luigi maieron

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D’ ACQUA DOLCE - Anno
XII - N°119
LUGLIO - AGOSTO 2011 - N. 119
LUIGI MAIERON
“L’UOMO CHE CANTA COME UN ALBERO”
SI VIF … di VINO TABACCO E CIELO
VINO TABACCO E CIELO è il nuovo album di Luigi Maieron. L’artista friulano ritorna così, dopo quattro
anni, a regalarci ancora canzoni e storie della sua terra, spesso cantate nel suo splendido (ma a volte
ostico) dialetto. Maieron è uno di famiglia qui al TONNUTO. Lo consideriamo tale perché da anni la sua
musica ci appassiona. Non mi stancherò mai di raccontare agli amici tonnuti della sua splendida
canzone SI VIF, una canzone che è tale e quale alla vita, narrata come la vita, che contiene il significato
della vita. Pochi mesi fa abbiamo avuto anche la fortuna di poterlo conoscere di persona (fino a lì
eravamo fermi ad un paio di contatti telefonici) ed abbiamo avuto la conferma di quel che già
pensavamo di lui. Un uomo sincero. Vero, come la vita, il vino il tabacco e il cielo.
(RM)
DISCHI DEL MESE
LUIGI MAIERON
“VINO TABACCO E CIELO”
di Rho Mauro
Gigi Maieron ritorna a quattro anni di distanza dal precedente “UNE PRIMAVERE” con undici nuove splendide canzoni che
compongono l’ossatura di “VINO TABACCO E CIELO”.
Dell’artista friulano qui al TONNUTO abbiamo già narrato nel luglio 2002 (n. 20) e poi nel dicembre 2007 (n.79) ed abbiamo
avuto anche l’onore di vederci concessa una lunga intervista (che potete trovare sul n. 80) quindi lo possiamo ben donde
considerare “uno di famiglia”.
Nel giugno 2010 grazie all’iniziativa della biblioteca di Oggiono abbiamo anche avuto la possibilità di incontrarlo di persona.
Ed è stato un vero onore perché era da parecchio tempo che aspettavamo l’occasione per poterlo incontrare.
Sin dai tempi dei primi ascolti della sua musica, all’epoca dell’album “SI VIF”, ci è parso chiaro di avere a che fare con
un’artista assolutamente unico: vero, sincero, umano … e quanti altri aggettivi si potrebbero spendere per poter presentare a
chi ancora non avesse avuto la fortuna di conoscerlo questo pezzo d’uomo??
Sì, perché Luigi Maieron è un uomo vero. Un uomo che abbiamo incominciato a stimare di pari passo con l’artista. Le sue
canzoni, le sue storie non sono storie comuni: sono le sue storie, le storie della sua terra, della sua gente. Storie vere, dense di
vita vissuta.
Luigi Maieron è un poeta, è uno scrittore, è un cantautore … ma prima di ogni cosa è un uomo … un uomo di parola (tanto per
ricordare il titolo dello spettacolo itinerante che Gigi ha portato in giro per l’Italia con Mauro Corona ed il giornalista Toni
Capuozzo).
Oltre ai dischi Maieron ha pubblicato anche uno stupendo libro: “LA NEVE DI ANNA”.
Nel libro Maieron ha condensato ricordi, fatti, luoghi, persone della sua storia e questa lettura ci ha regalato emozioni vere.
Lo ribadiamo una volta in più: Luigi Maieron è un’artista a 360°. Le similitudini con Davide Van De Sfroos sono molteplici. Al
di là dell’uso del dialetto e delle storie e dei personaggi, sono proprio i due personaggi ad essere tali e quali a dei gemelli
siamesi. I reciproci attestati di stima che i due si sono scambiati in questi anni sono lì a testimoniarlo. Tra il lago di Como e la
terra friulana c’è un unico lunghissimo filo che unisce questi due artisti.
Ma veniamo ora al nuovo album di Maieron: VINO TABACCO E CIELO … già di per sé il titolo è un bel programma.
