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STORIA DI PRAGA
Le terre ceche erano già abitate dai tempi della
preistoria e numerosi ritrovamenti archeologici lo
comprovano. Al tempo dell’Impero romano era abitata
da una tribù celtica, i Boji, in latino Bohemi, dai quali trae
origine il nome della regione, ma i Romani non
arrivarono mai in questi territori. Più tardi la cultura
celtica viene assorbita dai Germani che conquistano
questa zona. Tra il V e il VI secolo i germani lasciano lo
spazio alle prime etnie slave, che dovettero confrontarsi
con le incursioni dei Tartari, Gli Avari, che occuparono la
Pannonia, odierna Ungheria, spingendosi fino al territori
queste terre. Per i 150 anni seguenti non abbiamo
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riuscì a cacciare gli Avari e venne eletto imperatore di
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dei Franchi. Nel 623 un condottiero slavo di nome Samo
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notizie certe. Attorno al 830 nasce l’Impero della Grande
Moravia (Slovacchia, Pannonia e parte della Polonia) con
a capo l’imperatore Mojmir.
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Il suo successore, Rastislav invitò da Bisanzio Cirillo e
Metodio per diffondere la fede Cristiana in queste terre
pagane. Questi predicatori crearono un nuovo alfabeto
che era un misto fra la lingua slava locale e il greco
antico-questo alfabeto si usa ancora in alcune terre slave
come in Russia e Bulgaria e si chiama Cirillico dal nome
di questo predicatore-. Metodio riesce a battezzare il
principe boemo Bořivoj e sua moglie Ludmilla. Nel 907
questo grande impero della Moravia crolla a seguito
dell’invasione degli Unni. Era però già nata con Bořivoj la
dinastia dei Premislidi che caratterizza i primi quattro
secoli della storia boema. Il loro primo insediamento è a
Leví Hradec, oggi sobborghi Nord Occidentali della
capitale ceca, per poi trasferirsi attorno all’anno 885
nella zona dell’odierno Castello di Praga. A parte qualche
rara eccezione questi principi non sono molto collegati
con la storia italiana
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. Uno dei più famosi è Venceslao che fonda nel 921
una rotonda romanica dedicata a San Vito nella zona
oggi ocupata dalla cattedrale omonima. Il merito di
questa dinastia è stata quella di includere la Boemia nei
territori del Sacro Romano Impero. In origine principi a
partire dal 1212 grazie a Federico II di Svevia con la
Bolla di Sicilia ottengono il diritto di ereditarietà
diventando quindi re. La dinastia dei Premislidi si
estingue nel 1306 e nel 1310 viene eletto re Giovanni di
Lussemburgo, figlio di Enrico VII, che aveva sposato
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Elisa dei Premislidi.
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Questo re si interessa poco agli stati boemi che già a
partire dal 1332 verranno guidati dal figlio Venceslao
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che prenderà più tardi il nome di Carlo IV.
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Carlo IV Il padre della patria
Carlo IV nasce nel 1316 e già in tenera età affianca il
padre alla guida del vasto impero diventando a soli 15
anni governatore di 17 città italiane. Non c’è da
meravigliarsi, si era sposato per la prima volta a 7 anni e
a 13 si era laureato alla Sorbona…a 20 anni, nel 1346,
viene incoronato re di Roma e Imperatore di Boemia, nel
1354 Re di Lombardia e nel 1355 imperatore del Sacro
Romano Impero. Persona molto colta, sapeva 5 lingue,
anche un po’ artista visto che con le sue mani intagliava
il legno per farne statue e altri oggetti, si sposò ben 4
volte. Le sue prime 3 mogli morirono molto giovani di
varie malattie ma lui stesso non riuscì a sopravvivere
all’ultima più giovane di lui di 31 anni che con la sua
forza si dice piegasse le spade e i ferri di cavallo. Carlo IV
amava molto Praga e la Boemia e fece molte cose per il
suo paese. Nel 1344 promuove la città da Vescovado ad
Arcivescovado; nel 1348 fonda la prima università
dell’Europa Centrale e anche una nuova città a Praga,
chiamata giustamente Città Nuova…Muore nel 1378,
all’età di 62 anni. Età invidiabile per l’epoca…
arricchendola di molte istituzioni come la prima
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alla sua patria fino alla morte, avvenuta nel 1378,
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Nel 1346 viene incoronato re di Boemia e si dedica
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università dell’Europa Centrale. Fece molte cose anche
per Praga ed era un sovrano molto amato. Nel 1348 in
occasione di una grande epidemia di peste che stava
mettendo in ginocchio la città in cambio di vitto e
alloggio fece costruire alla popolazione bisognosa un
muro difensivo che esiste ancora oggi sulla collina di
Petrin e si chiama Muro della Fame. Praga in questo
periodo vive il suo momento d’oro diventando una delle
città più importanti d’Europa. Alla sua morte gli succede
il figlio Venceslao IV che non riesce ad eguagliare la
grandezza del padre. La situazione rimane critica nel
paese anche a causa delle frequenti epidemie di peste
che creano una crisi a livello generale. Di questa crisi
s’incominciò ad incolpare la corruzione esistente
all’interno della chiesa cattolica di allora e di questo se
ne fece portavoce un predicatore di nome Jan Hus,
influenzato dagli scritti dell’inglese, Wycliff. Jan Hus era
un precursore di quella che nel secolo seguente sarà la
Riforma protestante di Lutero e Calvino. Jan Hus riusciva
a raccogliere attorno a se masse sempre più scontente e
numerose e divenne un personaggio molto scomodo
tanto che nel 1415 viene attirato con l’inganno a
Costanza in Germania e bruciato sul rogo come eretico.
