Lezione di MICROBIOLOGIA del 07/05/2013 (Canali unificati)
a cura di Elisa Coco
Prof. Iannello: ENTEROBATTERI
[Comunicazioni varie]
Dunque non vi fate terrorizzare dalle diapositive in inglese, perché questo è un inglese che capite
praticamente, e quindi oggi parliamo, cioè, diciamo due parole sugli enterobatteri. Quelle piastre che vi ho
dato da girare (sta girando il foglio delle presenze pure vero? Poi quando finisco me lo date) allora quelle
piastre che vi ho dato da vedere evidentemente sono sterili cioè non c’è niente (poi non si mangia in aula
mentre si fa lezione, proprio sembra di essere con dei bambini, io non lo so) allora dicevo avevo messo in
mano e sto facendo girare, ah tra l’altro qua c’è un brodo che si chiama Brodo Selenite questo ecco, ve le
ho messe in mano perché sono sterili cioè perché non ci sono batteri evidentemente, non c’è nessun tipo di
microrganismo no? Questo vuol dire sterili! E sono i terreni di coltura che si usano nei laboratori di tutto il
mondo da decine e decine di anni per coltivare in vitro questo tipo di batteri che appartengono a una
famiglia che si chiama Famiglia delle Enterobacteriaceae e che costituiscono un grande gruppo di generi di
batteri, di cui fanno parte diverse specie tra l’altro, di ognuno dei generi fanno parte diverse specie molte
delle quali sono patogene per l’uomo, quindi le dobbiamo conoscere perché ci troveremo ad avere a che
fare con patologie sostenute da questi batteri, poi vediamo quali sono i più importanti, sostenute anche da
uno che conoscete dall’anno scorso benissimo che è l’E.Coli che abbiamo detto è un normalissimo abitante
del nostro intestino e che però in alcuni casi può dare anche patologie anche molto gravi, quindi E.coli è
uno dei generi delle Enterobacteriaceae che è un saprofita normalissimo del nostro contenuto intestinale, è
utilissimo per la nostra sopravvivenza pure, però il problema è che alcuni ceppi di questa specie, E.Coli,
possono dare patologie anche gravi in particolari situazioni, cioè se producono tossine per esempio o se
hanno capacità di danneggiare la mucosa, ecc.. allora le caratteristiche generali delle Enterobacteriaceae,
allora intanto RODS, questo termine RODS (ragazzi mi dite perché state arrivando alle 12.20, alle 11.20?? io
non lo so proprio) allora le caratteristiche sono comuni per raggruppare batteri che appartengono a generi
diversi in una famiglia; allora le caratteristiche della famiglia delle Enterobacteriaceae, intanto dicevamo
questo termine che trovate in inglese, perché vi capiterà sicuramente se non avete già cominciato a
leggervi qualche lavoro scientifico scritto in inglese, questo termine RODS indica la parola che praticamente
noi indichiamo come BACILLI praticamente o comunque c’è anche il termine bacillo in inglese, però RODS
indica comunque un batterio a forma di bastoncello, quindi non sono cocchi evidentemente, sono bacilli
gram-negativi, va bene? E questo è una prima caratteristica. Fermentano il glucosio, cioè tutte le
Enterobacteriaceae fermentano il glucosio e questa è una caratteristica biochimica di tutti i batteri che
appartengono alla famiglia delle Enterobacteriaceae: la fermentazione del glucosio. Conformazione di acido
e spesso di gas, e va bene. Poi sono la ossidasi è negativa, citocromo ossidasi negativa, questa è un’altra
caratteristica biochimica importante che distingue le Enterobacteriaceae da altri bacilli gram-negativi che
sono invece ossidasi positivi, per esempio Pseudomonas che è un gram-negativo, è un bacillo gramnegativo, però non appartiene alla famiglia delle Enterobacteriaceae ed è ossidasi positivo, mentre tutte le
Enterobacteriaceae sono ossidasi negative; e poi riducono i nitrati a nitriti, questa è un’altra caratteristica
biochimica di tutti i batteri che sono classificati in questa famiglia, quindi sono delle caratteristiche
biochimiche comuni a tutti quanti. Poi ci sono delle altre caratteristiche biochimiche invece che sono
peculiari dei vari generi e vengono impiegate per distinguere un genere dall’altro, per esempio
fermentazione del lattosio, produzione di idrogeno solforato (H2S), ecc.. e vabbè questo l’abbiamo già
detto.
PROPRIETà MICROBIOLOGICHE..e vabbè questo lo possiamo anche saltare, ah ecco qua, questo qui,
praticamente sono aerobi o anaerobi facoltativi, cioè possono vivere anche in bassa tensione di ossigeno,
quindi sono anaerobi facoltativi, ci sono dei batteri invece che sono anaerobi stretti tipo i Clostridi, ecco
quindi di questo possiamo anche saltare.. e poi evidentemente cresceranno dove? In terreni universali per
la coltura dei batteri che sarebbero il famoso, quelli che abbiamo visto in altre occasioni, cioè l’Agar sangue
che è un terreno universale su cui crescono gram-positivi e gram-negativi e poi l’Agar cioccolato che è un
altro terreno universale su cui cresce qualunque tipo di batteri tranne quelli che hanno delle esigenze
particolari. Va bene? Quindi le Enterobacteriaceae sono dei gram-negativi, crescono benissimo sui terreni
universali tipo Agar sangue e Agar cioccolato, (Quelle piastre che vi ho dato prima hanno delle
caratteristiche un po’ diverse) e sono anaerobi facoltativi, quindi queste sono le caratteristiche
fondamentali degli enterobatteri. Allora quali sono i generi che sono stati raggruppati nella famiglia delle
enterobacteriaceae?
Vedete che ce ne sono una bella quantità, cioè tutti questi sono generi di batteri che hanno in comune tra
di loro quelle caratteristiche che abbiamo visto prima e quindi sono raggruppati nella famiglia delle
enterobacteriaceae, ognuno di questi generi ha però delle caratteristiche a parte, per cui sono raggruppati
per esempio in Escherichia, shigella, salmonella, ecc.. in base a caratteristiche biochimiche per esempio il
comportamento nei confronti del lattosio, è un criterio importante, oppure per esempio la produzione di
idrogeno solforato che è di qualcuno di questi generi e non di altri, e così via. Il nome Enterobatteri indica in
effetti il fatto che questi gram-negativi, dicevamo, sono normali abitanti del nostro apparato.. del nostro
intestino, però non significa che si trovano soltanto nell’intestino, assolutamente,e in condizioni
fisiologiche, magari in condizioni normali, però ci sono dei generi di enterobatteri per esempio la Klebsiella,
eccola qua questa qui, Klebsiella, che viene chiamata Klebsiella, il genere Klebsiella ci sono diverse specie,
allora per esempio la Klebsiella pneumoniae, perché è stata chiamata così? Perché può essere agente
eziologico di una patologia respiratoria gravissima, cioè ci possono essere polmoniti causate dagli
enterobatteri, quindi non vi fate fuorviare dal fatto che si chiamano enterobatteri, purtroppo non è l’unico
habitat l’intestino, ci sono enterobatteri che danno infezioni.. per esempio possono dare patologie
dell’apparato respiratorio , possono infettare ferite chirurgiche e quindi dare dei problemi a livello per
esempio di cicatrizzazione, di guarigione di ferite chirurgiche, possono passare in circolo e dare infezioni
sistemiche, possono dare meningiti, possono localizzarsi praticamente a qualunque tipo di livello, di organo
e di apparato e molto spesso uno dei grossi problemi di molti di questi enterobatteri è la resistenza agli
antibiotici, resistenza anche a tantissime molecole, per cui alcuni di questi sono spesso in causa come
agenti di quelle famose infezioni ospedaliere o nosocomiali, come le volete chiamare, che costituiscono un
problema enorme per i pazienti ricoverati negli ospedali a livello mondiale, non è solo un problema italiano
o dei nostri ospedali, è un problema mondiale questo della resistenza ad antibiotici di batteri che poi vanno
a costituire, a dare delle infezione che sono difficilissime da trattare proprio perché moltissimi sono
resistenti a tante molecole e tra questi ci sono per esempio la Klebsiella e l’Escherichia, tanto per fare un
esempio, che spesso sono resistenti a tantissime molecole e quindi ve li troverete purtroppo davanti.
