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Dispense del corso online
Building Information Modeling
Parte prima: metodologie e strumenti per la progettazione
integrata.
23/06/2016
Docenti: Ing. Sandro Feligioni, Ing. Eva Feligioni, Ing. Andrea Ferrara
GC35
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INDICE
Premessa
1. BIM: BUILDING INFORMATION MODELING
1.1 La Progettazione Integrata
1.1.1 Introduzione
1.1.2 BIM: Definizioni
1.1.3 Vantaggi nell’utilizzo del BIM
2. IL FLUSSO DI LAVORO
2.1 Fasi e sotto fasi nel processo di progettazione integrata
2.1.0 Schema del flusso di lavoro
2.1.1 Pianificazione
2.1.2 Progettazione
2.1.3 Realizzazione
2.1.4 Gestione
2.1.5 Conclusioni
3. AMBIENTE DI LAVORO
3.1 Interoperabilità: il formato IFC
3.1.1 I vantaggi di un formato Open
3.1.2 L’estensione IFC
3.2 Le dimensioni del BIM
3.2.1 Oltre il 3D
3.2.2 3D: modellazione
3.2.3 4D: Tempo
3.2.4 5D: La gestione dei costi
3.2.5 6D: Facility Management
3.2.6 7D: Simulazioni
4. RIFERIMENTI NORMATIVI
4.1 L’armonizzazione comunitaria
4.1.1 La direttiva 2014/24/UE
5. SOFTWARE PER LA PROGETTAZIONE BIM
5.1 Una panoramica sul mercato degli applicativi BIM
5.1.1 Caratteristiche e capacità di sviluppo
5.1.2 Il mercato dei software
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Premessa
Il corso propone un'introduzione ai modelli di progettazione integrata per la definizione di un'ottimale processo
edilizio; saranno esaminate attività e competenze richieste ai professionisti coinvolti ed inseriti in un ciclo di lavoro
coordinato, che evolve dalla pianificazione dell'opera fino alla gestione del costruito.
All'interno delle filiera integrata il Building Information Modeling definisce la piattaforma operativa per il
coordinamento e l'attuazione di tutte le attività richieste, minimizzando errori di progettazione e conseguenti extracosti di realizzazione.
L'offerta formativa illustra le caratteristiche ed i vantaggi offerti dal BIM, mediante una panoramica
introduttiva sugli aspetti multidimensionali della disciplina e sulle prospettive di sviluppo nazionali, in vista degli
indirizzi comunitari emergenti dalla direttiva 2014/24/UE.
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1. BIM: BUILDING INFORMATION MODELING
1.1 Il BIM (Building Information Modeling): metodologie e strumenti per
la progettazione integrata.
1.1.1 Introduzione
“La progettazione integrata è la procedura metodologica eseguibile ricorrendo alle soluzioni offerte dal BIM”.
Gli attuali processi di progettazione, costruzione e manutenzione di un bene immobiliare, allo stato dell’arte
presuppongono un numero discreto di professionalità che operano, all’interno del progetto, con metodo
prevalentemente sequenziale.
Esempio:
1. Allo stato embrionale di un’opera immobiliare, agenzie esterne sono incaricate di reperire ed ottenere
tutte le informazioni/licenze/permessi, necessarie per dare inizio alla fase di pianificazione del progetto;
2. Il committente, identificabile nel proprietario per un’opera privata o nel R.U.P. se trattasi di opera
pubblica, provvede a definire tutti i parametri tecnici/amministrativi/economici indispensabili per la corretta
pianificazione del progetto, demandandone l’esecuzione a tecnici professionisti;
3. All’architetto o ad un gruppo di architetti, sarà demandato il compito di realizzare il progetto preliminare
dell’immobile, di modo che, ottenuto il parere conforme della committenza, si possa dare inizio alle
successive fasi di progettazione;
4. La realizzazione del progetto definitivo/esecutivo, sarà demandata per buona parte ad ingegneri, i
quali, definita la compagine architettonica dell’immobile (3), dovranno eseguire la progettazione
strutturale ed impiantistica corredata da tutte le documentazioni e gli elaborati di calcolo necessari;
5. Sulla base del progetto redatto (materiale cartaceo), saranno coinvolte imprese, fornitori e general
contractor ai quali spetterà il compito di realizzare l’opera e prevedere le successive fasi di
manutenzione.