Scoppiano così in Boemia le prime guerre religiose
gettano dalle finestre del municipio della Città Nuova i
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ispiratore. Nel 1419 gli Ussiti in un gesto di protesta
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chiamate proprio Guerre Ussite dal nome del loro
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consiglieri cattolici, iniziando così una tradizione, quella
delle Defenestrazioni, che diventerà come vedremo una
caratteristica di questo popolo. Le Guerre Ussite
dureranno per circa un ventennio e nonostante le
numerose crociate contro questi infedeli capeggiate dal
Papa e dall’imperatore gli Ussiti ne uscirono vittoriosi
tanto che poi tutti dovettero scendere a compromessi
con loro. Diventano così importanti che nella seconda
metà del 1400 riescono anche a far eleggere un loro re,
Giorgio di Poděbrady. Tutto ciò avveniva nel 1458.
Questo dopo la fine della dinastia dei Premislidi, fu
l’unico re boemo doc al 100 %, tutti gli altri erano
stranieri interamente o in parte. In patria cercò di
mettere d’accordo protestanti e cattolici ma in politica
estera aveva idee ancora più rivoluzionarie tanto che si
sono avverate solo pochi anni fa. Voleva creare l’unione
dei regnanti europei… Alla sua morte nel 1471 la corona
boema passa a dei re di origine polacca, gli Jegelloni con
Vladislao e Ludovico. Vladislao è il responsabile della
costruzione della bellissima sala tardo gotica all’interno
del Palazzo reale al Castello di Praga. Ludovico muore in
Ungheria nel 1526 nella battaglia contro i Turchi e il
trono boemo passa agli Asburgo che manterranno il
potere quasi ininterrottamente fino alla Prima Guerra
diventata terra protestante da Jan Hus in poi, la fede
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boemo il 23.10.1526. Gli Asburgo imposero in Boemia,
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Mondiale. L’arciduca Ferdinando I viene quindi eletto re
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Cattolica come fede di Stato. Ad aiutarli in questo
progetto arrivarono molte famiglie nobili amiche e
soprattutto i gesuiti che occuparono i posti chiave di
Praga con i loro conventi e università. Il regno del
successore Massimiliano II è caratterizzato da una
relativa tranquillità perché saggiamente egli cerca di
scendere a patti con la nobiltà ceca protestante. Nel
1576 gli succede Rodolfo II che dal 1583 trasferì la sua
corte in Boemia. Rodolfo II è l’unico imperatore della
dinastia austriaca ad avere la sua corte a Praga. Rodolfo
II cercò di mantenere buoni rapporti con la nobiltà
protestante boema. Non fece la stessa cosa il suo
successore Mattia e ne pagò poi le conseguenze.
Rodolfo II Il secondo periodo d'oro di Praga
Rodolfo II viene educato alla corte di Spagna al
tempo
dell’Inquisizione
circondato da
bigottismo,
intrighi e caccia alle streghe. Questo ha contribuito a
forgiare il suo carattere schivo, solitario e malinconico.
Passava il suo tempo in solitudine e partecipava
malvolentieri ai doveri di corte e del regno. Più che
interessarsi alla politica e all’economia si dedicava alla
Magica
deriva
proprio
dal
periodo
di
quest’imperatore che si circondò di moltissimi maghi e
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Praga
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cultura, alle sue collezioni e alla magia. Il soprannome
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alchimisti, per la maggior parte ciarlatani, nella sua folle
rincorsa della pietra filosofale e di una conoscenza dei
segreti che neanche lui sapeva identificare e spiegare.
