Fondazione di Gèla Breve Articolo di Giuseppe La Spina Con la prima metà dell’VIII sec. a.C. si assiste ad un importante fenomeno noto come “grande colonizzazione greca” o “seconda colonizzazione greca”. La cultura greca si irradia per l’intero Mediterraneo , raggiungendo anche la Sicilia. Secondo Tucilide Gèla viene fondata 45 anni dopo Siracusa, 688-689 a.C., da rodii guidati da Antifemo e cretesi guidati da Eutimo. La fondazione è di poco successiva ad un primo insediamento rodiese, proto-colonia, noto con il nome di Lindioi, in ricordo di Lindos, città dell’isola di Rodi da cui provenivano i coloni. Il nome Gèla è probabilmente di origine indigena e verosimilmente derivante dal nome del fiume che scorre ancora oggi ai piedi della collina su cui sorse la polis, Gèlas. Le fonti attestano per la fase arcaica una serie di scontri tra la Polis e le popolazioni indigene, scontri che videro Gèla allargare la propria egemonia nell’aria centro-meridionale della Sicilia, favorendo la grecizzazione dei centri indigeni e dell’entroterra siciliano. Lo sviluppo di Gèla dipese soprattutto dalla ricca produzione agricola, specialmente cerealicola, di un territorio le cui estese pianure favorirono anche l'allevamento dei cavalli; ed il nerbo dell’esercito geloo era di fatti la cavalleria, specialità militare tipica delle aristocrazie greche. La prossimità inoltre a grandi vie marine assicurava la continuità dei contatti con la madrepatria e l'incremento degli scambi commerciali, ed equilibrava la sproporzione numerica dei coloni con le popolazioni autoctone. Tali iniziali caratteristiche resero Gèla la Polis egemone in Sicilia sino alla prima metà del V sec. a.C.. A testimonianza della grande fioritura economica-culturale che attraversò la polis , sono i numerosissimi reperti oggi visitabili all’interno del Museo Archeologico Regionale di Gela, veri e propri capolavori della modellazione, sia d’importazione che di produzione locale. L’espansione geloa portò alla fondazione di una sub-colonia nel 581 a.C., Akragas (odierna Agrigento) che prese il nome dall’omonimo fiume. Fonti e testi di riferimento: Preistoria; Daniela Cocchi Genick-Preistoria e protostoria in Sicilia; Tusa-Storia Greca, Linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana; Domenico Musti-Cartagine; Werner Huss-Il Museo Archeologico, catalogo; Rosalba Panvini-La città nell'alto medioevo italiano; Sauro GelichiHeraclea, Augusta, Piazza Armerina; Ignazio Nigreli-Ruggero I Gran Conte di Sicilia; Atti del congresso internazionale di studi per il IX centenario Troina-Terra Mater; Salvatore Piccolo-La Sicilia Musulmana; Alessandro Vanoli; Scuto S., E. Tuccio, Heraclea, Terranova, Gela-Il centro storico murato;