la effettiva realizzabilita' dei nuovi tipi di collimatore sia la loro efficienza e la loro capacita' di ridurre gli artefatti indesiderati A.2-RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE (fMRI) Di questo problema si e' occupata prevalentemente l'Unita' di Bologna, anche con il supporto dell'Unita' di Firenze. Nell'ambito della ricostruzione di immagini dinamiche di Risonanza Magnetica (RM) da dati sottocampionati, l'obiettivo è quello di ricostruire immagini ottenute con acquisizioni di tipo EPI. Si è studiata un'estensione dei metodi di rappresentazione con serie generalizzate, utilizzati per sequenza di tipo spin-echo, sia nel caso di funzioni di base esponenziali (RIGR) sia nel caso di B-spline (BRIGR). Tutavia tali metodi si sono rivelati troppo costosi nel caso di sequenze EPI. Per questo tipo di acquisizione, infatti, l'immagine deve essere trattata come una funzione bidimensionale, mentre nel caso spin-echo viene trattata come un insieme di funzioni monodimensionali (ogni riga dell'immagine è acquisita in modo indipendente). Si è quindi partiti da metodi di sostituzione (tipo keyhole) computazionalmente meno costosi, ma che producono ricostruzioni meno soddisfacenti, inserendo un funzionale di regolarizzazione che agisce sull'immagine ricostruita per eliminare gli effetti di ditorsione e il rumore. Si è utilizzato finora il funzionale di Variazione Totale, ma altri funzionali verranno sperimentati nel prossimo anno. I risultati ottenuti finora sembrano buoni. E' stato inoltre sviluppato un algoritmo parallelo per la ricostruzione di sequenze di immagini di RM dinamica acquisite in modalità spin-echo utilizzando il metodo BRIGR sviluppato nel progetto precedente e basato sul modello parametrico con funzioni di base B-splines. In tale algoritmo, la ricostruzione delle righe delle immagini della sequenza è distribuita fra i processori. Il tempo di esecuzione viene drasticamente ridotto (speed-up quasi lineare). L'Unita' di Genova ha effettuato l'analisi di volumi funzionali di risonanza magnetica registrati durante un esperimento con stimoli visivi, utilizzando lo scanner a 1.5 T operativo presso l'Universita' di Firenze. Si tratta di un paradigma sperimentale a tre epoche: controllo, stimolo rumoroso, stimolo significativo. I profili di attivazione ottenuti hanno mostrato un comportamento ottimale della risposta allo stimolo in corrispondenza di valori intermedi dell'intensita' del rumore. Si sono inoltre evidenziate interazioni non-lineari tra le regioni temporali, tipicamente deputate al word processing, e le regioni posteriori preposte alla visione. file://C:\DOCUME~1\Mario\IMPOST~1\Temp\triGEEOL.htm 30/01/2004 Pagina 5 di 9 A.3-USO DI WAVELETS NELL'IMAGING MEDICO L'Unita' di Bologna ha studiato e sviluppato algoritmi basati sulla decomposizione wavelet per la ricostruzione di immagini di Risonanza Magnetica dinamica da dati sottocampionati. Tali metodi sono stati finora testati su acquisizioni di tipo spin-echo. A.4-IMAGING A MICROONDE Questa modalita' di imaging viene studiata dall'Unita' di Genova. Per quanto riguarda la Chirp-Pulse Microwave Computerized Tomography (CP-MCT) l'attivita' del primo anno e' stata dedicata all'analisi della propagazione di un segnale chirp mediante il metodo FDTD (Finite Difference Time Domain) per la risoluzione delle equazioni di Maxwell dipendenti dal tempo. A tal fine e' stato utilizzato il codice BEST (Basic Electromagnetics Simulator Tool), acquisito su altri fondi, che e' stato corredato di moduli per la generazione e ricostruzione di proiezioni CP-MCT. L'approccio FDTD e' stato utilizzato per validare il modello lineare, precedentemente sviluppato, che lega le proiezioni CP-MCT alla funzione contrasto del corpo in