Collezionista maniacale aveva riempito le stanze dl suo
Palazzo reale con gli oggetti più incredibili con i quali
aveva un rapporto morboso, maniacale tanto da visitare
queste sale anche di notte tanto da diventare un oggetto
fra i suoi oggetti. Amante dell’arte e della cultura, la sua
corte annoverava fra i visitatori e i suoi membri i
personaggi più importanti dell’epoca. Pittore di corte era
Arcimboldi di Milano.Negli anni la sua malinconia
peggiora tanto da rasentare la follia e Mattia lo obbliga
ad abdicare nel 1611.Rodolfo II muore l’anno seguente.
Il 22 Maggio del 1618 i protestanti esasperati dalla
situazione si riuniscono in un palazzo di Mala Strana e
decidono di risolvere la situazione “alla vecchia
maniera”.( ricordate, 1419,Guerre Ussite, Municipio
della Città Nuova…). Il giorno seguente avverrà la
famosa Defenestrazione di Praga. Ancora una volta le
“vittime” erano i consiglieri cattolici di Mattia che era a
Vienna, più il loro segretario che in gesto di ribellione
furono gettati dalle finestre del Castello di Praga. Non
morirono. Atterrarono sui mucchi di spazzatura, e ben
Questo evento è la scintilla che fa scoppiare la seconda
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tempi e in seguito furono considerati martiri nazionali.
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altro, che si gettavano dalle finestre del castello in quei
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guerra religiosa della storia boema, la Guerra dei
Trent’anni, che poi coinvolgerà tutta l’Europa. In un
primo momento dopo la defenestrazione i protestanti
hanno la meglio e riescono anche a spodestare Mattia ed
eleggere un re protestante, Federico del Palatinato,
soprannominato poi il re d’inverno perché rimane al
potere una sola stagione. L’8 Novembre 1620 si svolge a
Praga la Battaglia della Montagna Bianca dove in poco
più di due ore la Lega Cattolica europea riesce a vincere
contro questo paese di infedeli e gli Asburgo riprendono
il potere assoluto, annientando in seguito ogni ribellione.
Il 21.6.1621 di fronte al municipio della Città Vecchia
viene montato un patibolo dove verranno giustiziati 27
capi protestanti responsabili della rivolta. A detta dei
cechi con la Battaglia della Montagna Bianca incomincia
il “periodo nero” della loro storia che da invasore a
invasore durerà fino al 1989. Per il resto del dominio
asburgico la corte sarà a Vienna e Praga diventa una città
di provincia di quest’immenso impero, il Castello viene
quindi abbandonato e utilizzato per scopi amministrativi
e sarà restaurato solo al tempo di Maria Teresa nella
seconda metà del 1700. Il figlio di Maria Teresa,
Giuseppe II emana nel 1781 l’Editto di Tolleranza che
Město, Hradčany e Malá Strana, fino ad allora città
indipendenti con mura e dogane fra di esse, creando così
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asburgico. Nel 1784 unisce le città Staré Město, Nové
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toglierà il monopolio della fede cattolica nell’impero
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il nucleo storico della città di Praga. Gli Asburgo
deterranno il potere in Boemia fino alla Prima Guerra
Mondiale. Nel 1918 nasce la Cecoslovacchia, stato
cuscinetto fra est e ovest, uno dei tanti stati nati dallo
smembramento
dell’impero
asburgico.
La
Cecoslovacchia aveva ereditato il 70 % dell’industria
dell’ex impero e, diventando una delle prime democrazie
europee si posiziona al 10 posto a livello mondiale come
industrializzazione.
A
quei
tempi
una
Corona
Cecoslovacca equivaleva ad un Marco tedesco. Vecchi
tempi… Fin dalla fine del 1800 Praga era quasi gemellata
con Parigi e si scambiava con la capitale francese le
avanguardie artistiche e letterarie. Questa situazione
rimane anche durante questa prima repubblica. Questo
periodo molto florido dura fino al 1938 con il Patto di
Monaco e l’anno seguente, era il 15 Marzo, Hitler invade
la Cecoslovacchia e la divide. In Slovacchia crea un
governo fantoccio suo complice e il resto del paese
diventa il Protettorato di Boemia e Moravia, parte del
Terzo Reich. Nel 1941 arriva a Praga Reinhard Heydrich,
ex capo delle Gestapo, che porta anche in questo paese le
idee della Soluzione Finale, cioè lo sterminio delle razze
inferiori. Non furono solo gli Ebrei vittime di questa
Il 5 Maggio del 1945 la popolazione insorge attraverso
un movimento partigiano e dopo tre giorni di guerriglia
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nazista dei sub-umani, meritevoli solo di essere schiavi.
