Bologna, 23 novembre 2012 SORVEGLIANZA DELLA LEISHMANIOSI IN EMILIA - ROMAGNA Prevenzione e controllo della Leishmaniosi canina Raffaella Baldelli & Giovanni Poglayen Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie L C : DEFINIZIONE (G. P.) Metazoonosi protozoaria ad eziologia complessa che nel cane, serbatoio epidemiologico dell’infezione, si identifica con una immunopatologia cronica ingravescente, parassitologicamente incurabile PROFILASSI INDIRETTA DIRETTA PROFILASSI DIRETTA PROFILASSI DIRETTA (in aree endemiche) Contro il parassita Diagnosi (corretta) Terapia (esame psico-attitudinale del proprietario) Educazione del proprietario Lotta al randagismo e corretta gestione dei canili Eutanasia Monitoraggio costante della situazione Contro il flebotomo No insetticidi No modifiche dell’habitat No lotta biologica Sì protezione individuale (fisica – chimica) Sì a repellenti specifici Eutanasia in un ambulatorio calabrese (compliance) Andamento dei pazienti (sui 111) che si sono presentati alle visite ed hanno seguito la terapia pazienti presentati terapia eutanasia 111 74 30 42 39 23 21 3 1 visita 14 14 2 0 2 visita 3 visita 4 visita 25 25 10 10 0 9 9 0 0 5 visita 6 visita 7 visita e oltre Sì a repellenti specifici in quanto in grado di ridurre l’incidenza nel cane ma anche il rischio di infezione nell’uomo (Otranto, 2007 – Maroli 2010) Tre diverse formulazioni (collari – spot on – spray) tutti a base di piretroidi sintetici a diverse concentrazioni La loro efficacia si basa su due effetti sinergici: 1) anti feeding con disorientamento dell’insetto che non riesce a nutrirsi 2) Il disorientamento lo porta a permanere sull’animale per un tempo sufficiente ad intossicarsi e successivamente a morire Questa duplice attività è caratteristica peculiare dei collari, (anche 90 % di effetto protettivo) mentre gli spot on e gli spray (che necessitano di più frequenti applicazioni) privilegiano l’azione repellente PREVENZIONE / CONTROLLO Zoiatria Sanità Pubblica Veterinaria SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA VPH “Branca delle attività di sanità pubblica che ha come scopo l’applicazione delle capacità, conoscenze e risorse professionali veterinarie ai fini della protezione e del miglioramento della salute umana intesa nel suo concetto più vasto, cioè comprendente anche economia ed ambiente” “Stato di completo benessere fisico psichico e sociale” Il termine “controllo”, nella sua accezione epidemiologica significa: Riduzione della prevalenza di una malattia ad un livello tale da non farla considerare un importante problema sanitario (Toma et al., 1999). Obbiettivo del controllo è il contenimento della malattia attraverso una significativa riduzione della sua diffusione ad individui recettivi. LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DEL SERBATOIO CANINO DELLA LVZ IN ITALIA NASCONO DA UN “CONVEGNO CONSENSO” DEL MARZO 2004 1. SORVEGLIANZA ATTIVA DELL’INFEZIONE CANINA NEL TERRITORIO 2. TERAPIA DEI SOGGETTI INFETTI 3. MISURE ANTIVETTORIALI PER IL CONTROLLO DELL’ INFEZIONE I risultati potrebbero permetterci di controllare la malattia nel corso dei prossimi anni Le linee guida, pertanto, si pongono un obiettivo particolarmente ambizioso. Rappresentano un buon compromesso fra le evidenze scientifiche e le aspettative dell’utenza (cavalcano l’onda del pet business ). Tentano di influenzare scientificamente il comportamento dei colleghi liberi professionisti. Cercano di contenere il processo di espansione della malattia. Preparano all’avvento del vaccino SORVEGLIANZA TERAPIA MIS. ANTIVETT. S /M VACCINO Linee guida per il trattamento della leishmaniosi nel cane (obiettivi) • Riduzione della carica parassitaria • Trattamento del