Le zanzare sono una famiglia di insetti dell'ordine dei
Ditteri .Questa famiglia, che conta circa 3540 specie,
costituisce il gruppo più numeroso della superfamiglia dei
Culicoidea, comprendente insetti morfologicamente simili
tra loro ma, ad eccezione dei Corethrellidae, incapaci di
pungere. Caratteristica generale propria dei Culicidi è la capacità del
particolare apparato boccale, presente esclusivamente nelle femmine, di
pungere altri animali e prelevarne i fluidi vitali, ricchi di proteine necessarie
per il completamento della maturazione delle uova. La presenza di diverse
specie ematofaghe, associate all'Uomo e agli animali domestici e in grado di
trasmettere alla vittima microrganismi patogeni, attribuisce ai Culicidi una
posizione di primaria importanza sotto l'aspetto medico-sanitario. Le zanzare
hanno un corpo allungato, esile e delicato, di piccole o medie dimensioni, in
genere lungo 3-9 mm, al massimo 15 mm. La livrea è poco appariscente. Vi è
uno spiccato dimorfismo sessuale che riguarda in particolare l'aspetto delle
antenne, piumose in entrambi i sessi ma con setole più lunghe e più dense
nel maschio, e la morfologia e la struttura dell'apparato boccale, in grado di
perforare e succhiare nelle femmine.
Il capo degli insetti è ipognato, privo di ocelli e con occhi grandi e separati in
entrambi i sessi. Le antenne sono relativamente lunghe e composte da 15
articoli. Il secondo articolo, detto pedicello, è vistosamente più grosso degli
altri per la presenza dell'organo di Johnston: si tratta di un'espansione a
coppa contenente all'interno un numero elevato di scolopidi, ovvero sensilli
tricoidei dalla funzione complessa che, nei Culicidi, svolgono un ruolo
fondamentale nella riproduzione.
L'apparato boccale è di tipo pungente-succhiante nelle femmine e
semplicemente succhiante nei maschi. L'apparato boccale del maschio
presenta l'epifaringe fusa con la prefaringe ed ha mandibole e mascelle
rudimentali o del tutto assenti. Conseguenza di questa struttura è l'incapacità
di perforare
Lo sviluppo postembrionale si svolge attraverso quattro stadi di larva e uno di
pupa. L'intera fase di sviluppo si svolge nell'acqua, in un intervallo di tempo di
durata subordinata alle condizioni climatiche, soprattutto la temperatura, e
all'eventuale attraversamento di una fase di quiescenza invernale. In estate lo
sviluppo delle larve può completarsi in pochi giorni. In generale la durata del
ciclo di sviluppo varia da quattro giorni a un mese. L'alimentazione degli adulti
rientra nell'ordinario comportamento che si riscontra nella generalità dei
Nematoceri: le zanzare sono insetti fondamentalmente glicifagi che si nutrono
di nettare e melata, liquidi zuccherini da cui sono soddisfatti i fabbisogni
energetici. L'ematofagia o, più in generale, la zoofagia assume invece un
ruolo fisiologico nelle femmine, esigenza peraltro non riscontrata nella
maggior parte dei nematoceri: l'emoglobina o altre proteine, assunte con la
suzione dei fluidi ematici di vertebrati o invertebrati, forniscono l'apporto
proteico necessario a completare la maturazione delle uova.
Nella maggior parte delle zanzare, la maturazione delle uova ha inizio dallo
sfarfallamento, ma in genere si interrompe per l'insufficiente disponibilità
proteica. Il completamento della maturazione ha luogo solo dopo aver
assunto un pasto di sangue o, in alternativa, di emolinfa.
Il comportamento sessuale delle zanzare è caratterizzato dall'esistenza di
meccanismi che regolano l'incontro tra i due sessi, a quelli che ottimizzano
l'atto riproduttivo in funzione della maturità sessuale delle femmine, a quelli
che regolano la fecondità delle femmine nell'arco della loro vita.
I maschi possono riunirsi in sciami danzanti, al tramonto, talvolta in grande
numero. Questi sciami svolgerebbero un effetto attrattivo sulle femmine,
subordinato tuttavia alla percezione di stimoli olfattivi associata alla
maturazione sessuale. Nelle zanzare si riscontra spesso anche il fenomeno
della stenogamia, ovvero la possibilità di accoppiarsi in spazi ristretti,
attraverso meccanismi di sincronizzazione temporale e spaziale dei voli
variabili di specie in specie. Questo fenomeno si riscontra in particolare in
aree tropicali.
L'habitat delle zanzare, nello stadio giovanile, è in generale
rappresentato da acque stagnanti di varia estensione e
profondità, dai fitotelmi alle piccole pozze temporanee,
all'acqua piovana raccolta da particolari conformazioni di
manufatti di varia natura, fino alle grandi aree umide delle
zone interne o costiere (stagni, paludi, foci, ecc.). Sono colonizzate sia le
acque dolci sia quelle salmastre. In generale sono evitati i corsi d'acqua, ma
larve di zanzare possono essere presenti presso le rive nelle anse, dove
l'acqua tende a ristagnare. Le larve di zanzara si rinvengono perciò nelle
risaie o nelle colture in cui si attua l'irrigazione per sommersione, nei canali di
bonifica e nelle scoline, nei bacini artificiali e nei serbatoi aperti di varia
natura, nelle discariche, nelle acque di deflusso di reflui organici. In
particolare, negli ambienti urbani, si sono adattate a sfruttare le fognature.