Gruppo 1 di Luglio “Ossa di marmo” PREMESSA: A Marco, due anni

Gruppo 1 di Luglio
“Ossa di marmo”
PREMESSA:
A Marco, due anni, in seguito ad una radiografia, viene diagnosticata l’osteopetrosi, o più comunemente nota come malattia delle “ossa di marmo”. L’Osteopetrosi o
morbo di Albers-Schonberg è una malattia genetica molto rara che colpisce soprattutto lo scheletro dei bambini. Si presenta in varie forme: osteopetrosi maligna
infantile, osteopetrosi intermedia, osteopetrosi benigna o dell’adulto. Nel caso di Marco abbiamo l’osteopetrosi maligna, che colpisce alla nascita un bambino ogni
150.000. E’ la forma più grave della malattia ed è trasmessa con modalità autosomica recessiva. Questo significa che entrambi i genitori sono portatori sani.
DISCUSSIONE:
Il tessuto osseo che compone lo scheletro è costituito da matrice extracellulare mineralizzata e da cellule: osteoblasti, cellule che provvedono alla produzione della
matrice organica e alla deposizione di quella inorganica; osteoclasti, cellule polinucleate dedite alla demolizione ossea, e osteociti. Nei soggetti affetti da Osteopetrosi gli
osteoclasti sono assenti oppure, come avviene nella maggior parte dei casi , sono presenti ma non funzionano o funzionano poco e male. L’incapacità degli osteoclasti di
riassorbire l'osso immaturo produce una anomala cavità nel midollo osseo e segni clinici di deficit midollare. Il rimodellamento dell'osso compromesso causa un
restringimento dei forami del nervo cranico, con compressione nervosa secondaria, soprattutto del nervo ottico. Il rimodellamento anomalo dell'osso primitivo in osso
lamellare produce un osso fragile, che è soggetto a fratture. A causa del cattivo funzionamento degli osteoclasti le ossa dei bambini affetti dalla malattia sono troppo
dense e non riescono ad adattarsi allo sviluppi del corpo. Di conseguenza, durante la crescita le cavità del midollo osseo e del sistema nervoso non si ampliano come
dovrebbero , provocando disfunzioni della produzione del sangue. Pertanto i sintomi più importanti dell’Osteopetrosi sono la riduzione dei globuli rossi (anemia), dei
globuli bianchi (leucopenia), e delle piastrine (piastrinopenia), gravi danni neurologici, specialmente per quel che riguarda alcuni nervi cranici, come quello ottico e
quello acustico, insorgenza di infezioni (osteomieliti), inoltre lo scheletro è fragile e si verificano spesso fratture spontanee. Più del 50% dei casi sono dovuti a mutazioni
nel gene TCIRG1 e il 10% a mutazioni nel gene OSTM1. L’unica terapia possibile fino ad oggi per l’Osteopetrosi maligna infantile è il trapianto di midollo osseo, che
produce gli osteoclasti. Poiché alcune alterazioni sono presenti già alla nascita, spesso l’effetto del trapianto non è risolutivo. Recentemente, i ricercatori hanno
individuato la possibilità di effettuare una diagnosi prenatale, grazie alla quale è possibile, per coppie a rischio, prevedere la nascita di bambini affetti e di intervenire
eventualmente con un trapianto in utero. La diagnosi prenatale può essere eseguita con l'ecografia, ma, se possibile, è raccomandata la diagnosi molecolare, che può
essere effettuata attorno alla 11-13 settimana di amenorrea, sul trofoblasto.
I pazienti necessitano di emotrasfusioni, terapia antinfettiva e trattamenti mirati per i disturbi della visione e dello sviluppo. Il trapianto di midollo osseo può attenuare i
sintomi della malattia, ma deve essere eseguito precocemente, per limitare le lesioni al nervo ottico. La prognosi è spesso abbastanza soddisfacente, quando il trapianto
di midollo viene attuato precocemente.
Radiografia comparata di un paziente affetto da
osteopetrosi (a sinistra) e uno non affetto (a destra)
Radiografia ai raggi X del bacino di un paziente affetto da
osteopetrosi
Radiografia ai raggi X della colonna vertebrale di un
paziente affetto da osteopetrosi
CONCLUSIONE:
Quindi, il nostro paziente, soffrendo di osteopetrosi maligna e non essendo stato sottoposto a trapianto in utero, non ha buone prospettive di vita. La ricerca però sta
facendo passi da gigante e, soprattutto, per questa malattia, si auspicano scoperte decisive in tale campo, allo scopo di migliorare nettamente le condizioni di vita.
References:
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“Osteopetrosi recessiva maligna” - Dott. C. J. Wilson (Ottobre 2006)
“Istologia” – P.Rosati, R.Colombo, N.Maraldi
www.osteopetrosi.it (Associazione Osteopetrosi "Amici di Erika", onlus)
Pubmed
www.telethon.it
“Osteopetrosis” - Zornitza Stark and Ravi Savarirayan