Rivista Madonna dello Splendore n° 29 del 22 Aprile 2010

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Rivista Madonna dello Splendore n° 29 del 22 Aprile 2010
Le 22 chiese di Giulianova
di Francesco Mosca
Giulianova (Te) n°29 del 22 Aprile 2010
Se ci capita di parlare delle chiese di Giulianova, il nostro pensiero va quasi esclusivamente alle
chiese parrocchiali e tutt’al più a quelle che, per residenza o per lavoro, abbiamo
quotidianamente sotto gli occhi. In realtà sono numerosi, ben ventidue, gli edifici ecclesiali che
troviamo sul territorio comunale, anche se alcuni di questi non sono aperti al culto.
Mentre di alcune altre chiese ci restano solo citazioni su antichi libri, di queste, rinverdite ogni
tanto da sapienti restauri, sono sopravvissuti gli edifici e tutte le storie ad essi connesse.
Così, tra tra le chiese di cui non esistono più tracce troviamo la chiesa di San Pietro, nella via
omonima nei pressi della chiesa di Sant’Anna e quella di S. Caterina, che si trova nei pressi del
cimitero. Troviamo anche la chiesa della Misericordia, omonima di quella oggi esistente, ma più
antica e fuori delle mura cittadine, nonché citazioni riguardanti la chiesa della Madonna dei
Sette Dolori, la chiesa del Crocefisso e quella di Santa Maria della Concezione.
Le costruzioni più antiche pervenute fino a noi, fatta eccezione per Maria a Mare, sono quelle
erette appena dopo il 1460, l’anno cioè della rovinosa battaglia nei pressi del Batinus (Tordino)
tra Aragonesi ed Angioini. In conseguenza di questa, infatti, Castel San Flaviano fu distrutta ed
il duca Giulio Antonio Acquaviva decise cli ricostruire il centro abitato più a Nord e di dotarlo di
mura di fortificazione.
Chiesa di Santa Maria a Mare
La Chiesa più antica in territorio giuliese è senza dubbio la Chiesa
di S. Maria a Mare, già detta dell’Annunziata. L’attuale edificio
risalirebbe al XII secolo e fu realizzato sui resti di un edificio di
culto preesistente; precisamente, alcuni studiosi fanno risalire la
costruzione all’anno 1108, altri al 1120. Restaurata più volte nel
corso dei secoli, oggi la chiesa, che conserva per fortuna intatto il
magnifico portale del XIV secolo, è ancora aperta al culto.
L’interno mantiene intatte le suggestioni dell’edificio medievale,
anche se, con lo spostamento a latere del presbiterio dopo
l’ultimo intervento, il senso delle navate risulta di fatto snaturato.
Tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500 Giulia si arricchisce di quattro nuove importanti chiese: quella di
San Flaviano, quella della Misericordia, quella di Sant’Anna e quella di San Rocco.
Chiesa di San Flaviano
~i~
La Chiesa di San Flaviano è il Duomo di Giulianova, ovvero la sua Chiesa
più importante, ed è ubicata in Piazza Buozzi, in quella cioè che fu la Piazza
d’Armi ai tempi del Duca d’Atri e Conte di Conversano Giulio Antonio
Acquaviva. E’ un monumento rinascimentale che tutti noi abbiamo
costantemente sotto gli occhi, la cui pianta ottagonale e l’imponente insolita
cupola a calotta semisferica, che cronologicamente precede anche quella
romana di S. Pietro iniziata nel 1506, ne fanno un esempio quasi unico in
Abruzzo. La Chiesa oggi, seppure sobria ed essenziale negli ornamenti, è
ricca di opere di illustri artisti contemporanei.
