La catena di sicurezza – parte A Concetti di base Edizione 2016 LA CATENA DI SICUREZZA: “E’ l’insieme di tutti gli elementi che concorrono alla sicurezza della cordata nel caso in cui si verifichi una caduta.” Imbragatura Freno Corda Sosta Protezioni intermedie Nella catena di sicurezza UN SOLO ANELLO DEBOLE RENDE DEBOLE L’INTERA CATENA Correlazione tra “forza” e “accelerazione” “una forza F applicata ad una massa m , ne causa una variazione di velocita', cioe' una accelerazione a” → F=m*a (si misura in Newton) - peso= forza generata dalla gravita': P=m*g dove g=accelerazione di gravita' = 9.81 m/s2 - esempio: massa=60 kg → peso=m*g =60 kgpeso= 60 *9,81 600 N Cosa rende una caduta “pericolosa”? in senso generale una decelerazione elevata (e cioe' forze elevate): sul corpo umano (lesioni esterne ed interne) - - sugli elementi della catena di sicurezza (compromissione ancoraggi e soste) OBIETTIVI DA PERSEGUIRE • Non rendere una caduta pericolosa per chi “vola” • Non creare delle conseguenze per chi assicura • Non staccare le protezioni intermedie • Non intaccare la stabilità della sosta in sintesi: limitare l'entita' della decelerazione COME FARE? nel XIX secolo: utilizzo della corda molto controverso: • per alcuni un “trucco”, contrario all'etica dell'alpinismo • per altri controproducente (aumento probabilita' di caduta collettiva, a causa di tecniche di assicurazione ancora primitive) • altri la usavano solo per la discesa in doppia dall'inizio del XX secolo: diffusione pratica della assicurazione nella progressione: • l'idea era quella di ridurre i danni riducendo l'altezza di caduta tramite corde passate via via in chiodi infissi nelle pareti • ma cadute ancora estremamente dannose: decelerazione troppo elevata al corpo umano, o impatti troppo elevati sulle protezioni → (esempio del paracadute) Confronto col paracadute Trattenere una caduta con una corda e' come usare un paracadute: “paracadute” piccolo → piccola decelerazione → impatto finale col terreno “paracadute” grande → grande decelerazione → perdita dei sensi / lesioni interne → compromesso: il paracadute ottimale applica la massima decelerazione sopportabile dal corpo umano: – con il capo verso l’alto = 15 g (cioe' 15 volte l'accelerazione di gravita' “g” =9.81m/s2) → per una massa di 80 kg equivale a 1200 daN1200 kgpeso) – a testa in giu' = 2-3 g Tecniche di assicurazione moderne tutto il sistema di assicurazione messo a punto modernamente (dagli anni 60 in poi) e' finalizzato a limitare la decelerazione al massimo a 15g, cioe' applicando una forza massima di 1200 DaN P.S.:In arrampicata libera la caduta fa parte del “gioco”.... ma non a testa in giù!! (”sotto sopra” si sopportano solo 2-3 g) Come raggiungere l'obiettivo “fattore di caduta” m di caduta Fc = m di corda “che trattiene” E' un rapporto, calcolato con l'assunzione di corda perfettamente bloccata in sosta, e quindi teorico, che da' l'indicazione della severita' della caduta FATTORE DI CADUTA senza protezioni intermedie Fc = 2 FATTORE DI CADUTA con protezioni intermedie Fc < 2 FATTORE DI CADUTA > 2 via ferrata corda impigliata FATTORE DI CADUTA Pertanto, in condizioni corrette, in alpinismo e arrampicata, il fattore di caduta e' sempre minore di 2 → la catena di sicurezza viene progettata e costruita per: tollerare cadute con Fc massimo di 2 e, in tali condizioni, applicare una decelerazione non superiore di 15g al corpo umano, (e quindi una forza non superiore a 80*15=1200 DaN) FORZA D'ARRESTO questa forza, che viene trasmessa dalla corda all'alpinista nel momento di massima decelerazione, viene detta : Forza d'arresto (o di impatto) dipende da: fattore di caduta elasticità della corda cosa / chi trattiene la caduta: → freno utilizzato → comportamento dell'assicuratore Tecniche di assicurazione moderne Le norme prevedono che i materiali utilizzati non eccedano il limite dei 15g (1200 DaN) sul corpo di chi cade... … ma nulla vieta di ridurre tali forze (anzi, si devono ridurre, soprattutto su terreno d'avventura) attraverso diverse strategie: – Ridurre la “severità” della caduta (Fc scende) applicando protezioni intermedie – Usare corde con forze di impatto basse (N.B. NON va confusa con il carico di rottura della corda!!!) – Modulare la forza con cui si “trattiene” la caduta: Forze grandi (forti decelerazioni, tempi di arresto brevi) Forze piccole (basse decelerazioni, tempi di arresto elevati) DISSIPAZIONE DELL'ENERGIA Durante la caduta l'energia potenziale dell'alpinista si trasforma in ENERGIA CINETICA Per arrestare la caduta questa energia cinetica deve essere dissipata → L’energia si trasforma in deformazione dei materiali, in attrito e quindi in calore DISSIPAZIONE DELL'ENERGIA A parita' di caduta, l'energia da dissipare e' sempre la stessa, ma: • Se applichiamo una forza elevata: → decelerazione elevata → tempo d’arresto breve → limitata probabilita' d'impatto con la parete • Se applichiamo una forza