Gli effetti dell`aumento dello spread btp italiani

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Gli effetti dell'aumento dello spread btp italiani - bund tedeschi
Gli effetti dell'andamento vertiginoso dei titoli di stato italiani con uno spread che supera i 570 punti base,
portando la quotazione dei btp a 2 anni ad oltre il 7%, a 7,42% quelli a 5 anni ed a 7,15% i btp decennali. Quali
sono le conseguenze per la nostra economia?
L’allarmismo che si sta diffondendo in queste ore, visto l’andamento catastrofico dello spread tra btp italiani e
bund tedeschi, sta preoccupando l’intera economia italiana. Attualmente lo spread è oltre 570 punti base con un
rendimento dei BTP a 10 anni che ha sforato la soglia del 7%, salendo al 7,15%.
Che sia chiaro, l’Italia non è certamente nella stessa situazione economica della Grecia, ma visti gli enormi
coinvolgimenti a livello europeo, e non solo, si “interverrà brutalmente” per ridurre al minimo il contagio e dare
quanto prima una sferzata a questa insana irresponsabilità italiana. Le cause sono generate principalmente da
una inesistente crescita e da una credibilità che ha toccato ormai i minimi storici, per non dire altro!
Purtroppo il voto di ieri a Montecitorio è stato letto dai mercati come un ulteriore passo verso l’instabilità di uno
Stato che ha il compito, gravoso, di attuare con urgenze le misure imposte dall’Europa e dal Fondo Monetario
Internazionale.
Secondo autorevoli stime, tra cui il brillante giornalista economico-politico Oscar Giannino, l’Italia dovrà versare
circa 50 miliardi di oneri (pari a 3 punti pieni di Pil). Con questi numeri, il piano di dismissioni pubbliche,
presentato nella lettera di intenti del Presidente del Consiglio, è già andato fumo visti gli alti tassi di interessi che il
Governo dovrà sostenere; a tutto questo va aggiunto il peso di un debito pubblico che è ormai superiore a 1900
miliardi di euro.
Il pauroso spread peserà massicciamente sulle banche che dovranno sostenere maggiori costi per accaparrarsi
liquidità nel breve periodo, indebolendone il bilancio e aumentandone in parte il rischio. La conseguenza sarà una
svalutazione delle forme di investimento che hanno in pancia titoli pubblici a vantaggio delle operazioni di Pronti
Contro Termine che diventeranno sempre più appetibili (ed onerose per le banche). Inoltre grava sugli istituti
bancari l’avvenuto abbassamento del rating del Governo italiano.
Infine, a pagare il conto più salato saranno gli imprenditori, su cui graveranno i più alti interessi traslati dalle
banche, e le famiglie che dovranno sostenere mutui e prestiti sempre più onerosi. Saranno intaccati ovviamente
anche i redditi immobiliari, visto che l’aumento dello spread porta ad un abbassamento degli indici e della
capitalizzazione di Borsa (valore delle azioni al prezzo attuale di mercato).
In quest’ottica si aggiunge un’economia reale in forte rallentamento ed un clima politico fatto di faziosità che non
aiutano nessuno, anzi! Si spera che una volta tanto il bene comune vada al di là degli squallidi interessi personali,
se non altro per evitare di finire con le spalle al muro!!
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