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Figura 1 - Schematizzazione del processo di progettazione tradizionale; in evidenza la perdita di informazioni dovuta al
sistema sequenziale. Fonte: Harpaceas
La progettazione integrata prevede, fin dalle primissime fasi di pianificazione, la contemporanea partecipazione
di tutti gli attori coinvolti nella progettazione ed esecuzione del bene immobiliare. Il processo sequenziale di
accumulo delle informazioni, lascia spazio ad un processo iterativo, nel quale l’opera da realizzare viene
identificata come un “contenitore” di informazioni, costantemente aggiornate, dove le singole parti coinvolte
interagiscono le une con le altre, ottimizzando le scelte progettuali. Non si assiste più al tradizionale passaggio
delle informazioni di progetto da un attore al successivo, ma ad un coinvolgimento diretto di tutte le figure
partecipanti al processo di progettazione/esecuzione dell’opera; ciò implica la condivisione delle informazioni, che
certamente mutano durante l’avanzamento delle fasi, da parte di committente, professionisti e tecnici esecutori,
che in questo modo saranno sempre aggiornati su “cosa fare” e “come farlo”.
Il BIM è dunque quel “contenitore” dove inserire, in maniera iterativa, tutte le informazioni necessarie per la
corretta realizzazione dell’opera, dalla pianificazione urbanistica alla progettazione architettonica, dagli interventi
strutturali ai computi di tempi e costi, dalla progettazione degli interventi di gestione e manutenzione fino al
progetto di cantiere con i SAL associati.
Si assiste quindi ad una sostanziale rivisitazione dei processi di lavorazione, in cui non compaiono più diverse
figure professionali dedite a svolgere individualmente la fase a loro dedicata, ma gruppi multidisciplinari di tecnici,
che attraverso competenze differenziate, cooperano in modo sincrono, evitando l’inefficace trasmissione di
informazioni attraverso documenti cartacei. E’ possibile quindi identificare il BIM come la base di dati da
utilizzare per la realizzazione dei progetti esecutivi, “as-built”, le verifiche in corso d’opera, i collaudi tecnici e
quelli amministrativi, le lavorazioni in cantiere; il BIM è la simulazione virtuale di ciò che sarà l’opera e di come
questa si comporterà durante la sua vita utile. Tutti gli operatori coinvolti, dal committente all’utilizzatore finale,
potranno osservare la costruzione simulata del bene, e quindi intervenire per proporre modifiche e varianti, al fine
di realizzare il miglior prodotto nei tempi più ristretti.
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Figura 2 - La progettazione integrata: la curva di accumulo di conoscenze è schematizzata con andamento costante; si evita
quindi la perdita di informazioni tipica del passaggio di documenti cartacei da un attore al successivo. Fonte: Harpaceas
Figura 3 - Confronto tra progettazione tradizionale e progettazione integrata: il BIM è il contenitore multimediale all’interno del
quale far crescere il progetto ed in cui tutti gli operatori coinvolti sono partecipi delle scelte e delle soluzioni adottate. Fonte:
in2it
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1.1.2 BIM: Definizioni
Cosa è un BIM?
“Il BIM è un processo che definisce quale software è più indicato per eseguire ciò di cui hai bisogno”
Dave Jellings, openBIM Network UK, Buildingsmart UK
In termini semplicistici, è stato definito il BIM come un contenitore di informazioni, o meglio una base di dati che
tutti gli attori chiamati a redigere il progetto e a realizzare l’opera contribuiscono a costruire. Per meglio
comprendere cosa è un BIM, occorre capire nel dettaglio cosa fa un BIM, come è definito, e quali sono i vantaggi
derivanti dalla sua adozione.
