Natalia Covi Cooperativa Sociale Stella Montis Un grazie speciale all’amministrazione della Casa di Soggiorno per Anziani Stella Montis di Fondo, in particolare al direttore Enzo Leonardi che ha sostenuto con dedizione la pubblicazione di questo lavoro. Anna Maria Covi Alla realizzazione del libro, insieme ai curatori Anna Maria Covi e Stefano Battocletti, hanno collaborato per la trascrizione dei testi e per le foto: Giulia Abram, Miriam Rossi e Marilena Menghini. © 2011 - Cooperativa Sociale Stella Montis via Santa Lucia 11 - 38013 Fondo (Tn) [email protected] ISBN 978-88-904470-1-3 “A me, talvolta, basta l’ombra d’un sogno ad essere felice.” Prefazione È una gioia per me e per quanti hanno a cuore Stella Montis, permettere alle poesie della nostra Natalia di uscire dai cassetti per arrivare alla gente: in primo luogo agli anziani della nostra Casa, ai loro cari, agli operatori, ai volontari, ai soci, alla comunità. Questo libro vuole essere un dono per quanti hanno conosciuto Natalia in passato, per coloro che le vogliono bene e l’accompagnano ora, per molti altri che, ripercorrendo i suoi scritti, la potranno raggiungere e conoscere oggi con il cuore, condividendo emozioni e sentimenti. Pubblicare quest’opera significa valorizzare la memoria, la storia di vita, la personalità, le doti e i tesori nascosti degli anziani della Casa; significa ancora promuovere la loro conoscenza con delicatezza e profondo rispetto, riconoscendo nella loro persona il valore di ciò che è e di ciò che è stato. Ci auguriamo che la lettura di queste poesie divenga per molti occasione di riflessione sugli aspetti affettivi ed emotivi più intimi di ciascuno e permetta di cogliere, tra le righe, una volta in più, la bellezza dell’ambiente che ci circonda. Un grazie che ci viene dal cuore va a Natalia e uno particolare ai suoi cari per la disponibilità che ha reso possibile valorizzare e divulgare queste poesie. Gigliola Battisti Presidente Cooperativa Sociale Stella Montis 5 Presentazione Che cosa spinge una persona a diventare un poeta? Qual è la scintilla che trasforma pensieri e parole in poesia? Kahlil Gibran risponde a queste domande con questa poesia: «La poesia è il salvagente cui mi aggrappo quando tutto sembra svanire. Quando il mio cuore gronda per lo strazio delle parole che feriscono, dei silenzi che trascinano verso il precipizio. Quando sono diventato così impenetrabile che neanche l’aria riesce a passare». Chi ha conosciuto Natalia Covi sa che il salvagente della poesia l’ha aiutata a vivere e ad attraversare il dolore, le emozioni ed i sentimenti che, come fiume in piena, altrimenti l’avrebbero travolta. A soli due anni subisce la prima grande lacerazione con la perdita della giovane madre. Pur avendo accanto una zia, che sposerà il padre, la ferita non si rimarginerà e resterà aperta per tutta la vita. Un’altra lacerazione le sarà inflitta quando dovrà lasciare la scuola per aiutare la famiglia: il suo desiderio di imparare, di studiare, di conoscere i poeti, le storie, le fiabe, i sogni dei secoli e la musica, dovrà essere coltivato nel silenzio della sua stanza, nel poco tempo libero che il lavoro le lascia. 7 Negli anni farà diversi mestieri tra cui la sarta, l’infermiera, la perpetua. La poesia la proteggerà, attraverso di essa riuscirà a lenire il grande dolore che, come un’ombra, l’accompagnerà sempre. La sua anima troverà lo spazio per esprimersi, userà la penna come un pennello per dipingere la sua terra, il suo paese, le stagioni che tutto rinnovano, la natura che tutto avvolge. La poesia l’avvicinerà a Biagio Marin, uno dei poeti italiani più importanti del Novecento, che le dimostra apprezzamento e incoraggiamento. Con Marin manterrà un lungo rapporto epistolare che durerà fino alla morte del poeta avvenuta alla vigilia di Natale del 1985. Nella sua ultima lettera il vecchio poeta rinnova con molta dolcezza le parole di stima per Lia, diminutivo affettuoso con il quale chiamava la nostra Natalia. È una lettera particolarmente significativa perché si tratta del doloroso commiato dall’amica. La troverete in chiusura di questo volume di poesie ed è anch’essa poesia. Le commoventi composizioni di questa raccolta, sono state scritte quasi tutte negli anni cinquanta-sessanta. Ora Natalia ci fa questo dono, sono parole che potranno germogliare nel cuore di chi vorrà leggerle e dare ad ognuno la gioia di sguardi e di pensieri trasformati e la scoperta di emozioni nuove. Un libro “da meditazione” arricchito da fotografie che accompagnano i delicati pensieri poetici, fotografie scattate negli stessi luoghi che li hanno suggeriti, poesia in immagini. 