ARTICOLO Buon Natale, buon appetito e… buona digestione dott. GIUSEPPE IMBRIANI L’Apparato Gastroenterico, la Digestione e L’Assimilazione Natale è ormai alle porte, fervono i preparativi, tanti regali per far contenti grandi e piccini ! La festa del Natale è la festa del cuore, ma nella cultura occidentale è anche la festa della pancia. I supermercati e le rivendite alimentari sono affollate, le casalinghe alle prese con i fornelli, tutto dovrà essere pronto per l’abbuffata natalizia. E guai all’ospite che tergiversa nell’affondare la forchetta nel piatto, la padrona di casa ne resterebbe fortemente delusa. Prepariamoci quindi: antipasto, primi, secondi, frutta e dessert, bagnati con vino novello o invecchiato. E… a visita da parenti e amici: qua una fetta di panettone, lì due “purciddruzzi” o una pittula, un po’ di vino, un po’ di spumante e via. Alla dieta si penserà a Gennaio, per il momento: gusto e allegria. Lungi dall’idea di fare il guastafeste, se qualcuno ha comunque esagerato, assumendo più di quanto è lecito assumere per una buona digestione, se qualcuno ha alzato troppo il gomito, sappia che la Natura offre ottimi rimedi. Inoltre una serie di accortezze, quali l’uso di spezie e aromi e amari nel pasto natalizio ci può evitare di passare mezza festa con mal di testa, pesantezza, flatulenza, bruciori e acidità di stomaco. Usiamo quindi il rosmarino nell’arrosto, la rucola e la cipolla nelle insalate, il basilico, il prezzemolo, l’origano e la menta nei contorni, nei primi piatti e negli sfornati, la cannella nei dolci. Tutto secondo la saggezza delle ricette della nonna e della cucina mediterranea. Erbe e spezie aiuteranno il vostro apparato gastroenterico a digerire il “troppo”, il “troppo grasso”, i “troppi brindisi”. Qualche attenzione in più dovrà avere chi già è afflitto da patologie dell’apparato digerente; oltre all’attenzione alla qualità e alla quantità dei cibi consumati, potrà avvalersi di una moltitudine di rimedi validi ed efficaci che la Medicina Naturale offre. Rimedi fitoterapici con tisane e tinture, rimedi omeopatici e spagirici, possono aiutare l’organismo a risolvere egregiamente problemi organici e funzionali. Auguri e buon Appetito. Ma se, come spesso, i Cibi classici di Natale e le quantità elevate, di carboidrati (panettone, purtreddhuzzi, mustaccioli) o di grasso (baccalà, capitone, cotechino, le diverse verdure fritte, le pittule, i panzarotti e così via) portano a una digestione difficile e lenta, talvolta accompagnata da crampi di stomaco o masse di aria che gonfiano il ventre, oppure da mal di testa per intossicazione dell’intestino, occorre “naturalmente” ricorrere ai ripari. Tisane semplici: -per eliminare l’aria dall’intestino, per esempio con: semi di cumino, finocchio, anice, -per favorire la digestione: menta, melissa, genziana, salvia -per bruciori allo stomaco: melissa, basilico, maggiorana. Per il mal di testa: menta, carciofo, camomilla, melissa. Per la stitichezza: malva, la senna, il rabarbaro, frangula o anche il semplice fico secco come macerato. ARTICOLO Buon Natale, buon appetito e… buona digestione - pag. 2 - dott. GIUSEPPE IMBRIANI L’evoluzione dei disturbi dell’apparato digerente Tra i disturbi dell’apparato digerente differenziamo la “mal digestione” occasionale da vere e proprie patologie di carattere acuto e cronico, le quali a loro volta possono essere con o senza infezione microbica. Di solito l’infezione microbica è il risultato di una mal digestione perpetuata nel tempo, per l’abitudine di mangiare troppo in fretta, per l’abitudine di ingoiare senza masticare adeguatamente, per uno stomaco troppo spesso sovraccarico, o per l’abuso di alimenti che richiedono all’organismo un grande dispendio di succhi gastrici per essere digeriti quali carne, salumi e insaccati in genere. Tutto ciò, oltre a dilatare a dismisura le pareti dello stomaco, può causare una dispepsia ovvero un eccesso o una carenza di succhi gastrici; in