esame. E' stato inoltre prodotto un package in MATLAB, per la generazione e ricostruzione di dati CP-MCT, che effettua le seguenti operazioni: 1) calcolo delle proiezioni CP-MCT a partire da una descrizione dei parametri fisici e geometrici dell'oggetto in esame; 2) calcolo della PSF (Point Spread Function) del tomografo chirp; 3) ricostruzione della forma dell'oggetto per mezzo di un algoritmo a due passi, che calcola dapprima una deconvoluzione regolarizzata delle proiezioni CPMCT e successivamente una retroproiezione filtrata del risultato del primo passo. E' anche proseguita un'attivita' avviata negli anni precedenti e riguardante un metodo semplice per la ricostruzione della forma di oggetti in problemi di scattering inverso, il cosiddetto "linear sampling method". Durante l'anno di attivita' del progetto e' stata data una formulazione generale del metodo nel caso di scattering elettromagnetico. In particolare e' stato evidenziato come alla base di tale formulazione vi sia, per tutte le condizioni di scattering elettromagnetico bi- e tridimensionale, un'opportuna fattorizzazione dell'operatore di campo lontano. Infine il metodo e' stato applicato a dati reali, utilizzando dati di scattering messi a disposizione su Web, e ala ricostruzine di oggetti tridimensionali, evidenziando come il basso costo computazionale dell'algoritmo permetta ricostruzioni soddisfacenti con tempi di calcolo modesti. B-SVILUPPO DI STRUMENTI PER L'IMAGING MEDICO B.1-STRUMENTI DI RETE Questa parte del progetto, che coinvolge le Unita' di Napoli, Firenze e Genova, riguarda la realizzazione di strumenti software che consentano ai medici un'applicazione semplice, trasparente (Grid - enabled), affidabile, robusta, ed efficiente dei metodi di ricostruzione sviluppati in questo e nel progetto precedente. Questa attività si inserisce anche in una collaborazione con il CNR, finalizzata alla realizzazione di una applicazione di griglia computazionale su rete geografica, denominata MEDIGRID, che consenta l’uso remoto di strutture di calcolo avanzato, non necessariamente disponibili localmente, per la ricostruzione di dati SPECT. L'Unita' di Napoli si e' quindi dedicata allo sviluppo di una infrastruttura software che si occupi, tra l’altro, dell’allocazione dinamica delle risorse, dell’uso trasparente e sicuro di tali strutture e della gestione di tutto il software necessario per l’esecuzione di siffatte applicazioni. L'attività sviluppata durante il primo anno, ha portato alla realizzazione di una prima infrastruttura di middleware, basata sul GLOBUS Toolkit, costituita da: 1. GASS (Globus Access to Secondary Storage System) per l'accesso a file system remoti; 2. GSI (Grid Security Infrastructure) per la sicurezza degli altri protocolli; 3. GRAM (Grid Resource Allocation and Management) per l’esecuzione e il monitoraggio di lavori su risorse remote ed il controllo dei risultati ottenuti; 4. MDS (Monitoring and Discovery Service) per i meccanismi base per la ricerca e la diffusione delle informazioni relative alla struttura e allo stato delle risorse di griglia. L’applicazione realizzata gira su una Griglia Computazionale test, costituita da tre risorse distribuite: 1. un PC su cui è stato implementato il Portale; 2. un’architettura Beowulf su cui sono memorizzati sia i dati da processare che quelli processati; 3. un’architettura Beowulf che esegue la ricostruzione in parallelo. Nella stessa linea l'Unita' di Genova ha avviato lo sviluppo di un ambiente di calcolo di dati tomografici per il Dipartimento di Medicina Interna (Di.M.I.) dell'Universita' di Genova. L'ambiente consiste delle seguenti unita': 1) un PC (Windows o Linux) direttamente connesso all'apparecchio medico che registra i dati relativi ai