L’album si apre proprio con VINO TABACCO E CIELO una ballata dolce-amara che narra di come una persona che ci abbia
guidato alla scoperta delle cose della vita rimanga nei nostri ricordi oltre la vita stessa. La solita poesia abbinata ad un efficace
tappeto sonoro. Da citare il bravissimo Franco Giordani al banjo, Brambilla Billa the Kid all’organo hammond, Ellade Bandini
alla batteria, Francesco Più al dobro e Manfrini all’armonica. Così oltre all’ottimo e sempre presente Giordani con Maieron c’è
un pezzo di Band-desfroos …
LA CIDULE ci riporta alle tradizioni care alla terra friulana. Nella sera di festa si lanciano rotelle di legno che inseguono nella
loro corsa il destino delle nuove coppie di una comunità. E la ragazza che invano attende il suo nome pronunciato nella litania
che segue il lancio delle rotelle si domanda quando sarà il suo momento. In questa canzone tutta la grandezza di Maieron
capace in pochi versi di tratteggiare uno spaccato della vita del tempo che fu.
COSA SENTI è una lenta e riflessiva ballata che brilla di luce propria. Preziosi il weissenborn suonato da Più e l’organetto a
cura di Billa.
In CRAMAR – MAROCHIN Luigi ci racconta delle somiglianze tra i cramars, i vecchi mercanti di Carnia che andavano a vendere
le loro merci in giro per l’Europa, e i Marocchini che oggi vanno a vendere le loro merci per tutta l’Europa. Una canzone
“multietnica” in senso stretto con un pezzo di cantato in muezzin a cura di Igiul Reiam. Curiosa e suggestiva.
QUESTA FACCIA. La faccia è il libro che ognuno di noi mostra agli altri. “Un calendario di appunti” la definisce Maieron.
I FANTASMI DI PIETRA è una canzone dedicata al Vajont anzi, a tutti i Vajont, come ricorda Maieron nelle brevi righe che
introducono il brano.
TREI PUEMAS racconta le vicende di tre ragazze Mia, Margherita e Maddalena che vanno al ballo del paese. Con la solita
poesia Maieron ne descrive il comportamento ancora gioviale avviato verso la maturità passando attraverso pensieri di
“corallo” e un rossetto per apparire più grandi.
DONE MARI è un canto tradizionale carnico dell’800. La bellisima voce di Claudia Grimaz nella parte della sposa accompagna
Gigi in questa nuova escursione nelle tradizioni della sua terra.
IL PESO DELLA NEVE è una canzone che Maieron dedica a chi “è nato per caso… o da amori persi”. Bella ballata con la fisa del
Billa che ricama alla grande.
FILO SPINATO narra la triste attualità di chi, per lavoro, parte per missioni di pace lasciando i cari affetti e poi non fa più ritorno.
Ottima la stesura del testo, non banale nelle sue conclusioni e ottima anche la musica.
ARGJENTINA che porta a compimento questo nuovo disco di Maieron è, invece, storia di emigrazione.
In chiusura possiamo affermare che VINO TABACCO E CIELO è un disco che unisce la forza delle parole e dei testi ad una
musica che spazia ad ampio raggio tra il folk e l’etnico, un disco che conferma (se mai ce ne fosse stato bisogno) lo stato di
grazia di Luigi Maieron.
Di lui un giornalista e scrittore che in Italia ha fatto storia, Gianni Mura, ha scritto: “Maieron è un uomo che canta come un
albero”. Allo spessore di tanto giudizio non serve aggiungere altro. Artisti come Maieron e dischi come VINO TABACCO E CIELO
sono quanto di più sincero possa esistere.
Sincero come il vino, il tabacco e il cielo.
