42° FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA Martina Franca, 14 luglio – 5 agosto 2016 Martina Franca, 22 luglio 2016 DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA DI GIOVANNI PAISIELLO Domani sera, ore 21.00, Borgo Eganzia, andrà in scena Don Chisciotte della Mancia, opera in tre atti che sarà rappresentata con un unico intervallo al temine del primo atto. Secondo appuntamento dedicato dal Festival a Paisiello, nel bicentenario della morte del compositore tarantino, dopo La grotta di Trofonio, opera inaugurale della 42^ edizione; il “Progetto Paisiello 1816-2016” prevede anche lo Stabat mater del Pergolese (26 luglio, basilica di San Martino). La scelta del Don Chisciotte è anche un omaggio a quattrocento anni dalla morte di Miguel De Cervantes, uni dei padri della letteratura europea. Il tema del libretto del Lorenzi è assai bizzarro e fantasioso: Don Chisciotte e l' inseparabile Sancho Pancia sono riletti in chiave napoletana, oggetto di burle a volte anche pesanti da parte di due nobili signore e dei loro balordi amanti (che alla fine si sposeranno, mentre il Cavaliere e il fedele compagno continueranno il loro folle e un po' malinconico viaggio). Cervantes non c' entra molto in tutto questo, del resto sembra accertato che Lorenzi si sia ispirato al Don Chisciotte di Apostolo Zeno e Pietro Pariati più che al tragico clima del confratello spagnolo. Paisiello infonde commossa poesia nella vicenda e la musica scorre giocosa stemperando con un' ironia lieve situazioni e personaggi che in altre mani avrebbero potuto diventare piuttosto grevi. E' una musica piena di inventiva, con improvvisi voli lirici che, in particolare nel secondo atto e nel canto d' amore del protagonista nel terzo, ha un' orchestrazione raffinatissima e colori sempre variati, densa e brillante che non lascia spazi vuoti e dove tutti i protagonisti sono coinvolti in una trama serrata, accompagnati da un quartetto d’archi e dal pianoforte. Don Chisciotte e la sua follia consentono una trasposizione scenica contestualizzata ai giorni nostri che si alterna con continui rimandi al passato, il limite tra follia e normalità è sempre più labile e tutti gli spettatori possono riconoscere i propri mulini a vento. Lo spettacolo ripropone la formula “Opera in Masseria”, dopo il successo del Barbiere di Siviglia: la rappresentazione di un titolo di repertorio in un contesto architettonico inusuale, in collaborazione con l’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti. Don Chisciotte: David Ferri Durà Sancio Panza: Salvatore Grigoli La Contessa: Shiri Hershkovitz* La Duchessa: Alessandra Della Croce* Don Calafrone: Nico Franchini* Don Platone: Iosu Yeregui Carmosina: Rosa García Domínguez* Cardolella: Alessandra Torrani* Ricciardetta: Cristina Fanelli* Pianista e direttore: Ettore Papadia Regia: Davide Garattini Raimondi Costumi: Giada Masi Ensemble dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto Violino I: Cristina Ciura Violino II: Paola Vania Viola: Michela Carnevale Violoncello: Giuseppe Grassi Contrabbasso: Leonardo Presicci Maestro collaboratore: Cristina Battistella Maestro di palcoscenico: Rosalba Buonfrate Costumi: Atelier Brancato, Milano Calzature: C.T.C., Milano Parrucche: Audello, Torino Attrezzeria: Laboratorio Festival della Valle d’Itria *In collaborazione con l'Accademia del Belcanto "Rodolfo Celletti" Ufficio Stampa Tel. 080 4344518 – Tel./fax: 080 4800790 E-mail: [email protected]