Un’altra cosa, alcuni di questi generi di batteri sono agenti per esempio di una patologia esclusivamente a
livello dell’apparato digerente, per esempio la Shigella da dissenteria fondamentalmente, non da
un’infezione sistemica; la Salmonella, le varie specie del genere Salmonella, invece possono dare: c’è una
Salmonella che si chiama SALMONELLA ENTERITIDIS che da soltanto una patologia di livello
gastrointestinale soltanto, mentre altre specie tipo la SALMONELLA TYPHI per esempio le paratyphi A, B e C
danno un’altra patologia, che patologia danno? La Salmonella Typhi che tipo di patologia può dare? Il tifo
evidentemente, un certo tipo di tifo perché la parola tifo non indica soltanto la patologia infettiva causata
dalla Salmonella, troverete questo termine TIFO anche per delle patologie causate da altri batteri, altri
microrganismi che non hanno niente a che vedere con la salmonella, ad esempio le Rickettsie, però il tifo
praticamente causato dalla salmonella appunto è trasmesso per via oro-fecale ed è una patologia sistemica,
cioè non è qualcosa che coinvolge solo l’intestino ma coinvolge tutto l’organismo, questo vuol dire
patologia sistemica; il PROTEUS, per esempio è un altro che finchè sta nell’intestino non da nessun
problema, fa parte della flora normale, però quando poi passa nell’apparato genito-urinario può dare
delle..è un agente molto frequente di infezione urinaria, come Escheria d’altra parte, va bene? Quindi
Enterobacteriaceae non significa che questi batteri sono esclusivamente.. si localizzano solo a livello
dell’apparato gastroenterico, possono trovarsi anche in tutta una serie di altri apparati e dare dei problemi
in ognuno di questi. Vabbè questo l’abbiamo detto, ecco no, questo qua! Allora qua c’è un altro terreno,
dunque, tra le varie piastre che vi sto facendo girare c’è quella che si chiama MacConkey, chi ce l’ha? Ecco,
lei ce n’ha due! C’ha L’Hektoen e la MacConkey! Allora, tutte e tre, allora, quello verde si chiama Hektoen,
ora vedremo, quello verde, poi c’è quello azzurro (che va d’accordo con il suo giubetto) questo qua, ecco
questo si chiama Cled ecco, e poi ce n’è un altro, quello rosa, che si chiama MacConkey, allora, ed è quello
di cui si parla in questa diapositiva;
Figura 1. MacConkey
Figura 2. Hektoen
Figura 3. Cled
allora il MacConkey è un terreno selettivo per Gram-negativi, cioè che vuol dire? Su quelle due piastre di
Cioccolato e Agar sangue, abbiamo detto, cresce qualunque tipo di batteri, gram-positivi o gram-negativi,
se vogliamo coltivare soltanto dei gram-negativi che non abbiamo esigenze comunque particolari, allora
usiamo un terreno che si chiama, si usano dei terreni così detti SELETTIVI, cioè su cui crescono solo batteri
gram-negativi, uno di questi che viene usato praticamente dappertutto, si chiama terreno di MacConkey,
questo qua noi non lo usiamo ma usiamo solo questo, però è un ottimo terreno anche questo a Eosina-Blu
di metilene, allora su questo terreno, MacConkey, crescono molto facilmente gli enterobatteri, una cosa
che può essere importante pure di questi batteri è che possono essere, alcuni generi sono mobili, anzi la
maggior parte, mentre altri sono immobili, e come fanno a essere mobili? Possono essere mobili perché
hanno dei flagelli, vi ricordate quando abbiamo parlato della struttura dei batteri abbiamo detto che ci
sono flagelli peritrichi si chiamano quelli in cui la cellula batterica è (vediamo se la trovo, eccola qua!) tutta
circondata da flagelli,
allora questo è un aspetto di un batterio flagellato peritrico, cioè che ha i flagelli su tutta la propria
superficie; avendo i flagelli avranno anche degli antigeni sui flagelli, che sono alla base tra l’altro della loro
classificazione in sierotipi praticamente. Torniamo un pochino indietro, va bene? Quindi ci sono dei generi
di enterobatteri, cioè genere Shigella e genere Klebsiella che non sono mobili, cioè hanno tutte le
caratteristiche di questi batteri che abbiamo detto, generali, però non sono mobili, mentre la maggior parte
degli altri sono mobili, e poi una cosa che evidentemente si dice sempre che sono asporigeni praticamente,
in effetti gli unici batteri che abbiamo incontrato e che producono spore sono quelli che appartengono alla
famiglia delle BACILLACEAE cioè i generi Bacillus e Clostridium, va bene? Quindi questi sono gli unici che
producono spore, quindi, questi qua sono dei bacilli gram-negativi e non producono spore. Com’è possibile,
vabbè questo in fondo l’abbiamo detto praticamente, cioè, com’è possibile la trasmissione di una infezione
sostenuta da enterobatteri? La via fondamentale è la via oro-fecale, cioè attraverso alimenti e acqua
contaminati, va bene? Quindi l’esempio classico che si adatta alla nostra realtà locale sono le cozze crude
che andiamo a mangiare, io non ci sono mai andata, ma c’è gente che va a mangiare cozze crude ai laghi di
Ganzirri o in qualunque altro posto! Le cozze crude non si devono mangiare, le cozze devono essere bollite!