Chiesa della Misericordia
La Chiesa della Misericordia (o Santa Maria della Misericordia) risalirebbe al secolo
XVI, divenendo sede della più antica Confraternita di Giulianova, quella della
Misericordia, appunto, della quale si hanno notizie dal 1474. Porta lo stesso nome
di un’altra Chiesa già esistente nel borgo medievale di Castel San Flaviano, eretta
in memoria delle vittime della terribile peste nera del 1348 e la sua pianta è molto
particolare, in quanto ha la insolita forma di un trapezio irregolare. Appena sopra il
suo portone è collocato un bel mosaico costituito da 45 mattonelle in ceramica
raffigurante la Madonna della Misericordia dal cuore trafitto da spade con in grembo
il corpo di Gesù dopo la crocefissione. La Chiesa, arricchita di fregi barocchi, ha
l’interno costituito da un’aula unica che termina con un’abside in cui trova posto il
presbiterio sopraelevato; vi si conserva la statua del “Cristo Morto”,
particolarmente venerata nelle liturgie pasquali.
Chiesa di Sant’Anna
La Chiesa di Sant’Anna nei pressi della Chiesa di S. Rocco, è un edificio
di modeste dimensioni che, prima del recentissimo restauro,
conservava solo le mura perimetrali e l’altare barocco. La sua facciata,
sormontata da un campanile a vela dove trova posto una campana, è a
coronamento orizzontale. L’interno è costituito da un unico ambiente
privo di abside, sobrio e spoglio, fatta eccezione per l’altare in marmo
incastonato nella parete di fondo.
Chiesa di San Rocco
La Chiesa di San Rocco si trova incastonata nel complesso edilizio
dell’odierno Istituto Castorani, un tempo Istituto San Rocco. Nacque
insieme all’omonimo Ospizio, poi Ospedale, con il quale rimase
indissolubilmente legata fino all’inizio del 1900, quando l’Ospedale si
trasferì in un’ala del vecchio Convento dei Frati Cappuccini in fondo al
Viale dello Splendore. Dal 1869 la Chiesa è invece legata alle Figlie
della Carità, suore dell’Ordine di San Vincenzo de’ Paoli. Oggi la
piccola Chiesa, cui si accede dall’interno dell’Istituto Castorani, si
presenta ad aula unica che si conclude con un’abside che contiene il presbiterio. Questo,
sopraelevato di un gradino, accoglie un bell’altare in marmo al di sopra del quale campeggia una
statua della Madonna Immacolata. Sulle pareti laterali due nicchie ospitano le statue di S. Rocco e di
San Vincenzo De' Paoli. Una sorprendente volta a cupola completamente affrescata sovrasta l’abside.
~ ii ~
Santuario di Maria Santissima dello Splendore
Successivamente al 22 aprile 1557, data in cui la tradizione vuole (ma
alcuni documenti sembrerebbero indicare la data del 1480) che la
Madonna sia apparsa luminosissima su di un ulivo a Bertolino, umile
contadino di Cologna intento a raccogliere legna in quei pressi, sorse la
Chiesetta affidata ai Padri Celestini che diventerà il Santuario di Maria
Santissima dello Splendore. La struttura che oggi vediamo, retta dal
1847 dai Padri Cappuccini, è il frutto di numerose modifiche e di
ampliamenti che hanno via via arricchito ed abbellito il complesso edilizio. Tra gli interventi più
recenti sono rilevanti la realizzazione di una artistica Via Crucis lungo la Via Bertolino con sculture in
bronzo realizzate dall’artista marchigiano Ubaldo Ferretti, la costruzione di un nuovo portico adornato
di mosaici ed il riordinamento dei giardini retrostanti la chiesa, insieme alla ottimizzazione degli spazi
per far posto ad una fornitissima Biblioteca e ad un ricchissimo Museo.
