Guida_SolS:Layout 1.qxd - Dipartimento di Sociologia

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PRESENTAZIONE
Guida dello studente
Insegnamenti
I NFORMAZIONI
UTILI
a.a. 2007/2008
I NSEGNAMENTI
Sociologia specialistica
update: 28 set ’07
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Di seguito sono riportati gli insegnamenti del primo anno, secondo quanto
previsto dal regolamento didattico 2007/2008.
Sono evidenziati gli accorpamenti. Nelle pagine successive, i moduli accorpati vengono presentati insieme; tuttavia, per venire incontro anche agli studenti che devono sostenere l’esame relativo ad un solo modulo, la
bibliografia conserva la suddivisione in moduli.
Insegnamenti comuni
Curriculum “Lavoro e organizzazione”
Analisi delle organizzazioni e mercati del lavoro
Il rapporto d'impiego
PRESENTAZIONE
Primo anno
Economia dell'industria e dei servizi
Curriculum “Territorio e politiche locali”
Antropologia delle comunità locali
Fenomeni sociali nello spazio (con Sistemi urbani comparati )
Rappresentazione dei fenomeni sociali nello spazio
Algebra matriciale
Analisi del mutamento sociale
Metodi comparativi nelle scienze sociali
Etnografia
L’analisi del discorso
Nelle pagine seguenti, i moduli sono riportati in ordine alfabetico; nel caso
di moduli accorpati, il primo titolo corrisponde al modulo che cronologicamente viene impartito per primo.
I NSEGNAMENTI
I fondamenti sociali dell'economia
Comportamenti di mercato
L'indagine campionaria
Modelli lineari nella ricerca sociale
Origini storiche del welfare
Processi di innovazione culturale
Teorie della rappresentanza politica
Sistemi urbani comparati
Fenomeni sociali nello spazio
Stratificazione e mobilità sociale
Generi e generazioni
UTILI
Teorie dell’eguaglianza e dell’equità
Diritti di cittadinanza
I NFORMAZIONI
Opzionale: Demografia
Curriculum “Cultura e comunicazione”
L’analisi del discorso (con Etnografia)
Teorie della cultura
La dinamica dell'intervista
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[email protected]
Contenuto
I concetti e le tecniche dell'algebra lineare sono oggi usati in modo pervasivo
in tutte le discipline scientifiche, economiche e sociali. L'obiettivo del corso
di algebra matriciale è introdurre lo studente ad alcune nozioni di base dell'algebra lineare e di renderlo in grado di risolvere alcuni problemi elementari legati ai sistemi lineari e alla loro interpretazione in termini di
applicazioni lineari. Il corso è corredato da esempi in cui si illustrano applicazioni del formalismo introdotto alla teoria sociologica.
Valutazione
Esame scritto, consistente nella risoluzione di alcuni esercizi.
Testi
M. P. Manara, A. Perotti, R. Scapellato, Geometria e algebra lineare, Esculapio, Bologna, 2002.
Stefanizzi Sonia
[email protected]
Contenuto
I due moduli, formalmente separati, sono stati integrati in un unico corso che
si articola su due lezioni settimanali di tre ore ciascuna. L’obiettivo principale
del corso è duplice: da un lato fornire agli studenti le conoscenze teoriche e
metodologiche e gli strumenti analitici necessari per descrivere e interpretare
le principali trasformazioni della società italiana dal dopoguerra ad oggi. Particolare attenzione viene dedicata all’analisi delle fonti statistiche e delle principali ricerche sociologiche, svolte da studiosi italiani e stranieri, per costruire
indicatori significativi dei numerosi ambiti della società italiana coinvolti dal
mutamento. Dall’altro lato l’intento è quello di fornire alcuni strumenti analitici per la comparazione dei sistemi sociali e, in particolare, delle “società
nazionali”. In questo ambito l’attenzione viene rivolta anche se non in modo
esclusivo, all’Europa (soprattutto nell’esposizione del materiale empirico).
Partendo dai documenti prodotti nella fase di impostazione metodologica di
una delle principali indagini comparative a livello internazionale, si esamineranno alcune problematiche proprie dell’analisi comparativa. Il corso prevede
due programmi differenziati per studenti frequentanti e non. Per essere considerato studente frequentante occorre partecipare ad almeno 13 lezioni sulle
15 previste dal calendario.
PRESENTAZIONE
Di Blasio Bianca
Analisi del mutamento sociale
Metodi comparativi nelle scienze sociali
I NSEGNAMENTI
Algebra matriciale
Testi
Dispensa a cura della docente.
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I NFORMAZIONI
Studenti non frequentanti: è possibile sostenere due esami orali distinti facendo riferimento ai testi indicati.
UTILI
Valutazione
Studenti frequentanti: prova unica per entrambi i moduli. Relazione scritta,
che verrà discussa e impostata nel corso delle lezioni e si baserà su un’analisi empirica di dati tratti dall’European Social Survey e su una integrazione
orale.
Per “Analisi delle organizzazioni e mercati del lavoro”: M. Regini (a cura di),
La sociologia economica contemporanea, Laterza, Bari-Roma, 2007.
Reyneri Emilio
Vettor Tiziana
Per “Il rapporto d’impiego”: M. Persiani, G. Proia, Contratto e rapporto di lavoro, Cedam, Padova, 2005.
[email protected]
[email protected]
Contenuto
*La Docente si riserva di segnalare nel sito Web di Facoltà eventuali variazioni
del testo indicato per l’esame orale, che potrebbero intervenire in corrispondenza con la pubblicazione di nuove e più aggiornate edizioni del medesimo.
I NSEGNAMENTI
Il modulo “Analisi delle organizzazioni e mercati del lavoro” si propone di
presentare i principali problemi e campi di indagine che sono attualmente al
centro dell’attenzione dei sociologi del lavoro e dell’economia: dai mercati del
lavoro alla famiglia e ai sistemi di welfare, dalla globalizzazione ai sistemi
socioeconomici locali, dai rapporti tra imprese e contesti socio-istituzionali
al consumo, dall’esclusione sociale al lavoro degli immigrati, dai sistemi formativi alle associazioni di interessi. Tutte queste aree tematiche consentono
anche di mettere in luce il peculiare punto di vista che caratterizza la sociologia economica contemporanea a fronte del sempre più pervasivo approccio fondato sulla razionalità micro-economica individuale. L’idea che l’azione
economica è sempre plasmata da istituzioni radicate nella storia e da strutture di rapporti sociali, che è stata discussa in altri corsi sul piano teorico e
del confronto disciplinare, è qui affrontata nel concreto delle analisi empiriche, nel tentativo di mostrarne la bontà quale metodo di analisi e interpretazione dell’azione economica. La presentazione dei risultati di ricerche
recenti condotte su temi socialmente rilevanti e riferite spesso alla realtà italiana nella necessaria ottica comparativa è volta anche a suscitare negli studenti interessi da sviluppare nel lavoro di tesi.
I NFORMAZIONI
UTILI
Il corso “Il rapporto d’impiego” ha per oggetto lo studio delle norme che disciplinano il rapporto di lavoro. A tal fine saranno analizzate le regole che
concernono la costituzione, lo svolgimento e la cessazione della relazione
contrattuale di lavoro. Nell’ambito del corso si affronterà, inoltre, l’analisi di
quelle figure negoziali che, pur appartenendo all’area del lavoro subordinato,
da esso si distinguono perché connotate da alcuni elementi di atipicità. Di
queste ultime si studieranno i più importanti aspetti di disciplina alla luce dei
recenti interventi di riforma legislativa.
Valutazione
Esame scritto, unico per entrambi i moduli. Gli studenti frequentanti possono, in alternativa, preparare una relazione su argomenti concordati con il
docente.
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PRESENTAZIONE
Testi
Analisi delle organizzazioni e mercati del lavoro
Il rapporto d'impiego
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Gallotti Cecilia
Micheli Giuseppe
[email protected]
[email protected]
Contenuto
Contenuto
Il modulo propone, in prima istanza, una rilettura critica del legame storico
e mitico dell’antropologia con il suo “terreno”, inteso come dimensione spaziale e simbolica per lo studio delle culture locali, presentando gli snodi teorici importanti che l’hanno condotta alla riformulazione odierna dei suoi
oggetti e alla revisione del suo impianto concettuale. In particolare, in relazione al fenomeno della mobilità migratoria e turistica, vengono presentati
casi tratti dalla letteratura etnografica relativi al contatto tra cultura visitante
e cultura ospitante e ai suoi effetti sull’identità e la memoria collettive.
“E’ il fatto stesso del vivere che rende necessario il passaggio” (A. van Gennep). Le scienze della popolazione studiano il sistema di transizioni fondamentali nella vita dei componenti di una popolazione. La loro lettura è
possibile solo integrando l'insieme delle transizioni in un quadro unitario. La
composizione del quadro è perseguita focalizzando gradualmente l’attenzione dalla ricostruzione delle dinamiche storiche di lungo periodo, all’esplorazione degli scenari dell’ultimo Novecento (transizione sanitaria,
invecchiamento e compression of mortality, differenziali di genere, fecondità dal baby boom alla lowest low fertility sud-europea, globalizzazione dei
movimenti di popoli entro e verso l’Europa, emigrazione e disagio), all’analisi delle attuali dinamiche familiari delle regioni Mediterranee (“seconda transizione demografica”, modelli familiari sud-europei e Mediterranei,
persistenze e discontinuità generazionali, ricadute dei job traps su polarizzazione sociale e progetti di corsi di vita), fino alla discussione di alcuni nodi
demografici rilevanti nella formulazione di politiche economiche e sociali (homecare e occupazione femminile adulta, limiti della gestione cash della disabilità, strategie di coping e caduti in circoli viziosi di caduta in povertà,
plasticità e stati disposizionali, nuove cronicità e nuovi spazi dell’esclusione).
In seconda istanza, il modulo intende fornire alcuni strumenti metodologici
di analisi etnografica e semiotica dei processi di ibridazione nei contesti di
contatto interculturale, in particolare dei rituali come dispositivi di ri-localizzazione e di rifondazione di paesaggi culturali condivisi.
Valutazione
Esame orale. Gli studenti frequentanti possono presentare, previo accordo
con la docente, una tesina di approfondimento dei temi trattati nel modulo:
se provvista di adeguata bibliografia, essa sostituisce parzialmente i testi di
esame e costituisce materia di discussione in sede orale.
PRESENTAZIONE
Demografia (opzionale)
I NSEGNAMENTI
Antropologia delle comunità locali
Valutazione
U. Fabietti, R. Malighetti, V. Matera, Dal tribale al globale, Bruno Mondadori,
Milano, 2002 (Studenti frequentanti: parte terza, “Il traffico delle culture”.
Studenti non frequentanti: per intero).
S. J. Tambiah, Rituali e cultura, il Mulino, Bologna, 1995 (cap. 3: “Un approccio performativo al rituale”).
Per gli studenti frequentanti si prevede l’attuazione di una prova intermedia
a metà corso. Sempre per gli studenti frequentanti la valutazione sul testo
monografico potrà avvenire mediante presentazione e discussione in aula a
fine corso di una breve relazione scritta (max tre cartelle) che incroci i temi
di un capitolo a scelta della monografia con la lettura di uno o due altri articoli indicati dal docente.
Testi
Materiali didattici caricati sulla pagina web del docente o resi disponibili in
forma di dispensa.
G. A. Micheli, Il potere d’interferenza degli stati d’animo nella formazione dei
comportamenti demografici, in corso di pubblicazione.
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UTILI
Dispensa a cura della docente.
L’esame, in forma scritta, prevede domande aperte a svolgimento in forma di
tema sugli argomenti trattati a lezione e riportati nei materiali didattici on
line e sul testo monografico.
I NFORMAZIONI
Testi
Per le modalità di composizione e stesura della tesina, si prega i frequentanti e i non frequentanti di attenersi scrupolosamente alle indicazioni pubblicate su “Didattica on line”.
Calloni Marina
Testi
[email protected]
Amnesty International, Rapporto 2007. La situazione dei diritti umani nel
mondo, EGA, Torino.
