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COMUNICATO STAMPA
L’iniziativa Pain Generator presentata al 32° Congresso Nazionale della SIMG in corso a Firenze
DOLORE CRONICO: “COLPISCE 15 MILIONI DI ITALIANI
UN KIT E UN VIDEO PER DEFINIRE LA TERAPIA MIGLIORE”
Saranno distribuiti a 3.000 medici di medicina generale. Il presidente Claudio Cricelli: “È una
malattia con gravi conseguenze sociali ed economiche”. E il progetto Teseo 2 ha coinvolto 440
camici bianchi “formati”: sono migliorati l’adesione al trattamento e il controllo del disturbo
Firenze, 27 novembre 2015 – Un kit per misurare il dolore e impostare in modo corretto la terapia.
Si chiama Pain Generator e verrà distribuito insieme a un video illustrativo a 3.000 medici di
medicina generale all’inizio del 2016. L’iniziativa, realizzata con il contributo incondizionato di
Angelini, è presentata oggi al 32° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale
e delle Cure Primarie (SIMG) in corso a Firenze. E con il progetto Teseo 2 la SIMG ha definito un
nuovo modello per migliorare anche l’adesione al trattamento. “La tipizzazione del dolore
costituisce il punto di partenza per definire la terapia appropriata – spiega il dott. Claudio Cricelli,
presidente SIMG -. In questi ultimi dieci anni il dolore è emerso come importante problema di
salute pubblica, causa di gravi sofferenze e di enormi costi sanitari, pari ogni anno a circa 18
miliardi di euro. Rappresenta oggi la seconda causa di assenteismo dal lavoro per motivi medici,
una persona su cinque perde la propria occupazione, il 50% dei pazienti soffre di depressione e i
disturbi ansiosi sono presenti nel 40% dei casi”. Pain Generator è composto da semplici strumenti
come pennelli, batuffoli di cotone e spillette. Nel video (pubblicato anche sul canale You Tube della
SIMG https://youtu.be/Sk2LRV8f9UQ) vengono illustrati gli step che portano a classificare il
disturbo come nocicettivo, neuropatico o sindrome mista meccanico-strutturale. “Il dolore cronico
non oncologico costituisce uno dei più comuni motivi di consultazione medica: basti pensare che
interessa nel nostro Paese oltre 15 milioni di persone, il 20% della popolazione. Mina l’integrità
fisica e psichica del paziente, preoccupa i familiari e incide in maniera negativa sulla qualità della
vita - afferma il dott. Pierangelo Lora Aprile, segretario scientifico SIMG e responsabile Area
medicina del dolore e cure palliative -. La terapia consigliata varia in base all’intensità del disturbo.
Se lieve, è utile il paracetamolo. Quando è moderato, la scelta migliore è costituita dall’associazione
paracetamolo e codeina. Per controllare il dolore severo, è opportuno la somministrazione di
oppiacei di terzo gradino”. Uno dei problemi centrali nelle malattie croniche è rappresentato
dall’aderenza ai farmaci. “Teseo 2 – sottolinea il dott. Lora Aprile - è il progetto di formazione
sviluppato da SIMG, che ha analizzato per la prima volta il tema dell’aderenza alla terapia con
oppiacei nel dolore cronico attraverso la valutazione di gruppi di medici già formati a riconoscere e
tipizzare la malattia e a impostare il trattamento. Protagonisti 440 camici bianchi provenienti da 24
Aggregazioni Funzionali Territoriali (i grandi ambulatori di famiglia aperti 7 giorni su 7) presenti in
17 Regioni italiane, coordinati da 24 medici di famiglia ‘con speciale interesse per la terapia del
dolore’. Questi ultimi sono veri e propri esperti del settore grazie alla formazione intensiva e
all’esperienza sul campo maturate negli step precedenti del progetto”. Il nuovo modello
organizzativo trae ispirazione dal mondo anglosassone, in cui il medico di medicina generale con
“particolare interesse in cure palliative e terapia del dolore” (practitioner with special interest in
pain) è una figura chiave nel National Health Service del Regno Unito. “L’obiettivo del progetto –
continua il dott. Lora Aprile – è stato quello di far apprendere ai colleghi un metodo per formulare
una diagnosi centrata sul tipo di disturbo e definire così la terapia corretta”.
“La scelta del farmaco - spiega il prof. Diego Fornasari, farmacologo dell’Università Statale di
Milano - non può prescindere da una corretta individuazione del generatore del dolore (pain
generator)”. “Questo metodo è una vera e propria ‘rivoluzione copernicana’ nell’approccio al
dolore – continua il prof. Fornasari – perché consente di scegliere in modo razionale i farmaci per
controllare il dolore agendo con essi nei punti dove si generano e/o si modificano gli impulsi
dolorosi e scongiurare così la possibilità che la cronicizzazione del dolore determini modificazioni
plastiche del sistema rendendone molto più difficile il trattamento”. “Il dolore è stato considerato
per lungo tempo solo come un sintomo indicatore di un processo patologico - afferma il dott.
Andrea Fanelli, terapista del dolore al Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna -, oggi invece si
tende a consideralo come malattia a sé stante. Per questo l’aderenza e la persistenza terapeutica
assumono notevole rilevanza nel controllo del dolore”. L’audit di Teseo 2 rileva una aderenza alla
terapia con farmaci oppiacei che varia dal 20 al 35% a seconda del tipo di farmaco utilizzato.
“Questo dato deve essere interpretato - continua il dott. Fanelli - e suggerisce che sarà necessario
trovare nuovi metodi per calcolare l’aderenza nel campo della terapia del dolore, ma ciò che più
conta è che il processo di cura con farmaci oppiacei è un progetto che medico e malato debbono
condividere, che può avere durata variabile, ma con un obiettivo ben chiaro, che necessita di
verifica periodica”.
Ai 440 medici è stata erogata in tre momenti la formazione su come migliorare l’aderenza alla
terapia: al termine di ogni sessione formativa, sono state misurate le variazioni nei comportamenti
di medici e pazienti. In particolare è aumentata di circa 9 volte la quantità di oppiacei prescritta.
Non solo, grazie al nuovo metodo, è migliorata la capacità diagnostica con un impatto positivo sul
controllo della malattia. “Angelini conferma il supporto incondizionato al progetto Teseo 2, teso al
monitoraggio e quindi al miglioramento dell’aderenza alla terapia analgesica del paziente con
dolore – conclude Fabio De Luca, Chief Commercial Officer Italia di Angelini –. Allo stesso modo
riteniamo che tanto il kit quanto il video Pain Generator potranno essere validi supporti affinché
l’aderenza terapeutica abbia come solida base l’appropriatezza della stessa terapia analgesica. Il
medico di famiglia è il primo riferimento del paziente con dolore e la nostra azienda intende
continuare a giocare un ruolo determinante, per favorire e rendere reale l’alleanza terapeutica tra
medico e paziente”.
Ufficio stampa SIMG
Intermedia
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