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Banco Farmaceutico: parte tra pochi giorni la raccolta di
farmaci a Palermo
Da sabato 8 al 10 febbraio
di C.S.
“L’anno scorso sono state raccolte a Palermo nella giornata nazionale della raccolta del farmaco circa
6.000 confezioni di farmaci da banco. A queste se ne sono aggiunte durante l’anno altre 6.000, frutto di
donazioni aziendali. Il fabbisogno, però, è di circa 30.000 pezzi. Come si nota siamo ben lontani dal
riuscire a dare una risposta esauriente ad una richiesta che si fa sempre più pressante. Infatti, mentre la
quantità di farmaci raccolta da noi si attesta sugli stessi livelli di quelli del resto d’Italia, la richiesta di
interventi è molto più elevata. Ciò vuol dire che la povertà a Palermo è particolarmente forte”.
Questo il dato eclatante fornito da Giacomo Rondello, responsabile palermitano del Banco
Farmaceutico, in occasione della presentazione avvenuta oggi della XIV Giornata della Raccolta del
farmaco che si svolgerà da sabato 8 e lunedì 10 febbraio 2014.
Alla sala Lavitrano, di Via Matteo Bonello, c’erano responsabili dei 19 enti palermitani convenzionati
con il Banco farmaceutico ai quali verranno distribuiti i farmaci che saranno raccolti. Molto toccanti le
testimonianze dei rappresentanti degli enti dalle quali è emersa una realtà di povertà che tende ad
aggravarsi, anche a causa dell’aumento di immigrati e profughi, che sono quasi del tutto sprovvisti di
copertura sanitaria.
“Ci siamo accorti un giorno - ha raccontato Rondello – che una persona affetta da grave malattia non
veniva più a prendere i farmaci di cui aveva bisogno, farmaci che fino a quel momento le avevamo
gratuitamente fornito. Ci siamo informati ed abbiamo scoperto che non aveva i soldi per pagarsi il
biglietto per venire da Termini Imerese a Palermo. Solo con una colletta tra colleghi siamo riusciti
risolvere la questione, anche perché i servizi sociali del Comune non erano in grado di intervenire con
efficacia”.
Don Sergio Mattaliano della Caritas Diocesana ha raccontato dell’impegno sempre crescente sul
fronte degli immigrati, “una realtà con cui fare i conti, soprattutto in Sicilia, e che richiede una attenzione
alla totalità delle persone che si incontrano e che non può essere limitata al bisogno emergente e
contingente”. Ed ha poi spiegato: “Nella nostra cultura è prevalente l’idea che carità sia sinonimo di
elemosina. Ma non è così. Essa nasce dall’amore di Dio e solo questo può garantire che possa
sopravvivere alle difficoltà con cui dobbiamo fare i conti e con il nostro scetticismo, che, di fronte
all’aumento dei bisogni, ci fa credere che sia inutile continuare”.
Marina Scardavi, dell’Associazione “La Danza delle Ombre”, che si interessa prevalentemente dei senza
fissa dimora, ha detto: “Palermo è la terza città d’Italia, dopo Roma e Milano, per numero di
senza fissa dimora. Di fronte a questo bisogno il Banco Farmaceutico cerca di dare una prima risposta a
persone che spesso abbisognano di farmaci particolari e che sono quasi sempre sprovvisti di assistenza
sanitaria. Ma a fronte dell’aumento delle richieste non sempre abbiamo disponibilità sufficienti di
medicine”.
Ha preso la parola anche Daniele Valerin, Donazioni Aziendali Banco Farmaceutico, spiegando che “la
Giornata è realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con Federfarma e CDO
Opere Sociali e che si terrà in oltre 3400 farmacie distribuite in 94 province e in più di 1.200 comuni. Per
partecipare basta recarsi nelle farmacie che esporranno la locandina della Giornata di Raccolta del
Farmaco, e scegliere il prodotto che si vuole donare. Oltre 14.000 volontari accoglieranno i cittadini che
vorranno aderire. A Palermo le farmacie che hanno aderito sono 63”.
Valerin ha poi aggiunto: “Andando in giro per l’Italia ho riscontrato l’aumento sempre crescente del
bisogno di farmaci, cui non possiamo far fronte solo con la Giornata della Raccolta del farmaco. Per
questo stiamo puntando molto sulle donazioni delle aziende farmaceutiche ed anche su nuovi
progetti, come quello partito a Roma per la raccolta di farmaci non scaduti direttamente nelle farmacie
che ha dato primi e importanti risposte. Ma il nostro impegno si fonda innanzitutto sui volontari: per
questo ringraziamo molto le associazioni professionali dei medici e le facoltà di farmacia che anche oggi
con la presenza in questa sala testimoniano l’interesse che nutrano per la Fondazione e che ci consentono
un rapporto diretto con tanti studenti che poi da professionisti sono i nostri migliori alleati in questa opera
assistenziale”.
Il Cardinale Paolo Romeo, nel concludere i lavori ha richiamato i presenti alla necessità che la carità
poggi sulla giustizia, “per evitare – ha detto – che sui gradini del progresso sociale ed economico che
abbiamo scalato in questi ultimi 50 anni continuiamo ad incontrare forme di povertà e degrado umano di
cui dobbiamo vergognarci”.
Ha poi fatto riferimento alla esperienza del Beato Giacomo Cusmano richiamando i presenti al
significato della parola “boccone”, da cui l’appellativo di “Bocconiani”. “Oggi non basta ridurre lo
spreco e dare il superfluo ai poveri, - ha proseguito - occorre prendere esempio dai “Bocconiani”: saper
conservare anche un solo boccone di cibo per riservarlo a chi non ne ha. La drammaticità della crisi
richiede questo tipo di generosità”.
Francesco Inguanti