Perché? Perché è facilissimo che l’acqua in cui vengono coltivati i molluschi, come le cozze o le ostriche o
quello che è, sia contaminata da materiale fecale, e quindi siccome i molluschi in generale, le cozze in
particolare dato che sono un esempio locale, tendono a concentrare, cioè a filtrare l’acqua e a concentrare
tutto quello che c’è dentro praticamente, se nell’acqua ci sono delle salmonelle o degli enterobatteri
evidentemente saranno concentrate, aumenteranno di quantità, per cui andando a mangiarci le cozze, ci
mangiamo anche le salmonelle! […che c’è da ridere tanto scusate?? Cioè brodo selenite fa ridere?? Un
pochettino (risate) Perché fa ridere? Non lo so boh, sarà il nome! Cioè è il brodo selenite o tutti i terreni che
avete visto? Si perché puzzavano, quindi per questo ci è scappato da ridere! No, la puzza non è, cioè hanno
un certo odor..lei non ha sentito la puzza che fanno le piastre quando ci sono i batteri dentro! Se volete
sentire qualcosa che fa veramente puzza pigliate un po’ di brodo di dado o di carne e lasciatelo fuori dal
frigorifero due giorni, quello si che fa puzza perché ci sono cresciuti i batteri! Comunque poi ci arriviamo ai
terreni se ci arriviamo!] Dunque come vie di infezione, allora acqua e alimenti contaminati, quindi
salmonella, shigella, E.coli, evidentemente si trovano.. possono contaminare l’acqua, cioè l’acqua può
essere contaminata da materiale fecale, e può anche puzzare evidentemente, e quindi le cozze possono
anche concentrare i batteri che ci possono essere in quest’acqua, poi noi ci mangiamo le cozze crude
pensando che col limone si sterilizzano, no, evidentemente è il modo migliore per pigliarsi un’infezione da
enterobatteri o da enterovirus questo, quindi semmai qualcuno di voi ha fatto qualcosa non lo fate più e
ditelo ai vostri pazienti futuri, non si può mangiare le cozze crude assolutamente, è una cosa assolutamente
a rischio! Ecco qua c’è un’altra cosa che si riallaccia un po’ a quello che avevamo detto prima a proposito
degli antigeni se ci fate caso, allora i livelli di classificazione di buona parte di queste.. dei generi che
appartengono a questa famiglia, abbiamo detto, famiglia: Enterbacteriaceae, generi: tutta quella fila di
generi che abbiamo detto, cioè Salmonella, Shigella, Escherichia, Proteus, Klebsiella, tanto per citare i più
comuni, Serratia, per esempio! E queste sono i generi; a livello dei vari generi ci sono di solito diverse
specie, E.Coli praticamente COLI è l’unica specie che interessa la patologia umana, per la Shigella ci sono
quattro specie significative per esempio, poi per la Salmonella c’era (fino a un po’ di anni fa)un numero
quasi infinito di specie che poi adesso è stato ridotto, per cui magari tenete in mente la Salmonella Typhi, le
paratyphi,la enteritidis, queste sono le più importanti in patologia umana, ma non sono le uniche
naturalmente. All’interno della specie, allora abbiamo parlato di (se state attenti) abbiamo parlato di ceppi
o sierotipi, che vuol dire ceppo o sierotipo? Significa, questo discorso lo abbiamo fatto forse anche a
proposito degli stafilococchi, abbiamo detto che alcuni ceppi di stafilococchi producono certi tipi di tossine,
ecco qui è lo stesso discorso; allora che cosa vuol dire ceppo o sierotipo? Praticamente quando si parla di
sierotipo cosa si indica? Si indicano.. è un ulteriore classificazione all’interno di una specie ( voi vi state
scialando oggi con questi enterobatteri oppure forse a fine corso siete esauriti come me..meno male che
chiudiamo lunedi..) allora dicevamo che quando parliamo di sierotipo indichiamo una ulteriore
classificazione all’interno di una specie cioè vedete qua per esempio:
E.coli, che vuol dire O157H7? Che cosa vuol dire? Questo è il sierotipo; se vi ricordate nel maggio di due
anni fa c’è stata un’epidemia in Germania, in Olanda, nel Nord Europa, sono morte diverse persone a causa
di un ceppo.. di un sierotipo di E.coli che aveva una cellula sigla, allora queste sigle che cosa significano? La
lettera O, questa è una lettera O non è uno zero(0) indica l’antigene O di questi batteri e l’antigene O di
quale molecola dei gram-negativi fa parte per definizione? Tutti i gram-negativi hanno una molecola in
comune, “polisaccaride”, ecco benissimo, quindi è la catena polisaccaridica del lipopolisaccaride e allora si
chiama antigene O; nell’ambito di ogni specie di batteri ci sono, o meglio nell’ambito di ogni genere e poi
nell’ambito di ogni specie, è possibile che ci siano degli antigeni O molto diversi tra di loro e quindi questo
O157 che cosa significa? Significa che questo ceppo particolare di E.coli ha l’antigene O numero 157 cioè ha
un particolare tipo di antigene O, cioè ha nella molecola del lipopolisaccaride una certa sequenza
polisaccaridica che è diversa da quella di altri Escherichia che hanno una sequenza diversa e magari sono
indicati con la sigla O156/O150 quello che è… va bene? H7 è lo stesso discorso, l’antigene H dove si trova?
Si trova sui flagelli, no? L’abbiamo detto, i flagelli sono fatti di flagellina che è una proteina, allora, il flagello
si chiama Hair in iglese H, quindi questo numero 7, qui H7, indica che questo particolare ceppo di E.coli ha
l’antigene O numero 157 e l’antigene H, flagellare, numero 7 cioè questo vuol dire sierotipo, cioè sono degli
E.coli che dal punto di vista biochimico delle caratteristiche, della motilità, ecc.. della fermentazione del
lattosio, sono chimicamente uguali ad altri ceppi di E.coli, dal punto di vista antigenico però è possibile
distinguerli da questi, solo dal punto di vista antigenico, perché hanno degli antigeni diversi. E come
possiamo distinguerli? Usando un anticorpo specifico verso questo particolare tipo di antigeni e allora li
possiamo riconoscere con una reazione in vitro di agglutinazione, no? Perché una reazione antigeneanticorpo diventa in cui l’antigene è corpus colato, cioè si trova su cellule batteriche, se gli mettiamo vicino
insieme un anticorpo anti-antigene O157H7 i batteri saranno agglutinati da questi anticorpi ( queste cose le
abbiamo dette nella prima interattiva) [domanda di una ragazza che non si capisce, risposta “penso di si,
che sia possibile però quello che questo qua indica proprio un certo tipo che è patogeno, cioè tu dici, se
l’O157 può avere anche un antigene H diverso, si si cioè è indipendente si, si si ] allora.. quindi se per caso
qualcuno di questi ceppi di batteri ha anche una capsula, allora avrà oltre a questo (la capsula non è una
cosa costante) per esempio nella Klebsiella è abbastanza costante, nella E.coli può esserci o no, allora i
ceppi di enterobatteri che hanno anche una capsula, avranno oltre agli antigeni O, all’antigene H, avranno
anche un antigene K che sta per la parola tedesca Kapsel che è uguale all’italiano praticamente solo che si
scrive con la K, va bene? Quindi quando vi troverete tutta questa serie di antigeni H, O e K è allora questi
indicano che quel particolare batterio c’ha quel tipo di antigene O, quel tipo di antigene H, se ha la capsula,
quel tipo di antigene K, e questo è un modo per riconoscerli, che è importante dal punto di vista
diagnostico. Ed altre cose.. questo lo abbiamo detto.. ah.. l’unico enterobatterio che è trasmesso
attraverso una pulce praticamente (come si dice mercato delle pulci? Si dice flea market) praticamente è un
vettore, cioè l’unico che viene trasmesso attraverso un vettore è la yersinia pestis che è agente della peste
e comunque è una Enterobacteriaceae quindi torniamo al fatto che enterobatteri non vi deve indirizzare
solo verso un certo tipo di trasmissione e, a questo punto, ad un certo tipo di habitat, va bene? Ok.