pazienti; file://C:\DOCUME~1\Mario\IMPOST~1\Temp\triGEEOL.htm 30/01/2004 Pagina 6 di 9 2) un PC Linux, che riveste il ruolo di portale e che verrà configurato come webserver; 3) un elemento di calcolo, su cui vengono eseguiti gli algoritmi di ricostruzione delle immagini e su cui viene conservata copia dei dati. Questa unita' riveste quindi il doppio ruolo di "elemento di calcolo" ed "elemento di storage". Infine l'Unita' di Firenze ha collaborato con l'unità di Genova allo sviluppo di plugins nell'ambiente ImageJ per: 1) la visualizzazione di immagini PET con la tecnica della Maximum Intensity projection (MIP) molto usata in ambiente clinico; 2) la navigazione in un volume tomografico (PET, SPECT o MRI) con tre viste ortogonali simultanee; 3) l'esportazione di file DICOM prodotti da un sistema PET GE; 4) il calcolo di parametri statistici su volumi ventricolari dedotti da studi tomografici cardiaci; 6) esportazione, display e conversione in un formato flat di studi renali dinamici acquisiti con gamma camera Marconi (ex Picker). Tutti i suddetti plugins sono stati posti nel pubblico dominio ed hanno generato alcuni contatti da parte di ricercatori di laboratori esteri per particolari commenti e suggerimenti. È inoltre in fase di realizzazione avanzata un plugin destinato a fungere da interfaccia grafica per l'impiego dei programmi di ricostruzione SPECT sviluppati dalle Unità di Firenze e Genova negli anni passati. B.2-STRUMENTI COMPUTAZIONALI L'analisi e la sintesi di algoritmi numerici, con particolare attenzione alla loro complessita', affidabilita' ed efficienza, e' stata studiata dall'Unita' di Pisa nell'ambito del problema generale che consiste nel restauro di immagini corrotte da agenti fisici quali il rumore, i difetti dello strumento o la non omogeneita' del mezzo di trasmissione. Problemi di questo tipo sorgono appunto nel campo delle analisi biomediche. Dal punto di vista matematico il restauro delle immagini e' un problema inverso mal posto. Per individuare algoritmi efficienti di risoluzione devono essere usate tecniche di regolarizzazione, preferibilmente basate su specifiche proprieta' strutturali. Spesso l'utente finale del software non e' ne' un matematico ne' un informatico, per cui la robustezza e la facilita' di uso dell'implementazione rappresentano un ulteriore importante obiettivo. La risoluzione di problemi di questo tipo e' spesso ottenuta usando metodi del gradiente coniugato e del minimo residuo, che presentano proprieta' regolarizzanti. Poco e' conosciuto dal punto di vista teorico sulle proprieta' regolarizzanti di altri metodi derivati dal gradiente coniugato, che siano applicabili anche al caso non simmetrico. Nel corso del primo anno e' stato effettuato una studio teorico e una estesa sperimentazione numerica sulle proprieta' regolarizzanti dei piu' noti metodi di regolarizzazione diretti (Singular Value Decomposition, Thikonov), e iterativi (Landweber, Gradiente Coniugato applicato alle equazioni normali, GMRES, QMR, BiCGStab, CGS e BCG). I problemi utilizzati per i test sono sia problemi classici fortemente mal condizionati che problemi artificiali costruiti in modo da poterne variare arbitrariamente le caratteristiche di condizionamento e di distribuzione dei valori singolari. Sono state messe a punto misure delle capacita' di regolarizzazione dei metodi in funzione del rumore presente sui dati, della sensibilita' dei metodi alla scelta del parametro di regolarizzazione, della applicabilità del principio di discrepanza. Sono stati presi in considerazione anche gli aspetti di efficienza computazionale come la semplicita' di implementazione, la velocita' di convergenza, la occupazione di memoria e l'efficienza algoritmica I risultati ottenuti