Cardiopatie congenite, quasi tutti i piccoli pazienti oggi diventano

Cardiopatie congenite, quasi tutti i piccoli pazienti oggi diventano adulti: al Gemelli primo centro integrato nel Lazio p
scritto da insalutenews - insalutenews.it - http://www.insalutenews.it/in-salute
Presso il Policlinico A. Gemelli – Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma da quando il servizio è
attivo già prese in carico oltre 180 persone; grazie all’expertise dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
in questo campo, sono tanti i pazienti laziali che possono vivere una vita normale, divenire adulti, fare
figli. Molti di loro necessitano comunque di un’assistenza cardiologica e cardiochirurgica continua. Al
Gemelli il primo simposio internazionale sul tema
Prof. Massimo Massetti - Direttore dell’UOC di Cardiochirurgia del Policlinico universitario "A.
Gemelli"
Roma, 15 maggio 2015 – Le persone, laziali e non, nate con una cardiopatia congenita e divenute adulte
possono usufruire di cure a 360° grazie a un team multidisciplinare costituito presso il Policlinico
universitario A. Gemelli di Roma in stretta collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in
cui sono state curate da piccole. Operativo da ottobre 2012, nell’ambito del Dipartimento di Medicina
Cardiovascolare del Policlinico Gemelli, si tratta di una realtà unica nel Lazio – e tra le poche in Italia –
di un percorso clinico-assistenziale per il trattamento del paziente adulto con cardiopatie congenite.
Nell’ambito del progetto GUCH (Grown Up Congenital Heart) del Gemelli, spiegano il prof. Filippo
Crea, Direttore dell’UOC di Cardiologia, e il prof. Massimo Massetti, Direttore dell’UOC di
Cardiochirurgia, domani, sabato 16 maggio, in collaborazione con il prof. Luca Vricella della Johns
Hopkins University di Baltimora, sarà organizzato, presso il Policlinico, il “First International
Symposium on Grown-Up Congenital Heart Disease”. Scopo del meeting internazionale è promuovere la
conoscenza circa la corretta diagnosi e il trattamento delle principali patologie di questa nuova
popolazione di pazienti, attraverso i contributi dei leader mondiali del settore.
Il progetto è stato attivato in collaborazione con il prof. Antonio Amodeo, cardiochirurgo dell’Ospedale
Pediatrico Bambino Gesù.
L’incidenza stimata di cardiopatie congenite in Italia è circa l’8-10 per mille soggetti nati vivi, per cui,
tenendo conto che il numero di bambini con cardiopatie congenite l’anno è di oltre 4500, si può stimare
che circa 90.000 bambini negli ultimi 20 anni siano affetti da cardiopatia congenita. Grazie alle cure
sempre più all’avanguardia in età pediatrica, oggi gran parte di questi pazienti diviene adulta e va presa in
carico in strutture sanitarie ad hoc quando il centro pediatrico non può più farsene carico.
Dott. Gianluigi Perri - Referente progetto GUCH del Policlinico Gemelli
“Si tratta, dunque, di una popolazione del tutto nuova di soggetti – spiega il dott. Gianluigi Perri,
referente progetto GUCH del Policlinico Gemelli – perché rispetto al passato, la cardiologia e la
cardiochirurgia pediatrica hanno compiuto notevoli progressi e oggi l’80-85% dei bambini nati con
cardiopatia congenita riesce a sopravvivere fino all’età adulta. Se nelle decadi passate dal rapporto
bambini/adulti con cardiopatie congenite emergeva che la sopravvivenza sino all’età adulta era ridotta,
negli ultimi anni la percentuale di pazienti adulti con cardiopatie congenite è notevolmente aumentata”.
Attualmente, infatti, si contano quasi più adulti con cardiopatie congenite che bambini.
Questa nuova e crescente popolazione di pazienti va presa in carico attraverso una gestione integrata. “È
necessario un approccio multidisciplinare a questo particolare paziente, che coinvolga professionisti
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esperti in discipline diverse ma complementari, quali cardiologo, e cardiochirurgo sia pediatrico che
dell’adulto”, aggiunge Massetti.
Infatti, questi pazienti, pur avendo ricevuto da bambini cure ottimali, inevitabilmente presentano sequele
di quello che è stato il trattamento della loro cardiopatia congenita primaria; hanno bisogno di valutazione
cardiologica periodica ogni 6-12 mesi e spesso di nuovi interventi chirurgici (dal 30% al 50% dei casi).
La popolazione laziale è “enorme” perché l’Ospedale Bambino Gesù da trent’anni è impegnatissimo in
questo ambito: ecco perché da quando, a fine 2012, il progetto GUCH è partito al Gemelli, sono stati già
presi in carico almeno 180 pazienti.
Al simposio parteciperanno relatori facenti capo a diversi centri internazionali di Cardiochirurgia, tra i più
prestigiosi in America, quali Mayo Clinic, All’s Children Hospital della Florida, Johns Hopkins di
Baltimora. A questi si affiancheranno i principali cardiochirurghi pediatrici italiani, esperti nel
trattamento delle cardiopatie congenite.
fonte: ufficio stampa
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