Andando un pochino di fretta i tipi di malattie infettive abbiamo detto quali possono essere, cioè intanto
infezione intestinale, cioè per esempio diarrea soprattutto, però non è detto che diano solo diarrea
possono dare anche dissenteria, che è una cosa diversa, c’è una differenza tra diarrea e dissenteria, e
questo è dovuto al meccanismo di azione con cui gli enterobatteri possono causare una patologia
intestinale, cioè possono produrre delle tossine che causano o diarrea o dissenteria, a seconda che ci sia
un’alterazione degli squilibri idro-elettrolitici senza un danno della mucosa, allora abbiamo diarrea, mentre
se c’è un danno delle cellule della mucosa intestinale, avremo quella si chiama dissenteria, cioè un danno
della mucosa, feci con muco, sangue, ecc.. quindi non è soltanto diarrea ma ci può essere anche
dissenteria, causata fondamentalmente dalla Shigella che è uno di quelli che abbiamo detto che sono
patogeni; poi le infezioni intestinali praticamente le abbiamo dette, ci può essere di tutto, si possono
localizzare nel tratto urinario, tratto respiratorio, ferite chirurgiche, soprattutto, nel circolo ematico, quindi
le troviamo in circolo e vanno dappertutto, danno una batteriemia, poi possono dare una sepsi e si muore
per infezione da gram-negativi, si muore tranquillamente, ci sono casi in cui non si può fare niente perchè
hanno tutta una serie di fattori di virulenza che poi alla fine vanno a causare per esempio una sindrome che
è lo shock endotossico di cui qualcosa avevamo detto all’inizio quando abbiamo parlato di lipopolisaccaridi,
no? e poi meningite neonatale, per esempio, quindi possono causare tutta una serie di malattie infettive.
Va bene, qua ci sono i generi che più comunemente danno infezioni di ferite chirurgiche o di batteriemie e
le abbiamo praticamente dette. Va bene, questo è un tipico bacillo peritrico, questo lo abbiamo visto, qua
ci sono le immagini di batteri con flagelli a fiamma maggiore o minore ingrandimento, E.coli vi ricordate no
la differenza tra quelli che sono i pili, queste cose le abbiamo viste all’inizio, cioè i pili sono un certo tipo di
strutture che sono caratteristiche soprattutto dei gram-negativi ed hanno la funzione fondamentalmente di
far aderire i batteri alle mucose o alle superfici; ci sono dei pili specializzati che si chiamano pili sessuali, se
vi ricordate, che trasmettono.. sono importanti nella trasmissione di informazioni genetiche da un batterio
all’altro, trasmettono i plasmidi che codificano la resistenza agli antibiotici e non pensate che sia poco
questo discorso; invece ci sono i flagelli qua invece che sono deputati al movimento evidentemente. Ecco
perché qua c’è questa scritta,
non so se riuscite a vederla, c’è scritto E.COLI, di che colore è questa scritta? Cioè è del colore che
assomiglia un po’ a questa piastra che avete, quella di MacConkey, quella rosa, però è un colore fucsia, non
so se lo vedete, che comunque è un colore rosso/rosa intenso proprio si chiama rosa-fucsia, allora a cosa è
dovuto questo colore? E perché chi ha seminato questa piastra, proprio con intenti didattici, ha fatto la
semina in modo da scrivere con l’ansa E.Coli sul terreno? Perché questo è un modo semplicissimo, ecco
qua, questa è un’altra piastra sempre di MacConkey, è un modo molto semplice questo di usare un terreno
adatto per rivelare una caratteristica biochimica dei batteri che stiamo coltivando, cioè in quella piastra che
era rosa, e l’altra è verde perché sono diversi, però alcuni componenti sono uguali; allora questa di
MacConkey è un terreno selettivo su cui abbiamo detto crescono solo gram-negativi, quindi c’è un inibitore
di gram-negativi, c’è uno zucchero.. un carboidrato che però non è il glucosio e c’è un motivo ben preciso
per cui non c’è il glucosio ma c’è il lattosio nelle piastre di MacConkey, e anche in quelle altre due quella
verde che si chiama Hektoen e quell’altra azzurrina che si chiama Cled, invece; allora, il motivo per cui c’è il
lattosio e non c’hanno messo glucosio, le persone che chissà quando tantissimi anni fa hanno pensato a un
terreno di questo tipo, è che tutte le Enterobacteriaceae fermentano il glucosio, mentre si comportano in
modo diverso per quanto riguarda la capacità di fermentare il lattosio, quindi la fermentazione del lattosio
diventa una caratteristica biochimica che permette di riconoscere un genere di enterobatteri dall’altro o
comunque un genere di gram-negativi dall’altro, va bene? Quindi è una caratteristica biochimica
importante. E allora come mai quella piastra è diventata rosa, cioè le colonie crescono fucsia perché?
Perché c’è scritto E.Coli.. allora questa è un E.coli e lo sappiamo perché c’è scritto praticamente, chi l’ha
seminato, l’ha seminato scrivendone il nome, quello che potremmo dire, se non fosse proprio fatta ai fini
didattici questa immagine, è che comunque su quella piastra di MacConkey è cresciuto un batterio che ha
fermentato il lattosio, e perché lo diciamo? Perché nel terreno oltre a esserci un inibitore dei gram-positivi
e il lattosio, c’è anche un indicatore di Ph che vira quando si abbassa il ph, cioè quando c’è la fermentazione
di uno zucchero, per esempio in questo caso del lattosio, per cui Escherichia cresce colorato in fucsia sul
terreno di MacConkey, questa quindi è comunque un batterio che ha fermentato il lattosio, vedete queste
colonie sono.. queste sono fotografie di piastre come quelle che vi ho passato, su cui sono cresciuti
evidentemente dei batteri, non vi posso portare in aula le piastre con i batteri perché poi va a finire che è
un po’ pericoloso, quindi non lo faccio, però è esattamente, queste sono delle fotografie che trovate
dappertutto in rete, ci mettete Escherichia e vi escono una cinquantina di immagini di questo tipo, (questo
non so esattamente cos’è, c’è qualche altra, vabbè qui c’è qualcosa che riguarda i ceppi patogeni e ne
parliamo lunedì penso), c’era qualche altra immagine di terreni, ecco, per esempio questa qui, queste sono
anche queste delle colonie di enterobatteri su MacCOnkey che hanno anche loro fermentato in lattosio,
allora questa è una Klebsiella, c’è scritto qua, va bene? È un fermentante in lattosio e non è sempre
possibile distinguerla per esempio da un’ E.coli, però la Klebsiella ha una caratteristica importante, cioè di
solito è capsulata e il fatto che sia capsulata fa si che formi delle colonie di questo tipo, colonie che
vengono chiamate mucose che hanno questa consistenza mucosa, non c’è un altro termine per definirla,
che è molto caratteristica di questo batterio che ora vediamo, questa è l’immagine, sono tutti bastoncelli
gram-negativi, per esempio questa è una salmonella però lo sappiamo perché c’è scritto, qui se vi ricordate
la colorazione di gram.. perché diciamo che sono gram-negativi? Perché se fossero gram-positivi di che
colore sarebbero? Se fossero gram-positivi come gli stafilococchi in una colorazione di gram che colore
avrebbero? Sicuramente non sarebbero rosa, “viola scuro!”, eh appunto perché il primo colorante è il
violetto di genziana quindi i gram-positivi non si decolorano con l’alcol e l’acetone, mentre i gram-negativi
si decolorano, cioè perdono il primo colorante e poi acquisiscono il secondo, cioè la safranina o quello che
è.. che comunque è rosa, non è sicuramente viola scuro questa, questa a maggior ingrandimento, però
dicevamo, stiamo dicendo che è una salmonella ma perché c’è scritto, se no questo è l’aspetto
caratteristico di qualunque tipo di batterio gram-negativo colorato con la colorazione, o meglio di
qualunque tipo di bacillo gram-ngativo colorato con la colorazione di gram, non potremo mai dire è una
salmonella in base all’esame batterioscopico , lo possiamo dire perché soltanto quando avremo visto come
si comporta, per esempio nel terreno di MacCOnkey.. vabbè questa è un fotografia anche questa.. vedete i
flagelli qua non sono belli evidenti.. questa sembra che camminino praticamente sono sempre salmonelle..
