Le spettacolari immagini del “baby“ buco nero Un buco nero “appena nato” è stato scoperto dal telescopio spaziale della Nasa Chandra. Ha appena trent’anni, ed è la prima volta che si osserva uno stadio cosi precoce di una simile formazione. La scoperta sembra anche confermare l’ipotesi secondo la quale i buchi neri sono generati dall’esplosione delle stelle giunte al termine della loro vita (supernovae). “Se la nostra interpretazione è corretta, questo è l’esempio più vicino nel quale viene osservata la nascita di un buco nero”, ha spiegato il coordinatore della ricerca, Daniel Patnaude, del Centro americano Harvard-Smithsonian per l’Astrofisica. Il giovanissimo corpo cosmico, battezzato SN 1979C, si trova nella galassia M100 a circa 50 milioni di anni luce dal nostro pianeta. Stando agli esperti, la scoperta di questo “buco nero” che si origina dai resti della supernova omonima, consentirà agli scienziati di comprendere più facilmente le cause delle esplosioni delle stelle e il numero dei loro resti nella nostra galassia. “E’ un risultato interessante, ma ancora da studiare”, ha commentato Luigi Stella, del comitato scientifico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). “E’ la conferma di un risultato ottenuto in molti anni: 30 anni fa è esplosa una stella in una galassia vicina alla nostra e i dati presentati oggi confermano che queste esplosioni sono il modo in cui nascono stelle neutroni e buchi neri – ha osservato -. Finora c’è stata un’evidenza molto chiara che da queste esplosioni si formano delle stelle di neutroni, ma il risultato presentato oggi sembra indicare che si sarebbe formato un buco nero”. Grazie ai dati raccolti sarà possibile analizzare più approfonditamente le ipotesi formulate sulla nascita dei buchi neri e sperimentarne la reale applicazione su un caso pratico. Le forze e le energie che questi scatenano, infatti, non sono riproducibili in laboratorio, ma si possono solo teorizzare su modelli al computer. di G.G. Guarda il video: {GALLERY} Copyright © - Riproduzione riservata