INFORMAZIONI CIOFS E CNOS/SCUOLA 15/2016 A cura di d

INFORMAZIONI CIOFS E CNOS/SCUOLA
15/2016
A cura di d. Bruno Bordignon
147/16 Petizione europea a favore della famiglia
(da Avvenire.it)
Angelo Picariello - 11 aprile 2016
Una petizione europea in difesa della famiglia. La raccolta firme è al via in questi giorni e avrà la
durata di un anno, fino al 3 aprile 2017. Obiettivo minimo, perché possa essere presa in
considerazione dalle istituzioni europee: raccogliere un milione di firme in tutti i Paesi della Ue,
per ottenere il varo di «un regolamento comunitario che definisca il significato del matrimonio e
della famiglia come unione di un uomo e una donna fondata sul matrimonio o sul legame
generazionale». In modo da «porre il matrimonio e la famiglia, così definiti, come criteri generali
alla base di tutte le direttive della Commissione europea in materia».
L’iniziativa è stata presentata oggi al Senato dal comitato “Difendiamo i nostri figli”, promotore
delle manifestazioni di piazza San Giovanni e del Circo Massimo. Assente il portavoce Massimo
Gandolfini per sopraggiunti motivi di lavoro, legati alla sua attività di chirurgo a Brescia, alla
presentazione, tenutasi alla sala Nassirya di Palazzo Madama, è intervenuto a nome del comitato
l’avvocato Simone Pillon. «Il target per l’Italia è di 54.750 firme - ha spiegato - ma il nostro
obiettivo è raccoglierne un milione solo nel nostro Paese».
Un modo anche per riprendere in tutta Italia la mobilitazione a favore della famiglia, «al centro di
vari attacchi attraverso la legge che si annuncia sulle unioni civili e le nuove normative che vengono
prospettate in materia di stepchild adoption e adozioni gay». In Italia, quindi, più che mai è
importante «ricondurre a un minimo comune denominatore la definizione di famiglia», a fronte di
una confusione anche terminologica che mette a rischio la tenuta dell’istituto familiare a livello
sociale e di welfare. Pillon cita – come emblematica del clima di confusione – l’espressione
«indirizzo della vita familiare» contenuta nel testo delle unioni civili passato al Senato, nell’ambito
di una normativa volta a dar luogo a un nuovo istituto che pure si sostiene essere diverso e distinto
dalla famiglia. La petizione “Mamma, papà e figli” può essere sottoscritta online sul
sito www.mumdadandkids.eu. O al sito del comitato “Difendiamo i nostri figli”, come ricorda
Jacopo Coghe, presidente di Generazione famiglia. O, in alternativa, si può scaricare il modulo
cartaceo, sempre dagli stessi siti, e inviarlo compilato e firmato al Comitato, attraverso i banchetti
che verranno allestiti o una delle 80 sedi locali del Comitato stesso, che poi avrà cura di far
giungere le sottoscrizioni all’Unione Europea. Certo, il precedente della petizione “Uno di noi” in
difesa dell’embrione, che raggiunse numeri importanti prossimi ai due milioni di sottoscrittori, non
induce a essere ottimisti, vista l’attenzione praticamente nulla che la Commissione Ue ha dedicato
alla petizione. «Ma stavolta non accetteremo analogo trattamento – promette Pillon –. Pretenderemo
di essere ascoltati».
Il Family Day lancia la petizione europea per la famiglia
(da IlGiornale.it)
di Alessandra Benignetti – 11 Aprile 2016
Il Comitato promotore del Family Day ha lanciato, in collaborazione con le associazioni profamily di altri paesi europei, una raccolta firme per chiedere all’Europa di riconoscere come
famiglia solo quella fondata su mamma, papà e figli
Una petizione europea per chiedere un regolamento comunitario che accolga la definizione
giuridica di famiglia, come unione fra uomo e donna fondata sul matrimonio e la discendenza.
