Strategie di prevenzione dei tumori e prove di efficacia Una “marcia” mondiale contro il cancro Prefazione della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Negli ultimi tempi molto si è fatto per la prevenzione e la cura del cancro. Purtroppo non è ancora sufficiente, perché il numero di nuovi casi aumenta costantemente. Si stima che nel mondo vengano diagnosticati ogni anno complessivamente 5,3 milioni di nuovi casi di tumore tra gli uomini e 4,7 milioni tra le donne, mentre i decessi per tumore sono circa 6,2 milioni. Nel 2020 si prevedono oltre 15 milioni di persone affette dalla malattia, le cui cause e tipologie variano secondo le aree geografiche. Bisogna intervenire, invertire la tendenza, sfruttando tutte le risorse scientifiche e le conoscenze mediche fino ad oggi acquisite. La lotta contro il cancro deve diventare una missione globale: dei governi, delle organizzazioni internazionali, delle istituzioni, del settore pubblico e di quello privato. Su questo punto è necessario soffermarsi per non lasciare che chi viene colpito dal cancro possa sentire la solitudine della malattia ed il fardello di un dramma da portare in solitudine. La sfida non è infatti del singolo, del malato, del familiare disperato; la sfida è di noi tutti. Anche perché la malattia non sceglie le sue vittime in base a sesso, razza, estrazione sociale o età anagrafica. Se si riflette sulle stime delle statistiche mondiali, forse sarà più evidente quanto questa patologia sia divenuta negli ultimi tempi un problema di salute pubblica che investe tutto il mondo. Il 12% dei decessi avviene per cancro. La percentuale è addirittura superiore alla somma delle percentuali dei decessi causati da HIV/AIDS, tubercolosi e malaria. Quella del cancro è una realtà tragica sia per i Paesi industrializzati sia per quelli in via di sviluppo. Tuttavia, ridurre drasticamente i casi di tumore è possibile; agendo sul fronte della prevenzione e di una diagnosi sempre più precoce. Un alleato importante della prevenzione è la corretta informazione. Sapere ad esempio che fra le cause di diffusione del cancro, vi sono il fumo, l’alimentazione scorretta, la sedentarietà, può favorire un migliore approccio con la salute. In alcuni casi il pericolo del cancro è rappresentato da agenti infettivi. Nei Paesi in via di sviluppo, circa un quarto dei tumori è dovuto ad agenti infettivi, fra i quali i virus associati all’epatite B e C (che incrementano il rischio di tumore del fegato) e il papilloma-virus umano (che può facilitare l’insorgenza del tumore della cervice uterina, a causa del quale si registra un’alta mortalità). Inoltre, le possibilità di una diagnosi precoce, inferiori rispetto a quelle dei Paesi occidentali e la mancanza di programmi di screening finalizzati alla scoperta di lesioni minimali da trattare prima che progrediscano fino a forme invasive, aumentano sensibilmente i rischi di tumore. Per questo la collaborazione tra le varie organizzazioni internazionali diviene elemento fondamentale proprio per la diffusione degli elementi della prevenzione nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo. Nei Paesi cosiddetti ricchi, il consumo di sigarette e di alcool, la dieta di tipo occidentale, lo stile di vita sedentario, l’eccesso d’esposizione alla luce solare, l’esposizione a cancerogeni in ambito occupazionale e la dispersione di inquinanti nell’ambiente, sono tra le principali cause della malattia. I tumori dovuti a queste cause sono più frequenti. Tuttavia, in alcuni Paesi, l’incidenza dei tumori sta regredendo, grazie alla crescente assunzione di un’alimentazione più sana, alle politiche cautelative nei confronti del tabagismo e ad un’intensa comunicazione a favore della prevenzione primaria e secondaria. Nei prossimi anni si attuerà un trend nella caduta del consumo di tabacco in molti dei Paesi occidentali. Un manuale dell’UICC per l’Europa 7 Strategie di prevenzione dei tumori e prove di efficacia Le multinazionali del tabacco si stanno però espandendo nei Paesi in via di sviluppo e tra le popolazioni più deboli. A dimostrazione di ciò, la pubblicità del fumo è particolarmente attiva in Sud America, come nei Paesi dell’Europa dell’Est ed in India. Con quanto ne conseguirà. Il tabagismo è responsabile del 30% dei casi di cancro, del 90% dei casi di tumori polmonari. Il fumo è una minaccia seria alla salute pubblica e non saranno mai abbastanza le mobilitazioni, le campagne antifumo per indurre le persone a smettere. L’impatto del cancro sulla vita e sulla sofferenza degli uomini è profondo e universale ed ha conseguenze sulla stessa produttività delle Nazioni. La crescente incidenza del cancro in tutto il mondo, tanto nei Paesi industrializzati quanto in quelli in via di sviluppo, è una realtà con la quale bisogna fare i conti. E’ necessario intensificare l’innovazione in tutti i campi della ricerca, della prevenzione e dell’erogazione dell’assistenza sanitaria, contribuendo ad una maggiore enfasi sulla prevenzione, con finanziamenti adeguati ed un accesso collettivo a prestazioni sanitarie di buona qualità. Le tipologie di cancro e le cause del suo diffondersi sono molteplici. Non sempre prevenibili, sicuramente, ma nella maggior parte dei casi certamente si. A questo scopo, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) e l’Unione Internazionale Contro il Cancro (UICC), un’associazione no-profit, non governativa (che racchiude al suo interno ben 280 organizzazioni), impegnata nella cura umanitaria di persone affette da cancro, collaborano con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori affinché vi sia una maggiore concertazione contro il comune nemico. Aspiriamo ad un’alleanza tra ricercatori, professionisti del settore della sanità, volontari, pazienti, governi, industrie e media per combattere non solo il tumore, ma anche i suoi maggiori alleati: paura, ignoranza, indifferenza. Limitare i danni si può, ma con il contributo di tutti e su scala mondiale. Francesco Schittulli Presidente LILT Un manuale dell’UICC per l’Europa 8