ORDINE DEI DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI DELLA PROVINCIA DI CROTONE Via A. Capitini n. 23, 88900 CROTONE Tel e Fax 0962965164 E-mail: [email protected] COMUNICATO STAMPA La disponibilità di un buon numero di aree verdi in una città consente ai suoi abitanti di godere dei benefici effetti che la presenza delle piante determina. Oggigiorno la presenza del verde ha assunto molto rilievo, tanto da essere considerato un elemento di grande importanza ai fini del miglioramento della qualità della vita nelle città la cui auspicabile diffusione è indicata anche in Agenda 21 e nella Carta delle Città Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile (nota anche come Carta di Aalborg). Spesso la gestione del verde esistente e la realizzazione di nuove aree, non passa attraverso uno strumento che dovrebbe sempre accompagnare il piano urbanistico comunale (oggi piano strutturale comunale) ossia il piano del verde urbano. Sarà per questo ed altri motivi che lungo le strade della città di Crotone e di altri centri della provincia, si assiste alla ricorrente e diffusa attuazione di interventi che nulla hanno a che vedere con una corretta e razionale manutenzione del verde e del patrimonio arboreo in particolare. Fra i tanti che possono frequentemente riscontrarsi, sicuramente risalta agli occhi di tutti, anche dei non addetti ai lavori, quello della capitozzatura, che secondo la INTERNATIONAL SOCIETY OF ARBORICULTURE – SEZIONE ITALIANA - è probabilmente la più pericolosa pratica conosciuta. Malgrado oltre un quarto di secolo di letteratura e seminari ne abbiano spiegato gli effetti pericolosi, la capitozzatura rimane una pratica comune. Il termine capitozzatura si riferisce al taglio della cima di un fusto arboreo e dei suoi rami principali, taglio che riduce il tutto a dei monconi. Altri termini per la capitozzatura sono: “cimare” e “decapitare”. Perché si capitozza un albero? La ragione più comunemente data è perché bisogna ridurne le dimensioni in quanto è opinione diffusa che raggiungendo certe dimensioni un albero diventa pericoloso. In ogni caso, la capitozzatura non è un metodo praticabile di contenimento e non garantisce assolutamente la riduzione del pericolo. Anzi nel lungo periodo un albero capitozzato aumenta la propria pericolosità. Trattasi quindi di potature severe che compromettono molto la vitalità e la fisiologia delle piante. La capitozzatura è pertanto una pratica altamente negativa per i seguenti motivi: si eliminano drasticamente le cime e la maggior parte delle foglie attraverso le quali le piante si nutrono o, in altre parole, ricavano energia. induce l’albero a produrre nuove cime in breve tempo sottoponendo le piante a stress nutrizionale; crea l’affetto contrario per il quale questa pratica viene fatta (riduzione della chioma). Gli alberi cercano di ricreare velocemente la chioma e la nuova vegetazione cresce molto rapidamente ed in poco tempo si raggiungono le dimensioni pari a quelle di prima dell’intervento. Se la pianta non possiede l’energia di riserva necessaria per creare una nuova chioma sarà seriamente danneggiata e rischierà di morire. da una pianta di solito robusta, stabile e sicura se ne ottiene una indebolita e pericolosa. Questo perché i nuovi rami, spinti da una crescita troppo veloce, si sviluppano spesso più deboli e soggetti a rottura. Inoltre l’alto numero di nuovi polloni va ad appesantire la pianta esponendola di più al vento e alla neve, che possono renderla maggiormente instabile; i tagli provocano grandi ferite alle piante che difficilmente vengono rimarginate. I tessuti tagliati vengono esposti agli attacchi di insetti, di funghi patogeni e alle intemperie (eccessiva esposizione alle irradiazioni solari). Alcuni insetti sono attratti dai segnali chimici degli alberi danneggiati (ad esempio la Phoracantha semipunctata, Cerambicide Foracantino fortemente dannoso per le piante di Eucalipto, è particolarmente attratto dalle piante