L`Accademia dei Folli

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ASSOCIAZIONE MU.TE
Presenta
Silvia Paoli
In
LIVIA
FacciamoCheIoEroMortaTuEriUnPrincipeMiDaviUnBacioERivivevo
di e con Silvia Paoli
musiche dal vivo Francesco Canavese
regia Silvia Paoli
LINK AL VIDEO INTEGRALE: http://vimeo.com/album/2338807
LINK A INTERVISTE: http://vimeo.com/album/2346615
PASSWORD “paoli”
Associazione Culturale Codici Sperimentali
Via Gropello, 10 10138 Torino
Tel. 347 5119228
[email protected] - www.codicisperimentali.it
NOTE DI REGIA
Due bambini giocano in giardino con delle tartarughine e uno dice all’altro: “Facciamogli
fare l’amore!” e l’altro risponde: “Oh, si!.. Ma come le spogliamo?”
Credo che proprio nella normalità, nel quotidiano, si nasconda il
segreto, l’originalità e lo stupore che spesso dimentichiamo nel nostro
affannarci ad essere originali, ad evitare la banalità.
Avevo bisogno di parlare di donne senza che la protagonista del
monologo fosse una vagina o una vedova, un’aspirante suicida o una
supereroina.
Livia è una persona normale, fa la maestra in un asilo, non è
particolarmente bella né particolarmente brutta, ha una cultura media,
è una single che aspetta il Principe Azzurro.
Silvia Paoli
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SINOSSI
Lo spettacolo LIVIA, facciamo che io ero morta tu eri un principe mi davi un bacio e
rivivevo potrebbe forse essere riassunto solo da questa frase, che racchiude la poesia e
l’ironia di un mondo che si scopre facendosi, che nella semplice esperienza delle cose
trova la sua contraddizione e la sua bellezza.
Insomma, niente di nuovo, se non il fatto che Livia la propria quotidianità la racconta a
modo suo; ed il suo è un modo comico, poetico e disarmato quando il suo stupore e la
sua meraviglia toccano la vita di tutti i giorni, quando la sua sensibilità si incrocia con
quella degli altri.
È il nostro mondo, quello delle frasi fatte, dei vestiti alla moda, della paura di essere
sbagliati, raccontati da una donna che osserva e vive cercando di stare al passo ma
trovandosi sempre in qualche modo inadeguata rispetto a quello che la socialità le
richiede con regole di stile e di comportamento.
In scena un’attrice ed un musicista; le
canzoni intersecano la narrazione e
diventano quasi un rifugio demodé,
lasciano intravedere la verità della
protagonista, quel bisogno di intimità
e amore che sta nel cuore di Livia; la
musica accompagna, commenta e
suggerisce,
è
un
linguaggio
che
affianca la parola, non sottolinea ma
crea, in un dialogo a volte stridente a
volte conciliante che non lascia mai
soddisfatti, che non appaga ma apre
spazi da riempire con le immagini che
ognuno si porta addosso.
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SILVIA PAOLI
Silvia Paoli è fiorentina, si diploma alla
Scuola
d’Arte
Drammatica
Paolo
Grassi di Milano nel 2001 e comincia a
lavorare come attrice con registi e
compagnie molto eterogenee (Rem e
Cap,
Peter
Stein,
Maurizio
Schmit,
Davide Riondino, CSS di Udine, Teatro
Gioco Vita di Piacenza e Paolo Rossi).
Contemporaneamente comincia la formazione vocale con il maestro Bruno De
Franceschi e questo la spinge verso un teatro che trova nella musica una componente
fondamentale (il musical Kletzmer con Giora Fiedman, il Decameron di Corciano, la
Regina della Notte con De Franceschi e l’assistenza alla regia nel campo lirico con
Damiano Michieletto).
Comincia a sviluppare una sua poetica e a indirizzare la propria ricerca verso un teatro
che si può definire di “storie”: il bisogno di raccontare e di ascoltare diventa il principale
motore della comunicazione teatrale. Traduce dal francese Clotilde du Nord di J.L.
Calaferte e lo porta in scena per il festival Kilowatt di San Sepolcro; comincia a lavorare a
Firenze su spettacoli comici di vecchia scuola che traggono ispirazione dalla commedia
dell’arte, dal grammelot e dalla macchietta nobile dell’avanspettacolo.