danno organico • Ripristino di una risposta immune efficiente • Stabilizzazione dei miglioramenti clinici indotti • Gestione delle recidive • ……………………? Oliva et al., 2010 Terapia (un po’ di storia recente) Oliva, 2005 • Negli anni ’80 è iniziato l’allegro uso della terapia nel cane. • Principi attivi e posologia vengono mutuati passivamente (ma con fantasia) dalla medicina umana. • Al 1994 risale il primo lavoro sulla farmacocinetica dell’ antimoniato di N-metilglucamina nel cane. • Nel frattempo, fiumi di antimoniato di N-metilglucamina vengono riversati nel bacino del Mediterraneo • La malattia inizia un lento, ma inarrestabile processo di espansione territoriale • Potremmo definirlo di esplosione, ma anche di implosione Ed ecco apparire i primi fenomeni di resistenza nell’uomo! Perché la terapia è parassitologicamente poco efficace? lungo rapporto di coevoluzione tra cane/parassita (risposta ecologica) lo stato di immunodepressione è costante ed ingravescente (risposta patogenetica) la la localizzazione dei parassiti è prevalentemente sottocutanea (risposta farmacodinamica) Troppo scarse sono le conoscenze per quanto riguarda i principi attivi usati nella terapia del cane che, fra l’altro, sono tutti di derivazione umana; tale situazione ha impedito di redigere un protocollo standard anche sulla base della Evidence Based Medicine ED INOLTRE… Vale la pena rammentare che nelle aree iperendemiche un cane riceve, per tutta la notte, circa 100 punture all’ora di cui 7 sono infettanti… Quindi, più o meno, 800 di cui 56 iniezioni di promastigoti Ma le altre 744 contengono solo… « potenti vasodilatatori, inibitori della coagulazione del sangue e fattori immunomodulatori che facilitano Leishmania nell’instaurare l’infezione » Leishmaniosi canina: terapia e classi clinicopatologiche • … è corretto non utilizzare farmaci la cui efficacia sia dubbia o aneddotica … • molto pratica la definizione di classi clinicopatologiche (Oliva et al., 2010) recidiva A – B – C – D – Ea - Eb esposti infetti ammalati gravi No risposta SINTONIA MEDITERRANEA… COLLARE MALATI COLLARE CRIPTICI COLLARE INFETTI CLINICAMENTE SANI TERAPIA IMPLEMENTARE LA DIAGNOSI SANI COLLARE VACCINO ? L’ICEBERG DI MIRO’ ’ Leishmaniosi canina: terapia • Composti antimoniali pentavalenti (costituiscono la prima scelta): antimoniato di N-metilglucamina (Glucantime®- Merial) • Meccanismo d’azione: inibisce la glicolisi e l’ossidazione degli acidi grassi necessari per il metabolismo del parassita • Dosaggio: 75 -100 mg/kg/die SC per 60 - 90 gg • Svantaggi: resistenza, necrosi tessutale, costo, poco utilizzabile con clearance renale compromessa • Emivita: 6 ore (> se associato con aminosidina) Leishmaniosi canina: terapia • Aminosidina: aminoglicoside (Aminofarma® Vetem) • Meccanismo d’azione: interferisce con l’attività ribosomiale e mitocondriale del parassita • Dosaggio: 5,2 mg/kg per 14 - 21 giorni • Svantaggi ed effetti indesiderati: danno all’VIII paio di nervi cranici ed insuff. renale (infrequenti) • Emivita: 5 ore • Associazione: Glucantime 60 mg/kg/die SC + aminosidina per 21 giorni Leishmaniosi canina: terapia • Allopurinolo (Zyloric®): normalmente usato per prevenire la formazione di urati. • Meccanismo d’azione: incorporato dal protozoo, si trasforma in un composto tossico, più parassitostatico che parassiticida. Questa attività non viene esplicata nell’uomo. • Può essere utile nel controllare le recidive della malattia. • Dosaggio: 20 – 30 mg/kg/12 ore OS minimo 12 mesi (anche tutta la vita). • Possibile terapia di mantenimento dopo Glucantime® Leishmaniosi canina: terapia • Amfotericina B e amfotericina B-liposomiale (AmBisone ®) (Vestar) farmaco antimicotico • Meccanismo d’azione: alterazione integrità membrana • Dosaggio: 0,5 - 0,8 mg/kg IV, 2 - 3 volte/settimana fino a raggiungere un massimo di 15 mg/kg, 7 mg/Kg con formulazioni liposomiali • Svantaggi: tossicità renale, vomito, costo, eticamente scorretto (WHO) Leishmaniosi canina: terapia • Miltefosina, farmaco antitumorale applicato al trattamento della LV umana in India (Impavido) • Meccanismo d’azione: interferisce con il metabolismo dei fosfolipidi nella sintesi della parete cellulare e con quello del glicosilfosfatidil – inositolo che permette la sopravvivenza del parassita all’interno del macrofago • Somministrazione orale di 2 mg/kg X cicli di 28 giorni in associazione con Allopurinolo • Non sufficientemente sperimentato nel cane Oliva et al., 2010 SYNOPSIS… N-metilglucamina + Allopurinolo Aminosidina in alternativa… Miltefosina in alternativa 25 PROFILASSI VACCINI INDIRETTA IMMUNOMODULATORI COSA E’ UN VACCINO ? • Prodotto biologico che inoculato nell’animale recettivo lo rende resistente all’infezione. Per la leishmaniosi canina: • Prodotto biologico in grado di indurre una risposta Th 1 stabile e duratura (Lemesre et al., 2006). VACCINI Era in avanzato stadio di sperimentazione (prove di campo nell’area vesuviana) un vaccino ricombinante che sembra (va) dare ottimi risultati. Una alternativa era apparsa all’orizzonte (e non solo) con un altro candidato sempre a DNA ricombinante (rNH36) ligante fucosio-mannosio. Una suggestiva caratteristica di queste preparazioni era quella di indurre uno shift della risposta immunitaria da TH2 (malattia) a TH1 (difesa attiva) proponendosi quindi anche come presidio terapeutico (immunoterapia). Siamo ancora lontani…e, infatti ne stiamo provando altri (l’industria lo considera un buon business) Uno di questi ultimi è giunto a noi dal Portogallo • Interessante la composizione a base di proteine di leishmania escrete /secrete con un particolare adiuvante (QA21). • In condizioni di infezione artificiale 3 cani su 10 hanno mostrato un’infezione attiva asintomatica. • In condizioni di campo, dopo 24 mesi 5 cani su 41 hanno mostrato un’infezione attiva. Amletici dubbi insorgono… • Sembra proteggere solo dalla forma clinica • Positivizza gli animali all’IFI • E i flebotomi cosa ne pensano ??????? E’ questo ciò che l’ operatore di SPV desidera ?? CONGRESSO SOIPA, ALGHERO 2012 «NON SEMPRE UNA NOVITA’ RAPPRESENTA UN PROGRESSO» (Bianciardi) «I VACCINI ANTIPROTOZOARI NON POSSONO OGGI AVERE IL MEDESIMO LIVELLO DI EFFICACIA DI QUELLI ANTIVIRALI ED ANTIBATTERICI. I PARASSITI HANNO UNA STRATEGIA EVOLUTIVA PIU’ COMPLESSA» (Oliva) «NEI CONFRONTI DI UN PROTOZOO E’ IL MASSIMO CHE POSSIAMO METTERE A VOSTRA DISPOSIZIONE» (Oliva) «NON CAMBIERA’ L’EPIDEMIOLOGIA DELLA MALATTIA, MODIFICHERA’ IL MIO APPROCCIO SUL CANE» (Oliva) 31 News dal mondo degli immunomodulatori… • Leishguard: sospensione orale a base di domperidone alla concentrazione di 5mg /ml per 30 giorni • Effetto antidopaminergico con rilascio di serotonina che stimola la produzione di prolattina. Quest’ultima è considerata una citochina proinfiammatoria di derivazione linfocitaria. • Induce un orientamento progressivo del rapporto Th1 /Th2 verso una predominanza della risposta Th1 (cellulare – protettiva) • Riduce di 7,2 volte la probabilità di contrarre l’infezione nei cani sani ed incrementa la capacità leishmanicida di quelli ammalati (parola di ESTEVE) Interessante, ma… Interessante ma… • Sono necessari maggiori approfondimenti di campo in aree iperendemiche (Mirò, 2012, c.p.) • Non dimentichiamo le 100 punture / ora etc .etc. • Gli altri candidati anno mostrato défaillance dopo i 24 mesi Mentre, sempre al vostro fianco, attendo fiducioso un futuro migliore, ringrazio per l’attenzione… 33