8 A Natalia dedichiamo questi versi: E ci sono ancora loro, i poeti... senza più parole, che parlano da soli, piangono in silenzio... E nel silenzio, accarezzano l’immenso. (Anonimo) Maria Maddalena Springhetti 9 Gocce di rugiada Nella mia valigia ho un carico di sogni e di ricordi: tanto amore e tante lacrime come gocce di rugiada su una rosa. 11 Una voce Io sono un poeta da nulla mia terra: una voce. E vorrei cantare il tuo limpido cielo il tuo verde i tuoi monti… Vorrei: non lo so fare. So soltanto le parole di tutti i giorni, le semplici parole della mia umile gente. E quello che vorrei cantare è così bello, così indicibilmente bello… Io sono un poeta da nulla mia terra: ma t’amo da non sapertelo dire. 13 Neve di Marzo La neve di marzo non è più quella dell’inverno. Sei già tu, primavera che ti scuoti dal capo con un lieve sorriso questo volo di candide farfalle, così, come per gioco, per farci ancora, un poco, sospirare. Ma a guardarli bene questi tuoi bianchi fiocchi hanno il profumo e la fresca bellezza dei petali del mandorlo e del pruno… E un po’ del luminoso verde-azzurro, dei tuoi ridenti occhi innamorati, o primavera! 15 Calicanti Vaghe stelline d’oro che ridete sui bruni rami nudi del calicanto, adesso che la primavera è ancora solo nel desiderio della terra e dei nostri cuori… Belle come pensieri d’amore luminosi in una dura giornata: come i pensieri che sbocciano nel mio cuore ogni volta che vi guardo. Voi mi parlate di chi è per me quello che per voi è il bel sole di primavera. 16 Vento di marzo Vento di marzo come il mio cuore inquieto, ma con un fresco riso di stupore per ogni cosa, e dentro il tuo tormento una serena volontà di vita. 17 Giorno di marzo Anche le pozzanghere della via riflettono il cielo in un giorno come questo. E sono tutte azzurre e rilucenti, come un limpido specchio! 19 Croco O vaga fiorita del croco, che prima dischiudi, ai bordi dell’ultima neve tra il timido verde, la grazia del calice breve; e, fragile, sfidi il crudo rigore dei venti col candido riso di tue luminose corolle, per noi tu sei già primavera! 20 Risveglio Ci vuole la pioggia di marzo a rompere le aride zolle, a svegliare i rami spogli, a picchiare sulla terra perché si desti… Questo gran pianto del cielo, calde lacrime sulla terra fredda: e ad ogni goccia ecco una timida viola, l’oro delle primule, l’erica gioia del bosco e tutto il bel verde di primavera: per ogni lacrima gli alberi avranno un fresco fiore, tutta una fiorita! Ci vuole questo gran pianto perché venga la vita, la bellezza nel mondo… Questo gran pianto profondo anche per te anima mia. 21 Prendi il mio cuore Prendi il mio cuore tra le tue mani attente: è anch’esso un piccolo fiore di croco. Lascia che s’apra, mio caldo sole, anche se intorno è il gelo; lascia che per te solo fiorisca e sia felice nella sua breve ora. 23 Al vento di marzo affidarmi Al vento di marzo affidarmi, come una di queste nuvole fuggitive, e andare con lui lontano! Libera come lui, e felice, correre per le strade del mondo… Ma il vento non ha nessuno che aspetta, per questo non si ferma mai. Io mi fermerei subito alla tua porta con un mazzetto di primule e il sole negli occhi e dentro il cuore! O sentimi stasera bussare alla tua finestra mentre, tra il sonno, ascolti il vento di marzo passare che almeno il mio cuore è con lui. 24 Primavera Un rametto di gemme, quattro viole, un poco d’erba nuova, il tuo riso nel sole: ecco la primavera in tre parole. 25 Erica Nessun poeta mai ha cantato la tua semplice grazia erica rossa? Ed ecco, a primavera, di te fiammeggia tutta la montagna. Sorridi già quando l’inverno ancora culla il gran sonno della terra e basta un po’ di sole al tuo fiorir tenace, un po’ di questa nostra avara terra alla tua vita lieta e coraggiosa... Sei la letizia della primavera nei boschi spogli, il suo sorriso primo ai nostri passi in cerca di speranza, erica rossa, umile fior da niente. 27 La gloria del verde O fresca gloria del verde di marzo nella mia terra, quando tutta la grazia della primavera, la sua bellezza splendente, è nel sorriso dell’erba, nella sua gioia innocente! 28 Vento sulla città Questa mattina il vento dei miei monti spazza tutte le via della città! Reca il profumo delle nevi intatte, il respiro dei boschi, il fresco odore della terra che marzo ha risvegliato. Lo porta, come un palpito di vita nuova e segreta, alla città assonnata chiusa nel grigio greve suo splendore. Lo porta alla mia anima che aspetta e si ritrova limpida e rinata come i vecchi palazzi e le alte torri in quest’ora incantata. 