07/11/2012 Lez. 12 – Forze d’attrito e lavoro Prof. Giovanni Mettivier 1 Dott. Giovanni Mettivier, PhD Dipartimento Scienze Fisiche Università di Napoli “Federico II” Compl. Univ. Monte S.Angelo Via Cintia, I-80126, Napoli [email protected] +39-081-676137 2 1 07/11/2012 Un magazziniere pone una cassa su una superficie in pendenza che è inclinata di 30° rispetto all’orizzontale. Se la cassa scivola giù lungo il piano inclinato con un’accelerazione di modulo g/3, determinare il coefficiente d’attrito dinamico fra la cassa e la superficie d’appoggio. _________________________________________________________________________________________________ 3 Lez. 9 - INTRODUZIONE Giovanni Mettivier Consideriamo una particella in moto circolare uniforme. Secondo la seconda legge di Newton, se c’è un’accelerazione, deve esserci una forza risultante che la produce. Poiché l’accelerazione è diretta verso il centro della circonferenza, la forza risultante deve essere diretta verso il centro della circonferenza. Quindi, quando una particella viaggia lungo una traiettoria circolare, una forza deve agire sulla particella verso l’interno causando il suo moto circolare. _________________________________________________________________________________________________ 4 Lez. 9 - INTRODUZIONE Giovanni Mettivier 2 07/11/2012 Si consideri un oggetto di massa m legato ad un filo di lunghezza r che è fatto girare rapidamente lungo una circonferenza orizzontale su un tavolo privo di attrito. Si assuma che l’oggetto si muova con velocità costante in modulo. L’inerzia dell’oggetto tenderebbe a mantenere il moto lungo un percorso in linea retta, secondo la prima legge di Newton; però il filo impedisce questo moto, esercitando una forza radiale F, sull’oggetto tale da mantenerlo sulla sua traiettoria circolare. Questa forza, il cui modulo è la tensione del filo, è diretta verso il centro della circonferenza, lungo la direzione del filo. _________________________________________________________________________________________________ 5 Lez. 9 - INTRODUZIONE Giovanni Mettivier _________________________________________________________________________________________________ Lez. 9 - INTRODUZIONE Giovanni Mettivier 6 3 07/11/2012 Un’auto di 1500 kg, che si muove su una strada orizzontale piana, affronta una curva di 35 m di raggio. Se il coefficiente di attrito statico tra gli pneumatici ed il terreno asciutto è 0,523, trovare la velocità massima che l’auto può mantenere per affrontare, con successo, la curva. _________________________________________________________________________________________________ 7 Lez. 9 - INTRODUZIONE Giovanni Mettivier Un ingegnere civile desidera riprogettare la strada curva dell’ esempio precedente in modo che un’auto non dovrà dipendere dall’attrito per percorrere la cirva senza sbandare. In altre parole, un’auto che viaggia alla velocità prevista è capace di superare la curva anche se la strada è coperta di ghiaccio. Tale curva viene di solito soprelevata, intendendo con ciò che la carreggiata è inclinata verso l’interno della curva. Supponi che la velocità progettata per la curva sia 233.4 m/s (48.2 km/h) e che il raggio della cirva sia di 35 m. A quale angolo la curva dovrebbe essere soprelevata? _________________________________________________________________________________________________ 8 Lez. 9 - INTRODUZIONE Giovanni Mettivier 4 07/11/2012 La forza d’attrito agente su un corpo che si muove in un mezzo viscoso è proporzionale alla velocità. La rappresentazione matematica di questa forza di viscosità si può esprimere come R = -bv dove v è la velocità dell’oggetto e b è una costante che dipende dalle proprietà del mezzo, dalla forma e dalle dimensioni dell’oggetto. Il segno negativo rappresenta il fatto che la forza viscosa è opposta alla velocità. _________________________________________________________________________________________________ 9 Lez. 9 - INTRODUZIONE Giovanni Mettivier Considerando il moto verticale e scegliendo come positiva la direzione rivolta verso il basso abbiamo ΣFy = may mg-bv = ma L’accelerazione diventa nulla quando la forza viscosa diventa uguale al peso. A questo punto, il corpo raggiunge la sua velocità limite vl e da questo momento continua a muoversi con accelerazione nulla. Dopo questo punto, il moto è quello di una particella con velocità costante. La velocità limite può ricavarsi dall’eq., ponendo a = 0. Il risultato è mg – bvl = 0 vl = mg/b _________________________________________________________________________________________________ 10 Lez. 9 - INTRODUZIONE Giovanni Mettivier 5 07/11/2012 Per oggetti di grandi dimensioni che si muovono nell’aria con velocità elevate come gli aerei, i paracadutisti, e le palle da baseball, il modulo della forza di attrito è approssimativamente proporzionale al quadrato della velocità: R = ½ DρAv2 dove ρ è la densità dell’aria, A è l’area della sezione dell’oggetto in moto, misurata in un piano perpendicolare alla sua velocità, e D è una grandezza adimensionale determinata empiricamente, nota come coefficiente di resistenza. resistenza _________________________________________________________________________________________________ 11 Lez. 9 - INTRODUZIONE Giovanni Mettivier 1 ΣF = ma ⇒ mg − DρAv 2 = ma 2 DρA 2 a = g − v 2m vl = 2mg DρA _________________________________________________________________________________________________ 12 Lez. 9 - INTRODUZIONE Giovanni Mettivier 6 07/11/2012 Il lavoro W svolto da un agente che esercita una forza costante su un corpo è il prodotto del modulo F della forza, del modulo ∆r dello spostamento, e cosθ, con θ l’angolo fra i vettori forza e spostamento. W ≡ F∆rcosθ Il lavoro è una grandezza scalare. Nel sistema SI l’unità di misura del lavoro è il newton x metro (Nm), detto anche joule (J J). _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 13 Il lavoro compiuto da una forza è zero quando la forza è perpendicolare allo spostamento. Il segno del lavoro dipende dalla direzione di F rispetto a ∆r. Il lavoro svolto dalla forza applicata è positivo se il vettore associato alla componente Fcosθ è nello stesso verso dello spostamento. Se è nel verso opposto allora W è negativo. Se la forza costante applicata F agisce parallelamente alla direzione e nel verso dello spostamento, allora θ=0 e cosθ = 1. In questo caso W = F∆r _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 14 7 07/11/2012 Un uomo preso dalle pulizie del suo appartamento tira un aspirapolvere con una forza di modulo F = 50 N. la forza forma un angolo di 30° con l’orizzontale. L’aspirapolvere è tirato per unna distanza di 3 m verso destra. Calcolare il lavoro svolto sull’aspirapolvere. W = (F cos θ) ∆r = (50 N) (cos 30°) (3 m) = 130 Nm = 130 J _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 15 Consideriamo una particella che si sposta lungo l’asse delle x sotto l’azione di una forza di modulo Fx, nella direzione x, che varia con la posizione, come nella rappresentazione grafica in fig. In una tale situazione, per calcolare il lavoro svolto dalla forza, non possiamo usare la formula precedente, poiché essa si può applicare soltanto nel caso in cui la forza F è costante in modulo e direzione. Se, tuttavia, si immagina che la particella compia uno spostamento ∆r = ∆x, molto piccolo allora la componente è costante in questo intervallo e si può esprimere il lavoro svolto dalla forza per questo piccolo spostamento come W1 ≈ Fx∆x _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 16 8 07/11/2012 Allora il lavoro totale svolto, nello spostamento che va da xi a xf, è uguale approssimativamente, alla somma di xf un grande numero di tali termini: W ≈ ∑ Fx ∆x Se gli spostamenti ∆x tendono a xero, xf xf xi xi xi lim ∑ Fx ∆x = ∫ Fx dx ∆x →0 I limiti nell’integrale, x = xi a x = xf definiscono quello che è chiamato integrale definito. Se su una particella agisce più di una forza, il lavoro totale svolto sul sistema è proprio il lavoro compiuto dalla forza risultante. _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 17 Un blocco, su una superficie orizzontale liscia, è collegato ad una molla. Se la