Contenuto
M. Calloni (a cura di), Violenza senza legge. Genocidi e crimini di guerra nell’età globale, UTET, Torino, 2006.
L’intento è quello di offrire alle/agli studenti strumenti di tipo sia teorico che
pratico, necessari per poter affrontare l’attuale dibattito pubblico sulla questione dei diritti umani ed interventi umanitari. Inoltre, il corso mira a far sì
che conoscenze di carattere normativo possano essere utilizzate anche in
studi sociologici e in ricerche empiriche, che abbiano per oggetto lo sviluppo
delle capacità umane e il rispetto della dignità di individui e comunità.
A. Cassese, I diritti umani oggi, Laterza, Roma-Bari, 2006.
W. Kymlicka, Introduzione alla filosofia politica contemporanea, Feltrinelli,
Milano, 1996.
Tutti i materiali di lavoro, testi di dichiarazioni, convezioni sui diritti umani,
informazioni bibliografiche e materiali proposti dagli ospiti verranno pubblicate sul sito di Facoltà nella sezione “Didattica on line”.
I NSEGNAMENTI
Il tema generale del corso riguarda lo studio dei significati, teorie e pratiche
dei diritti fondamentali e dei diritti di cittadinanza, così come si sono venuti
a caratterizzare nel corso del tempo. Una particolare attenzione viene dedicata sia alla questione della violazione dei diritti umani, sia ai processi di riconciliazione post-conflittuale.
PRESENTAZIONE
Diritti di cittadinanza
Teorie dell’eguaglianza e dell’equità
Il corso è suddiviso in due parti. Durante il primo mese vengono svolte lezioni
di carattere storico-teorico, mentre nel secondo periodo il corso assume una
struttura di carattere seminariale.
In particolar modo,vengono tratti i seguenti temi:
I Parte: 1) Storia e teorie dei diritti umani. 2) Lo Stato nazionale e i diritti di
cittadinanza. 3) Le carte fondamentali sui diritti umani. 4) Le principali convenzioni internazionali per la protezione dei diritti fondamentali.
II Parte: 1) I diritti degli altri: la questione dei rifugiati politici. 2) Raccontare
guerre e conflitti: il ruolo dei mass media. 3) Lotta contro la povertà e l’indigenza: la salute nell’età globale. 4) Lavorare sul campo: i progetti umanitari.
I NFORMAZIONI
UTILI
È prevista la partecipazione di esperti e testimoni, oltre che l’utilizzo di strumenti multimediali.
Valutazione:
Studenti frequentanti: presentazione orale a partire da un testo scritto su uno
dei temi trattati e sulla base delle indicazioni date dalla docente.
Studenti non frequentanti: tesina scritta da discutere oralmente su uno dei
temi sopra elencati, secondo quanto concordato previamente con la docente.
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Il modulo si propone di trasmettere ai partecipanti le competenze necessarie per interpretare, nelle modalità e negli effetti socio-economici, le modificazioni del sistema produttivo e dei servizi in Italia.
Viene fornita una descrizione sintetica del sistema produttivo e dei servizi
italiano, mostrandone l’evoluzione subita negli ultimi decenni e spiegando il
processo di deindustrializzazione e di terziarizzazione della nostra economia
anche in riferimento al quadro internazionale.
Valutazione
Esame scritto con domande a risposta aperta. Per i frequentanti è prevista la
possibilità di redigere, in alternativa al test, elaborati di approfondimento dei
temi trattati nel corso.
Testi
Testo d’esame: M. Bellandi, Mercati, industrie e luoghi di piccola e grande
impresa, il Mulino, Bologna, 2003.
Altri riferimenti sono contenuti in:
- F. Barca (a cura di), Storia del capitalismo italiano dal dopoguerra ad oggi,
Donzelli, Roma, 1997.
- G. Becattini, Per un capitalismo dal volto umano. Critica dell’economia apolitica, Bollati Boringhieri, Milano, 2004.
- P. Bianchi, Le politiche industriali dell’Unione Europea, il Mulino, Bologna,
1999.
- L. Gallino, La scomparsa dell’Italia industriale, Einaudi, Torino, 2003.
- L. Gallino, L’impresa irresponsabile, Einaudi, Torino, 2005.
- F. Giordano, Storia del sistema bancario italiano, Donzelli, Roma, 2007.
- F. Martinelli, J. Gadrey, L’economia dei servizi, il Mulino, Bologna, 2000.
Durante lo svolgimento del corso verranno forniti riferimenti più precisi.
[email protected]
Contenuto
In via del tutto preliminare con “etnografia” si può intendere un metodo di ricerca, prevalentemente basato sull’osservazione partecipante, con il quale si
possono studiare una varietà di fenomeni sociali, tra i quali: la vita quotidiana di gruppi situati in specifici luoghi, le interazioni tra individui coinvolti
in particolari processi, le pratiche sociali. Scopo del modulo è introdurre gli
studenti alla teoria e alla pratica dell’etnografia, mediante una illustrazione
delle sue principali prospettive di analisi, una riflessione sul perché fare etnografia, la presentazione di indagini sul campo, e infine una discussione intorno alle problematiche relative alla scrittura dei resoconti di ricerca.
L’analisi del discorso. In seguito a ciò che viene ormai convenzionalmente
chiamata “svolta linguistica”, le scienze sociali si sono misurate con la straordinaria rilevanza che nella società contemporanea assume il linguaggio
nelle sue diverse forme e, soprattutto, con la constatazione che il linguaggio
media in termini simbolico-normativi la conoscenza della realtà sociale. Altri
aspetti significativi del linguaggio sono: il suo stretto legame con la cultura
e l’azione, la sua portata nella produzione e circolazione del sapere, del potere e dell’ideologia, nonché la sua connessione con le procedure del pensiero, dell’espressione in pubblico, della persuasione, dell’argomentazione
e, infine, con le retoriche e i “vocabolari di motivi” utilizzati dagli individui in
contesti di interazione e conversazione. Un campo dunque assai vasto, un
universo di forme retoriche e processi argomentativi, relazioni comunicative
e dimensioni sociali, spesso riassunto con la nozione di “discorso”. Il modulo
si propone di introdurre gli studenti a tale nozione, assegnando particolare
attenzione al problema teorico della relazione tra discorsi e pratiche, all’analisi dei contesti di produzione dei discorsi pubblici, e allo studio etnografico delle interazioni come pratiche discorsive.
Valutazione
Studenti frequentanti: tesina, preventivamente concordata con il docente, riportante lo studio etnografico di un fenomeno sociale di specifico interesse.
La tesina verrà poi discussa in sede di esame orale.
Studenti non frequentanti: esame scritto (un elaborato cui si risponde a due
domande). Gli studenti non frequentanti di “Etnografia” e “Analisi del Discorso” debbono sostenere i due esami con un’unica prova di profitto.
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PRESENTAZIONE
Contenuto
Navarini Gianmarco
I NSEGNAMENTI
[email protected]
UTILI
Ferretto Matilde
Etnografia
L’analisi del discorso
I NFORMAZIONI
Economia dell'industria e dei servizi
A. Dal Lago, R. De Biasi (a cura di) Un certo sguardo. Introduzione all’etnografia sociale, Laterza, Roma-Bari, 2004.
M. Marzano, Etnografia e ricerca sociale, Laterza, Roma-Bari, 2006.
L. Wacquant, Anima e corpo. La fabbrica dei pugili nel ghetto nero americano, Derive e Approdi, Roma, 2002.
P. Bourgois, Cercando rispetto. Drug Economy e cultura di strada, Derive e
Approdi, Roma, 2005.
E. Colombo, G. Navarini, Confini dentro la città. Antropologia della Stazione
Centrale di Milano, Guerini, Milano 1999.
G. Kunda, L’ingegneria della cultura. Controllo, appartenenza e impegno in
un’impresa ad alta tecnologia, Einaudi, Torino, 2000.
Materiali, articoli e contributi raccolti in una dispensa a cura del docente. Indicazioni dettagliate sui materiali di studio sono riportate nella pagina web
del modulo.
Per “L’analisi del discorso”:
F. Crespi, Sociologia del linguaggio, Laterza, Roma-Bari, 2005.
P. P. Giglioli, G. Fele (a cura di), Linguaggio e contesto sociale, Il Mulino, Bologna, 2000.
T. Van Dijk, Ideologie, Carocci, Roma, 2004.
Materiali, contributi e articoli raccolti in una dispensa a cura del docente.
Indicazioni dettagliate sui materiali di studio sono riportate nella pagina web
del modulo.
I fondamenti sociali dell'economia
Comportamenti di mercato
Migione Enzo
Silva Francesco
[email protected]
[email protected]
Contenuto
Il corso “I fondamenti sociali dell’economia” si propone di approfondire le
modalità di interpretazione sociologica dei comportamenti economici. E’ incentrato sul concetto di embeddedness sociale dell’economia e sulla critica
sociologica al paradigma del mercato e alle diverse modalità di interpretare
orientamenti e scelte economiche a partire dall’assunto di attori individuali
atomizzati sotto o sovra socializzati. Nella parte del corso svolta congiuntamente con il modulo “Comportamenti di Mercato” si esaminano in particolare
alcune questioni teoriche ed empiriche relative all’imprenditorialità, con particolare riferimento al contributo di Schumpeter, Baumol ed altri.
Il corso “Comportamenti di mercato” si propone di offrire alcune nozioni elementari di teoria della scelta ossia di come soggetti diversi, siano essi persone fisiche o giuridiche, operano le loro scelte, siano esse individuali,
interattive o collettive. In particolare esamina la teoria delle razionalità, e
quindi della scelta razionale, in ambito economico, mettendola a confronto
critico sia con il comportamento concreto verificato sperimentalmente sia
con le teorie offerte da altre scienza sociali, tra cui in particolare la sociologia. Questa varietà di punti di vista offre un quadro più complesso di quello
previsto dalla teoria della razionalità economica classica. Nella parte del corso
svolta congiuntamente con il corso di “I fondamenti sociali dell’economia” si
esaminano in particolare le motivazioni e le caratteristiche della scelta imprenditoriale.
PRESENTAZIONE
Per “Etnografia”:
I NSEGNAMENTI
Testi
Testi
Per “I fondamenti sociali dell’economia”:
M. Weber, Economia e Società (Vol. I). Edizioni di Comunità, Milano, 1995
(una selezione dai capp. 1 e 2).
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I NFORMAZIONI
Esame scritto unico per le tre parti, della durata di circa 3 ore. In aggiunta,
lo studente può elaborare una tesina per migliorare il voto dell’esame; tale
elaborato sarà valutato da 0 a 3 punti. Il tema preferenziale è l’imprenditorialità; chi volesse proporre un tema alternativo dovrà discuterne preventivamente con i docenti del corso.
UTILI
Valutazione
M. Granovetter, “Azione economica e struttura sociale: il problema dell’embeddedness”, in M. Magatti (a cura di), Azione economica come azione sociale, Franco Angeli, Milano, 1993.
Pisati Maurizio
Per la parte monografica comune con il corso di “I fondamenti sociali dell’economia”:
W. J. Baumol, “Entrepreneurship in Economic Theory”, in The American Economic Review, 58 (2), 1968 (pagg. 64-71).
J. Schumpeter, “L’imprenditore”, in L’imprenditore e la storia dell’impresa.
Scritti 1927-1949, 1993 (pagg. 3-32).
J. Schumpeter, “Capitolo II: Il fenomeno fondamentale dello sviluppo economico” in Teoria dello sviluppo economico: ricerca sul profitto, il capitale, il
credito, l'interesse e il ciclo economico, Introduzione di P. Sylos Labini, Sansoni, Firenze, 1971.
R. Swedberg, Principi di sociologia economica, EGEA, Milano, 2005 (Cap. 12).
S. Ghezzi, Etnografia storica dell’imprenditorialità in Brianza. Antropologia
di un’economia regionale, Franco Angeli, Milano, 2007.
L’obiettivo del corso “Modelli lineari nella ricerca sociale” è illustrare la logica
e la pratica della regressione, intesa come tecnica quantitativa di analisi dei
dati che consente di esprimere le manifestazioni di un dato fenomeno di interesse (la cosiddetta variabile dipendente) come funzione di una o più caratteristiche dei membri della popolazione di riferimento (le cosiddette
variabili indipendenti).