ecco.. allora, per esempio, possiamo dire che.. un’altra cosa, cioè che oltre alla fermentazione del lattosio
che è una caratteristica su cui.. che viene impiegata per distinguere i generi degli enterobatteri dagli altri,
c’è anche un’altra caratteristica importante che è la produzione di idrogeno solforato (H2S), è una
caratteristica che è soltanto di alcuni enterobatteri e non di altri, per esempio della salmonella, mentre
salmonella non fermenta il lattosio, per esempio, va bene? Quindi, invece E.coli fermenta il lattosio e non
produce idrogeno solforato (H2S), salmonella non fermenta il lattosio e produce idrogeno solforato (H2S),
allora l’aspetto di tutti e due questi batteri che sono quelli di cui, enterobatteri, di cui diciamo ancora
qualcosa lunedì però, su quel terreno verde, invece, quella piastra verde, era una piastra di Hektoen, quella
verde proprio, ecco, perché verde? Perché ha intanto un indicatore di ph diverso da quella di MacConkey,
indicatore di ph quello che c’è nella piastra di Hektoen, quando si abbassa il ph diventa arancione non
diventa fucsia, però il ph si abbassa comunque perché è stato fermentato in lattosio che è in questo
terreno; e poi nell’hektoen, rispetto all’altra piastra di MacConkey, c’è un componente in più, che è in
grado di reagire con l’idrogeno solforato (H₂S) dando un composto nero e allora a questo punto se noi
seminiamo insieme E.Coli e Salmonella in questo terreno di Hektoen, vedete qua che ci sono due tipi di
colonie completamente diverse, è chiaro no?
Cioè di queste in base a quello che abbiamo detto qual è escherichia e qual è salmonella a questo punto?
Allora escherichia qual è? Quello arancione! Eh.. perché quello arancione? Perché fermenta il lattosio ma
non produce idrogeno solforato! Certo perché difatti ha vedete delle colonie qua che hanno fatto diventare,
cioè le colonie evidentemente sono tutte queste, no? Che possono essere più o meno affollate a seconda di
quante ce ne sono nel campione, di come è stata fatta la semina, ecc, e allora a questo punto su questa
piastra di terreno avrete due tipi di colonie batteriche, una che l’ha fatto diventare arancione e quindi ha
fermentato il lattosio, e poi però non è nera, sono terreno arancione con colonie praticamente che danno
sull’arancione, mentre queste qui al contrario non hanno fermentato il lattosio però hanno prodotto
idrogeno solforato difatti sono cresciute colorate in nero, e allora di queste due evidentemente, di E.coli è
questo qua, e invece le salmonelle sono queste. Va bene? Qua c’è un’altra fotografia. Salmonelle da sole in
hektoen, colonie nere praticamente senza (questa a maggiore ingrandimento) colonie nere senza
assolutamente fermentazione del lattosio. E questa è la piastra intera.
Quindi in base a queste caratteristiche è possibile riconoscere, almeno indirizzarsi sul tipo o sul genere di
batteri che stanno crescendo in quel terreno. Questa è la parte più seccante che riguarda i terreni di
coltura. Questa degli enterobatteri, allora se voi andate su qualunque libro, allora per esempio, sul Murray
che è un ottimo testo però queste cose non ci sono, però basta questo che abbiamo detto stamattina o
comunque vi procurate un La Placa, vi fate un paio di fotocopie a colori, mi raccomando, della parte che
riguarda i terreni di coltura e trovate tutte queste informazioni che vi sto dicendo stamattina. Di tutte le
decine di prove biochimiche che riguardano gli enterobatteri, che ci sono per esempio sul La Placa,
evidentemente non dovete impararle a memoria perché non ha senso. Quello che è importante per ogni
genere, allora per ogni genere dovete vedere come si comporta nei confronti del lattosio, se produce H2S ,
eventualmente se produce Ureasi, che è una cosa importante per differenziare per esempio Salmonella dal
Proteus, quindi non andate a perdervi a diventare matti su tutte le prove biochimiche che ci sono perché è
un esercizio di memoria che non serve assolutamente a niente, però il comportamento nei confronti.. se
poi vi piace tanto piacere, ma non è importante, l’importante è che sappiamo però che E.Coli fermenta il
lattosio per esempio, che Salmonella e Shigella non lo fermentano, che Shigella non produce H2S e non
fermenta il lattosio, il Proteus si comporta, questo potrebbe benissimo essere un Proteus questo qua,
perché? Perché il Proteus non fermenta il lattosio e produce H2S , allora come facciamo a distinguere un
Proteus da una Salmonella se abbiamo isolato per esempio da un’emocultura o da un campione urinario o
dalle feci, un batterio che si comporta così? Perché il Proteus, che è agente eziologico di, abbiamo detto,
infezioni urinarie ma può dare anche meningiti nei bambini, ecco allora quello produce ureasi, la salmonella
no, però se uno guarda questa piastra e non c’è scritto qua sopra salmonella e non c’è scritto niente, questa
potrebbe benissimo essere un Proteus o una Salmonella, va bene? Quindi ulteriore prova biochimica, va
bene? Quindi ora vi lascio che c’è il professore Bonina.. questa si chiama Serratia Marcescens, questa
Serratia allora è di questo colore ma non perché ha fermentato qualcosa, questa, non so se vi ricordate il
miracolo di Bolsena o qualcosa di questo tipo, ogni tanto si grida al miracolo.. miracolo di Bolsena che è
avvenuto nei (e non era un miracolo evidentemente) è avvenuto nel ‘500, fine ‘400, quello che è, e perchè?
