S. Messa nel 38° anniversario della morte della Venerabile Madre Maria Oliva Bonaldo, Fondatrice delle Figlie della Chiesa Roma, 10 luglio 2014 Omelia di S. Em.za Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato di Papa Francesco Care Figlie della Chiesa, Ricordiamo oggi il 38° anniversario del dies natalis della Venerabile Madre Maria Oliva Bonaldo (1893-1976), sepolta accanto al presbiterio di questa chiesa a lei tanto cara. Celebriamo inoltre questa Eucaristia in ringraziamento per il Decreto di venerabilità promulgato da Papa Francesco il 9 dicembre 2013. E’ stata davvero geniale la vostra fondatrice nel darvi un nome così bello e così significativo: Figlie della Chiesa! Sì, voi siete Figlie della Chiesa; voi dovete essere Figlie della Chiesa. Il nome della vostra Congregazione ha tutto il sapore del Concilio Vaticano II. La figliolanza porta alla maternità, alla paternità, alla famiglia. Essere figli, essere figlie vuol dire prendere coscienza che tutto si deve alla madre e al padre: la vita, i sentimenti, l’amore, i rapporti, la crescita, la condivisione, la solidarietà, la comunione. Tutto ha il sapore della figliolanza, della maternità e della paternità. 2 Noi cristiani sentiamo questa figliolanza che trasforma e sublima la nostra esistenza: figli di Dio, fratelli in Gesù Cristo, membri della Chiesa che ci è madre. Parte da questa realtà ontologica e teologica la nostra appartenenza a Dio. Noi siamo suoi figli, noi siamo figli della Chiesa. Questa verità cristiana viene avvalorata e direi quasi trasformata e trasfigurata dalla vostra vocazione alla sequela di Cristo. Voi già appartenete a Lui mediante il battesimo; siete già figlie di un Dio che è Padre (Giovanni Paolo I aggiungerebbe che è anche Madre), ma con la consacrazione religiosa elevate questa appartenenza battesimale a Cristo e alla sua Chiesa con una donazione che deve avere ogni giorno il sapore della offerta martiriale. L’offerta è appartenenza, è condivisione, è fedeltà, è eroismo. Amate la Chiesa, servite la Chiesa, sacrificatevi per la Chiesa, costruite la Chiesa: tutto questo vuol dire essere Figlie della Chiesa, ieri come oggi. Questa appartenenza non va solo sentita o avvertita, va soprattutto testimoniata. Bisogna fare quotidianamente questo sforzo: passare dall’essere – tante volte l’essere esteriore diventa solo un “apparire” – al dover essere: cioè al dovere, all’impegno, alla testimonianza, alla eroicità. Chiedete alla Madre come ha fatto; fatevi guidare da lei che vi porta a Gesù ed a Maria e sentitevi corresponsabili del presente e del futuro del vostro Istituto. Amate la vostra Congregazione e 3 non andate a cercare altrove quanto già avete dentro: l’amore e la passione per la santa Chiesa. Voi siete figlie spirituali di due Papi, San Giovanni XXIII e Paolo VI, che il prossimo 19 ottobre verrà beatificato. Questi due Papi hanno amato la vostra Madre fondatrice, l’hanno stimata, l’hanno ascoltata. Questi due Papi – ad essi ora si aggiunge l’ eroica testimonianza di amore alla Chiesa di Papa Francesco che non cessa di stupirci, preceduta anche dagli altri due Papi san Giovanni Paolo II e Papa Benedetto a voi particolarmente vicini – ci hanno dato una quotidiana testimonianza di amore alla Chiesa: la Chiesa nella mente; la Chiesa nel cuore; la Chiesa nelle opere; la Chiesa nelle periferie; la Chiesa negli ultimi e nei poveri. Questa Chiesa avete scelto di amare, di servire e di edificare. Siate soprattutto voi, con la vostra fedeltà a Cristo povero, obbediente, casto e sposo delle vostre anime, le fondamenta di questa casa di Dio che siete ogni giorno chiamate a “servire”. Questo itinerario di vita spirituale si lega fortemente a quanto la vostra Madre fondatrice ha sperimentato all’inizio della sua vita nuova: “Capii Gesù, capii la Chiesa, capii per che cosa dovevo vivere”. Sia questo progetto spirituale della Madre Maria Oliva anche il vostro. Ve lo auguro di tutto cuore! Dalla Parola di Dio di questo giorno possiamo anche noi comprendere, come il profeta Osea ( 11,1.3-4.8-9), quanto siamo amati dal Signore. Questo passo biblico, carico di 4 sentimenti e di accenti poetici, usa parole che ci appartengono: bimbo, giovinetto, figlio, amore, bontà, commozione, compassione, ardore. Sono le stagioni della nostra vita ed i sentimenti che ci accompagnano e toccano il cuore che si “commuove” e il nostro intimo che freme di “compassione”. Il Vangelo di Matteo ( 10,7-15) poi, ci impone un dovere al quale non possiamo e non dobbiamo venir meno: “Gratuitamente abbiamo ricevuto, gratuitamente dobbiamo dare!”. Ecco la parola evangelica della “gratuità” che Papa Francesco ha più volte commentato. Gratuità della vocazione, gratuità della missione: andate, predicate, guarite, risuscitate, sanate, portate il saluto e il dono della pace! Concludo: depongo nel vostro cuore consacrato questa Parola di Dio confidandovi che conosco da vicino il vostro Istituto e la spiritualità ecclesiologica ed ecclesiale di Madre Maria Oliva. Mi è nota anche la vostra bella pubblicazione Ecclesia Mater, nata dalla spiritualità giovannea e montiniana del Concilio. Vi auguro di essere anche voi Ecclesia Mater che ama i propri figli, li nutre, li guida, li sa far crescere, li conforta, li educa alla fede, alla speranza e alla carità e pregate per Papa Francesco e per me. Amen!