sono in via di sistemazione allo scopo di dare una classificazione della convenienza dell'uso dei vari metodi nelle varie situazioni pratiche. E' proseguito lo sviluppo della Libreria MAJA sia per quento riguarda la gestione di test numerici su larga scala che l'inserzione di nuovi metodi ed algoritmi. C-SVILUPPO DI METODI EDGE-PRESERVING PER L'IMAGING MEDICO Questa parte del programma e' stata focalizzata sul problema del denoising/despeckeling delle immagini ecocardiografiche ed e' stata svolta, in collaborazione, dalle Unita' di Bologna e Napoli. Al fine di stabilire maggiore interazione con ESAOTE, e' stato organizzato a Genova, nei giorni 11 e 12 Settembre, un workshop congiunto su ''Problemi di riduzione dello speckle in immagini ecocardiografiche''. Da parte del'Unita' di Bologna sono stati sviluppati: 1) metodi per il filtraggio della singola immagine della sequenza ecocardiografica in geometria cilindrica 2D e 3D, quindi differente dalla geometria tradizionale; 2)metodi per la segmentazione, sempre della singola immagine ecocardiografica 2D, con eventualmente contorni mancanti, in geometria tradizionale cartesiana. Tali metodi sono basati su equazioni alle derivate parziali non lineari di tipo parabolico. In particolare si e' utilizzata una generalizzazione dell'equazione di Perona e Malik per 1) e equazioni "tipo level set" per la regolarizzazione selettiva delle immagini e la loro segmentazione. Sono stati usati schemi semi-impliciti; in essi i termini non lineari dell'equazione sono trattati usando i valori ottenuti nel passo-scala precedente mentre i termini lineari sono considerati al livello corrente di scala. Essi conducono alla soluzione di sistemi lineari ed hanno le proprieta' di stabilita' dei metodi impliciti. file://C:\DOCUME~1\Mario\IMPOST~1\Temp\triGEEOL.htm 30/01/2004 Pagina 7 di 9 Per quanto riguarda la parte di discretizzazione spaziale, sono stati usati volumi finiti e covolumi, che portano alla risoluzione di un sistema lineare con matrice dei coefficienti simmetrica, definita positiva, M-matrice a diagonale dominante. Le immagini sono state fornite da ESAOTE biomedica. La collaborazione con l'unità di Napoli e' stata dedicata allo sviluppo di algoritmi paralleli per il filtraggio di una sequenza di immagini ecocardiografiche in geometria tradizionale sia 2D che 3D. Nel primo anno di attività l'Unita' di Napoli si e' dedicata inizialmente all'analisi dell'ambiente PETSc (Portable and Extensible Toolkit for Scientific Computing) e successivamente allo sviluppo di alcuni elementi di software parallelo in tale ambiente. In particolare, sono stati prodotti due elementi di software: il primo effettua il denoising di una immagine tridimensionale, l’altro effettua il denoising di sequenze di immagini acquisite da ecocardiografia. In tal caso, la complessità del problema aumenta di un ordine di grandezza dovendo anche considerare la successione di istanti temporali durante i quali si acquisiscono le immagini 3D. Sono state anche portate avanti le esperienze relative alla messa a punto di software per la ricostruzione edge-preserving di immagini 3D provenienti da acquisizioni di tipo SPECT, basate sul modello 2D+1. In particolare, è stato sperimentato l'uso del funzionale di Totale Variazione, la cui equazione di Eulero-Lagrange è anche in questo caso, una PDE non lineare, di tipo ellittico, per cui è stata avviata la sperimentazione di algoritmi risolutivi basati su schemi di tipo implicito (metodo di Newton e punto fisso). Tutto il software prodotto è stato implementato su un calcolatore parallelo di tipo Beowulf costtituito da 20 personal computer connessi mediante uno switch GigaEthernet. D - ALTRI RISULTATI SUL'IMAGING MEDICO D.1 - Processi di superrisoluzione