Il corso si articola in tre parti. La prima è dedicata alla presentazione del modello di regressione lineare generalizzato, della sua forma generale e delle
sue possibili applicazioni nell’ambito delle scienze sociali: la predizione e la
stima di effetti causali. Nella seconda parte vengono discussi il problema fondamentale dell’incertezza delle stime, la questione inferenziale e due diversi
approcci all’inferenza statistica: l’approccio classico e quello bayesiano. Infine, la terza parte del corso è dedicata all’illustrazione delle forme di regressione più appropriate all’analisi delle variabili dipendenti dicotomiche e
politomiche: la regressione lineare binomiale, la regressione logistica binomiale, la regressione logistica multinomiale e la regressione logistica ordinale.
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UTILI
Per “Comportamenti di mercato”: AA. VV., La teoria delle scelte. Una guida
critica, Laterza, Roma-Bari, 1996.
Contenuto
L’obiettivo del corso “L’indagine campionaria” è illustrare alcuni aspetti della
tecnica quantitativa di rilevazione dei dati più frequentemente utilizzata nelle
scienze sociali: l’indagine campionaria. Il corso si articola in tre parti. Nella
prima parte, dopo una breve illustrazione delle caratteristiche generali dell’indagine campionaria e dei suoi usi più comuni, vengono introdotti i concetti di stima, stimatore ed errore totale della stima; in particolare, si pone
l’accento sull’incertezza delle stime, sulle fonti di tale incertezza e sulle modalità più appropriate per quantificarla. Nella seconda parte viene presa in
esame la principale fonte di errore stocastico delle stime: il campionamento;
in questa parte vengono approfonditi i meccanismi mediante i quali il processo di campionamento, articolato in tutte le sue fasi, contribuisce a determinare l’incertezza che circonda le stime delle quantità di interesse. Infine,
la terza parte è dedicata all’illustrazione della principale fonte di errore sistematico delle stime: le non risposte; dopo avere classificato i possibili tipi
di non risposta in base alla loro causa, vengono illustrati sia le possibili conseguenze delle non risposte in termini di accuratezza delle stime, sia i rimedi che si possono adottare per ridurne gli effetti.
I NFORMAZIONI
K. Polanyi, “L’economia come processo istituzionale”. Testo reperibile in due
distinte pubblicazioni: K. Polanyi, Economie primitive, arcaiche e moderne,
Einaudi, Torino, 1980 (cap. 7); oppure K. Polanyi (a cura di), Traffici e mercati negli antichi imperi, Einaudi, Torino, 1978 (cap. 8).
[email protected]
PRESENTAZIONE
L'indagine campionaria
Modelli lineari nella ricerca sociale
I NSEGNAMENTI
E. Mingione, “Embeddedness/incorporazione” in J-L. Laville e M. La Rosa (a
cura di), La sociologia economica europea: un incontro franco-italiano. Numero Speciale di Sociologia del Lavoro, Franco Angeli, Milano, 2004 (pagg.
119-137).
Valutazione
Origini storiche del welfare
Per “L’indagine campionaria”:
Fumi Giampiero
[email protected]
Appunti delle lezioni pubblicati sulla pagina web del corso.
Contenuto
P. H. Rossi, J. D. Wright, A. B. Anderson (a cura di), Handbook of Survey Research, San Diego, Academic Press, 1983 (capp. 1, 2, 4, 5, 8, 9, 10).
La creazione dei moderni sistemi di welfare – un elemento fondamentale delle
società contemporanee – ha rappresentato un processo complesso e di lunga
durata, in cui si sono intrecciate dinamiche di trasformazione di diverso ordine: economico, demografico, sociale, politico e culturale. Il corso prende in
esame le metamorfosi degli attori, delle forme e delle politiche di protezione
collettiva nella società industriale, considerando il caso italiano in prospettiva comparata. La sequenza lineare “assistenza - assicurazioni sociali - sicurezza sociale”, quale risulta da molte schematizzazioni, appare
insufficiente a chiarire l’evoluzione dei sistemi di protezione sociale. Dal confronto tra elaborazioni teoriche e dati storici appare più opportuno considerare gli sviluppi delle diverse forme di tutela e di solidarietà da un lato come
la risultante di trasformazioni e sedimentazioni interne a ciascuno degli ambiti di protezione, dall’altro come l’esito della loro interazione reciproca, nel
mutare dei contesti sociali e istituzionali di riferimento.
Per “Modelli lineari nella ricerca sociale”: M. Pisati, L’analisi dei dati. Tecniche
quantitative per le scienze sociali, il Mulino, Bologna, 2003.
Pertanto il corso si articola nel modo seguente: le interpretazioni consolidate
dei percorsi evolutivi del welfare, l’autotutela del lavoro nell’età dell’industrializzazione, l’introduzione delle assicurazioni sociali tra iniziativa collettiva e azione statale, lo “stato sociale” tra le due guerre, modelli di welfare
dopo la seconda guerra mondiale: convergenze e differenziazioni, il welfare
in italia dalla fine della guerra agli anni settanta, difficoltà e tendenze dell’ultimo trentennio.
I NSEGNAMENTI
Testi
PRESENTAZIONE
Esame scritto, unico per entrambi i moduli.
Testi
F. Girotti, Welfare State. Storia, modelli e critica, Carocci, Roma, 1998 (per i
frequentanti nelle parti indicate a lezione).
oppure
G. A. Ritter, Storia dello Stato sociale, Laterza, Roma-Bari, 1996.
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I NFORMAZIONI
Esame orale. Ai frequentanti saranno proposte modalità di partecipazione attiva durante il corso (utili anche ai fini della valutazione finale) sulla base dei
testi di riferimento e di altro materiale fornito dal docente.
UTILI
Valutazione
Biorcio Roberto
[email protected]
[email protected]
Contenuto
Il modulo “Processi di innovazione culturale” si propone di mettere a disposizione la strumentazione teorica e la rete analitica necessarie alla comprensione delle dinamiche culturali dell’innovazione. Tematizzata come
produzione di nuovi quadri di riferimento concettuali, nuovi schemi interpretativi che trasformano i modi di definire la realtà e di tipizzarla, l’innovazione viene studiata concentrando in particolare lo sguardo su due aspetti,
tra loro interconnessi: da un lato i percorsi che conducono alla sua generazione, a partire dalle precondizioni cognitive necessarie per la sua messa in
opera (problematizzazione del senso comune, decostruzione delle routine
quotidiane, valorizzazione del dubbio), dall’altro gli attori che se ne fanno
promotori. Speciale attenzione viene riservata, sotto questo profilo, ai movimenti collettivi in quanto espressione di nuove forme di razionalità e di identità, costruite sulla base di codici simbolici e comunicativi che rinviano a una
differente rappresentazione della realtà. I movimenti dei giovani e delle
donne, fioriti in Italia tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta del Novecento,
sono considerati come esempi storici del ruolo giocato dai soggetti collettivi
nei processi di innovazione sociale e culturale.
Per “Processi di innovazione culturale”:
P. Jedlowski, C. Leccardi, Sociologia della vita quotidiana, il Mulino, Bologna,
2003 (capp. 2, 3).
Dispensa con scritti di C. Donolo, F. Fichera, P. Jedlowski, A. Melucci, A. Touraine, I. Tuomi.
Per “Teorie della rappresentanza politica”:
B. Accarino, Rappresentanza, il Mulino, Bologna, 1999.
Y. Mény, Y. Surel, Populismo e democrazia, il Mulino, Bologna, 2001.
A. Melucci, L’invenzione del presente, il Mulino, Bologna, 1991.
I NFORMAZIONI
UTILI
Il modulo “Teorie della rappresentanza politica” si propone di ricostruire il
concetto di rappresentanza politica e le principali teorie che lo hanno
espresso. Il problema della rappresentanza politica ha assunto un ruolo centrale nel processo di formazione dello stato moderno per la costruzione di regimi e di governi di tipo democratico. La configurazione della rappresentanza
politica ha modellato le istituzioni, gli attori collettivi e le pratiche che hanno
caratterizzato i sistemi politici delle moderne democrazie. La crisi delle forme
tradizionali di rappresentanza ha sollecitato una rielaborazione delle teorie
politiche nelle società contemporanee coinvolte dai processi di globalizzazione e investite dalla protesta populista. La domanda di nuove forme di rappresentanza politica ha d’altra parte favorito la formazione di movimenti di
tipo nuovo.
Valutazione
Studenti frequentanti: tesina comprendente anche problematiche del modulo
“Teorie della rappresentanza politica” con cui questo modulo è collegato. La
tesina è discussa oralmente con i due docenti e la valutazione dei due moduli è comune. Studenti non frequentanti: esame scritto.
32
PRESENTAZIONE
Leccardi Carmen
Testi
I NSEGNAMENTI
Processi di innovazione culturale
Teorie della rappresentanza politica
33
L'analisi cartografica del territorio è uno strumento metodologico necessario
per sfruttare l’enorme quantità di informazioni disponibili sul territorio, in
particolare in quei settori delle scienze sociali dove la ricerca empirica sul
territorio ha un ruolo fondamentale per la comprensione dei fenomeni sociali.
Tuttavia, per dar corpo alla creatività che offrono le informazioni geografiche, sono necessari concetti, tecniche e strumenti che fanno parte del bagaglio scientifico del ‘moderno’ cartografo sociale; nessuna tecnica cartografica
può essere messa in opera senza appoggiarsi su modelli informatici di organizzazione dei dati, su tecnologie innovative per raccogliere dati geografici
e, soprattutto, su concetti e strumenti metodologici che riguardano diversi
aspetti dell’analisi spaziale, della visualizzazione e comunicazione dell’informazione spaziale. La cartografia tematica, oggetto di questo modulo, si
può considerare quindi il risultato di un percorso metodologico che ha acquisito uno status disciplinare autonomo sotto l’etichetta di scienza dell’informazione geografica.
Valutazione
Discussione di un caso di studio di analisi spaziale, proposto dallo studente;
oggetto della valutazione sarà la capacità di sapere impostare l’analisi spaziale di un problema e di indicare, in modo motivato, le fasi e le tecniche necessarie alla sua realizzazione. La capacità operativa informatica non sarà
tuttavia oggetto di valutazione.
Testi
M. Boffi, Scienza dell’informazione geografica. Introduzione ai GIS, Zanichelli,
Bologna, 2004.
Si richiede inoltre la lettura di alcune brevi schede (in inglese) sui precursori
del ‘pensiero spaziale’ nelle scienze sociali: C. Booth, T. Hägerstrand, R. Park
& E. Burgess, G. Simmel, J. Snow, in Center for Spatially Integrated Social
Science - CSISS Classics, www.csiss.org/classics
[email protected]
Contenuto
Il corso si propone di fornire la strumentazione teorica e metodologica per
l’analisi dell’organizzazione sociale nello spazio e dei rapporti tra teoria sociologica e questione urbana. Il suo obiettivo è quello di trasferire conoscenze
specialistiche sulle categorie spazio-tempo e di indirizzare lo studio verso
testi teorici e ricerche empiriche che hanno come oggetto le trasformazioni
nell’esperienza dello spazio e del tempo e nella forma della città conseguenti
al passaggio dalla modernità all’epoca contemporanea.
Attraverso lezioni e incontri seminariali viene presentato agli studenti il lavoro dei maggiori teorici classici e contemporanei che si sono occupati in
specifico delle categorie spazio-temporali nell’analisi dell’organizzazione sociale. Le analisi di questi autori vengono inquadrate nel loro rispettivo quadro teorico e discusse criticamente rispetto al contributo da queste fornite
alla comprensione delle trasformazioni in corso.
Gli studenti sono vivamente invitati a frequentare le lezioni.
Valutazione
Per chi sostiene l’esame solo della prima parte (obbligatoria): esame orale in
cui viene valutata la conoscenza del manuale di base e la comprensione critica dell’opera di almeno tre autori a scelta tra quelli analizzati in questa
prima parte del corso.
Per chi sostiene entrambe le parti (obbligatorio per il curriculum Territorio e
Politiche Locali):
- studenti frequentanti: la valutazione è basata sulle presentazioni e discussioni nei seminari (50%) e sull’elaborazione di un testo scritto, sotto forma di
progetto di ricerca secondo l’indice presentato e distribuito in aula;
- studenti non frequentanti: esame orale in cui viene valutata la conoscenza
del manuale di base e la comprensione critica dell’opera di almeno quattro
autori a scelta tra quelli analizzati nel corso.