molla è allungata o compressa di un piccolo tratto dalla sua posizione di equilibrio x = 0, essa eserciterà una forza sul blocco data da F = -kx Visto che la forza varia con x, possiamo usare l’espressione precedente per calcolare il lavoro compiuto alla forza elastica sulla massa. _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 18 9 07/11/2012 Se il blocco compie uno spostamento arbitrario da x = xi a x = xf, il lavoro svolto dalla forza della molla è dato da xf 1 1 W = ∫ (−kx)dx = kxi2 − kx 2f 2 2 xi Da questa equazione si vede che il lavoro compiuto dalla forza della molla sul blocco è zero per qualsiasi moto i cui estremi coincidono (xi = xf). _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 19 Un’estremità di una molla orizzontale (k = 80 N/m) è tenuta fissa mentre una forza esterna è applicata all’estremità libera, allungandola da xa = 0 a xb = 4.0 cm. a) Trovare il lavoro svolto dalla forza esterna sulla molla. W= 1 2 1 N 2 kxB = 80 (0.04m ) = 0.064 J 2 2 m b) Trovare il lavoro addizionale svolto nell’allungare la molla da xb = 4 cm a xc = 7 cm. [ ] 1 1 1 N 2 2 W = kxC2 − kxB2 = 80 (0.07m) − (0.04m) = 0.13J 2 2 2 m _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 20 10 07/11/2012 L’energia è uno dei concetti più importanti in tutte le discipline scientifiche. L’energia di un sistema è la misura della sua capacità di compiere lavoro. Per descrivere l’energia associata a diverse condizioni di un sistema, si usano termini diversi. L’ energia cinetica è l’energia associata al moto. L’ energia potenziale è l’energia associata alla configurazione del sistema, per esempio la distanza che separa due corpi che si attraggono. L’ energia termica è associata al moto caotico degli atomi, molecole e ioni che costituiscono un sistema, ed è strettamente legata alla sua temperatura. _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 21 Quando su un corpo agiscono delle forze, abbiamo Fx = max Se la forza risultante è costante, lo è anche l’accelerazione, e lo spostamento può essere messo in relazione con le velocità iniziale e finale, vi e vf, tramite l’equazione del moto uniformemente accelerato: 2 2 v f = vi + 2a x ∆x Da cui, ricavando ax, segue: ax = ( 1 v 2f − vi2 2 ∆x ) Sostituendo e moltiplicando entrambi i membri per ∆x otteniamo: 1 1 Fx ∆x = mv 2f − mvi2 2 2 _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 22 11 07/11/2012 Il membro a sinistra è esattamente il lavoro totale compiuto sul punto materiale, per cui: 1 1 W = mv 2f − mvi2 2 2 (½)mv2 è una quantità scalare che rappresenta l’energia associata al moto del punto materiale e viene chiamata energia cinetica K del punto materiale: K= 1 2 mv 2 Si osservi che l’energia cinetica dipende solo dalla velocità e dalla massa del punto materiale, non dalla direzione del moto. Inoltre, l’energia cinetica non può mai essere negativa ed è nulla solo quando il punto materiale è a riposo. _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 23 La quantità espressa dal membro a destra dell’equazione rappresenta allora la variazione di energia cinetica del punto materiale. Quindi l’equazione ci dà una relazione tra il lavoro totale compiuto su un punto materiale e la sua energia cinetica; il lavoro totale è uguale alla variazione di energia cinetica: W = ∆K Questo risultato è noto come teorema del lavoro e dell’energia cinetica. cinetica Ci dice che quando W è positivo, l’energia aumenta. Se W è negativo, l’energia cinetica diminuisce. Le unità di misura dell’energia sono le stesse del lavoro e quindi il joule (J). _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 24 12 07/11/2012 Un blocco di 6 kg, inizialmente fermo, è tirato verso destra su una superficie orizzontale liscia da una forza costante orizzontale F di 12 N. Trovare la velocità del blocco dopo che si è spostato di 3 m. W = F∆x = (12 N )(3m) = 36 Nm = 360 J 1 W = K f − K i = mv 2f − 0 2 2W 2(36 J ) vf = = = 3.46m / s m 6kg _________________________________________________________________________________________________ Lez. 11 - LAVORO Giovanni Mettivier 25 13