Natalia Covi
Cooperativa Sociale Stella Montis
Un grazie speciale all’amministrazione della Casa di Soggiorno
per Anziani Stella Montis di Fondo, in particolare al direttore
Enzo Leonardi che ha sostenuto con dedizione la pubblicazione
di questo lavoro.
Anna Maria Covi
Alla realizzazione del libro, insieme ai curatori Anna Maria
Covi e Stefano Battocletti, hanno collaborato per la trascrizione
dei testi e per le foto: Giulia Abram, Miriam Rossi e Marilena
Menghini.
© 2011 - Cooperativa Sociale Stella Montis
via Santa Lucia 11 - 38013 Fondo (Tn)
[email protected]
ISBN 978-88-904470-1-3
“A me, talvolta,
basta
l’ombra d’un sogno
ad essere felice.”
Prefazione
È una gioia per me e per quanti hanno a cuore Stella Montis, permettere alle poesie della nostra Natalia
di uscire dai cassetti per arrivare alla gente: in primo
luogo agli anziani della nostra Casa, ai loro cari, agli
operatori, ai volontari, ai soci, alla comunità.
Questo libro vuole essere un dono per quanti hanno conosciuto Natalia in passato, per coloro che le vogliono
bene e l’accompagnano ora, per molti altri che, ripercorrendo i suoi scritti, la potranno raggiungere e conoscere
oggi con il cuore, condividendo emozioni e sentimenti.
Pubblicare quest’opera significa valorizzare la memoria, la storia di vita, la personalità, le doti e i tesori
nascosti degli anziani della Casa; significa ancora promuovere la loro conoscenza con delicatezza e profondo rispetto, riconoscendo nella loro persona il valore
di ciò che è e di ciò che è stato.
Ci auguriamo che la lettura di queste poesie divenga
per molti occasione di riflessione sugli aspetti affettivi
ed emotivi più intimi di ciascuno e permetta di cogliere, tra le righe, una volta in più, la bellezza dell’ambiente che ci circonda.
Un grazie che ci viene dal cuore va a Natalia e uno
particolare ai suoi cari per la disponibilità che ha reso
possibile valorizzare e divulgare queste poesie.
Gigliola Battisti
Presidente Cooperativa Sociale Stella Montis
5
Presentazione
Che cosa spinge una persona a diventare un poeta?
Qual è la scintilla che trasforma pensieri e parole in
poesia? Kahlil Gibran risponde a queste domande con
questa poesia:
«La poesia è il salvagente
cui mi aggrappo
quando tutto sembra svanire.
Quando il mio cuore gronda
per lo strazio delle parole che feriscono,
dei silenzi che trascinano verso il precipizio.
Quando sono diventato così impenetrabile
che neanche l’aria
riesce a passare».
Chi ha conosciuto Natalia Covi sa che il salvagente
della poesia l’ha aiutata a vivere e ad attraversare il
dolore, le emozioni ed i sentimenti che, come fiume in
piena, altrimenti l’avrebbero travolta.
A soli due anni subisce la prima grande lacerazione
con la perdita della giovane madre. Pur avendo accanto una zia, che sposerà il padre, la ferita non si rimarginerà e resterà aperta per tutta la vita.
Un’altra lacerazione le sarà inflitta quando dovrà lasciare la scuola per aiutare la famiglia: il suo desiderio
di imparare, di studiare, di conoscere i poeti, le storie,
le fiabe, i sogni dei secoli e la musica, dovrà essere
coltivato nel silenzio della sua stanza, nel poco tempo
libero che il lavoro le lascia.
7
Negli anni farà diversi mestieri tra cui la sarta, l’infermiera, la perpetua.
La poesia la proteggerà, attraverso di essa riuscirà a
lenire il grande dolore che, come un’ombra, l’accompagnerà sempre.
La sua anima troverà lo spazio per esprimersi, userà
la penna come un pennello per dipingere la sua terra,
il suo paese, le stagioni che tutto rinnovano, la natura
che tutto avvolge.
La poesia l’avvicinerà a Biagio Marin, uno dei poeti
italiani più importanti del Novecento, che le dimostra
apprezzamento e incoraggiamento. Con Marin manterrà un lungo rapporto epistolare che durerà fino
alla morte del poeta avvenuta alla vigilia di Natale
del 1985. Nella sua ultima lettera il vecchio poeta rinnova con molta dolcezza le parole di stima per Lia,
diminutivo affettuoso con il quale chiamava la nostra
Natalia. È una lettera particolarmente significativa
perché si tratta del doloroso commiato dall’amica. La
troverete in chiusura di questo volume di poesie ed è
anch’essa poesia.
Le commoventi composizioni di questa raccolta, sono
state scritte quasi tutte negli anni cinquanta-sessanta.
Ora Natalia ci fa questo dono, sono parole che potranno germogliare nel cuore di chi vorrà leggerle e dare
ad ognuno la gioia di sguardi e di pensieri trasformati
e la scoperta di emozioni nuove. Un libro “da meditazione” arricchito da fotografie che accompagnano i
delicati pensieri poetici, fotografie scattate negli stessi
luoghi che li hanno suggeriti, poesia in immagini.
8
A Natalia dedichiamo questi versi:
E ci sono ancora loro,
i poeti...
senza più parole,
che parlano da soli,
piangono in silenzio... E nel silenzio,
accarezzano l’immenso. (Anonimo)
Maria Maddalena Springhetti
9
Gocce di rugiada
Nella mia valigia
ho un carico
di sogni e di ricordi:
tanto amore
e tante lacrime
come gocce di rugiada
su una rosa.