Oppure c’è anche un miracolo della polenta macchiata di sangue, le statuette.. varie statuette che certe
volte compaiono come se piangessero lacrime di sangue ecc.. allora di miracoloso tante volte non c’è
niente, il problema può essere semplicemente che ci possono essere, in qualche modo, delle colonie di
questi batteri che si chiamano Serratia che vedete producono questo pigmento rosso che si chiama
prodigiosina difatti, l’hanno chiamata prodigiosina proprio perché certe volte possono contaminare qualche
materiale che poi può dare l’impressione di qualche cosa di soprannaturale che invece non è questo
discorso. Va bene? Questo qui evidentemente non è un fermentazione, non è una caratteristica biochimica,
è un pigmento prodotto da questi batteri che si chiama prodigiosina, proprio il batterio si chiama Serratia
ed è un enterobatterio, e poi l’ultimo di questa serie è il famoso Pseudomonas di cui abbiamo parlato tante
volte, Pseudomonas che non è un Enterobacteriaceae, è un gram-negativo, molto mobile, che però è
ossidasi positivo, le enterobacteriaceae abbiamo detto sono ossidasi negative, quindi ha in comune con gli
enterobatteri il fatto di essere un bacillo gram-negativo, ma la comunanza si ferma lì, è un genere diverso..
ed è comunque.. e non fermenta il lattosio, questa è una piastra di MacConkey vedete che qua non ha
fermentato niente cioè non ha fermentato, questo colore un po’ marroncino è dovuto al fatto che anche
Pseudomonas spesso produce dei pigmenti di vario colore per cui possono assumere in coltura questo
colore, va bene? Allora lunedì io direi parliamo di Salmonelle. [comunicazioni varie]
Prof. Bonina:
Allora vediamo se ho azzeccato il file giusto, mi pare di si, e cominciamo..
PAPOVAVIRIDAE
Una famiglia di virus che è stranamente eterogenea, che ultimamente è tornata in auge a seguito del (già
ve l’ho detto) primo grande successo nella lotta contro i tumori avvenuta grazie all’impulso delle virologia;
come voi sapete anche l’Italia ha aderito al programma dell’organizzazione mondiale della sanità di
vaccinare gratuitamente tutte le bambine fino all’età di 12 anni, questo non vuol dire che dopo i 12 anni
non si possano vaccinare, bisogna soltanto pagare e il vaccino costa.. centinaia di €, quindi se avete
cuginette, nipotine, sorelline, vi consiglio caldamente di farle vaccinare prima dei 12 anni contro il virus che
è responsabile del carcinoma del collo dell’utero che è uno dei tumori più mortali tutt’oggi con cui
combattiamo, con cui abbiamo a che fare, purtroppo.
Papova è una sigla che vuol dire esattamente.. una patologia, un gruppo (scusate) di virus, vi dicevo
eterogenei.. vediamo se ce l’ho l’immagine, ecco qua! Allora la sigla sta per:
PA -> papillomavirus
PO -> polyomavirus
VA -> virus vacuolizzanti
Sono tra i più piccoli virus che noi conosciamo, sono virus a DNA, il virione è nudo, quindi non c’è presenza
di envelope ed è appunto abbastanza piccolo 40/50 nm di diametro, ci sono 72 capsomeri con da 5 a 7
proteine, la struttura chiaramente la simmetria è icosaedrica, il DNA è bicatenario circolare ed è un DNA
superspiralizzato, la sede di replicazione è il nucleo e sono tutti quanti virus altamente citocidi, va bene?
Vediamo di chiarire il ruolo di questi virus nelle diverse patologie. Sono quindi altamente oncogeni questi
virus, se voi analizzate, poi c’ho un’immagine un po’ migliore che la vediamo più in là, quello che dovete
cominciare a capire di questi virus, innanzitutto c’è una patologia importante che è l’epidermodisplasia
verruciforme, questo è un tumore diffuso nel corpo, va bene? E può dare origine anche a carcinomi veri e
propri carcinomi cutanei, ma la cosa che mi interessa più da vicino è che nell’85/90% di tutti i cancri della
cervice uterina è presente il DNA di uno dei genotipi di papilloma virus che vengono definiti a medio/alto
rischio, esattamente sono il tipo 16 o anche il tipo 18; nel carcinoma della cervice il virus si presenta
integrato nel genoma cellulare, quindi avviene una integrazione vera e propria, con degli enzimi taglia e
cuci, questo DNA entra all’interno delle cellule [rimprovera] la linearizzazione del legame covalente degli
estremi e si ha una rottura esattamente tra E1 ed E2 che questi sono i due geni precoci della sintesi del
ciclo replicativo del genoma del virus; che succede? Che questa integrazione fa si che i geni tardivi, che
sono quelli strutturali, vedete, non vengono trascritti, e sono l’E6 e l’E7 va bene? Ecco volevo dire scusate,
questi non vengono trascritti, l’E6 e L’E7 che sono questi qua, vengono sovraespressi e sono quelli che
causano la degenerazione neoplastica perché interagiscono sia con il ciclo cellulare, che soprattutto con la
proteina (che vi ho esortato a appuntarvi fino ad adesso) che si chiama la P53; la P53 non è altro che una
proteina di difesa che noi abbiamo, che blocca l’eventuale trasformazione in senso neoplastico delle cellule,
è una proteina regolatrice. Quindi abbiamo questo doppio danno, va bene? Quando sono presenti nelle
strutture cutanee, gli effetti non sono così devastanti, il problema è che quando invece colpiscono la
mucosa, soprattutto la mucosa del collo dell’utero, l’effetto è devastante e porta al carcinoma vero e
proprio. Vediamo quali sono i tipi di lesione, cercate di appuntarveli questi perché nei libri c’è una certa
confusione, noi abbiamo dell’HPV che la sigla sta per Human Papilloma Virus, l’HPV vedete questi sono i
sierotipi più indicati, va bene? E come vedete c’è un gruppo cosiddetto di lesioni benigne e un gruppo
invece di lesioni maligne, cioè che vanno incontro a prognosi infausta.