Chiesa di S. Antonio
Giusto in quegli anni, precisamente nel 1566, veniva eretta, probabilmente sui
resti di una preesistente chiesa romanica, la Chiesa di S. Antonio. Inizialmente
annessa al Convento dei Frati Minori Conventuali e dedicata a S. Francesco di
Paola, intorno al 1810, con la soppressione di quasi tutti gli Ordini religiosi che
obbligò il convento alla chiusura, venne affidata alla Confraternita di S. Antonio
di Padova, e questo potrebbe essere il motivo per cui ad un certo punto essa fu
intitolata a S. Antonio. Dopo un lungo periodo di semi-abbandono in cui fu
completamente saccheggiata, fu oggetto di un importante restauro nel 1982 con
il ripristino di gran parte degli arredi barocchi e con la riapertura al culto con
grande ed unanime plauso al parroco don Domenico Panetta che fortemente ne
aveva propugnato il restauro.
Chiesa della SS.ma Trinità
Nella prima metà del 1700 sorge nella frazione di Case di Trento la Chiesa della
SS.ma Trinità. Secondo lo storico Riccardo Cerulli (1920-2002) nel suo libro
“Giulianova 1860” la Chiesetta fu costruita “...in onore e memoria della
controriforma tridentina”. Insieme ad alcuni vicini edifici rustici già esistenti e ad
altri che in seguito furono costruiti nei pressi si formò poi la frazione di Case di
Trento. La Chiesa fu successivamente dedicata alla SS.ma Trinità ed oggi è
sotto la giurisdizione dalla Parrocchia di Maria SS.ma degli Angeli di Mosciano S.
Angelo. Si presenta con una facciata a capanna in laterizio ornata da colonne
rastremate da capitelli semplici; il portone è preceduto da un piccolo chiostro.
Chiesetta di San Domenico
Intorno al 1870, nelle campagne di proprietà della famiglia Trifoni
alle spalle di Colleranesco, lungo una polverosa stradina
interpoderale sorge la Chiesetta di San Domenico. Fu costruita da
Domenico Trifoni, bisnonno degli attuali fratelli Trifoni, per volere
della sua seconda moglie, e fu intitolata a San Domenico. Negli anni
50 e 60 del secolo scorso, pur essendo ad uso esclusivo della
famiglia, durante i riti liturgici era aperta anche a chi abitava nei
pressi. Utilizzata poi sempre più sporadicamente, vi si è celebrata la
S. Messa per l’ultima volta nel 1973, in occasione di un grave lutto famigliare. Oggi si presenta ancora
ben conservata, sebbene il tempo abbia lasciato segni indelebili, nel suo stile semplice con mattoni
rossi a vista. L’interno è ad aula unica che si conclude con una piccola abside in cui trova posto
l’altare. Nell’aula trovano posto oggi poche povere cose e dirimpetto all’altare, sul parapetto di un
piccolo soppalco in legno che sovrasta la porta d’ingresso, campeggia ancora un’immagine di San
Gabriele dell’Addolorata.
~ iii ~
Cappella gentilizia De Bartolomei
Più o meno negli stessi anni sul lato sud di Piazza della Libertà Gaetano
De Bartolomei faceva erigere la Cappella gentilizia De Bartolomei
intitolata a San Gaetano, per onorare la memoria di suo zio Angelo
Antonio Cosmo de’ Bartolomei (1788-1863), di cui era stato nominato
erede testamentario. Si pensa che il progetto sia stato redatto dallo
stesso ingegner de’ Bartolomei su bozzetto di Raffaello Pagliaccetti e
che i lavori e la messa a punto siano stati poi seguiti dall’architetto Lupi
di Teramo. Alla bella e slanciata facciata esterna corrisponde all’interno
una piccola aula con copertura a cupola, sormontata questa da una
piccola lanterna. Al di sopra del cornicione di coronamento c’è un bel balcone con balaustra coperto da
un arco a tutto sesto; ai suoi lati in due nicchie colorate di rosso trovano posto due angeli in cotto. La
parte superiore dell’edificio è in mattoni a faccia vista ed è più alta della lanterna che illumina
l’interno. All’interno trovano posto un altare e tre belle opere in marmo dell’artista giuliese Raffaello
Pagliaccetti, tra cui il busto di Angelo Antonio Cosmo. La buona conservazione ai giorni nostri è dovuta
anche ad un restauro effettuato verso la metà degli anni novanta del secolo scorso dal Geom. Filippo
Nino Di Ilio (1934-2002) in collaborazione con lo Studio dell’ing. Mario Branella.