Testi
S. Parker, Teoria ed esperienza urbana, il Mulino, Bologna, 2006. Una selezione di testi originali degli autori trattati, in assegnazione all’inizio del corso
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PRESENTAZIONE
Contenuto
Vicari Serena
I NSEGNAMENTI
@
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UTILI
Docente da definire
Sistemi urbani comparati
Fenomeni sociali nello spazio
I NFORMAZIONI
Rappresentazione dei fenomeni sociali nello spazio
Docente da definire
[email protected]
[email protected]
@
Contenuto
Contenuto
“Stratificazione e mobilità sociale” intende trasmettere le conoscenze necessarie per effettuare analisi di stampo comparativo e longitudinale sui processi di mobilità sociale intergenerazionale e intragenerazionale; in
particolare, le configurazioni dei movimenti tra le varie posizioni nella stratificazione sociale che avvengono tramite il canale occupazionale e il canale
matrimoniale. Oltre alle disuguaglianze nelle pure e semplici chance di mobilità, sono affrontate le disparità osservabili nei percorsi di mobilità. Queste tematiche sono affrontate con il ricorso alle più appropriate tecniche di
analisi statistica.
Il modulo “Teoria della cultura” è dedicato alla illustrazione di alcune prospettive sociologiche nell’analisi dei processi culturali. Il rapporto tra cultura
e società e la dimensione simbolica dell’agire saranno affrontati focalizzando
l’attenzione sul apporto tra cultura e struttura sociale, tra cultura e azione,
oltre che sui principali modelli utilizzati in ambito micro-sociologico per lo
studio dell’interazione sociale. Particolare attenzione viene dedicata ai temi
del multiculturalismo, della relazione tra globalizzazione e culture, della critica postcoloniale e della comunicazione interculturale.
“Generi e generazioni” si propone di fornire le conoscenze teoriche e gli strumenti analitici necessari per esaminare le variazioni nel tempo e nello spazio del peso che le appartenenze di genere e generazionali esercitano sui
destini dei singoli. Particolare attenzione è dedicata alle disparità che si manifestano nella sfera educativa, lavorativa e matrimoniale e alle variazioni di
queste disparità in funzione degli assetti istituzionali dei singoli paesi. Dopo
essere stati studiati separatamente, questi tre ordini di disuguaglianza vengono analizzati congiuntamente, considerando il processo di transizione alla
condizione adulta. Le questioni sopra elencate vengono affrontate attraverso
il ricorso alle più appropriate tecniche di analisi statistica.
Valutazione
Relazione scritta su un tema concordato con il docente, integrata da una
prova orale.
Testi
A. Schizzerotto (a cura di), Vite ineguali, il Mulino, Bologna, 2002.
Dispensa a cura del docente.
Tali questioni sono riprese in chiave di ricerca empirica nel modulo “La dinamica dell’intervista”.
L’intervista non strutturata, o discorsiva, rappresenta, nelle sue varie forme,
una delle tecniche più usate nell’ambito della ricerca sociale. Il modulo intende fornire un’introduzione alla pratica dell’intervista, affrontare le principali questioni epistemologiche che il ricorso a tale tecnica pone e permettere
agli studenti/esse di confrontarsi con i problemi pratici connessi con il suo
utilizzo. Il modulo “La dinamica dell’intervista” è suddiviso in tre parti. La
prima parte è dedicata alla presentazione dei diversi tipi di intervista nonstrutturata (intervista in profondità, intervista aperta, intervista narrativa, storia di vita ecc.) e di alcune dimensioni critiche generali di tale famiglia di
tecniche (proprietà, finalità, tipi di intervista e di intervistati, criteri di campionamento, stesura della traccia, gestione degli aspetti interazionali dell’intervista). La seconda parte prevede la messa a punto di una traccia di
intervista in relazione allo studio di un problema specifico, scelto tra le questioni affrontate nel corso del modulo “Teorie della cultura”. Nella terza parte,
infine, gli/le studenti/esse dovranno effettuare una serie di interviste che saranno successivamente analizzate con l’obiettivo di far emergere la stretta
relazione esistente tra la qualità dei dati raccolti e il contesto di produzione
degli stessi.
Valutazione
Studenti frequentanti: relazione scritta.
Studenti non frequentanti: esame orale.
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37
PRESENTAZIONE
Quassoli Fabio
I NSEGNAMENTI
de Lillo Antonio
UTILI
Teorie della cultura
La dinamica dell'intervista
I NFORMAZIONI
Stratificazione e mobilità sociale
Generi e generazioni
Testi
Secondo anno
I testi per la preparazione dell’esame saranno indicati all’inizio del modulo.
Per “La dinamica dell’intervista”:
Cardano M., Tecniche di ricerca qualitativa. Percorsi di ricerca nelle scienze
sociali, Roma, Carocci, 2003 (pp. 13-152).
Bichi R., La conduzione delle interviste nella ricerca sociale, Roma, Carocci,
2007.
Di seguito sono riportati gli insegnamenti del secono anno, secondo quanto
previsto dal regolamento didattico 2006/2007.
Sono evidenziati gli accorpamenti. Nelle pagine successive, i moduli accorpati vengono presentati insieme; tuttavia, per venire incontro anche agli studenti che devono sostenere l’esame relativo ad un solo modulo, la
bibliografia conserva la suddivisione in moduli
PRESENTAZIONE
Per “Teoria della cultura”:
Curriculum “Cultura e comunicazione”
Culture giovanili
Diritto dell'informazione e dell'editoria
Comunicazione istituzionale
I consumi culturali
Comunicazione e mutamento sociale
I NSEGNAMENTI
Il mercato culturale
La società dell'informazione
Globalizzazione e localizzazione della cultura
Storia delle politiche culturali
Le culture politiche
Tecniche di analisi dell'opinione pubblica
Curriculum “Lavoro e organizzazione”
Capitale umano e capitale sociale
Organizzazioni a rete e sviluppo locale
Il management dei servizi
Comunicazione esterna ed organizzativa
UTILI
Le professioni della conoscenza
I NFORMAZIONI
Politiche del lavoro in Italia ed Europa
Regolazione del mercato del lavoro
Salari e occupazioni
Teoria dei contratti e dei mercati interni
Cambiamento dei sistemi organizzativi
Trattamento delle informazioni
Curriculum “Territorio e politiche locali”
Geografia della comunicazione globale
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39
I tempi della città
Metodi di analisi delle realtà territoriali
Migrazioni e rapporti etnici
Modelli locali di sviluppo
Valutazione economica delle politiche
Politiche comunitarie e realtà locali
Sistemi locali di welfare
Governance locale
Nelle pagine seguenti, i moduli sono riportati in ordine alfabetico; nel caso
di moduli accorpati, il primo titolo corrisponde al modulo che cronologicamente viene impartito per primo.
Cambiamento dei sistemi organizzativi
Trattamento delle informazioni
Catino Maurizio
[email protected]
Contenuto
Le organizzazioni complesse sono i mattoni costitutivi della società. Nel perseguire i propri obiettivi le organizzazioni possono fallire e/o deviare dai fini
per cui sono state progettate intenzionalmente, con conseguenze che possono essere catastrofiche. Il corso affronta il tema della vulnerabilità, della resilienza e del collasso delle organizzazioni con particolare riferimento a tre
ambiti:
1. eventi generati dalle organizzazioni (come i man-made disaster);
2. eventi che richiedono una risposta immediata ed efficace da parte delle
organizzazioni (come i disastri naturali);
3. eventi che posseggono entrambe queste due caratteristiche (come ad
esempio il terrorismo).
Il corso, da intendersi come un corso avanzato di teoria e analisi organizzativa, è connotato da una forte dimensione di analisi e di ricerca. Verte sulle
tre tipologie (con particolare riferimento alle tipologie 2 e 3) e prevede per gli
studenti frequentanti un lavoro di analisi empirica da realizzarsi in gruppo.
PRESENTAZIONE
Governance dei sistemi turistici locali
I NSEGNAMENTI
Gestione dei sistemi turistici locali
Valutazione
Studenti frequentanti: elaborato scritto su un tema concordato con il docente.
Studenti non frequentanti: esame scritto.
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I NFORMAZIONI
K. Weick, Senso e significato nell’organizzazione, Cortina, Milano, 1997.
UTILI
Testi
B. A. Turner, N. F. Pidgeon, Disastri. Dinamiche organizzative e responsabilità umane, Comunità, Milano, 1997.
41
Docente da definire
Per gli studenti non frequentanti lesame scritto con integrazione orale sulla
base dei testi in programma.
@
Testi
Contenuto
Il modulo “Capitale umano e capitale sociale” intende analizzare le diverse
forme di capitale sociale inteso come rete di relazioni familiari e sociali utili
per sviluppare il capitale umano. Verranno innanzitutto approfondite le diverse concezioni di capitale sociale sviluppate dai principali scienziati sociali
che hanno introdotto tale nozione, da Bourdieu a Coleman, da Granovetter a
Putnam, ecc. Vengono quindi presi in considerazione i principali risultati delle
ricerche e delle riflessioni teoriche della nuova economia istituzionale e della
nuova sociologia economica che hanno fatto ampio ricorso a tale concetto per
spiegare il mutamento economico e sociale. Attenzione particolare viene dedicata ad esempio ai lavori di Granovetter che ha dimostrato empiricamente
il forte radicamento delle transazioni economiche nelle relazioni sociali, osservando come le persone facciano spesso uso di risorse sociali per il successo occupazionale; come pure alle indagini di Putnam che ha collegato,
seppure in maniera più discussa, il rendimento istituzionale con la civicness.
Non sono infine trascurati i molti risultati della sociologia economica contemporanea italiana che ha utilizzato in maniera innovativa tale nozione nella
riflessione teorica, nella analisi di “political economy” o nella ricerca applicata.
Per “Capitale umano e capitale sociale”:
J. Coleman, Fondamenti di teoria sociale, Bologna, il Mulino, 2005 ( capp. XII
e XXI).
A. Bagnasco, F. Piselli, A. Pizzorno, C. Trigilia, Il capitale sociale. Istruzioni per
l’uso, Bologna, il Mulino, 2001.
Per “Organizzazioni a rete e sviluppo locale”:
G. Bonazzi, S. Negrelli (a cura di), Imprese senza confini. Percorsi, strategie
e regolazione nel post-fordismo maturo, Milano, Franco Angeli, 2003 (capp.
1, 2, 3, 8).
A. Pichierri, La regolazione dei sistemi locali. Attori, strategie, strutture, Bologna, il Mulino, 2002 (capp. I, IV, V).
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I NFORMAZIONI
UTILI
Il modulo “Organizzazioni a rete e sviluppo locale” costituisce logico sviluppo
del primo in quanto fiducia e capitale sociale sono elementi costitutivi fondamentali per l’organizzazione a rete e lo sviluppo locale. In particolare, l’organizzazione a rete viene considerata come modello stabile di scambi
cooperativi tra attori individuali e/o collettivi. In quanto tale essa è analizzata
quale nuovo soggetto collettivo prodotto da varie forme di “collaborazioni
pragmatiche”, soluzioni istituzionali, strategie multiple, ecc. Le forme innovative di organizzazione orizzontale tipiche della cosiddetta impresa “non
standard”, fondate sui processi di “learning by monitoring”, benchmarking,
co-progettazione, “error detection” sono tra gli oggetti principali di approfondimento del corso. L’approccio dell’organizzazione a rete è quindi particolarmente utile per osservare il ruolo e l’evoluzione dei molteplici sistemi
territoriali sub-nazionali che come noto stanno emergendo non solo quali
importanti unità di analisi e di politiche pubbliche ma anche come sede di rilevanti forme di cooperazione tra attori privati e pubblici, esprimendo pratiche innovative di governance e di concertazione dello sviluppo locale.
I NSEGNAMENTI
Per gli studenti frequentanti, redazione e discussione di un breve elaborato
scritto sui contenuti sviluppati nei due moduli del corso.