L’iniziativa si chiama Mum, Dad and Kids, coinvolge almeno sette Paesi europei e punta a
raccogliere almeno un milione di firme in 12 mesi. La sfida è stata raccolta, nel nostro Paese, dal
Comitato Difendiamo i Nostri Figli, promotore del Family Day, che oggi, in una conferenza
stampa al Senato, ha lanciato la raccolta firme in tutta Italia. Il target per l’Italia è di 54.750 firme,
ma l’obiettivo degli organizzatori è quello di raccoglierne almeno un milione solo nel nostro Paese,
per chiedere alla Commissione Europea e a tutte le istituzioni comunitarie di privilegiare un
“modello di società fondata non sull’individualismo, ma sui corpi intermedi, in cui quello principale
è rappresentato dalla famiglia, composta da mamma e papà”.
Con queste parole, infatti, l’avvocato Simone Pillon, membro del Comitato, ha presentato
l’iniziativa al Senato. “Secondo l’art 9 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea,
ogni Stato è libero di dare una definizione di famiglia secondo la sua legge locale, ma è altrettanto
vero che anche le istituzioni europee nei documenti ufficiali, legiferano e si occupano di famiglia:
se quindi ogni Paese adotta una definizione diversa, non si capisce più che cosa sia la “famiglia”,
quindi il senso di questa petizione è quello di arrivare ad una definizione comune europea, valida
per tutti”, ha affermato l’avvocato Pillon. Quella di famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo ed
una donna e/o sulla discendenza. “Ovviamente questa è una battaglia che si lega alla nostra
campagna contro la legge sulle Unioni Civili, la stepchild adoption e le adozioni per le coppie dello
stesso sesso: concetti che confliggono con la definizione di famiglia che portiamo avanti”, ha
proseguito Pillon.
La petizione per chiedere all’Europa “un’inversione di tendenza rispetto alle attuali politiche”, che,
secondo Pillon “scimmiottano con provincialismo americanocentrico le politiche sulla famiglia di
Obama”, ha però un precedente deludente. Si tratta della petizione “Uno di noi”, conclusasi nel
maggio del 2014 con quasi due milioni di firme raccolte, che chiedeva una marcia indietro dell’Ue
sul tema dell’aborto, riconoscendo gli embrioni umani come soggetti di diritto, alla quale fece
seguito, però, soltanto una ben poco rilevante dichiarazione da parte della Commissione Europea.
“Noi non accetteremo una risposta meramente formale”, ha dichiarato, invece, Pillon, “e
pretenderemo dall’Ue una risposta di fatto e di diritto, perché dalla definizione di famiglia derivano
delle conseguenze importanti sul piano strettamente giuridico, che sono in grado di modificare la
qualità della vita delle singole famiglie, perché alla liquefazione del concetto di famiglia
corrisponde la liquefazione delle politiche sociali a sostegno di questo istituto”. Proprio la
definizione di famiglia, secondo gli organizzatori sarebbe, infatti, uno dei principali elementi di
dibattito nelle audizioni che si stanno svolgendo in queste settimane alla Camera nell’ambito della
discussione sul ddl Unioni Civili.
Poi, è arrivata la stoccata al presidente del Consiglio: “Renzi alla Leopolda ha detto che dobbiamo
deintermedializzare i corpi intermedi, che dobbiamo, cioè, togliere loro la capacità di
intermediazione”, ha continuato Pillon, “noi invece siamo a favore di un sistema comunitario e di
una rappresentatività dei corpi intermedi, come la famiglia, le comunità locali e l’associazionismo, e
contrari alla logica del potere contro il singolo, ecco perché ci batteremo contro le riforme
istituzionali portate avanti da questo governo, che sono un colpo mortale ai corpi intermedi dello
Stato”.
L’iniziativa coinvolge diverse associazioni pro-famiglia europee: dai francesi della Manif Pour
Tous, ai croati che, nel 2014, con un referendum, introdussero nella Costituzione proprio la
definizione di famiglia come unione tra un uomo e una donna, chiudendo di fatto la porta al
riconoscimento delle unioni omosessuali, passando per i rappresentanti di Ungheria, Slovacchia,
Polonia, Portogallo, Svezia e Germania.