Più precisamente un BIM è una metodologia di lavoro da utilizzarsi per realizzazioni di opere edili ed
infrastrutturali resa possibile dall’adozione di tecnologie dell’ICT (Information and Communications
Technology).
Dunque, un BIM è associabile ad un metodo di lavoro che presuppone l’utilizzo di una serie di software dedicati
ad attività di pianificazione, progettazione e gestione di un bene immobiliare o infrastrutturale. Tali software, come
sarà illustrato nelle pagine che seguiranno, sono in grado di originare modelli digitali dell’opera da realizzare, che
includono nel dettaglio tutte le informazioni indispensabili alla corretta esecuzione dell’immobile, quali geometria,
caratteristiche fisiche, costi di materiali e relative esecuzioni, e molto altro ancora.
Cosa fa un BIM?
Un BIM permette di digitalizzare i processi operativi e le attività di pianificazione e progettazione alla base
della corretta esecuzione di opera.
Tali processi comprendono:






Progettazione Preliminare, Definitiva ed Esecutiva;
Programmazione dei lavori, WBS/OBS, Budget, Piano Affidamenti;
Procurement e Contratti;
Garanzia della disponibilità delle aree: gestione delle interferenze, degli espropri, delle modifiche e non
conformità;
Gestione dei contratti di appalto: gestione del cantiere, gestione dei danni, verifica dell’opera, collaudi;
Contabilità e Finanza.
Digitalizzare tali processi si traduce in:



Realizzare un modello digitale tridimensionale e parametrico del bene (Building Information Model)
incubatore di informazioni fisiche/termiche/geometriche/contabili da aggiornare durante tutto il ciclo di vita
del progetto;
Generare la base di dati di informazioni relative all’opera da realizzare;
Realizzare una piattaforma operativa digitale condivisibile da tutti i professionisti coinvolti nel processo
di progettazione, sulla quale effettuare upload/download di informazioni.
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1.1.3 Vantaggi nell’utilizzo del BIM
I vantaggi offerti dal BIM per gli operatori della filiera integrata variano dall’attività di progettazione a quella della
costruzione, considerando l’utilizzo dell’opera e le relative fasi di manutenzione.
In generale, i vantaggi offerti ai singoli operatori per le differenti fasi di progetto possono essere così sintetizzati:
Figura 4: Vantaggi offerti dal BIM ai singoli operatori
Gli impatti operativi ed i vantaggi dell'utilizzo del BIM possono essere raggruppati in 3 macro-categorie principali:
Progettazione





Migliore pianificazione;
Migliore allocazione delle risorse;
Anticipazione delle decisioni;
Riduzione degli errori progettuali;
Modelli parametrici tridimensionali relativi ad architetture, strutture ed impianti.
Esecuzione





Limitazione dei conflitti e delle varianti;
Aumento della produttività;
Riduzione sistematica dei tempi di esecuzione dell’opera;
Progettazione del cantiere con analisi di rischi e interferenze;
Controllo sui S.A.L.
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Gestione




Assoluta corrispondenza tra progetto e computo metrico;
Migliore Budgeting per progetti di costruzione;
Reportistica Completa;
Monitoraggio delle decisioni progettuali, degli interventi in cantiere e della pianificazione degli interventi
manutentivi
Figura 5: Impatti operativi e vantaggi del BIM: raggruppamento in tre macro-categorie.
Il Building Information Modeling permette di digitalizzare i numerosi processi operativi propedeutici alla
realizzazione dell'opera, adattandosi indifferentemente ad edifici esistenti o di nuova costruzione. Numerosi
risultano i vantaggi garantiti agli operatori della filiera integrata nell'ambito delle attività di progettazione,
realizzazione e gestione del bene. In particolare si assiste ad una migliore pianificazione e budgeting per il
progetti di costruzione, sulla base processi decisionali basati su dati sempre aggiornati e condivisi tra tecnici e
committenti.