PRESENTAZIONE
Valutazione
Capitale umano e capitale sociale
Organizzazioni a rete e sviluppo locale
43
Significato e caratteri della fase giovanile di vita si trasformano non solo a seconda delle epoche storiche, ma anche in relazione ai diversi gruppi sociali
di appartenenza. In questi ultimi decenni in particolare questi mutamenti
hanno avuto speciale intensità - sotto il profilo tanto strutturale quanto culturale – arrivando a mettere in discussione il concetto stesso di gioventù
come periodo di transizione, e fase preparatoria, all’età adulta. In questa cornice problematica, il modulo si propone di approfondire i modi attraverso i
quali i giovani elaborano culturalmente tali trasformazioni e le utilizzano per
definire la propria identità. A questo fine, visioni del mondo, stili espressivi,
pratiche di consumo e modelli di comportamento giovanili in Italia verranno
analizzati con particolare riferimento al periodo compreso tra il secondo dopoguerra e i nostri giorni.
All’interno del modulo, la rilevanza dei comportamenti di consumo per la costruzione delle culture e subculture giovanili costituirà specifico oggetto di
attenzione.
Valutazione
Studenti frequentanti: prova scritta sulla parte generale del modulo più una
presentazione orale di una relazione nella parte seminariale.
Studenti non frequentanti: esame scritto su un programma di testi specifico.
Testi
Sarà messa a disposizione una dispensa a cura della docente con scritti di Berardi, Besozzi, Cavalli, Leccardi e Torti.
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Piazza Sergio
[email protected]
[email protected]
Contenuto
L’obiettivo del corso “Diritto dell’informazione e dell’editoria” è fornire adeguati e moderni strumenti per comprendere le strutture portanti del mondo
dei media, intrecciando diritto e storia dell’informazione e dell’editoria. Esiste un “Diritto dell’informazione e dell’editoria” come parte del diritto pubblico e in particolare del diritto costituzionale. Il retroterra è anche la
normativa comunitaria, mentre dal 1948 ad oggi si è sviluppata attorno alle
leggi sulla stampa, sulla professione giornalistica, sul sistema radiotelevisivo
pubblico prima e poi, dopo la “Mammì” del 1990, sul sistema radiotelevisivo
pubblico e privato fino alla “Gasparri” del 2004 una dottrina che trova il suo
fondamento nel campo dei diritti di libertà. In parallelo, dal 1975 (legge n.
172) è nato il sistema giuridico sulle imprese editrici, che ha il suo perno
nella legge sull’editoria del 1981 (n. 416) e del 1987 (n. 67) fino alla legge
n. 62 del 2001. Il terzo garante (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni)
creato nel 1997 con la legge n. 249 dopo le esperienze del Garante dell’editoria (1981) e del Garante per la radiodiffusione e l’editoria (1990) ha dato
vita a una figura indipendente nell’ordinamento italiano concepita come
longa manus o occhio del Parlamento sul mondo dei media. L’esame dell’editoria elettronica e della comunicazione pubblica completano un quadro
economico-normativo che si avvale soprattutto del supporto originale fornito
dalle sentenze della Corte costituzionale, le quali hanno formato il moderno
diritto dei cittadini all’informazione e disegnato un ruolo di alta responsabilità per i giornalisti come mediatori intellettuale tra i fatti e la pubblica opinione.
Lo scopo del modulo “Comunicazione istituzionale” è offrire agli studenti:
- una panoramica della storia della comunicazione istituzionale in Italia dal
periodo fascista a oggi. In particolare vengono rivisitate le fasi più critiche del
processo di costruzione della comunicazione pubblica, nel quadro della costituzione repubblicana, a partire dall’eredità negativa del regime fascista e
fino alla completa ricostruzione dei processi della comunicazione pubblica
stessa;
- una ricostruzione sintetica del quadro normativo aggiornato della comunicazione istituzionale, con particolare attenzione alle leggi 142/90, 241/90 e
150/2000 (legge quadro sulla comunicazione pubblica e istituzionale);
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PRESENTAZIONE
Contenuto
Abruzzo Franco
I NSEGNAMENTI
[email protected]
UTILI
Leccardi Carmen
Diritto dell'informazione e dell'editoria
Comunicazione istituzionale
I NFORMAZIONI
Culture giovanili
Valutazione
Esame orale. Gli studenti che lo desiderano possono presentare una tesina
(20/30 pagine con relativa bibliografia) su un argomento trattato. Alle tesine
meritevoli saranno assegnati da 1 a 3 punti, da aggiungersi al voto dell’esame. La tesina va consegnata alla segreteria didattica del Dipartimento.
Testi
Per “Diritto dell’informazione e dell’editoria”:
F. Abruzzo, Codice dell’informazione e della comunicazione, ed. aprile 2006,
Centro di Documentazione Giornalistica, recapiti: Piazza di Pietra 26, Roma,
tel. 06/67.914.96, 06/67.981.48 - Fax 06/67.974.92 (Vol. I, consultare le
fonti giuridiche della parte III, IV, V e VI che sono richiamate nei paragrafi 1,
8, 9 e 10 del terzo volume; Vol. II: il paragrafo 1 del Cap. II e il Capitolo VII;
Vol. III, paragrafi 1, 8, 9 e 10). L’aggiornamento dell’opera è disponibile alla
pagina www.odg.mi.it/dispense.asp
Contenuto
La comunicazione globale rappresenta uno dei grandi sogni dell’umanità, la
base per la costruzione di grandi modelli geopolitici e di affascinanti utopie
planetarie. Il modulo si prefigge il compito di mettere in evidenza innanzitutto il significato politico della comunicazione, sia per quanto riguarda l’organizzazione del territorio e la costruzione delle scale dell’agire politico ad
esso connesse, sia nell’edificazione simbolica della comunità “immaginata” in
termini di nazione o di villaggio globale. Quindi si prefigge di interpretare in
termini critici il ruolo della comunicazione nella costruzione del discorso geopolitico contemporaneo.
Il modulo si apre con la visione del film “L’uomo del giorno dopo” (The Postman, K. Costner, 1998), al fine di stimolare la discussione sul significato e
sul ruolo della comunicazione nella edificazione, pratica e simbolica, dello
spazio politico (autori di riferimento: Marshall McLuhan e Benedict Anderson). Per quanto riguarda l’analisi del ruolo della comunicazione nella costruzione del discorso geopolitico, vengono presi in esame dapprima i
modelli classici della geopolitica formale e dei trasporti (autori di riferimento:
William Gilpin, Alfred T. Mahan, Halford Mackinder) e le grandi utopie planetarie, quindi il discorso sulla globalizzazione e l’uso della comunicazione
nella produzione di discorso geopolitico alternativo (autori di riferimento:
David Harvey, Paul Routledge, Doreen massey).
Valutazione
Studenti non frequentanti: esame scritto.
Per “Comunicazione istituzionale”:
Studenti frequentanti: gli studenti frequentanti avranno la facoltà di scegliere
fra lo svolgimento di una prova scritta o un esame orale con la discussione
di una tesina.
S. Rolando (a cura di), Teoria e Tecniche della Comunicazione Pubblica, Etas,
2001. G. Fornari, La nuova Comunicazione pubblica, Il Sole 24 ore, 2004. S.
Piazza, Dispensa del corso di comunicazione istituzionale.
A. Mattelart, La comunicazione globale, Ed. Riuniti, Roma, 2003.
S. Piazza, La Comunicazione istituzionale ed il processo di formazione dell’opinione pubblica, di prossima pubblicazione.
J. Hugill, La comunicazione mondiale dal 1844. Geopolitica e tecnologia, Feltrinelli, Milano, 2005 (cap. 1).
Testi
Altri materiali didattici verranno resi disponibili durante il corso.
46
PRESENTAZIONE
[email protected]
I NSEGNAMENTI
Il metodo didattico alterna momenti di didattica frontale con percorsi di ricerca guidata dal docente su argomenti afferenti alla materia di studio. Per
gli studenti lavoratori verrà fatto un breve modulo (due ore) di orientamento.
dell’Agnese Elena
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UTILI
Vengono affrontati i seguenti argomenti: breve storia della comunicazione
pubblica in Italia, il quadro normativo attuale della Comunicazione Pubblica,
l’analisi dei processi più importanti della comunicazione istituzionale, Gli
strumenti della Comunicazione istituzionale (Urp - Siti Web - Call Center), la
Comunicazione istituzionale del Comune di Torino, la Comunicazione istituzionale in Europa: un confronto fra modelli ed esperienze, la Comunicazione
istituzionale ed i processi di formazione dell’opinione pubblica.
Geografia della comunicazione globale
I NFORMAZIONI
- un’analisi per tipologie, obiettivi, indicatori e strumentazione dei processi
di comunicazione istituzionale, con particolare attenzione ai processi di comunicazione con gli organi di informazione, al processo di comunicazione
sociale, al processo di comunicazione urbana ed al processo di comunicazione istituzionale on line.
Governance dei sistemi economici locali
Docente da definire
Diamantini Davide
@
[email protected]
Contenuto
Contenuto
PRESENTAZIONE
Gestione dei sistemi turistici locali
Gli obiettivi del corso sono: Applicare le teorie e i metodi della ricerca sociale
ai fenomeni empirici e territoriali del turismo, territoriali per risolvere problemi in modo innovativo trasformandoli in opportunità di sviluppo locale
(marketing territoriale turistico). Obiettivi professionalizzanti sono: 1) sviluppare competenze minime nell'analisi sociale e territoriale dell'offerta turistica su scala locale; 2) familiarizzarsi in modo propedeutico con le tecniche
di progettazione e gestione di attività turistiche secondo un approccio sistemico.
I NSEGNAMENTI
Gli argomenti trattati sono: che cosa vuol dire ‘fare sistema’. Il ‘dilemma del
prigioniero’ e la capacità di fare sistema. Definizioni di sistema turistico. I
sistemi turistici locali: i pro e i contro. Verso un nuovo modello di località turistica. Il professionista riflessivo e la comunità locale. Il progettista/gestore
degli Stl come fiduciario delegato. Up skills della figura professionale. Il progettista/gestore degli Stl, la collaborazione tra stakeholders e l’ente locale
come meta-manager. Prospettive per i sociologi del territorio: studio di casi.
Valutazione
Esame scritto: trenta domande a risposta multipla e una aperta.
Testi
Parti a scelta dei seguenti testi:
N. Costa, I professionisti dello sviluppo turistico locale, Hoepli, Milano, 2005.
UTILI
A. Pichierri, Lo sviluppo locale in Europa. Stato dell'arte e prospettive, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2005.
I NFORMAZIONI
G. Dall'Ara, F. Morandi, I sistemi turistici locali. Normativa, progetti e opportunità, Halley, Matelica, 2006.
AA. VV., Elementi strutturali del turismo – Cap. 6, in Tci, (a cura di), L’annuario del turismo e della cultura 2007, Tci, Roma, 2007 (pp. 319-326).
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49
[email protected]
Contenuto
I consumi culturali rappresentano oggi uno degli indicatori più importanti
per l’analisi della cultura collettiva. Essi infatti costituiscono non solo il punto
di incontro tra l’offerta dell’industria dei beni simbolici e la fruizione individuale (il consumo), ma anche la cartina di tornasole per indagare il rapporto
tra vissuti, identità ed espressione sociale delle appartenenze. Il modulo intende affrontare le principali teorie del consumo culturale, illustrare le metodologie di ricerca nel campo culturale ed analizzare i dati relativi ai consumi
culturali in Italia, sia in termini di diffusione che di differenziazione, e con riferimento tanto alla popolazione in generale quanto a soggetti specifici della
collettività (le donne, i giovani, gli anziani).
Il rapporto tra comunicazione – interpersonale, mediata o digitale – e mutamento sociale è al centro della riflessione sociologica, soprattutto con il pieno
dispiegamento del sistema dei media e della “società dell’informazione”. Non
solo in termini di effetti sui riceventi, ma soprattutto come impatto macrosociale sulla cultura e l’organizzazione dell’intera collettività. In questa prospettiva viene analizzato in particolare il fenomeno dell’opinione pubblica
nelle attuali democrazie massmediatizzate, al fine di ricostruire i mutamenti
avvenuti nelle società della seconda modernità all’interno di questo particolare ambito del discorso pubblico e dell’azione simbolica.