11
Una voce
Io sono un poeta da nulla
mia terra:
una voce.
E vorrei cantare
il tuo limpido cielo
il tuo verde
i tuoi monti…
Vorrei:
non lo so fare.
So soltanto
le parole di tutti i giorni,
le semplici parole
della mia umile gente.
E quello che vorrei cantare
è così bello,
così indicibilmente bello…
Io sono un poeta da nulla
mia terra:
ma t’amo
da non sapertelo dire.
13
Neve di Marzo
La neve di marzo
non è più quella dell’inverno.
Sei già tu, primavera
che ti scuoti dal capo
con un lieve sorriso
questo volo di candide farfalle,
così, come per gioco,
per farci ancora,
un poco, sospirare.
Ma a guardarli bene
questi tuoi bianchi fiocchi
hanno il profumo
e la fresca bellezza
dei petali del mandorlo
e del pruno…
E un po’ del luminoso
verde-azzurro,
dei tuoi ridenti occhi
innamorati,
o primavera!
15
Calicanti
Vaghe stelline d’oro
che ridete
sui bruni rami nudi
del calicanto,
adesso
che la primavera
è ancora solo
nel desiderio della terra
e dei nostri cuori…
Belle
come pensieri d’amore
luminosi
in una dura giornata:
come i pensieri
che sbocciano nel mio cuore
ogni volta che vi guardo.
Voi mi parlate
di chi è per me
quello che per voi
è il bel sole di primavera.
16
Vento di marzo
Vento di marzo
come il mio cuore
inquieto,
ma con un fresco
riso di stupore
per ogni cosa,
e dentro il tuo tormento
una serena
volontà di vita.
17
Giorno di marzo
Anche le pozzanghere della via
riflettono il cielo
in un giorno come questo.
E sono
tutte azzurre e rilucenti,
come un limpido specchio!
19
Croco
O vaga fiorita del croco,
che prima dischiudi,
ai bordi dell’ultima neve
tra il timido verde,
la grazia del calice breve;
e, fragile, sfidi
il crudo rigore dei venti
col candido riso
di tue luminose corolle,
per noi
tu sei già primavera!
20
Risveglio
Ci vuole la pioggia di marzo
a rompere le aride zolle,
a svegliare i rami spogli,
a picchiare sulla terra
perché si desti…
Questo gran pianto del cielo,
calde lacrime
sulla terra fredda:
e ad ogni goccia
ecco una timida viola,
l’oro delle primule,
l’erica gioia del bosco
e tutto
il bel verde di primavera:
per ogni lacrima
gli alberi avranno
un fresco fiore,
tutta una fiorita!
Ci vuole questo gran pianto
perché venga la vita,
la bellezza nel mondo…
Questo gran pianto profondo
anche per te anima mia.
21
Prendi il mio cuore
Prendi il mio cuore
tra le tue mani attente:
è anch’esso un piccolo fiore
di croco.
Lascia che s’apra,
mio caldo sole,
anche se intorno
è il gelo;
lascia che per te solo
fiorisca e sia felice
nella sua breve ora.
23
Al vento di marzo affidarmi
Al vento di marzo affidarmi,
come una
di queste nuvole fuggitive,
e andare con lui
lontano!
Libera come lui,
e felice,
correre per le strade del mondo…
Ma il vento non ha nessuno che aspetta,
per questo non si ferma mai.
Io mi fermerei subito
alla tua porta
con un mazzetto di primule
e il sole negli occhi
e dentro il cuore!
O sentimi stasera
bussare alla tua finestra
mentre, tra il sonno,
ascolti il vento di marzo
passare
che almeno il mio cuore
è con lui.
24
Primavera
Un rametto di gemme,
quattro viole,
un poco d’erba nuova,
il tuo riso nel sole:
ecco la primavera
in tre parole.
25
Erica
Nessun poeta mai
ha cantato
la tua semplice grazia
erica rossa?
Ed ecco,
a primavera,
di te fiammeggia
tutta la montagna.
Sorridi già
quando l’inverno ancora
culla il gran sonno
della terra
e basta
un po’ di sole
al tuo fiorir tenace,
un po’ di questa nostra
avara terra
alla tua vita
lieta e coraggiosa...
Sei la letizia
della primavera
nei boschi spogli,
il suo sorriso primo
ai nostri passi
in cerca di speranza,
erica rossa,
umile fior da niente.
27
La gloria del verde
O fresca gloria
del verde di marzo
nella mia terra,
quando
tutta la grazia della primavera,
la sua bellezza splendente,
è nel sorriso dell’erba,
nella sua gioia
innocente!
28
Vento sulla città
Questa mattina
il vento dei miei monti
spazza tutte le via della città!
Reca il profumo
delle nevi intatte,
il respiro dei boschi,
il fresco odore della terra
che marzo ha risvegliato.
Lo porta,
come un palpito di vita
nuova e segreta,
alla città assonnata
chiusa nel grigio
greve suo splendore.
Lo porta
alla mia anima che aspetta
e si ritrova
limpida e rinata
come i vecchi palazzi
e le alte torri
in quest’ora incantata.
29
Casa mia
Così care al mio cuore
vecchie mura!
Che allegro riso
ha il sole del mattino
se vi accarezza.
E che serena quiete
ha la notte
se voi la vigilate...
