Teoremi dei circuiti www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm (versione del 19-3-2011) Teorema di Tellegen ● Ipotesi: Circuito con n nodi e l lati Versi di riferimento scelti per tutti i lati secondo la convenzione dell’utilizzatore {v1, ..., vl } = insieme di tensioni che soddisfano la LKV per il circuito considerato {i1, ..., il } = insieme di correnti che soddisfano la LKI per il circuito considerato La somma estesa a tutti i lati del circuito dei prodotti vkik è nulla l v i k 1 k k 0 2 Teorema di Tellegen – Dimostrazione (1) ● Le tensioni dei lati soddisfano la LKV possono essere espresse come differenze tra tensioni di nodo (rispetto ad un nodo di riferimento arbitrario) ● Si indica con iPQ iQP la corrente totale dei lati che collegano il nodo P al nodo Q (diretta da P a Q) se non c’è nessun lato tra i nodi P e Q iPQ se c’è un solo lato k che collega i nodi P e Q se il lato va da P a Q vkik vP vQiPQ se il lato va da Q a P vkik vQ vPiQP vP vQiPQ se ci sono più lati che collegano i nodi P e Q il prodotto vP vQiPQ rappresenta la somma dei prodotti vkik estesa a tutti questi lati 3 Teorema di Tellegen – Dimostrazione (2) Quindi si ha l v i k 1 k k n 1 n 1 1 2 v P 0 Q 0 P v Q iPQ n 1 n 1 1 2 v P 0 Q 0 i P PQ v QiQP n 1 1 n 1 n 1 v P iPQ 2 v Q iQP 0 Q 0 P 0 P 0 Q 0 0 0 I fattori ½ derivano dal fatto che, se i nodi P e Q variano su n 1 1 2 tutto l’insieme dei nodi del circuito, ogni lato viene contato due volte Le sommatorie tra parentesi sono nulle perché rappresentano rispettivamente la corrente totale uscente dal nodo P e dal nodo Q (e le correnti dei lati per ipotesi soddisfano la LKI) 4 Teorema di Tellegen - Note ● Il teorema richiede solo che le tensioni e le correnti dei lati soddisfino le leggi di Kirchhoff, non è necessario che soddisfino anche le equazioni dei componenti ● Se le tensioni e le correnti soddisfano anche le equazioni dei componenti i prodotti vkik rappresentano le potenze assorbite La somme delle potenze assorbite dai componenti di un circuito è nulla Si indica con K G l’insieme dei valori di k per i quali il lato k è un generatore v i kK G k k v i kK G k k La potenza complessivamente erogata dai generatori è uguale alla somma delle potenze assorbite dagli altri componenti 5 Proprietà di non amplificazione ● Ipotesi: Circuito con n nodi e l lati Versi di riferimento scelti per tutti i lati secondo la convenzione dell’utilizzatore v1(t), ..., vl(t) e i1(t), ..., il(t) tensioni e correnti dei lati All’istante t0 risulta vh(t0) ih(t0) < 0 vk(t0) ik(t0) > 0 k h Proprietà di non amplificazione delle tensioni |vh(t0)| ≥ |vk(t0)| k Proprietà di non amplificazione delle correnti |ih(t0)| ≥ |ik(t0)| k 6 Proprietà di non amplificazione per i circuiti di bipoli ● In un circuito di bipoli ciascuno dei prodotti vkik rappresenta la potenza assorbita da un componente In un circuito di bipoli, se all’istante t uno solo dei componenti eroga potenza, mentre per tutti gli altri la potenza assorbita è positiva, i valori assoluti della tensione e della corrente ai terminali del bipolo che eroga potenza non possono essere superati da quelli delle tensioni e delle correnti degli altri bipoli In un circuito formato da resistori passivi contenente un solo generatore indipendente, i valori assoluti delle correnti e delle tensioni dei resistori non possono superare il valore assoluto della corrente e della tensione del generatore In un circuito contenente bipoli dinamici passivi con un solo generatore, è possibile che il valore assoluto della tensione o della corrente del generatore sia superato da quello di altri componenti (in questo caso il generatore non è l’unico componente in grado di erogare potenza) 7 Proprietà di non amplificazione delle tensioni Dimostrazione (1) ● P = nodo non coincidente con un estremo del lato h ● Si assume che tutti i lati collegati a P abbiano verso di riferimento entrante in P Si può ottenere questa condizione modificando i versi di