Chiesetta di Santa Lucia
Nel 1871 venne eretta all’interno della proprietà Cerulli la Chiesetta di
Santa Lucia, per la devozione alla Santa nutrita dai coniugi Elena e
Serafino Cerulli. Nel 1941 fu restaurata ed abbellita con l’aggiunta alle
pareti interne di affreschi decorativi curati dal pittore toscano Ugo
Palchetti. La tenuta, alla morte del proprietario Avv. Riccardo Cerulli
(1920-2002), è divenuta oggetto di lascito a favore del Comune di
Giulianova con il vincolo di ubicarvi un Museo dell’agricoltura; la
chiesetta, invece, è divenuta proprietà della limitrofa Parrocchia moscianese di Maria SS.ma degli
Angeli, sotto la giurisdizione del Convento dei Santi Sette Fratelli. La Chiesetta ha un’aula unica che
termina con una piccola abside la cui parte tondeggiante è dissimulata nella parete posteriore e non
visibile dall’esterno; in essa trova posto la zona presbiteriale, sopraelevata di un gradino rispetto al
resto. Nonostante che il piccolo edificio sia oggi fatiscente e non agibile, non cessa la devozione dei
fedeli della zona che nell’ultima domenica di maggio, nell’ambito dei festeggiamenti in onore della SS.
Trinità, fanno egualmente la tradizionale processione assistendo poi alla celebrazione della S. Messa
nello spiazzo antistante la chiesetta.
Chiesa della Natività di Maria Vergine
Siamo giunti ai primi anni del 1900 e a Giulianova Lido sorgeva la
Chiesa della Natività di Maria Vergine. Divenuta parrocchia
autonoma solo nel 1927, il primo parroco, in carica fino al 1932, fu
don Camillo Ottaviani. Ristrutturata nella prima metà degli anni
ottanta dello scorso secolo, ha una struttura imponente con
copertura a capanna. La piazzetta antistante è intitolata a Don
Raffaele Baldassarri (1877-1965), che fu parroco in questa chiesa
dal 1° novembre 1934 al 12 gennaio 1960. In un campanile a vela
sul lato posteriore sinistro della chiesa trova posto una campana.
L’interno è a navata unica che si conclude con un’abside, che contiene il presbiterio in cui trova posto
l’altare. In una teca in prossimità dell’altare trova posto la statua della Madonna del Porto Salvo,
protettrice dei marinai, particolarmente venerata dai giuliesi.
Cappella dell’Istituto Gualandi
Nel 1934 veniva inaugurata sulla Via Gramsci la Cappella dell’Istituto Gualandi, all’interno della
massiccia struttura che per anni ha ospitato il benemerito Istituto per Sordomuti. Con il successivo
utilizzo di un’ala dell’edificio da parte dell’Università di Teramo, la cappella è stata spostata e
ridimensionata, ed è oggi aperta liberamente al pubblico per le funzioni liturgiche.
~ iv ~
Cappella della Villa Gasbarrini
Più o meno negli stessi anni sorse a Giulianova Lido la Cappella della Villa Gasbarrini, all’interno della
residenza estiva dell’illustre chirurgo Antonio Gasbarrini (1882-1963). Utilizzata solo nel periodo
estivo, le funzioni religiose che vi si svolgono sono aperte a tutti i fedeli.