Link: www.maeiron.it
MONTECRISTO
“CANZONI E VITE”
di Fabio Antonelli
Montecristo è il nome d’arte scelto da Giorgio Grasso (classe ’81) per distinguere meglio quello che è stato fino ad oggi il suo
percorso artistico legato al mondo del cinema e che l’ha visto ricoprire alternativamente ruoli di soggettista, sceneggiatore e
regista da questa nuova esperienza in campo musicale. Così nel 2009, a seguito di un incontro con David Marchetti comincia
a lavorare seriamente a questo disco d’esordio che decide di intitolare Canzoni e vite. Ne esce un lavoro che oscilla tra un
rock, anche piuttosto teso con le chitarre elettriche sugli scudi e altri momenti notevolmente più delicati che potrebbero essere
definiti pop, anche se, prestando la necessaria attenzione ai testi delle canzoni, tutte scritte da Montecristo, il relegare l’intero
lavoro nella sfera del commerciale pop sarebbe operazione del tutto riduttiva. Già scorrendo i titoli delle canzoni, ci si accorge
di un’attenzione particolare di Montecristo verso storia e letteratura, troviamo, infatti, molti brani dedicati a personaggi storici,
si parte da L’innominato ovviamente dedicata al famoso personaggio dei “Promessi sposi” e che tratta con delicatezza il tema
di una redenzione sempre possibile, si passa per Orlando, forse una delle più belle in assoluto, in cui il protagonista del
famoso poema pur uomo forte e valoroso diventa debole a causa dell’amore, si approda poi a Nausicaa che ci parla dell’amore
puramente platonico di Ulisse per la splendida fanciulla partorita dalla fantasia di Omero. C’è quindi spazio anche per Giuda
ricordato da tutti come il traditore per eccellenza e che qui invece si conquista un posto da protagonista, di vittima sacrificale
scelta dallo stesso Gesù, traendo spunto dall’apocrifo Vangelo di Giuda. Quello di Giuda non è, però l’unico cambio d’identità,
qualcosa di simile si ritrova anche in Jeckill, un’intensa riflessione su come la vita, con le esperienze e le persone incontrate
possa farci cambiare fin quasi ad assumere un’altra identità.
Non finisce però qui, perché nella canzone La ragazza sul ponte, che chiude degnamente il disco, s’intrecciano riferimenti
letterari, è ispirata a Le notti bianche di Dostoevskij e cinematografici, s’intuisce dal titolo che è lo stesso del famoso film di P.
Leconte. Queste dunque le canzoni che in maniera più o meno diretta fanno riferimento a personaggi storici o letterari, ma il
resto delle canzoni non è assolutamente da meno. Molto bella ad esempio è La pecora nera che affronta il tema
dell’intolleranza e lo fa con parole intelligenti «ma chi dice che la pecora nera non sia invece l’unica bianca? / Forse l’unica ad
essere vera in ogni cosa che dice o che pensa?» o Il re (ed il) sole, poetica riflessione sulle persone di potere, spesso così
egocentriche da non accorgersi neppure delle piccole cose che ogni giorno incontrano nel corso della loro esistenza. In
definitiva questo primo disco di Montecristo è sicuramente un buon lavoro che ha il proprio punto di forza nei testi, maturi e
scritti con grande sensibilità. Trovo, invece, che il disco sia meno convincente dal punto di vista musicale, dove non sempre
tutto suona proprio originale e in cui, a tratti, direi che regnano scelte forse un po’ troppo commerciali, in “perfetto” stile
radiofonico.
Link
www.montecristomusic.it/
www.myspace.com/montecristospace
www.facebook.com/montecristo.music
ENRICO NADAI
“UN ISTANTE PERFETTO”
di Giada Donadel
Enrico Nadai è un ragazzo di 15 anni, che vive a Farra di Soligo(TV).
Frequenta la prima superiore del liceo artistico e ha partecipato alla seconda edizione del talent show di Canale 5, “Io Canto”.
Ha cantato in questo programma insieme ai Gimme Five, un gruppo di 5 ragazzi che, fin dalla prima puntata, hanno colpito il
pubblico grazie alla loro bravura e alla loro simpatia.
