Giancarlo Menotti: il Reporter del Melodramma Contemporaneo. | NotitiAE Pagina 1 di 4 NotitiAE Sed etiam non Giancarlo Menotti: il Reporter del Melodramma Contemporaneo. Pubblicato il 21 giugno 2011 da epistola “io, Menotti” due zanzare a Yester House di Thomas Migge e Franco Soda giugno 2007 Numerose foto, notizie bibliografiche, curiosità, aforismi, spettri del Castello, aneddoti, barzellette, arte, musica e Composizione. Questo è ciò che le due instancabili zanzare sono riusciti a tirare fuori dall’amato e profondo Reporter.Di tutto questo voglio presentare il lato artistico che traspare da questa indispensabile lettura e che contraddistingue il Moderno Compositore del Melodramma, il Maestro Giancarlo Menotti l’ultimo Giancarlo Menotti - Reporter del Melodramma Contemporaneo “Duca”, sempre presente nel cuore di ogni “Spoletino”. Perchè Menotti è così amato da chi lo conosce? Perchè è una persona di cultura e un artista tutto tondo. Un Compositore che scrive i propri libretti e che impone con la grazia il proprio lato umano e sociale, quello che poteva fare un suo collega, Riccardo Wagner. Tra tutte le infinite combinazioni artistiche quella del testo con la musica è quela più importante. Probabilmente è la combinazione più diretta, precisa e immediata per l’espressione un sentimento umano. …cosa che non riesce a spiegare che so un testo inserito in dei colori di un quadro o un rendering 3d su computer, o che altro? La Composizione, combinazione testo-musica -a lezione dal Maestro Giancarlo MenottiLa definizione di Opera lirica, Melodramma: per Giancarlo Menotti significa cantare una storia sulla scena. Fin dai tempi più remoti e per varie Civiltà, l’uomo sul palcoscenico di un teatro cantava, prima ancora di parlare. La musica va scritta dopo la stesura del testo del libretto. Per comporre è importante cantare il testo che si sta scrivendo, e per cantarlo occorre che contenga qualcosa di poetico e di intimo… Il resto può essere lasciato alla parola. La musica e la parola diventano una cosa sola ed assumono un’estetica perfetta. Lo scopo del compositore è quello di cercare una combinazione testo-musica che generi una nuova realtà, un assemblaggio universale; un testo che porti inevitabilmente ad una musica e viceversa – in questo modo abbiamo una composizione universalmente riconosciuta. La composizione musicale è un elemento importante in un Melodramma. Una musica è elevata alla bellezza quando è inevitabile. Quando è in un modo e basta; non puoi http://www.notitiae.info/2011/06/21/giancarlo-menotti-il-reporter-del-melodramma-c... 22/06/2011 Giancarlo Menotti: il Reporter del Melodramma Contemporaneo. | NotitiAE Pagina 2 di 4 cambiare nulla, nessun suono. Nella combinazione testo-musica, la Musica è identificata con l’uomo, il maschio, mentre la parola con la donna, la femmina.In chimica una molecola d’acqua è composta da 2 elementi di idrogeno e 1 di ossigeno. Solo con questa combinazione otteniamo una molecola d’acqua. (Poi scopri che l’acqua può essere posta a zero o a cento gradi o a temperatura ambiente. nda) La Musica inevitabile è Universale. Un compositore universalmente riconosciuto ha essenzialmente dei doni da Dio: la grande composizione è un dono. Vediamo quali sono questi doni: - “Grande mano” ossia il Mestiere – il compositore deve possedere un consistente bagaglio tecnico, musicale, artistico, culturale – che dipende soprattutto dalla propria forza e volontà; - Ispirazione – che bisogna saper aspettare e coglierla – proviene dall’Alto, dal Signore; - Istinto musicale – correlato al Genio un artista che ha ricevuto un dono, e lo ha saputo cogliere. - La componente umana e sociale è indispensabile nell’Opera lirica. Occorre una forte Umanità ossia l’amore e la compassione. Solo in questo modo il Melodramma e il suo compositore è vincente. Nel Melodramma, quello che il compositore vuole esprimere deve essere molto chiaro. Comprendere le parole del testo è molto importante. Questo può significare di evitare di guardare il Direttore d’orchestra, o cantare con la bocca coperta da una mano… Menotti scopre e riscopre nella drammaturgia, il “Recitativo Onirico di Puccini” che riporta nelle proprie Opere ed in più le connota la “Classica” con l’Influenza della Musica Popolare Italiana ad imitazione di Musorgskij con la Musica Popolare Russa. Recitativo: Puccini inizia a pensare al recitativo melodico evitando di