29 Casa mia Così care al mio cuore vecchie mura! Che allegro riso ha il sole del mattino se vi accarezza. E che serena quiete ha la notte se voi la vigilate... Chiudete un incantesimo segreto mie vecchie mura? Ché sempre trovo qui la mia innocenza ad aspettarmi, ed ha un così dolce sapore tra voi la vita: e il tempo altra misura... E la pace sta qui come di casa. 31 Adolescente Somiglia la tua adolescenza a questo ridente mattino di marzo: alla fresca innocenza dell’erba, al sorriso divino del limpido cielo, all’inquieto suo subito pianto accorato; al solito correre lieto del vento nel sole incantato. A questo fiorire stupito, al canto dell’acque novelle per tutta la terra, al rapito trillar fra le candide stelle sui rami. Le stesse promesse nel cuore le trepide eguali speranze: profumo di terra e di fiori da misteriose distanze. 32 Primavera nella città No, non ci sono parole per un giorno come questo! Per questo tenero miracolo che ha vestito di luce e di bellezza la città vecchia e scura facendone un giardino odoroso dove cantano gli uccelli e camminano uomini felici con occhi e cuori di fanciulli. La primavera è bella dappertutto, ma in nessun luogo le fresche foglie di seta sono così miracolosamente belle come sui neri rami contorti dei vecchi alberi della città: quasi il sorriso stesso della vita, il suo caldo profumo uscito dalle vecchie pietre grigie. 33 Preghiera di primavera Eccoti, Signore, la mia anima di primavera, piena di fermenti profondi, di inespressi desideri, di questo prepotente bisogno di vivere, di amare. Donale Tu le fresche acque correnti, e il candido fiorire fiducioso dei prati a marzo, e la verde innocenza dell’erba nuova, e il canto limpido e incantato degli uccelli… E il Tuo sorriso, come il sole sulla terra, per benedirla. 35 Primavera nei boschi Odor di muschio e di erica novella, respiri di purezza e di frescura, nascosto un mormorar di fontanella. Arabeschi di sole in mezzo ai rami, fremiti di ali, palpiti di nidi, nell’aria un breve arpeggio di richiami. Rumore d’acque nelle valli fonde, dolce un lontano scampanio di greggi, armonie di canzoni fra le fronde. Timidi accordi, melodie perfette... S’arresta in questa pace il passo mio. Carezza il volto il vento delle vette. L’anima tace. Ascolta. Parla Iddio. 36 Pioggia d’aprile Pioggia d’aprile limpida e viva come acqua lustrale, ogni goccia dà un fiore ed un ridente verde di foglia e stelo… Mondami tutta irrorami come fai con la terra e fammi come la terra tutta rifiorire! Tu lo vedi, io piango. Ma sul mio viso, questa sera, chi sa più se sia lacrima o sia stilla? E dentro la mia anima ferita il tuo canto ridesta misto al mio pianto un palpito di vita. 37 Acqua O limpida acqua che mondi, da quando è nata la terra e sempre rispecchi l’azzurro sorriso dei cieli, dal fresco tuo abbraccio innocente, ch’io torni più forte e più pura! 38 Dolce notte Notte di primavera, dolce notte! Così limpida, e fresca, e quieta e viva! Con una gran luna ridente, nel vasto cielo pieno di silenzio! E sopra i monti oscuri, queste nuvole bianche e luminose, come fiori incantati! Chi mai dice la tua bellezza perfetta! La tua serena dolcezza, o notte, che rapisci lo sguardo e il cuore! 39 Albero a primavera Forse, Signore, anch’io sono come l’albero, che ha tante gemme ad ogni primavera, e le schiude con trepida speranza al puro cielo, al sole nuovo, al vento… Ma non ho la pazienza coraggiosa dell’albero, la sua candida fede, non la gioia, la forza, l’abbandono dei suoi rami levati nell’azzurro: non le salde radici nella terra… Ed i miei fiori li disperde il vento. 41 Rogazioni Anche la terra prega stamattina con le voci svagate dei bambini che cantano le Ave Marie gli occhi perduti dietro il volo delle farfalle… E certo cammina il Signore sull’orme dei piedi irrequieti che vanno dietro la croce del chierichetto distratto: la croce che spesso s’impiglia nei rami fioriti dei meli e manda una pioggia odorosa sui lieti visetti incantati… cammina con loro il Signore e benedice la terra col primo raggio del sole. 42 Mattutino Odore caldo di pane al primo mattino, nella piazzetta appena desta, dove cantano le campane, alla luce novella, il mattutino! Odore caldo di pane per la mia giovane fame, fra le case poverelle che, stupite, spalancano gli occhi al miracolo nuovo del giorno. Odore caldo di pane, come l’odore del sole. 43 Piccola chiesa Piccola chiesa mistica e ridente olezzante di rose a primavera, qual pace dona al cuore la preghiera all’ombra tua, silente! E qual certezza è allora che impaùra l’urto del male, l’anima sgomenta, il rifugio cercar dalla tormenta, fra le tue quiete mura. Cercar, nell’ora amara del dolore, il pio conforto della tua bellezza: perde ogni pianto in te la sua amarezza piccola chiesa dove sta il Signore. 