Studenti non frequentanti: Dispensa FronteRetro “I consumi culturali: teorie
e metodi”, edizione 2007-08. G. Grossi. L’opinione pubblica. Teoria del
campo demoscopico, Laterza, Roma-Bari, 2004 (Capp. 1, 2, 3).
PRESENTAZIONE
Grossi Giorgio
- Eurobarometro 56 (2002), file SPSS;
- ISTAT, Indagine multiscopo sulle famiglie (2000) – dati in formato cartaceo
- Dip. di Sociologia, I diari di consumo mediale degli studenti di Bicocca
(2002), dati quali-quantitativi in formato excel;
- Tesi di laurea di G. Segalina, Interviste in profondità sui consumi culturali
(2003), sbobinatura delle interviste;
- Tesi di laurea di A. Ghisolfi, Interviste in profondità sulla fruizione di programmi televisivi (2005), sbobinatura delle interviste.
Per “Comunicazione e mutamento sociale”:
Studenti frequentanti. Per la prova orale: G. Grossi. L’opinione pubblica. Teoria del campo demoscopico, Laterza, Roma-Bari 2004 (Capp. 2, 4, 5). Per la
presentazione, uno o più capitoli presenti nei testi sotto elencati:
- J. Meyrowitz, Oltre il senso del luogo. L’impatto dei media elettronici sul
comportamento sociale, Baskerville, Bologna, 1993;
- D. Dayan & E. Kats, Le grandi cerimonie dei media. La Storia in diretta, Baskerville, Bologna, 1993;
- R. Silverstone, Televisione e vita quotidiana, il Mulino, Bologna, 2000;
- M. Castells, Galassia Internet, Feltrinelli, Milano, 2002;
- G. Grossi & E. Ruspini (a cura di), Ofelia e Parsifal. Modelli e differenze di
genere nel mondo dei media, Cortina, Milano 2007.
Studenti non frequentanti: G. Grossi, L’opinione pubblica. Teoria del campo
demoscopico, Laterza, Roma-Bari 2004. C. Sunstein, Republic.com. Cittadini
informati o consumatori di informazioni?, il Mulino, Bologna 2003 (Capp. IV).
I NSEGNAMENTI
I consumi culturali
Comunicazione e mutamento sociale
Valutazione
I NFORMAZIONI
UTILI
Studenti frequentanti: così come il modulo si articola in lezioni frontali e in
parti seminariali, allo stesso modo l’esame sarà composto di due parti: una
prova orale sulla parte generale e la presentazione orale di una relazione
nella parte seminariale.
Studenti non frequentanti: esame orale.
Testi
Per “I consumi culturali”:
Studenti frequentanti. Per la prova orale: Dispensa FronteRetro “I consumi
culturali: teorie e metodi”, edizione 2007-08. Per la presentazione, l’analisi
dei risultati empirici (quantitativi e qualitativi) di una base-dati a scelta tra:
- IARD, Quinta indagine sulla condizione giovanile in Italia (2000), file SPSS;
- Abacus, Indagine sulla leadership locale in Italia (2004), file SPSS;
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in relazione all’uso del tempo in rapporto all’organizzazione e disponibilità
di servizi – commerciali, trasporti, educativi-assistenziali, etc. - in aree territoriali diverse (per es. quartieri centrali e quartieri periferici).
Zajczyk Francesca
Valutazione
[email protected]
Studenti frequentanti: approfondimento su un argomento trattato nei due
moduli secondo le modalità concordate con la docente.
Contenuto
Studenti non frequentanti: esame scritto.
Il modulo “I tempi della città” è finalizzato ad analizzare le più rilevanti caratteristiche e trasformazioni dell’organizzazione temporale delle società urbane contemporanee, dedicando particolare attenzione al tema della
conciliazione temporale tra tempi individuali, familiari e sociali e contesto
territoriale.
Testi
Per “I tempi della città”:
Il materiale didattico verrà indicato alla prima lezione del corso.
Per “Metodi di analisi delle realtà territoriali”:
Studenti frequentanti: materiale distribuito nel corso.
Studenti non frequentanti: dispensa a cura della docente.
I NSEGNAMENTI
Nelle società contemporanee ad elevato livello di sviluppo, la città è il luogo
in cui appare più evidente la natura complessa e pluralistica dei tempi sociali.
Strumenti di integrazione e normativi, oltre che importanti dimensioni delle
azioni sociali e valori costitutivi dell’identità degli attori, i tempi sociali rappresentano oggi una chiave di lettura particolarmente adatta a cogliere l’intrinseca dinamicità e pluralità dei fenomeni urbani.
In particolare, un primo momento del modulo viene dedicato ad un riflessione sulla nascita della questione temporale in sociologia e, soprattutto, al
rapporto tra tempo e sviluppo urbano. In questo quadro viene illustrata la
normativa nazionale e regionale in materia di politiche temporali. Inoltre,
dopo aver presentato oggetti e modalità operative delle politiche temporali
e dei piani degli orari urbani, viene dedicata particolare attenzione ad alcuni
esempi di pratiche e politiche di conciliazione attuate in città italiane ed europee.
I NFORMAZIONI
UTILI
Obiettivo del modulo “Metodi di analisi delle realtà territoriali” è l’approfondimento della definizione teorica ed empirica dei metodi di analisi per le realtà territoriali attraverso l’individuazione di alcuni casi studio significativi.
Viene dato conto delle principali trasformazioni urbane attraverso la presentazione di processi attuativi di casi di politiche temporali realizzati o in corso
di realizzazione.
La lettura e interpretazione delle principali trasformazioni urbane, sia dal
punto di vista economico che sociale e culturale, e l’impatto di tali trasformazioni sugli stili di comportamento delle persone, viene realizzata attraverso la presentazione e discussione di dati, ricerche ed esperienze
amministrative a livello locale soprattutto su tematiche relative ai “Tempi
della città” e alla questione della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Inoltre, gli studenti del corso sono coinvolti in una pratica sperimentale
di ricerca sul tema donne-tempi di vita e di lavoro-organizzazione del territorio; in altre parole vengono intervistati alcuni particolari gruppi di cittadini
52
PRESENTAZIONE
I tempi della città
Metodi di analisi delle realtà territoriali
53
[email protected]
Contenuto
I moduli “Management dei servizi” e “Comunicazione esterna e organizzativa” sono stati integrati in un unico corso che si articola in due lezioni settimanali di tre ore ciascuna. Le lezioni sono orientate all’interattività e alla
discussione critica e attiva sui temi trattati, con particolare attenzione alle
esercitazioni e alla presentazione di casi e materiale empirico. L’obiettivo
principale di questo percorso di studi è far acquisire ai partecipanti la capacità di analizzare e di progettare un sistema di servizi, sia sotto il profilo delle
attività da realizzare sia sotto il profilo dell’organizzazione nelle sue componenti principali (persone, tecnologie, strutture, processi).
I moduli hanno quindi un duplice obiettivo:
- fornire delle conoscenze teoriche di base necessarie per concepire e gestire
i servizi e per inquadrare le esigenze e le funzioni della comunicazione: cosa
è un servizio; la “service idea”; i fattori strategici del servizio, i modelli di rappresentazione del ciclo di servizio; la rilevanza della qualità del servizio; i
fattori determinanti la qualità del servizio; la centralità del cliente, i processi
e metodi di gestione dei servizi, i metodi e gli strumenti di progettazione; le
principali teorie in merito alla comunicazione; il concetto di identità dell’organizzazione; le iniziative, gli strumenti e le tecnologie per la comunicazione;
il valore del brand;
- abilitare delle capacità operative di base per analizzare e progettare un servizio o un sistema di servizi e un piano di comunicazione: saper elaborare la
concezione di un servizio a partire dalle esigenze dell’utente; saper progettare la relazione erogatore-cliente in una modalità “user centred” in ottica
multicanale (Customer Relationship Management); saper progettare e gestire
un piano di comunicazione; padroneggiare le competenze di comunicazione
interpersonale e le competenze necessarie per occuparsi professionalmente
di comunicazione organizzativa.
D. Barassi, La service Idea - Il Sole 24 ore, Note su Franz Kafka, saggio introduttivo di F. Butera, 1988 (pagg. 9-38).
R. Normann, La gestione strategica dei servizi, Etas, Milano, 1985 (pagg. 2538 e 56-69).
Una dispensa contenente il seguente materiale: P. Shockley-Zalaback, Fundamentals of Organizational Communication, Longman, 1991 (pagg. 22-28);
G. Gabrielli, E. Invernizzi, Il dibattito sulla comunicazione organizzativa, SIPI,
Roma, 1994 (pagg. 17-33); E. Invernizzi, La comunicazione organizzativa:
teorie, modelli e metodi, Giuffrè, Milano, 2000 (pagg. 191-209); N. Damascelli, G. Bosotti, Comunicazione e Management, Franco Angeli, Milano (pagg.
95-149); P. A. Argenti, B. Druckenmiller, "Reputation and Corporate Brand",
Corporate Reputation Review, Vol. 6, No 4, 2004; H. Bouchikhi, J. R. Kimberly, “Escaping the Identity Trap”, MIT Sloan Management Review, Spring,
2003.
Altri materiali saranno distribuiti dai docenti nel corso delle lezioni.
Valutazione
Studenti frequentanti: prova unica (che potrà essere svolta solo alla fine del
secondo modulo) che consiste in una relazione scritta discussa e impostata
nel corso delle lezioni, basata sull’analisi empirica del modello di management e di comunicazione di un’impresa di servizi o di una pubblica amministrazione, e integrazione orale.
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PRESENTAZIONE
[email protected]
I NSEGNAMENTI
Morici Roberta
Testi
F. Butera, Tecnologie e organizzazione per l’uomo e per l’impresa, Franco
Angeli, Milano, 2002 (pagg. 145-250).
UTILI
Mesenzani Maurizio
Studenti non frequentanti: esame scritto.
I NFORMAZIONI
Il management dei servizi
Comunicazione esterna ed organizzativa
55
[email protected]
Contenuto
Cerroni Andrea
Marchisio Roberto
[email protected]
[email protected]
Contenuto
Il corso “La società dell’informazione” intende offrire un quadro concettuale
per comprendere le specificità della knowledge-society. Si affrontano inizialmente alcune teorie del mondo contemporaneo (società dell’informazione, postfordismo, postmodernità, società degli individui), e quindi il
circuito della conoscenza (generazione, istituzionalizzazione, materializzazione e socializzazione) e i livelli della sua comunicazione. Gli studenti leggeranno utilmente prima dell’inizio del corso l’Introduzione ai volumi (1) e (2)
e l’articolo di Stehr in elenco (3a).
Il modulo “Globalizzazione e localizzazione della cultura”, accorpato con
quello di “Società dell’informazione”, intende offrire un quadro concettuale
per comprendere le dinamiche culturali indotte dalla globalizzazione. A questo scopo, la prima parte è dedicata alla presentazione e alla discussione
delle principali teorie al centro del dibattito antropologico contemporaneo
(interazione tra locale e globale, culture ibride e pensiero meticcio, eccessi di
cultura). Attraverso la lettura di alcuni esempi di ricerca, la seconda parte del
corso si concentra sull’analisi dei meccanismi che regolano l’interazione tra
culture, sui processi di riconfigurazione del sapere e della conoscenza, sulle
dinamiche simboliche e identitarie che ne conseguono.
PRESENTAZIONE
Martone Andrea
La società dell'informazione
Globalizzazione e localizzazione della cultura
I NSEGNAMENTI
Il mercato culturale
Valutazione
Testi
Per “La società dell’informazione”:
Per tutti: A. Cerroni, Scienza e società della conoscenza, Utet, Torino, 2006,
(capp. 1, 3.1, 5, 6); K. Kumar, Le nuove teorie del mondo contemporaneo, Einaudi, Torino, 2000 (almeno il cap. 2, possibilmente anche capp. 3 e 5);
Inoltre, per gli studenti frequentanti, tutti i seguenti articoli: M. Callon, “Is
science a public good?”, Science Technology and Human Values 19 (4) 1994
(pagg. 395-411); M. Castells, ”Materials for an exploratory theory of the network society”, British Journal of Sociology 51 (1) 2000 (pagg. 5-24); P. A. David,
56
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I NFORMAZIONI
Per gli studenti non frequentanti: esame orale sui testi di Cerroni e Kumar,
esame scritto sul testo a scelta.