in applicazioni di image registration nell’ambito del problema della diagnosi precoce della retinopatia diabetica. Gli strumenti matematici utilizzati per realizzare il sistema automatico sono principalmente costituiti dalla teoria relativa alla morfologia matematica (per il miglioramento delle immagini e per la ricerca dei punti significativi) e dalla trasformata wavelet (per l'estrazione di contorni dalle immagini migliorate). D.2 - Sviluppo di algoritmi di “blind deconvolution”, che saranno applicati alla ricostruzione di un’immagine di Risonanza Magnetica della quale non si conosce la funzione che ha provocato effetti di distorsione. D.3 - Sviluppo di algoritmi di Visualizzazione e Modellazione geometrica. Uno di essi è stato applicato in particolare per l’approssimazione tridimensionale del valore del volume di vascolarizzazione di ghiandole ed organi del corpo umano, a partire da poche informazioni bidimensionali, ovvero da una o due immagini piane, provenienti da una qualche tecnica di diagnostica medica. 4. 2.2 Problemi L'Unita' di Firenze ha riscontrato difficolta' per quanto riguarda il punto del progetto relativo alla ricostruzione di immagini multimodali. Infatti questo punto era vincolato alla disponibilità dell'innovativa apparecchiatura PET-CT la cui installazione presso le strutture del Dipartimento pareva certa un paio d'anni orsono. Sfortunatamente, nel frattempo sono emersi problemi di ordine non tecnico che hanno procrastinato la data di tale installazione con gravi danni per le attività di ricerca e di assistenza. Cio' nonostante, al fine di mettere a frutto le risorse del progetto in direzioni vicine a questo obiettivo, l'Unita' ha intrapreso un nuovo lavoro di caratterizzazione della risposta geometrica del sistema PET attualmente operativo presso l'Azienda Ospedale Careggi (AOC) di Firenze. Inoltre, per quanto riguarda la risonanza magnetica funzionale, l'Unita' di Genova ha incontrato difficolta' ad avviare la ricerca prevista sulle sequenze EPI in quanto non e' stato possibile ottenere dati grezzi corredati delle necessarie informazioni sulla loro acquisizione, informazioni indispensabili per la modellizzazione matematica del problema. Non e' chiaro se sara' possibile superare questa difficolta' quando sara' operativo il centro di ricerca sull'fMRI istituito dall'Universita' di Genova. file://C:\DOCUME~1\Mario\IMPOST~1\Temp\triGEEOL.htm 30/01/2004 Pagina 8 di 9 5. 3. Rendiconto delle attività presso le sedi partecipanti nº Responsabile Università Materiale inventariabile Grandi Attrezzature Materiale di Spese per calcolo personale a consumo ed elaborazione contratto dati Servizi Missioni Pubblicazioni esterni Partecipazione / Organizzazione convegni Altro TOTALE 1. BERTERO Mario Universita' degli Studi di GENOVA 5.075 0 2.972 0 21.469 0 5.562 0 1.747 0 36.825 2. FORMICONI Andreas Robert Universita' degli Studi di FIRENZE 1.099 0 0 0 13.000 0 1.314 0 0 0 15.413 3. LOLI PICCOLOMINI Elena Universita' degli Studi di BOLOGNA 1.848 0 12 945 1.497 0 5.631 415 754 2.304 13.406 4. MURLI Almerico Universita' degli Studi di NAPOLI "Federico II" 0 0 1.215 0 0 0 5.244 0 5.000 0 11.459 5. RODRIGUEZ Guido Universita' degli Studi di GENOVA 6.000 0 0 0 14.001 0 142 295 166 1.344 21.948 6. ROMANI Francesco Universita' di PISA 5.903 0 1.075 0 0 0 248 0 0 0 7.226 TOTALE 19.925 0 5.274 945 49.967 0 18.141 710 7.667 3.648 106.277 6. 