entrambi i casi il risultato è una aggressione della parete dello stomaco per la presenza di più acidi di quanti lo stomaco ne possa sopportare. Nel primo caso l’aggressione è dovuta ai succhi gastrici in eccesso; nel secondo alla fermentazione che sopraggiunge se gli stessi sono carenti. I sintomi sono acidità e bruciori di stomaco. Ed è proprio la fermentazione del cibo mal digerito nello stomaco che crea nell’intestino masse di aria che gonfiano il ventre, dei veri e propri gas tossici che danno pesantezza, stanchezza, stordimento, mal di testa, crampi e flatulenza. Persistendo ciò a lungo termine, gli organi della digestione intestinale, quali fegato-bile e pancreas, avranno lavoro in eccesso producendo delle disfunzioni. Stitichezza o diarrea potrà esserne la conseguenza. Inoltre, a causa della fermentazione, si irriterà anche la mucosa intestinale compromettendo il processo di assimilazione: i pori intestinali rimasti intatti si apriranno per “risucchiare” non più in qualità ma in quantità. La mancata selettività dei pori intestinali produce a sua volta carenze di minerali e di vitamine con il conseguente indebolimento organico a favore dell’assorbimento eccessivo di sostanze grasse, adatte in quella quantità soltanto a creare massa. Altri fattori dell’instaurarsi di disturbi gastroenterici possono essere la rabbia, l’irrequietezza e lo stress. “mi si è chiuso lo stomaco”, “ha buttato rabbia e bile”, “è stato come un pugno nello stomaco”, “quella vicenda mi è rimasta sullo stomaco”, “quella persona non ha fegato”, “non riesco proprio a digerirlo”. Questi e tanti altri detti popolari ci dimostrano la conoscenza popolare inconscia delle correlazioni che possono intercorrere tra situazioni psicoemozionali e disturbi organici. Perlomeno a tavola evitiamo quindi di intraprendere discorsi “pesanti da digerire”, ricordiamoci che l’allegria e la calma favoriscono la digestione e non solo. Patologie dell’apparato digerente Malattie acute dello stomaco. Malattie croniche dello stomaco. Crampi e spasmi del tratto gastrointestinale. Ulcere dello stomaco e del duodeno. Colon irritabile. Meteorismo, Dispepsia. Diarree. Stitichezza. Malattie del retto, Emorroidi. Vermi dell’intestino. Malattie della mucosa della bocca e dell’esofago. L’azione terapeutica dei rimedi naturali: Anche per i disturbi dell’apparato digerente l’azione terapeutica della Medicina Naturale è volta a “difendere”, “sostenere”, “disintossicare”, “rinforzare” e “equilibrare”. Il Rimedio Naturale quindi: a) stimola quando necessario la secrezione dello stomaco, b) crea una barriera protettiva della mucosa infiammata, c) stimola quando necessario l’azione spasmolitica. d) stimola quando necessario l’azione carminativa. e) ripristina la funzionalità dell’apparato gastroenterico. f) disintossica a livello locale e generale. g) sostiene le debolezze organiche conseguenti la disfunzione. A tale proposito la Medicina Naturale usa: 1) sostanze amare ad azione tonificante locale e generale, in grado di stimolare la secrezione dei succhi gastrici e di tonificare in generale l’apparato digerente con piante amaro-toniche o piante amaro-aromatiche. 2) sostanze mucillaginose in grado di proteggere la mucosa gastroenterica. ARTICOLO Buon Natale, buon appetito e… buona digestione - pag. 3 - dott. GIUSEPPE IMBRIANI IL NATUROPATA CONSIGLIA Regole generali per favorire la digestione: Mangiare lentamente, masticando e insalivando a lungo. “Il cibo ben masticato è già mezzo digerito”. Concedersi qualche minuto di quiete prima e durante il pasto. Evitare di bere molto durante i pasti per non diluire i succhi gastrici. Mangiare fino al primo senso di pienezza e non oltre. Evitare di cenare tardi e fare possibilmente quattro passi prima di coricarsi. FITOTERAPIA Nella terapia delle malattie dell’apparato gastrointestinale la fitoterapia ha un grande valore. Specialmente se accompagnate da una dieta adeguata con le tisane, tinture, oli