ALISKIREN EMIFUMARATO (14-07-2010) Specialità: Rasilez® (Novartis Farma spa) Forma farmaceutica: • 28 Compresse rivestite con film 150 mg - Prezzo: euro 37.68 • 28 Compresse rivestite con film 300 mg - Prezzo: euro 45.2 ATC: C09XA02 Categoria terapeutica: Altre sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina, inibitori della renina Fascia di rimborsabilità: A Indicazioni ministeriali: Trattamento dell'ipertensione essenziale. Decisioni PTORV Data riunione: 14-07-2010 Decisione: Non Inserito Nota Ufficiale: Non Inserito Commenti: L’innovatività del farmaco è limitata al meccanismo d’azione, tuttavia dal punto di vista clinico non sembra apportare vantaggi importanti rispetto alle terapie standard. Negli studi valutati, aliskiren in combinazione con un altro farmaco antipertensivo si è dimostrato generalmente più efficace nel ridurre la pressione arteriosa rispetto alle monoterapie, ma non vs tutti i dosaggi. L’associazione aliskiren+sartano non è risultata invece superiore rispetto all’associazione sartano+ idroclorotiazide. Si sottolinea, comunque, che nessuno di questi studi ha valutato parametri di efficacia hard come mobilità e mortalità, ma solo gli effetti su pressione arteriosa e quindi tali risultati appaiono poco robusti. Anche relativamente alla protezione del danno d’organo, il vantaggio del farmaco si è osservato, limitatamente ai pazienti diabetici neuropatici e a pazienti con scompenso cardiaco stabile, sui markers per il danno d’organo ma non su end-point hard. Relativamente all’ipertrofia ventricolare non si sono osservati vantaggi rispetto a losartan e non sono disponibili studi in pazienti con malattie cerebrovascolari pregresse. Il costo del farmaco risulta maggiore rispetto alle alternative disponibili. Il farmaco è attualmente sottoposto a registro AIFA, in quanto considerato da AIFA come innovazione terapeutica potenziale, con specifici criteri di selezione dei pazienti, ma tale monitoraggio si dovrebbe concludere a febbraio 2011 ed è quindi probabile che, alla luce dei risultati del monitoraggio, possa essere ricontrattato prezzo e ridiscussa la rimborsabilità. Analizzando il registro AIFA nella Regione Veneto e, parallelamente, i dati di consumo e spesa territoriali, si osserva che la spesa ipotizzata sulla base del numero di pazienti registrati, considerando una aderenza alla terapia del 100% senza alcuna sospensione di trattamento, è molto superiore rispetto a quella reale, misurata dai dati di consumo territoriali. Si ipotizza, quindi che vi sia un elevato numero di sospensioni/drop-out al trattamento e ne andrebbero analizzate più in dettaglio le motivazioni. Alla luce di tali considerazioni, la Commissione decide di non inserire il farmaco in PTORV, in attesa che vengano pubblicati ulteriori studi che ne dimostrino la superiorità su end-point hard. File: ALISKIREN 14.07.10.pdf Caratteristiche del prodotto Aliskiren è il capostipite di una nuova classe di farmaci antiipertensivi: gli inibitori diretti della renina. Esso agisce legandosi al sito attivo della renina, enzima che converte l'angiotensinogeno in angiotensina I. L'angiotensina I è successivamente trasformata dall'enzima ACE (Enzima di Conversione dell'Angiotensina) in angiotensina II, che causa vasocostrizione arteriosa e aumento della pressione. L'inibizione diretta della renina comporta di conseguenza una riduzione dei valori pressori [1]. A differenza delle altre molecole (ACE-inibitori e sartani) che agiscono sul sistema renina- angiotensina (RAS) aliskiren riduce l'attività plasmatica della renina (PRA) e sembra comportare una riduzione del rischio cardiovascolare, probabilmente come conseguenza della minor produzione a livello vascolare di angiotensina II e della inibizione di processi infiammatori e ossidativi che contribuiscono allo sviluppo dell'aterosclerosi [2]. Aliskiren inoltre, assicurando una modulazione più efficace del RAS, documentata dalla riduzione dei livelli di angiotensina I, angiotensina II e PRA, sembra esercitare una maggiore azione protettiva nei confronti del danno d'organo. La dose raccomandata è di 150 mg/die. Nei pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata, la dose può essere aumentata a 300 mg/die [1]. Inquadramento della patologia L'ipertensione arteriosa è una patologia cronica ad andamento progressivo, caratterizzata da pressione arteriosa elevata. Secondo la classificazione dell'OMS/ISH, si parla di ipertensione arteriosa quando la pressione sistolica è > 140 mmHg e quando quella diastolica è > 90 mmHg. L'ipertensione essenziale o primaria, la cui origine è sconosciuta, è molto frequente e riguarda quasi il 90% dei casi di ipertensione arteriosa. Alcuni fattori come l'ereditarietà, la razza, la dieta, il regime di vita e l'età sono predisponenti per questa condizione. Nel trattamento dell'ipertensione è importante non solo ridurre i livelli pressori ma anche controllare la pressione nell'arco delle 24 ore. La mancanza di un persistente controllo pressorio nelle 24 ore comporta infatti un incremento del rischio di mortalità e morbilità cardiovascolare [3]. Linee guida di trattamento esistenti Il principale scopo delle terapie antipertensive è quello di ottenere la massima riduzione del rischio di mortalità e morbilità cardiovascolare a lungo termine. Questo obiettivo richiede il trattamento di tutti i fattori di rischio identificabili e reversibili, tra cui quello degli elevati valori pressori. E' raccomandabile che in tutti i pazienti ipertesi la pressione arteriosa sia ridotta a valori inferiori a 140/90 mmHg. Le linee guida nazionali ed europee più recenti, relative al trattamento dell'ipertensione, indicano come farmaci antipertensivi da usare sia in monoterapia che in associazione: diuretici tiazidici, calcioantagonisti, ACE-inibitori, sartani e betabloccanti, senza specificare il grado di raccomandazione. Le linee guida definiscono un rischio cardiovascolare sulla base dei livelli pressori e di fattori di