Progetto di legge della 16legislatura

Atti Parlamentari
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XVI LEGISLATURA
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Camera dei Deputati
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DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI
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DOCUMENTI
CAMERA DEI DEPUTATI
N. 1870
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PROPOSTA DI LEGGE
d’iniziativa del deputato CARLUCCI
Norme a sostegno della musica italiana
Presentata il 4 novembre 2008
ONOREVOLI COLLEGHI ! — La musica rappresenta una preziosa ricchezza culturale
ed economica del nostro Paese, un importante pilastro dell’identità nazionale e un
indiscusso fattore di aggregazione sociale.
L’importanza rivestita dalla musica,
che da sempre ha rappresentato una testimonianza delle tradizioni socio-culturali
dei popoli, rileva anche dal fatto che essa
costituisce uno dei principali mezzi di
espressione artistica e creativa per tutti i
cantanti, i musicisti, gli autori e gli addetti
ai lavori che operano nel mondo dello
spettacolo.
Non dimentichiamo, inoltre, che l’Italia
ha dato i natali a musicisti e a cantanti di
grande livello, che hanno dato lustro alla
patria ed hanno contribuito a esportare la
musica italiana in tutto il mondo.
La radio rappresenta senza dubbio uno
dei principali veicoli di diffusione della
musica italiana, costituendo infatti uno
strumento che appartiene ormai alla nostra vita quotidiana: dalla radio apprendiamo le notizie dall’Italia e dal mondo,
ascoltiamo trasmissioni che spaziano tra
generi diversi ma, soprattutto, ascoltiamo
e impariamo a conoscere la musica in
tutte le sue forme (dalla classica alla
moderna, dal pop al jazz, dal rap alla
sinfonica, dal rock alla leggera).
La radio si pone, accanto alla televisione e ai più moderni strumenti tecnologici, come uno straordinario mezzo di
trasmissione della musica e costituisce un
importante trampolino di lancio per gli
artisti emergenti e un sicuro mezzo di
promozione per gli artisti già affermati.
Ma quale musica viene trasmessa dalle
radio italiane ? Il quadro che emerge da
un’indagine condotta nel 2007 dalla società Knowmark di Bologna, società che
sottopone a controllo il mondo dell’emittenza radiofonica secondo metodologie di
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rilevazione scientifiche, è piuttosto allarmante: la musica italiana in media non
supera il 35 per cento della programmazione, su base giornaliera, di tutte le radio.
Ancora più bassa è la presenza media
della musica italiana nelle radio a prevalente presenza di programmi con conduttori a temi specifici nelle quali, escludendo
le emittenti specializzate in musica italiana, la percentuale scende al di sotto del
23 per cento.
Altra nota dolente: il 49,5 per cento del
monte orario è di pertinenza delle major
(in massima parte straniere), circa il 25
per cento di etichette indipendenti che si
distribuiscono con i propri mezzi e solo il
3 per cento di gruppi musicali. Ma il dato
più allarmante è che il comparto indipendente italiano raggiunge appena il 7 per
cento del totale, mentre quello straniero
(etichette indipendenti distribuite da
« major » ed etichette indipendenti distribuite da altre società indipendenti) rappresenta il 40 per cento del totale.
Un quadro dai contorni negativi che
conferma purtroppo la crisi che attraversa
il mercato musicale italiano che, anche
secondo i dati pubblicati dall’azienda di
servizio di consulenza Deloitte Touche
Tohmatsu per conto della Federazione
dell’industria musicale italiana è in calo:
secondo le ricerche effettuate, infatti, il
mercato tradizionale, ovvero quello dei
compact disc, scende del 13 per cento sia
per il valore che per il volume, mentre il
mercato digitale continua a crescere per
quanto riguarda la rete fissa internet che
registra un aumento del 30 per cento, e a
calare per quanto riguarda la rete mobile
che registra una diminuzione del 38 per
cento, con un calo medio quindi dello
stesso mercato digitale pari all’8 per cento.
I dati riportati evidenziano l’improcrastinabilità di un rilancio della musica
italiana, che attende da tanto tempo una
riforma dell’intero settore che, secondo la
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presente proposta di legge, può essere
attuata sulla base di quanto accade già in
alcune realtà europee.
La presente proposta di legge prevede,
infatti, che alle emittenti radiofoniche, sia
nazionali che private, sia imposto l’obbligo
di trasmettere, nella programmazione
giornaliera, una determinata percentuale
(cosiddetta « quota ») di musica italiana,
prestando particolare attenzione agli artisti emergenti.
La programmazione della musica nazionale per « quote » esiste già in Francia,
dove il 60 per cento degli spazi musicali
nella programmazione radio e televisiva è
riservato alla musica di produzione nazionale (legge n. 86-1067 del 30 settembre
1986, articolo 28, comma 2-bis).
In risposta a chi polemizza sostenendo
che in questo modo verrebbe negata ai
radioascoltatori la libertà di ascoltare la
musica che si preferisce e alle radio la
libertà di valutare e di scegliere la musica
da trasmettere, si sottolinea invece che
prevedere l’obbligo di diffondere una percentuale definita di musica italiana significa compiere un enorme passo avanti nel
sostegno e nella valorizzazione del prodotto musicale made in Italy, esportabile
in tutto il mondo, per fare sì che l’Italia
non rimanga fuori dal mercato globale.
La presente proposta di legge intende
sostenere la musica italiana, il talento e il
prezioso lavoro degli artisti italiani, che
vengono penalizzati anche dal dilagante
fenomeno della pirateria audiovisiva (il
download da internet incide solo per l’1
per cento sulle diffusioni illegali contro il
78 per cento delle vendite dei compact disc
contraffatti).
In particolare, l’articolo 1 definisce i
princìpi generali della legge, mentre l’articolo 2 prevede l’obbligo per le emittenti
radiofoniche di trasmettere una determinata percentuale di musica italiana, riservandone uno spazio agli artisti emergenti.
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PROPOSTA DI LEGGE
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ART. 1.
(Princìpi generali).
1. Lo Stato riconosce come attività di
assoluta rilevanza la tutela, il sostegno, la
valorizzazione e la diffusione della musica
nelle sue varie espressioni, per il valore
culturale, educativo e di crescita sociale
che essa riveste.
2. Lo Stato concorre con gli organismi
europei, con le regioni e con gli enti locali
per assicurare uno sviluppo armonico ed
equilibrato delle attività musicali sul territorio nazionale e promuove e sostiene la
diffusione della musica a livello europeo e
internazionale.
ART. 2.
(Programmazione radiofonica).
1. Le emittenti radiofoniche, nazionali
e private, riservano almeno il 40 per cento
della loro programmazione giornaliera alla
produzione musicale italiana, opera di
autori e di artisti italiani e incisa e prodotta in Italia da produttori italiani, distribuita in maniera omogenea durante le
rispettive fasce di programmazione.
2. Una quota almeno pari al 10 per
cento della programmazione giornaliera
della produzione musicale italiana di cui
al comma 1 è riservata alle opere prime di
artisti emergenti.
€ 0,35
*16PDL0017820*
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