temporaneamente deperienti per cause abiotiche e biotiche). la capitozzatura, contrariamente a quanto si pensa, è tutt’altro che economica. Il costo che potrebbe rivelarsi davvero alto è quello relativo alla sicurezza perché eventuali risarcimenti per danni causati dalle piante a persone e cose possono essere veramente elevati. un albero, così trattato, privo di foglie e chioma, con soli e orrendi monconi, risulta innaturale e sfigurato e perde la sua forma e bellezza naturale, tanto che non riuscirà più a riacquisire la sua forma naturale. Fortunatamente esistono valide alternative alla capitozzatura: prima fra tutte la corretta scelta delle piante da mettere a dimora in un determinato contesto che tenga conto della naturale evoluzione della pianta nel corso del tempo (altezza e volume della chioma) e lo spazio a disposizione; un albero di grandi dimensioni può raggiungere i 30 metri d’altezza, con una chioma in proporzione e non si può considerare la potatura come una soluzione al suo sviluppo. Ad una scelta errata dell’albero al momento dell’impianto seguono anni di potature, cure, eliminazioni; il tutto con grande dispendio di tempo e denaro e con un risultato negativo, perché la pianta si ammalerà sempre di più e avrà anche un aspetto estetico sgradevole. Alla luce di quanto sopra riportato, appare chiaro che capitozzare gli alberi è una delle pratiche più irrazionali e crudeli che possano attuarsi, la cui diffusa applicazione è da attribuire alle scarse o nulle conoscenze tecniche da parte di chi decide di adottarla. Detto in altri termini, quello che attualmente è molto carente, se non del tutto assente, è la presenza di appositi uffici che si occupino della gestione del verde pubblico e di personale con specifiche competenze professionali. Il Settore Verde, Parchi, Giardini e Verde Urbano del Comune di Padova, giusto per fare un esempio, annovera fra i propri uffici: l’Ufficio l’Ufficio l’Ufficio l’Ufficio gestione verde pubblico; parchi pubblici; arredo urbano e verde storico; alberature. Il responsabile del suddetto settore è un dottore forestale. La capitozzatura trova purtroppo applicazione anche al di fuori dei contesti urbani. Infatti, per ragioni di sicurezza, le piante che costituiscono le alberate stradali sono frequentemente sottoposte a capitozzatura. L’applicazione di siffatto intervento nell’ambito forestale, attualmente non trova più applicazione, poiché la gestione dei boschi cedui mediante il taglio a capitozza non è più praticata. Solo l’incompetenza e, a volte, la stolta presunzione, possono far ritenere che l’applicazione di siffatto intervento sia l’unico possibile anche per la soluzione di casi particolari. In definitiva, per il futuro, è quindi auspicabile che pratiche irrazionali e dannose come la capitozzatura vengano completamente abbandonate e che nella gestione delle preziose e indispensabili aree verdi vengano reclutate solo professionalità altamente qualificate, visto e considerato che finalmente si è arrivati a comprendere come il verde, in tutte le sue forme, possa essere il principale fattore di riequilibrio dell’ecosistema urbano, non solo sotto il profilo estetico-paesaggistico, ma anche ecologico, igienico-sanitario e psicologico. I dottori agronomi e dottori forestali della provincia di Crotone, consci di disporre delle necessarie conoscenze tecnico-scientifiche che possono garantire l’attuazione di corrette e razionali pratiche gestionali del verde, come già più volte manifestato in passato, sono disponibili a collaborare con chiunque intenda avvalersi di professionisti esperti e in grado di proporre soluzioni basate su principi scientifici e tecniche consolidate, in modo da far sì che la gestione del verde urbano e più in generale degli ecosistemi forestali veda impegnati i professionisti operanti sul territorio in un ambito di loro stretta competenza. Crotone li 23/04/2012 Il Consiglio dell’Ordine dei dottori Agronomi e dottori Forestali della Provincia di Crotone