rischio concomitanti e lo stratificano in rischio medio-basso, moderato, alto e molto alto. Le stesse linee guida citano anche aliskiren come nuova molecola antipertensiva ma anche in questo caso non viene definito per il farmaco un grado di raccomandazione. Nelle linee guida aliskiren è ritenuto efficace sia in monoterapia che in associazione alle alternative terapeutiche (in particolare diuretici tiazidici, calcio-antagonisti, ACE-inibitori e sartani) [4-5]. Trattamenti alternativi I farmaci comunemente usati per l'ipertensione arteriosa sono: betabloccanti, ACE-inibitori, sartani, diuretici tiazidici e calcio-antagonisti. Per garantire il controllo pressorio, è possibile usarli sia in monoterapia che in associazione tra loro [4]. Dati di efficacia L'efficacia antiipertensiva di aliskiren è stata valutata principalmente nei 15 trials che vengono descritti nella Scientific Discussion dell'EMA [6]. Si tratta di studi clinici multicentrici, randomizzati, in doppio cieco e con un gruppo parallelo, che prevedono un periodo di washout per i pazienti già in terapia antiipertensiva. Includono prevalentemente pazienti adulti con ipertensione essenziale da lieve a moderata (solamente uno studio ha arruolato soggetti con ipertensione grave) di tutte le età (solo un trial ha considerato esclusivamente pazienti con più di 65 anni). In tutti gli studi la presenza di disordini renali ha rappresentato il principale criterio di esclusione. Aliskiren è stato valutato in monoterapia contro placebo, e in associazione ad altri farmaci antiipertensivi contro placebo o contro una o più alternative terapeutiche. Nella maggior parte degli studi l'end-point primario ha valutato la riduzione della pressione diastolica media (mPD), in alternativa è stata considerata la riduzione della pressione sistolica media (mPS). La durata del trattamento è stata per lo più di 8 settimane, in alcuni studi si è prolungata oltre le 26. L'efficacia di aliskiren è stata valutata anche in tre sottogruppi di pazienti; si tratta di soggetti diabetici, obesi e con età > 65 anni. Considerati i limiti prescrittivi previsti dall'AIFA ci si è focalizzati sugli studi dove aliskiren in associazione ad altri farmaci viene confrontato con le alternative terapeutiche disponibili. Gli studi in questo senso più significativi sono cinque. I primi quattro sono descritti anche nella Scientific Discussion, l'ultimo è stato pubblicato più recentemente. Nel primo studio [7] sono stati arruolati 762 pazienti che presentavano un valore di PD compreso tra 95 e 110 mmHg se non trattati e inferiore a 110 mmHg se già trattati. Dopo un periodo di washout di 2 settimane, i soggetti hanno ricevuto amlodipina 5 mg per 4 settimane. Al termine, i pazienti non responders (n=545) sono stati randomizzati a ricevere amlodipina 5 mg, amlodipina 10 mg oppure aliskiren 150 mg+amlodipina 5 mg. L'end-point I° ha comparato l'associazione aliskiren+amlodipina verso amlodipina 5 mg nella riduzione della mPD. Tra gli end-point II° particolare importanza riveste il confronto aliskiren+amlodipina vs amlodipina 10 mg, dove viene paragonata la riduzione sia della mPD che della mPS. Al termine dello studio, l'associazione aliskiren+amlodipina ha ridotto la mPD di 8.5+0.60 mmHg, amlodipina 5 mg di 4.8+0.62 mmHg. La differenza tra i due trattamenti, pari a 3.7 mmHg, è stata significativa (p<0.0001). Nei pazienti trattati con amlodipina 10 mg si è osservata una riduzione della mPD di 8.0+0.62 mmHg e della mPS di 9.6+090 mmHg; tali riduzioni non sono però significativamente differenti a quelle osservate con l'associazione (p=0.6167 e p=0.2666 rispettivamente). ll secondo studio [8] ha randomizzato in tre gruppi 837 pazienti con diabete e PD compresa tra 95 e 110 mmHg. Dopo un periodo di washout di 1-2 settimane, i trattamenti prevedevano aliskiren 150 mg+ramipril 5 mg, aliskiren 150 mg oppure ramipril 5 mg. Dopo 4 settimane e per un ulteriore uguale periodo, i farmaci sono stati somministrati ad un dosaggio raddoppiato. Nello studio è stata valutata l'efficacia di aliskiren vs ramipril e l'efficacia dell'associazione aliskiren+ramipril verso le monoterapie nella riduzione della mPD. La combinazione aliskiren+ramipril ha ridotto la mPD di 12.8 mmHg; tale riduzione è stata significativamente superiore a quella osservata nei pazienti trattati con aliskiren (-11.3 mmHg; p=0.043 vs baseline) o con ramipril (-10.7 mmHg; p=0.004 vs baseline). Per quanto riguarda le monoterapie, aliskiren è risultato statisticamente non inferiore a ramipril nel ridurre la mPD (p=0.0002) e superiore al comparator nel ridurre la mPS (-14.7 mmHg vs -12.2 mmHg; p=0.021). La percentuale di pazienti responders infine è stata maggiore nei bracci aliskiren+ramipril e aliskiren (74.1% e 73.1% rispettivamente) rispetto al gruppo ramipril (65.8%; p<0.05). Nel terzo studio [9] 1123 pazienti con mPD > 95 mmHg sono stati randomizzati, dopo un periodo di washout di 3-4 settimane, a ricevere placebo, aliskiren (75, 150 o 300 mg), valsartan (80, 160 o 320 mg), aliskiren+valsartan (75/80, 150/160 o 300/320 mg) o valsartan+idroclorotiazide (160/12.5 mg). L'end-point primario ha controntato l'efficacia di aliskiren (tutti i dosaggi) vs placebo nel ridurre la mPD (end-point vs baseline); quello secondario più importante ha paragonato l'efficacia di aliskiren+valsartan (150/160 o 300/320 mg) vs valsartan+idroclorotiazide nel ridurre la mPD e la mPS. Solo aliskiren 300 mg è stato significativamente più efficace nel ridurre mPD rispetto al placebo (-3.67+0.87 mmHg vs placebo; p<0.001). Non sono state invece registrate differenze significative, nel ridurre la mPD e la mPS, tra l'associazione aliskiren+valsartan (sia 150/160 che 300/320 mg) e la combinazione valsartan+idroclorotiazide (mPD:-12.1+1.05 vs -12.9+1.07 vs -13.5+1.07; mPS:-16.6+1.62 vs 18.0+1.65 vs -18.9+1.65; vs baseline). Il quarto studio [10] ha arruolato 2776 pazienti con PD > 95 mmHg. Dopo un periodo di washout (durato 2 o 4 settimane a