L`nterazione e la socializzazione

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INTERAZIONE
George Ritzer, Introduzione alla sociologia ©2014 De Agostini Scuola SpA - Novara
Il micro
Considerando gli aspetti
micro del continuum
sociale, cioè gli individui
e i gruppi, la prospettiva
sociologica si concentra
su come questi aspetti
influenzano la capacità
del singolo di partecipare
nella società.
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Come studiare
le interazioni quotidiane
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• Garfinkel
etnometodologia • …sotto la superficie
• ….le regole
INTERAZIONISMO
dell’interazione
SIMBOLICO
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01/04/2016
Il micro
Cooley sviluppa il
concetto del sé
riflesso: gli esseri
umani creano
un’immagine di
sé che riflette
come gli altri li
vedono.
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Mead: Il sè
George Herbert Mead
definisce il sé come la
capacità di guardare a sé
stessi come a un oggetto
creando nel tempo un senso
di ciò che si è.
La chiave per lo sviluppo del
sé è la capacità di
immaginare di essere al posto
degli altri.
Fase del gioco
Fase del gioco di squadra
L’altro generalizzato
 Così come la mente e il sé si
sviluppano attraverso l’interazione, i
bambini crescendo incorporano un
senso dell’altro generalizzato. Questo
permette di assumere il ruolo di tutto il
gruppo o della comunità in cui sono
inseriti, e quindi di operare più
agevolmente all’interno della società.
 Con il gioco i bambini imparano ad
apprendere gli atteggiamenti; inoltre
con il gioco di squadra imparano a
assumere il ruolo o l’atteggiamento di
tutto il gruppo, l’altro generalizzato.
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Mead: l’io ed il me
Me
IO
 è l’immediata risposta di un
individuo agli altri, quella parte di
se inconscia, imprevedibile,
creativa. IMPORTANTE FONTE IDEE
NUOVE E ORIGINALI. Definisce la
personalità unica dell’individuo.
 Cambiamento
 Insieme organizzato degli
atteggiamenti altrui assunto
dall’individuo. Comporta
l’adozione dell’altro
generalizzato. Comportamenti
abituali e convenzionali. Il ME è il
controllo sociale interiorizzato.
 Interazione stabile e organizzata
L’io e il me nella società dei consumi
Moltiplicazione delle
cerchie sociali in cui
siamo implicati
Instabilità delle
aspettative
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Il problema dell’identità
La risposta alla domanda chi sono? È
diventata sempre più complessa nella
società moderna
Uno nessuno centomila….
“L'idea che gli altri vedevano in me uno che non ero io
quale mi conoscevo; uno che essi soltanto potevano
conoscere guardandomi da fuori con occhi che non
erano i miei e che mi davano un aspetto destinato a
restarmi sempre estraneo, pur essendo in me, pur
essendo il mio per loro (un "mio" dunque che non era
per me!); una vita nella quale, pur essendo la mia per
loro, io non potevo penetrare, quest'idea non mi diede
piú requie”.
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differenziazione
L’esperienza sociale si colloca in sistemi in cui i
medesimi modelli di azione non possono essere
trasferiti da un contesto all’altro…. implicano
aspettative diverse……..siamo centomila
Cosa si
aspettano
da me?
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Le aspettative sociali
sono sempre meno
istituzionalizzate e
perciò sempre più
incerte e variabili
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Goffman e la rappresentazione
 Erving Goffman ha sviluppato il pensiero di Mead,
interessandosi soprattutto della tensione tra l’«Io» e il «Me».
 Goffman sosteneva che dietro a ogni interazione si celassero
una ribalta e un retroscena. Per ribalta si intende dove l’uomo
agisce in maniera fissa e idealizzata, con lo scopo di definire
una determinata situazione per gli spettatori di quella che
Goffman definisce rappresentazione.
 Nel retroscena invece l’individuo si sente più libero di esprimersi,
mostrando ciò che nella ribalta viene soppresso.
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L’interazione quotidiana
Goffman equipara la vita
sociale a una
rappresentazione teatrale, in
cui il comportamento
dell’individuo dipende dal
ruolo che sta interpretando in
un dato momento. Dal me
che sta impersonando.