Parallelamente continua ad essere assistente alla regia nella lirica e attrice. Nella stagione
2012/2013 è stata impegnata ne Il Ventaglio di C. Goldoni, regia D. Michieletto per il
Teatro Stabile del Veneto, nel ruolo di “Giannina”, è stata segnalata ai premi UBU e ha
vinto il “Premio Sorelle Gramatica” edizione 2013, come migliore attrice nella categoria
“emergenti”.
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FRANCESCO CANAVESE
Chitarrista,
compositore
in
ambito jazz ed esperto di
informatica musicale, inizia la
sua
come
attività
professionale
chitarrista
iniziando
una
nel
1995
serie
di
collaborazioni e progetti di
propria ideazione nel campo
della
musica
jazz,
latino-
americana, pop e rock. Oltre
alla chitarra studia banjo e
lavora in diversi gruppi dixieland partecipando a diverse rassegne e festival internazionali.
Dal 2000 inizia un’ intensa collaborazione col centro di produzione, ricerca e didattica
musicale Tempo Reale di Firenze fondato da Luciano Berio, lavorando nello staff di
produzione musicale con compositori di fama nazionale ed internazionale, tra cui Uri
Caine, Ralph Alessi, Jim Black, David Moss, Stefano Bollani e Ugo Chiti, Sonia Bergamasco,
Virgilio Sieni, Adriano Guarnieri, Micha van Hoecke.
Attivo anche in campo teatrale, ha lavorato alla realizzazione di svariate colonne sonore
originali e come interprete negli spettacoli “Livia” di Silvia Paoli e “Io Non Sono” della
compagnia The Enthusiastics.
È attualmente docente presso il Conservatorio Statale di Musica di Bologna.
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RASSEGNA STAMPA
Utopia del buongusto Silvia Paoli single con humour
Pubblicazione: [21-08-2011, STAMPA, NAZIONALE, pag.36] Sezione: Spettacoli
Autore: D'AMICO MASOLINO
L'agosto il teatro prende aria all'aperto: vaste arene o cerimonie intime dentro cortili,
aie o praticelli di agriturismo. Meglio il secondo caso, viene di pensare qualche
volta, quando riescono formule come quella dell'Utopia del Buongusto, che ormai
da 14 anni ospita o produce spettacolini preceduti da cene alla buona in angoli
poco frequentati di mezza Toscana, da Pontedera a Arezzo. Per chi scrive e' stato il
caso di una serata di luna piena sulla collina di Montenero (Livorno), con terrazza a
picco sul mare, dove una talentuosa attrice-autrice fiorentina classe 1975 replicava
un
suo
monologo
molto
spiritoso,
intitolato
Livia
e
sottotitolato,
sic,
FacciamoCheIoEroMortaTuEriUnPrincipeMiDaviUnBacioERivivevo.
Accompagnata da un chitarrista-compositore, Silvia Paoli esce vestita in modo
qualunque - camicia, pantaloni a sboffo, scarpe aperte di gomma - e parla a
mitraglia, dando voce allo sfogo di una sua alter ego non maritata e, fa capire, non
particolarmente vistosa, che di mestiere fa la maestra d'asilo. Interrotta un paio di
volte da canzoni che sempre lei canta con bella voce, la chiacchierata parte dalla
descrizione irresistibilmente raccapricciata di una depilazione delle parti intime
subita in un modesto studio di estetista. Il gusto con cui nell'occasione ella imita le
frequentatrici e la tenutaria del medesimo introduce una lunga serie di personaggi
non meno argutamente osservati, tra cui qualche coetanea scervellata, una
vecchia libraia, dei bambini e i genitori di questi, che movimentano la sua
quotidianita'.
Masolino D’Amico
Associazione Culturale Codici Sperimentali
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http://www.ragusaoggi.it/19066/vittoria-grande-spettacolo-con-silvia-paoli
In una scena spoglia un’attrice ed un musicista raccontano di Livia
VITTORIA, GRANDE SPETTACOLO CON SILVIA PAOLI
Sabato 25 febbraio alle ore 21.30 in un teatro che ha registrato ancora una volta il tutto
esaurito, è andato in scena ”LIVIA, facciamo che io ero morta e che tu eri un principe
che mi davi un bacio e rivivevo”, con Silvia Paoli, musiche dal vivo di Francesco
Canavese, uno degli spettacoli più applauditi delle ultime stagioni.