seconda del valore del parametro di eleggibilità), i pazienti sono stati randomizzati a ricevere aliskiren (75, 150 o 300 mg), idroclorotiazide (6.25, 12.5 o 25 mg), aliskiren+idroclorotiazide (tutte le combinazioni tranne 300/6.25 mg) o placebo. Come end-point I° sono stati valutati l'efficacia di aliskiren (tutti i dosaggi) vs placebo nel ridurre la mPD (vs baseline) e l'associazione aliskiren+idroclorotiazide verso aliskiren o idroclorotiazide nel ridurre la mPD. Aliskiren a tutti i dosaggi è risultato più efficace del placebo nel ridurre la mPD (p=0.0002) e l'effetto è stato dose-dipendente. In particolare placebo ha ridotto la mPD di 6.9 mmHg, aliskiren 75 mg di 8.7+0.59 mmHg (p<0.05 vs placebo), aliskiren 150 mg di 8.9+0.59 mmHg (p<0.05 vs placebo) e aliskiren 300 mg di 10.3+0.60 mmHg (p<0.0001 vs placebo). Per quanto riguarda l'associazione aliskiren+idroclorotiazide, essa si è dimostrata significativamente superiore alle monoterapie (la riduzione di mPD è risultata compresa tra 10.4+0.59 e 14.3+0.61 mmHg; p<0.05) con l'eccezione dei dosaggi 150/6.25 mg e 75/12.5 mg, che non hanno dimostrato la superiorità rispettivamente verso idroclorotiazide ed aliskiren e verso idroclorotiazide. Più recentemente è stato pubblicato uno studio multicentrico, randomizzato e in doppio cieco [11], che ha arruolato 694 pazienti con mPD compresa tra 95 e 110 mmHg. I pazienti sono stati sottoposti ad un periodo di washout di 2 settimane e successivamente randomizzati a ricevere aliskiren 150 mg, atenololo 50 mg oppure una combinazione di entrambi. Dopo 6 settimane le dosi di aliskiren e atenololo sono state raddoppiate e il trattamento è proseguito per ulteriori 6 settimane. Come end-point I° è stata confrontata l'efficacia, intesa come riduzione della mPD, tra i tre trattamenti. Alla fine dello studio, la combinazione aliskiren+atenololo ha ridotto la mPD, rispetto al baseline, di 14.1+06 mmHg; tale riduzione è risultata statisticamente superiore a quella osservata nei pazienti trattati con aliskiren (differenza di 2.9 mmHg; p<0.001) ma non in quelli trattati con atenololo (differenza di 0.5 mmHg; p=0.545). Atenololo infine è risultato superiore ad aliskiren nel migliorare lo stesso parametro (differenza 2.4 mmHg; p=0.003). Da sottolineare che nessuno di questi studi ha valutato parametri di efficacia hard, ma solo effetti su pressione arteriosa. Referenza Trattamento Pazienti Disegno Misure esito di Risultati principali Jadad score End-point I°: I°: AMLO+ALI AMLO+ALI differenza -4 vs AMLO 5 mmHg vs AMLO 5 nella AMLO 5 (p<0.0001) Drummond et riduzione randomizzato, II°: AMLO+ALI AMLO 10 180 al J Clin della mPD no AMLO 5+ALI 178 doppio cieco, Hypertens End-point 3 statisticamente Durata 187 controllo attivo, 2007;9:742II°: superiore a AMLO trattamento=6 totale=545 analisi ITT 750 [7] AMLO+ALI 10 nel ridurre settimane vs AMLO 10 mPD (p=0.6167) nella e mPS riduzione (p=0.2666) della mPD e della mPS ALI non inferiore a RAM (-11.3 vs End-point ALI+RAM 10.7 mmHg; 277 I°: ALI vs ALI p=0.0002). Uresin et al randomizzato, 282 RAM e RAM ALI+RAM è JRAAS 278 doppio cieco, ALI+RAM Durata significativamente 4 2007;8(4):190totale=837 controllo attivo, vs ALI o trattamento=8 superiore alle 200 [8] pazienti analisi ITT RAM nella settimane monoterapie diabetici riduzione (ALI+RAM -12.8; della mPD ALI - 11.3; RAM 10.7 mmHg) End-point I°: ALI vs I°: ALI 300 mg è PLA PLA nella risultato ALI 75-150-300 riduzione significativamente 177 VAL 80-160-320 randomizzato, della mPD 179-178-175 Pool et al superiore a PLA (ALI+VAL 75/80doppio cieco, End-point AJH 58-59-60 3.67+0.87 controllo attivo II°: 150/160-300/320 3 2007;20(1):1160-60-58 mmHg; p<0.001) VAL+ICTZ 160/12.5 e PLA, analisi ALI+VAL vs 20 [9] 59 II°: ALI+VAL non Durata ITT VAL+ICTZ totale=1123 significativamente nella trattamento=8 superiore a riduzione settimane VAL+ICTZ della mPD e mPS ALI superiore a End-point PLA (p<0.05); PLA I°: ALI vs tutte le ALI 75-150-300 PLA nella 192 randomizzato, associazioni Villamil et al ICTZ 6.25-12.5-25 riduzione 183/183/180 doppio cieco, ALI+ICTZ J Hypertens ALI+ICTZ (no 300della mPD e 194/188/173 controllo attivo superiori a ALI o 3 2007;25:217- 6.25) ALI+ICTZ 1459 e PLA, analisi ICTZ (p<0.05) 226 [10] Durata del vs ALI o con l'eccezione di totale=2776 ITT trattamento=8 ICTZ nella due combinazioni settimane riduzione (150/6.25 mg e della mPD 75/12.5 mg) ALI+ATE superiore ad ALI End-point (differenza 2.9 ALI I°=ALI vs mmHg; P<0.001) Dietz et al ATE 231 randomizzato, ATE vs ma non ad ATE JRAAS ALI+ATE 231 doppio cieco, ALI+ATE (differenza 0.5 4 2008;9(3):163- Durata 232 controllo attivo, nella mmHg; 175 [11] trattamento=12 totale=694 analisi ITT riduzione p=0.545). ATE settimane della mPD superiore ad ALI (differenza 2.4 mmHg; p=0.003) ALI=ALISKIREN; AMLO=AMLODIPINA; RAM=RAMIPRIL; PLA=PLACEBO; VAL=VALSARTAN; HCTZ=IDROCLOROTIAZIDE; mPD=PRESSIONE DIASTOLICA MEDIA; mPS=PRESSIONE SISTOLICA MEDIA; analisi ITT= ANALISI INTENTION TO TREAT; ATE=ATENOLOLO Aliskiren sembra offrire inoltre un vantaggio terapeutico rispetto agli ACE-inibitori e ai sartani in termini di protezione del danno d'organo. Di seguito vengono descritti gli studi (non riportati nella Scientific Discussion), che hanno valutato tale effetto. Lo studio AVOID [12], multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, è stato condotto per valutare l'efficacia del farmaco in termini di nefroprotezione in 599 pazienti ipertesi con diabete di tipo 2 e proteinuria (definita da un indice albumina urinaria/creatinina UACR >300 mg/g oppure >200 mg/g quando il paziente è trattato con un inibitore del sistema RAS). I pazienti sono stati inizialmente trattati con losartan 100mg/die per 3 mesi in aggiunta alla terapia antipertensiva ottimale, al fine di raggiungere il target pressorio di 130/ 80 mmHg. Successivamente sono stati randomizzati a ricevere aliskiren (150 mg per 3 mesi, poi aumentati a 300 mg per ulteriori 3 mesi) oppure placebo per 6 mesi, in