Pasqua, dono di pace “Pace a voi!”
(Gv 20, 19).
È questo il saluto, l’augurio e il dono del Risorto. Gesù di Nazareth, condannato a morte e
inchiodato sulla croce, è veramente risorto e porta a tutti la pace.
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo io la do a voi” (Gv 14,27). La pace
“alla maniera del mondo” - l’esperienza anche di questi tempi lo dimostra - è spesso imposta dalla
forza e dalla paura, risultando in un precario quanto fragile equilibrio. Alcuni pensano che solo
usando la violenza si possa “sistemare” il mondo; altri ritengono che sia sufficiente qualche buon
sentimento per risolvere i conflitti e ristabilire la giustizia.
La pace, dono del Cristo risorto, è diversa: è profonda e completa; può riconciliare l’uomo con Dio,
con se stesso e con gli altri. Non è semplicemente l’assenza della guerra, delle bombe e delle
invasioni; non è soltanto la “tranquillità dell’ordine”: è il frutto - come ricordava Papa Giovanni
XXIII nell’enciclica Pacem in terris, di cui proprio in questi giorni ricorre il 40° anniversario - della
giustizia, dell’amore, della libertà e della verità.
Di fatto ciò che gli uomini desiderano è la pace. Ma è un’illusione pensare che gli uomini, da soli,
per quanto si diano da fare, siano in grado di realizzare la vera pace. Facendosi uomo, il Figlio di
Dio ha detto: “Senza di me non potete fare niente” (Gv 15,5). Solo Cristo può rinnovare i cuori e
ridare speranza agli uomini e ai popoli. Per questo occorre riconoscere che in primo luogo la pace è
un dono di Dio: un dono che va continuamente invocato e fruttuosamente accolto.
In quanti angoli della terra risuona ancor oggi il grido di chi è oppresso dalla miseria, dalla
violenza, dalla guerra. Quante persone, immerse in un oceano di dolore, implorano aiuto nella loro
sofferenza fisica o morale.
Che cosa possiamo fare? Certamente dobbiamo testimoniare la nostra solidarietà, che è fatta di
condivisione, di scelte concrete di amore fraterno. Ma soprattutto occorre aprire il cuore a Cristo
crocifisso e risorto: egli viene offrendo la pace. “Là dove entra Cristo risorto, entra con Lui la vera
pace!” (Giovanni Paolo II).
La Pasqua è annuncio della vittoria, in Cristo risorto, della vita sulla morte, della fiducia sulla
paura, della libertà sulla schiavitù, della speranza sulla disperazione. La Pasqua è certezza che con
l’aiuto di Dio la pace del cuore come la pace tra gli uomini e tra le nazioni è possibile.
L’augurio più fervido e cordiale che rivolgo a tutta la comunità diocesana è di aprire il cuore al
Risorto: perché vi entri la vera pace.
Buona Pasqua!
+ Giuseppe Orlandoni,
Vescovo