ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE DELLE CRITICI

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ATTIVITÀ DI SALA OPERATIVA DI CENTRO FUNZIONALE
REGIONALE (CFR)
ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE DELLE CRITICITA'
IDROGEOLOGICHE-IDRAULICHE PER IL CENTRO
FUNZIONALE REGIONALE (CFR)
19 novembre 2014
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La previsione di realizzazione dei Centri Funzionali
DPCM 15 dicembre 1998: approvazione del programma nazionale di
potenziamento delle reti di Monitoraggio Meteo-idro-pluviometrico, e del
relativo piano finanziario (in attuazione "Decreto Sarno“ - art. 2, comma
7, D.L. 11 giugno 1998, n. 180)
Viene prevista la realizzazione di un congruo numero di Centri
Funzionali in cui espletare su scala regionale o sovra-regionale attività
di sorveglianza meteoidrologica e di supporto tecnico alle competenti
strutture della protezione civile finalizzate alla emissione degli allarmi in
favore delle popolazioni esposte a rischio
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Decreto Bassanini e riforma del Titolo V:
il decentramento
D. Lgs 112/98 (Bassanini):
rideterminazione dell'assetto della protezione civile
trasferimento importanti competenze alle autonomie locali
profonda ristrutturazione anche per le residue competenze
statali
DPCM 24/07/2002: "Trasferimento alle Regioni degli Uffici
periferici del Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionali Servizio Idrografico e Mareografico”
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Il progetto dei Centri Funzionali (2001)
Il progetto dei Centri Funzionali viene accolto con grande
soddisfazione delle Regioni:
...“per la prima volta nel Paese è riconoscibile un disegno
complessivo volto all’azione di coordinamento funzionale inteso
come razionalizzazione ed organizzazione delle strutture operative
di gestione delle reti di scambio informativo, finalizzato alla
predisposizione dei supporti alla decisione richiesti dai responsabili
della diramazione degli allarmi idrometeorologici ai fini di
protezione civile”
civile
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Il progetto definitivo dei Centri Funzionali (2003)
Il progetto si propone di
realizzare una rete di
centri operativi di
supporto alla decisione
per l'emissione delle
allerta per rischio
idrogeologico
(inondazioni, frane,
valanghe, mareggiate,
etc.), con l'obiettivo, in
prospettiva, di estendere
le competenze al rischio
ambientale in genere
(qualità dell’acqua,
dell’aria, incendi
boschivi, etc.)
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Direttiva PCM 27 febbraio 2004
“Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di
allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed
idraulico ai fini di protezione civile”
SISTEMA DI ALLERTAMENTO NAZIONALE DI PROTEZIONE CIVILE DISTRIBUITO
Rete dei Centri Funzionali:
- Centro funzionale centrale
(Dipartimento Protezione Civile)
- Centri funzionali decentrati
(Regioni e Province autonome)
Ogni Centro Funzionale svolge attività di
previsione, monitoraggio e sorveglianza
in tempo reale dei fenomeni meteorologici
con la conseguente valutazione degli
effetti previsti su persone e cose in un
determinato territorio
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STRUTTURA della Dir.PCM 27 febbraio
2004
1) Finalità e compiti generali.
2) Zone d’allerta, soglie, livelli di criticità e livelli d’ allerta.
allerta.
3) Compiti, funzioni ed organizzazione della rete dei Centri Funzionali
Funzionali per le finalità à di
protezione civile e dei Centri di Competenza.
- Disposizioni operative
4) Previsioni meteorologiche, Avvisi e Bollettini.
- Gli Avvisi meteo nazionali e regionali
- Gli Avvisi di criticità nazionali e regionali
5) Misure di previsione e prevenzione non strutturale finalizzate alla
alla riduzione del rischio
idrogeologico ed idraulico elevato e molto elevato ai sensi del decretodecreto-legge 11 giugno
1998, n. 180, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto
agosto 1998, n. 267, ed al
governo delle piene.