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E. Goffman
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Erving Goffman
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Le regole della recitazione
La presentazione del sé
Il controllo delle impressioni
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Presentazione del se
Creiamo la nostra «facciata» attraverso
elementi esterni come i vestiti, mobili, ecc
 l’equipaggiamento espressivo (i sentimenti),
con i quali sottolineiamo la nostra posizione
sociale e il nostro modo di atteggiarci
concreto.
 gli individui si aspettano che la nostra
facciata sia coerente
Controllo delle impressioni
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I comportamenti che adottiamo sono
finalizzate a controllare l’impressione che
gli altri hanno di noi.
A volte diventiamo “cynical performers”
e cioè recitiamo la nostra parte
utilizzando standard sociali che non
necessariamente condividiamo
(Goffman, 1959).
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Nel film Il riccio troviamo una efficace esemplificazione
anche del concetto di ribalta e retroscena
Ribalta
Retroscena
È costituita da quelle
È costituito da quegli spazi in cui
circostanze sociali in cui gli
gli individui approntano gli
individui agiscono secondo
arredi scenici e si preparano
ruoli formalizzati e codificati, all’interazione che avverrà nel
allestendo delle
contesto più formale
“rappresentazioni sceniche”.
della ribalta.
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Ogni società ha bisogno di trasmettere
ai nuovi membri l’insieme delle
competenze che serve loro per vivere
nella società
La società ha
bisogno di
assicurare la
propria
continuità nel
tempo
Processo di
socializzazione
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Ogni individuo
ha bisogno di
diventare un
membro
competente e
consapevole
della società in
cui vive
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Natura e cultura
È un essere
biologico
funzioni biologiche
(nutrirsi, riprodursi,
allevare la prole)
Tra gli animali queste
funzioni vengono svolte
in gran parte attraverso
l’Istinto, cioè sono
comportamenti innati
È un essere
sociale
Il modo in cui Anna si
nutre dipende dalla
società, in cui è nata,
dalla sua classe
sociale…dalle sue scelte
individuali
Le abitudini alimentari
sono socialmente apprese
L’importanza della socializzazione
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Abbiamo bisogno di apprendere attraverso
il processo di socializzazione non solo
norme e valori delle società in cui
viviamo ma anche ad usare le stesse
abilità che fanno di noi degli esseri umani
(stazione eretta, linguaggio)
La cultura (e la capacità di trasmetterla) è
il nostro vantaggio evolutivo
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Il processo di socializzazione
La socializzazione è il processo attraverso cui il
bambino, o un qualunque nuovo membro (es. immigrato),
apprende valori, norme e stili di vita della società di cui
entra a far parte.
Alcune caratteristiche della socializzazione:
- è un processo attraverso cui il bambino inerme diventa
gradualmente una persona consapevole di se stessa;
- non è una sorta di “programmazione culturale”;
- collega l’una all’altra le diverse generazioni;
- è un processo che dura quanto la vita stessa.
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La socializzazione primaria e
secondaria
La socializzazione si distingue in primaria e
secondaria: si inizia da bambini, e si
continua durante lo sviluppo, anche
durante l’età adulta; durante tutta la vita.
SOCIALIZZAZIONE
SECONDARIA
ANTICIPATORIA
COMPETENZE SPECIALIZZATE
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 Un luogo fondamentale per la socializzazione sono le scuole, ma questo non
è vero per ogni paese.
 Negli USA ha certo un ruolo importante rispetto ai paesi meno sviluppati,
come si vede dal grafico, che mostra quanti anni del loro sviluppo i bambini
trascorrono nelle istituzioni educative in diverse aree
geografiche.
 Alternative alla
scuola sono
spesso fonti di
socializzazione
la famiglia, i pari,
o la strada.
Durata media (in anni) dell’istruzione per
aree del mondo, 2007.
Fonte: Dati da United Nations
Educational, Scientific and Cultural
Organisation Institute for Statistics,
Education, UIS Data Center, UIS
Statistics in Brief.
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 Un altro strumento di socializzazione è di certo la TV, anche se ormai viene
sempre più sostituita con PC, videogiochi ecc.
 L’ampliamento della gamma dei dispositivi multimediali, ha portato ad un
aumento del loro tempo di utilizzo.
 Come mostra il grafico i giovani di tra gli 8 e i 18 anni trascorrono oggi quasi
11 ore al giorno esposti a mezzi di vario genere.
 .
Esposizione giornaliera
ai media dei giovani tra
gli 8 e i 18 anni.
Fonte: Dati da Kaiser
Family Foundation,
2010, « Generation
M2: Media in the Lives
of 8-18 Year-Olds: A
Kaiser Family
Foundation
Study », January 2010.