alcuni lati (questo non cambia i segni dei prodotti vkik) ● vP tensione del nodo P rispetto ad un nodo di riferimento arbitrario 8 Proprietà di non amplificazione delle tensioni Dimostrazione (2) ● LKI le correnti dei lati collegati a P non hanno tutte lo stesso segno ● Per i lati collegati a P risulta vkik > 0 Le tensioni non hanno tutte lo stesso segno Esistono due nodi Q e M tali che vP < vM e vP > vQ La massima e la minima tensione di nodo devono essere quelle degli estremi del lato h La massima tensione di lato (in valore assoluto) è quella del lato h 9 Proprietà di non amplificazione delle correnti Dimostrazione (1) ● P, Q estremi di un lato j h ● vP, vQ (vP vQ) tensioni di P e Q rispetto ad un nodo di riferimento arbitrario ● Si dividono i nodi del circuito in due gruppi, a seconda che la loro tensione sia vQ o vQ ● I lati che collegano i due gruppi di nodi formano un taglio ● Per la proprietà di non amplificazione delle tensioni questo taglio deve comprendere il lato h 10 Proprietà di non amplificazione delle correnti Dimostrazione (2) ● Modificando (eventualmente) i versi di alcuni lati, si può fare in modo che siano tutti concordi con il verso del taglio ● Tensioni e correnti modificate: vk, ik ● Per costruzione: vk > 0 ● Per ipotesi: vk ik > 0 k h ik |ik| vh ih < 0 ih |ih| ● Equazione del taglio: i 0 k k ih i k h k ih ik k 11 Teorema di sostituzione ● Ipotesi: Circuito con l lati Unica soluzione vk vk0 ik ik0 (k = 1,...,l) Il lato h coincide con un bipolo Caso a): Il circuito che si ottiene sostituendo il lato h con un generatore di tensione vh0 ammette un’unica soluzione Caso b): Il circuito che si ottiene sostituendo il lato h con un generatore di corrente ih0 ammette un’unica soluzione Sia nel caso a) che nel caso b) la soluzione del circuito modificato coincide con la soluzione del circuito originale ● Dimostrazione: è immediato verificare che la soluzione del circuito originale soddisfa anche le equazioni dei circuiti modificati a) e b) 12 Teorema di sovrapposizione ● Ipotesi: circuito formato da componenti lineari resistivi e da NV generatori indipendenti di tensione vG1, ..., vGNV NI generatori indipendenti di corrente iG1, ..., iGNI La tensione e la corrente del generico lato h sono combinazioni lineari delle tensioni e delle correnti impresse dei generatori indipendenti NV NI k 1 k 1 NV NI k 1 k 1 vh hk vGk rhk iGk ih g hk vGk hk iGk ● Dimostrazione: la proprietà è diretta conseguenza del fatto che le tensioni e le correnti dei lati sono la soluzione di un sistema di equazioni lineari algebriche nel quale le tensioni e le correnti impresse dei generatori rappresentano i termini noti 13 Coefficienti di rete ● I coefficienti delle combinazioni sono detti coefficienti di rete hk vh vGk vGj 0 j k iGj 0 j guadagno di tensione ih g hk vGk rhk vh iGk vGj 0 j iGj 0 j k resistenza di ingresso (h k) resistenza di trasferimento (h k) vGj 0 j k iGj 0 j conduttanza di ingresso (h k) conduttanza di trasferimento (h k) ih hk iGk vGj 0 j iGj 0 j k guadagno di corrente 14 Teorema di sovrapposizione – Note (1) ● Ciascuna tensione o corrente può essere espressa come somma dei valori che essa assume quando nel circuito agisce un solo generatore mentre tutti gli altri sono azzerati (cioè come sovrapposizione degli effetti prodotti dai singoli generatori) ● Da ciò deriva anche che è possibile suddividere in modo arbitrario i generatori in gruppi ed esprimere le tensioni e le correnti del circuito come sovrapposizione degli effetti prodotti dai singoli gruppi ● Si noti che azzerare un generatore indipendente di tensione corrisponde a sostituirlo con un cortocircuito azzerare un generatore indipendente di corrente corrisponde a sostituirlo con un circuito aperto 15 Teorema di sovrapposizione – Note (2) ● Il teorema di sovrapposizione non vale per le potenze, legate da relazioni non lineari alle tensioni e alle correnti dei generatori V V i G1 G 2 R (VG1 VG 2 ) 2 2 pR Ri R i i i VG1 