Corso di Dottorato di Ricerca in Biologia Ambientale Presentazione progetto di ricerca Dottorando: Federica Piazza Ciclo: XXVII Tutor: Prof. Alberto Pallavicini Co-tutor: Dr. Piero Giulianini Titolo: Analisi genetica della popolazione di Austropotamobius complex nella regione Friuli Venezia Giulia. mente compromesso a causa del nelle sue svariate forme, negli ultimi 50 anni. Il gambero di fiume Austropotamobius pallipes (Lereboullet,1858) è la specie autoctona più diffusa in Italia. La sua distribuzione appare notevolmente contratta rispetto al secolo scorso, mentre le altre due specie di gamberi autoctoni presenti in Italia il gambero nobile, Astacus Aastacus, e il gambero di torrente, Austropotamobius torrentium, sono ad oggi rappresentate in Italia da un numero esiguo di popolazioni altamente minacciate. In questo contesto si inserisce il progetto europeo LIFE RARITY che ha come obiettivo il ripopolamento del gambero di fiume autoctono Austropotamobius pallipes specie invasiva Procambarus clarkii in Friuli Venezia Giulia. Nel corso di questo dottorato mi occuperò della caratterizzazione genetica delle popolazioni di A. pallipes presenti in FVG per poter in un secondo momento selezionare dei riproduttori geneticamente idonei al rafforzamento delle popolazioni esistenti nel territorio regionale. ETP in 216 stazioni prescelte nei 16 collegi di pesca della regione, nel corso dei prossimi mesi estivi. Le analisi molecolari saranno articolate in 2 parti: specie/sottospecie presenti in FVG, dal momento che A. pallipes è controversa e il taxon è attualmente considerato come un complesso di specie (A. pallipes complex), sulla base delle indicazioni fornite da recenti studi molecolari. Sono state finora identificate 2 specie o linee evolutive geneticamente ben differenziate: A. pallipes e A. italicus, entrambe presenti nel territorio italiano, la prima confinata nelle regioni nord occidentali, la seconda distribuita lungo . Il taxon A. italicus a sua volta appare costituito da quattro sottospecie, A. i. italicus -emiliano, A. i. carsicus nelle regioni nord-orientali, A.i. carinthiacus nelle regioni centrali e nord occidentali e A. italicus meridionalis nelle regioni centro-meridionali. Il primo obiettivo sarà quindi determinare quali sottospecie siano presenti in regione e quale sia la codifica per Rna ribosomiale 16s (16S rDNA) e il gene per la subunità 1 del citocromo c ossidasi (CO1). Il 16s rDna è il marcatore tradizionalmente utilizzato come orologio molecolare negli studi di filogenesi molecolare, mentre la co1 è attualmente il marcatore prescelto come in numerosi taxa animali nel progetto Barcoding of Life , che mira alla la sequenza parziale di questo gene mitocondriale. marcatori ci permetterà una maggior disponibilità di informazioni dai database pubblici, e verosimilmente una maggior affidabilità dei filogeografica, cioè sulla risultati. Inoltre questi marcatori mitocondriali ci permetteranno distribuzione geografica degli aplotipi, fornendo informazioni sulla passata storia demografica delle sottospecie/popolazioni individuate (la presenza di barriere geografiche o al contrario di migrazione La seconda parte è rivolta a uno studio della variabilità genetica inter e intra popolazione , uso di marcatori nucleari altamente polimorfici, i microsatelliti, che permettono maggior risoluzione nello studio della struttura genetica delle popolazioni/ecotipi.