Chiudete un incantesimo segreto
mie vecchie mura?
Ché sempre trovo qui
la mia innocenza ad aspettarmi,
ed ha un così dolce sapore
tra voi la vita:
e il tempo altra misura...
E la pace sta qui come di casa.
31
Adolescente
Somiglia la tua adolescenza
a questo ridente
mattino di marzo:
alla fresca innocenza dell’erba,
al sorriso divino
del limpido cielo,
all’inquieto suo subito
pianto accorato;
al solito correre lieto
del vento
nel sole incantato.
A questo fiorire stupito,
al canto dell’acque novelle
per tutta la terra,
al rapito
trillar fra le candide stelle
sui rami.
Le stesse promesse nel cuore
le trepide eguali speranze:
profumo di terra e di fiori
da misteriose distanze.
32
Primavera nella città
No, non ci sono parole
per un giorno come questo!
Per questo tenero miracolo
che ha vestito di luce e di bellezza
la città vecchia e scura
facendone un giardino odoroso
dove cantano gli uccelli
e camminano
uomini felici
con occhi e cuori di fanciulli.
La primavera
è bella dappertutto,
ma in nessun luogo
le fresche foglie di seta
sono così miracolosamente belle
come sui neri rami contorti
dei vecchi alberi della città:
quasi il sorriso stesso
della vita,
il suo caldo profumo
uscito dalle vecchie pietre grigie.
33
Preghiera di primavera
Eccoti, Signore,
la mia anima di primavera,
piena di fermenti profondi,
di inespressi desideri,
di questo prepotente bisogno
di vivere, di amare.
Donale Tu
le fresche acque correnti,
e il candido fiorire fiducioso
dei prati a marzo,
e la verde innocenza
dell’erba nuova,
e il canto
limpido e incantato
degli uccelli…
E il Tuo sorriso,
come il sole sulla terra,
per benedirla.
35
Primavera nei boschi
Odor di muschio e di erica novella,
respiri di purezza e di frescura,
nascosto un mormorar di fontanella.
Arabeschi di sole in mezzo ai rami,
fremiti di ali, palpiti di nidi,
nell’aria un breve arpeggio di richiami.
Rumore d’acque nelle valli fonde,
dolce un lontano scampanio di greggi,
armonie di canzoni fra le fronde.
Timidi accordi, melodie perfette...
S’arresta in questa pace il passo mio.
Carezza il volto il vento delle vette.
L’anima tace. Ascolta. Parla Iddio.
36
Pioggia d’aprile
Pioggia d’aprile
limpida e viva
come acqua lustrale,
ogni goccia dà un fiore
ed un ridente
verde
di foglia e stelo…
Mondami tutta
irrorami come fai con la terra
e fammi
come la terra
tutta rifiorire!
Tu lo vedi, io piango.
Ma sul mio viso,
questa sera,
chi sa più se sia lacrima
o sia stilla?
E dentro la mia anima ferita
il tuo canto ridesta
misto al mio pianto
un palpito di vita.
37
Acqua
O limpida acqua
che mondi,
da quando è nata
la terra
e sempre rispecchi
l’azzurro
sorriso dei cieli,
dal fresco
tuo abbraccio innocente,
ch’io torni più forte
e più pura!
38
Dolce notte
Notte di primavera,
dolce notte!
Così limpida, e fresca, e quieta
e viva!
Con una gran luna
ridente,
nel vasto cielo pieno di silenzio!
E sopra i monti oscuri,
queste nuvole
bianche e luminose,
come fiori incantati!
Chi mai dice
la tua bellezza perfetta!
La tua serena
dolcezza,
o notte,
che rapisci lo sguardo e
il cuore!
39
Albero a primavera
Forse, Signore,
anch’io sono come l’albero,
che ha tante gemme
ad ogni primavera,
e le schiude
con trepida speranza
al puro cielo, al sole nuovo,
al vento…
Ma non ho
la pazienza coraggiosa
dell’albero,
la sua candida fede,
non la gioia, la forza,
l’abbandono
dei suoi rami
levati nell’azzurro:
non le salde radici nella terra…
Ed i miei fiori
li disperde il vento.
41
Rogazioni
Anche la terra prega
stamattina
con le voci svagate dei bambini
che cantano le Ave Marie
gli occhi perduti
dietro il volo delle farfalle…
E certo cammina il Signore
sull’orme dei piedi irrequieti
che vanno dietro la croce
del chierichetto distratto:
la croce che spesso s’impiglia
nei rami fioriti dei meli
e manda una pioggia odorosa
sui lieti visetti incantati…
cammina con loro il Signore
e benedice la terra
col primo raggio del sole.
42
Mattutino
Odore caldo di pane
al primo mattino,
nella piazzetta
appena desta,
dove cantano le campane,
alla luce novella,
il mattutino!
Odore caldo di pane
per la mia giovane fame,
fra le case poverelle
che, stupite,
spalancano gli occhi
al miracolo nuovo
del giorno.
Odore caldo di pane,
come l’odore del sole.
43
Piccola chiesa
Piccola chiesa
mistica e ridente
olezzante di rose a primavera,
qual pace dona al cuore
la preghiera
all’ombra tua, silente!
E qual certezza
è allora che impaùra
l’urto del male,
l’anima sgomenta,
il rifugio cercar dalla tormenta,
fra le tue quiete mura.