45 Gesù adolescente Mi piace pensarti fanciullo, Gesù, adolescente, in tutto simile ad uno di questi che vedo, che amo. Un bel ragazzo sereno dal limpido sguardo profondo nel viso ridente, che muove con agile passo lungo le strade del mondo. Che corre nell’impeto lieto del gioco, che ride, che piange talvolta, così, come ognuno di loro. Un vivo, caro ragazzo che guarda con lieto stupore, di tutti i ragazzi, la vita: che china la fronte pensosa sui libri e le spalle al lavoro. Mi piace pensarti fanciullo, Gesù, adolescente: ché anch’io sono un po’ come loro. 46 Canzone della sera Il mio cuore è come un uccello felice, sera, che canta inebriato di luce e di bellezza. La mia anima è come un fiore sbocciato stamattina che vede per la prima volta il miracolo del tramonto! Se lo chiude nel cuore per non aver paura della notte… Ché il riso della sera è fratello di quello dell’aurora. 47 Verde mare d’erba Verde mare d’erba che senza rumore ti muovi tutto in dolci onde ridenti quando il vento passando t’accarezza. Quieto mare fiorito di rosa, di turchino, di dorate corolle odoroso di fresco e di pulito. Verde mare che sei della mia terra il sorriso più bello. Come vorrei che come te il mio cuore fosse tenero, lieto, luminoso tutto un riso nel brivido del vento e tutto un fiore sotto i baci del sole! 49 Il fiore Il fiore non pensa niente quando il sole lo bacia: si schiude felice e sorride. Il fiore non si lamenta quando la pioggia lo batte: vive anche di quel pianto e lo accetta grato. Il fiore si abbandona al vento che lo culla: il vento è un buon amico e porta la vita. Ma il fiore ama il sole più di ogni altra cosa: lo ama e lo aspetta sempre e il suo profumo è per lui. 50 Incantesimo Incantesimo verde del bosco! Mistero di parole sussurrate in un segreto linguaggio... Dolcissime parole per chi ne sa intendere il senso. Parole come nessun altro sa dire. 51 Genziane Occhi turchini delle genziane aperti tra il verde del muschio per guardare, con innocente stupore, l’azzurro cielo lontano, lasciate che un poco lo veda nel vostro fiorire sereno. I miei occhi sono troppo stanchi per guardare quell’altro bel cielo lontano. 53 Amore Oh! Essere come una rosa che fresca sorride tra un verde di foglie lucenti! Il cuore la guarda passando bellezza d’un giorno perfetta! Profumo, letizia, dolcezza offerti così come niente… Ma in questo suo splendido dono è tutta la vita: la rosa è nata per dare se stessa e morire. Per questo significa amore. 54 Margherita Dammi il tuo cuore d’oro margherita dei boschi, la candida corolla! Mi farò una corona dei tuoi fiori ridenti ed i miei occhi saranno come te freschi e splendenti! Donami la grazia lieve del tuo fiorire a tutti i venti! Non strapperò i tuoi petali di seta per chiederti il destino: ti metterò sul cuore piccolo sole, a farmi luce lungo ogni cammino. 55 Nata per amare Chi può capire il cuore di una donna? Tutto ha per lei un’altra dimensione, e ogni parola ha un suo senso segreto. Perché una donna è nata per amare e l’amore è la sua sola ragione l’unica verità, la vita, tutto! E non ditele mai ch’ella è legata, se ama, né che è povera, se dona, né ch’ella è sola finché può aspettare. 56 Anemone O vaghissimo anemone dei monti nato lassù presso l’eterne nevi dove il gelo è signore e la tormenta: fragile grazia di petali lievi nel regno della nuda arida pietra, tra le cime possenti e solitarie… Dimmi, davvero nulla ti sgomenta? E ti basta la tua candida fede, per fiorire lassù, dove la vita é un miracolo e un sogno di poesia? 57 La fontana Ch’io ti somigli povera fontana! Canti sempre così, limpida e lieta, donando a tutti, con un fresco riso, l’acqua tua chiara e non ti stanchi mai. O forse piangi? Ma sia pianto o riso, la tua piccola voce è sempre eguale e consola chi passa a te vicino. Doni e non chiedi: doni a chi ringrazia e a chi ti sfrutta con lo stesso amore. Doni e sorridi e in te si specchia il cielo! 