TIPI DI LESIONE
SEDE
TIPO DI HPV
Cute, sedi varie
2, 4
Mani, piedi
1, 2, 4
Mani
7
Cute, sedi varie
3
Cervice uterina, vulva, pene
6, 11
Laringe
6,11
Cute
10
Vulva, pene
16
BENIGNE
Verruche volgari
Verruche Plantari e Palmari
Verruche dei Macellai
Verruche Plane
Verruche Genitali
Papilloma Laringeo Giovanile
MALIGNE
Verruche Piane
Papulosi
Neoplasia Intraepiteliale
Premaligna
Carcinoma
Papilloma/Carcinoma
Epidermoplasia Verruciforme
Cervice uterina, pene
6, 11, 16, 18, 31, 40, 42, 44
Cervice uterina, pene
16, 18
Laringe
16
Cute, sedi varie
Molti tipi tra cui: 5, 8, 9, 10, 12,
14, 15, 17, 19-29
Vediamo prima le lesioni benigne, noi abbiamo le cosiddette verruche volgari che tutti voi sicuramente
conoscerete, colpisce la cute in varie sedi e i genotipi implicati sono il genotipo 2 e 4; attenzione,
appuntatevela questa cosa dei genotipi perché poi in molti libri c’è un po’ di confusione. Poi abbiamo le
cosiddette verruche plantari e palmari che colpiscono sia mani che piedi, queste sono tipiche, per esempio
quella dei piedi, da piscina, no? I ragazzi che vanno in piscina e malauguratamente non usano, come viene
raccomandato spesso, le scarpette di plastica, non è una stupidaggine perché l’acqua delle piscine è un
cofattore importante nelle infezioni di questi virus, ve l’ho già detto forse, perchè il cloro crea un
ammorbidimento delle cute, che è abbastanza resistente di solito specialmente per chi è abituato a
camminare a piedi nudi, questo fa si che si creano delle microlesioni impercettibili per cui se c’è un virus
che contamina sia la parte delle docce, la parte del bordo piscina, ecc.. camminando a piedi nudi
immediatamente si infetta; ricordate che il virus non ha nessuna possibilità di infettare lo strato corneo,
cioè lo strato superficiale, non ha chance, per potere infettare ha bisogno di penetrare all’interno, quindi ci
vuole la lesione, una microlesione, è chiaro? Poi ci sono le cosiddette verruche dei macellai che colpiscono
chiaramente le mani e quello è il tipo 7; le verruche plane, cosiddette, nella cute, in varie sedi, tipo 3; e poi,
ahimè, quelle là che sono abbastanza orribili e purtroppo ne vediamo sempre più spesso, chiaramente
queste sono vere e proprie malattie veneree, e che vengono trasmesse con i rapporti sessuali, e sono i
cosiddetti condilomi acuminati, e qua vedete cambia completamente il tipo di virus a causarlo è il 6 e l’11,
come lo stesso il papilloma laringeo giovanile nella laringe, questo colpisce sia la cervice uterina e non si
vedono chiaramente quando colpiscono la cervice uterina, invece si vedono abbastanza evidenti quando
colpisce la vulva nella donna e il pene nell’uomo; è una lesione benigna, però dobbiamo sempre tenerla
sotto controllo.
Andiamo alle lesioni maligne, queste dovete stare attenti perché vedete siamo su un’altra scala di
genotipizzazione, quelle più comuni sono le cosiddette verruche piane colpiscono la cute, è il sierotipo 10;
poi c’è una papulosi che può colpire la vulva e il pene ed è il 16, attenzione vulva e pene, e la papulosi può
essere facilmente confusa con i condilomi acuminati e qua sta al ginecologo o al dermatologo, dipende da
chi uno imbatte per primo, fare diagnosi differenziata tra queste due lesioni; quella che invece vi interessa
più di tutti è la neoplasia intraepiteliale premaligna, questa è una lesione grave che colpisce sia l’asta che la
cervice uterina e i sierotipi più importanti che dovete tenere presente sono il 16 e il 18, però come vedete
ci sono altri sierotipi; questo può degenerare, la neoplasia intraepiteliale premaligna, in un vero e proprio
carcinoma, va bene? Che colpisce la cervice uterina; qual è la differenza? Che quelli che degenerano in
carcinoma di solito sono i sierotipi 16 e 18, mentre lo spettro d’azione della lesione premaligna è dovuta a
molti altri tipi di virus, e allora che succede? Che in uno spettro di vaccinazione, quello a cui bisogna stare
attenti è che bisogna coprire uno spettro il più largo possibile di sierotipi, perché bisogna impedire che la
bambina vada in contro anche, con le sue prime esperienze sessuali, a essere aggredita da altri sierotipi,
non solo dal 16 e dal 18. Questo è importante perché c’è stata una escalation nell’uso delle vaccinazioni, i
primi vaccini che sono stati introdotti erano un pochettino più ristretti come range, adesso fortunatamente
ci sono in commercio disponibili dei vaccini molto più efficaci ed efficienti, nel senso che immunizzano
meglio contro quel singolo sierotipo e hanno uno spettro d’azione più ampio nei confronti anche di altri
sierotipi. Io quello che mi preme dirvi è che come società italiana di virologia e come anche società
internazionale di virologia, avevamo raccomandato, sia all’istituto superiore di sanità in Italia e
l’organizzazione mondiale della sanità, a lanciare la campagna di vaccinazione anche nei maschi, questo è
stato ritenuto poco economico sempre per un problema ricordatevi non scientifico, quindi la vaccinazione
nel genere maschile non è consigliata o non si fa semplicemente per un motivo economico, non c’è nessuna
base scientifica, chiaro?? Perché noi dicevamo invece che è importante? È chiaro che la conseguenza
devastante è quella che noi abbiamo nel genere femminile, perché il carcinoma dell’utero è uno dei tumori
più mortali che esiste, dei più invasivi e su questo non c’è ombra di dubbio. Perché? Perché ha,
innanzitutto, la compartecipazione non solo dell’insulto virale, ma anche di una costellazione ormonale che
nella donna favorisce lo sviluppo di questa neoplasia, non a caso molte donne vanno incontro a questa
neoplasia addirittura durante la gravidanza per esempio, ecco perché bisogna agire, ora vi dico subito quali
sono le misure che dobbiamo prendere con le vaccinazioni; mentre il carcinoma dell’asta è un elemento
molto più raro, perché noi abbiamo una costellazione ormonale diversa rispetto alla donna e quindi non
favoriamo molto l’integrazione del virus, però esiste come casistica infinitamente più bassa rispetto, ma le
società di virologia raccomandavano la vaccinazione per un aspetto sociale, vi dico una cosa che vi ho detto
più volte e spero che la studierete nei vostri anni futuri quando farete igiene, il problema delle vaccinazioni
non è un problema solo di protezione dell’individuo [chiede a un ragazzo dove sta andando] il problema
delle vaccinazioni è che tu hai il dovere di vaccinarti non solo per te stesso, ma anche per proteggere la
comunità, e questo forse è l’esempio più calzante, perché siccome la donna si infetta attraverso i rapporti
sessuali, il virus è trasportato dall’uomo, a meno che non abbia un altro orientamento sessuale, se sono,
come si dice gay della donna?ah lesbiche, me l’ero dimenticato, e allora forse lì avverrà attraverso
altri..altre ragioni, però di solito diciamo che è attraverso il rapporto eterosessuale, e allora è chiaro che
vaccinando noi l’uomo mettiamo una barriera anche nella trasmissione del virus, mi seguite? Questo
discorso non è stato accettato! Quando abbiamo chiesto quanti maschietti si rivolgono a farsi vaccinare
volontariamente pagando, nessuno! Cioè il maschio è più cattivo da questo punto di vista! Qual è l’altro
presidio che noi possiamo fare? Non è un presidio di tipo vaccinazione, (dice una parola che non capisco)
ma è un presidio semplicemente di prevenzione, vabbè la prevenzione è l’igiene sessuale e tutto il resto,
però le visite vanno fatte! E soprattutto quella, nelle donne che cominciano a essere nell’età fertile, quello
che si chiama.. il cosiddetto PAP-test, cioè l’esame che va fatto su uno striscio di cellule vaginali, e questo
serve a che cosa? A prevenire eventuali microlesioni, che magari non se ne accorge, però un occhio
esperto riesce a identificare e si può agire tempestivamente; la diagnosi precoce permette di salvare una
vita, perché possiamo fare semplicemente un piccolo intervento chirurgico atto a eliminare soltanto la
neoplasia mentre ancora non si sta ramificando, non si sta espandendo, quindi questo va fatto pure, ma mi
dicono che i consultori familiari, oppure i colleghi che lavorano, che non c’è questa grande affluenza di
controllo da questo punto di vista. Questa lasciamola stare, l’epidermodisplasia verruciforme l’abbiamo
vista anche prima. Andiamo avanti, questo gruppo di virus così eterogeneo, guardate vi dico una cosa
soltanto, state attenti al discorso della trasformazione maligna a due cofattori importanti va bene?
