Claudicatio: diagnosi differenziale del dolore agli arti inferiori Dott. Carlo Fedele Marulli (Area CV SIMG) Deve essere differenziata da altre forme di dolore,fastidio, torpore, debolezza che interessano gli arti inferiori e che sono dipendenti o meno dal movimento. La relazione del dolore con lo stesso grado di esercizio ed il suo rapido sollievo con il riposo rendono appropriato il termine di intermittente e permettono una facile diagnosi differenziale. Alcune volte, però la genesi del dolore non è sempre chiara per cui quello al polpaccio può essere confuso, ad esempio, con un problema venoso o con un dolore generato da compressione di una radice nervosa o da una stenosi del canale spinale. Nella tabella sono indicate alcune cause di dolore agli arti inf con gli elementi salienti che le caratterizzano; segue una loro breve descrizione Claudicatio venosa Si realizza dopo una trombosi ilio-femorale nelle condizioni in cui la ricanalizzazione e lo sviluppo di rami collaterali sono insufficienti. L’esercizio muscolare, come ad esempio camminare, aumenta il flusso ematico sia a livello arterioso che a livello venoso, di conseguenza aumenta la pressione venosa ed il paziente manifesta un dolore bruciante agli arti di solito più marcato alle cosce, che può essere confuso con una claudicatio arteriosa che interessa natiche-cosce. Il miglioramento del dolore con il riposo avviene lentamente e può essere accellerato dal sollevamento dell’arto. In molte condizioni è accompagnato anche da un edema venoso Sindrome del compartimento cronica Gli atleti che corrono e che hanno sviluppato importanti masse muscolari possono sviluppare una sindrome del compartimento cronica, che è la conseguenza di un ridotto flusso venoso a causa di un restringimento del compartimento per ipertrofia muscolare. Questi pazienti sviluppano un dolore bruciante che migliora a riposo lentamente e che è influenzato dal sollevamento dell’arto, la loro giovane età e la necessità di sforzi importanti per la comprsa dei sintomi sono preziosi per la diagnosi differenziale. Questo tipo di dolore va differenziato anche dalla sindrome da intrappolamento poplitea che dipende da un anomala inserzione muscolare o da altre anomalie congenite Dolore neurogeno periferico Questo dolore è di solito prodotto dalla compressione di un nervo causata da una ernia o dalla pressrenza di osteofiti; di solito a un’irradaizione che segue i dermatomeri. Incomincia appena inizia il movimento, ance se può essere avvertito nella parte inferiore della gamba o alla caviglia, di solito ha una distribuzione lingo laa parte posteriore della coscia; non migliora con il riposo, anzi può insorgere anche a riposo ed accentuarsi modestamente con il movimento. A volte può migliorare con la posizione sdraiata e con determinate posizioni della schiena; ai fini diagnostici può essere di aiuto una storia di mal di schiena. Può comparire di tanto in tanto nei pazienti diabetici con neuropatia periferica. Compressione midollare prodotta da restringimento del canale causato da manifestazioni artritiche Alcuni pazienti con manifestazioni artritiche della colonna possono sviluppare degli osteofiti che restringono il canale midollare in una misura tale che quando assumono la posizione eretta associata con la lordosi lombare si verifica una compressione dei nervi lombosacrali. Dopo breve tempo si manifesta debolezza, fastidio alle anche cosce o natiche associata a torpore e parestesie. Sebbene i pazienti possano riferire questi sintomi al movimento anche la posizione eretta prolungata li può provocare. Inotre il riposo non allevia i simtomi a meno che la colonna non sia flessa in avanti o in qualche modo inclinata o ci si metta a sedere. Coxartrosi Il dolore ha una localizzazione e caratteri simili a quello della compressione midollare, entramvìbe le condizioni interessano pazienti anziani che possonio avere contemporaneamente anche deficit dei polsi per cui la diagnosi differenziale può essere complicata. Nei pazienti con coxartrosi il dolore peggiora all’inizio del movimento ed è prodotto da cariche di lavoro diversi di giorno in giorno , non è allievato rapidamente dal riposo ma solo modestamente dal sedersi, stare sdraiati o dal piegarsi su un bastone o contro una parete. Di rado è presente a riposo ed è di solito influenzato sia dal livello di attività che dalle condizioni metereologiche Cisti di Baker Colpisce il cavo popliteo ma può localizzarsi anche in altre articolazioni; si riscontrano nelle artriti reumatoidi e nella gonartrosi sono state riscontrate anche frequentemente negli atleti ( maratoneti). Molto utile per la conferma diagnostica l’ecografia Fonti 1)TransAtlantic Inter-Society Consensus (TASC) www.tasc-pad.org/html/index.html 2)ACC/AHA Guidelines for the Management of Patients With Peripheral Arterial Disease (Lower Extremity, Renal, Mesenteric, and Abdominal Aortic): A Collaborative Report from the American Association for Vascular Surgery/ Society for Vascular Surgery,* Society for Cardiovascular Angiography and Interventions, Society for Vascular Medicine and Biology, Society of Interventional Radiology, and the ACC/AHA Task Force on Practice Guidelines (Writing Committee to Develop Guidelines for the Management of Patients With Peripheral Arterial Disease) http://circ.ahajournals.org/cgi/reprint/113/11/e463