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L’interazione
 L’interazione è parte fondamentale della socializzazione
del mondo sociale.
 Per Simmel la società è definita dall’interazione.
 L’interazione è coinvolta dagli status delle persone
all’interno dei sistemi sociali e dei loro ruoli correlati.
 Succede spesso che ad uno status si associno aspettative
contrastanti. Inoltre, capita che tali aspettative risultino in
conflitto con quelle legate ad altri status.
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Status e ruoli
Attraverso il processo di socializzazione gli individui imparano a
conoscere i ruoli sociali.
Un ruolo sociale è l’insieme dei comportamenti socialmente definiti
che ci aspettiamo da chi ricopre un determinato status o posizione
sociale.
Lo status può essere:
- ascritto: assegnato sulla base di fattori biologici;
- acquisito: ottenuto attraverso una prestazione.
In ogni società ci sono master status (PREVALENTE), cioè status
che hanno priorità su tutti gli altri e determinano la posizione sociale
complessiva di una persona.
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L’ordine dell’interazione
L’ordine è creato
informalmente e
governato da
coloro che sono
coinvolti
nell’interazione.
Fare la fila
Le reti sociali
 Dal lavoro di Simmel, viene tratto spunto per lo studio sulle reti sociali
(Chriss,2007).
 Una rete sociale può coinvolgere dai due individui fino a interi gruppi
o addirittura società. Ci possono essere anche reti globali.
 I sociologi analizzano la struttura di queste reti cercando di
comprenderne le implicazioni sulla vita sociale.
 La figura mostra una rete con bassa centralità e una con elevata
centralità. Nella prima, il nodo centrale è in realtà collegato solo a
altri due. Il nodo centrale nel secondo esempio invece è collegato,
quindi influenza, ogni altro nodo.
Centralità delle reti sociali.
Fonte: Ristampato con il
permesso di S. Joshua
Mendelsohn
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Legami forti e deboli
 L’idea chiave nella teoria delle reti è la «forza dei legami
deboli», che Mark Granovetter (1973) ha dimostrato;
sperimentare solo questo tipo di rapporto da grande potere.
 Questo grazie al fatto che
i legami deboli permettono
di spostarsi tra gruppi,
sviluppando legami tra e
entro di essi, i quali possono
essere forti; si veda la figura.
La forza dei legami deboli.
George Ritzer, Introduzione alla sociologia ©2014 De Agostini Scuola SpA - Novara
Le strutture sociali
 Quando un modello di interazione e
di relazioni sociali si verifica
regolarmente e persiste nel tempo
diventa una struttura sociale.
 La struttura sociale più piccola è
detta diade; poi viene la triade.
 Una struttura sociale più grande, ma
ancora relativamente piccola, è il
gruppo, all’interno del quale le
persone sviluppano relazioni
strutturate.
Il più fragile dei
gruppi sociali
Il ruolo del terzo
Gruppi primari e secondari
 I gruppi si distinguono in: primari, piccoli, uniti, e tenuti insieme da
interazioni faccia a faccia intime, personali; producono un forte senso
di identificazione.
 Secondari, grandi e impersonali,
uniti da legami deboli; infatti
l’impatto sugli altri membri
non è molto potente
 Nello stesso contesto si
possono riscontrare sia legami
di gruppo primari sia secondari.
 Nella figura si vede un esempio
dei possibili legami primari e
secondari per uno studente
universitario.
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La conformità
 Il conformarsi agli aspetti del gruppo con il quale ci identifichiamo è
fondamentale per permetterne la sopravvivenza. Ma troppa
conformità può avere conseguenze disastrose.
 Ci si conforma anche alle
aspettative e alle esigenze del
gruppo. Anche se si sperimenta
qualche dubbio. Ne è una prova
l’esperimento di Solomon Asch
(1952): il quale dimostrò che in
assenza di autorità regna la
conformità.
 Trovandosi il solo soggetto fra
molti complici, non serve molto
all’individuo per conformarsi alle
affermazioni menzogniere altrui,
tanto da arrivare a non distinguere
più quali delle righe mostrategli
(e qui in figura) siano uguali.
Le schede dell’esperimento di conformità di Solomon Asch.
Fonte: Adattato da Solomon E. Asch, Opinions and Social Pressure,
Scientific American, 193 (1955), pp. 31-35.
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