L'utilizzo di modellatori parametrici in sede di progettazione consente di ridurre i tempi di esecuzione, grazie
alla versatilità dei modelli digitali di adattarsi, senza necessità di rework, a software dedicati per le verifiche
strutturali, impiantistiche e gestionali. L'utilizzo di strumenti di condivisione dei modelli in cloud, permette la
completa partecipazione delle parti nei processi pianificatori e progettuali, garantendo l'aggiornamento in
tempo reale degli elaborati: la possibilità di stabilire relazioni e vincoli tra i modelli strutturali, architettonici ed
impiantistici, permette a questi ultimi di registrare qualsiasi modifica eseguita, referenziandola agli elementi
parametrici collegati.
Strumenti di verifica digitali per le analisi delle interferenze geometriche e del rispetto delle normative vigenti
(antincendio, accessibilità, protocolli ITACA/LEED, ecc.) permettono di efficientare la fase di costruzione del
bene, garantendo la riduzione dei conflitti e dei cambi in corso d'opera.
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L'interoperabilità dei formati di scambio dati permette di ampliare l'esecuzione delle lavorazioni off-site,
essendo implementabili su macchine a controllo numerico per tagli e fresatura (lavorazioni su profili in acciaio,
legno e compositi sono eseguibili in fabbrica sulla base delle informazioni contenute nel modello BIM).
La pianificazione di rischi, interferenze e durata delle lavorazioni in cantiere è un'attività agevolata da strumenti
informatici di programmazione e gestione, che consentono un'ottimale esecuzione dell'opera.
L'efficienza nella gestione del bene è facilitata dall'accesso ad un modello di informazioni che assume il ruolo di
una base di dati centralizzata, indispensabile per l'esecuzione di audit e l’elaborazione di complete reportistiche
volte ad indirizzare la pianificazione delle attività di manutenzione.
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2. IL FLUSSO DI LAVORO
2.1 Fasi e sotto fasi nel processo di progettazione integrata
2.1.0 Schema del flusso di lavoro
Figura 6 - Rappresentazione schematica del flusso di lavoro circolare offerto dal BIM.
L'immagine schematizza il flusso di lavoro che dalla pianificazione dell'opera evolve fino all'esecuzione. Il BIM,
inteso come procedura operativa e modello-database di progetto, è l'elemento comune a tutte le fasi del
processo edificatorio e rappresenta l'insieme di informazioni digitali da cui ogni professionista incaricato attinge i
dati necessari.
2.1.1 Pianificazione
La fase di pianificazione di un bene immobiliare è considerata preliminare alle successive opere di attuazione
del progetto e delle lavorazioni. Tale procedura, se intelligentemente attuata dalle parti, consente fin da subito di
stabilire gli obiettivi da perseguire, individuare le criticità connesse alla realizzazione dell’opera e prevederne le
possibili soluzioni.
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La pianificazione può dunque essere attuata attraverso una successione di sotto fasi, identificabili nell’analisi
della situazione iniziale (as-is), l’analisi delle criticità (visioning), l’individuazione delle soluzioni (to be).
AS-IS (Analisi situazione iniziale)
Quando si parla dell’analisi iniziale si fa riferimento all’attività di identificazione di obiettivi, procedure ed attori del
processo edificatorio. In modo particolare l’as-is comprende:





Definizione degli obiettivi del processo edificatorio (business purpose);
Individuazione dei responsabili del processo (owners);
Coinvolgimento dei clienti / utilizzatori del bene da realizzare;
Definizione delle attività del processo, con individuazione di fasi e sotto-fasi;
Definizione degli standard qualitativi riferiti alle soluzioni proposte (output attesi);
Le operazioni da eseguire durante questa fase comprendono la selezione delle attività e dei processi da
realizzarsi in BIM (progettazione, controllo dei costi, controllo dei tempi, cantieristica, ecc.), l’identificazione dei
professionisti e tecnici coinvolti, la strutturazione dei flussi di attività. L’as-is verrà in questo modo strutturato come
una mappa di processi volti a definire gli obiettivi di progetto (input) e a stabilire lo standard qualitativo che si
attende dalla realizzazione dell’opera (output).