aggiunta alla terapia già in atto (losartan 100 mg+terapia antipertensiva ottimale). L’obiettivo primario era la riduzione dell’UACR, misurato sulle prime urine del mattino, dopo un periodo di osservazione di 6 mesi. Il trattamento antipertensivo con aliskiren ha determinato una riduzione del 20% dell’UACR rispetto alla terapia di base con losartan (95%CI 9-30; p<0.001), con una riduzione > 50% nel 24.7% dei pazienti trattati rispetto al 12.5% di quelli trattati con placebo (p<0.001). La differenza in termini di PD e PS tra i due trattamenti è stata molto piccola e non significativa (PD: differenza 1 mmHg; p=0.08 – PS: differenza 2 mmHg; p=0.07). Lo studio ALOFT [13] è uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, ideato per valutare la sicurezza dell’aggiunta di aliskiren alla terapia convenzionale (ACE inibitori o sartani oppure betabloccanti) in 302 pazienti ipertesi con scompenso cardiaco di classe II-III-IV (secondo la classificazione NYHA) e con una concentrazione di peptide natriuretico cerebrale (BNP) > 100 pg/ml. Il BNP viene sintetizzato nei ventricoli cardiaci ed è correlato con la pressione endoventricolare sinistra, intensità della dispnea, rivelandosi un potenziale marker dello scompenso cardiaco. Gli end-point primari di efficacia hanno valutato la variazione dei livelli di BNP e di N-terminale (NY)-proBNP, della PRA (attività plasmatica della renina) e dei parametri ecocardiografici. Dopo un periodo di run-in col solo placebo di 2 settimane, i pazienti sono stati randomizzati a ricevere aliskiren 150 mg oppure placebo per 12 settimane. Aliskiren rispetto al placebo ha ridotto i livelli plasmatici di NT-proBNT del 25% (95%CI 0.610.94; p=0.0106), le concentrazioni plasmatiche di BNP del 25% (95%CI 0.59-0.95; p=0.0160) e le concentrazioni urinarie di aldosterone del 21% (95%CI 0.66-0.96; p=0.0150). La PRA si è ridotta maggiormente nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo (5.71+11.27 vs 0.97+9.96 ng*mL-1*h-1; 95%CI 0.17-0.31; p<0.0001). Non si sono osservate differenze relativamente ai livelli pressori e ai parametri biochimici. Lo studio multicentrico ALLEY [14] è stato disegnato principalmente per valutare se aliskiren in associazione con losartan sia superiore a losartan in monoterapia nel far regredire l’ipertrofia ventricolare sinistra in 465 pazienti con ipertensione di grado 1-2, spessore della parete del ventricolo sinistro >13 mm e BMI >25. Come end-point II° è stata indagata la non inferiorità di aliskiren vs losartan nel ridurre lo stesso parametro. I pazienti arruolati, dopo aver sospeso la terapia antipertensiva individuale al momento della randomizzazione, sono stati randomizzati in tre gruppi: aliskiren 150 mg, losartan 50 mg o una combinazione di entrambi. Dopo 2 settimane di trattamento, i dosaggi di aliskiren e losartan sono stati raddoppiati e il trattamento è proseguito per ulteriori 34 settimane. Nello studio si sono registrate riduzioni medie della pressione arteriosa pari a 6.5+14.9/3.8+10.1 mmHg nel gruppo aliskiren, a 5.5+15.6/3.7+10.7 mmHg nel gruppo losartan e a 6.6+16.6/4.6+10.5 mmHg nel gruppo aliskiren+losartan (per tutti p<0.0001 vs baseline). Per quanto riguarda l’obiettivo primario di riduzione della LVMI (massa ventricolare sinistra indicizzata) i risultati sono stati una riduzione di 4.9, 4.8 e 5.8 g/m2 nei pazienti trattati rispettivamente con aliskiren, losartan, o con la terapia di combinazione (per tutti i trattamenti p<0.0001 vs baseline). La riduzione della LVMI osservata con l’associazione vs quella data da losartan in monoterapia non è stata statisticamente significativa (p=0.52). Aliskiren si è invece dimostrato non-inferiore a losartan (p<0.0001). Non sono stati trovati studi nei quali l’efficacia di aliskiren sia stata valutata in pazienti con malattie cerebrovascolari pregresse (ictus o TIA). Si sottolinea che nella maggior parte degli studi, tali malattie rappresentano un criterio di esclusione. Referenza Trattamento Pazienti Disegno Misure esito di Risultati principali Jadad score ALI vs LOS+ALI differenza PLA -20% vs LOS+PLA 301 End-point I°: Durata Randomizzato, (p<0.001). LOS+ALI vs trattamento: 6 298 Studio doppio cieco, Riduzione >50% 4 mesi totale: 599 LOS+PLA nella AVOID [12] controllo con PLA, nel 24.7% Pz già in pz diabetici riduzione analisi ITT LOS+ALI vs 12.5% trattamento con nefropatici dell'UACR LOS+PLA LOS+terapia (p<0.001) convenzionale Studio ALI vs 156 Randomizzato, End-point I°: ALI differenza - 4 ALOFT [13] PLA 146 doppio cieco, ALI vs PLA nella 25% BNP Durata totali: 302 pz controllo con PLA, riduzione di (p=0.0160), -25% trattamento: 12 con analisi ITT BNP, NT-proBNT sett scompenso aldosterone, (p=0.0106), -21% Pz già in cardiaco aldosterone NT-proBNT, (p=0.0150), -77% trattamento con stabile PRA terapia PRA (p<0.0001) convenzionale rispetto a PLA I°: End-point I°: superiorità non 154 ALI Randomizzato, superiorità 152 dimostrata (-5.8 vs LOS doppio cieco, ALI+LOS vs 4.8 g/m2; p<0.52) 154 Studio ALI+LOS controllo attivo, LOS totali: 465 pz II°: non-inferiorità 4 End-point II°: ALLAY [14] Durata double-dummy, con ipertrofia dimostrata (-4.9 vs trattamento: 36 analisi ITT, studio non-inferiorità ventricolare -4.8 g/m2; sett di superiorità di ALI vs LOS sx p<0.0001) nel ridurre LVMI LOS=LOSARTAN; UACR=indice albumina urinaria/creatinina; BNP= peptide natriuretico cerebrale; NTproBNT= N-terminale (NY)-proBNP; PRA=attività plasmatica della renina; LVMI= massa ventricolare sinistra indicizzata *Jadad Scale: strumento per la verifica della qualità della pubblicazione; si basa sulla considerazione che i tre elementi principali che devono essere riportati per avere maggiori garanzie sulla buona qualità di uno studio clinico siano la randomizzazione, la condizione di doppia cecità, e la gestione dei drop-out. Si considerano buone le pubblicazioni che ottengono almeno 3 punti, mentre si considerano di scarsa qualità quelle che raggiungono un punteggio uguale o