MOSTRA 5x5 CINQUEPERCINQUE
MUSEO DELLA PERMANENTE - MILANO 2000
Guardando il lavoro di Giovanna Canegallo.
di Arnaldo Pomodoro
Come stare di fronte alle “tele”e alle “sculture parietali” del nuovo periodo di ricerca di Giovanna Canegallo?
Perché, mentre si sta fuori, si è immessi in un mondo “altro”, forse Vegetale, interiore, imprevedibile. Magari ho io
stesso la responsabilità di averla avviata a Vedere “dentro”le materie.
Certo,qui si tratta di una materia (che apparentemente è informale). I maestri matrici sono uno diverso dall’altro, e
perciò anche Canegallo è diversa: ha scelto il bosco,e ci si è sprofondata, con tecniche inventate da lei (e con l’uso
del lattice). Ce ne dà dunque la profondità e insieme l’essenza.
E ancora,Giovanna Canegallo mi ricorda Julia Hill,che è salita in cima alla pianta, ha costruito il suo nido senza mai
scendere, diventando il mito degli ecologisti,perché ha salvato il parco di sequoie in California.
Giovanna vive e lavora in un luogo dove accumula frammenti della sua esperienza: fossili, cortecce raccolte nel suo
peregrinare, ferri arrugginiti, ecc. Un gioco sperimentale, in un bisogno di raccontarsi, di manifestarsi, di esternare ciò
che si prova, nella contrarietà verso le operazioni che distruggono la natura, la realtà o i sogni.
Ognuno di noi sogna un proprio habitat, specialmente ad occhi chiusi quando pensa e tende l’orecchio.
Giovanna sente il fruscio delle foglie, probabilmente.
La ricerca sui materiali mi sembra originalissima; l’uso del materiale organico del lattice dà a Giovanna la possibilità di
prendere l’impronta degli alberi, quella esterna e quella interna con le sue trame, stratificazioni, nodi. Il lattice assorbe
il colore e anche i frammenti della corteccia.
Ci si trova di fronte a una singolarissima invenzione che è come una “sindone” relativa all’albero, al corpo di
esso,all’interiorità che noi non conosciamo, fino a qui e perciò ci presenta qualche cosa di “invisibile”, come voleva
Klee, al contrario delle tendenze recenti dove ritorna una riproduzione del mondo esterno.