R 2 VG1 pR R i VG 2 R VG22 pR R i pR pR pR 16 Teorema di sovrapposizione e generatori dipendenti ● Il teorema di sovrapposizione non riguarda i generatori dipendenti dato che le loro tensioni o correnti non sono termini noti delle equazioni del circuito ● E’ comunque possibile utilizzare il teorema di sovrapposizione per risolvere circuiti con generatori dipendenti mediante il seguente procedimento: Si sostituiscono i generatori dipendenti con generatori indipendenti di valore incognito Mediante sovrapposizione, si determinano le tensioni o le correnti che controllano i generatori (variabili di controllo) in funzione delle tensioni o correnti incognite dei generatori (variabili controllate) Si sostituiscono alle variabili controllate le loro espressioni in funzione delle variabili di controllo In questo modo si ottengono delle equazioni in cui compaiono come incognite le sole variabili di controllo Note le variabili di controllo, e quindi anche quelle controllate, si determinano le rimanenti tensioni e correnti 17 Esempio (1) R1 2 R2 3 R3 6 VG1 10 V 2 Determinare le correnti nei resistori. 18 Esempio (2) ● Si sostituisce il generatore dipendente con un generatore indipendente di tensione incognita VG2 e si calcola la variabile di controllo V3 mediante sovrapposizione. R2 R3 2 R2 R3 R23 V3 VG1 5V R1 R23 R23 R1R3 1.5 R1 R3 R13 V G2 V V3 VG 2 5 R2 R13 R13 19 Esempio (3) ● Sommando i contributi dei due generatori e sostituendo a VG2 la sua espressione in funzione della variabile di controllo V3 si ottiene un’equazione nell’incognita V3 VG 2 2 V V3 5 5 3 5 V3 2V3 V3 V3 V3 5 VG 2 V3 15 V ● Nota V3 si possono determinare le correnti nei resistori VG1 V3 2 .5 A R1 V V ( 1)V3 I2 G2 3 5A R2 R2 V I 3 3 2 .5 A R3 I1 20 Circuiti inerti e coefficienti di rete (1) ● I coefficienti di rete non dipendono dalle tensioni e dalle correnti impresse dei generatori indipendenti ● I coefficienti di rete dipendono solo dalla topologia del circuito dai parametri dei componenti diversi dai generatori indipendenti ● Circuito inerte associato ad un circuito formato da componenti lineari resistivi e generatori indipendenti = circuito ottenuto azzerando tutti i generatori indipendenti I coefficienti di rete sono una proprietà del circuito inerte 21 Circuiti inerti e coefficienti di rete (2) ● Tutti i circuiti associati allo stesso circuito inerte si possono ottenere inserendo generatori nei modi seguenti: Per ciascuna coppia di lati j e k è possibile definire coefficienti di rete che legano la tensione o la corrente prodotta nel lato j con la tensione o la corrente del generatore inserito nel lato k in assenza di altri generatori 22 Circuiti reciproci ● Si dice che un circuito inerte è reciproco se, per ogni coppia di lati h e k, valgono le seguenti proprietà rhk rkh la tensione del lato h prodotta da un generatore di corrente in parallelo al lato k è uguale alla tensione del lato k prodotta dallo stesso generatore posto in parallelo al lato h ghk gkh la corrente del lato h prodotta da un generatore di tensione in serie al lato k è uguale alla corrente del lato k prodotta dallo stesso generatore posto in serie al lato hk kh il guadagno di tensione dal lato k al lato h è uguale all’opposto del guadagno di corrente dal lato h al lato k 23 Teorema di reciprocità ● Una circuito inerte formato da resistori lineari e N-porte lineari resistivi reciproci è reciproco Dimostrazione (1) ● Si indica con l il numero dei lati ● Si aggiungono al circuito due lati a e b che possono essere: generatori di tensione VG collegati in serie ai lati k e h generatori di corrente IG collegati in parallelo ai lati k e h ● Si orientano tutti i lati secondo la convenzione dell’utilizzatore ● Si considerano i due insiemi di tensioni e correnti che si ottengono quando uno dei generatori (a o b) viene azzerato va , ia , vb , ib , vj , ij ( j 1, , l ) va , ia, vb, ib, vj, ij ( j 1, , l ) 24 Teorema di reciprocità Dimostrazione (2) ● I due