essenziali, possiamo raggiungere quasi sempre ottimi risultati. Tra le piante terapeutiche per le malattie gastriche non infettive troviamo: in prima linea camomilla, menta, melissa; seguono a ruota rucola, genziana, assenzio, calamo, centauro, achillea, china, liquirizia. FITOTERAPIA E FITOTERAPIA DEI COMPOSTI - Estratti di Genziana, Rucola, China, Assenzio. - Tisana digestiva: tarassaco, genziana, Assenzio, Melissa, Menta e Carvi. - Tisana carminativa: finocchio, anice, Cumino, Rabarbaro. - Tisana lassativa: rabarbaro, Frangula, senna e Malva. - Digerisco “Specchiasol” In vendita nelle Erboristerie. OMEOPATIA Nux vomica, per disturbi da eccesso o da uso e abuso di sostanze stimolanti. Con irascibilità. Argentum nitricum, per dispepsie croniche di persone di aspetto invecchiato e scarnito. Antimonium crudum, per gastriti acute, vomito e inappetenza con platina biancastra sulla lingua. In vendita nelle farmacie omeopatiche. SPAGIRICA ed ALCHIMIA Digest “DeaNatura” Bilepa “DeaNatura”. Quintessenza di Camomilla. In vendita nelle Erboristerie. OMEOPATICI COMPOSTI Nux vomica - “Heel” per disturbi acuti e cronici con interessamento del plesso solare e irascibilità. Belladonna/Camomilla “Wala” per crampi , spasmi e dolori acuti. In vendita nelle Farmacie omeopatiche. I RIMEDI fitoterapici di Cultura POPOLARE: La Rucola (Diplotaxis Peruncoides) detta anche ruchetta, si consuma fresca nelle insalate o per aromatizzare carni e frittate. Ha azione aperitiva, digestiva e diuretica. Nell’opinione popolare viene considerato un valido aiuto per l’impotenza sessuale. La Cannella La parte usata è la corteccia dell’albero, contiene oli essenziali e un principio amaro. E’ un buon aromatizzante, un buon stomatico ed è efficace contro l’aria addominale. Si usa per preparare dolci, specialmente se hanno come ingrediente la mela, ma anche, in piccole quantità e aromatizzata con la menta, in alcune ricette con la carne. La cipolla – Allium cepa – la parte usata è il bulbo. Contiene un’insulina vegetale, pectina, inulina, zolfo, acido fosforico, olio essenziale. Ha proprietà diuretiche, digestive, stomatiche, antisettiche e nutritive; contiene Vit. C e B1. Usata da tempi remoti in cucina sia cruda che cotta, ma il suo fitocomplesso svolge azioni farmacologiche e terapeutiche. Stimola la secrezione biliare, cruda è ottima per la diuresi e per l’eliminazione dei cloruri e dell’urea, è batteriostatica e aiuta nella cicatrizzazione dei tessuti. La cipolla stimola inoltre la secrezione biliare ed è utile contro la stipsi. Il succo fresco aiuta contro vomito, tosse e diarrea. Nota: per evitare la lacrimazione degli occhi gli antichi consigliano di tagliare la cipolla cominciando dalla radice oppure di immergerla per un po’ nell’acqua. ARTICOLO Buon Natale, buon appetito e… buona digestione - pag. 4 - dott. GIUSEPPE IMBRIANI I Chiodi di Garofano – Syrygium aromaticum – Eugenia caryophyllus – Si usano i boccioli dei fiori non dischiusi di un piccolo albero del Zanzibar. Contengono un olio essenziale Eugenolo. Questa specie è utile per nausea, vomito, meteorismo e spasmi. Si possono usare per aromatizzare mele, pere, carne e vino. L’olio essenziale per la sua azione battericida viene utilizzato nella odontoiatria per la pulpite. Applicato sul dente dolente ne calma il dolore in attesa della visita dal dentista. Il Rosmarino – Rosmarinus officinalis – Cresce nei paesi del sud spesso vicino al mare, come arbusto nelle macchie. Si usano le foglie e i fiori. Contiene oli essenziali, colina, acidi organici. E’ aromatizzante, aperitivo, digestivo, spasmolitico, tonico delle vie respiratorie, rinforzante del fegato. Ricetta (foglie): 1 cucchiaino in infusione per 10 minuti, berne due tre tazze al giorno. Olio essenziale 3-4 gocce per dì con zucchero o miele. Vino: 150 gr di erba in ¾ di vino bianco secco per 10 giorni. Due bicchieri al dì. Il Finocchio – Foeniculum vulgare – Si trova nel mediterraneo, Europa, Asia, Africa, America. Controindicazione