Chiesa di San Giuseppe
Nel 1951 nasceva la Chiesa di San Giuseppe a Colleranesco, e la sua
realizzazione fu possibile grazie alla tenacia di un comitato locale che si fece
portatore di un’esigenza sentitissima da parte degli abitanti della contrada ed
alla generosità della famiglia Trifoni, che mise gratuitamente a disposizione
l’area. Primo reggente della nuova chiesa fu il compianto Padre Serafino
Colangeli scomparso il 23 maggio 2009. Assurta ufficialmente a Parrocchia
nel 1986, la Chiesa beneficiò di un importante intervento di ampliamento e
ristrutturazione all’inizio di questo secolo e fu riaperta al culto nel 2003.
L’esterno si presenta con facciata a coronamento orizzontale che ricorda
molto quella della Cattedrale di Teramo, al cui centro un bel rosone
garantisce luminosità all’interno.
Cappella di Casa Maria Immacolata
Sorta su un’antica costruzione risalente al 1596, la
Cappella di Casa Maria Immacolata fu restaurata e
riaperta al culto nel 1956 dal Vescovo di Teramo ed Atri
Mons. Stanislao Battistelli (1885-1981) insieme all’intera
struttura, resa funzionale come ricettiva alberghiera per
essere utilizzata per convegni connessi prevalentemente
alle attività diocesane. Si tratta di un raccolto ambiente,
all’interno del corpo di fabbrica più antico, ad aula unica
priva di abside in cui l’altare maggiore trova posto nella
zona presbiteriale, che è sopraelevata di un gradino
rispetto alla navata e da essa è separata da una grande arcata a sesto ribassato sostenuta da due
colonne. In un’edicola al di sopra del tabernacolo trova posto una bella statua della Madonna.
Chiesa del Santo Volto
Nel 1959 venne inaugurata la Chiesa del Santo Volto, annessa all’omonimo
monastero dei monaci Benedettini Silvestrini, sulla Via Gramsci. Il
monastero, nato nel 1953 su una preesistente villa donata dalla famiglia
Mancini di Teramo, fu dedicato al Santo Volto per la particolare devozione
del suo fondatore, Padre Il debrando Gregori (1894-1985). La Chiesa si
presenta con una bella facciata a capanna in mattone rosso arricchita da
due altissime colonne utilizzate come austeri elementi decorativi che danno
ancora più slancio all’intera struttura. L’interno della chiesa sobrio ed
elegante, ristrutturato e modificato nel 2003, ha un’unica navata e si
conclude con un’abside. Questa racchiude l’intera zona presbiteriale
sopraelevata di due gradini, dove trovano posto l’altare ed un chorus ligneo.
Sulla parete posteriore dell’abside campeggia un’immagine del Volto Santo,
resa suggestiva da una sapiente retroilluminazione.
Chiesetta di Santa Maria dell’Arco
~v~
La Chiesetta di Santa Maria dell’Arco si trova nell’agro
giuliese. Di proprietà della famiglia teramana dei Giordani
fino al 1939, la bella villa cui oggi è annessa fu acquistata da
Gaetano Paolone, facoltoso esponente di un’antica famiglia
di Mosciano, e mantenuta da suo figlio Filippo fino alla
cessione alla famiglia Oliveri nel 2000. Oggi, dopo un ottimo
ed elaborato restauro, essa è parte integrante di un
complesso ricettivo alberghiero cui è stato dato il nome di
“Villa Fiorita”. Da antiche cronache su rileva che nel 1430 in
quei pressi sorgeva già una chiesa con lo stesso nome,
andata però distrutta. La famiglia Paolone volle edificarne
un’altra, quale voto per la protezione richiesta alla Madonna
durante la Seconda Guerra Mondiale. La Chiesetta fu ultimata nel 1968 e nella sua costruzione furono
utilizzati resti della vecchia Chiesa, come pezzi di colonne ioniche in travertino ed un architrave
rinascimentale, rinvenuti anni prima in quei pressi. Oggi la chiesetta si presenta ad aula unica che si
conclude con un’abside; in un piccolo campanile a vela trova posto una campana, realizzata nelle
famose fonderie di Agnone (Is). L’interno è sobrio ed essenziale.
