Banche, le strane mosse sui Btp Italia Indagine del

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01/08/2015
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Banche, le strane mosse sui Btp Italia
Indagine del Tesoro su chi ha avuto
davvero U premio "per le famiglie'
I numeri Vertice Maria Cannata, capo del servizio del debito LaPresse » STEFANO FELTRI Dal ministero del Tesoro e dall'Associazione delle banche
italiane assicurano che "nessuna irregolarità" è stata riscontrata. Però la reputazione delle banche e del Btp Italia, il primo titolo del debito pubblico venduto
direttamente alle famiglie, escono un po' offuscate da questa storia. NEL 2012 AL TESORO Maria Cannata e la sua squadra di tecnici del dipartimento del
debito studiano un sistema per ridurre il rischio che il debito dell'Italia sia in mano a speculatori pronti a venderlo al primo sussulto dei mercati, come era
successo nel 2011 con la crisi dello spread. Inventano il Btp Italia: debito venduto direttamente alle famiglie invece che alle aste riservate alle banche. Sono
titoli indicizzati all'inflazione, quattro anni di durata, interesse fisso, taglio minimo di soli mille euro. E, grande innovazione, un "premio di fedeltà" per le
persone fisiche che acquistano il titolo all'emissione e lo tengono fino a scadenza: unbonusdel4permillechevasoltanto agli investitori retail, non alle banche o
ai fondi. Il primo collocamento è un successo: 7,3 miliardi di euro piazzati ai risparmiatori, più del doppio dei 3 attesi, gli investitori istituzionali (che non
hanno il premio) chiedono soltanto 1,7 miliardi. I primi Btp Italia stanno per arrivare a scadenza, si avvicina il momento di incassare il bonus del 4 per mille.
Il 24 giugno scorso il vice direttore generale dell'Associazione delle banche italiane, Gianfranco Torriero, scrive agli Dal ministero del Tesoro e
dall'Associazione delle banche italiane assicurano che "nessuna irregolarità" è stata riscontrata. Però la reputazione delle banche e del Btp Italia, il primo
titolo del debito pubblico venduto direttamente alle famiglie, escono un po' offuscate da questa storia. NEL 2012 AL TESORO Maria Cannata e la sua
squadra di tecnici del dipartimento del debito studiano un sistema per ridurre il rischio che il debito dell'Italia sia in mano a speculatori pronti a venderlo al
primo sussulto dei mercati, come era successo nel 2011 con la crisi dello spread. Inventano il Btp Italia: debito venduto direttamente alle famiglie invece che
alle aste riservate alle banche. Sono titoli indicizzati all'inflazione, quattro anni di durata, interesse fisso, taglio minimo di soli mille euro. E, grande
innovazione, un "premio di fedeltà" per le persone fisiche che acquistano il titolo all'emissione e lo tengono fino a scadenza:
unbonusdel4permillechevasoltanto agli investitori retail, non alle banche o ai fondi. Il primo collocamento è un successo: 7,3 miliardi di euro piazzati ai
risparmiatori, più del doppio dei 3 attesi, gli investitori istituzionali (che non hanno il premio) chiedono soltanto 1,7 miliardi. I primi Btp Italia stanno per
arrivare a scadenza, si avvicina il momento di incassare il bonus del 4 per mille. Il 24 giugno scorso il vice direttore generale dell'Associazione delle banche
italiane, Gianfranco Torriero, scrive agli Vertice Maria Cannata, capo del servizio del debito LaPresse I numeri per mille. Il premio attribuito ai piccoli
risparmiatori che detengono i Btp Italia fino alla scadenza (durano 4 anni) 7,3 miliardi. La prima emissione di Btp Italia nel 2012 è stata u n grande successo
Dal ministero del Tesoro e dall'Associazione delle banche italiane assicurano che "nessuna irregolarità" è stata riscontrata. Però la reputazione delle banche e
del Btp Italia, il primo titolo del debi associati che il ministero dell'Economia "ha avviato un'attività di verifica presso gli intermediari coinvolti nell'attività
dell'attività di collocamento del Btp Italia che hanno presentato domande di modifica del codice Isin". Tradotto: i Btp Italiahanno un loro codice
identificativo, gli "Isin Cum" sono destinati ai piccoli risparmiatori, e pagano il premio. Quelli "Isin Ex" vanno agli istituzionali e non 10 pagano. TRA 2012
E 2014 molte banche hanno chiesto di cambiare il codice di titoli da loro intermediati, cioè di trasformarlo da Ex a Cum (nessuna l'inverso) per far pagare 11