Cercar, nell’ora amara
del dolore,
il pio conforto della tua bellezza:
perde ogni pianto in te
la sua amarezza
piccola chiesa
dove sta il Signore.
45
Gesù adolescente
Mi piace pensarti fanciullo,
Gesù, adolescente,
in tutto simile ad uno
di questi che vedo, che amo.
Un bel ragazzo sereno
dal limpido sguardo profondo
nel viso ridente,
che muove con agile passo
lungo le strade del mondo.
Che corre nell’impeto lieto
del gioco, che ride,
che piange talvolta,
così, come ognuno di loro.
Un vivo, caro ragazzo
che guarda con lieto stupore,
di tutti i ragazzi, la vita:
che china la fronte pensosa
sui libri
e le spalle al lavoro.
Mi piace pensarti fanciullo,
Gesù, adolescente:
ché anch’io
sono un po’ come loro.
46
Canzone della sera
Il mio cuore
è come un uccello felice,
sera,
che canta inebriato
di luce e di bellezza.
La mia anima
è come un fiore
sbocciato stamattina
che vede per la prima volta
il miracolo del tramonto!
Se lo chiude nel cuore
per non aver paura
della notte…
Ché il riso della sera
è fratello
di quello dell’aurora.
47
Verde mare d’erba
Verde mare d’erba
che senza rumore
ti muovi tutto
in dolci onde ridenti
quando il vento
passando t’accarezza.
Quieto mare fiorito
di rosa, di turchino, di dorate corolle
odoroso di fresco e di pulito.
Verde mare
che sei della mia terra
il sorriso più bello.
Come vorrei
che come te il mio cuore
fosse tenero, lieto, luminoso
tutto un riso
nel brivido del vento
e tutto un fiore
sotto i baci del sole!
49
Il fiore
Il fiore non pensa niente
quando il sole lo bacia:
si schiude felice
e sorride.
Il fiore non si lamenta
quando la pioggia lo batte:
vive anche di quel pianto
e lo accetta grato.
Il fiore si abbandona
al vento che lo culla:
il vento è un buon amico
e porta la vita.
Ma il fiore ama il sole
più di ogni altra cosa:
lo ama e lo aspetta sempre
e il suo profumo è per lui.
50
Incantesimo
Incantesimo verde
del bosco!
Mistero
di parole sussurrate
in un segreto linguaggio...
Dolcissime parole
per chi
ne sa intendere il senso.
Parole
come nessun altro sa dire.
51
Genziane
Occhi turchini
delle genziane
aperti
tra il verde del muschio
per guardare,
con innocente stupore,
l’azzurro cielo
lontano,
lasciate che un poco
lo veda
nel vostro fiorire
sereno.
I miei occhi
sono troppo stanchi
per guardare
quell’altro bel cielo
lontano.
53
Amore
Oh! Essere come una rosa
che fresca sorride
tra un verde di foglie lucenti!
Il cuore la guarda
passando
bellezza d’un giorno
perfetta!
Profumo, letizia, dolcezza
offerti così
come niente…
Ma in questo suo splendido dono
è tutta la vita:
la rosa
è nata
per dare se stessa
e morire.
Per questo
significa amore.
54
Margherita
Dammi il tuo cuore d’oro
margherita dei boschi,
la candida corolla!
Mi farò una corona
dei tuoi fiori ridenti
ed i miei occhi
saranno come te
freschi e splendenti!
Donami la grazia lieve
del tuo fiorire
a tutti i venti!
Non strapperò i tuoi petali
di seta
per chiederti il destino:
ti metterò sul cuore
piccolo sole,
a farmi luce
lungo ogni cammino.
55
Nata per amare
Chi può capire
il cuore di una donna?
Tutto ha per lei un’altra dimensione,
e ogni parola ha un suo
senso segreto.
Perché una donna
è nata per amare
e l’amore è la sua sola ragione
l’unica verità, la vita, tutto!
E non ditele mai
ch’ella è legata, se ama,
né che è povera, se dona,
né ch’ella è sola
finché può aspettare.
56
Anemone
O vaghissimo
anemone dei monti
nato lassù
presso l’eterne nevi
dove il gelo è signore
e la tormenta:
fragile grazia di petali lievi
nel regno della nuda
arida pietra,
tra le cime possenti
e solitarie…
Dimmi,
davvero nulla ti sgomenta?
E ti basta la tua
candida fede,
per fiorire lassù,
dove la vita
é un miracolo
e un sogno di poesia?
57
La fontana
Ch’io ti somigli
povera fontana!
Canti sempre così,
limpida e lieta,
donando a tutti,
con un fresco riso,
l’acqua tua chiara
e non ti stanchi mai.
O forse piangi?
Ma sia pianto o riso,
la tua piccola voce
è sempre eguale
e consola
chi passa a te vicino.
Doni e non chiedi:
doni a chi ringrazia
e a chi ti sfrutta
con lo stesso amore.
Doni e sorridi
e in te si specchia il cielo!
59
Primavera perché sei venuta?
Primavera che ho tanto aspettato
ed ora sei già per sempre
perduta
nel silenzioso mare del tempo;
primavera che sei vissuta
come le rose un giorno soltanto,
e delle rose solo hai avuta
la bellezza struggente e perfetta;
primavera che nel mio cuore
ora sei solo un ricordo
che piange
mi sai dire
perché sei venuta?
60
Domani
C’è un fiorire
di mirabili sogni
in questa breve parola:
domani.
E un poco di coraggio
per vivere
oggi.