inferiore a due. Dati di sicurezza Aliskiren risulta un farmaco generalmente ben tollerato. Nel corso del programma di sviluppo clinico, i dati di sicurezza della molecola sono stati sviluppati su 11.566 pazienti. Complessivamente il numero di reazioni avverse è stato più basso nei pazienti trattati con aliskiren che in quelli trattati con placebo (37.7% vs 40.2%). Tuttavia gli effetti indesiderati più frequenti, come diarrea, tosse, edema periferico, affaticamento, eruzioni cutanee ed influenza, si sono registrati maggiormente con aliskiren rispetto a placebo. Confrontando il farmaco con un controllo attivo, si è osservato che l'incidenza di tosse, secondo effetto collaterale più frequente, è stata superiore nei pazienti trattati con ACE inibitori rispetto a quelli trattati con il farmaco in valutazione (3.8% vs 1.0%). Come era atteso, nello studio Uresin et al [8], che ha confrontato aliskiren vs ramipril, la tosse è stata registrata nel 4.7% dei pazienti trattati con il comparator vs il 2.1% del gruppo aliskiren. Gli edemi periferici invece si sono manifestati maggiormente in coloro che erano trattati con amlodipina piuttosto che con il farmaco in studio (7.3% vs 0.9%). L'incidenza di eventi avversi gravi è stata simile tra aliskiren e placebo. Nei pazienti trattati con il solo aliskiren è stato raro osservare un aumento dei valori sierici del potassio. Nello studio Uresin et al [8], dove aliskiren è stato studiato in associazione a ramipril nella popolazione diabetica, l'incremento di tali parametri è risultato più frequente. Si sottolinea che nel maggio 2009, il Comitato per i Medicinali per l'Uso Umano dell'EMA ha pubblicato un avviso in cui viene riportato che aliskiren sembra essere associato ad angioedema e disfunzioni renali [15]. A seguito della raccomandazione dell'EMA, il riassunto delle caratteristiche del prodotto e il foglio illustrativo riportano un'avvertenza affinché i pazienti che dovessero sviluppare segni di angioedema durante il trattamento con il medicinale interrompano il trattamento [1]. Indicazione studi in corso Nel registro americano clinicaltrials sono presenti 34 studi dove aliskiren è stato valutato nei pazienti con ipertensione essenziale. Tra questi si segnala uno studio multicentrico di fase IV, randomizzato, in doppio cieco e con gruppo parallelo, della durata di 32 settimane, nel quale l'associazione aliskiren/amlodipina viene confrontata in termini di efficacia e sicurezza con aliskiren/amlodipina/idroclorotiazide (studio attualmente in corso). Sono invece conclusi due trials dove è stata valutata l'efficacia a lungo termine di aliskiren/valsartan/idroclorotiazide e aliskiren/amlodipine/idroclorotiazide. Entrambi sono studi multicentrici, di fase III, non randomizzati e in aperto [16]. Nell'osservatorio dell'AIFA sono presenti venti studi in corso per aliskiren, tredici dei quali valutano il farmaco per l'indicazione ipertensione [17]. Altri report HTA Sono presenti 2 report dello Scottish Medicine Consortium (SMC) del 2008 [18] e del 2010 [15] che hanno valutato l'aliskiren nel trattamento dell'ipertensione arteriosa primaria. Entrambi i report hanno dato parere negativo sottolineando che il farmaco ha un profilo di efficacia simile agli altri ipertensivi, che non vi sono al momento evidenze di lungo periodo circa la mortalità e la morbidità della malattia e che la ditta non ha presentato delle evidenze sufficientemente robuste. Nel 2010 la ditta ha presentato un'analisi di Costo-Utilità sviluppando un modello di Markov con orizzonte temporale di 30 anni. Sono stati confrontati 2 schemi di trattamento in cui erano somministrati nell'ordine alfa-bloccanti, betabloccanti e spironolattone ai quali nel primo schema veniva aggiunto l'aliskiren mentre al secondo il placebo. Nel Base-Case la ditta ha stimato un ICER=£12.142/QALY, che saliva fino ai £28.801/QALY considerando l'effetto del placebo. La ditta inoltre ha stimato gli ICER in funzione della concomitanza del diabete, risultando che nei pazienti non diabetici ICER=£36.093/QALY mentre nei diabetici è di £23.029/QALY. SMC ha sottolineato le carenze dell'analisi sia da un punto di vista dei risultati clinici sia per quanto riguarda l'analisi economica; quest'ultima è stata considerata poco robusta. Non sono presenti nel documento sufficienti informazioni per valutare la trasferibilità dei risultati i quali comunque sono molto negativi. Il report dell'Agenzia francese HAS ha espresso un giudizio favorevole al rimborso del 65% di aliskiren. Per quanto riguarda il giudizio in merito all'innovatività al valore terapeutico (Amélioration du Service Medical Rendue, ASMR), l’agenzia ha attribuito un miglioramento nullo (livello V*). Il farmaco è stato giudicato come un utile trattamento complementare a quelli esistenti [19]. * Il report HTA francese classifica il beneficio terapeutico apportato dal trattamento su una scala da I a V, dove I è considerato un beneficio significativo mentre V rappresenta l'assenza di miglioramento. Analisi economiche In uno studio USA del 2009 [20] gli autori confrontano, con prospettiva del 3° Pagante, il trattamento con aliskiren (300 mg) + losartan (100 mg) vs losartan (100 mg), in pazienti con diabete di tipo 2, ipertensione e albuminuria. E' stata sviluppata un'analisi di Costo-Utilità attraverso un modello di Markov e per valutare la solidità dei risultati sono state sviluppate delle analisi di sensibilità univariate ed una multivariata. L'orizzonte temporale è di 20 anni e oltre. Nel Base case è stato stimato un ICER=$30.500/QALY, ma considerando l'intervallo di confidenza al 95% per le stime di sopravvivenza, la terapia passa da essere dominata (più costosa e meno efficace) a essere dominante (meno costosa e più efficace). Nell'analisi deterministica univariata il trattamento con aliskiren risulta sempre sotto la soglia di $50.000/QALY tranne nel caso in cui il paziente inizi la terapia a 60 anni o in quello in cui il costo di aliskiren ($952) salga fino a $1428. Nell'analisi di sensibilità multivariata, aliskiren risulta sotto la soglia dei $50.000/QALY nel 60% delle simulazioni e sotto la soglia dei $100.000/QALY nel 72% dei casi. I risultati sembrano abbastanza favorevoli al trattamento, però si evidenzia che quando si stimano i QALYs, considerando l'intervallo di confidenza, sono presenti anche dei valori negativi (perdita in termini di sopravvivenza pesata per la qualità della vita) e infatti nonostante il base case sia favorevole al trattamento, considerando i valori nell'intervallo la terapia con aliskiren passa da essere dominata a dominante. Secondariamente l'articolo considera dei costi USA non per forza rappresentativi del costo legato ai trattamenti e alla gestione degli eventi. Infine si sottolinea che lo studio è sponsorizzato. E' inoltre presente uno studio pubblicato come poster [21] in pazienti con ipertensione primaria da lieve a moderata. Gli autori hanno sviluppato un'analisi di Costo-Utilità attraverso un modello di Markov con 16 stadi di salute e con orizzonte temporale di 40 anni, aliskiren (in monoterapia ed in associazione) è stato confrontato vs i trattamenti standard (beta bloccanti, diuretici, calcio antagonisti, sartani e ACE inibitori). Sono state sviluppate diverse analisi di sensibilità univariate e multivariate. Sono stati considerati i costi diretti sanitari quali il costo dei trattamenti e la gestione degli eventi. I dati di efficacia e le utilità utilizzate nel modello sono state reperite dalla letteratura. Nel base case i diversi confronti hanno dato i seguenti risultati: 1)Aliskiren+diuretico risulta dominante se confrontato vs calcio antagonista + diuretico. 2)Aliskiren vs sartani ICER=$1.011/QALY. 3)Aliskiren + diuretici vs ACE inibitori + diuretici ICER=$24.258/QALY. 4)Aliskiren + calcio antagonisti vs calcio antagonisti + diuretici ICER=$29.813. I risultati sembrano abbastanza robusti rimanendo favorevoli ai trattamenti con aliskiren in quasi tutti gli scenari considerati. I grandi limiti dello studio riguardano la variabilità delle stime di efficacia per il trattamento con aliskiren ed il fatto che essendo un poster (e non un articolo) diventa difficile poter valutare appieno la bontà dei risultati, vista la tipologia di presentazione dei dati. Inoltre i risultati non sembrano essere trasferibili alla nostra realtà, in quanto i costi dei trattamenti sembrano essere diversi da quelli Italiani, in particolar modo si riporta un costo di aliskiren di $1,14 per giornata di trattamento, uguale a circa €0,91 mentre in Italia il costo del trattamento è compreso tra €1,27 e €1,53 (dal 30% al 50% in più rispetto al costo nello studio). Viceversa nello studio si riporta un costo per gli altri trattamenti quali i sartani, gli ACE inibitori e i calcio antagonisti di molto maggiore (in particolar modo gli ACE e i calcio antagonisti) rispetto all'Italia. Metodologia Referenza / tipo di Confronti analisi Pazienti / Misura Punto di Misura di Risultati Nazione time vista efficacia horizon costo Base Case ICER=$30.5000 (da dominata a Costo-Utilità Pazienti con dominante Modello di Diabete tipo considerando IC Markov Aliskiren + 2, Cost Delea et al 95%) diretti Analisi di losartan vs USA ipertensione 3°Pagante QALY [20] Analisi Multivariata: losartan sanitari sensibilità e Sotto la soglia di univariata e albuminuria $50.000/QALY nel multivariata / ≥20 anni 60% dei casi, sotto i $100.000/QALY nel 72% dei casi. Base Case: Aliskiren+diuretico risulta dominante se confrontato vs calcio Aliskiren in antagonista + monoterapia diuretico. o in Aliskiren vs sartani Paziente ICER=$1.011/QALY Costo-Utilità associazione Modello di vs Standard con Aliskiren + diuretici Care (beta Costi vs ACE + diuretici Markov ipertensione Lee et al Canada primaria da SSN QALY Analisi di bloccanti, diretti ICER=$24.258/QALY [21] diuretici, Sensibilità lieve a sanitari Aliskiren + calcio univariata e calcio moderata / antagonisti vs calcio multivariata antagonisti, 40 anni antagonisti + sartani e diuretici ACE ICER=$29.813. inibitori) Analisi Multivariata: I risultati sono robusti e rimangono favorevoli in quasi tutti gli scenari. Popolazione target Aliskiren è un farmaco con scheda di monitoraggio AIFA; pertanto è stato possibile estrarre il numero di pazienti registrati per il trattamento in Veneto. I pazienti registrati al 30/06/2010 sono 841; questa è da considerarsi come la popolazione target. Analisi dei costi (costi delle alternative, potenziale impatto di budget etc) Principio attivo Dosaggio Prezzo ex-factory (IVA esclusa) 150 mg €22,83 Aliskiren 300 mg €27,39 Principio attivo Prezzo al pubblico (IVA inclusa) €37,68 €45,2 Costo die Costo die al Costo mensile al all'ospedale* pubblico# pubblico# 150 mg €0,82 €1,27 €38,2 Aliskiren 300 mg €0,98 €1,53 €45,8 *Prezzo ex-factory (IVA esclusa). # Prezzo della convenzionata con sconto al netto dell'IVA del 6% rispetto al prezzo di vendita (IVA inclusa). Dosaggio Costo dei trattamenti alternativi presenti in PTORV Categoria terapeutica Costo mensile minimo Calcio antagonisti €6,64 Costo mensile massimo €25,44 ACE inibitori ACE inibitori + diuretici Sartani Betabloccanti €5,09 €4,50 €11,27 €3,25 €12,43 €13,20 €28,46 €15,14 Per i trattamenti di confronto nel dettaglio (sartani, ACE inibitori, betabloccanti, diuretici , calcioantagonisti o combinazioni) si rimanda ai profili pubblicati nel "Prontuario Commentato, XII Ed." edito da Dialogo sui Farmaci [22]. Impatto di spesa Aliskiren è un farmaco con scheda di monitoraggio AIFA (Marzo 2009 - Giugno 2010), pertanto è stato possibile reperire i dati in merito al numero di pazienti registrati e al mese in cui ogni paziente è stato registrato. Non essendo però registrato il giorno esatto in cui questi sono entrati in terapia ed assumendo un'equiprobabilità tra i giorni dello stesso mese, si ipotizza che tutti i pazienti abbiano iniziato il trattamento a metà del mese; l'utilizzo di questo "valor medio" del