VISIONING (Analisi criticità)
Quando si parla di analisi delle criticità nella fase di pianificazione, si fa riferimento alle lacune riscontrabili
durante l’elaborazione dei processi ed a seguito di tutti i possibili sistemi analizzati; questo sub-processo
consente di rilevare fin da subito tutte le soluzioni applicabili al fine di eseguire una corretta realizzazione
dell’opera, nel rispetto della tecnica, dei budget e dei tempi previsti.
Il visioning comprende:




Analisi di tutte le possibili opzioni ed alternative riferite ai gap riscontrati;
Assimilazione delle best practice e dei trend;
Valutazione delle attività da introdurre e quelle da eliminare;
Ottimizzazione delle attività introdotte: quali sono immediatamente attuabili e quali sono migliorabili
TO-BE (Individuazione delle soluzioni)
Il sotto processo to-be, identificabile come soluzione a tendere, ha l’obiettivo di illustrare le strategie da adottare,
rese possibili grazie all’adozione della metodologia di lavoro BIM. Ciò si traduce nella redazione di elaborati
documentali volti a definire:



Il flusso di lavoro riferito ai processi operativi propri del BIM;
La definizione delle nuove attività, con l’indicazione delle strategie da adottare e la definizione dei ruoli
da assegnare;
La definizione dei piani di azione volti a stabilire le linee guida sulle competenze richieste, le tecnologie
e gli strumenti da utilizzare per la corretta realizzazione dell’opera commissionata.
2.1.2 Progettazione
Nell’ambito della metodologia BIM la fase di progettazione è quella che rappresenta al meglio la struttura di
database relazionale del prodotto da realizzare, configurandosi come quell’incubatore di informazioni tecnicoamministrative estraibili dal modello virtuale dell’edificio. A seconda del livello di dettaglio richiesto dalle fasi di
progettazione (preliminare, definitiva, esecutiva), gli ambiti relativi al disegno di opera risultano sempre strutturati
in architettonico - strutturale - impiantistico.
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BIM ARCHITETTONICO
Consente di definire l’architettura dell’edificio, mediante un flusso di input parametrici volti a delineare la
volumetria dell’edificio. La progettazione architettonica è generalmente considerata come la prima disciplina
progettuale ad interessare il processo di redazione del progetto: il compito di recepire gli interessi della
committenza e tradurli in soluzioni tecniche valide è nella maggior parte dei casi un'attività riservata all'architetto. I
software BIM per la modellazione architettonica sono strutturati per restituire al progettista, nel minor tempo
possibile, una risposta in termini di visualizzazione grafica delle scelte progettuali ideate, garantendo tutti i
vantaggi degli spazi tridimensionali di modello.
Poiché il processo di modellazione tridimensionale di oggetti più o meno complessi è un'attività che ancora oggi
esprime concrete difficoltà di esecuzione, la struttura parametrica dei modellatori BIM, viene incontro alle
esigenze dei progettisti, garantendo una considerevole quantità di librerie di progetto che se opportunamente
combinate, possono generare il modello tridimensionale con rapidi e semplici procedure.
Figura 7 - Studi energetici preliminari BIM Architettonico. Fonte: BIM Handbook, A guide to Building Information Modeling for
Owners, Managers, Designers, Engineers and Contractor.