insiemi di tensioni e correnti soddisfano le leggi di Kirchhoff Per il teorema di Tellegen valgono le relazioni l l va ia vb ib vj ij 0 vaia vbib vjij 0 j 1 j 1 ● Dato che tutti i componenti del circuito sono resistori lineari o N-porte reciproci, si ha anche l l v i vi j 1 j j j 1 j j Quindi deve essere va ia vb ib vaia vbib ● A partire da questa relazione si può dimostrare che valgono le condizioni rhk rkh ghk gkh hk kh 25 Teorema di reciprocità Dimostrazione (3) ● Si assume che i bipoli a e b siano generatori di corrente in parallelo, rispettivamente, ai lati k e h ● Si considerano le seguenti condizioni di funzionamento: ia I G ib 0 va vk vb vh va ia vb ib vaia vbib ia 0 ib I G va vk vb vh vk 0 vh I G vk I G vh 0 vh vk rhk I G rkh I G rhk rkh 26 Teorema di reciprocità Dimostrazione (4) ● Si assume che i bipoli a e b siano generatori di tensione in serie, rispettivamente, ai lati k e h ● Si considerano le seguenti condizioni di funzionamento: va VG vb 0 ia ik ib ih va ia vb ib vaia vbib va 0 vb VG ia ik ib ih VG ik 0 ih 0 ik VG ih ih ik g hkVG g khVG g hk g kh 27 Teorema di reciprocità Dimostrazione (5) ● Si assume che il bipolo a sia un generatore di tensione in serie al lato k e il bipolo b sia un generatore di corrente in parallelo al lato h ● Si considerano le seguenti condizioni di funzionamento: va VG vb vh ia ik ib 0 va ia vb ib vaia vbib v i h k V I G G va 0 ia ik vb vh ib I G VG ik vk I G 0 ik vh 0 hk kh 28 Resistenza equivalente (1) ● Si consideri un bipolo formato da componenti lineari (non contenente generatori indipendenti) ● Se il bipolo è comandato in tensione è possibile collegare ai suoi terminali un generatore indipendente di tensione ● Il circuito così ottenuto è lineare la corrente entrante nel bipolo risulta proporzionale alla tensione del generatore indipendente il bipolo è equivalente a un resistore ● La costante di proporzionalità rappresenta la conduttanza equivalente del bipolo (e il suo reciproco la resistenza equivalente) Geq iAB vAB Req vAB iAB 29 Resistenza equivalente (2) ● Se il bipolo è comandato in corrente è possibile collegare ai suoi terminali un generatore indipendente di corrente ● Dato che il circuito è lineare, la tensione ai terminali del bipolo risulta proporzionale alla corrente del generatore indipendente ● La costante di proporzionalità rappresenta la resistenza equivalente del bipolo (e il suo reciproco la conduttanza equivalente) Req vAB iAB Geq iAB vAB 30 Esempio Determinare la resistenza equivalente del bipolo A-B. ● Il bipolo è comandato sia in tensione che in corrente E’ possibile valutare la resistenza equivalente collegando un generatore di tensione arbitraria VAB ai suoi terminali e calcolando la corrente IAB collegando un generatore di corrente arbitraria IAB ai suoi terminali e calcolando la tensione VAB 31 Esempio – Metodo 1 ● Si collega un generatore di tensione VAB ai terminali del bipolo A-B (il valore di VAB è irrilevante ai fini del calcolo di Req) ● In primo luogo si ricava l’espressione della tensione V1, che controlla il generatore dipendente, in funzione di VAB ● Dalla LKV si ha VAB V1 V2 ● Si esprime V2 in funzione di V1 V2 R2 I 2 R2 ( I1 gV1 ) V R2 1 gV1 R1 ● Sostituendo questa espressione nell’equazione precedente si ricava VAB V1 R2 V1 gR2V1 R1 V1 VAB R1 R1 R2 gR1 R2 32 Esempio – Metodo 1 ● Nota V1 si può calcolare la corrente IAB I AB I1 V1 VAB R1 R1 R2 gR1 R2 ● Dato che il bipolo A-B è lineare, si è ottenuta una corrente proporzionale alla tensione del generatore indipendente Il rapporto tra VAB e IAB non dipende da VAB e rappresenta la resistenza equivalente del bipolo A-B Req VAB R1 R2 gR1 R2 I AB 33 Esempio – Metodo 2 ● Si collega un generatore di tensione VAB ai terminali del bipolo A-B (il valore di VAB è irrilevante ai fini del calcolo di Req) ● Dato che R1 è in serie al generatore, si ottiene immediatamente l’espressione della variabile di controllo in funzione di IAB V1 R1 I AB ● Si calcola la