Enrico ha cantato anche da solista interpretando alcune canzoni di Robbie Williams e una di Michael Bublè.
Ha vinto il premio della giuria, passando così alla semifinale del programma, con la canzone Feel, sempre di Robbie Williams.
Inoltre, televotato dal pubblico, è riuscito ad arrivare in finale.
In questi giorni è uscito il suo primo disco, “Un Istante Perfetto”, dove interpreta alcune cover e una canzone inedita.
La canzone inedita, scritta da Dino Doni, con l’aiuto di Enrico Nadai, è la canzone che da il nome al CD.
In questa canzone, nella quale si sente anche un po’ del suo accento veneto, che la personalizza ancora di più, Enrico Nadai
dà prova del suo talento anche nelle canzoni in italiano.
La seconda traccia, “Nuvole e lenzuola”, è una cover dei Negramaro, gruppo che lui stima particolarmente.
È la canzone più “movimentata” del cd ed Enrico riesce ad interpretarla in una maniera tutta sua, scatenando nell’ascoltatore
la voglia di cantare.
Un’altra traccia particolarmente significativa è la canzone “Meraviglioso”, una cover scritta da Domenico Modugno e
reinterpretata dai Negramaro.
In questa canzone, essendo la sua preferita, Enrico ci mette tutta la sua passione per la musica.
Quindi il nostro rende il giusto tributo ai grandi Beatles con LET IT BE, a David Bowie con HEROES e al celeberrimo Bublè con
HOME.
Insomma, questo disco, a mio parere, è molto bello e, per un cantante esordiente, è un grandissimo passo avanti nel mondo
della musica.
Tracce:
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Un Istante Perfetto (Dino Doni-Enrico Nadai)
Nuvole e Lenzuola (Negramaro)
Let It Be (Beatles)
Meraviglioso (Negramaro)
Heroes (David Bowie)
Home (Michael Bublè)
Links: http://it-it.facebook.com/EnricoNadaiOfficialFanPageFB
MATTEO MALQUORI
“IL GIOCO ANALOGO”
di Rho Mauro
Il cantautore toscano Matteo Malquori approda sulle pagine de IL TONNUTO con questo suo primo disco intitolato IL GIOCO
ANALOGICO.
Come scrive nella presentazione del disco, la storia che si annida dietro le dieci tracce del disco parte da un disegno
sull’asfalto, di quelli che si faceva da piccoli. Un disegno con dieci caselle dove poi lanciare sassolini e rincorrerli su una sola
gamba fino ad arrivare sino alla casella più lontana, quella più ambita: la casella vincente, la numero 10.
Da queste dieci caselle, qualche decina di anni dopo Matteo Malquori tira fuori dieci storie, dieci personaggi partendo dal
bambino che ancora ha voglia di sognare della traccia che apre il disco intitolata UNA VOLTA DA PICCOLO per arrivare in
chiusura alla traccia numero dieci SUL BALCONE quando una scelta può essere senza ritorno.
In mezzo tante altre storie e buone suggestioni.
Personalmente collocherei Malquori proprio tra il suo maestro e principale ispiratore, Tom Waits e un grande cantautore come
Paolo Conte. Svariando tra canzone d’autore nel suo stato più puro e atmosfere variabili dal jazz al blues al folk Malquori ha
tutte le carte in regola per arrivare lontano.
Con Malquori alla voce e chitarre sono della parita anche: Marco Renieri al basso e contrabbasso, Fabio Salomoni alle tastiere
e Lorenzo Dei alla batteria.
Dopo l’ottimo biglietto da visita dell’iniziale UNA VOLTA DA PICCOLO, la traccia 2 si apre in piena atmosfera da piano bar e il
BLOODY MARY BLUES è proprio un “fradicio blues”, bello, ben suonato, fiero.