59 Primavera perché sei venuta? Primavera che ho tanto aspettato ed ora sei già per sempre perduta nel silenzioso mare del tempo; primavera che sei vissuta come le rose un giorno soltanto, e delle rose solo hai avuta la bellezza struggente e perfetta; primavera che nel mio cuore ora sei solo un ricordo che piange mi sai dire perché sei venuta? 60 Domani C’è un fiorire di mirabili sogni in questa breve parola: domani. E un poco di coraggio per vivere oggi. 61 Lucciole Fiori di luce nella buia sera, vi ho visti sbocciare sul prato e il mio cuore s’è incantato a contemplarvi vaga primavera! 62 La rosa Non chiedere alla rosa che duri più di un giorno: come tu lo domandi, essa, per te, già muore. Non chiedere alla rosa che duri più di un giorno né ti rammaricare della sua vita breve. Non è mirabil cosa ch’essa ti sia donata anche soltanto un giorno? 63 Prati dei monti Prati dei monti così verdi e dolci nella scura cornice degli abeti, e anche più belli quando salite all’ultimo orizzonte… Vi ho visti e dentro l’anima mi ride l’immagine stupenda, tutti fioriti di boccioli d’oro: quasi che il sole levandosi da voi, vi avesse dato un poco del divino suo splendore! 65 Amico Sai cos’è una fontana per lo stanco viandante? Una fresca fontana su la strada bruciata? Tu sei questo per me. 66 Tempo da perdere Questa è forse una strana preghiera ma so che Tu mi capirai: dammi un po’ di tempo da perdere Signore un po’ di tempo senza troppe cose da fare, un po’ di tempo per poter ascoltare la Tua voce che parla nel silenzio… Un po’ di tempo per poter rintracciare le misteriose tracce dei Tuoi passi nella bellezza di tutte le cose. Un po’ di tempo per poter ritrovare in Te il mio cuore e nel mio cuore Te! 67 Montagna Che hai montagna in te? Quale segreto fascino celi nelle nude rocce, nello slancio potente ed armonioso, della candide cime alte nei cieli? Ché la bellezza tua rapisce il cuore: lo innamora per sempre? E qual mistero dona alla tua pace la sua profonda forza serena? E al tuo silenzio dà la viva dolcezza della voce stessa di Dio? Nessuna cosa del mondo è come te montagna. Nessuna ci consola, ci eleva e rasserena come tu fai… Forse perché sai l’urto di tutti i venti e tutte le tormente, ma non ti pieghi o perché in te il dolore si trasfigura in forza ed in preghiera in bellezza immutabile e serena. 69 Rododendri Fresca fiammata dei rododendri, su le scabre pendici delle cime battute dai venti! Allegro riso d’aurora tra il cupo verde dei taciti abeti c’è il vivo sangue delle montagne nelle tue rosse corolle. 70 Il bene che ti voglio Il bene che ti voglio non te lo saprei dire. So soltanto che se ti potessi donare la vita mia tutta quanta, te la darei sorridendo, così, come una rosa. E so che ti voglio un bene tanto profondo e sincero da poterlo tenere nel cuore senza dirtelo mai. 71 Nuvole Grandi nuvole come bianche vele, libere e vagabonde, verso chissà quali ignorati lidi, portatevi con voi l’anima mia! Ché di lassù veda più bello il mondo, tutto lo veda nella sua grandezza: e poi lieta si perda nella serena vastità dei cieli! 73 Lode Signore, se nessun altro dono avessi avuto da Te per questo solo ti dovrei lodare: d’avermi dati questi sereni occhi innamorati per guardare il tuo mondo attorno a me! 74 Stasera vorrei Stasera vorrei mandarti così come un mazzo di rose tutte le cose più belle che so! Il riso del giorno all’aurora, il fuoco dei nostri tramonti, il canto del vento nei boschi e quello dell’acqua in fondo alle valli… Il vivo respiro dei pini e il caldo profumo dei monti bruciati dal sole… L’odore di neve, pulito, e il dolce frusciar delle foglie a notte nel prato di casa… Mandarti gli aperti orizzonti, il bianco fulgor delle cime, il tenero verde dei prati, il fresco dell’acqua dei laghi, la solida roccia che invita… E tutto il mio bene che lega e t’offre con un sospiro questo bel mazzo ideale. 75 Non è camminare da soli Non è camminare da soli andare per il bosco, ché gli alberi sanno capire e ascoltano intenti là dritti tra l’ombra e il sole. Io vado col cuore che duole, con tutti i miei tanti perché, ma loro sorridono sempre al modo che so... E allora io pure sorrido ritrovo la loro segreta saggezza anche dentro di me: fra sole, tempeste, pazienza, attesa e coraggio la vita la vince su tutto... Anch’io come loro lo so. 76 La campana della tempesta Quante volte ti ho udita voce casta e fedele della campana pregare, sola, contro la tempesta. Così fragile e sperduta nell’urlo pauroso del vento. Eppure così forte forte come la fede, come tutta la speranza della mia umile gente... Quante volte ho veduto la tempesta arretrare, come Dio l’avesse fermata per quel tuo pio pregare. Prega anche per me stasera, per il mio cuore nella tormenta: che ritrovi il suo giorno sereno. 