61
Lucciole
Fiori di luce
nella buia sera,
vi ho visti
sbocciare sul prato
e il mio cuore
s’è incantato
a contemplarvi
vaga primavera!
62
La rosa
Non chiedere alla rosa
che duri più di un giorno:
come tu lo domandi,
essa, per te, già muore.
Non chiedere alla rosa
che duri più di un giorno
né ti rammaricare
della sua vita breve.
Non è mirabil cosa
ch’essa ti sia donata
anche soltanto un giorno?
63
Prati dei monti
Prati dei monti
così verdi e dolci
nella scura cornice
degli abeti,
e anche più belli
quando salite
all’ultimo orizzonte…
Vi ho visti
e dentro l’anima mi ride
l’immagine stupenda,
tutti fioriti
di boccioli d’oro:
quasi che il sole
levandosi da voi,
vi avesse dato
un poco
del divino
suo splendore!
65
Amico
Sai cos’è una fontana
per lo stanco viandante?
Una fresca fontana
su la strada bruciata?
Tu sei questo
per me.
66
Tempo da perdere
Questa è forse
una strana preghiera
ma so che Tu mi capirai:
dammi un po’ di tempo da perdere
Signore
un po’ di tempo
senza troppe cose da fare,
un po’ di tempo
per poter ascoltare
la Tua voce
che parla nel silenzio…
Un po’ di tempo
per poter rintracciare
le misteriose tracce
dei Tuoi passi
nella bellezza di tutte le cose.
Un po’ di tempo
per poter ritrovare
in Te il mio cuore
e nel mio cuore Te!
67
Montagna
Che hai montagna in te?
Quale segreto fascino
celi nelle nude rocce,
nello slancio potente
ed armonioso,
della candide cime
alte nei cieli?
Ché la bellezza tua
rapisce il cuore:
lo innamora per sempre?
E qual mistero
dona alla tua pace
la sua profonda forza serena?
E al tuo silenzio
dà la viva dolcezza della voce
stessa di Dio?
Nessuna
cosa del mondo
è come te montagna.
Nessuna
ci consola, ci eleva e rasserena
come tu fai…
Forse perché sai l’urto
di tutti i venti e tutte le tormente,
ma non ti pieghi
o perché in te il dolore
si trasfigura
in forza ed in preghiera
in bellezza
immutabile e serena.
69
Rododendri
Fresca fiammata dei rododendri,
su le scabre pendici
delle cime battute dai venti!
Allegro riso d’aurora
tra il cupo verde
dei taciti abeti
c’è il vivo sangue delle montagne
nelle tue rosse corolle.
70
Il bene che ti voglio
Il bene che ti voglio
non te lo saprei dire.
So soltanto
che se ti potessi donare
la vita mia
tutta quanta,
te la darei sorridendo,
così,
come una rosa.
E so che ti voglio un bene
tanto profondo e sincero
da poterlo tenere nel cuore
senza dirtelo mai.
71
Nuvole
Grandi nuvole
come bianche vele,
libere e vagabonde,
verso chissà
quali ignorati lidi,
portatevi con voi
l’anima mia!
Ché di lassù
veda più bello il mondo,
tutto lo veda
nella sua grandezza:
e poi lieta si perda
nella serena
vastità dei cieli!
73
Lode
Signore,
se nessun altro dono
avessi avuto da Te
per questo solo
ti dovrei lodare:
d’avermi dati
questi sereni occhi innamorati
per guardare il tuo mondo
attorno a me!
74
Stasera vorrei
Stasera vorrei
mandarti
così come un mazzo di rose
tutte le cose
più belle che so!
Il riso del giorno all’aurora,
il fuoco dei nostri tramonti,
il canto del vento nei boschi
e quello
dell’acqua in fondo alle valli…
Il vivo respiro dei pini
e il caldo profumo dei monti
bruciati dal sole…
L’odore di neve, pulito,
e il dolce frusciar delle foglie
a notte
nel prato di casa…
Mandarti gli aperti orizzonti,
il bianco fulgor delle cime,
il tenero verde dei prati,
il fresco dell’acqua dei laghi,
la solida roccia che invita…
E tutto il mio bene
che lega
e t’offre con un sospiro
questo bel mazzo ideale.
75
Non è camminare da soli
Non è camminare da soli
andare per il bosco,
ché gli alberi sanno capire
e ascoltano intenti
là dritti tra l’ombra e il sole.
Io vado
col cuore che duole,
con tutti i miei tanti perché,
ma loro sorridono sempre
al modo che so...
E allora io pure sorrido
ritrovo la loro
segreta saggezza
anche dentro di me:
fra sole, tempeste, pazienza,
attesa e coraggio
la vita
la vince su tutto...
Anch’io come loro
lo so.
76
La campana della tempesta
Quante volte ti ho udita
voce casta e fedele
della campana
pregare, sola,
contro la tempesta.
Così fragile e sperduta
nell’urlo pauroso del vento.
Eppure così forte
forte come la fede,
come tutta la speranza
della mia umile gente...
Quante volte ho veduto
la tempesta arretrare,
come Dio l’avesse fermata
per quel tuo pio pregare.
Prega anche per me stasera,
per il mio cuore nella tormenta:
che ritrovi il suo giorno sereno.
77
Desiderio d’amore
Esser vorrei per te
come la fonte
ove tu possa
stanco sostare
e spegnere la sete:
una fonte che sgorga
fresca e pura
e mentre t’allontani
canta
nel canto suo
celando il pianto
perché più lieto
possa tu ancor
riprendere il cammino.