UTILI
Esame orale, unico entrambi i moduli.
Per “Globalizzazione e localizzazione della cultura”:
Studenti frequentanti: la bibliografia sarà indicata durante il modulo.
Studenti non frequentanti:
U. Fabietti, R. Malighetti, V. Matera, Dal tribale al globale, Bruno Mondadori,
Milano, 2002 (parte terza, capp. 1-7, pp. 165-232).
P. Scarduelli, Per un’antropologia del XXI secolo, Squilibri, Roma, 2005 (capp.
1-2, pp. 13-52).
Inoltre, uno dei seguenti volumi a scelta:
- A. Appadurai, Modernità in polvere, Meltemi, Roma, 2001.
- M. Featherstone, (a cura di), Cultura globale, SEAM, Roma, 1996.
- J. Friedman, La quotidianità del sistema globale, Bruno Mondadori, Milano,
2005.
- U. Hannerz, La diversità culturale, il Mulino, Bologna, 2001.
Biorcio Roberto
Docente da definire
[email protected]
@
Contenuto
Viene illustrato in primo luogo la natura, il ruolo e le trasformazioni delle
culture politiche nelle società contemporanee. Il concetto è stato introdotto
da Almond e Verba nella ricerca politica comparativa sulle condizioni della
vita sociale che possono favorire lo sviluppo della democrazia. Possono manifestarsi congruenze o incongruenze rilevanti fra le culture politiche più diffuse e le istituzioni, le pratiche e le forme di rappresentanza che
caratterizzano i diversi regimi politici. I partiti politici, i movimenti sociali e
molte reti associative elaborano e diffondono specifiche culture politiche che
possono esercitare una rilevante influenza in particolari ambiti territoriali e
sociali.
Viene poi introdotto il concetto di opinione pubblica e presentati e discussi
criticamente i principali approcci utilizzati nella ricerca empirica per i suo
studio. Ampio spazio è dato alla presentazione di recenti ricerche sociologiche.
La crisi dei partiti di massa e il peso crescente dei mass media nella vita politica hanno sollecitato un ripensamento degli stessi concetti di cultura politica e di opinione pubblica, mettendo in evidenza le loro possibili relazioni.
Il corso dedica particolare attenzione alle trasformazioni delle culture politiche e alle dinamiche dell’opinione pubblica nel contesto italiano e nei principali paesi europei.
PRESENTAZIONE
Mentre, per i non frequentanti, uno dei seguenti volumi a scelta: M. Castells,
La nascita della società in rete, Egea, Milano, 2002; N. Elias, La società degli
individui, il Mulino, Bologna, 1990; K. Kumar, Le nuove teorie del mondo contemporaneo, Einaudi, Torino 2000; D. Lyon, La società dell’informazione, il
Mulino, Bologna, 1991; R. Richta, Civiltà al bivio, Franco Angeli, Milano, 1968.
Le culture politiche
Tecniche di analisi dell’opinione pubblica
I NSEGNAMENTI
D. Foray, An Introduction to the economy of the knowledge society, Unesco,
2002 (pagg 9-22) www.merit.unu.edu/publications/rmpdf/2001/rm2001041.pdf; H. Nowotny, P. Scott, M. Gibbons, “Introduction to ‘Mode 2’ revised:
the new production of knowledge”, Minerva 41, 2003 (pagg. 179-194); N.
Stehr, A world made of knowledge, Macquarie University, 2003 (pagg. 1-13),
www.crsi.mq.edu.au/pdfworddocs/worldknowledge.pdf.
Valutazione
Studenti frequentanti: redazione e discussione di un breve elaborato scritto
che sintetizzi il lavoro di ricerca svolto in laboratorio.
Studenti non frequentanti: esame scritto.
Testi
G. Grossi, L’opinione pubblica, Laterza, Roma-Bari, 2004. I. Diamanti, Bianco,
rosso, verde… e azzurro. Mappe e colori dell’Italia politica, il Mulino, Bologna, 2003. L. Sciolla, La sfida dei valori, il Mulino, Bologna, 2004.
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59
I NFORMAZIONI
UTILI
Vengono svolte diverse esercitazioni in laboratorio per introdurre gli studenti
alle pratiche di ricerca sulle culture politiche e sull’opinione pubblica.
Migrazioni e rapporti etnici
Fullin Giovanna
Tognetti Mara
[email protected]
[email protected]
Contenuto
Contenuto
Il corso mira a fornire strumenti utili per l’analisi sociologica dei processi di
flessibilizzazione del mercato del lavoro, con particolare riferimento alle professioni della conoscenza.
Dopo una panoramica sintetica dei principali approcci teorici sul tema dell’immigrazione, sulla costruzione sociale della figura dello straniero, ed
un’analisi comparata delle modalità e delle caratteristiche dell’inserimento
degli immigrati stranieri in Europa, viene focalizzata la realtà italiana. Particolare attenzione viene dedicata al modello d’inclusione dei migranti in Italia, alle caratteristiche e specificità locali, agli elementi di potenzialità e
criticità. Sono inoltre prese in considerazione alcune dispute dell’immigrazione emerse in questi anni.
La seconda parte del corso prevede il diretto coinvolgimento degli studenti e
mira a favorire l'apprendimento di competenze utili per l'impostazione di
progetti di ricerca sul tema, sia con strumenti di tipo qualitativo che di tipo
quantitativo. L’analisi e la discussione di alcuni rapporti di ricerca permette
di mettere in luce problemi e potenzialità connessi all’uso di interviste e di
dati statistici per lo studio delle occupazioni flessibili e, in particolare, delle
professioni della conoscenza.
Valutazione
Esame orale a partire dai testi indicati.
Per gli studenti frequentanti è possibile concordare con la docente una relazione scritta su un tema da definire.
Testi
M. Ambrosini, Sociologia dell’immigrazione, il Mulino, Bologna, 2006.
E. Colombo, G. Semi (a cura di), Multiculturalismo quotidiano, Franco Angeli,
Milano, 2007.
Studenti frequentanti: presentazione e discussione in aula di alcuni materiali
di studio e prova scritta finale.
G. Simmel, Excursus sullo straniero, in “Sociologia”, Edizioni di Comunità,
Torino, 1998.
Studenti non frequentanti: prova scritta.
M. Tognetti Bordogna, (a cura di), Arrivare non basta. Complessità e fatiche
della migrazione, Franco Angeli, Milano, 2007.
Testi
Nel corso delle lezioni saranno indicate le parti utili.
UTILI
Valutazione
I NFORMAZIONI
Il materiale bibliografico di riferimento sarà costituito prevalentemente da
articoli di carattere scientifico (in lingua italiana e inglese). Alcuni rapporti di
ricerca verranno utilizzati come base per la discussione in aula.
L’elenco dettagliato delle letture, unitamente ad alcuni materiali, verrà reso
disponibile sulla pagina web del corso.
60
I NSEGNAMENTI
La prima parte delle lezioni verte sull'analisi degli studi più recenti relativi ai
processi di crescita delle occupazioni flessibili nel mercato del lavoro italiano
ed europeo, a cui è connessa la diffusione delle nuove professioni di tipo intellettuale. I contributi di diversi autori vengono messi a confronto al fine di
mettere in luce, da un lato, le differenze esistenti tra i vari contesti nazionali
e, dall’altro, i diversi approcci e le differenti metodologie utilizzate nell’analisi.
PRESENTAZIONE
Le professioni della conoscenza
61
- interazione o mobilità (Camagni, cap. 3)
- gerarchia o ordine (Camagni, cap. 4)
- competitività o base di esportazione (Camagni, cap. 5)
Pompili Tomaso
Si presuppone la padronanza dei concetti contenuti dei moduli “Economia
politica” della laurea triennale in Sociologia e del modulo “Comportamenti di
mercato”. Il modulo è accorpato a “Modelli locali di sviluppo”, che lo precede.
I sistemi economici si differenziano dal lato dell’offerta per tecnologia, forza
lavoro impiegata, imprese operanti, settori prevalenti e localizzazione nel
territorio. L’evoluzione temporale di queste caratteristiche influenza l’andamento complessivo dei sistemi economici. Il corso “Modelli locali di sviluppo”
discute i principali modelli teorici del mutamento strutturale dei sistemi economici, come strumenti per leggere le dinamiche di lungo periodo, anche a
fini di intervento pubblico. Più in dettaglio, il corso verte sui temi:
Valutazione
L’esame, unico per entrambi i moduli, accerta la preparazione mediante una
di queste opzioni:
- relazione scritta (3000-7000 parole) su tema concordato, presentata pubblicamente;
- prova scritta (4 domande in 90 minuti) sui temi delle lezioni (solo lavoratori studenti).
Testi
- congiuntura, crescita e sviluppo di un’economia e di un territorio (Boggio,
cap. 1 e 2).
Per “Modelli locali di sviluppo”:
- sviluppo aggregato: modelli keynesiani e modelli neoclassici (Boggio, cap.
3, 5, 7).
Manuale: L. Boggio, G. Seravalli, Lo sviluppo economico: fatti teorie politiche, il Mulino, Bologna, 2003 (capp. da 1 a 7, escluse le appendici).
- processi di evoluzione per stadi, dualistici (sottooccupazione, migrazione),
cumulativi (economie esterne, poli di sviluppo).
Materiali (utili per la relazione d’esame e per la tesi di laurea): sul sito della
Facoltà saranno disponibili la bibliografia eventuali materiali aggiuntivi (articoli a stampa, documenti in rete, casi) nonché, la settimana dopo la relativa
lezione, i lucidi.
- prossimità (economie di agglomerazione, distretti).
Si presuppone la padronanza dei concetti contenuti dei moduli “Economia
politica” della laurea triennale in Sociologia e del modulo “Comportamenti di
mercato”. Il modulo è accorpato a “Valutazione economica delle politiche”,
che segue.
Selezione, disegno e attuazione delle politiche pubbliche per lo sviluppo sono
questioni decisive per la loro efficacia e caratterizzate da problemi specifici
che richiedono tecniche appropriate. Il modulo “Valutazione economica delle
politiche” si concentra sull’analisi economica del fenomeno urbano mirando
a consentire di leggere la città secondo una prospettiva economica, riconoscendo il ruolo dell’economia nella organizzazione e trasformazione del territorio, così da possedere gli strumenti essenziali per l’analisi empirica del
sistema economico locale.
Per “Valutazione economica delle politiche”:
Manuale: R. Camagni, Principi di economia urbana e territoriale, Carocci,
Roma, 1993 (capp. da 1 a 5).
Materiali (utili per la relazione d’esame e per la tesi di laurea): sul sito della
Facoltà saranno disponibili la bibliografia eventuali materiali aggiuntivi (articoli a stampa, documenti in rete, casi) nonché, la settimana dopo la relativa
lezione, i lucidi.
I NFORMAZIONI
- settori esportatori (vantaggio comparato, ciclo di vita del prodotto) e produttività (progresso tecnico, apprendimento, innovazione, imprenditorialità)
(Boggio, cap. 4 e 6).
Più in dettaglio, il corso verte sui temi:
- agglomerazione o sinergia (Camagni, cap. 1)
- accessibilità o competizione (Camagni, cap. 2)
62
I NSEGNAMENTI
Contenuto
UTILI
[email protected]
PRESENTAZIONE
Modelli locali di sviluppo
Valutazione economica delle politiche
63
Vettor Tiziana
[email protected]
[email protected]
Contenuto
Il modulo “Politiche del lavoro in Italia ed Europa” si propone innanzi tutto di
mettere a fuoco i rapporti tra mercati del lavoro e regimi di welfare in un’ottica comparata al fine di cogliere le specificità del modello italiano. Inoltre,
vengono esaminate le principali caratteristiche delle politiche del lavoro nel
più vasto quadro delle politiche sociali volte ad affrontare le nuove e vecchie
disuguaglianze che si creano nel mercato del lavoro e nella più vasta società.
