CHIESA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE A TORINO Il percorso analizza la storia della chiesa dell’Immacolata Concezione a Torino, un edificio rimasto a lungo nell’ombra e recentemente riscoperto grazie a nuove ricerche . La chiesa apparteneva all’ordine dei Preti della Missione, fondato da Vincenzo de Paoli nel 1617. Alcuni missionari giunsero a Torino su richiesta di Carlo Emanuele Filiberto Giacinto di Simiana, marchese di Pianezza, il quale fornì alla Congregazione la somma necessaria per poter avviare una nuova missione nella capitale sabauda. Un’accurata analisi ha permesso di ricostruire la cronologia del cantiere e d’individuare i nominativi dei benefattori più importanti che ne hanno favorito la costruzione, tra i quali compare il duca Carlo Emanuele II. Il progetto dell’edificio è stato attribuito dagli studiosi moderni a Guarino Guarini, sul confronto della pianta della chiesa con altri edifici eseguiti dal padre teatino. La pianta è costituita da due cerchi non tangenti uniti da un vano rettangolare. Colpisce l’assenza di una cupola e la similarità dell’ingresso e dell’abside da un punto di vista spaziale, che dà l’idea di una chiesa «simmetrica». Questa soluzione compositiva permette al visitatore di osservare dalla prima campata, come in un teatro, quella antistante. Interessante è anche l’apparato decorativo interno della chiesa, nella quale si sono succediti una serie di artisti di notevole rilevanza locale. Ad esempio, di Sebastiano Taricco si conserva una pala con «Anania restituisce la vista a San Paolo», di Antonio Maro un «Transito di San Giuseppe», di Alessandro Trono «La Predica di San Vincenzo de Paoli» e di Giovanni Battista Crosato un affresco rappresentante il «Trionfo della Santissima Trinità». Queste ultime due opere si conservano nell’unica cappella rimasta integra nel corso dei secoli: la Cappella di San Vincenzo de Paoli. Realizzata sul progetto dell’architetto Bernardo Antonio Vittone, i lavori iniziarono nel 1732, due anni dopo la beatificazione del fondatore dell’ordine dei Preti della Missione, e completati nel 1742 a seguito di una donazione da parte di un anonimo benefattore. Un occhio di riguardo va infine al bellissimo altare maggiore, anch’esso attribuito a Guarino Gaurini ed eseguito da maestranze locali sulla base del progetto dell’architetto modenese. La completa una raffinata pala con l’immagine dell’Immacolata Concezione, di cui rimane ancora celato il nome dell’autore. A cura di Premio Tesi di Laurea su Torino [email protected]