79
Sera che dipingi
Sera che dipingi
di violetto il fresco cielo;
tacita luna
là, fra gli alti tetti,
come vorrei
che mi colmaste un poco
di questa vostra
così dolce pace.
Io sono così stanca
e così inquieta,
che il limpido splendore
delle mie sere
mi si muta in pianto,
come di un bimbo
che non sa capire.
80
La fuga
(davanti alla “Fuga” del Beato Angelico)
Andare!
Andare lontano
per strade inospiti e ignote,
andare di giorno e di notte...
È duro e pesante il cammino
e lungo,
ed incerta la meta...
Ma il Bimbo,
lui,
dorme sereno
difeso da braccia fidate!
Sicuro e felice
sorride alle limpide stelle,
al sole che scalda
e non brucia per lui...
Cullato dal ritmo dei passi
per lui è felice il cammino!
Anch’io sono come il bambino
se accanto a me
ci sei tu!
81
Mistero del bosco
Sai dirmi che arcana magia
è nel sereno silenzio
della tua verde bellezza
mio bosco?
Io non conosco tormento
così profondo ed amaro
che tu non sappia quietare
tacendo.
83
La fonte
O limpida vena
che fresca zampilli
dall’arido fondo del cuore
mio, stanco ed inquieto,
e canti serena
di vita un’eterna canzone,
né muti al mutar delle ore.
O chiara sorgente
che sempre disseti
le amare mie labbra riarse
con l’acqua tua pura
e lavi,
bell’onda corrente,
ogni ombra,
ogni macchia dal cuore
finché non sian tutte scomparse,
per quale mistero d’amore
mi fosti donata?
84
Preghiera della sera
Signore
che hai fatto la notte
e acceso le immemori stelle,
e tutti ci vedi,
nel dolce abbandono del sonno
tornare bambini,
proteggi coloro che amo!
Lontano,
ognuno per strade diverse,
la notte ci coglie:
nel cuore
a quest’ora
si riapre l’eterna ferita
d’amarsi
e doversi lasciare…
Ma i cuori nel sogno
si trovano ancora
vicini:
domani la vita separa di nuovo
ma intanto
vegliati da Te,
ci cerchiamo
nell’ore serene
del sonno!
85
Ritorno
Mia terra
che ridi serena
in questa tenera luce
del verde settembre,
io sono tornata da te!
E come rimetto con gioia
in te le radici!
Allargo le braccia felice
qui ritta
nel tiepido sole,
e bevo quest’aria pulita,
e ascolto
con l’anima intenta
il fremito vivo che sale
mia terra
da te
in ogni mia vena…
Per me questo dolce settembre
vuol dire la vita che torna,
così, come io torno da te!
86
Mio paese
O mio paese
raccolto
tra il verde dei prati
come nel cavo
di una mano amorosa,
vegliato alle spalle
dalla silenziosa presenza
del monte tuo grande,
che sempre ti manda
il fresco respiro odorato
fin dentro
le piccole case...
Mio dolce paese,
asilo di pace,
dove ogni cuore è fratello,
dove la vita è sicura,
e buona la morte.
Se chiudo gli occhi ti vedo
e non mi sento più sola.
87
Settembre
Dammi un po’ del tuo cielo,
del tuo bel cielo limpido
settembre,
da chiudere in fondo al mio cuore
per i giorni della tormenta.
Dammi un po’ del tuo verde,
del tuo bel verde gaio
ed innocente
per nascondervi il volto stanco
quando il cuore più nulla attende.
89
Sere di settembre
O giorni vivi nel mio cuore!
Allegro tempo dei raccolti!
Sere di settembre
così limpide e quiete,
odorose di vento fra le foglie,
ché già imbrunisce
e ancora si raccoglie
alti tra i rami…
E nel silenzio
sembran più lontane le voci
e tutti i dolci, lieti suoni
della vita
che muove al focolare.
Sere serene
quando si ritorna
così tra il buio,
per le note strade
e il buio è tutto un lieve scintillare
di stelle in cielo
e lumi nella valle.
Hanno i pensieri
una dolcezza casta
e la pace
è nei cuori e nelle cose.
90
Prati d’autunno
Prati d’autunno
all’ultima fiorita
ritrovate la tenera dolcezza
della prima:
che il colchico violetto
è come il croco
della primavera!
E ride al sole
fragile e indifeso
incurante del vento e delle brine,
tra il vostro verde
che ha la stessa grazia
e l’innocenza
del lontano marzo…
Domani è inverno
ma nel nostro cuore
prati d’autunno
riderete a lungo
nei giorni grigi,
come la promessa
della bellezza della primavera.
91
Chi mi darà la tua segreta pace?
Chi mi darà la tua segreta pace
giorno d’autunno?
Forse la luce
del tuo casto cielo?
O il lieve riso d’oro delle foglie
nel sospiro del vento?
O questo tuo
così tenero verde
sui grandi prati pieni di silenzio?
Chi mi darà
questa dolce pace,
questa tua pace
simile a nessuna!
Perché da lei il cuore
impari la sapienza del dolore,
la divina dolcezza
della morte.
93
Non c’è più
Non c’è più
nel bosco d’autunno
che questa luce d’oro
tra i rami del larice,
e il verde che non morirà.