77 Desiderio d’amore Esser vorrei per te come la fonte ove tu possa stanco sostare e spegnere la sete: una fonte che sgorga fresca e pura e mentre t’allontani canta nel canto suo celando il pianto perché più lieto possa tu ancor riprendere il cammino. 79 Sera che dipingi Sera che dipingi di violetto il fresco cielo; tacita luna là, fra gli alti tetti, come vorrei che mi colmaste un poco di questa vostra così dolce pace. Io sono così stanca e così inquieta, che il limpido splendore delle mie sere mi si muta in pianto, come di un bimbo che non sa capire. 80 La fuga (davanti alla “Fuga” del Beato Angelico) Andare! Andare lontano per strade inospiti e ignote, andare di giorno e di notte... È duro e pesante il cammino e lungo, ed incerta la meta... Ma il Bimbo, lui, dorme sereno difeso da braccia fidate! Sicuro e felice sorride alle limpide stelle, al sole che scalda e non brucia per lui... Cullato dal ritmo dei passi per lui è felice il cammino! Anch’io sono come il bambino se accanto a me ci sei tu! 81 Mistero del bosco Sai dirmi che arcana magia è nel sereno silenzio della tua verde bellezza mio bosco? Io non conosco tormento così profondo ed amaro che tu non sappia quietare tacendo. 83 La fonte O limpida vena che fresca zampilli dall’arido fondo del cuore mio, stanco ed inquieto, e canti serena di vita un’eterna canzone, né muti al mutar delle ore. O chiara sorgente che sempre disseti le amare mie labbra riarse con l’acqua tua pura e lavi, bell’onda corrente, ogni ombra, ogni macchia dal cuore finché non sian tutte scomparse, per quale mistero d’amore mi fosti donata? 84 Preghiera della sera Signore che hai fatto la notte e acceso le immemori stelle, e tutti ci vedi, nel dolce abbandono del sonno tornare bambini, proteggi coloro che amo! Lontano, ognuno per strade diverse, la notte ci coglie: nel cuore a quest’ora si riapre l’eterna ferita d’amarsi e doversi lasciare… Ma i cuori nel sogno si trovano ancora vicini: domani la vita separa di nuovo ma intanto vegliati da Te, ci cerchiamo nell’ore serene del sonno! 85 Ritorno Mia terra che ridi serena in questa tenera luce del verde settembre, io sono tornata da te! E come rimetto con gioia in te le radici! Allargo le braccia felice qui ritta nel tiepido sole, e bevo quest’aria pulita, e ascolto con l’anima intenta il fremito vivo che sale mia terra da te in ogni mia vena… Per me questo dolce settembre vuol dire la vita che torna, così, come io torno da te! 86 Mio paese O mio paese raccolto tra il verde dei prati come nel cavo di una mano amorosa, vegliato alle spalle dalla silenziosa presenza del monte tuo grande, che sempre ti manda il fresco respiro odorato fin dentro le piccole case... Mio dolce paese, asilo di pace, dove ogni cuore è fratello, dove la vita è sicura, e buona la morte. Se chiudo gli occhi ti vedo e non mi sento più sola. 87 Settembre Dammi un po’ del tuo cielo, del tuo bel cielo limpido settembre, da chiudere in fondo al mio cuore per i giorni della tormenta. Dammi un po’ del tuo verde, del tuo bel verde gaio ed innocente per nascondervi il volto stanco quando il cuore più nulla attende. 89 Sere di settembre O giorni vivi nel mio cuore! Allegro tempo dei raccolti! Sere di settembre così limpide e quiete, odorose di vento fra le foglie, ché già imbrunisce e ancora si raccoglie alti tra i rami… E nel silenzio sembran più lontane le voci e tutti i dolci, lieti suoni della vita che muove al focolare. Sere serene quando si ritorna così tra il buio, per le note strade e il buio è tutto un lieve scintillare di stelle in cielo e lumi nella valle. Hanno i pensieri una dolcezza casta e la pace è nei cuori e nelle cose. 90 Prati d’autunno Prati d’autunno all’ultima fiorita ritrovate la tenera dolcezza della prima: che il colchico violetto è come il croco della primavera! E ride al sole fragile e indifeso incurante del vento e delle brine, tra il vostro verde che ha la stessa grazia e l’innocenza del lontano marzo… Domani è inverno ma nel nostro cuore prati d’autunno riderete a lungo nei giorni grigi, come la promessa della bellezza della primavera. 91 Chi mi darà la tua segreta pace? Chi mi darà la tua segreta pace giorno d’autunno? Forse la luce del tuo casto cielo? O il lieve riso d’oro delle foglie nel sospiro del vento? O questo tuo così tenero verde sui grandi prati pieni di silenzio? Chi mi darà questa dolce pace, questa tua pace simile a nessuna! Perché da lei il cuore impari la sapienza del dolore, la divina dolcezza della morte. 