4.Obiettivi per il secondo anno del programma Tenuto conto del piu' che soddisfacente stato di avanzamento del progetto, si possono indicare come obiettivi del secondo anno quelli che erano stati indicati come obiettivi del progetto. Ricordiamo quindi i principali tra di essi. Nel caso della SPECT si tratta dello sviluppo di un metodo di fusione di immagini SPECT e MR, coregistrate. Il metodo proposto e' gia' stato implementato e la sua validazione e sperimentazione clinica e' in corso. Sono anche in fase di realizzazione metodi di segmentazione per l'individuazione di particolari regioni di interesse nei volumi cerebrali ricostruiti. In particolare verra' presa in considerazione la diagnosi ed il monitoraggio di una terapia a lungo termine nel caso del morbo di Alzheimer lieve. Inoltre e' stato proposto un nuovo metodo di ricostruzione che permetterebbe al medico nucleare una scelta interattiva del parametro di regolarizzazione. Infine, per quanto riguarda il disegno di nuovi collimatori per radioisotopi a energia medio alta, si analizzera' l'effettiva utilita' della teoria sviluppata nel corso del primo anno ai fini della loro realizzazione pratica. Nel caso della risonanza magnetica funzionale si tratta di proseguire lo studio di metodi per la ricostruzione di immagini di sequenze EPI. Tenuto conto delle difficolta' computazionali insite nell'estensione al caso EPI dei metodi proposti per le sequenze spin-echo, si focalizzera' lo studio sui metodi di tipo keyhole. Inoltre sara' riprogettato il package Matlab MRITool, versione 2.0. Per quanto riguarda il problema del denoising, o riduzione dello speckle, di imagini ecocardiografiche, si procedera' ad una sperimentazione dei metodi sviluppati su immagini e sequenze di immagini fornite da ESAOTE S.p.A.. Inoltre proseguira' lo sviluppo di algoritmi paralleli per i metodi proposti, che riguardano sia immagini eco 3D in geometria cilindrica che immagini e sequenze di immagini 2D e 3D in geometria cartesiana. Nel caso della tomografia a microonde con segnali di tipo chirp, proseguira' la validazione del modello lineare proposto nel precedente progetto, utilizzando il codice FDTD che, durante il primo anno di questo progetto e' stato integrato con i codici necessari al fine di calcolare le proiezioni di un tomografo di questo tipo. Occorrera' infatti stabilire i limiti di validita' del modello lineare. file://C:\DOCUME~1\Mario\IMPOST~1\Temp\triGEEOL.htm 30/01/2004 Pagina 9 di 9 Altri obiettivi del progetto riguardano lo sviluppo di un insieme di strumenti con caratteristiche piutosto diverse ma tutti utili nell'imaging medico. Il primo riguarda lo sviluppo di strumenti informatici che permettano ad utenti clinici di utilizzare i nuovi metodi di ricostruzione sviluppati in questo e nel progetto precedente. Questi strumenti, che sono in fase avanzata di realizzazione, includono: un insieme di strumenti per l'elaborazione di base di immagini diagnostiche ed, in particolare, di volumi tomografici ed immagini dinamiche (cioe' sequenze temporali di immagini); la possibilita' di ricostruire i propri dati con i metodi sviluppati ed implementati nel progetto, utilizzando una piattaforma veloce, come ad esempio un cluster di PC Linux (Beowulf). A tale scopo si avviera' la realizzazione di un prototipo che permetta la ricostruzione di dati SPECT, acquisiti a Genova o a Firenze, sul Beowulf dell'Unita' di Napoli. Per lo stato dell'arte si veda il punto B.1. Il secondo tipo di strumenti riguarda l'estensione del package MAJA (MAtrix in JAva) che raccoglie un insieme di metodi computazionali avanzati per trattare problemi a grande scala con matrici strutturate. L'estensione comprendera' i piu' recenti algoritmi per la risoluzione di problemi inversi di imaging. I vari metodi iterativi incorporati nel package verranno sperimentati nel caso di numerosi problemi test, focalizzando l'attenzione su efficienza, robustezza e proprieta' regolarizzanti. Per lo stato dell'arte si veda il punto B.2. 7. Data 30/01/2004 08:56 file://C:\DOCUME~1\Mario\IMPOST~1\Temp\triGEEOL.htm 30/01/2004