LESIONI
Carcinoma della pelle
Cancro ai genitali esterni
Trasformazione maligna di
papillomi vie resp.
TIPI DI HPV
COFATTORI
5,8
UV, genetica
16,18,31,33
?
6, 11
Raggi X, fumo
Che vedete là segnati, uno è l’aspetto dei raggi ultravioletti nel caso dei carcinomi della pelle, va bene? Con
la predisposizione anche genetica, e l’altro è l’esposizione ai raggi X e il fumo, voi mi pare che un bel po’ di
voi vi vedo nei corridoi che avete le sigarette che fumate, eh state attenti.. esposizione a raggi ultravioletti
sapete che non ci riguarda molto però lo stesso dovete fare attenzione, adesso che si avvicina il periodo
estivo, come sapete noi abbiamo un problema enorme, che la terra è dotata di uno schermo protettivo nei
confronti dei raggi UV cosiddetti cattivi, quelli che possono dare appunto questo tipo di incremento sulle
trasformazioni neoplastiche, però questa cosa sapete da un po’ di tempo non c’è tanto perché si è creato
quello di cui adesso molti non parlano più, ma forse, voi ne avete mai sentito parlare del buco nell’ozono?
Ogni tanto ne parlano, bene! Allora che succede, grazie a questo buco nell’ozono, la terra non riesce a
filtrare bene, fortunatamente dobbiamo dire una cosa, che alla nostra latitudine la protezione dell’ozono
funziona ancora, bisogna stare attenti quando si prende il sole al di sopra di un certo parallelo; vi faccio un
esempio, lo faceva un mio collega illustre, non è la stessa cosa prendere il sole nudo sulla costa della Sicilia
meridionale, tipo Licata o Sciacca, le zone dove viene girato di solito Montalbano, no? Lì si può fare, magari
va incontro ad altri tipi di conseguenze prendendo il sole nudo però, mentre se lo fai sulla costa azzurra in
Francia le conseguenze sono devastanti, perché questo arco di latitudine fa si che aumenti notevolmente il
buco nell’ozono man mano che ci spostiamo, perché il buco nell’ozono parte dalle zone circumpolari no?
Siccome noi di solito non vediamo eschimesi che prendono il sole nudi, immagina se quello poveraccio si
prende il sole nudo, diventa tutto una massa tumorale. Va bene, i raggi X ve l’ho detto, e il fumo delle
sigarette, adesso vanno di moda le sigarette elettroniche, le state provando? Quanti di voi usano la
sigaretta elettronica alzate la mano? Nessuno? Quanti di voi usano fumo di sigaretta normale alzate la
mano? Non è vero, non siete così pochi!Vi conosco! Va bene. Se fosse vero avrebbero alzato la mano in
pochi?
Attenzione! Come si fa diagnosi di infezione da HPV, cha va sempre controllato? Attenzione, cominciamo da
quello che c’è scritto qua sotto:




Citomorfologia
PAP-test
Microscopia elettronica
Immunocitochimica
Rivelazione genomi virali mediante:
 Ibridazione in situ
 Ibridazione su filtro
 PCR
Non bisogna fare test sierologici, va bene? C’è una bassissima capacità di risposta immune all’infezione da
HPV, quindi è inutile andare a fare un test sierologico, per vedere se si è positivi o negativi ad anticorpi per
il virus del papilloma, va bene? Non è serio! Purtroppo siccome c’è in commercio qualche kit, qualche cosa,
lascia il tempo che trova. Andiamo alle cose serie, la cosa più importante da fare è quello che.. dobbiamo
fare la Citomorfologia, il cosiddetto PAP-test, va bene? Possiamo fare una microscopia elettronica, per chi
ha la fortuna di averlo, o un immunoistochimica, ma le cose migliori sono queste, dobbiamo cercare di
mettere in evidenza i genomi virali mediante queste metodiche: l’ibridizzazione in situ, l’ibridizzazione su
filtro e la PCR, tra l’altro con la PCR noi abbiamo un vantaggio: mettiamo in evidenza e addirittura lo
possiamo etichettare, cioè sappiamo se è 16, 18, 41,6, cioè possiamo sapere di quale tipo di virus.. qual è il
virus che abbiamo a che fare. Qualunque altro tipo, ripeto, qualunque altro tipo di diagnostica lascia il
tempo che trova, è assolutamente inutile.
Prima di lasciarvi al vostro destino vi dico soltanto questo altro gruppo di virus.
Allora l’altro gruppo di virus della sigla PAPOVA è il polyoma, per un certo periodo di tempo questi virus noi
li abbiamo un pochettino trascurati, io però segnalo soltanto per un importante virus che è il virus JC, va
bene? BK e SV40 lasciamoli stare! SV40 tra l’altro è stato uno scandalo perché per un periodo di tempo
pensate che noi lo somministravamo ai bambini insieme con il vaccino antipolio, cioè un contaminante il
virus SV40! Allora il virus JC invece è importante perché latentizza a livello del sistema nervoso e porta a
delle situazioni di demielinizzazione, va bene? Quindi è importante in tutte le lesioni che riguardano la
mielina, non ultima la cosiddetta sclerosi multipla che voi dovete cominciare a conoscere, non a caso noi
con il centro neurolesi abbiamo un programma di controllo dei pazienti affetti da sclerosi multipla che da
tutta la Sicilia e gran parte delle regione d’Italia, vengono qui a fare dei protocolli terapeutici perché risulta
efficace in questi casi l’uso di Interferon; bene il dosaggio dell’Interferon viene fatto sulla base dei dati che
abbiamo noi dal liquor, viene prelevato il liquor di questi soggetti e noi facciamo la quantizzazione del virus
JC presente nel liquor e questo rappresenta uno schema importante per il neurologo per poter indirizzare
meglio la terapia, va bene? Questo non vuol dire che il JC è l’unico virus che causa la sclerosi multipla,
attenzione, perché la sclerosi multipla è una malattia multifattoriale (a eziologia), va bene? I seguiti alla
prossima puntata. Bye Bye