93 Non c’è più Non c’è più nel bosco d’autunno che questa luce d’oro tra i rami del larice, e il verde che non morirà. Ma ai piedi degli alberi il muschio è soffice ed odoroso: ed è bello stendersi, il viso rovesciato verso il cielo. Il cielo è come un abisso profondo pieno di silenzio e delle bianche vele delle nuvole che vanno chissà dove… Andarsene con loro! Ma noi siamo come i larici abbarbicati alla terra: i nostri pensieri soltanto se ne vanno verso l’azzurro tra il lieve gioco dei rami, mentre chiudendo gli occhi all’ultimo sole ci lasciamo cullare dal dolce canto del vento. 94 La gioia In quale segreto giardino fiorisci o fragile fiore della gioia? Ché invano ti cerco per tutti i giardini del mondo là dove si dice tu sia. Invano ti chiedo al sereno mistero dei cieli, al grande silenzio dei boschi, alla pura bellezza dell’arte. Invano ti cerco nel santo sospiro della preghiera... Invano ti chiedo l’amore. Ed ecco, tu sei nel mio cuore. 95 Larici O tenero verde dei larici ai giorni d’aprile così fragile e gaio come il riso della speranza al bel cielo della mia terra, ed ora, nei giorni d’autunno, mutato in quest’oro di sole, luce di viva bellezza alla terra, che pensa a morire! Come poterti ridire? 97 Tramonto d’autunno Il monte ha messo il bel vestito d’oro e siede in sua maestà di fronte al sole. 98 Preghiera Al mio fratello ch’è stanco, e debole, e smarrito, fa che apra il mio cuore più misero del suo con umile casto amore sempre mio Dio! Fa che nella mia amarezza trovi almeno un sorriso per la sua pena nascosta e nella mia povertà un dono, una preghiera, una risposta per lui, Dio mio! 99 Cielo d’autunno Limpido autunno che pennelli d’oro i monti, i colli, tutta la mia terra, ora che spoglia d’ogni suo frutto tacita riposa, se ti potessi domandare un dono, non l’oro vivo chiederei, non la grazia dell’ultima fiorita. Ma la serena, la luminosa purità del cielo caldo di sole, di questo cielo tuo così vicino a noi e così bello, da consolare nella sua stanchezza tutta la terra! 101 Bosco d’oro Bosco d’autunno pieno di silenzio, simile ad una grande cattedrale, sei tutto d’oro sotto le alte volte! E su quell’oro il sole splende vivo, ed il vento sussurra dolcemente come musica d’organo lontana... Nell’aria c’è un profumo amaro e dolce così simile a quello dell’incenso e questa pace semplice e solenne! Il tuo silenzio è come la preghiera della terra e la nostra. La preghiera che illumina di vita anche la morte! 102 Attesa Ho perduto i miei sogni per strada, come l’albero ogni sua foglia. Sono qui povera e spoglia in attesa... Di che mio Signore? 103 Desiderio d’autunno Essere come l’albero, che tese le braccia stanche, al vento s’abbandona: al vento che lo spoglia e lo tormenta ma anche lo culla e, un poco, lo accarezza… Essere come questo grigio cielo, che piange un suo sommesso, quieto pianto senza amarezza, sul mesto dispogliarsi della terra. Essere come la mia terra buona nella sua gran stanchezza la mia terra che dona e non domanda, e come me ferita, tace raccolta in fiduciosa attesa del rifiorir sereno della vita. 104 E tu, anima mia E tu, anima mia? Prigioniera di un fragile corpo, di un cuore ferito, di una mente stanca, sarai capace di aiutarmi a non “perdermi” mai? 105 Neve all’alba Chi può ridir la mistica bellezza di questa grigia casta alba invernale, profumata di neve e di purezza, nella silente chiarità irreale? 107 Ricchezza Che tutti i sogni miei abbia spezzato la vita non mi posso lamentare se, spezzandomi i sogni, mi ha lasciato la divina ricchezza di sognare. 108 Il capriolo Sulla neve le fragili orme di un capriolo. Che cercavi piccolo, timido e solo, nel grande mondo bianco? Le orme, come note musicali, si perdono nel silenzio infinito. 109 Tramonto d’inverno Come ardi vivo di tra i neri abeti, o rosso incendio del tramonto! Il cielo palpita tutto al magico riflesso delle tue fiamme… E la bianca distesa delle nevi s’accende e ride come i nostri cuori che ti guardano splendere lontano simile al puro fuoco dell’amore. È così freddo il bosco, e così muto stasera: ma tutto lo illumini, tramonto! E noi con lui, col caldo ardore della tua bellezza. 111 Crepuscolo Nere le cime segnan l’orizzonte contro la chiara oscurità dei cieli. La prima stella ride sopra il monte. 