allergie, gravidanza, bimbi piccoli olio essenziale. Stimola la motilità del tratto gastrointestinale, è spasmolitico in grandi quantitativi, secretolitico nel tratto respiratorio. Indicazioni fitoterapiche: espettorante, carminativo, calmante, diuretico, per l’inappetenza, i vermi, rinforzante per occhi ad uso esterno. Cugino della carota, aromatizza carne, pesce, formaggi, pane (semi). Originario del bacino Mediterraneo come verdura a tavola è sanissimo, digeribile, calmante per lo stomaco e l’intestino e leggermente lassativo. Aiuta a normalizzare il ciclo, facilità la secrezione del latte materno (cataplasmi per ingorghi dei seni durante l’allattamento) stimola l’appetito, buono contro i parassiti, calma attacchi di tosse, pertosse, asma, per uso esterno gargarismi contro il mal di gola, impacchi contro dolori al ventre e nel collirio per gli occhi. Il seme di finocchio sciolto nel vino rianima ed eccita, “del vegliardo ringiovanito sa destare l’ardore”, “da fegato e polmoni scaccia il dolore”, l’uso salutare di questo seme bandisce dal ventre il vento che lo devastava. Il Prezzemolo I gladiatori lo usavano prima dei combattimenti avendo la reputazione di dare forza e prontezza di riflessi. È uno stretto parente del finocchio e del sedano. Stimola l’appetito, buono per anemia, inappetenza, per convalescenti; è diuretico, stimolante, provoca sudore, è febbrifugo (semi) e depura l’organismo dalle tossine. Interrompe la secrezione lattea, è utile per la prevenzione della caduta dei capelli e per le punture di insetti. Digestivo al carciofo Macerare per due giorni le foglie di un carciofo, una sommità fiorita di achillea e due chiodi di garofano in mezzo litro di brandy, in una bottiglia ben chiusa, agitare due tre volte al giorno. Unire mezzo litro di vino bianco secco e macerare per altri due giorni; filtrare e imbottigliare. L’amaro digestivo che raccoglie in sé tutte le virtù del carciofo sarà pronto dopo circa 4 mesi. Digestivo analcolico Di rapidissima preparazione, mettere in infusione per dieci minuti un cucchiaino di buccia di mela e scorza d’arancio dolce in una tazza di acqua bollente. Filtrare, addolcire ed è pronto per l’uso. E’ di sapore gradevole, naturalmente si assume dopo i pasti. Grappa stomatica Mettere in un vasetto una manciata di malli di noce freschi, un litro di grappa e 200 gr di zucchero, tappare ed esporre al sole per circa 1-2 mesi. Filtrate e imbottigliare. Ed ecco un liquore tonico, ottimo per placare i dolori di stomaco e dell’intestino. Genziana lutea famiglia delle genzianacee (specie protetta) La genziana è una pianta erbacea perenne che si trova nelle alpi, Appennini, ma anche nelle montagne del sud della Germania. Può raggiungere un metro e mezzo di altezza ed è caratteristicamente adornata di fiori giallo-oro e foglie ARTICOLO Buon Natale, buon appetito e… buona digestione - pag. 5 - dott. GIUSEPPE IMBRIANI larghe e ovali con venature longitudinali che la rendono simile al “veratro”. Si utilizzano le radici della pianta di cinque-sei anni (per contenere un minimo del 33% di sostanze attive estraibili). Farmacologia: contiene glucosidi amari, alcaloidi, mucillagini, oli essenziali ecc. E’ un amaro puro. Conserva il suo sapore amaro anche diluizione di 1: 20000. Attività farmacologica: problemi digestivi, mancanza d’appetito, senso di pienezza, meteorismo. Viene usato come tonicum, roboante nell’anemia, curativo nella gastrite, stimolante per fegato e intestino, febbrifugo, antipiretico,utile nell’anoressia. Gli amari puri sensibilizzano il meccanismo riflesso della secrezione gastrica a partire dai recettori del gusto sulla lingua (ai lati). Questi stimoli attraverso i nervi vaghi aumentano la salivazione e la secrezione clorico-peptica dello stomaco, migliorando anche la motilità del tubo digerente. Per questo deve essere assunto 20-30 minuti prima dei pasti. Modula le difese immunitarie mediante un’azione inibitoria diretta