premio a titoli che erano identificati come non aventi diritto. Il ministero, scrive Torriero dell'Abi, "sebbene abbia sinora riscontrato una sostanziale
correttezza nell'operato delle banche nella gestione di tali operazioni di storno, ritiene che esse rivestano carattere di eccezionaiità e non debbano
rappresentare la norma". Il o pubblico venduto direttamente alle famiglie, escono un po' offuscate da questa storia. NEL 2012 AL TESORO Maria Cannata e
la sua squadra di tecnici del dipartimento del debito studiano un sistema per ridurre il rischio che il debito dell'Italia sia in mano a speculatori pronti a
venderlo al primo sussulto dei mercati, come era successo nel 2011 con la crisi dello spread. Inventano il Btp Italia: debito venduto direttamente alle famiglie
invece che alle aste riservate alle banche. Sono titoli indicizzati all'inflazione, quattro anni di durata, interesse fisso, taglio minimo di soli mille euro. E,
grande innovazione, un "premio di fedeltà" per le persone fisiche che acquistano il titolo all'emissione e lo tengono fino a scadenza:
unbonusdel4permillechevasoltanto agli investitori retail, non alle banche o ai fondi. Il primo collocamento è un successo: 7,3 miliardi di euro piazzati ai
risparmiatori, più del dopp passaggio da Isin Ex a Cum, l'attribuzione del premio a un titolo che non l'aveva, non era neppure prevista dalle regole del Btp
Italia. Non si sa cosa significhi la "sostanziale correttezza", Tesoro e Abi negano che ci siano stati abusi e che le banche siano riuscite ad attribuire il premio
atitoli in mano a investitori istituzionali, dunque non legittimati a riceverlo. Anche perché, spiegano, c'è un doppio controllo: si può incrociare il tipo di titolo
con l'anagrafica del cliente. E chi fa questo controllo? Ovviamente la banca stessa SECONDO L'ABI, questo caos sarebbe dovuto al fatto che erano le prime
volte in cui si vendeva debito al mercato retail e quindi, in pratica, bisognava adeguare la classificazione dei titoli che tendevano a essere attribuiti agli
investitori istituzionali cui vanno di solito. Anche se ci fossero state irregolarità, nell'ipotesi cioè che ci sia chi abbia fatto il furbo provando ad attribuire il
premio fedeltà (milioni di euro in ballo) abusivamente a qualcuno, o a se stessi, nessuno avrebbe l'incentivo a rivelarlo. Le banche perché sarebbero loro le
colpevoli, il Tesoro perché dovrebbe ammettere che il suo Btp Italia ha regalato soldi alle banche. La linea ufficiale è che non è successo nulla. I fatti sono
che c'è stata un'indagine e che, dall'aprile 2014, il Tesoro ha cambiato le procedure, offrendo in giorni diversi i titoli al retail e agli investitori istituzionali. Per
rendere tutto più efficiente, ma anche per eliminare la possibilità di fare i furbi. © RIPRODUZIONE RISERVATA o dei 3 attesi, gli investitori istituzionali
(che non hanno il premio) chiedono soltanto 1,7 miliardi. I primi Btp Italia stanno per arrivare a scadenza, si avvicina il momento di incassare il bonus del 4
per mille. Il 24 giugno scorso il vice direttore generale dell'Associazione delle banche italiane, Gianfranco Torriero, scrive agli Vertice Maria Cannata, capo
del servizio del debito LaPresse I numeri per mille. Il premio attribuito ai piccoli risparmiatori che detengono i Btp Italia fino alla scadenza (durano 4 anni)
7,3 miliardi. La prima emissione di Btp Italia nel 2012 è stata u n grande successo Dal ministero del Tesoro e dall'Associazione delle banche italiane
assicurano che "nessuna irregolarità" è stata riscontrata. Però la reputazione delle banche e del Btp Italia, il primo titolo del debi associati che il ministero
dell'Economia "ha avviato un'attività di verifica presso gli intermediari coinvolti nell'attività dell'attività di collocamento del Btp Italia che hanno presentato
domande di modifica del codice Isin". Tradotto: i Btp Italiahanno un loro codice identificativo, gli "Isin Cum" sono destinati ai piccoli risparmiatori, e pagano
il premio. Quelli "Isin Ex" vanno agli istituzionali e non 10 pagano. TRA 2012 E 2014 molte banche hanno chiesto di cambiare il codice di titoli da loro
intermediati, cioè di trasformarlo da Ex a Cum (nessuna l'inverso) per far pagare 11 premio a titoli che erano identificati come non aventi diritto. Il ministero,
scrive Torriero dell'Abi, "sebbene abbia sinora risco
Credito: scenari e commenti
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