tensione VAB ● Dalla LKV si ha VAB V1 V2 ● Si ricava l’espressione di V2 in funzione di IAB V2 R2 I 2 R2 ( I1 gV1 ) ( R2 gR1 R2 ) I AB 34 Esempio – Metodo 2 ● Utilizzando le espressioni di V1 e V2 in funzione di IAB, si ricava la seguente espressione di VAB VAB ( R1 R2 gR1 R2 ) I AB ● Dato che il bipolo è A-B lineare, si è ottenuta una tensione proporzionale alla corrente del generatore indipendente Il rapporto tra VAB e IAB non dipende da IAB e rappresenta la resistenza equivalente del bipolo A-B Req VAB R1 R2 gR1 R2 I AB 35 Note ● Se il bipolo è comandato sia in tensione che in corrente i due metodi sono equivalenti Si può scegliere di utilizzare il generatore con cui la soluzione del circuito risulta più semplice ● Se si deve risolvere il circuito per via numerica, si può attribuire alla tensione o alla corrente del generatore indipendente un valore scelto arbitrariamente. Ad esempio: si può collegare al bipolo un generatore di tensione da 1 V, in modo che il valore numerico (in ampere) della corrente IAB coincida con quello della conduttanza equivalente del bipolo (in siemens) si può collegare un generatore di corrente da 1 A, in modo che il valore numerico (in volt) della tensione VAB coincida con quello della resistenza equivalente (in ohm) 36 Teorema di Thévenin ● Ipotesi: si considera un bipolo A-B formato da componenti lineari e generatori indipendenti comandato in corrente Il bipolo A-B equivale a un bipolo formato da un generatore indipendente di tensione v0 in serie con un resistore Req v0 è la tensione a vuoto del bipolo A-B Req è la resistenza equivalente del bipolo A-B con i generatori indipendenti azzerati vAB v0 Req iAB 37 Teorema di Thévenin – Dimostrazione (1) ● Per ipotesi il bipolo è comandato in corrente ad ogni valore della corrente iAB corrisponde uno e un solo valore della tensione vAB ● Per determinare la relazione tra la corrente e la tensione si può imporre il valore della corrente ai terminali mediante un generatore indipendente di corrente iAB e valutare la tensione vAB risolvendo il circuito così ottenuto ● Dato che il circuito è lineare, è possibile applicare il teorema di sovrapposizione e scomporre la tensione vAB in due contributi uno dovuto ai generatori indipendenti contenuti all’interno del bipolo, valutato con il generatore iAB azzerato ( circuito aperto) uno dovuto alla corrente iAB, valutato con i generatori indipendenti interni azzerati 38 Teorema di Thévenin – Dimostrazione (2) v0 Req iAB vAB vA B vAB 39 Teorema di Thévenin – Dimostrazione (3) ● Il primo contributo, vAB, rappresenta la tensione a vuoto del bipolo A-B è una combinazione lineare delle tensioni e delle correnti impresse dai generatori indipendenti contenuti nel bipolo A-B non dipende dalla corrente iAB ● Il secondo contributo, vAB, è proporzionale alla corrente del generatore esterno la costante di proporzionalità, cioè il rapporto tra vAB e iAB, rappresenta la resistenza equivalente del bipolo che si ottiene azzerando i generatori indipendenti contenuti nel bipolo A-B 40 Teorema di Norton ● Ipotesi: si considera un bipolo A-B formato da componenti lineari e generatori indipendenti comandato in tensione Il bipolo A-B equivale a un bipolo formato da un generatore indipendente di corrente icc in parallelo con un resistore di conduttanza Geq icc è la corrente di cortocircuito del bipolo A-B (con verso di riferimento, nel cortocircuito, diretto da A a B) Geq (1/Req) è la conduttanza equivalente del bipolo A-B con i generatori indipendenti azzerati iAB icc Geq vAB 41 Teorema di Norton – Dimostrazione (1) ● Per ipotesi il bipolo è comandato in tensione ad ogni valore della tensione vAB corrisponde uno e un solo valore della corrente iAB ● Per determinare la relazione tra la tensione e la corrente si può imporre il valore della tensione ai terminali mediante un generatore indipendente di tensione vAB e valutare la corrente iAB risolvendo il circuito così ottenuto ● Dato che il circuito