In una scena spoglia un’attrice ed un musicista raccontano di Livia, una” normale “
maestra d’asilo, malinconica osservatrice critica di modelli comportamentali della cultura
corrente ai quali però si adegua per non emarginarsi, che vive la sua normale
quotidianità in attesa di un incontro che colori la sua vita.
Livia, è una persona fragile e questa fragilità è raccontata in modo apparentemente
leggero, di forte impatto comico ma profondamente amaro, in una esasperata
banalizzazione di vissuti dietro la quale si nasconde un animo poetico e disarmato. É uno
spaccato degli anni 80, gli anni della crisi del femminismo, gli anni della mancata
“liberazione della donna”( perlopiù tradotta in termini di liberazione sessuale), che hanno
finito per creare nuovi stereotipi in una società rimasta inesorabilmente maschilista. Uno
spettacolo apparentemente lieve, in un linguaggio a volte esasperato, spesso sopra le
righe, a nascondere la grande inadeguatezza e solitudine della protagonista: ma è il
nostro mondo quello rappresentato, quello delle frasi fatte, dei modi di dire e dei
comportamenti di massa , della paura di essere sbagliati, raccontati da una donna che
cerca di omologarsi rimanendo però in una dimensione di continua inadeguatezza. La
musica dal vivo affianca la parola e accompagna le canzoni che intersecano la
narrazione e permettono a Livia di raccontare quasi con pudore il suo bisogno di poesia,
di intimità e di amore.
A chiusura della serata, il consueto momento di incontro tra gli artisti ed il pubblico che ha
così potuto conoscere e ancora di più apprezzare questa bravissima attrice capace di
mettere in scena ben 17 personaggi diversi confermandosi quale nuovo talento del teatro
contemporaneo.
LeCo
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SCHEDA TECNICA
LUCI
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n. 28 PC 1000w
n. 1 PAR64 cp62
n. 4 PAR64 cp61
n. 3 PAR64 cp60
n. 3 basette per proiettori a terra
n. 2 stativi per proiettori a 1,50cm da terra
n. 24 canali dimmer da 2Kw
Consolle luci 24ch doppio banco manuale o con submasters programmabili
AUDIO
Impianto P.A. di adeguata potenza rispetto alle dimensioni dello spazio corredato di:
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


mixer (utilizzati 3 canali microfonici + 3 linea)
1 monitor di palco (da decidere sul posto se necessario)
unità di riverbero
1 mic. panoramico corredato di cavi ed asta (necessario se il posto supera la
capienza di 100 persone)
lettore CD
ciabatta audio con ritorni in palco (4/4)
3 prese di corrente sul palco
ESIGENZE SCENICHE
 Quadratura nera
 n. di cieli (in panno o velluto) sufficiente alla copertura della graticcia e delle
americane
 spazio scenico sgombro da tutto ciò che non concerne lo spettacolo
 temperatura minima di 19°C in palcoscenico
 n.2 camerini per gli interpreti
PERSONALE
 un aiuto su piazza che supporti la Compagnia al montaggio, alla messa a punto, ai
puntamenti e di servizio durante lo spettacolo.
Ref. Tecnico: Luisa Giusti [email protected]
Associazione Culturale Codici Sperimentali
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Tel. 347 5119228
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CREDITI E CACHET
Titolo
LIVIA – facciamo che io ero morta tu eri un principe mi
davi un bacio e rivivevo
Autore:
Silvia Paoli
Regia:
Silvia Paoli
Interprete:
Silvia Paoli
Musiche dal vivo:
Francesco Canavese
Luci:
Luisa Giusti
Produzione:
Associazione Culturale MU.TE.
Codici Sperimentali
Promozione e Distribuzione:
Valentina Pollani - 347/5119228
[email protected]
Cachet:
N ° 1 recita: € 2500,00 + 10% IVA
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Tel. 347 5119228
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