Tra le operazioni eseguibili in questa fase sono da segnalare:







Definizione delle caratteristiche topografiche del sito e georeferenziazione;
Modellazione tridimensionale parametrica delle opere architettoniche;
Definizione delle stratigrafie dei componenti edili costituenti l’opera;
Imputazione delle caratteristiche fisico-meccaniche e delle caratteristiche termiche dei singoli
componenti edili;
Definizione dei materiali costituenti l’opera con inserimento delle informazioni relative alla loro
visualizzazione grafica;
Preparazione del modello virtuale per il walk-trought renderizzato in real time, l’esecuzione di rendering
statici e animazioni.
Report dati per computi metrici e analisi costi dei componenti edili.
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BIM STRUTTURALE
Consente di definire il modello strutturale dell’edificio, di estrapolare gli elaborati esecutivi per il cantiere e
di esportare i dati geometrici per la realizzazione in fabbrica degli elementi costruttivi.
La disciplina strutturale è da annoverare tra le prime della filiera ad avere utilizzato sistemi di progettazione basati
su spazi tridimensionali. I primi applicativi informatici CAD / CAE, commercializzati tra la fine degli anni 70 e
l’inizio degli anni 80 e sono stati utilizzati, a seguito di successive evoluzioni, come supporto al calcolo strutturale.
Solo di recente, in modo particolare nel settore della produzione di carpenterie off-site, i prodotti derivanti da
modellatori strutturali, il cui ambiente tridimensionale non è stato più solo utilizzato per l'esecuzione dei calcoli sui
modelli analitici, sono evoluti verso piattaforme parametriche avanzate, destinate quindi ad eseguire una pluralità
di interventi. Oggi i software di BIM Strutturale costituiscono un ambiente virtuale che si configura come spazio di
preprocessamento dati per le analisi agli elementi finiti, il controllo della congruenza con elementi afferenti alla
disciplina BIM Architettonica, l'invio di informazioni digitali alle sedi di prelavorazione, il computo quantitativo degli
interventi.
Tra le operazioni eseguibili in questa fase sono da segnalare:





Modellazione parametrica tridimensionale delle strutture;
Impostazione del modello analitico: modellazione delle azioni, imputazione delle caratteristiche di
resistenza dei materiali, imputazione delle combinazioni per i singoli stati limite analizzati;
Analisi agli elementi finiti;
Elaborazione dei dettagli costruttivi esecutivi da realizzare dentro e fuori il cantiere;
Report dati per computi metrici e analisi costi dei componenti strutturali.
BIM IMPIANTISTICO
Il BIM impiantistico permette di gestire diverse discipline, offrendo analoghi vantaggi già presenti nel BIM
architettonico e strutturale. Negli applicativi BIM, affinché sia possibile eseguire la progettazione impiantisca,
devono essere definite la compagine architettonica e il più delle volte anche quella strutturale. Le motivazioni di
un tale flusso di lavoro sono legate alla struttura parametrica gestita dai software: poiché tutta la modellazione
tridimensionale è regolata da un insieme di relazioni e vincoli associativi, l'elemento impiantisco per poter essere
progettato deve essere associato ad un elemento architettonico, come ad esempio una parete in cui eseguire le
opportune tracce, o un massetto inserito in un solaio. Questa è a tutti gli effetti la logica costruttiva di un modello
BIM completo: vi è la tendenza, per alcuni aspetti necessaria, di eseguire la progettazione virtuale dell'opera
seguendo le stesse procedure di cantiere. Dunque in un software di progettazione BIM non sarà possibile inserire
un apparecchio di illuminazione senza che sia stata preventivamente realizzata un'opportuna superficie di
appoggio.
Poiché la disciplina impiantisca è riferita ad una pluralità di interventi (elettrici, idraulici, termo-meccanici), i
software di progettazione BIM Impianti sono quasi sempre strutturati per moduli dedicati. Analogamente alla
disciplina strutturale, tali applicativi si configurano come spazi per la progettazione e le relative analisi preliminari
degli elementi di impianto. Le caratteristiche di interoperabilità garantiscono l'integrità del trasferimento dati verso
software per le verifiche tecniche dedicate. Un modello BIM Impiantistico dialoga con i modelli architettonici e
strutturali in merito al controllo della congruenza tra le parti e per le analisi di sistema che richiedono il calcolo
architettonico di volumi e superfici di ambiente (per esempio il calcolo delle portate d'aria per un impianto di
climatizzazione).