mese di entrata in trattamento è sembrata essere la scelta migliore per poter fare una stima che sia la più precisa possibile. Data questa ipotesi iniziale, sono stati calcolati i costi sostenuti dalla Regione per il trattamento dei pazienti registrati da Marzo 2009 fino al 31/12/2009 e dei pazienti registrati da Gennaio 2010 fino al 30-06-2010 in funzione del mese di entrata in terapia. Si è inoltre ipotizzato che vi fosse piena compliance al trattamento. Per aliskiren si è considerato solo il prezzo della convenzionata in quanto il farmaco non è inserito in PHT. Dal registro AIFA non è stato possibile rilevare la distribuzione dei pazienti in funzione del dosaggio del farmaco (150 mg oppure 300 mg), pertanto si presentano 2 diversi scenari il primo in cui tutti i pazienti vengano trattati con il dosaggio a 150 mg e l'altro in cui tutti vengano trattati con quello da 300 mg. Nello scenario con dosaggio a 150 mg è stato stimato: 1. Un costo pari a €66.920 per il trattamento dei pazienti da Marzo 2009 al 31 Dicembre 2009 (al 31/12/2009 erano registrati 450). 2. Un costo pari €148.256 per il trattamento dei pazienti al 30 Giugno 2010 (al 30/06/2010 erano registrati 841). Nello scenario con dosaggio a 300 mg è stato stimato: 1. Un costo pari a €80.275 per il trattamento dei pazienti da Marzo 2009 al 31 Dicembre 2009 (al 31/12/2009 erano registrati 450). 2. Un costo pari €177.844 per il trattamento dei pazienti al 30 Giugno 2010 (al 30/06/2010 erano registrati 841). In sintesi per il 2009, per il trattamento di 450 pazienti, in funzione del dosaggio e del mese di registrazione del paziente nella scheda di monitoraggio, si è stimato un range di costi variabile tra €66.920 e €80.275, mentre per il 2010, per il trattamento di 841 pazienti è stato stimato un range di costi sostenuti compreso tra €148.256 e €177.844. Questo maggiore costo è indicativo di uno scenario in cui alle normali terapie si aggiunge il trattamento con aliskiren. Per completezza si riporta che la ditta ha presentato una possibile Budget Impact sull'introduzione del farmaco in 2 scenari, uno in cui aliskiren viene aggiunto ai trattamenti utilizzati dal singolo paziente l'altro in cui aliskiren sostituisca uno dei 2 trattamenti assunti dal paziente. I dati tenevano conto della scheda di monitoraggio per cui le percentuali di penetrazione nel mercato erano minori di 1% (0,2% il primo anno e 0,6% il secondo anno). Nel documento si presentano i possibili impatti di spesa per le diverse categorie di pazienti. La ditta, quindi ha stimato un impatto di budget compreso tra: 1) €19.380 e €89.252 per i pazienti ipertesi con diabete mellito (11 il 1° anno e 33 il 2°); 2) €5.191 e €25.247 per i pazienti ipertesi con insufficienza renale o albuminuria (18 il 1° anno e 55 il 2°); 3) €6.359 e €31.148 per i pazienti ipertesi con malattia cerebrovascolare (23 il 1° anno e 68 il 2°); 4) €3.127 e €15.318 per i pazienti ipertesi con pregresso evento cardiovascolare (11 il 1° anno e 33 il 2°); 5) €46.175 e €226.190 per i pazienti con ipertrofia ventricolare sinistra (165 il 1° anno e 449 il 2°). La spesa massima complessiva, stimata dalla ditta, dovrebbe essere quindi circa €387.155. Si sottolinea comunque che è stato ritenuto più corretto presentare i risultati non su possibili stime di penetrazione, ma sul numero di pazienti attualmente in trattamento in Veneto ed inoltre che la scheda di monitoraggio AIFA ha durata fino a Febbraio del 2011 e quindi è molto probabile che dopo quella data il farmaco alla luce dei risultati verrà ridiscusso. Potrebbe quindi cambiare sia il prezzo e potrebbe inoltre essere molto maggiore la penetrazione nel mercato del prodotto e quindi il numero di pazienti in trattamento. Tale stima non è, però, confermata dai dati di consumo e spesa territoriali, che risultano di molto inferiori e che, quindi, farebbero ipotizzare una scarsa aderenza alla terapia. Bibliografia 1) Riassunto caratteristiche del prodotto 2) Kim et al, Pharmacol Rev 2000;52(1):12-34 3) ESC-ESH, Eur Heart J 2007;28:1462-1536 4) J Hypertens 2009;27:2121-2158 5) Linee guida ipertensione arteriosa - Regione Toscana 6) Scientific Discussion EMA 7) Drummond et al, J Clin Hypertens 2007;9:742-750 8) Uresin et al, JRAAS 2007;8(4):190-200 9) Pool et al, AJH 2007;20(1):11-20 10) Villamil et al, J Hypertens 2007;25:217-226 11) Dietz et al, JRAAS 2008;9(3):163-175 12) Parving et al, NEJM 2008;358(23):2433-46 studio AVOID 13) McMurray et al, Circ Heart Fail 2008;1:17-24 studio ALOFT 14) Solomon et al, Circulation 2009;119:530-537 studio ALLAY 15) Scottish Medicines Consortium 15 gennaio 2010 (data accesso 29 giugno 2010) 16) www.clinicaltrials.com (data accesso 17 giugno 2010) 17) http://oss-sper-clin.agenziafarmaco.it/ (data accesso 17 giugno 2010) 18) Scottish Medicines Consortium 5 dicembre 2008 (data accesso 29 giugno 2010) 19) Haute Autorité de Santé HAS 6 febbraio 2008 (data accesso 29 giugno 2010) 20) Delea et al, J Am Soc Nephrol 2005;20:2205-13 21) Lee et al Poster presentato al 13° Congresso Internazionale ISPOR, Toronto 3-7 Maggio 2008 22) Prontuario Commentato 12°Edizione edito da Dialogo sui Farmaci Srl SINTESI Aliskiren (Rasilez®), indicato per il trattamento dell’ipertensione essenziale, è il capostipite di una nuova classe di farmaci antiipertensivi: gli inibitori diretti della renina. Esso agisce legandosi al sito attivo della renina, enzima che converte l'angiotensinogeno in angiotensina I. Il farmaco è sottoposto a monitoraggio AIFA e può essere prescritto solo ai pazienti affetti da ipertensione arteriosa essenziale, non controllata (PA>130/80 mmHg) dalla precedente terapia antipertensiva, che assumano almeno due trattamenti antipertensivi, ad alto rischio e con comorbidità associate quali: malattie cardiache pregresse (infarto, angina, rivascolarizzazione coronarica, scompenso cardiaco), ipertrofia ventricolare sinistra, presenza di diabete mellito, insufficienza renale (ClCr<60 ml/min e/o presenza di micro- o