comporre un’aria. Difatti il suo famosissimo Melodramma contiene una storia raccontata tutta con molti brani di grande respiro melodico. Boheme, nel terzo atto Mimì è ammalata e bisogna che Rodolfo la lasci? – La musica esprime il perchè, ci da una spiegazione rapida del motivo, il sentimento, per il quale succede questo fatto strano; cosa che non può fare il testo in quelle poche sillabe E’ la musica che ha il compito di raccontare l’azione, non il testo del libretto, il quale ha il compito di illustrare solo la storia, la drammaturgia. Per poter scrivere una buona musica occorre “sentirla”. La storia è nel testo del libretto, i sentimenti sono contenuti nei suoni della musica. Ogni opera d’arte ha la sua atmosfera. Un testo per il Teatro è molto più “intellettuale” di uno per essere posto in musica, di un libretto, perchè la poetica, la narrazione, e tutte le sfumature sono illustrate solo con le parole. http://www.notitiae.info/2011/06/21/giancarlo-menotti-il-reporter-del-melodramma-c... 22/06/2011 Giancarlo Menotti: il Reporter del Melodramma Contemporaneo. | NotitiAE Pagina 3 di 4 Una qualsiasi opera artistica, prodotta dall’uomo, vive solo se qualcuno la contempla e la comprende in una sua maniera. Il mediatore che può essere il Regista o il Gallerista, tenta di presentare l’Autore ma non è detto che vi riesca o che voglia appositamente mostrare dei propri punti di vista. Comunque sia vi sono delle opere che sono riconusciute come universali perchè vengono sempre rappresentate. Questo può dipendere da molti aspetti: che la casta ritiene che abbia contenuti che replicano il potere (nda) ; che sono opere universali intrinsecamente; che la concezione che sta dietro è impossibile da cancellare. La bellezza, l’arte sono sempre uguali, non c’è un miglioramento nel tempo. Un’opera del passato non è migliore o peggiore di una di quella contemporanea. E’ semplicemente diversa. L’arte non progredisce. Il bello è una qualità misteriosa che ci è stata donata, rivelata; e la riceviamo in maniera diversa. Stravinskij è stato di moda poi Schöemberg, Berg. Poi il minimalismo. L’Arte è un’amante gelosa e devi porla come priorità nella vita. Per questo, in genere, i grandi artisti sono crudeli con il mondo che li circonda. “Solo l’amore per Dio è eterno.” Il futuro dell’Opera lirica. Menotti scrive ancora secondo la “tonica dominante”. Ognuno ha un proprio stile e non c’è nulla di più sbagliato che seguire le tendenze della moda. Musica purtroppo vive della moda. Nella generalità dei casi l’artista che scrive una musica che è di moda è l’Artista affermato. Artista ribelle invece non ha una uguale notorietà, però probabilmente è costui il quale potrà influenzare la moda, l’artista che è in controtendenza e che potrà essere ricordato nella Storia (nda). Cosa deve scrivere oggi un compositore? Il compositore deve essere se stesso, è solo in questo modo, che la tua musica ha successo, ossia quando il tuo intimo pensiero arriva allo spettatore. Guai a tentare di imitare qualcuno. Ai giorni nostri si impone la scittura di un tipo di opera per piccoli teatri, per via degli elevati costi per la messa in scena, la cosiddetta Opera da camera. (anche lo stesso Menotti ha tentato di rivolgersi verso questo aspetto, in quanto alcune delle sue opere possono essere rappresentate con una scenografia ridotta ai minimi termini). Differenza tra critici e spettatori, pubblico. Il Melodramma è in origine indirizzato ad un pubblico, generalmente allo spettatore. Con la diffusione della critica artistica, il compositore deve considerare anche il critico musicale, spettatore pure lui ma con una conoscenza “spesso” superiore alla media e un potenziale potere dissuasivo nei confronti della validità della rappresentazione nei confronti di un più o meno ampio pubblico. Lo spettatore riesce ad abbandonarsi di più alla rappresentazione cosa che non avviene per il critico che deve poter ricordare, memorizzare per poi riferire ai suoi lettori. Poi c’è la Barzelletta sui critici musicali però vi rimando al libro. Questa voce è stata pubblicata in Arte, Arte Sacra, ARTI, Arti visuali, Classica, Cultura, Informazione, Letteratura, Melodramma, Musica, Sacra, Storia e contrassegnata con Carlo, combinazione, Compositore, composizione, due, Festival, Gian, Melodramma, Menotti, mondi, Musica, parola, Reporter, testo. 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