MONEDITA è la storia di chi vede cambiare la propria condizione e da un giorno all’altro si trova sulla strada un cantato
sincopato rende bene l’idea che Malquori ci vuole trasmettere.
ALCOOL E CARTONI riparte da MONEDITA ma questa volta l’epilogo è tragico, come la fine di tanti sfortunati che passano un
attimo di celebrità nei telegiornali nell’occasione della loro dipartita, tra alcool e cartoni. La voce di Malquori è qui sincopata al
massimo e pare uno strumento inarrivabile ai più. Canzoni sociali.
VAI VIA è una più tranquilla storia d’amore… senza lieto fine.
IL PROFUMO parte con una bell’armonica a fare da intro ad una “scomoda” storia che l’autore definisce “un amore di cui
vergognarsi”.
CHANEL parte con sferragliate di chitarra ben assestate in una canzone che racconta del post-sbornia e bagordi vari.
La quieta ballata MERCANTE D’ILLUSIONI e la più “tenebrosa” OH LORD cin conducono alla conclusiva SUL BALCONE che
chiude il cerchio con l’iniziale ricordo dell’infanzia in un crescendo angoscioso di “mi butto / non mi butto” che parrebbe poter
chiudere per sempre il gioco della vita.
In conclusione possiamo affermare che questi dieci affreschi di vita che ci propone Matteo Malquori sono senza dubbio dieci
ritratti d’autore. E se dieci è il numero ricorrente in questo album è forse perché l’arte sopraffina di questo cantautore è molto
vicina alla perfezione che collochiamo nell’ultima casella del gioco.
www.matteomalquori.it
CONSIGLI
PER GLI ACQUISTI “ESTIVI”
di Rho Mauro
JAMES MADDOCK: SUNRISE ON AVENUE C
L’inglese James Maddock è il nuovo “fenomeno” americano.
Approdato in Italia per un breve tour nel mese di maggio (è stato con Andrea Parodi sullo storico palco canturino dell1:35
CIRCA) ha conquistato tutti, dagli addetti ai lavori agli appassionati di buona musica.
Questo suo SUNRISE ON AVENUE C è un disco del 2009 ma è talmente bello e vibrante che deve assolutamente essere
riscoperto. Ci troverete tutta una serie di canzoni che possono essere già considerate dei classici. Un culto, quello di Maddock,
in decisa ascesa. E’ appena uscita in commercio anche la sua seconda opera WAKE UP AND DREAM …
WARREN HAYNES: MAN IN MOTION
Warren Haynes, da anni, è tra i chitarristi rock-blues più validi. Sempre attivo con i suoi GOV’T MULE e con i mitici ALLMAN
BROTHERS Warren ha trovato il tempo per mettere insieme il suo terzo album solista.
MAN IN MOTION è un disco straordinario. Ma è anche un disco completamente diverso da quanto Haynes aveva fatto sinora. In
questo lavoro si celebrano il soul e il rhytm & blues di una volta.
Un disco che suona molto anni settanta e che riporta alla mente le colonne sonore dei mitici telefilm made in USA di quegli
anni d’oro.
Tra una canzone e l’altra aspettatevi di vedervi passare davanti Starsky & Hutch o Huggy Bear … o … insomma, giù di lì!!!
In arrivo, nel numero di
settembre:
ALLIGATOR NAIL
“GERIZON”
IL MIGLIOR DISCO DI “NEW ORLEANS MUSIC” … MADE IN ITALY
www.iltonnuto.it
www.myspace.com/iltonnuto
www.myspace.com/latonnuta
www.myspace.com/faz70
www.myspace.com/fabioantonelli
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Il TONNUTO è ciclostilato in proprio ed ha un contenuto meramente informativo senza alcun scopo di lucro e privo di ogni e
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esclusivamente creazioni intellettuali dei singoli autori firmatari i quali ne confermano l’unicità ed autenticità.
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LA REDAZIONE
QUESTO NUMERO E’ STATO CHIUSO IL 18/07/2011
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