La crescente presenza delle donne nel mercato del lavoro e la complessa relazione tre le generazioni rende necessario affrontare il nesso tra le politiche
del lavoro e le altre politiche sociali e in particolare quella della famiglia e del
pensionamento. Alla classica discussione del dilemma “efficienza versus solidarietà” secondo il quale si suole valutare le politiche del lavoro, si aggiunge
la dimensione dell’equità come elemento di coesione sociale essenziale ai
fini anche della crescita economica. Particolare attenzione, infine, viene data
ai nuovi tipi di rischi sul mercato del lavoro generati dall’instabilità occupazionale e alle misure volte a contrastarli o ad attenuarli.
Testi
Per “Politiche del lavoro in Italia ed Europa”:
G. Esping Andersen, I fondamenti sociali delle economie postindustriali, Il
Mulino, Bologna, 2000 (pp. 33-304).
Stato e mercato, n. 74, agosto 2005, tutti gli articoli pubblicati tranne quello
di A. Tursi. La rivista si può trovare nella biblioteca di Ateneo e i singoli articoli possono essere acquistati on-line sul sito del Mulino.
E. Reyneri, Le politiche del lavoro e dell’occupazione, appunti in rete.
Per ““Regolazione del mercato del lavoro”:
M. Miscione, M. Ricci (a cura di), Organizzazione e disciplina del mercato del
lavoro, Ipsoa, Milano, 2004.
M. Roccella, Manuale di diritto del lavoro, Giappichelli, Torino, 2005 (Cap. 3:
sez. I).
*La Docente si riserva di segnalare nel sito Web di Facoltà, eventuali variazioni
dei testi indicati per l’esame, che potrebbero intervenire in corrispondenza
con la pubblicazione di nuove e più aggiornate edizioni dei medesimi.
I NFORMAZIONI
UTILI
Il corso “Regolazione del mercato del lavoro” ha per oggetto lo studio delle
norme che regolano l’organizzazione del mercato del lavoro. A tal fine vengono esaminati i principali istituti ai quali è collegata la tutela del lavoratore
e della lavoratrice nel mercato del lavoro alla luce delle più recenti modifiche
legislative: dai soggetti che possono intervenire nella dinamica dell’avviamento al lavoro al trattamento e alla diffusione dei dati personali, dal divieto
di indagine sulle opinioni del lavoratore e della lavoratrice al principio della
gratuità delle prestazioni offerte ai lavoratori dai soggetti autorizzati ovvero
accreditati nella mediazione della domanda e offerta di lavoro, dai fondi bilaterali finalizzati alla formazione e all’integrazione del reddito, e alle iniziative per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro di lavoratori
e lavoratrici svantaggiati/e, dalle cosiddette politiche attive e di workfare a
forme di raccordo tra operatori pubblici e privati, da misure di inserimento
per coloro che si trovano in una condizione di svantaggio o di disabilità alla
borsa lavoro.
Valutazione
Studenti frequentanti: esame scritto o relazione su argomenti concordati con
il docente.
64
PRESENTAZIONE
Reyneri Emilio
Studenti non frequentanti: esame orale.
I NSEGNAMENTI
Politiche del lavoro in Italia ed Europa
Regolazione del mercato del lavoro
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Salari e occupazioni
Teoria dei contratti e dei mercati interni
Testi
L. Brucchi, Economia del lavoro, il Mulino, Bologna, 2001.
Samek Manuela
Comi Simona
[email protected]
[email protected]
Contenuto
C. Lucifora (a cura di), Mercato, occupazione e salari: la ricerca sul lavoro in
Italia, Mondadori, Milano, 2003.
I capitoli verranno indicati dalla docente. Nel corso delle lezioni verranno inoltre segnalati articoli e letture per le presentazioni e i report di approfondimento.
I NSEGNAMENTI
I due moduli integrati si propongono di introdurre i principali modelli economici di analisi del mercato del lavoro, approfondendo i problemi teorici
relativi al comportamento dei lavoratori, delle imprese e delle istituzioni nella
determinazione dei salari e dell’occupazione e nel funzionamento dei mercati interni del lavoro e dei contratti. Gli strumenti analitici propri dell’economia del lavoro sono utilizzati per interpretare il funzionamento del mercato
del lavoro nei paesi industrializzati (con particolare attenzione all’Unione Europea) e per derivare le principali implicazioni di policy. Sulla base dei modelli teorici considerati, una parte del secondo modulo viene inoltre dedicata
alla presentazione degli strumenti metodologici per la valutazione dell’impatto delle politiche del lavoro e della formazione.
PRESENTAZIONE
E. Baici, M. Samek Lodovici, La disoccupazione, Carocci, Roma, 2001.
Il modulo “Salari e occupazione” prevede un’introduzione all’economia del
lavoro attraverso l’approfondimento dei modelli economici di comportamento
di lavoratori, imprese e istituzioni, con particolare attenzione ai modelli di
determinazione dei salari e dell’occupazione e alle implicazioni per le politiche del lavoro.
UTILI
Il modulo “Teoria dei contratti e dei mercati interni” si propone di approfondire i modelli di analisi dei mercati interni del lavoro e le metodologie di valutazione delle politiche del lavoro, con particolare attenzione al dibattito
sulla flessibilità del lavoro e alla valutazione dell’efficacia delle politiche.
Anche in questo caso la didattica del corso prevede, oltre alle lezioni, momenti di approfondimento attraverso la presentazione e discussione di articoli e ricerche su temi di attualità da parte degli studenti.
I NFORMAZIONI
La didattica del corso prevede, oltre alle lezioni, momenti di approfondimento
attraverso la presentazione e la discussione in aula di letture e articoli su
temi di attualità da parte degli studenti.
Valutazione
La valutazione è basata su:
- esame scritto con domande a scelta o report di approfondimento su uno
degli argomenti del corso da concordare con il docente. I report possono essere individuali o di gruppo;
- presentazione e discussione di letture di approfondimento in aula.
66
67
All’inizio del corso verrà indicata una dispensa a cura della docente di prossima pubblicazione
Bracco Barbara
Studenti frequentanti:
Contenuto
Il principale obiettivo del corso è delineare la storia dell’uso politico del
tempo e dello spazio ovvero le politiche culturali che hanno regolato le feste
nazionali e la monumentalistica dall’Unità ad oggi.
Il corso è suddiviso in due parti:
A) I calendari liturgici italiani. Dall’800 in poi l’istituzione di date simbolo è
stata in tutta Europa il principale strumento pedagogico di massa usato dallo
Stato, dai partiti e dai gruppi sociali. Scopo delle lezioni è tratteggiare il profilo pedagogico dei soggetti promotori, le modalità celebrative e naturalmente i contenuti simbolici delle molte feste che hanno caratterizzato in
particolare la storia italiana: dalla festa dello Statuto alle manifestazioni per
il 1 maggio, dalle celebrazioni delle guerre risorgimentali alle date delle biografie dei padri della patria, dal 25 aprile alla festa della Repubblica.
B) La monumentalistica italiana. Questa seconda parte del corso è volta ad
approfondire la storia dei monumenti nazionali che dall’unificazione in poi
hanno fortemente segnato il territorio del nostro paese. Seguendo una tradizione europea di consapevole uso pubblico e politico dello spazio, tutti i regimi politici che si sono susseguiti in Italia hanno voluto ricordare eventi e
personaggi in statue, cimiteri, lapidi, nomi di vie e piazze e monumenti. Questi segni della storia e della memoria sono stati e sono ancora oggi centri di
attrazione non solo di grandi manifestazioni politiche ma anche di pellegrinaggi, visite guidate, ovvero mete assai frequentate di circuiti “turistici politico-nazionali”.
Parte A) M. Ridolfi, Le feste nazionali, Bologna, il Mulino, 2003.
Parte B) M. Isnenghi (a cura di), I luoghi della memoria. Simboli e miti dell’Italia unita, Roma-Bari, Laterza, 1998 (in particolare la “Presentazione” di
M. Isnenghi, “I nomi delle vie” di S. Raffaelli, “Il Vittoriano” di B. Tobia, “Monte
Grappa” di L. Vanzetto, “Redipuglia” di P. Dogliani, “Piazza S. Pietro” di R. Morozzo della Rocca).
Studenti non frequentanti:
Parte A) M. Ridolfi, Le feste nazionali, Bologna, Il Mulino, 2003. Y. Guaiana,
Il tempo della Repubblica. Le feste civili italiane tra nazione e politica: 19431949, Unicopli, Milano, 2006.
Parte B) M. Isnenghi (a cura di), I luoghi della memoria. Simboli e miti dell’Italia unita, Roma-Bari, Laterza, 1998 (in particolare la “Presentazione” di
M. Isnenghi, “I nomi delle vie” di S. Raffaelli, “Il Vittoriano” di B. Tobia, “Monte
Grappa” di L. Vanzetto, “Redipuglia” di P. Dogliani, “Piazza S. Pietro” di R. Morozzo della Rocca. M. Isnenghi, Le guerre degli italiani. Parole, immagini, ricordi. 1848-1945, Bologna, il Mulino, 2005 (in particolare il capitolo relativo
a “L’arredo urbano”).
I NFORMAZIONI
UTILI
La prima parte del corso è rivolto sia agli studenti della laurea specialistica in
Sociologia che agli studenti della laurea specialistica in Turismo, Territorio e
Sviluppo Locale.
Valutazione
Studenti frequentanti: esame orale. Nel corso delle lezioni verranno costituiti
gruppi di ricerca che avranno il compito di approfondire temi e aspetti trattati nelle due parti del corso.
Studenti non frequentanti: esame orale.
Testi
Per tutti:
68
I NSEGNAMENTI
[email protected]
PRESENTAZIONE
Storia delle politiche culturali
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L. Bifulco, Le politiche sociali. Temi e prospettive emergenti, Carocci, Roma,
2005, (parti scelte).
M. Paci, Nuovi lavori, nuovo welfare, il Mulino, Bologna, 2005, (parti scelte).
C. Saraceno (a cura di), Le dinamiche assistenziali in Europa, il Mulino, Bologna, 2004 (parti scelte).
Bifulco Lavinia
de Leonardis Ota
Altri testi saranno verranno comunicati all’inizio dei moduli.
[email protected]
[email protected]
Per “Governance locale”:
Contenuto
La bibliografia (in italiano, francese e inglese) verrà indicata all’inizio del
corso.
PRESENTAZIONE
Politiche comunitarie e realtà locali
Sistemi locali di welfare
Governance locale
I due moduli, accorpati con il modulo “Governance locale”, affrontano il tema
del rapporto fra dimensione europea e dimensione locale delle politiche con
l’obiettivo di mettervi a fuoco le tendenze trasformative emergenti, in particolare per quanto riguarda il cosiddetto welfare attivo.
I NSEGNAMENTI
La prima parte è dedicata a fissare il quadro di osservazione, i presupposti e
le implicazioni principali dell’emergenza di un framework europeo di policy,
con riferimento particolare alle politiche per la sostenibilità e la coesione sociale, ai programmi comunitari di lotta all’esclusione sociale e alla governance delle politiche sociali.
La seconda parte si concentra sull’analisi dei sistemi locali di welfare, approfondendo in modo specifico i dispositivi di territorializzazione e di individualizzazione all’opera nel cosiddetto “welfare municipale”.
Il percorso formativo prevede sia lezioni frontali che esercitazioni.
I NFORMAZIONI
UTILI
gli strumenti analitici per lo studio sociologico delle politiche pubbliche, nel
quadro di un regime di governance locale caratterizzato dal coordinamento
di diverse sedi, livelli e attori nei processi di elaborazione e di implementazione delle politiche. Il percorso formativo è scandito in 3 tappe: 1. inquadramento del concetto di governance (differenze e relazioni tra politics e
policy, e tra government e governance); tipologie di governance e relativo dibattito su problemi e soluzioni, con particolare riferimento al tema della partecipazione; 2. approfondimenti attraverso l’analisi di casi di governance
locale nel campo delle politiche sociali, urbane e di sviluppo locale.
Valutazione
Studenti frequentanti: presentazione e discussione di lavori in aula più una
tesina scritta integrativa (da preparare alla fine dei moduli).
Studenti non frequentanti: relazione scritta oppure, a scelta, un colloquio
orale.
Testi
A. Bagnasco, Società fuori squadra, il Mulino, Bologna, 2003, (parti scelte).
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