macroalbuminuria), malattie cerebrovascolari pregresse (ictus o TIA). Aliskiren, oltre all’effetto antipertensivo, sembrerebbe infatti esercitare un’azione protettiva nei confronti del danno d'organo. Le linee guida nazionali ed europee più recenti, relative al trattamento dell'ipertensione, indicano come farmaci antipertensivi da usare sia in monoterapia che in associazione: diuretici tiazidici, calcioantagonisti, ACE-inibitori, sartani e betabloccanti, senza specificare il grado di raccomandazione. Le stesse linee guida citano anche aliskiren come nuova molecola antipertensiva ma anche in questo caso non viene definito per il farmaco un grado di raccomandazione. Nelle linee guida aliskiren è ritenuto efficace sia in monoterapia che in associazione alle alternative terapeutiche (in particolare diuretici tiazidici, calcio-antagonisti, ACE-inibitori e sartani). L'efficacia antiipertensiva di aliskiren è stata valutata principalmente nei 15 trials che vengono descritti nella Scientific Discussion dell'EMA. Si tratta di studi clinici multicentrici, randomizzati, in doppio cieco e con un gruppo parallelo, che hanno incluso prevalentemente pazienti adulti con ipertensione essenziale da lieve a moderata. In tutti gli studi la presenza di disordini renali ha rappresentato il principale criterio di esclusione. Considerati i limiti prescrittivi previsti dall'AIFA, ci si è focalizzati sugli studi che valutano l’associazione di aliskiren ad altri farmaci antiipertensivi e sugli studi che valutano la protezione da danno d’organo. Negli studi valutati, aliskiren in combinazione con un altro farmaco antipertensivo (calcioantagonista, ACE-inibitore, betabloccante, diuretico tiazidico) si è dimostrato generalmente più efficace nel ridurre la pressione arteriosa rispetto alle monoterapie, ma non vs tutti i dosaggi. L’associazione aliskiren+sartano non è risultata invece superiore rispetto all’associazione sartano+ idroclorotiazide. Si sottolinea, comunque, che nessuno di questi studi ha valutato parametri di efficacia hard, ma solo effetti su pressione arteriosa. Aliskiren sembrerebbe, invece, offrire un vantaggio terapeutico in aggiunta alla terapia antiipertensiva in termini di protezione del danno d'organo. Questa azione protettiva è stata confermata in due diversi studi (AVOID, ALOFT), dove l’aggiunta di aliskiren ad una terapia antipertensiva già in atto è risultata superiore al controllo nel ridurre i markers di danno d’organo in pazienti rispettivamente con diabete e nefropatia, scompenso cardiaco stabile. Lo studio ALLAY che ha valutato l’effetto di aliskiren in associazione con losartan nel far regredire l’ipertrofia ventricolare sinistra non è risultato superiore a losartan in monoterapia, ma è riuscito a dimostrare solo la non inferiorità rispetto a losartan. Aliskiren risulta un farmaco generalmente ben tollerato. Tuttavia alcuni effetti indesiderati tra i più frequenti, come diarrea, tosse, edema periferico, affaticamento, eruzioni cutanee ed influenza, si sono registrati maggiormente con aliskiren rispetto a placebo. Confrontando il farmaco con un controllo attivo, si è osservato che l'incidenza di tosse, secondo effetto collaterale più frequente, è stata superiore nei pazienti trattati con ACE inibitori, come ci si doveva attendere, rispetto a quelli trattati con aliskiren (3.8% vs 1.0%). Gli edemi periferici invece si sono manifestati maggiormente in coloro che erano trattati con amlodipina piuttosto che con il farmaco in studio (7.3% vs 0.9%). L'incidenza di eventi avversi gravi è stata simile tra aliskiren e placebo. Nei pazienti trattati con il solo aliskiren è stato raro osservare un aumento dei valori sierici del potassio. Si sottolinea che nel maggio 2009, il Comitato per i Medicinali per l'Uso Umano dell'EMA ha pubblicato un avviso in cui viene riportato che aliskiren sembra essere associato ad angioedema e disfunzioni renali. Lo Scottish Medicine Consortium ha espresso parere negativo circa l’introduzione di aliskiren per la cura dell’ipertensione arteriosa primaria. L’ente ha sottolineato che il farmaco ha un profilo di efficacia simile agli altri ipertensivi, che non vi sono al momento evidenze di lungo periodo circa la mortalità e la morbidità della malattia e che la ditta non ha presentato delle evidenze sufficientemente robuste. In letteratura sono stati reperiti 2 studi di farmacoeconomica. Nell’articolo USA aliskiren (300 mg) + losartan era confrontato vs losartan in pazienti con diabete di tipo 2; i risultati riportati sono abbastanza favorevoli ad aliskiren, ma si devono sottolineare delle perplessità circa la sensibilità degli stessi alle stime di sopravvivenza e a quelle della qualità della vita. Nel poster canadese, in pazienti con ipertensione da lieve a moderata, aliskiren in monoterapia ed associazione, è stato confrontato vs diverse terapia standard (beta bloccanti, diuretici, calcio antagonisti, sartani e ACE inibitori). I risultati si sono mostrati quasi sempre favorevoli al trattamento con aliskiren, tuttavia si sottolinea la poca trasferibilità dei risultati alla realtà italiana. Aliskiren ha un costo maggiore rispetto alle alternative. Dai dati delle schede AIFA, in Veneto al 30/06/2010 erano registrati 841 pazienti (di cui 450 nel 2009). Considerati questi come la popolazione target, sulla base del costo giornaliero (convenzionata) del trattamento e del mese di registrazione di ogni paziente, la spesa è stata stimata variare tra €66.920 e €80.275 nel 2009 (Marzo-Dicembre 2009 per 450 pazienti) e €148.256 e €177.844 nel 2010 (Gennaio-Giugno 2010 per 841 pazienti). Si sottolinea che la scheda AIFA ha valore fino a Febbraio 2011, per cui in quella data le stime sulla popolazione eleggibile ed il costo stesso del trattamento potrebbero essere molto diversi. Tale stima non è, però, confermata dai dati di consumo e spesa territoriali, che risultano di molto inferiori e che, quindi, farebbero ipotizzare una scarsa aderenza alla terapia.