- I livelli di criticità
- Scenari d’evento e di criticità idrogeologiche
- Il presidio territoriale idrogeologico
- Scenari d’evento e di criticità idraulica
- Governo delle piene
- Il presidio territoriale idraulico
- Ulteriori procedure operative e linee guida per i presidi territoriali
territoriali
- La regolazione dei deflussi
- Piano di laminazione
- L’Unità di comando e controllo
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Dir.PCM 27 febbraio 2004
• Compito della rete dei Centri Funzionali è quello di far confluire,
concentrare ed integrare tra loro:
• i dati qualitativi e quantitativi rilevati dalle reti meteoidropluviometriche, dalla rete radarmeteorologica nazionale, dalle
diverse piattaforme satellitari disponibili per l’osservazione della
terra;
• i dati territoriali idrologici, geologici, geomorfologici e quelli
derivanti dai sistemi di monitoraggio delle frane;
• le modellazioni meteorologiche, idrologiche, idrogeologiche ed
idrauliche
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Dir.PCM 27 febbraio 2004
• La finalità del compito dei CF è di fornire un servizio continuativo per
tutti i giorni dell’anno e, se del caso, su tutto l’arco delle 24 ore
giornaliere che sia di supporto alle decisioni delle autorità competenti
per le allerte e per la gestione dell’emergenza, nonché assolva alle
necessità operative dei sistemi di protezione civile.
• La rete dei Centri Funzionali opera secondo criteri, metodi, standard e
procedure comuni ed è componente del Servizio nazionale della
protezione civile.
• Il servizio svolto dalla rete dei Centri Funzionali nel tempo reale
assume in sé, sia la fase di previsione che la fase di monitoraggio e
sorveglianza.
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Fase di previsione (Dir. PCM 27/02/2004)
La fase di previsione e' articolata in tre funzioni:
1) La prima è relativa alla assimilazione dei dati osservati e/o
all'elaborazione della previsione circa la natura e l'intensità
degli eventi meteorologici attesi.
2) La seconda è relativa alla previsione degli effetti che il
manifestarsi di tali eventi dovrebbe determinare sul
dominio territoriale attribuito a ciascun Centro Funzionale.
3) La terza è relativa alla valutazione del livello di criticità
complessivamente atteso nelle zone d'allerta, ottenuto
anche confrontando le previsioni elaborate con i valori delle
soglie adottate.
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Fase di monitoraggio e sorveglianza (Dir. PCM 27/02/2004)
Tale fase è articolata in quattro funzioni:
1) la prima è relativa alla composizione e rappresentazione di dati
meteo-climatici rilevati sia da piattaforme satellitari,… che da
stazioni strumentali e reti a terra;
2) la seconda è relativa alla composizione e rappresentazione di dati
idropluviometrici;
3) la terza è relativa alla previsione a brevissimo termine sia
dell'evoluzione dell'evento che dei relativi effetti attraverso il now
casting meteorologico… e quindi di modelli idrologici-idrauliciidrogeologici….inizializzati
dalle misure pluvioidrometriche raccolte
idrogeologici
in tempo reale;
4) la quarta è relativa alla verifica del livello di criticità in essere e
previsto,
previsto attraverso il confronto delle misure rilevate con le soglie
adottate e/o con eventuali notizie fornite da osservatori locali
debitamente istruiti.