Ma ai piedi degli alberi
il muschio è soffice
ed odoroso:
ed è bello stendersi,
il viso rovesciato verso il cielo.
Il cielo è come un abisso
profondo
pieno di silenzio
e delle bianche vele
delle nuvole
che vanno chissà dove…
Andarsene con loro!
Ma noi siamo come i larici
abbarbicati alla terra:
i nostri pensieri soltanto
se ne vanno verso l’azzurro
tra il lieve gioco dei rami,
mentre chiudendo gli occhi
all’ultimo sole
ci lasciamo cullare
dal dolce canto del vento.
94
La gioia
In quale segreto giardino
fiorisci
o fragile fiore della gioia?
Ché invano ti cerco
per tutti i giardini del mondo
là dove
si dice tu sia.
Invano ti chiedo
al sereno
mistero dei cieli,
al grande
silenzio dei boschi,
alla pura
bellezza dell’arte.
Invano ti cerco
nel santo
sospiro della preghiera...
Invano ti chiedo l’amore.
Ed ecco, tu sei nel mio cuore.
95
Larici
O tenero verde dei larici
ai giorni d’aprile
così fragile e gaio
come il riso della speranza
al bel cielo della mia terra,
ed ora,
nei giorni d’autunno,
mutato in quest’oro di sole,
luce di viva bellezza
alla terra,
che pensa a morire!
Come poterti ridire?
97
Tramonto d’autunno
Il monte ha messo
il bel vestito d’oro
e siede
in sua maestà
di fronte al sole.
98
Preghiera
Al mio fratello
ch’è stanco, e debole, e smarrito,
fa che apra il mio cuore
più misero del suo
con umile casto amore
sempre mio Dio!
Fa che nella mia amarezza
trovi almeno un sorriso
per la sua pena nascosta
e nella mia povertà
un dono, una preghiera, una risposta
per lui, Dio mio!
99
Cielo d’autunno
Limpido autunno
che pennelli d’oro
i monti, i colli,
tutta la mia terra,
ora che spoglia
d’ogni suo frutto
tacita riposa,
se ti potessi
domandare un dono,
non l’oro vivo
chiederei,
non la grazia
dell’ultima fiorita.
Ma la serena,
la luminosa purità
del cielo
caldo di sole,
di questo cielo tuo
così vicino a noi
e così bello,
da consolare
nella sua stanchezza
tutta la terra!
101
Bosco d’oro
Bosco d’autunno
pieno di silenzio,
simile ad una grande
cattedrale,
sei tutto d’oro
sotto le alte volte!
E su quell’oro
il sole splende vivo,
ed il vento sussurra dolcemente
come musica d’organo
lontana...
Nell’aria c’è un profumo
amaro e dolce
così simile a quello
dell’incenso
e questa pace semplice e solenne!
Il tuo silenzio
è come la preghiera della terra
e la nostra.
La preghiera
che illumina di vita
anche la morte!
102
Attesa
Ho perduto
i miei sogni per strada,
come l’albero
ogni sua foglia.
Sono qui
povera e spoglia
in attesa...
Di che
mio Signore?
103
Desiderio d’autunno
Essere come l’albero,
che tese
le braccia stanche,
al vento s’abbandona:
al vento che lo spoglia e lo tormenta
ma anche lo culla
e, un poco, lo accarezza…
Essere come questo grigio cielo,
che piange
un suo sommesso, quieto pianto
senza amarezza,
sul mesto dispogliarsi della terra.
Essere come la mia terra
buona
nella sua gran stanchezza
la mia terra
che dona e non domanda,
e come me ferita,
tace
raccolta in fiduciosa attesa
del rifiorir sereno
della vita.
104
E tu, anima mia
E tu, anima mia?
Prigioniera
di un fragile corpo,
di un cuore ferito,
di una mente stanca,
sarai capace
di aiutarmi
a non “perdermi”
mai?
105
Neve all’alba
Chi può ridir
la mistica bellezza
di questa grigia
casta alba invernale,
profumata
di neve e di purezza,
nella silente
chiarità irreale?
107
Ricchezza
Che tutti i sogni miei
abbia spezzato la vita
non mi posso lamentare se,
spezzandomi i sogni,
mi ha lasciato
la divina ricchezza
di sognare.
108
Il capriolo
Sulla neve
le fragili orme
di un capriolo.
Che cercavi
piccolo, timido e solo,
nel grande mondo
bianco?
Le orme,
come note musicali,
si perdono
nel silenzio
infinito.
109
Tramonto d’inverno
Come ardi vivo
di tra i neri abeti,
o rosso incendio del tramonto!
Il cielo
palpita tutto
al magico riflesso
delle tue fiamme…
E la bianca distesa delle nevi
s’accende e ride
come i nostri cuori
che ti guardano
splendere lontano
simile al puro fuoco
dell’amore.
È così freddo il bosco,
e così muto
stasera:
ma tutto lo illumini,
tramonto!
E noi con lui,
col caldo ardore
della tua bellezza.
111
Crepuscolo
Nere le cime
segnan l’orizzonte
contro la chiara
oscurità dei cieli.
La prima stella ride
sopra il monte.
112
Santa Lucia sui monti
Santa Lucia sui monti
di questa sera
di neve e di silenzio!
E noi, soli quassù,
fra i lievi fiocchi
nell’incantata irrealtà dell’ora
che giorno non è più
né notte ancora,
a sorvolare lieti
questo mondo di tacito candore,
a contemplare intenti
il mistero
così dolce e solenne...