sui meccanismi di attivazione delle cellule immunocompetenti. Dosaggio giornaliero: 1 – 3 gr tintura; 2 – 4 gr estratto fluido; 2 – 4 gr droga. Effetti collaterali: a persone sensibili può provocare mal di testa. Controindicazioni: ulcera gastro-duodenale. Tisana per debolezza di stomaco o inappetenza: Radice Genziana: ½ cucchiaino con 2 bicchieri d’acqua, macerazione per 8 ore, bere nell’arco della giornata.. Ricetta miscela antipiretica/influenza: polvere di genziana due parti; polvere di zenzero una parte; in tutto 500 mg 3-4 volte al giorno 1 capsula. Tintura madre 40-50 gocce 2-3 volte al dì. Vino gentiana: un litro di vino bianco 30 gr di radice, macerare per 10 giorni, agitare di tanto in tanto, colare spremendo il residuo e filtrare. Un bicchierino 15-20 minuti prima dei pasti. La camomilla Ha un effetto antiflogistico, carminativo, spasmolitico antitossico, anti vermi e batteri, cicatrizzante nelle ulcere. La camomilla è in uso nella cura della mucosa dello stomaco sia nella fase acuta che in quella cronica. La cura si effettuerà per un periodo che va dalle due settimane ai tre mesi. Si usano almeno tre tazze al giorno di tisana a stomaco vuoto. Studi sperimentali hanno dimostrato che l’olio essenziale di camomilla riesce distruggere una notevole quantità di stafilococchi nell’arco di due ore e ancora meglio per gli streptococchi; entrambi batteri, che proliferando, sono alla base di molte patologie del sistema digerente. La menta piperita. Anche la menta neutralizza le tossine prodotte dai batteri. Efficace e nota già nell’antica medicina indiana, cinese ed egiziana, se ne trova menzione nel Papiro di Ebers (1550 a.C). Presente allo stato selvatico, viene coltivata su larga scala per utilizzo terapeutico e cosmetico. Tra le varietà della menta, la piperita, è certamente la più usata a scopo terapeutico, ma sono di uso efficace con stesse proprietà medicinali anche le altre specie, quali: Menta viridis e Menta rotundifolia, solitamente diffuse allo stato spontaneo. La menta ha proprietà rinfrescanti, digestive, repulsive e sedative. La menta ha un effetto leggermente anestetico sulla mucosa gastrica, per cui diminuisce la nausea e il vomito. E’ un ottimo coleretico e colagogo, aumenta la produzione della bile nel fegato e stimola lo svuotamento della vescica biliare, ha infine un’azione spasmolitica e carminativa. La menta si usa quindi nelle gastropatie e colecistopatie croniche, specialmente da calcoli biliari. Anche malattie croniche del pancreas, come pure situazioni disbatteriche dell’intestino vengono positivamente influenzate dalla menta. Per l’assenza dell’azione antiflogistica, non è invece adatta per le ulcere. Se ne consiglia l’infuso di 10-15 minuti (acqua bollente, a fuoco spento e coperchio chiuso) con 1-2 cucchiaini di foglie secche in 250 gr. d’acqua; da assumere durante o dopo i pasti. Le malattie croniche dello stomaco con presenza di meteorismo, mancanza d’appetito, nausea o vomito, sintomi di dispepsia, mal digestione si presentano spesso insieme a disfunzioni della vescica biliare (colecistopatie croniche). ARTICOLO Buon Natale, buon appetito e… buona digestione - pag. 6 - dott. GIUSEPPE IMBRIANI Centaurium erythraea famiglia delle genzianacee. Parti usate sommità fiorite. Sostanze attive: principi amari, alcaloidi, fitosteroli, lattoni, resine. Pianta che cresce su terreni calcarei umidi, circa un metro, forma a candeliere dai bei fiori rosa. Come infuso 1-2 cucchiaini per tazza in infusione per 15 minuti. Prendere freddo/tiepido prima dei pasti. Digestivo d’erba Luigina Fate bollire 50 dl d’acqua e sciogliere 300 gr di zucchero, lasciate raffreddare, quindi in un vaso tenuta ermetica unendo 90 foglie di erba Luigina, la buccia di due limoni e 50 dl di alcol a 95°. Lasciate in infusione per quattro settimane agitando ogni tanto. Trascorso questo periodo filtrate e imbottigliate, conservando ancora per almeno sei mesi prima di conservare il liquore.