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Figura 8 - Realizzazione di un sistema di canalizzazione a solaio. Fonte: BIM Handbook, A guide to Building Information
Modeling for Owners, Managers, Designers, Engineers and Contractor.
Figura 9 - Complessità di un modello BIM Impiantistico. Fonte: BIM Handbook, A guide to Building Information Modeling for
Owners, Managers, Designers, Engineers and Contractor.
Tra le operazioni eseguibili, in questa fase sono da segnalare:





Modellazione parametrica tridimensionale degli impianti;
Impostazione del modello analitico: modellazione dei sistemi di generazione e distribuzione;
Analisi dei sistemi;
Elaborazione dei dettagli esecutivi dei rami di distribuzione dei singoli impianti analizzati;
Report dati per computi metrici e analisi costi dei componenti impiantistici.
Le discipline gestite dai software preposti al BIM impiantistico risultano:
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




Impianti di canalizzazione della acque meteoriche, idraulica, acque grigie e nere;
Impianti HVAC;
Canalizzazione elettrica;
Impianti sanitari;
Impianti antincendio, antifumo ed antintrusione.
2.1.3 Realizzazione
Utilizzando la metodologia BIM ed i software ad essa collegati è possibile condurre una corretta fase di
realizzazione dell’opera, contenendo tempi e costi e limitando le possibili varianti, che troppo spesso, nel
processo di progettazione tradizionale, sono causa di contenzioso tra committenza ed esecutore.
Per poter rendere efficiente la fase realizzativa è necessario predisporre preliminarmente un opportuno piano
dei lavori, che identifichi fasi e sotto fasi, imputandone i relativi tempi di esecuzione. Operando con analoghe
operazioni effettuate in fase di modellazione del progetto, è possibile costruire i modelli digitali tridimensionali
relativi alle fasi di realizzazione: si tratta dei modelli BIM che anticipano fin da subito quelli che saranno gli
stati di avanzamento dei lavori. I vantaggi derivanti da tale procedura sono evidenti:





Visualizzare mediante i modelli virtuali dell’edificio le lavorazioni riferite al singolo SAL;
Analizzare tutte le interferenze tra le lavorazioni e predisporre opportuni cronoprogrammi di intervento;
Analizzare tutti i rischi derivanti dalle singole lavorazioni e dalle interferenze tra due o più lavorazioni
simultanee;
Analizzare tutte le possibili interferenze tra opere edili, strutturali ed impiantistiche (clash checking) al
fine di eliminare tutti i possibili errori in fase di realizzazione;
Precisione delle esecuzioni grazie alla possibilità di esportare i modelli BIM o singole parti in formati
riconoscibili dalle macchine CNC per le pre-lavorazioni in stabilimento.
Figura 10 - Realizzazione di un sistema di impianti sulla base dei dati BIM. Fonte: BIM Handbook, A guide to Building
Information Modeling for Owners, Managers, Designers, Engineers and Contractor.
2.1.4 Gestione
La possibilità di realizzare modelli digitali di edifici ed opere infrastrutturali, non solo consente tutte le possibili
simulazioni relative alla corretta esecuzione dell’opera, ma permette di stabilire il comportamento della struttura
durante la sua vita utile. Ciò implica di statuire, mediante opportuni calcoli previsionali, la durata dei componenti
che costituiscono i vari comparti del bene immobiliare e di predisporre precisi piani di manutenzione in cui dettare
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i tempi di realizzazione degli interventi. Anche se tali procedure risultano assolutamente realizzabili mediante la
progettazione tradizionale, la possibilità di contenere tutte le informazioni dell’immobile in un unico database
digitale, permette di controllare anche a posteriori la qualità dell’opera realizzata e di monitorarne il progressivo
degrado in virtù delle simulazioni virtuali effettuate in fase di progettazione.
