Fisica Moderna per Matematica (Meccanica Quantistica Elementare) Udine, A.A. 2000/2001 n Introduzione alla meccanica quantistica e alla relatività ristretta n Orario: n Lunedì 11-12:30 oppure Giovedi ’ 9-10:30 n Martedì 14-15:30 Aula 49 n Mercoledì 11-12:30 Aula 49 n Web page: http://www.fisica.uniud.it/~deangeli/fismod/syllabusmod.html n Docente: Alessandro De Angelis ([email protected]) Contributi da Tiziano Lenisa, Luca Marinatto, Gianluigi Michelutti 2 Per chi e’ questo corso ? n Se quando pensate a un atomo vi immaginate qualcosa di questo tipo siete venute nell’aula giusta ! 3 LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA 4 La crisi della fisica classica n Un secolo fa evidenze sperimentali contraddissero le teorie classiche (la meccanica newtoniana e l’elettromagnetismo “à la Maxwell”). n Si rese quindi necessaria una riformulazione della fisica; tale riformulazione e’ una delle avventure piu’ avvincenti della storia del pensiero umano. n Se la fisica classica e’ contraddetta dagli esperimenti, perche’ continuiam o a studiarla e a utilizzarla? Perche’ le violazioni della fisica classica divengono apprezzabili a scale di distanze molto piccole (confrontabili con le dimensioni di un atomo, ~10 -10 m ) o a velocita’ molto grandi (confrontabili con la velocita’ della luce, c ~ 3 10 8 m/s). Per le velocita’ e le distanze in gioco nella nostra vita quotidiana la meccanica classica fa un buon lavoro… n In queste prime 2 lezioni esamineremo le cause della caduta della fisica classica a scale molto piccole e le prime ipotesi. NB: queste lezioni contengono numerosi falsi storici !!! 5 Alcuni ingredienti della fisica classica n Viviamo in un mondo tridimensionale, nel quale il movimento e’ scandito dal tempo. Gli intervalli spaziali e temporali sono invarianti rispetto al sistema di riferimento in cui vengono misurati. n L’universo e’ omogeneo e isotropo; il tempo e’ omogeneo. n I sistemi fisici elementari vengono descritti attraverso il formalismo delle particelle o delle onde. n Le variabili che descrivono i sistemi sono continue. 6 Verso la meccanica quantistica Alcuni fenomeni sono difficili da inquadrare nella fisica classica… n Gli atomi n possono essere stabili n emettono luce solo in determinate lunghezze d’onda n La radiazione di un corpo si comporta in modo diverso da quanto predetto dall’elettromagnetismo classico n La luce ha, a volte, proprieta’ difficili da spiegare se considerata come un’onda n Le particelle hanno, a volte, proprieta’ difficili da spiegare nel modello corpuscolare 7 L’atomo n All’inizio del 900 era noto che l’atomo era costituito da un nucleo pesante di carica positiva e da elettroni negativi “leggeri”: fu naturale quindi pensare che gli elettroni “orbitassero” attorno al nucleo. n Conseguenze secondo la fisica classica: n Qualunque orbita ellittica dovrebbe essere consentita n Gli elettroni, essendo soggetti a un moto accelerato, dovrebbero irraggiare e cadere nel nucleo 8 Spettri di emissione n Perche’ gli atomi di un elemento possono emettere luce con spettro di energia discreto ? Per l'idrogeno 1 1 1 = RH 2 − 2 λ n m m < n interi n Ci dev’essere sotto qualcosa... 9 Quale di queste lampade emette radiazione elettromagnetica ? 1) A 2) B 3) A e B 4) Nessuna delle due 10 La radiazione di corpo nero n Ogni oggetto a qualunque temperatura T > 0 irradia in forma di radiazione elettromagnetica; allo stesso modo assorbe parte della radiazione incidente Legge di Stefan-Boltzmann: n I = σT 4 −8 W σ : 5.7 × 10 m2 K 4 Corpo nero: l’assorbitore perfetto “Black” body Hole in Cavity n Interpretazione classica: gli atomi che costituiscono l’oggetto vibrano; piu’ l’oggetto e’ caldo e piu’ la vibrazione e’ veloce e quindi la frequenza e’ alta 11 n Corpo nero: fatti sperimentali e calcolo classico Legge di Wien: lo spettro di emissione di un corpo nero ha un picco a λmax 2.9 µ m = T /1000 K Esempio: il sole, approssimato da un assorbitore perfetto, ha T ~ 6000 K Calcolo classico (Raileigh-Jeans): se il corpo nero e’ un insieme di oscillatori che possono assumere qualunque frequenza, e che in transizioni di livello emettono/assorbono quanti di energia: dI k BT dI dI d λ = 8π 4 ⇒ = ∝ E2 dλ λ dE d λ dE Non ha un massimo; tutto dovrebbe emettere nel blu e oltre, e una catastrofe ultravioletta dovrebbe succhiar via tutta l’energia λ max dI/dλ n Classical Theory Data λ 12 L’ipotesi di Planck n Calcolo classico: se il corpo nero e’ un insieme di oscillatori che possono assumere qualunque