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persecuzione ma anche gli Slavi, considerati dal dittatore
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urbana la nazione viene liberata dall’Armata Rossa. La
Cecoslovacchia aveva vissuto l’accordo del Patto di
Monaco come un tradimento da parte dell’Europa e
quindi poco prima della fine della guerra aveva firmato il
Patto di Jalta stringendo amicizia con la Russia. In una
città fuori Praga, a Pilsen, patria della birra, si erano
incontrate da una parte l’armata Alleata con gli
Americani in testa e dall’altra l’Armata Rossa. Gli
Americani si fermeranno qui e lasceranno entrare a
Praga l’Armata Rossa. Pilsen però è stata liberata dagli
Americani e ogni anno alla festa dell’8 Maggio,
commemorazione della fine della guerra, si celebra e si
ringrazia l’America. Dicevamo che i Russi entrano a
“liberare “ la Cecoslovacchia. Di questa presenza russa i
Cecoslovacchi se ne pentiranno ben presto e nel 1948 il
Partito comunista cecoslovacco appoggiato da quello
russo compiono un colpo di stato e instaurano un regime
totalitario che durerà per 41 anni. Scompare ogni libertà
personale, ogni libera attività e tutto diventa parte di
una gigantesca macchina controllata dallo stato: dal
piccolo negozio di alimentari, al ristorante alla grande
ditta, tutto. Siamo ai tempi di Stalin e anche la
Cecoslovacchia si macchia di sangue con i processi
culminerà con quell’illusione di libertà che è la famosa
Primavera di Praga del 1968 quando un segretario del
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processo di critica all’operato staliniano, processo che
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sommari degli anni 50. Negli anni 60 comincia un
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Partito Comunista di allora, Alexander Dubček, voleva
creare il Socialismo dal volto umano. Non ci riuscì. Nella
notte tra il 20 e il 21 Agosto 68 la Cecoslovacchia viene
invasa dalle truppe del blocco comunista fedeli alla
Russia. Dubček viene relegato al ruolo di operaio e viene
posto a capo del partito- dal 1975 anche presidente della
repubblica- Gustáv Husák fantoccio al servizio del potere
moscovita. Il periodo che va dal 1968 al 1989 si chiama
con una brutta parola che è “Normalizzazione” cioè
riportare il paese sulla retta via. Peggiora ulteriormente
l’oppressione caratteristica di tutti i regimi totalitari. Il
16 gennaio del 1969 di fronte al monumento di San
Venceslao in cima all’omonima piazza si da fuoco in
gesto di protesta contro la permanenza dei carri armati
russi Jan Palack uno studente della facoltà di filosofia di
Praga. Poche settimane dopo un altro ragazzo compie lo
stesso gesto. La situazione non cambierà ma questi
ragazzi diventeranno eroi nazionali tanto che le loro
tombe verranno nascoste fuori Praga perché erano
divenute meta di lunghi pellegrinaggi. Nel 1989 cambia
la situazione geopolitica in Europa: viene abbattuto il
muro di Berlino, si vedono i primi risultati della
Perestrojka di Gorbacov e si aprono le speranze anche
senza spargimenti di sangue e solo grazie a scioperi
generali,
partiti
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dagli
studenti
ma
che
poi
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scoppia la Rivoluzione di Velluto, chiamata così perché
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per la Cecoslovacchia. Il 17 Novembre dello stesso anno
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coinvolgeranno
tutta
la
popolazione,
il
Partito
Comunista è obbligato a dimettersi. Già durante la
rivoluzione viene eletto dal popolo come futuro
presidente Vacláv Havel, drammaturgo e oppositore in
prima linea del regime comunista. Havel verrà eletto
ufficialmente nelle prime elezioni democratiche nel
1990. Il 1 gennaio del 1993 avviene il “divorzio di
velluto” cioè la divisione tra Repubblica Ceca e
Repubblica Slovacca, oggi due stati indipendenti. Havel
viene eletto subito dopo presidente della Repubblica
Ceca per due volte e il suo mandato è terminato nel mese
di Febbraio 2003 rimanendo in carica come presidente
di 3 repubbliche. Il neoeletto presidente si chiama Vaclav
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Klaus Qui finisce la storia e comincia la cronaca…
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