Santa Lucia di pace e di purezza
pei nostri cuori
liberi e felici,
come una stella
accesa tra gli abeti
il tuo dono ci illumini
il cammino!
113
Bosco di Natale
O magica bellezza luminosa
dei boschi di Natale!
Oro di sole e chiarità di neve
e il gaio verde-argento delle chiome
dei grandi abeti
nel sereno azzurro!
E i nostri cuori soli
in questa pace…
Ma forse un volo d’angeli
ci sfiora nel gran silenzio.
E noi restiamo
intenti
ad ascoltare,
chissà
se il suono delle dolci voci
si perde in alto
sopra gli aerei rami…
115
Che cos’è la solitudine
Quando nessuno è tuo
e tu non sei di nessuno
e voce non risponde
alla tua voce
né pianto
al tuo pianto:
quando la terra tace
e il cielo non risponde
e tra la moltitudine
tu sei solo
come fossi nel deserto
solo
desolatamente
con il tuo cuore muto:
questa è la solitudine.
116
Il mio cuore
Il mio cuore era una coppa
di terso cristallo:
rifletteva la bellezza delle cose
il fuoco vivo dell’amore...
Il mio cuore era fragile
e si è spezzato
giace nella polvere
e non riflette più nulla.
Con le mani sanguinanti
cerco di rimettere insieme
ciò che del mio cuore
è rimasto.
117
Perle
Tutte le cose
che per Te dobbiamo lasciare
non sono che piccole pietre
che noi gettiamo nel mare.
Pare al nostro inquieto cuore
ch’esse siano perdute
e, pur amandoti ne dolora.
Ma Tu sei quel mare.
E un giorno,
stupiti, noi ci accorgiamo
che Tu le hai volute soltanto,
le nostre povere cose,
per potercele ridonare
mutate in perle preziose.
118
L’ora della morte
È come quando alla sera
s’accendono i lumi
e da lungi, tornando,
li vedi fiorire in silenzio,
per tutta la scura vallata.
Un subito senso di pace
pervade le cose,
e quei lumi lontani
ridanno vigore al tuo passo
stanco
di tutto il duro cammino del giorno.
Ti parlano i lumi
di stanze serene
di gente raccolta ad un desco
di casa, di pace...
Il dolce tuo mondo sereno
al quale ritorni!
E adesso tu lieto sorridi
con gli occhi a quei lumi lontani
e corri, con passo leggero,
incontro alla loro speranza
felice di giungere a casa!
119
121
Biografia
Natalia Covi nasce a Cavareno nella notte di Natale
del 1922 in un’umile famiglia di artigiani.
Dopo la quinta elementare, non potendo studiare, impara a cucire.
Durante gli anni della seconda guerra mondiale è infermiera all’ospedale di Cles, poi riprende il suo mestiere di sarta.
Alla metà degli anni sessanta è a Trento in una casa
di accoglienza di bambini con handicap e poi ancora
infermiera in una fabbrica.
Raggiunta l’età della pensione trascorre vent’anni a
Cognola, perpetua nella casa del cugino don Luciano
Franch.
Dal 1999 è residente alla Casa di Soggiorno per Anziani Stella Montis di Fondo, «con le mani vuote di pensieri”.
123
Indice
Prefazione5
Presentazione7
Gocce di rugiada
11
Una voce 13
Neve di Marzo
15
Calicanti16
Vento di marzo
17
Giorno di marzo
19
Croco20
Risveglio21
Prendi il mio cuore
23
Al vento di marzo affidarmi
24
Primavera25
Erica27
La gloria del verde
28
Vento sulla città
29
Casa mia
31
Adolescente32
Primavera nella città
33
Preghiera di primavera
35
Primavera nei boschi
36
Pioggia d’aprile
37
Acqua38
Dolce notte
39
Albero a primavera
41
Rogazioni42
Mattutino43
Piccola chiesa
45
Gesù adolescente
46
Canzone della sera
47
Verde mare d’erba
49
Il fiore
50
Incantesimo51
Genziane53
Amore54
Margherita 55
Nata per amare
56
Anemone57
La fontana
59
Primavera perché sei venuta? 60
Domani61
Lucciole62
La rosa
63
Prati dei monti
65
Amico66
Tempo da perdere
67
Montagna 69
Rododendri70
Il bene che ti voglio
71
Nuvole73
Lode74
Stasera vorrei
75
Non è camminare da soli
76
La campana della tempesta
77
Desiderio d’amore
79
Sera che dipingi
80
La fuga
81
Mistero del bosco
83
La fonte
84
Preghiera della sera
85
Ritorno86
Mio paese
87
Settembre89
Sere di settembre
90
Prati d’autunno
91
Chi mi darà la tua segreta pace?
93
Non c’è più
94
La gioia
95
Larici97
Tramonto d’autunno
98
Preghiera99
Cielo d’autunno
101
Bosco d’oro
102
Attesa 103
Desiderio d’autunno 104
E tu, anima mia
105
Neve all’alba
107
Ricchezza108
Il capriolo
109
Tramonto d’inverno 111
Crepuscolo112
Santa Lucia sui monti
113
Bosco di Natale
115
Che cos’è la solitudine
116
Il mio cuore
117
Perle118
L’ora della morte
119
Lettera di Marin
121
Biografia123
Finito di stampare nel mese di dicembre 2011
da Litotipografia Alcione, Lavis (Tn)