Tecnica dello studio
Body in R.M.N.
Collo in R.M.N.
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Utilizzo della bobina “neurovascular”.
Centraggio sulla cartilagine tiroidea.
Viene invitato il Pz. a deglutire il meno possibile
al fine di evitare artefatti da movimento.
26/03/2008
Domenico Mezzasoma
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Alla console
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z
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Si acquisiscono immagini di centratura:
3 plane o le localizer sagittale e coronale.
Si programmano sequenze coronali, assiali e
sagittali (talvolta quest’ultime possono essere
evitate).
Si acquisiscono immagini T1,T2,T2 F.S.
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z
z
z
Le sequenze hanno spessore di 4/5mm con uno
“spacing” ridotto o nullo; fov 24/28cm.
E’ necessario dunque prestare attenzione al
rapporto segnale rumore e alla durata delle
sequenze in quanto il Pz. potrebbe non riuscire a
mantenere la posizione.
Talvolta risulta utile utilizzare opzioni di imaging
come il “flow comp.” o saturazioni spaziali.
Le sequenze assiali vanno dal “gonion” fino alla
base del collo, le sequenze coronali e sagittali
seguono l’inclinazione imposta dal rachide
cervicale.
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Studio del torace in R.M.N.
z
z
z
Utilizzo della bobina “Torsopa”;
Pz. Supino,”feet first”.
Le parti della bobina coprono tutta la parte
interessata: dagli apici polmonari a diversi cm.
sotto il diaframma (la Torsopa permette un fov
di 48 cm).
Centraggio al centro della bobina; collegare il
Pz. al rilevatore cardiaco digitale e al gating
respiratorio.
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Alla console
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Sequenza di localizzazione.
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Sequenze assiali e coronali FRFSE T1,T2, T2 F.S.
z
Thickness 5mm, spacing 0-0.5mm; fov 36/38cm.
z
Tutte le suddette acquisite con trigger cardiaco
digitale, sfruttando opportunamente la “trigger
window ”.
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Per l’arco aortico si programma una sagittale
obliqua, che taglia l’aorta discendente e
ascendente.
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Nello studio del torace è fondamentale la
sincronizzazione del battito cardiaco con gli
impulsi RF.
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Studio R.M.N. dell’addome
z Utilizzo
della bobina torsopa; Pz. Supino;
“feet first”.
z Sequenze assiali e coronali.
z Thickness 5-7mm, spacing 0-0.5mm;
fov 38cm.
z L’addome del pz. viene avvolto dal gating
respiratorio.
z È comunque fondamentale la
collaborazione del Pz.
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Descriviamo le sequenze:
z Generalmente
sono tutte sequenze “fast”:
S.S.F.S.E. (possono essere con o senza
soppressione del segnale del grasso
spettrale); F.Sp.Gr. in phase e out phase;
3d F.Sp.Gr.;
z Per le colangio R.M.N. si usano le
S.S.F.S.E. con un tempo d’eco lunghissimo
pari a 800 ms. ca.
z Le suddette devono essere sincronizzate
con l’apnea del pz.
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Alla console
z Acquisizione
della 3plane;
z Acquisizione della loc. cor. S.S.F.S.E T2;
z Su quest’ultima si programmeranno tutte
le assiali “imponendo” al Pz. di
mantenere l’apnea in espirazione per
circa 20/25 sec. ovvero per tutta la
durata della singola sequenza.
z Prima di acquisire si dovranno completare
gli impulsi preliminari.
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Alcuni esempi d’imaging
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Loc.cor. S.S.F.S.E. T2
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z
Ax F.Sp.Gr. out phase
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Ax T1 3d F.Sp.Gr.(fame)
Ax T2 F.S.E.
Visualizzazione del
gating respiratorio
necessario per la
sincronizzazione delle
sequenze in apnea e per
le sequenze “triggerate”.
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Addome con mezzo di contrasto
M.D.C.
z Si
usano sostanze paramagnetiche, le
quali hanno un forte dipolo magnetico
avendo molti elettroni spaiati nell’ultimo
orbitale. Tra queste il più indicato è il
GADOLINIO (7 elettroni spaiati).
Si acquisiscono immagini T1 pesate, nelle
fasi: arteriosa, d’equilibrio, venosa ed
eventualmente tardiva ad 1ora.
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La colangio R.M.N.
z
Cor.obl. radiale
S.S.F.S.E.
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Programma della
colangio radiale
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z
Dettaglio della
colangio R.M.N. su
una console P.A.C.S.
z
Schermata di
programmazione della
colangio radiale.
Ricostruzione 3D della
Colangio “triggerata ”.
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Studio R.M.N. dalla pelvi
z Utilizzo
della bobina “Torsopa”; Pz. supino
o prono possibilmente con vescica piena;
centraggio spina iliaca antero-superiore.
z In questo caso non c’è necessità di gating
respiratorio in quanto i movimenti
diaframmatici non incidono sulla qualità
dell’ imaging.
z Anche in questo caso è preferibile il
digiuno del Pz. al fine di evitare la
peristalsi intestinale.
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Pelvi alla console
z Acquisizione
dell’immagini di centratura
tramite la 3plane.
z Acquisizione di sequenze assiali coronali e
sagittali T1,T2,T2 F.S. - il tutto tramite
F.S.E. o F.R.F.S.E.
z Thickness 5-6mm; spacing 0-1mm; fov
28/30cm; scan time 2/4 min.
z In caso di M.D.C. si acquisiscono immagini
T1 pesate con o senza soppressione del
grasso.
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Sag. T2 F.R.F.S.E.
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z
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Ax. T2 F.S.E.
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z
Nelle immagini T2 con soppressione del
grasso gran parte del segnale dei tessuti è
abbattuto, i liquidi restano iperintensi:
urina, liquidi intestinali, liquor, sinovie,
edema in seguito a processi infiammatori
ecc…
Con la saturazione del
segnale del grasso è
cosigliabile usare il flow
comp. e la presaturazione
spaziale superiore ed
inferiore al fine di
abbattere il segnale dei
protoni in movimento
all’interno dei vasi.
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Studio R.M.N. della mammella
Utilizzo della bobina “Breastpa”; Pz. Prona; arti superiori incrociati
frontalmente.
Collegamento accesso venoso – inettore automatico; centraggio
linea ascellare media.
Acqusizione della 3 plane; sequenze sagittali e assiali
T1, T2, T2 F.S.
Sequenza d’elezione è la Cor.3D F.Sp.Gr.; viene acquisita senza e
con M.D.C., ripetuta 6 volte a distanza di 1min.ca al fine di
evidenziare l’enhancement progressivo.
Si utilizzano bande di saturazione spaziale…per la Cor.3D la banda
è posteriore al fine di saturare il segnale cardiaco.
In presenza di protesi al silicone si predilige la sequenza
“Stir.-Water Sat”.: con questa saturiamo il segnale adiposo sfruttando
il “null point ” del grasso mentre saturiamo il segnale dell’acqua con
impulsi di presaturazione.
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