è lineare, è possibile applicare il teorema di sovrapposizione e scomporre la corrente iAB in due contributi uno dovuto ai generatori indipendenti contenuti all’interno del bipolo, valutato con il generatore vAB azzerato ( cortocircuito) uno dovuto alla tensione vAB, valutato con i generatori indipendenti interni azzerati 42 Teorema di Norton – Dimostrazione (2) iAB icc Geq vAB iAB iAB 43 Teorema di Norton – Dimostrazione (3) ● Il primo contributo, iAB, rappresenta l’opposto della corrente di cortocircuito del bipolo A-B (iAB icc) è una combinazione lineare delle tensioni e delle correnti impresse dai generatori indipendenti contenuti nel bipolo A-B non dipende dalla tensione vAB ● Il secondo contributo, iAB, è proporzionale alla tensione del generatore esterno la costante di proporzionalità, cioè il rapporto tra iAB e vAB, rappresenta la conduttanza equivalente del bipolo che si ottiene azzerando i generatori indipendenti contenuti nel bipolo A-B 44 Teorema di Norton – Nota ● Il verso di riferimento attribuito alla corrente nel cortocircuito è correlato al verso del generatore presente nel circuito equivalente una corrente diretta (nel cortocircuito) da A verso B corrisponde alla corrente di un generatore con il verso di riferimento entrante nel nodo A se il verso di fosse scelto da B ad A, la corrente corrisponderebbe a quella di un generatore con verso entrante nel nodo B, quindi il circuito equivalente dovrebbe essere modificato come indicato nella figura 45 Bipoli equivalenti di Thévenin e Norton ● Se il bipolo A-B ammette sia il circuito equivalente di Thévenin sia il circuito equivalente di Norton, questi sono anche equivalenti tra loro, quindi (con i versi di riferimento indicati nella figura) valgono le relazioni Req 1 Geq v0 Req icc 46 Teoremi di Thévenin e Norton – Note ● Nel calcolo di Req o di Geq devono essere azzerati solo i generatori indipendenti, i generatori dipendenti non devono essere alterati (questo è dovuto al fatto che il principio di sovrapposizione non vale per i generatori dipendenti) ● I generatori iAB e vAB sono stati introdotti solo ai fini delle dimostrazioni dei teoremi, ma non è detto che sia necessario utilizzarli nei casi pratici per il calcolo dei parametri dei circuiti equivalenti (in casi particolari, come si è visto, può essere conveniente fare uso di un generatore esterno di tensione o di corrente per calcolare Req o Geq) ● La determinazione dei tre parametri v0, Req (o Geq) e icc richiede lo studio di tre circuiti distinti, nei quali, in generale, tutte le tensioni e le correnti assumono valori diversi le tre analisi sono indipendenti tra loro: nello studio di ciascuno di questi circuiti non si possono riutilizzare valori di tensioni o correnti determinati risolvendo uno degli altri due circuiti 47 Teoremi di rappresentazione dei doppi bipoli Rappresentazione comandata in corrente ● Ipotesi: Q doppio bipolo formato da componenti resistivi lineari e generatori indipendenti Q è comandato in corrente Circuito equivalente: vG1, vG2 tensioni a vuoto alle porte di Q (v1 e v2 per i1 i2 0) R matrice di resistenza del doppio bipolo ottenuto da Q azzerando i generatori indipendenti 48 Teoremi di rappresentazione dei doppi bipoli Rappresentazione comandata in tensione ● Ipotesi: Q doppio bipolo formato da componenti resistivi lineari e generatori indipendenti Q è comandato in tensione Circuito equivalente: iG1, iG2 correnti di cortocircuito alle porte di Q (i1 e i2 per v1 v2 0) G matrice di conduttanza del doppio bipolo ottenuto da Q azzerando i generatori indipendenti 49 Teoremi di rappresentazione dei doppi bipoli Rappresentazione ibrida (diretta) ● Ipotesi: Q doppio bipolo formato da componenti resistivi lineari e generatori indipendenti Q ammette la rappresentazione ibrida diretta Circuito equivalente: vG1 v1 per i1 0, v2 0 iG2 i2 per i1 0, v2 0 H matrice ibrida (diretta) del doppio bipolo ottenuto da Q azzerando i generatori indipendenti 50