112 Santa Lucia sui monti Santa Lucia sui monti di questa sera di neve e di silenzio! E noi, soli quassù, fra i lievi fiocchi nell’incantata irrealtà dell’ora che giorno non è più né notte ancora, a sorvolare lieti questo mondo di tacito candore, a contemplare intenti il mistero così dolce e solenne... Santa Lucia di pace e di purezza pei nostri cuori liberi e felici, come una stella accesa tra gli abeti il tuo dono ci illumini il cammino! 113 Bosco di Natale O magica bellezza luminosa dei boschi di Natale! Oro di sole e chiarità di neve e il gaio verde-argento delle chiome dei grandi abeti nel sereno azzurro! E i nostri cuori soli in questa pace… Ma forse un volo d’angeli ci sfiora nel gran silenzio. E noi restiamo intenti ad ascoltare, chissà se il suono delle dolci voci si perde in alto sopra gli aerei rami… 115 Che cos’è la solitudine Quando nessuno è tuo e tu non sei di nessuno e voce non risponde alla tua voce né pianto al tuo pianto: quando la terra tace e il cielo non risponde e tra la moltitudine tu sei solo come fossi nel deserto solo desolatamente con il tuo cuore muto: questa è la solitudine. 116 Il mio cuore Il mio cuore era una coppa di terso cristallo: rifletteva la bellezza delle cose il fuoco vivo dell’amore... Il mio cuore era fragile e si è spezzato giace nella polvere e non riflette più nulla. Con le mani sanguinanti cerco di rimettere insieme ciò che del mio cuore è rimasto. 117 Perle Tutte le cose che per Te dobbiamo lasciare non sono che piccole pietre che noi gettiamo nel mare. Pare al nostro inquieto cuore ch’esse siano perdute e, pur amandoti ne dolora. Ma Tu sei quel mare. E un giorno, stupiti, noi ci accorgiamo che Tu le hai volute soltanto, le nostre povere cose, per potercele ridonare mutate in perle preziose. 118 L’ora della morte È come quando alla sera s’accendono i lumi e da lungi, tornando, li vedi fiorire in silenzio, per tutta la scura vallata. Un subito senso di pace pervade le cose, e quei lumi lontani ridanno vigore al tuo passo stanco di tutto il duro cammino del giorno. Ti parlano i lumi di stanze serene di gente raccolta ad un desco di casa, di pace... Il dolce tuo mondo sereno al quale ritorni! E adesso tu lieto sorridi con gli occhi a quei lumi lontani e corri, con passo leggero, incontro alla loro speranza felice di giungere a casa! 119 121 Biografia Natalia Covi nasce a Cavareno nella notte di Natale del 1922 in un’umile famiglia di artigiani. Dopo la quinta elementare, non potendo studiare, impara a cucire. Durante gli anni della seconda guerra mondiale è infermiera all’ospedale di Cles, poi riprende il suo mestiere di sarta. Alla metà degli anni sessanta è a Trento in una casa di accoglienza di bambini con handicap e poi ancora infermiera in una fabbrica. Raggiunta l’età della pensione trascorre vent’anni a Cognola, perpetua nella casa del cugino don Luciano Franch. Dal 1999 è residente alla Casa di Soggiorno per Anziani Stella Montis di Fondo, «con le mani vuote di pensieri”. 123 Indice Prefazione5 Presentazione7 Gocce di rugiada 11 Una voce 13 Neve di Marzo 15 Calicanti16 Vento di marzo 17 Giorno di marzo 19 Croco20 Risveglio21 Prendi il mio cuore 23 Al vento di marzo affidarmi 24 Primavera25 Erica27 La gloria del verde 28 Vento sulla città 29 Casa mia 31 Adolescente32 Primavera nella città 33 Preghiera di primavera 35 Primavera nei boschi 36 Pioggia d’aprile 37 Acqua38 Dolce notte 39 Albero a primavera 41 Rogazioni42 Mattutino43 Piccola chiesa 45 Gesù adolescente 46 Canzone della sera 47 Verde mare d’erba 49 Il fiore 50 Incantesimo51 Genziane53 Amore54 Margherita 55 Nata per amare 56 Anemone57 La fontana 59 Primavera perché sei venuta? 60 Domani61 Lucciole62 La rosa 63 Prati dei monti 65 Amico66 Tempo da perdere 67 Montagna 69 Rododendri70 Il bene che ti voglio 71 Nuvole73 Lode74 Stasera vorrei 75 Non è camminare da soli 76 La campana della tempesta 77 Desiderio d’amore 79 Sera che dipingi 80 La fuga 81 Mistero del bosco 83 La fonte 84 Preghiera della sera 85 Ritorno86 Mio paese 87 Settembre89 Sere di settembre 90 Prati d’autunno 91 Chi mi darà la tua segreta pace? 93 Non c’è più 94 La gioia 95 Larici97 Tramonto d’autunno 98 Preghiera99 Cielo d’autunno 101 Bosco d’oro 102 Attesa 103 Desiderio d’autunno 104 E tu, anima mia 105 Neve all’alba 107 Ricchezza108 Il capriolo 109 Tramonto d’inverno 111 Crepuscolo112 Santa Lucia sui monti 113 Bosco di Natale 115 Che cos’è la solitudine 116 Il mio cuore 117 Perle118 L’ora della morte 119 Lettera di Marin 121 Biografia123 Finito di stampare nel mese di dicembre 2011 da Litotipografia Alcione, Lavis (Tn)