19 ottobre 2010 (f.f.) la digitale lutea è una pianta ben presente sulle

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19 ottobre 2010
(f.f.) la digitale lutea è una pianta ben presente sulle montagne apuane, essa ha fiori gialli raccolti
in infiorescenze. È pianta medicinale che va usata con attenzione poiché può diventare tossica e
mortale se usata in maniera sbagliata.
IL GENERE DIGITALIS
Famiglia Scrophulariaceae
Digitalis L. fu classificato da Linneo nel 1753.
Il nome generico digitalis deriva dal latino dĭgĭtālis (= delle dimensioni di un dito, ditale) in
riferimento alla forma dei fiori simili a piccolo ditali.
Il genere Digitalis comprende una ventina di specie erbacee perenni o biennali europee, asiatiche e
nord-africane. Esse hanno foglie semplici e alterne e sono ricche di infiorescenze terminali con fiori
pendenti rivolti da un solo lato. Sono spontanee nelle zone montane o submontane e sono
facilmente coltivabili.
Le piante di questo genere sono conosciute sin dall’antichità per le proprietà cardiotoniche anche se
risultano estremamente tossiche se usate in modo errato. La droga è contenuta nei semi e nelle
foglie.
Di particolare rilievo è la Digitalis purpurea presente in Italia solo in Sardegna, mentre altrove
viene coltivata, essa ha fiori di color porpora con all’interno macchie più scure.
DIGITALIS LUTEA
Digitalis lutea L. subsp. Lutea
Classificata da Linneo nel 1753.
Conosciuta
parviflora
anche
come:
Digitalis
Conosciuta volgarmente come: digitale
gialla piccola, erba aralda
Il nome specifico lutea deriva dal latino
lūtĕus, um, a (= giallo) in riferimento al
colore dei fiori.
La pianta contiene sostanze che rallentano
il battito cardiaco, aumentano la pressione
sanguigna, stimolano la diuresi e sono utili,
in particolare, nelle alterazioni del ritmo
cardiaco.
I principi attivi sono presenti i particolare
nelle foglie del secondo anno di vita.
Figura 1. Digitalis lutea, i fiori
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Esiste una subspecie Digitalis lutea L. subsp. australis (Ten.) Arcang. presente dalla Liguria alla
Calabria e in Corsica di dimensioni un po’ inferiori alla precedente e con differenze apprezzabili
solo con una certa attenzione.
Così riporta il botanico apuano Pietro Pellegrini1:
1080. – Digitalis lutea – L. [Digitalis lutea L. subsp. lutea]
= Digitalis parviflora - All.
(luoghi in cui è stata osservata:) Nelle selve a Montignoso, al Canal Magro, sopra la Rocca lungo la
mulattiera dei Tecchioni, nelle selve alle Grazie, a Ischignano, a Po e in tutta la valle di Antona e
del Frigido. Nei boschi fra Gragnana e Bergiola Foscalina, nel M. Brugiana, fra Carrara e M.
Bastione. Nelle selve di Fosdinovo e di Tendola, fra Fivizzano e Sasslabo, a Casola, a Comano, in
tutta la valle del Lucido e del Bagnone, nei monti di Aulla, di Tresana e di Mulazzo, a Zeri, in tutto
il territorio di Pontremoli. Indicata al M. Orsaio (Parl.) e nelle Alpi Apuane alla Tambura (Bert).
Volg. Erba aralda. Fiorisce in giugno e luglio. Pianta erbacea perenne.
LA PIANTA
Classificazione:
Superdivisione:
Spermatophyta; Divisione: Magnoliophyta
(Angiospermae); Classe: Magnoliopsida;
Sottoclasse:
Asteridae;
Ordine:
Scrophulariales;
Famiglia:
Scrophulariaceae; Genere Digitalis; Specie:
Digitalis lutea
Forma biologica: Emicriptofita scaposa
(simbolo: H scap). Emicriptofita (simbolo
H): pianta erbacea biennale o perenne con
gemme svernanti a livello del suolo che
sono protette dalla lettiera o dalla neve.
Scaposa (simbolo Scap): pianta dotata di
asse fiorale eretto e spesso senza foglie.
Descrizione: pianta erbacea perenne alta
fino a 1 metro. Dal suo rizoma orizzontale
parte lo scapo fiorale eretto e non
ramificato. Le foglie basali sono ovatolanceolate, dentate e picciolate e lunghe
circa 15 cm, invece quelle cauline sono
Figura 2: Digitalis lutea
sessili e diminuiscono progressivamente di
lunghezza. I fiori sono terminali e raggruppati in lunghi racemi e sono posti tutti dallo stesso lato,
hanno forma campanulata, sono rivolti verso il basso e hanno colore bianco-giallastro o giallo
verdastro. Il tubo corollino presenta piccole macchie che richiamano gli insetti impollinatori. Il
frutto è una capsula.
1
Pietro Pellegrini “Flora della Provincia di Apuania ossia Rassegna delle piante fanerogame indigene, inselvatichite,
avventizie esotiche e di quelle largamente coltivate nel territorio di Apuania e delle crittogame vascolari e cellulari,
con la indicazione dei luoghi di raccolta”, Stab. Tip. Ditta E. Medici, Massa, 1942. Il testo è stato ristampato in copia
anastatica nel maggio 2009 dalla Società Editrice Apuana di Carrara per conto della Fondazione Cassa di Risparmio di
Carrara. Pag.220.
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Antesi: giugno-luglio
Tipo corologico: presente nell’Europa occidentale dalla Scandinavia alla penisola Iberica. In Italia
è diffusa sulle Alpi, sull’Appennino settentrionale e sulle Alpi Apuane.
Habitat: vegeta in boschi radi e umidi, in pascoli e radure, a mezz’ombra da 800 metri fino a 1500.
Conservazione: la specie (o meglio la sottospecie) è non compresa nella LRT (Lista Rossa
Toscana) delle specie vegetali protette. Comunque l’elenco contiene la Digitalis feruginea L., la
Digitalis purpurea L. e la Digitalis lutea L. subsp. australis (Ten.) Arcang.
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