pagina 9 9 dicembre 2011 «Il virus ancora nell’isola: a chi giova?» La Coldiretti: ben vengano le indagini ma che siano a 360 gradi di Pasquale Porcu SASSARI. «Ben vengano le indagini della magistratura, l’importante è che, finalmente, si possa chiarire la situazione— dice Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti — Sono troppi i misteri che accompagnano il fenomeno della peste suina nella nostra isola». Basterebbe andare a controllare la geografia della peste in Sardegna negli ultimi anni per capire che alcune cose non tornano. «Intanto— prosegue Luca Saba— non ci sto ad addossare sempre la colpa ai titolari delle aziende suinicole. Non voglio assolvere nessuno, ma non voglio neanche condannare nessuno a priori. Ma mi devono spiegare come mai spesso abbiamo assistito alla diffusione del morbo in maniera difforme a quanto succede nel caso di altri virus o malattie. Come è possibile, allora, che in qualche situazio- ne abbiamo visto un caso di Psa nel paese X e un altro nel paese Y a decine di chilometri di distanza? Se la causa del contagio sono i conghiali o i maialia allevati allo stato brado, dobbiamo forse credere che quel cinghiale o quel maiale si è fatto 80 chilometri a piedi per diffondere la peste in maniera così singolare? E allora se la magistratura avvia una indagine ci auguriamo che la ricerca delle motivazioni nella diffusione della peste suina prenda in considerazione non solo l’eventuale allevatore interessato a riscuotere gli indennizzi ma anche tutte quelle persone che traggono vantaggio dalla vednita di carni suine non sar- de. A chi giova, insomma, il fatto che in Sardegna ci sia la peste suina? Aspettiamo che ce lo dica l’indagine avviata dalla magistratura». Prendiamo i casi di peste suina nel 2010. Su trenta casi segnalati hanno ricevuto indennizzi soltanto 3 allevatori, quelli che hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola. Questo a dimostrazione del fatto che gli indennizzi non vengono assegnati a pioggia e senza criterio. Se la situazione è questa, esiste davvero una pratica generalizzata di diffusione della peste suina per ottenere gli indennizzi? Il mistero del decreto Ci sarebbe un decreto Cappellacci per contratsre la peste suina, molti ne parlano, ma nessuno lo ha visto. I più informati dicono che il provvedimento riguarderebbe la lotta alla Psa ma non la valorizzazione dei suini di razza sarda nè la ripresa dell’export delle carni suine sarde o le misure per la valorizzazione delle carni prodotte nelle aziende isolane supercertificate sul piano della biosicurezza. Il blocco dei porti La decisione non è stata ancora formalizzata ma le associazioni agricole si stanno preparando per mettere in atto forme di protesta radicali per richiamare l’attenzione delle autorità regionali, nazionali e comunitarie affinchè possano riprendere le esportazioni di carni suine sarde, bloccate da un decreto europeo. Ricordiamo, a questo proposito, che in Spagna la peste suina non è stata eradicata, ma è sotto controllo. E’ possibile in Sardegna copiare il modello spagnolo? RIPRODUZIONE RISERVATA