Chiesetta dell’Istituto Castorani
Intorno al 1970 sorse la Chiesetta dell’Istituto Castorani nella sede estiva dell’Istituto in fondo al
Viale Orsini. La costruzione fu curata dal Geom. Filippo Nino Di Ilio (1934-2000) su un terreno che il
Comm. Alfonso Migliori aveva donato nel 1957 all’Istituto Castorani tenuto dalle Figlie della carità di
San Vincenzo de’ Paoli. Viene utilizzata nel periodo estivo ad uso degli ospiti della Casa e nel mese di
maggio per le funzioni mariane ad uso dell’intero quartiere.
San Pietro Apostolo
Il 29 giugno 1974, dopo dieci anni dalla posa della prima pietra, la
Chiesa Madre della Parrocchia della Natività di Maria Vergine viene
ufficialmente inaugurata ed intitolata a San Pietro Apostolo. La
Chiesa, che nella sua sagoma ricorda una grande vela, venne
progettata dall’Arch. Mario Scalpelli di Roma e dall’ing. Sigismondo
Montani di Teramo e realizzata dall’impresa edile di Cesare Albani di
Giulianova. La pianta è ellittica, per cui le mura perimetrali sono
quasi completamente tondeggianti, e la “grande vela” si appoggia
ad una slanciata torre campanaria in cemento armato. Nell’unica
grande aula della Chiesa le travature e le colonne in cemento
armato sono a vista; il presbiterio, ben visibile praticamente da
ogni punto della navata, è sopraelevato di un gradino rispetto al
resto e l’altare è rialzato di un altro gradino.
Cappella della Piccola Opera Charitas
Tra il 1970 ed il 1980, al centro del nuovo corpo di fabbrica della
Piccola Opera Charitas, simbolicamente ad indicarne il "motore
propulsore", in via Scarafoni a Giulianova Paese, veniva ricavato lo
spazio per un'ampia e moderna Cappella affidata alla "Madonna della
Tenerezza", presente in una preziosa icona che si pensa risalga alla
seconda metà del XVII secolo. Si tratta di un'aula unica priva di
abside, la cui zona presbiteriale, sopraelevata di un gradino rispetto al
resto, ha alle spalle una bella vetrata policroma opera di Padre
Ugolino da Belluno (1919-2002). Entrando nella chiesetta si viene
inevitabilmente attratti da una grande immagine di padre Serafino Colangeli (1923-2009) colto in un
momento di meditazione, apposta sulla parete di destra: il fondatore della Piccola Opera Charitas in
umiltà e devozione in ginocchio nella Casa di Dio profonde intenso calore interiore. Uno splendido
Crocefisso bronzeo, opera dell'artista giuliese Gigino Falconi e due tele a tema religioso dell'artista
veneziana Serena Nono contribuiscono ad arricchire la suggestione del luogo sacro. Un bellissimo
organo meccanico a canne della "Bottega di Arte Organaria Ponziano Bevilacqua" occupa infine
praticamente tutta la parete di fronte all'altare. La chiesetta è aperta per la liturgia settimanale.
~ vi ~
Chiesa di S. Gabriele dell’Addolorata
Il 12 aprile 1980 viene inaugurata nel quartiere Annunziata la Chiesa di
S. Gabriele dell’Addolorata. La Parrocchia di cui fa parte è quella
dell’Annunziata, che prima di questa aveva come chiesa di riferimento la
bellissima ed antica Chiesa di Santa Maria a Mare. L’interno è ad aula
unica molto ampia, al termine della quale si trova, sopraelevata, la zona
presbiteriale. Lo stile è sobrio e moderno ed ogni arredo, modesto o
prezioso che sia, è stato donato dai fedeli devoti.
~ vii ~
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