Un’ulteriore possibilità di controllo e gestione di un’opera di ingegneria civile è offerta dal progetto SEEMPUBS
(Smart Energy Efficient Middelware for Public Spaces.) del 2013 relativa al controllo delle emissioni di CO2 di un
edificio mediante sistemi ITC. Grazie all’inserimento di reti di sensori non invasivi per il monitoraggio in tempo
reale della CO2 e a sistemi di gestione basati su interfacce BIM, il SEEMPUBS è in grado di visualizzare i
parametri di manutenzione dell’edificio e di condividere tutti le informazioni derivanti dai sistemi tecnici istallati.
I dati raccolti in tempo reale dall’insieme di sensori, vengono condivisi con sistemi intelligenti di controllo impianti
in remoto, i quali sono in grado di modificare automaticamente le prestazioni degli impianti di illuminazione e degli
impianti HVAC. Appartengono al sistema di monitoraggio oltre ai sensori e ai dispositivi di acquisizione dati,
anche gli algoritmi di calcolo delle automazioni, i sistemi di visualizzazione dei parametri ed il database di
archiviazione dati. Alla luce delle odierne sperimentazioni in materia, sarà possibile quindi non solo gestire il
degrado dell’edificio e delle sue parti, ma anche valutare in tempo reale le prestazioni dell’immobile e modificare
mediante meccanismi semiautomatici di input i parametri degli impianti termici e di illuminazione, limitando quindi
consumi ed emissioni del sistema edificio-impianto.
Figura 11 - Diagramma di funzionamento di SEEMPubs.
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2.1.5 Conclusioni
Il flusso di lavoro schematizzato nelle pagine precedenti è da intendersi come una rappresentazione sintetica di
una metodologia ben più ampia (come verrà analizzato nel paragrafo dedicato alle multidimensioni del BIM) che
trova nella realizzazione dei modelli virtuali dell’opera, quel database di informazioni tecniche, amministrative
ed economiche indispensabili per la corretta esecuzione del bene immobiliare.
In questo flusso di informazioni, il BIM Manager (tecnico esperto in procedure BIM a cui è demandato il compito
di organizzare i flussi di lavoro interni ed esterni al gruppo di lavoro e garantire l’integrità dei dati nei processi di
trasferimento; figura chiave nella progettazione BIM: all’interno di studi di progettazione e società di ingegneria
assume il ruolo di coordinatore generale del processo di progettazione, guidando lo sviluppo dei modelli BIM
riferiti alla disciplina che rappresenta.) avrà il compito di garantire un’interoperabilità ottimale tra le parti
coinvolte (committenza, progettisti, costruttori) fornendo le più ricche e corrette informazioni agli interessati,
affinché siano sempre coinvolti e sempre aggiornati sulle soluzioni da adottare e sugli sviluppi dell’opera.
Questa rappresenta la prima sostanziale differenza tra le tecniche di progettazione tradizionale e quelle della
progettazione integrata gestita dal BIM: coinvolgere fin dalle prime fasi di pianificazione tutti gli attori del
processo edificatorio.
Sarà dunque demandato al BIM Manager il controllo dei flussi di lavoro, le cui singole esecuzioni dovranno
essere effettuate da BIM Specialist opportunamente formati.
Il BIM Manager assolverà il ruolo di supervisore dei BIM Specialist in merito a temi come:




Organizzazione delle piattaforme BIM da utilizzare;
Definizione di una nomenclatura condivisa e di linee guida comuni;
Definizione del formato dei file di scambio e del cloud di condivisione;
Gestione delle comunicazioni tra i differenti gruppi di lavoro coinvolti.
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