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Il quadro normativo regionale
D.G.R.T. n. 1003 del 10.09.2001
D.G.R.T. n. 1208 del 05.11.2001
D.G.R.T. n. 368 del 15.04.2002
Nota DPC/PRE/15771 - Dipartimento della Protezione Civile del 21/03/2005
Dichiarazione dello stato di attività del Centro Funzionale della Regione Toscana
e riconoscimento della possibilità di autonoma emissione di Avvisi Regionali
D.G.R.T. n. 637 del 13/06/2005: Attivazione del Centro Funzionale Regionale e
approvazione delle disposizioni e delle procedure operative per la prima
attuazione della Direttiva PCM del 27 febbraio 2004
1 settembre 2005
D.G.R.T. n. 611/2006
D.G.R.T. n. 536/2013
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La struttura del CFR (DGRT n. 536/2013)
ART. 2 – Il CFR è composto dai seguenti Servizi Funzionali:
Strutture operative
Servizio Funzionale
idrologico-idraulico
(istituito c/o Servizio Idrologico
Regionale)
Servizio Funzionale Meteo
(istituito c/o Consorzio Lamma)
Gestione Rete meteo-pluvio-idrometrica
e mareografica
Responsabilità fase previsionale meteo
Valutazione effetti al suolo per rischio
idrogeologico-idraulico
Valutazione pericolosità fenomeni
meteo (temporali, neve, mare, vento,
ghiaccio)
Emissione Bollettini-Avvisi di Criticità
per rischio idrogeologico-idraulico
Emissione Bollettini-Avvisi Criticità per
fenomeni meteo
Gestione del sistema di interscambio
informativo
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Attività CFR
Individuazione di Zone di Allerta sul territorio regionale
Definizione di un sistema di soglie articolato su tre livelli di criticità per
ogni tipologia di rischio: idrogeologico-idraulico, mareggiate, vento,
ghiaccio, neve ( la DGR 536/2013 introduce anche il rischio “temporali
forti”)
Potenziamento, ottimizzazione e gestione h24 della rete di monitoraggio
meteo-idrologica e mareografica
Sviluppo di modellistica previsionale meteorologica e idrologica
Progettazione, sviluppo e gestione del Sistema di Scambio Informativo
www.cfr.toscana.it
Progettazione e sviluppo di nuovi sistemi di supporto operativo
…sviluppo scale di deflusso…rilievi e misure fluviali…serie storiche…
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Documenti redatti dal CFR
Previsione meteo-idrologica con conseguente valutazione degli
effetti al suolo
Monitoraggio e sorveglianza in continuo dei dati meteo-climatici
con composizione e rappresentazione degli stessi in tempo reale
Bollettino Meteo Ordinario
Bollettino di Vigilanza Meteo Regionale
Bollettino di Sintesi delle Criticità
Avviso di Criticità Regionale
Bollettino di Monitoraggio evento (in caso di Avviso in corso)
Report post evento
Tutti documenti e dati in tempo reale su: www.cfr.toscana.it
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Aree di vigilanza meteorologica (DGR 611/2006)
settore
nord-occidentale
settore settentrionale
settore centrale
settore
orientale
Bollettino Meteo
ordinario
settore
occidentale
settore
meridionale
Bollettino di
Vigilanza
Meteorologica
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Zone di allerta regionali (DGR 611/2006)
Comprensori di bonifica
(ex L.R. 34/94)
Bollettino di
sintesi delle
criticità
Magra
RenoSanterno
Serchio
Unità omogenee sotto
Versilia
Sieve
Ombrone
Basso
Bisenzio
Serchio ValdInf
ValdMed
Casentino
il profilo idrografico
Greve
Pesa
FoceArno
Tevere
ValdSup
Era
Elsa
Cecina
Chiana
OmbroneGR
Aggregazione dei
Cornia
comprensori in 25
zone rappresentanti
bacini e sottobacini,
Orcia
Bruna
Isole
Fiora
omogenei dal punto di
vista della risposta
Albegna
Avviso di
criticità
regionale
idrologica
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Le nuove zone di allerta
ai sensi della DGRT 536/2013
Si supera la separazione delle 6
Aree Meteo e 25 Zone di Allerta,
passando alle nuove 26 zone
multirischio sia per le previsioni
Meteo che per la valutazione
degli Effetti al Suolo.
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Sequenza Operativa emissione Bollettini-Avvisi
Sez. METEO CF
CONSULTAZIONE
CON SALA
METEO
NAZIONALE
Sez. IDRO CF
CONSULTAZIONE
CON I CENTRI
FUNZIONALI
REGIONALI
CONFINANTI
PREVISIONI
METEO
Bollettino
VIGILANZA
METEO
ANALISI EFFETTI
AL SUOLO
Bollettino di sintesi
delle CRITICITA’
AVVISO DI
CRITICITA’
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Sintesi giornaliera delle valutazioni
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Link allerta meteo su home page
www.regione.toscana.it
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BOLLETTINO DI CRITICITA’
NAZIONALE
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