frequenza: dI k BT = 8π 4 dλ λ Planck: Il calcolo classico e’ accurato nel limite di grandi lunghezze d’onda. Per eliminare la divergenza ultravioletta, suppone che la radiazione possa avere solo frequenze che soddisfano alla λ max Classical Theory E=hf Ottiene dI hc = 8π 5 hc / λ k T B dλ λ (e − 1) che fitta i dati sperimentali per h ~ 6.6 10-34 Js dI/dλ n Planck & data λ 13 Interpretazione dell’ipotesi di Planck n Planck: Il calcolo classico e’ accurato nel limite di grandi lunghezze d’onda, ed e’ il limite per h -> 0 dI hc hc k BT = 8π 5 hc / λ k T → 8 = 8 π π h →0 5 4 B hc / λ k T λ dλ λ ( − 1) o λ →∞ λ (e B ) n Gli oscillatori elementari possono assumere solo energie quantizzate che soddisfano alla relazione E=nhf, dove h e’ una costante universale n n n n e’ chiamato numero quantico Le transizioni di livello vengono accompagnate dall’emissione/assorbimento di quanti di radiazione (fotoni) La fisica quantistica coincide con la fisica classica nel limite h -> 0 E n 4hf 4 3hf 3 2hf 2 hf 1 14 L’effetto fotoelettrico n Nella situazione in figura, si osservo’ che anche in assenza di ddp si misurava corrente quando il catodo metallico era illuminato. luce: intensita’ I frequenza f i i V Buio: i=0 @ V=0 n V Luce: i ≠ 0 anche quando V=0 Ipotesi: la luce fa emettere elettroni al catodo 15 L’effetto fotoelettrico e la fisica classica n Come puo’ la luce incidente far emettere elettroni al catodo nella fisica classica? Presumibilmente il campo elettrico associato ad essa accelera gli elettroni vincendo la forza che li lega al nucleo. n Osservazioni sperimentali: n n ✔ L’emissione e’ istantanea, e il tempo di risposta ✖non L’emissione e’ proporzionale all’intensita’ dipende dall’intensita’ n Se la frequenza viene mantenuta costante e V e’ diretto in modo tale da opporsi al flusso, la corrente diviene 0 per un certo valore del potenziale V = -Vs. Vs (4-5 V) non dipende da I n n ✖ Quindi gli elettroni lasciano la superficie con una distribuzione di energie cinetiche che ha un massimo a eVs eVs Vs dipende dalla frequenza della luce incidente: ✖ eVs = Kmax = hf - E0 fc Pendenza = h f 16 La spiegazione di Einstein n Se la frequenza viene mantenuta costante e V e’ diretto in modo tale da opporsi al flusso, la corrente diviene 0 per un certo valore del potenziale V = -Vs. Vs non dipende da I n n n Quindi gli elettroni lasciano la superficie con una distribuzione di energie cinetiche che ha un massimo a eVs Vs dipende dalla f della luce incidente: eVs = Kmax = hf - E0 1905: il giovane Einstein propone una spiegazione (e’ l’inizio della MQ) per la quale viene insignito del premio Nobel n L’energia e’ trasportata da piccoli “pacchetti” chiamati fotoni n Se la radiazione ha lunghezza d’onda λ = c/f l’energia di ogni fotone e’ h E = hf = 2π f ≡ h ω 2π n La radiazione di frequenza f ha grande intensita’ se composta da molti fotoni e piccola intensita’ se composta da pochi fotoni Questa spiegazione indica una natura corpuscolare (singole particelle) della radiazione 17 L’effetto Compton n Le onde elettromagnetiche trasportano energia e momento uE = ε 0 E 2 / 2 u B = B 2 / 2 µ0 ε 0 µ0 =1/ c 2 → u = u E + uB = ε 0 E 2 p u Maxwell: pressione di radiazione = V c Effetto Compton: nella collisione della luce con un elettrone in quiete, la luce diffusa cambia la sua lunghezza d’onda (e la nuova λ dipende dall’angolo di scattering) θ = 90º θ = 0º Intensita’ n n λ0 θ = 45º λ0 λ′ λ0 λ′ θ = 135º λ0 λ′ Non esiste spiegazione classica... 18 n L’effetto Compton: spiegazione quantistica (relativistica) Ancora una volta trattare la luce come un insieme di particelle (fotoni) tali che E=hf in collisione elastica contro gli elettroni spiega il fenomeno ! n n Dimostrazione: aspettate la settimana sulla relativita’ speciale... La dimostrazione assume solo che il fotone e l’elettrone siano particelle puntiformi, e che il momento e l’energia siano conservate nell’urto 19 Riepilogo n A cavallo del ‘900 si pensava di avere una teoria completa della fisica (meccanica corpuscolare per le particelle e la meccanica ondulatoria per la radiazione) n Radiazione di corpo nero n E’ plausibile che l’energia di determinati sistemi sia quantizzata (fatto inspiegabile per la fisica classica) n n Ruolo della costante di Planck, h ~ 6.6 10-34 Js La radiazione elettromagnetica manifesta proprieta’ corpuscolari: in determinate condizioni la luce va considerata come un insieme di fotoni ciascuno con energia n Effetto fotoelettrico n Effetto Compton E = hf ≡ hω