INTRODUZIONE Francesco Pilloni La famiglia è una realtà essenziale della vita della Chiesa e della vita sociale. Essa è stata creata da Dio, voluta all’alba della creazione come realtà essenziale della natura umana. Impossibile pensare il mondo senza le nozze, senza la famiglia, in una parola senza l’amore. E l’amore umano porta iscritto in sé l’orientamento alla trascendenza: l’uomo e la donna nascono nella mancanza, che caratterizza la sessualità, e sono così rivolti verso la ricerca della comunione con l’altro. E questa comunione si compie nell’unità della coppia come nell’unità della famiglia. Essa è il luogo ove le relazioni originano, dove tutti nasciamo relazionati e segnati dal bisogno degli altri. Il luogo dove tutti siamo padri, madri, figli, fratelli, in una pluralità di rapporti vissuta nell’unità e nell’armonia. È proprio quest’orientamento alla comunione di amore che caratterizza l’uomo. Veniamo da un Dio che è amore e tendiamo alla comunione con lui, in una dinamica iscritta nella nostra natura. Una dinamica spesso disgregata nelle sue componenti, non unificata e in cammino, ma reale. 3 L’amore umano tende per sua natura oltre se stesso, tende all’Amore con la maiuscola, tende a Dio. L’amore è abitato da una chiamata alla trascendenza e Dio è l’unico amore che possa riempire il cuore di ogni persona umana. È per questo che l’amore, anche quando volge lo sguardo a se stesso sul piano umano, è sempre una realtà teologica e un mistero santo. Per quanti seguono Gesù morto e risorto e sono partecipi della sua vita, per quanti vivono la nuova creazione innestati in Cristo risorto e vivificati dalle primizie dello Spirito Santo, l’amore umano prende tutto il suo volto di verità. Partecipi della realtà umana ereditata dal vecchio Adamo, essi sono non di meno partecipi della vita di Cristo risorto e vivono con lui una comunione unitiva che l’Eucaristia fonda e chiama a pienezza ad un tempo. Resosi partecipe della natura umana, Cristo ne ha assunto l’esigenza di amore, l’ha compiuta in se stesso e, nella unicità della sua Persona, la partecipa ora a quanti camminano in Lui. Per questo l’amore umano e la famiglia, pur portando i segni della fragilità umana, partecipano a quell’unità di amore che Cristo Sposo pone e compie con la sua Chiesa. Essi entrano così nella dinamica della Chiesa, come attesta il fatto che le nozze umane sono un sacramento. In essi è indicata una via nuova che compie la natura spirituale dell’uomo secondo la creazione e che realizza questo partecipando del dono dello Spirito Santo. Le pagine di questo volume offrono diverse riflessioni su questi temi, delle quali il lettore potrà fruire con abbondanza. Si tratta non tanto di un volume sistematico, per quanto ordinato nella sequenza degli interventi, quanto di una raccolta di riflessioni che si offrono a essere riprese e medi4 tate. La prima parte del volume medita sul tema unitario della famiglia come “chiesa domestica” e, se non ne tratta ogni aspetto – diversi temi del resto sono stati svolti in altri volumi delle nostre collane –, ne svolge tuttavia un itinerario abbastanza esteso, che spazia dall’amore umano alla famiglia che scaturisce dal matrimonio e cammina vivendo il mistero di Cristo e della Chiesa, fino alla considerazione della Chiesa stessa intesa come “famiglia di Dio”, come suggerito da papa Benedetto XVI. La seconda parte tratta un argomento purtroppo assai raramente considerato: la vedovanza cristiana. La vedova è considerata troppo spesso solo da un punto di vista sociologico nella sua condizione di disagio umano, sempre restando nell’orizzonte di un matrimonio giunto al suo confine storico e finito. Ma è proprio finito ciò che nasce radicato nel mistero eterno di Cristo? Le pagine della seconda parte, in verità ricche di spunti e suggerimenti molto ampi, vogliono considerare la vedovanza cristiana come un cammino spirituale che continua da un lato il mistero del Sacramento del Matrimonio vissuto, mentre si orienta dall’altro alla trascendenza dell’amore umano nell’amore di Cristo risorto, accolto e vissuto come unico Sposo. Sono considerazioni che affondano la loro radice nella Scrittura e nella linfa più antica della Chiesa, che trovano nuova luce di vigore e indicazione. Così i due orizzonti delle nozze cristiane e della vedovanza si saldano in un’unica prospettiva spirituale e salvifica. Il volume meriterebbe di essere completato da considerazioni sulla verginità cristiana, che rientra sempre nell’orizzonte sponsale della fede. Consapevoli di questo – ancor più per il fatto che l’Opera Madonnina del Grappa vive al proprio interno l’unica spiritualità dell’amore di Cri5 sto e della Chiesa in tutti questi diversi stati di vita – rinviamo ad altre pubblicazioni delle nostre collane. È un tema che certamente sarà ancora ampiamente trattato nell’offerta di riflessione e di spiritualità delle nostre edizioni. Tutti i testi, con l’eccezione dell’ultimo capitolo sulla Vergine Maria, sono riflessioni offerte da teologi, pastori, laici in seno all’Opera Madonnina del Grappa, nei diversi itinerari e momenti formativi. L’ultimo saggio invece è stato accolto con particolare gioia non solo per la sua congruità con l’argomento sponsale e vedovile, ma anche perché frutto della scuola di pensiero e di riflessione che monsignor Serafino Zardoni – teologo del nostro Centro di spiritualità per lunghissimi anni e punto di riferimento per tutta la Famiglia di Padre Mauri – portò avanti nel suo insegnamento teologico nel Seminario di Bologna. Avere accolto le pagine di un suo allievo ci è sembrato un modo per dare volto alla memoria. 6