bassa: → decelerazione bassa → tempo d’arresto lungo → aumentata probabilita' d'impatto con la parete DISSIPAZIONE DELL'ENERGIA Corda bloccata in sosta: forza di arresto dipende solo da Fc e da elasticità corda esempio: freno statico (GRIGRI) → urti ridotti contro la parete, forte strappo sul corpo di chi cade, forte strappo su corda e ancoraggi →ok in falesia, no su ghiaccio!!! Corda frenata: forza di arresto dipende principalmente dal freno e dal suo uso Esempio: freno dinamico (secchiello) → possibili più urti contro la parete, meno strappo sul corpo di chi cade, meno strappo su corda e ancoraggi Come raggiungere l'obiettivo scelta del freno • E’ di fondamentale importanza il tipo di freno utilizzato e come esso viene “tenuto” da chi assicura • La forza frenante è una caratteristica del freno e del suo uso • Attenzione però a non esagerare con la dinamicità per evitare urti su cenge o al suolo Come raggiungere l'obiettivo scelta del freno Freni “statici” o “bloccanti” Freni “dinamici” 300 – 550 daN 300 daN 350-450 daN scelta del freno scelta del freno ATTENZIONE!!! con un freno dinamico: • Non è possibile arrestare una caduta importante senza scorrimento della corda nel freno • Caso limite: scorrimento nel freno senza rinvii = 1/3 della lunghezza del volo SULL’ULTIMO RINVIO.... …. si sommano la forza d'arresto e la forza frenante (leggermente piu' bassa a causa dell'attrito sul moschettone) SOLLECITAZIONI SUI PUNTI DI ANCORAGGIO Situazione peggiore: caduta senza rinvii intermedi (→ Fc=2) → senza “pseudo-rinvio” in sosta: sollecitazione= Forza d'arresto max =1200 DaN → con “pseudo-rinvio” in sosta (serve a mantenere una corretta configurazione di assicurazione, nel caso di assicurazione ventrale): sollecitazione = Forza d'arresto max+ effetto carrucola = 1200+1000=2200 DaN ecco perche' gli elementi degli ancoraggi sono progettati per reggere 2200 DaN SOLLECITAZIONI SUI PUNTI DI ANCORAGGIO Su terreno d'avventura (protezioni mobili, chiodi, viti da ghiaccio, di tenuta ): → MANDATORIO minimizzare le sollecitazioni → Chiodare il prima possibile → si riduce il Fc → si riducono le sollecitazioni RINVII ANGOLATI Il tratto di corda effettivamente interessato alla trattenuta si riduce → aumento delle forze sull'ultimo rinvio RINVII ANGOLATI - rimedio riassunto riassunto - 1 cadendo ci si fa male, per decelerazione improvvisa contro il suolo/parete ...allora leghiamoci e mettiamo dei "punti di assicurazione per strada" (p.es. chiodi+rinvii dove far passare la corda) si', ma se la corda e' statica (es. canapa, acciaio, corde da speleo..) ci si fa male lo stesso perche' (di nuovo) si decelera troppo bruscamente (danni agli organi interni) ok, allora qual'e' la corda giusta? da sperimentazioni di vario genere si e' stabilito che il corpo umano, in posizione eretta, sopporta fino a 15 g di accelerazione/decelerazione questo corrisponde (su un soggetto “medio” di 80 kg) a forze pari a 1200 DaN ( circa 1200 kgp) allora dovro' costruire corde che, nella condizione di caduta peggiore, non diano mai uno strattone superiore a 1200 DaN riassunto - 2 ok.. ma qual'e' la "caduta peggiore" che si puo' verificare nella pratica arrampicatoria?: quella in cui il fattore di caduta vale 2, che si verifica quando uno cade senza aver messo nessuna protezione intermedia bene, finalmente abbiamo costruito corde che, in quelle circostanze, trasmettono quelle forze..... pero' sono comunque forze, e quindi decelerazioni, importanti... si sviene.. quindi? quindi si cerca di rendere la caduta meno severa... come? inserendo delle protezioni intermedie, via via che si sale.... perche'? verrebbe da dire: "perche' cado per meno metri", la risposta non e' sbagliata, ma e' incompleta la risposta giusta e' " perche' cado per meno metri, rispetto alla lunghezza della corda che mi trattiene, quindi riduco il fattore di caduta" (ricordiamoci che la caduta peggiore si ha appena partiti dalla sosta, quando di per se' i metri di caduta sarebbero pochi!!!) riassunto - 3 OK... abbiamo la corda giusta, e sappiamo come rendere meno severa la caduta... ma che succede agli altri elementi della catena di assicurazione? l'effetto carrucola sul'ultimo rinvio prima della caduta, fa si' che questo (e il chiodo a cui e' collegato) debba reggere, nel caso peggiore, i 1200 DaN di chi cade, e i 1200 DaN di chi trattiene.. (in realta' un po' meno, a causa degli attriti)... quindi 1200+1000=2200 DaN ecco perche' i punti di vincolo (moschettoni, fettucce, spit, rinvii, chiodi, friend, ecc ecc ecc), DEVONO, per norma essere progettati e costruiti per reggere 2200 DaN (o 2.2kN o circa 2200 kgf) farli piu' robusti non li rende piu' sicuri.. e' inutile in pratica, tutta l'attrezzatura fa si' che le forze effettivamente applicate siano decisamente piu' basse... (a vantaggio dell'incolumita' di chi cade, dell'assicuratore, degli elementi della catena di sicurezza, e, infine, della durata della attrezzatura